Le relazioni Esecutivo – Legislativo
negli USA
Gli Stati Uniti
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Nel sistema di governo chiamato repubblica presidenziale, il potere esecutivo si
concentra nella figura del presidente che è sia il capo dello Stato che il capo del
governo. Eletto direttamente dai cittadini, egli forma il suo governo, che non ha
bisogno di voto di fiducia parlamentare in quanto, avendo già la fiducia esplicita dei
cittadini (tramite il loro voto) non abbisogna della fiducia dei loro rappresentanti. La
legittimazione attraverso il voto conferisce al presidente una chiara superiorità
rispetto ai suoi ministri.
La durata dei mandati sia del presidente che del parlamento è fissa: il governo non
può sciogliere il parlamento, ma questo a sua volta non può sfiduciare il presidente,
in quanto entrambi gli organi costituzionali traggono la loro legittimità da due diversi
voti popolari. L'assemblea può comunque mettere in stato d'accusa il presidente per
attentato alla costituzione - quello che si usa chiamare "impeachment", il quale, si
badi bene, non è un'azione politica , ma un'azione giudiziaria. Il potere legislativo è
condiviso dai due organi.
Nell'illustrazione più ovvia di governo presidenziale, gli Stati Uniti d'America, il
presidente può introdurre disegni di legge, ma se il parlamento non li condivide, esso
può ritirarne l'iter, emendarli o respingerli. Il parlamento può approvare disegni di
legge che però possono essere bloccati dal presidente, grazie al suo potere di veto,
per superare il quale l'assemblea ha bisogno di una maggioranza qualificata di due
terzi.
Il Congresso
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Il congresso degli Stati Uniti d'America è un parlamento di tipo bicamerale; esso si
divide in camera dei rappresentanti (House of Representatives) e senato (Senate).
La sua sede è a Washington D.C., nel palazzo del Campidoglio.
Il congresso rappresenta il potere legislativo, secondo quanto stabilisce la
costituzione degli Stati Uniti che lo disciplina all'art.1 sezioni da 1 a 10, così come il
presidente rappresenta il potere esecutivo.
I membri della camera dei rappresentanti hanno un mandato di due anni, decorsi i
quali la costituzione USA prevede uno scioglimento automatico dell'assemblea e
nuove elezioni. La tempistica delle elezioni di camera e presidente fa sì che esse
talvolta coincidano con la metà del mandato del presidente (elezioni di mid term, in
italiano medio termine). Per tale ragione esse assumono una dimensione di giudizio
indiretto sul suo operato. Se il partito cui appartiene guadagna consensi, si tratta
chiaramente di un segnale positivo per il presidente stesso.
Il numero di componenti dell'assemblea attualmente è di 435. Per esservi eletti
bisogna aver compiuto 25 anni.
Il mandato dei senatori è invece pari a sei anni, ma la costituzione USA non prevede
lo scioglimento dell'assemblea. E' ciascun singolo senatore a restare in carica per
tale periodo, e ciò implica che nei vari stati le elezioni senatoriali si svolgono in
momenti diversi.
Ogni stato membro degli USA elegge al congresso due senatori. Per diventare
senatori bisogna aver compiuto 30 anni.
Funzioni del congresso
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La principale funzione del congresso consiste nel produrre le leggi federali, destinate cioè a valere
su tutto il territorio degli USA (sono statali invece le leggi che vengono varate da ciascun stato
membro e destinate a valere solo sul suo territorio).
Da questo punto di vista solo il congresso può legiferare sulle materie della difesa, della moneta e
del commercio internazionale, secondo la classica distinzione di competenze fra centro e periferia
del federalismo. Il congresso inoltre ha potere legislativo in materia di fisco (relativamente alle
imposte federali), di dazi doganali e di cittadinanza. Altre competenze riguardano la gestione del
servizio postale, dei tribunali federali, il bilancio dello stato e l'impeachment.
Ogni progetto di legge deve essere approvato sia dalla camera dei rappresentanti che senato,
dopodichè viene promulgato dal presidente ed entra in vigore. Se Il presidente non è d'accordo sui
contenuti di una legge può, con messaggio motivato,rinviarla alle camere; se queste la riapprovano
a maggioranza dei 2/3 è tuttavia tenuto a promulgarla.
Nonostante tutti questi elementi comuni, Il congresso statunitense è avvicinabile alla nozione di
bicameralismo imperfetto, poichè le funzioni delle due assemblee non sono esattamente le stesse.
Questo a differenza di altre costituzioni, che attribuiscono invece alle camere competenze
identiche (in tal caso si parla di bicameralismo perfetto).
Le differenze fra camera dei rappresentanti e senato riguardano prima di tutto la politica estera;
infatti è il presidente a stipulare i trattati, ma ci deve essere il consenso del senato. Inoltre è il
presidente a nominare gli ambasciatori ed il personale diplomatico, ma sempre con il consenso del
senato.
Il secondo ambito riguarda le procedure di nomina dei giudici (a cominciare da quelli della corte
suprema) e dei membri delle amministrazioni federali. La scelta spetta al presidente, ma è
vincolata all'approvazione del senato.
Da ricordare infine che i progetti di legge in materia finanziaria possono essere proposti solo dalla
camera dei rappresentanti, nonostante la costituzione USA richieda l'esame ed il voto anche del
senato e che, come in tutti i paesi democratici, il congresso esercita la cosiddetta funzione
ispettiva: attraverso le commissioni, organi collegiali interni, promuove indagini ed inchieste sulle
materie di pubblico interesse.
Le relazioni fra congresso e presidente
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Riguardo al congresso i costituenti di Philadelphia, durante il dibattito che portò alla costituzione del 1787,
dovettero essenzialmente affrontare due problemi: quale struttura dargli e quali rapporti stabilire con il centro del
potere esecutivo, vale a dire con il presidente.
Fu subito scartata l'ipotesi del parlamento monocamerale, che era già stato sperimentato durante i difficili momenti
della guerra d'indipendenza americana (il congresso continentale) e non aveva dato buoni risultati.
Venne scelto quindi un parlamento bicamerale, nel quale la camera dei rappresentanti è espressione del corpo
elettorale di tutta la federazione, mentre il senato è l'assemblea che da voce agli stati membri.
A questo punto la discussione si spostò sui criteri di formazione delle due assemblee. Due erano le tesi: attribuire
ad ogni stato lo stesso numero di rappresentanti oppure assegnarne ad ognuno un numero variabile, in funzione
della popolazione residente.
Questa seconda ipotesi era ostacolata dagli stati più piccoli, che ovviamente temevano di essere schiacciati da
quelli più grandi. Alla fine venne raggiunto un compromesso, che collegò il numero dei membri della camera dei
rappresentanti alla popolazione residente, ma per riequilibrare la situazione fu deciso di attribuire ad ogni stato
due seggi in senato. Considerando che, come visto sopra, le leggi devono passare in tutti e due i rami del
parlamento per entrare in vigore, il pericolo di decisioni dannose per gli stati più piccoli venne sostanzialmente
azzerato.
Il secondo problema era quello dei rapporti con il presidente. Alcuni costituenti temevano un presidente con poteri
troppo forti rispetto al parlamento, mentre altri invece sentivano la necessità di avere un esecutivo forte, altrimenti
non si sarebbe potuto assicurare un governo efficace della nazione.
La questione venne risolta con un complesso meccanismo di separazione dei poteri e di controllo reciproco (cd.
pesi e contrappesi).
Il congresso infatti può essere convocato dal presidente ma non può essere sciolto da lui (come visto sopra, il
ricambio dei suoi membri è regolato in maniera del tutto peculiare).
Allo stesso modo, il presidente non è politicamente responsabile di fronte al congresso (non può essere sfiduciato
e quindi obbligato alle dimissioni), ma solo di fronte all'elettorato, che decide se rieleggerlo o meno. Il presidente
può rinviare una legge alle camere ma entro certi limiti. A lui spetta il comando delle forze armate, ma le norme al
riguardo possono essere varate solo dal congresso.
La nomina di giudici e funzionari pubblici e la stipula dei trattati internazionali spettano al presidente, ma con il
consenso vincolante del senato.
Infine, in casi di particolare gravità il parlamento può rimuovere il capo dell'esecutivo con l'impeachment,
garantendo così il corretto funzionamento del sistema democratico.
I Presidenti degli Stati Uniti
d'America
#
Nome
Inizio mandato Fine mandato
Partito
1 George Washington
1789
1797
nessun partito
2 John Adams
1797
1801
Federalista
3 Thomas Jefferson
1801
1809
Democratico-Repubblicani
4 James Madison
1809
1817
Democratico-Repubblicani
5 James Monroe
1817
1825
Democratico-Repubblicani
6 John Quincy Adams
1825
1829
Democratico-Repubblicani
7 Andrew Jackson
1829
1837
Democratici
8 Martin Van Buren
1837
1841
Democratici
9 William Henry Harrison
1841
1841
Whig
10 John Tyler
1841
1845
Whig*
11 James Knox Polk
1845
1849
Democratici
12 Zachary Taylor
1849
1850
Whig
13 Millard Fillmore
1850
1853
Whig
14 Franklin Pierce
1853
1857
Democratici
15 James Buchanan
1857
1861
Democratici
16 Abraham Lincoln
1861
1865
Repubblicani
17 Andrew Johnson
1865
1869
Repubblicani**
18 Ulysses Simpson Grant
1869
1877
Repubblicani
19 Rutherford Birchard Hayes 1877
1881
Repubblicani
20 James Abram Garfield
1881
1881
Repubblicani
21 Chester Alan Arthur
1881
1885
Repubblicani
22 Stephen Grover Cleveland 1885
1889
Democratici
23 Benjamin Harrison
1889
1893
Repubblicani
24 Stephen Grover Cleveland 1893
1897
Democratici
25 William McKinley
1901
Repubblicani
1897
I Presidenti degli Stati Uniti
d’America
26 Theodore Roosevelt II
1901 1909 Repubblicani
27 William Howard Taft
1909 1913 Repubblicani
28 Thomas Woodrow Wilson
1913 1921 Democratici
29 Warren Gamaliel Harding
1921 1923 Repubblicani
30 John Calvin Coolidge Jr.
1923 1929 Repubblicani
31 Herbert Clark Hoover
1929 1933 Repubblicani
32 Franklin Delano Roosevelt
1933 1945 Democratici
33 Harry Spencer Truman
1945 1953 Democratici
34 Dwight David Eisenhower
1953 1961 Repubblicani
35 John Fitzgerald Kennedy
1961 1963 Democratici
36 Lyndon Baines Johnson
1963 1969 Democratici
37 Richard Milhous Nixon
1969 1974 Repubblicani
38 Gerald Rudolph Ford Jr.
1974 1977 Repubblicani
39 James Earl Carter Jr.
1977 1981 Democratici
40 Ronald Wilson Reagan
1981 1989 Repubblicani
41 George Herbert Walker Bush 1989 1993 Repubblicani
42 William Jefferson Clinton
1993 2001 Democratici
43 George Walker Bush
2001 -
Repubblicani
Risultati presidenziali 2004
in dettaglio
Candidati e partiti
Voti
%
Grandi Elettori
George W. Bush - Republican Party, Partito Repubblicano 62.040.610
50,7
286
John F. Kerry - Democratic Party, Partito Democratico
48,3
251
59.028.111
John R. Edwards - Democratic Party, Partito
Democratico
1
Ralph Nader
463.653
0,4
-
Michael Badnarik - Libertarian Party, Partito Libertario
397.265
0,3
-
Michael Peroutka - Constitution Party, Partito della
Costituzione
144.498
0,1
-
David Cobb - Green Party, Partito Verde
119.859
0,1
-
altri
99.336
0,1
-
122.293.332
100
538
(Affluenza . %)
I governi degli ultimi 70 anni
Risultati elettorali della Camera dei
Rappresentanti
1972
Party
Democratic
Party
Independents
Total Seats
(change)
242
Seat
percentage
-13
55.6%
+1
0.2%
Republican
Party
192
+12
44.1%
Totals
435
+0
100.0%
Democratic
Party
1974
Total Seats
(change)
Seat
percentage
291
+49
66.8%
0
-1
0.0%
Republican
Party
144
-48
33.1%
Totals
435
+0
100.0%
Independents
Party
1976
Total Seats
(change)
Seat
percentage
Democratic
Party
292
+1
67.1%
Republican
Party
143
-1
32.8%
Totals
435
+0
100.0%
Party
1982
Total Seats (change) Seat percentage
Democratic Party
269
+27
61.8%
0
-1
0.0%
Republican Party
166
-26
38.1%
Totals
435
+0
100.0%
Independents
1
Party
Party
1978
Total Seats
(change)
Democratic
Party
277
Republican
158
Seat
percentage
-15
+15
63.6%
36.3%
Party
1984
Total Seats (change) Seat percentage
Democratic Party
253
-16
58.1%
Republican Party
182
+16
41.8%
Totals
435
+0
100.0%
Party
1986
Total Seats (change) Seat percentage
Democratic Party
258
Republican Party
177
-5
40.6%
Totals
435
+0
100.0%
Party
+5
59.3%
1988
Total Seats (change) Seat percentage
Democratic Party
260
+2
59.7%
Republican Party
175
-2
40.2%
Totals
435
+0
100.0%
Party
1990
Total Seats (change) Seat percentage
Democratic Party
267
+7
1
+1
0.2%
Republican Party
167
-8
38.3%
Totals
435
+0
100.0%
Independents
61.3%
Risultati elettorali della Camera dei
Rappresentanti
1992
Seat
percentage
Seats
Party
Elected
Popular
Vote
Net
Change
Democratic
Party
258
-9
59.3%
49.9%
Independent
1
+0
0.2%
1.3%
Republican Party
176
+9
40.4%
44.8%
Totals
1994
435
+0
100.0%
100.0%
Party
Seats
Seat percentage Popular Vote
Elected Net Change
Democratic Party
Party
204
-54
46.8%
44.7%
1
+0
0.2%
0.7%
Republican Party
230
+54
52.8%
51.5%
Totals
1996
435
+0
100.0%
100.0%
Independent
Party
Seats
Seat percentage Popular Vote
Independent
Republican Party
Totals
Seats
Seat percentage Popular Vote
Elected Net Change
Democratic Party
Independent
Republican Party
Totals
2000
Party
Elected Net Change
Democratic Party
1998
211
+5
48.5%
47.1%
1
+0
0.2%
0.6%
223
-5
51.2%
48.0%
435
+0
100.0%
100.0%
Seats
Seat percentage Popular Vote
Elected Net Change
206
+2
47.3%
48.1%
1
+0
0.2%
0.6%
228
-2
52.4%
47.8%
435
+0
100.0%
100.0%
Democratic Party
Independent
Republican Party
Totals
212
+1
48.7%
47.0%
2
+1
0.4%
0.7%
221
-2
50.8%
47.3%
435
+0
100.0%
100.0%
Risultati elettorali della Camera dei
Rappresentanti 2002 e 2004
Seats
Seats
Popular Vote
Popular Vote
Parties
Party
20021 +/-
%
Vote
%
20021 2004 +/-
+/-
Republican Party
229 +8
52.6% 37,091,270
49.6% +2.3%
Democratic Party
204
-7
46.9% 33,642,142
45.0% -2.0%
Independent
1
-1
0.2%
403,670
0.5% -0.2%
Libertarian Party
-
-
-
1,030,171
1.4% -0.2%
Green Party
-
-
-
286,962
0.4% +0.1%
Independence Party
-
-
-
144,986
0.2%
Constitution Party
-
-
-
99,306
0.1%
Reform Party
-
-
-
29,964
Natural Law Party
-
-
-
Other parties
-
-
-
Totals
435
%
Vote
%
+/-
Republican Party
229
232 +3
53.3%
55,713,412
49.2% -0.4%
Democratic Party
204
202 -3
46.4%
52,745,121
46.6% +1.6%
Independent
1
1
0
0.2%
674,202
0.6% +0.1%
Libertarian Party
-
-
-
-
1,040,465
0.9% -0.5%
Green Party
-
-
-
-
331,298
0.3% -0.1%
0.0%
Independence Party
-
-
-
-
246,070
0.2%
0.0%
0.0%
Working Families Party
-
-
-
-
145,979
0.1%
N/A
0.0% -0.2%
Constitution Party
-
-
-
-
132,613
0.1%
0.0%
18,505
0.0% -0.4%
Reform Party
-
-
-
-
85,539
0.1% +0.1%
1,959,579
2.6% -0.4%
Other parties
-
-
-
-
2,063,606
1.8% -0.8%
435
435
0 100.0% 74,706,555 100.0%
Total
0 100.0% 113,192,286 100.0%
–
Durata media esecutivi 1945 - 1996
• USA
L’approccio 1 di Lijphart è basato unicamente sulla composizione partitica dei
governi, mentre l’approccio 2 delinea la fine di un gabinetto con: diversa
composizione partitica; diverso primo ministro; diverso status coalizionale;
avvento di nuove elezioni legislative.
Durata media
governi
(approccio 1)
Durata media
governi
(approccio 2)
Media tra le
misure 1 e 2
Indice di
predominio
dell’esecutivo
7,07
1,83
4,45
1,00
Durata media esecutivi 1996 - 2006
Durata media
governi
(approccio 1)
Durata media
governi
(approccio 2)
Media tra le
misure 1 e 2
Indice di
predominio
dell’esecutivo
5,00
3,33
4,16
1,00
Durata media esecutivi 1945 - 2006
Durata media
governi
(approccio 1)
Durata media
governi
(approccio 2)
Media tra le
misure 1 e 2
Indice di
predominio
dell’esecutivo
5.08
3.38
4.23
1,00
Immagini
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Le relazioni Esecutivo – Legislativo negli USA