S.Maria Assunta
in Cerqueto
S.Cristoforo
in Compignano
S.Maria e S.Michele Arcangelo
in Papiano
S.Elena
in S.Elena
Papa Francesco ha indetto un anno giubilare straordinario della
misericordia, che si apre l’8 dicembre, solennità della Immacolata
Concezione di Maria, aurora della nostra salvezza, e si chiuderà nella
solennità di Cristo Re dell’universo, il 20 novembre 2016: date che parlano
da sole.
Ma che cosa significa “misericordia” parlando di Dio? Dio ci ama, certo, lo
sappiamo. Ma forse cadiamo nella tentazione di credere che Dio ci ama se lo
meritiamo, che Dio ci ami se siamo amabili. E’ il contrario: noi siamo amabili
perché Dio ci ama e non viceversa. Pensare diversamente equivarrebbe ad
essere come il tetto luccicante di una serra che credesse di attirare i raggi del
sole perché è splendente; sono invece i raggi del sole a rendere sfavillante il
tetto di metallo toccandolo con il suo splendore.
Dio ci ama anche se siamo indegni, sporchi e indifferenti: è questo il senso
della sua misericordia, parola che contiene in sé il concetto di compassione e
il concetto di cuore, e che qualcuno, con un’interpretazione non so quanto
scientifica, ma sicuramente molto bella, spiega
come “dare il cuore ai miseri”.
SS.MESSE
PREFESTIVE
16.15 CERQUETO
16.45 PAPIANO
FESTIVE
8.00 PAPIANO STAZ.
10.00 CERQUETO
10.00 COMPIGNANO
11.30 PAPIANO
11.30 S.ELENA
FERIALI
Mar 17.00
Mer 17.00
Gio 17.00
Ven 17.00
COMPIGNANO
SANT’ELENA
CERQUETO
PAPIANO
Cellulare don Mario:
349 2561007
E-mail:
parrocchiapapiano
@tiscali.it
Il cuore è per gli occidentali la sede di
sentimenti, ma per la Bibbia, che proviene da
una cultura diversa, non è così. Il cuore, nella
Bibbia, è il luogo in cui si comprende la realtà e
in cui si prendono le decisioni, la sede, quindi,
dell’intelligenza e della decisionalità. Gli antichi
non avevano chiare le funzioni del cervello,
tanto che Aristotele lo riteneva il meccccanismo
di raffreddamento del sangue.
I sentimenti, le passioni, biblicamente si provano con… le viscere. Dove la
traduzione italiana del testo biblico usa la parola “cuore”, spesso in ebraico
sono invece nominati i reni, il fegato, le viscere in generale: è con esse che
l’uomo prova emozioni e affetti, che sente dentro di sé un profondo fremito.
Anche l’amore di Dio verso l’uomo, la sua misericordia, viene con questa
immagine: il verbo dell’amore misericordioso di Dio, il grembo materno.
Dio ama con le viscere di una madre, il suo amore è, nella letteratura ebraica,
chiamato “viscere di misericordia”. E’ molto chiaro il passo di Isaia 49,15: “Si
dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il
figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai”
– questo dice il Signore.
La corposità del linguaggio biblico trova riscontro anche nei Vangeli, nei passi in cui noi leggiamo
che Gesù (o il buon samaritano, o il Padre misericordioso delle parabole) “si commosse” o “ebbe
compassione”, ma nella traduzione originaria suonano “sentì fremere le viscere”.
La misericordia di Dio è ben più di un moto del cuore, è un profondo fremito che scuote tutto l’essere
e lo spinge a soffrire e ad agire per l’amata. Si fa presto ad avere misericordia per chi umilmente la
chiede, per chi si raccomanda. Ma chi ha più bisogno di misericordia? Colui che non sa di averne
bisogno. Gesù, che veniva accolto dai pubblicani e dai peccatori e mangiava con loro manifestando la
misericordia del Padre, era duramente denigrato dai ben pensanti che reputandosi già giusti e
perfetti lo respingevano in cuor loro. Eppure la sua misericordia si estende anche su coloro che non
lo conoscono o non lo vogliono, sui persecutori e sui crocifissi.
Il Giubileo della Misericordia, l’Anno Santo del perdono, ci ricorda nelle intenzioni di Papa Francesco
proprio questo: servire l’uomo con tenerezza in ogni sua condivisione, in ogni sua infermità, in ogni
sua necessità. “E’ giunto di nuovo per la Chiesa il tempo di farsi carico dell’annuncio gioioso del
perdono. E’ il tempo del ritorno all’essenziale per farsi carico delle debolezze e delle difficoltà dei
nostri fratelli. Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al
futuro con speranza”.
22 NOVEMBRE
SANTA CECILIA
Nella nostra zona pastorale vantiamo di avere due filarmoniche
e mezza: una a Compignano e una a Papiano, e la mezza?
Avevamo a Cerqueto diversi bambini che imparavano la musica
e ad usare lo strumento, ma numericamente pochi per
formare un corpo bandistico ed ora fanno parte della banda
musicale di Spina, dispiaciuti, ma in altro modo contenti di
continuare la strada intrapresa. BRAVI!
La diffusa devozione popolare verso la vergine e martire
romana ha fatto sì che il nuovo calendario liturgico ne
conservasse la memoria, pur mancando testimonianze
storiche anteriori al secolo VI. Questa devozione e lo stesso patrocinio di Santa Cecilia sulla musica
sacra sono dovuti infatti alla sua Passio, che è posteriore al 486.
In essa la fondatrice del “titolo” della basilica di Santa Cecilia in Trastevere, della quale la titolarità
da Papa Franesco è stata data al nostro Arcivescovo Cardinal Gualtiero Bassetti, viene identificato
con una santa omonima e sepolta nelle catacombe di San Callisto e che avrebbe subito il martirio
durante l’impero del moderato Alessandro Severo, verso il 230.
“Il culto di Santa Cecilia - si legge nella liturgia delle ore – in onore della quale nel V secolo venne
costruita a Roma una basilica, si diffuse ovunque a motivo della sua Passio. In essa Cecilia è
esaltata come il modello più perfetto di donna cristiana, che per amore di Cristo ha professato la
verginità e ha subito il martirio. Cecilia, nobile e ricca, si recava quotidianamente ad assistere alla
Messa celebrata da Papa Urbano nelle catacombe lungo l’Appia, attesa da una moltitudine di
poveri, che ne conoscevano la generosità. Cecilia, data in sposa a Valeriano, nel giorno delle nozze,
mentre gli organi suonavano, ella cantava nel suo cuore soltanto per il Signore” (da questo brano
della Passio ha avuto origine il patrocinio di Cecilia sulla musica sacra); poi, giunta la notte, la
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giovane disse a Valeriano: “Nessuna mano profana può toccarmi, perché un angelo mi protegge. Se
tu mi rispetterai, egli ti amerà, come ama me”.
Al contrariato sposo non restò che accogliere il consiglio di Cecilia, farsi istruire e battezzare da
Papa Urbano e poi condividere lo stesso ideale di purezza della sposa, ricevendo in ricompensa la
stessa sorte gloriosa: la palma del martirio, al quale per grazia divina venne associato anche il
fratello di Valeriano, Tiburzio.
Anche se la relazione sembra frutto di pia fantasia, i martiri Valeriano e Tiburzio, sepolti nelle
catacombe di Pretestato, sono storicamente accertati. Dopo il processo, riferito con precisi
particolari dall’autore della Passio, Cecilia, condannata alla decapitazione, ebbe tre poderosi
fendenti dal carnefice, senza che la sua testa cadesse recisa: aveva domandato e ottenuto la grazia
di rivedere Papa Urbano prima di morire. In attesa di questa visita ella continuò per tre giorni a
professare la fede. Non potendo proferire parola, espresse con le dita il suo credo in Dio uno e
trino. E in questo atteggiamento l’ha scolpita il Maderno nella celebre statua.
Pregare per i figli, pregare con i figli, insegnare la preghiera ai figli
La preghiera gioca un ruolo molto importante nell’opera educativa. Per
comunicare la fede è necessario imboccare tre sentieri diversi: pregare per i figli,
pregare con i figli, insegnare la preghiera ai figli.
La santità non è una parola qualsiasi, nelle lettere di Paolo indica tutti i
battezzati. È una grazia che ci avvolge fin dall’inizio. Un dono gratuito di Dio.
Quando parliamo di santità noi invece pensiamo alla perfezione della vita
cristiana, ad una vita eroicamente vissuta. Santità a quella pienezza che la
Chiesa propone a tutti ma riconosce solo a pochi. Fino al Vaticano II la santità
era off limits per i laici, un obiettivo troppo ambizioso per chi doveva sporcarsi
le mani nel mondo. La perfezione cristiana era affidata ai religiosi, la
consacrazione non era ovviamente una garanzia di santità ma una condizione per
incamminarsi su quella strada.
La preghiera gioca un ruolo molto importante nell’opera educativa. I genitori credenti conoscono bene
l’ammonimento del salmista: “Se il Signore non costruisce la casa, / invano vi faticano i costruttori. / Se il Signore
non custodisce la città, / invano veglia il custode” (Sal 126, 1). Senza una vita di grazia i genitori non potranno
essere buoni testimoni. Per comunicare la fede occorre essere riflesso della luce divina, accogliere e testimoniare la
stessa vita divina che Gesù ha rivelato. Queste convinzioni forse sono scontate ma dobbiamo riproporle con
insistenza perché a volte ci preoccupiamo di come arredare la casa ma trascuriamo di verificare se le fondamenta
siano solide. È questo invece il punto di partenza. A partire dalla preghiera personale, che fa di ciascuno un
testimone coerente, dobbiamo articolare il legame tra educazione e preghiera in tre sentieri: pregare per i figli,
pregare con i figli, insegnare la preghiera ai figli. Tre aspetti diversi di un’unica esperienza di grazia.
Pregare per i figli
L’educazione usa molteplici registri, il primo è senza dubbio quello della testimonianza, è il più efficace; il secondo
è quello delle parole, da usare con attenzione e sempre in modo complementare al primo. Ma vi è un terzo canale
educativo, una modalità forse meno conosciuta. Ed è quella della preghiera. I genitori credenti pregano per i figli, li
affidano ogni giorno al Signore, nei tempi di difficoltà prendono speciali impegni di preghiera.
«L’educazione – diceva don Bosco, è cosa del cuore e solo Dio ne possiede la chiave».
Pregare con i figli
In una famiglia la preghiera assume anche la forma comunitaria. I nostri nonni e bisnonni avevano tutta una liturgia
del focolare: preghiera della sera in famiglia, mese di Maria, uffici della domenica, letture devote della vigilia, ecc...
Quest’esperienza si è andata perdendo negli ultimi decenni, oggi possiamo dire che la preghiera in famiglia è
un’eccezione, vi è una sorta di analfabetismo orante, un’incapacità di tradurre la fede in gesti e parole. Tra le
molteplici forme di preghiera l’amore per la Vergine aveva un posto tutto speciale.
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Insegnare ai figli a pregare
Insegnare ai figli le preghiere è la via maestra per far apprendere l’arte della preghiera. I santi coniugi Martin sono
molto attenti a questo aspetto e ricevono anche molte conferme. Con quanta gioia mamma Zelia annuncia alla
cognata che la piccola Teresa (Santa Teresa di Gesù Bambino) «sa già pregare il buon Dio». La piccola è così
abituata a veder pregare che riprende il padre quando «non lo vede fare la sua preghiera».
VITA NELLA FAMIGLIA PARROCCHIALE
NOVEMBRE
DOM
8
Papiano
Ore 11.30 S.Messa in piazza, davanti al monumento ai caduti e in suffragio di tutti i defunti a causa delle
guerre. Sarà presente la nostra Filarmonica e le autorità civili e militari
LUN
9
INCONTRO CON LE FAMIGLIE DEI BAMBINI DEL CATECHISMO
Ore 21.00, presso il teatro parrocchiale di Papiano.
Con i genitori dei bambini di 1^ elementare di Papiano e 1^-2^ elementare di Cerqueto
MAR
10
INCONTRO CON LE FAMIGLIE DEI BAMBINI DEL CATECHISMO
Ore 21.00, presso il teatro parrocchiale di Papiano.
Con i genitori dei bambini di 2^-3^ elementare di Papiano e 3^-4^ elementare di Cerqueto
GIO
12
Cerqueto
FAI LA SPESA PER TUO FRATELLO! – DOMENICA DI CARITA’
Per le famiglie bisognose: servono scatolame (tonno-carne-legumi-pomodori…), latte, zucchero, biscotti
14 - 15
DOM
15
MAR
17
VEN
20
Spina
SAB
21
Papiano
DOM
22
DOM
29
30
LUN
RIUNIONE MENSILE DEI CATECHISTI
Ore 21.00 in chiesa adorazione, preghiera e meditazione.
Una viva raccomandazione ai catechisti di essere presenti e un invito a tutti a partecipare
Cerqueto
ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI PADRE MARIANGELO (Frate Indovino) - S.Messa ore 11.00
Anche quest’anno (è il 13° anno) i Padri Cappuccini, nella preghiera, vogliono ricordare Padre Mariangelo
e con lui tutti i cappuccini defunti. Dopo la S.Messa ci recheremo alla tomba di F.Indovino per deporre un
mazzo di fiori
Compignano Ore 17.00 S.Messa in onore di Santa Elisabetta
LUN
7 DICEMBRE
INCONTRO PER LE FAMIGLIE E GLI OPERATORI PASTORALI
Alle ore 21, presso il centro pastorale P.Frassati di Spina. Relatori Giorgio e Cristina Epicoco,
dell’associazione che aiuta le coppie in difficoltà, sul tema “La cura della relazione nella famiglia”
Alla Messa pre-festiva delle ore 16.45, presentazione dei bambini che nell’aprile 2016 riceveranno la
Prima Comunione
FESTA DI SANTA CECILIA
COMPIGNANO S.Messa ore 11.30 - PAPIANO Liturgia della Parola ore 11.30
Voglio ringraziare le due filarmoniche che, insieme, nella festa del mio 40° di sacerdozio, hanno allietato
questa ricorrenza ed anche per i vari servizi preziosi durante l’anno.
PRIMA DOMENICA DI AVVENTO
CATECHESI PER ADULTI - Nei lunedì di Avvento, alle ore 21 presso il teatro parrocchiale di Papiano
VEGLIA DI PREGHIERA ALLA VIGILIA DELL’INIZIO DELL’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA
E’ un momento di preghiera che si svolgerà in contemporanea nelle parrocchie dell’Unità Pastorale, le
modalità saranno comunicate nei prossimi giorni
Gli incontri guidati dal diacono Carlo
si terranno Lunedi’ 30 Novembre e 14 - 21 Dicembre
La riflessione sarà incentrata su “Perdono e Misericordia”
A Papiano alle ore 21, presso il teatro parrocchiale,
per tutte le comunita’ di Cerqueto-Compignano-Papiano-Sant’Elena
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Ethan Frome