Tecniche grafiche di rappresentazione Le tecniche grafiche della rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo LE VARIABILI PRELIMINARI da prendere in considerazione per l’applicazione di una tecnica grafica sono: TIPO DI SUPPORTO TECNICA ARTISTICA IMPIEGATA Dei quali è necessario valutare la grammatura, lo spessore, la ruvidezza, l’opacità, la capacità di assorbire e la rigidezza. tela, tavola di legno, parete carta, cartone, cartoncino il tipo di stesura e/o tratto Le tecniche grafiche della rappresentazione il tipo di grafite/colore Tecniche grafiche di rappresentazione Per scegliere la tecnica artistica più adatta è necessario valutare: - il tipo di soggetto; - il tipo di restituzione da produrre; - le informazioni da comunicare. LE TECNICHE ARTISTICHE TECNICHE CHIAROSCURALI (bianco-nero) grafite, china, inchiostro, matita, penna… Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo COLORE tempera ad olio, tempera ad acqua, pastelli, mosaico, cere, acquerelli, pantoni, pennarelli, matite (acquerellabili e non), china… Le tecniche grafiche della rappresentazione Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo LE TECNICHE CHIAROSCURALI TIPO DI TRATTO STRUMENTO UTILIZZATO TECNICHE GRAFICHE: - tratteggio - puntinato La differenziazione del tratto si propone di restituire il tipo di materiale di cui è fatto l’oggetto che si va a rappresentare. I differenti tipi di tratto aiutano la rappresentazione ed introducono un senso di profondità dell’oggetto. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche MODALITÀ DI STESURA: - tratto - puntinato - linee - macchie - contrasti netti - sfumato Tecniche grafiche di rappresentazione TECNICHE GRAFICHE -il tratteggio: questa tecnica base del disegno non deve tradursi in una casuale stesura di tratti, ma in un’operazione precisa che si compone di tratti paralleli l’uno all’altro, che poi si intersecano, nelle differenti direzioni, in modo regolare. -il puntinato: in questa tecnica, che si presta in modo particolare ad inchiostri liquidi, molto più che in altre, una discriminante fondamentale è lo spessore dei punti, determinato dall’utilizzo di diversi pennini. GLI STRUMENTI: -carboncino -sanguigna e crete -lapis -penna ed inchiostro Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione TRATTAMENTO DEI MATERIALI Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione TRATTAMENTO DEI MATERIALI RIFLETTENTI Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione PROFONDITÀ PIENI E VUOTI Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione IL CARBONCINO La tecnica del carboncino è quella che presenta il più antico impiego, attestato già in ambito preistorico (basti pensare ai complessi pittorici rinvenuti nelle varie grotte europee, da Altamira a Sormion, da La Magdalaine a Lascaux). Si tratta di un materiale generato dalla carbonizzazione di pezzi di legno leggeri e porosi (solitamente di salice o di vite), senza giungere alla combustione completa. Pitture rupestri di Lescaux Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo TIPI DI CARBONCINO Vi sono carboncini di diverse dimensioni, ma l'intensità del nero è comunque la stessa. Nella fattispecie il carboncino viene posto in commercio con differenti sezioni per rispondere a diverse esigenze, ovvero si trovano a sezione rotonda, quadrata e triangolare (quest'ultimo tipo viene solitamente adoperato per la realizzazione di scenografie). I carboncini devono essere perfettamente scorrevoli e molto morbidi; quelli di qualità inferiore presentano in genere delle particelle più dure che rigano il foglio. Si trovano in commercio due tipi di prodotti: il carboncino da disegno (o carboncino compresso) ed il carbone naturale da disegno. Tecniche grafiche di rappresentazione IL CARBONCINO COMPRESSO Composto da antracite e colla di farina modellate sotto pressione fino ad ottenere un bastoncino lungo mediamente 12 cm, il carboncino compresso è molto fragile. Lascia un segno nero, molto profondo e regolare, ma a differenza del carboncino naturale non offre una così ampia gamma di sfumature. È usato soprattutto per i disegni grafici, molto tecnici e regolari. Si trova in commercio in 5 gradazioni di durezza: extramorbido, morbido, medio, duro ed extraduro, oltre ad essere disponibile la matita secca di carboncino (media morbida o dura). Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione IL CARBONCINO NATURALE Il carboncino naturale è ottenuto dalla combustione anaerobica di legno non resinoso, i cui diversi gradi di durezza sono dovuti alla durata complessiva della carbonizzazione. Il carboncino naturale lascia un tratto grigionero e si trova in commercio in diversi tagli: 3-4 mm, 5-10 mm, 12 mm e circa 20 mm di diametro (prendendo l’esempio della Faber Castell i diametri in commercio sono 4 diversi: 4 mm, 6 mm, 9 mm, 12 mm, oltre ad essere disponibile anche la matita di creta nera morbida, media o dura). Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione MODALITÀ D’USO Il carboncino si usa per sfregamento e la sua peculiarità è la tonalità molto intensa che è capace di raggiungere. Quelli neri in realtà si rivelano poco stabili, in quanto possono essere facilmente sfumati per ottenere una gamma completa di grigi. Il tratto può essere cancellato direttamente con uno straccio o essere sfumato con la gomma pane. Proprio in conseguenza della scarsa stabilità dello strumento in questione bisogna prestare molta attenzione al momento dell’esecuzione, perché è molto facile sporcarsi o sporcare il disegno con la quantità di polvere che si crea. Per disegnare a carboncino è consigliabile quindi tenere il foglio inclinato, per permettere alla polvere di scivolare via. Il tratto del carboncino mette in evidenza la trama della carta su cui viene usato, dunque in base all'effetto che si vuole raggiungere si può scegliere una carta più o meno ruvida. Il tipo di segno che si lascia sul foglio dipende quindi dalla pressione che si esercita con il carboncino e dall'inclinazione con il quale si adopera. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione E’ importante iniziare con segni molto leggeri perché facilmente cancellabili e proseguire con segni sempre più decisi. Il carboncino si può usare di piatto o di punta, a seconda degli effetti che si vogliono ottenere. Come con le matite o le penne, si può disegnare secondo due TECNICHE: -tratteggio, usando una fitta rete di linee parallele o incrociate per fare i chiaroscuri. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo -sfumando i segni, usando le dita, lo sfumino, un pennello rigido asciutto, un tovagliolo di carta morbido o del cotone idrofilo. Inoltre si può dare luminosità ad alcuni punti con la gomma pane, che è capace di trattenere il pigmento senza spanderlo nel disegno. Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo FISSAGGIO Dopo aver finito il disegno è importante usare un prodotto fissativo. Per fissare il disegno, è necessario tenerlo in una posizione inclinata e spruzzare il fissativo da una distanza di circa 30 cm. SOLUBILITÀ IN ACQUA Questa proprietà permette di creare interessanti effetti di sfumatura ad acquarello. E’ possibile usare il metodo asciutto su bagnato, bagnando la superficie sulla quale si vuole dipingere, in modo uniforme e disegnando sopra con il carboncino. Oppure bagnato su asciutto, disegnando sulla superficie asciutta, sfumando il carboncino con un pennello. ROBERT LEEDY “Barn at Tosa – San Sano, Italy” – Drawings from Italy, 1993 Carboncino acquerellato Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo APPLICAZIONI DELLA TECNICA DEL CARBONCINO PER RITRARRE SOGGETTI ARCHITETTONICI JAMES WINES FRANCESCO DE NICOLA Highrise of Homes, 1981, I Ponti Rossi, Napoli, MoMA, New York, Carboncino. Inchiostro, acquerello e carboncino. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche FRANCO PURINI Uffici della Camera dei Deputati a Roma, 1966/1968, Matita e carboncino su carta da lucido, 81x104 cm. Tecniche grafiche di rappresentazione HUGH FERRISS Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione LA SANGUIGNA E LE CRETE La sanguigna (che è una creta) trae il proprio nome dalla caratteristica colorazione rossastra del tratto rilasciata dal minerale ferroso che la costituisce, ovvero l’ematite. Nel Rinascimento era conosciuta col termine “matita” (derivato appunto da “ematite”) e veniva impiegata montando piccoli pezzi su delle cannucce portamine; solo recentemente la sanguigna è collocata in un legno come avviene per le matite a grafite. Solitamente alla sanguigna vengono associate due TECNICHE GRAFICHE, spesso combinate: -il tratteggio: si campiscono le parti in ombra lasciando pulita la superficie in luce. -la tecnica a spolvero: si usa uno straccio per spandere sul foglio la polvere della sanguigna per poi rimuoverla in corrispondenza delle parti in luce per mezzo di una gomma tenera. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo PAOLO ZERMANI: Progetto per la Cappella-Museo della Madonna del Parto, Monterchi, Arezzo, 2000 Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo IL LAPIS (O MATITA ) ETIMOLOGIA la parola matita (amatita o ematita) deriva dal latino hæmatites = gr. Aimatites. Nel Rinascimento “matita” era il termine con cui si indicava la sanguigna, derivato da lapis haematites. In seguito alla scoperta della grafite si sostituì l’ematite con questa roccia (lapis = pietra). Nonostante l’odierna equipollenza delle locuzioni sarebbe dunque più appropriato usare la voce “lapis” rispetto a “matita”. ARCHETIPI L’antenato della matita è lo stilo, strumento impiegato nel sec. I d.C. dai Romani; si trattava di una bacchetta di metallo usata per graffiare il papyrus. I romani in realtà disponevano già di strumenti di scrittura diversificati a seconda del tipo di scritto e del supporto utilizzato: quelli provvisori erano eseguiti con punte d'osso o di metallo su tavolette di legno ricoperte di cera, mentre per gli scritti permanenti usavano il papiro (papyrus), su cui scrivevano con una bacchetta tagliata a punta e intinta nell'inchiostro. Pennelli piatti e canne tagliate con i bordi larghi erano usati su materiali meno ruvidi del papiro come le pelli di animale preparate (Pergamena). Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione LA GRAFITE La grafite (dal greco gràfein=scrivere) è un minerale (fase polimorfa di esagonale bipiramidale del carbonio) che si presenta in cristalli tubolari a contorno esagonale o, più frequentemente, in masse lamellari, di colore grigio-nero e lucentezza metallica, untuose al tatto. La grafite si trova in rocce di metamorfismo termico regionale, come calcari cristallini, scisti o gneiss, derivate dalla trasformazione di preesistente materiale organico. In natura si trova soprattutto in Siberia, mentre in Italia si trovano giacimenti in Val Pellice e in Val Chisone. La grafite è un materiale morbido, caratteristica che deriva dalla sua particolare struttura. Infatti nella grafite gli atomi di carbonio sono disposti su strati paralleli, costituiti da un reticolo di esagoni regolari. La facile sfaldabilità di questi piani ne permette l’uso come lubrificante solido e per la fabbricazione delle matite. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo STORIA Le prime matite risalgono al sec. XVI ed erano costituite da pezzi di grafite avvolti in panni o pelli. Nel 1564 fu scoperto un enorme giacimento di grafite in Inghilterra, dove fu monopolizzata la produzione di matite (di forma quadrata per aderire a quella naturale della grafite), finché non si studiò un metodo di produzione dalla polvere di grafite. Il primo tentativo avvenne nel 1662 a Norimberga (Germania), dove venne impiegata una miscela di grafite, zolfo e antimonio. Nel 1795 Jacques Conté mise a punto un metodo di miscelazione della grafite con l’argilla. A seconda della quantità di argilla si possono ottenere matite più dure (più argilla) o più morbide (meno argilla) e quindi ottenere un segno di differente cromia. Nel 1812 lo statunitense William Monroe inventò un procedimento grazie al quale l'impasto trafilato di grafite e argilla poteva essere racchiuso tra due metà di legno di cedro o ginepro. PRODUZIONE La grafite è mischiata con argilla e agenti inumidenti (sego sulfonato e grassi animali). La mistura si presenta come una lunga estrusione tagliata su misura, seccata e cotta a 1850 °F (circa 1000 °C). Per aumentarne la forza e la levigatezza la grafite è poi trattata con una mistura calda che comprende cera, paraffina e grassi naturali idrogenati. I ceppi di cedro (o di ginepro) sono tagliati in asticelle piccole, asciugate in un forno e poi tinte, con strati di lacca. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione SCALE DI DUREZZA (CLASSIFICAZIONE): Il primo ad ideare un metodo di gradazione della durezza della grafite fu Nicolas-Jacques Conté che nel 1794 brevettò il metodo, usato tuttora con alcune modifiche sulla mescola. Conté usava dei numeri, gli inglesi utilizzarono le lettere H (da hard, duro) e B (per black, nero) per indicare rispettivamente le dure e le morbide, così HHH era particolarmente dura e BBB particolarmente morbida. Col tempo si sostituirono le sequenze di lettere col numero corrispondente e una sola lettera. Le matite da disegno si differenziano in 19 TIPOLOGIE: EE (morbidissima), EB, 6B, 5B, 4B, 3B, 2B, B, HB (media), F, H, 2H, 3H, 4H, 5H, 6H, 7H, 8H, 9H (durissima). Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione MATITE “SPECIALI” -Portamine: costituito da una struttura in plastica o altro materiale contenente una serie di sottili mine di grafite. Premendo il pulsante all'estremità del portamine, viene fatta fuoriuscire una mina. In questo modo non è più necessario far la punta alla matita. I portamine possono essere “a SCATTO” (matita automatica) o “a PINZA”. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione LE GOMME -Plastic Eraser in pratica è la gomma standard -Coarse Texture Ink Eraser: è la “gomma di sabbia”, chiamata così per la sua superficie sabbiosa e ruvida. E’ ottima per lavorare con l’inchiostro, rimuovere macchie o linee realizzate con troppa pressione o sfumare i retini grazie alla sua qualità “raschiosa“. -Kneaded Rubber Eraser è la “gomma pane”. E’ perfetta per le aree delicate (si può modellare e dargli la forma di cui si ha bisogno) e per rimuovere gli screen tones (retini). -Gomma-matita: è una matita che al posto della grafite ha una gomma; è utile per cancellare angoli e punti dettagliati. È dotata inoltre di uno spolverino per evitare di sporcare il disegno. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione JERZY FEDRO Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione LA PENNA E L’INCHIOSTRO Gli inchiostri per scrivere sono essenzialmente soluzioni acquose di prodotti coloranti, a cui vengono aggiunti altri prodotti atti a conferire loro le caratteristiche più idonee per l'impiego. Questo tipo di inchiostro deve dare una traccia nitida senza sbavature, deve essiccare rapidamente senza attraversare la carta, deve scorrere facilmente sulla penna (normale o stilografica), non deve formare grumi o depositi nei calamai o nei serbatoi delle penne e non deve corrodere i materiali con cui viene a contatto. -Inchiostro cinese Evoluzioni storiche -Inchiostro ferrogallico -Inchiostro di sicurezza -Inchiostro di china Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo NOTE STORICHE Inchiostro cinese: nel 300 d.C. i cinesi produssero una sorta di tintura rossiccia, formata da linfa e resina vegetale, per una primitiva stampa xilografica. Nel IV secolo d.C. Wei-Tang elaborò una sostanza composta da un residuo carbonioso, resine ed acqua che formava dei bastoncini per scrivere (una sorta di matite). Questo tipo di inchiostro, usato per oltre mille anni, veniva esportato in Occidente con il nome di Inchiostro Indiano o "inchiostro di China". Inchiostro ferrogallico: è un tipo di inchiostro nero a base acquosa. Quest'inchiostro penetra profondamente nelle fibre della carta, risultando quasi indelebile. Per la facilità di produzione ed il costo ridotto è stato usato sino al XX secolo. Esistono cenni di utilizzo dall’epoca romana, ma la grande diffusione avvenne nel Medioevo (miniature). Gutemberg sfruttò la sua proprietà di indelebilità, correggendo la base acquosa con oli, per la stampa tipografica. Lehonardi invece lo abbinò a dei coloranti acidi per creare un inchiostro di sicurezza. La diffusione di questo inchiostro si ridusse fino a scomparire con l’introduzione ,all’inizio del XX secolo, di inchiostri di china (basati su pigmenti quindi), che non danneggiavano i pennini, e poi delle penne a sfera, che impiegano un inchiostro grasso simile a quello tipografico. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione TIPI DI PENNE Penne a cannuccia Penne stilografiche Penne a serbatoio Penne a china Pennello Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione PENNA A CANNUCCIA Sono le più versatili e più economiche. Le cannucce possono essere usate con pennini che tracciano segni di spessore diverso per rispondere alle varie esigenze. Tra i diversi tipi a punta fine o a punta tronca si evidenziano il pennino per scrittura in tondo, quello per corsivo, quello per musica e quello per scrittura fiorita. Le penne per la scrittura hanno il cannello di attacco aperto e di forma ovale, quelli per la calligrafia o cartografia hanno cannelli tubolari. I pennini possono usare qualsiasi inchiostro nella quantità necessaria per ottenere segni pesanti e segni leggeri e hanno il pregio di non incepparsi, a meno che la carta non sia troppo morbida e pelosa. Oltre alle cannucce normali, esistono anche quelle provviste di un piccolo serbatoio di rame, ma sono poco efficienti rispetto alle penne stilografiche o a quelle a china; inoltre si devono pulire dopo l'uso per evitare che si occludano. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione PENNA STILOGRAFICA È una penna composta da una cannetta piena d'inchiostro e da un pennino. L'inchiostro liquido confluisce al pennino attraverso un sistema di distribuzione che combina gravità e capillarità. L'inchiostro può essere fornito o da cartucce o da un contagocce oppure da una varietà di meccanismi per rifornire l'inchiostro nel serbatoio. La maggior parte delle penne stilografiche di nuova produzione usano o delle cartucce usa e getta oppure un serbatoio rimovibile con un meccanismo a vite o a pistone per la fornitura dell'inchiostro. Le penne stilografiche dovrebbero essere caricate con inchiostri stilografici idrosolubili: l'inchiostro viene aspirato nel serbatoio attraverso il pennino. La gamma dei pennini è assai limitata se la si confronta con quella delle cannucce. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione PENNA A SERBATOIO (GRAPHOS) Per queste penne esistono inchiostri speciali, in una vasta gamma di colori, che si versano direttamente nel serbatoio. Sono dotate di pennini di forme diverse, ognuna in spessori diversi. Ad esempio la penna Graphos Rotring possiede una gamma di 8 forme di pennino, contrassegnate con lettere dell'alfabeto, che tracciano linee larghe, spesse, sottili o finissime. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione PENNA A CHINA (RAPIDOGRAPH) Tracciano linee di vario spessore mediante punte intercambiabili formate da un sottile tubicino metallico il cui tratto è perfettamente uniforme in qualsiasi direzione la penna venga guidata. Una corretta manutenzione richiede che le punte siano vuotate e lavate con cura quando non sono usate per un certo periodo. In caso di uso continuato è consigliabile tenerle nell'apposito umidificatore in modo che l'inchiostro non essicchi nel canale di alimentazione. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione PENNELLI Se intendete disegnare a inchiostro con il pennello, è necessario acquistare dei buoni pennelli morbidi e flessibili, possibilmente di martora e sciacquarli sempre dopo l'uso. Con i pennelli cinesi e l'inchiostro in tavolette si ottengono stesure sottilissime e trasparenti. La tavoletta di inchiostro viene sfregata su una tavolozza di steatite e inumidita con acqua distillata fino a quando il colore raggiunge l'intensità di nero o di grigio desiderata. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo TIPI DI INCHIOSTRO Inchiostri da disegno: sono idroresistenti e quando essiccano formano una superficie lucida su cui sì può dipingere di nuovo. Si vendono in serie di diversi colori: in commercio troviamo la Rotring e la Pelikan che hanno 18 tinte, la Winsor and Newton 22. Per le penne tipo graphos esiste una gamma speciale di inchiostri colorati, di fluidità maggiore. L'inchiostro di china nero, a base di nero fumo è, tra tutti, il prodotto maggiormente usato. Inchiostri non impermeabili: esistono in vari colori e producono un effetto simile all'acquerello diluito. Penetrano nella carta più degli altri inchiostri e quando sono asciutti hanno superficie opaca. Il pigmento dell'inchiostro tende a depositarsi sul fondo, è quindi consigliabile agitare il flacone prima di farne uso. Se si dimentica il flacone aperto, l’ inchiostro evapora e diventa più denso rendendo più intenso il colore. Se si aggiunge all'inchiostro un piccolo quantitativo di acqua distillata questo riacquista la sua fluidità. Quando si sceglie un inchiostro, bisogna tenere a mente alcune particolarità di ciascun colore; per esempio, gli inchiostri marrone e seppia tendono a sbiadire nel tempo. Alcune varietà non impermeabili di inchiostro sono comode perché si diluiscono facilmente con l'acqua e permettono di ottenere toni che possono essere ulteriormente alleggeriti se si ripassa con un pennello imbibito d'acqua. I negozi di colori vendono una grande quantità di inchiostri colorati; tra questi quelli prodotti da Faber Castell, Rotring, Winsor and Newton, e FW. Tra gli inchiostri di china: Rotring, Grumbacher, Winsor and Newton e gli inchiostri in tavoletta cinesi. Tra gli inchiostri stilografici: Parker, Faber Castell, Rotring e Pelikan. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione CARTA PER DISEGNARE AD INCHIOSTRO Una carta molto sottile è quasi sempre povera di appretto cosicché l'inchiostro la imbeve e si spande in modo irregolare. Per disegnare a inchiostro è meglio usare carta da disegno pesante, da 200-250 g/m2, che permette di stendere mani di colore e di correggere. La carta per calligrafia, che costa quanto una buona carta da disegno pesante, è l'ideale se si vogliono ottenere linee nette e precise. La carta soffice non è adatta perché assorbe l'inchiostro, tende a ingiallire ed a sfaldarsi; oltretutto si lacera facilmente ed i filamenti possono occludere il pennino. È meglio tendere la carta su una tavoletta da disegno se si intende dare stesure di inchiostro o di acquerello. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo TECNICHE Nel disegno a penna la tecnica di base utilizza la linea e il punto. Questi segni possono creare infinite strutture e si combinano anche con altri mezzi pittorici. Non si può iniziare un disegno a inchiostro senza essersi esercitati a lungo nel movimento e nel segno con una penna e un pennello. Bisogna imparare a non premere troppo per ottenere un flusso regolare dal pennino alla carta. Quando si adopera una cannuccia col pennino si deve sempre intingere la stessa quantità di inchiostro e imparare a prevedere il momento in cui l'inchiostro finisce in modo da non dover interrompere nel mezzo di una lunga linea. E' utile eseguire un disegno preparatorio con una matita morbida se si desidera realizzare un disegno a inchiostro accurato e non un rapido schizzo. Ma una volta padroneggiata la tecnica, la spontaneità delle linee che fluiscono liberamente e delle impressioni visive tradotte istantaneamente in immagini crea risultati assai più efficaci di quelli che si hanno con riflessione e pianificazione. Per disegnare bene con il pennello occorre una lunga pratica perché la sua punta è molto flessibile. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo IL TRATTO -Tratteggio graduato: Si tracciano linee di diverso spessore con l'aiuto di un righello. -Puntinato graduato: L’effetto puntinato si ottiene usando pennini di spessore diverso. -Tratteggio: Si tracciano delle linee molto leggere con una penna inclinata. Allo stesso modo si può fare un tratto incrociato. -Puntinato: Il puntinato si ottiene con un pennino molto sottile. Questo effetto si ottiene con un pennino spesso. -Scarabocchiato: L’effetto si ottiene scarabocchiando in maniera più o meno intensa. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo LE TEXTURES Questo effetto è dato da un fazzoletto di carta piegato a fisarmonica e macchiato. Questo effetto si ottiene spruzzando del fissativo sull'inchiostro ancora fresco steso con un pennello. Questo effetto è stato realizzato passando l'inchiostro su uno strato di cera. Questo effetto si ottiene usando della tela per dipingere; la tela viene inumidita con l'inchiostro e premuta contro il foglio. Questo effetto si ottiene passando un pennello bagnato su strati spessi di inchiostro. Questo effetto si ottiene usando i polpastrelli con l'inchiostro. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Questo effetto si ottiene soffiando con una cannuccia sull'inchiostro fresco. Questo effetto si ottiene spruzzando l'inchiostro con uno spazzolino. Questo effetto si ottiene tracciando le linee attraverso un fazzoletto di carta. Questo effetto si ottiene dipingendo sopra una maschera. Questo effetto si ottiene usando prima una stesura di inchiostro diluito, poi una volta asciutto disegnando le linee. Questo effetto si ottiene stendendo l'inchiostro con un pennello diluendolo con acqua. Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione APPLICAZIONI DELLA TECNICA DELL’ INCHIOSTRO: MELISSA B. TUBBS Il chiaroscuro: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione COLORE E LUCE: TEORIA CORPUSCOLARE Si dovette attendere Isaac Newton (1642-1727) per incontrare una teoria concreta e condivisibile in merito alle relazioni esistenti tra luce e colore. Esperimenti sui prismi erano stati fatti prima di lui (in particolare da Cartesio intorno al 1637 e da Francesco Maria Grimaldi intorno al 1665) e avevano permesso di stabilire che ogni colore possiede un angolo di rifrazione diverso. Tuttavia queste teorie postulavano che la luce fosse bianca e pura, cosicché restava da spiegare come questa luce bianca e pura fosse in grado di modificarsi per dar luogo ai colori (Cartesio, per esempio, pensava che i colori fossero prodotti dalla superficie di rifrazione). L’intuizione di Newton consistette nel considerare la luce non omogenea bensì eterogenea, vale a dire composta da raggi colorati dotati di angoli di rifrazione differenti, sostenendone la teoria corpuscolare. Teoria del colore Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo La luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: ad ogni onda corrisponde un colore. L’oggetto che riflette tutte le onde luminose appare bianco (bianco=somma di tutti i colori); l’oggetto che assorbe tutte le onde viene visto nero (nero=assenza di colori); l’oggetto che assorbe tutte le onde tranne uno, ha il colore corrispondente a quell’unica onda. È per questo che alcuni definiscono bianco e nero come “non colori”. MESCOLANZA ADDITIVA: Quando si proiettano su uno schermo tre fasci di luce colorata (arancione, verde e viola), le loro mescolanze sono a due a due di colore giallo, ciano e magenta; dove i fasci si sovrappongono si ha il bianco. È chiamata “additiva” perché ogni fascio aggiunge le sue caratteristiche per riprodurre la luce bianca. MESCOLANZA SOTTRATTIVA: Quando si sovrappongono i tre colori primari (giallo, ciano e magenta) essi generano a due a due i colori secondari (verde, arancione e viola), mentre la sovrapposizione di tutti e tre produce, in teoria, il nero (in pratica un grigio molto scuro). È chiamata “sottrattiva” perché ogni colore sottrae alla luce parte delle sue componenti. Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo GIALLO Non possono essere generati da altri colori ARANCIONE GIALLASTRO ROSSO BLU GIALLO ARANCIONE ROSSO Si ottengono mescolando due primari in parti uguali GIALLO VERDE BLU ROSSO VIOLA Teoria del colore BLU VERDE GIALLASTRO COLORI TERZIARI: Si ottengono mescolando due primari in quantità diverse ARANCIONE ROSSASTRO VIOLA ROSSASTRO VERDE BLUASTRO VIOLA BLUASTRO Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo TONO Per tono, o tinta, si intende il colore vero e proprio; il termine intende la specificità cromatica di una tinta. SATURAZIONE Un colore è più o meno saturo a seconda della sua purezza. CHIAREZZA Un colore è più o meno chiaro a seconda della sensazione di maggiore o minore luminosità prodotta. LA VISIONE DI UN COLORE è caratterizzata dai seguenti aspetti relativi alla percezione: Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo LA CHIAREZZA: Le scale cromatiche chiaroscurali sono costituite da valori tonali o gradazioni che indicano il maggiore o minore grado di chiarezza di un colore. Queste scale di gradazioni si possono ottenere mescolando un colore con il bianco, con il nero o con un altro colore che abbia un diverso grado di luminosità. Le gradazioni, diventando più chiare per l’aggiunta di bianco o più scure per l’aggiunta di nero, perdono luminosità e forza cromatica. LA LUMINOSITÀ: La luminosità dei colori è stata fissata in una scala ascendente da Goethe alla fine del XVIII secolo. Al nero è stato attribuito il valore di luminosità equivalente a 0, al bianco il valore 10. Il colore più luminoso dopo il bianco è il giallo, seguito dall’arancio, dal rosso magenta, dal verde, dal blu ciano e dal viola, che precede il nero. Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo LA CLASSIFICAZIONE DEI COLORI Gli studiosi hanno sperimentato diversi sistemi per classificare i colori, tenendo conto della tonalità (tinta), della saturazione (purezza) e della chiarezza di un colore (maggiore o minore vicinanza al bianco o al nero). A questo scopo sono stati sperimentati dei modelli tridimensionali: sfere (Otto Runge, Albert Munsell, Itten), piramidi (Heinrich Lambert), doppi coni (Ostwald,etc). La sfera di Itten, simile al doppio cono di Ostwald, è una rappresentazione grafica semplice e sistematica di tutti i colori possibili in un’unica forma tridimensionale. Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo LA SFERA CROMATICA DI ITTEN : La sfera cromatica di Itten rappresenta tutte le possibili mescolanze di colore. Per comodità, la sfera è stata suddivisa in settori mediante 6 paralleli e 12 meridiani, tuttavia le suddivisioni potrebbero essere infinite. I due poli della sfera, uno bianco ed uno nero, costituiscono l’estremità dell’asse neutro dei grigi, mentre la fascia a livello dell’equatore è costituita dai 12 colori di massima saturazione (gli stessi del disco cromatico). Andando verso il nero, i colori sull’equatore diventano sempre più cupi e sporchi, mentre verso il bianco diventano sempre più chiari e pallidi. ILe colori loro combinazioni puri del col prisma, esulla bianco col nero fasciasulla superficie equatorialesferica. . Teoria del colore I composti Le gradazioni di ottenute ugual comtono derivanti binando dai complementari coppie di complementari, sulle sezioni verticali. sulle sezioni orizzontali. Tecniche grafiche di rappresentazione I CONTRASTI CROMATICI: I rapporti che si instaurano accostando colori diversi possono essere armonici, quando i colori si somigliano per chiarezza, luminosità e tonalità, oppure contrastanti. Si definisce contrasto cromatico una notevole differenza tra due o più colori messi a confronto; se addirittura due valori cromatici risultano opposti si parla di contrasto di polarità (bianco e nero). Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Contrasto di colori puri Contrasto di chiaro e scuro Contrasto di caldo e freddo Contrasto di colori complementari Contrasto di simultaneità Contrasto di qualità I CONTRASTI CROMATICI Contrasto di quantità Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo CONTRASTO DI COLORI PURI: Il contrasto di colori puri è il più semplice fra i contrasti, poiché per ottenerlo è sufficiente accostare almeno tre colori al più alto grado di saturazione, cioè di intensità e di forza. In particolare l’accostamento dei tre colori primari costituisce il culmine del contrasto, mentre l’allontanamento dai primari, in favore dei colori puri secondari e ternari, determina l’indebolimento del contrasto. Questo effetto può essere enfatizzato separando le aree colorate con righe bianche o nere. Le linee nere inibiscono la capacità di irradiazione dei colori e di conseguenza mettono ancora più in risalto il carattere dei singoli colori, diminuendo le possibilità di influenzarsi a vicenda. Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo CONTRASTO DI CHIARO E DI SCURO Per creare questo tipo di contrasto è sufficiente accostare due colori molto distanti tra loro nella scala tonale. Naturalmente il maggior contrasto chiaroscurale si ottiene accostando il bianco al nero (colori più chiaro e più scuro). Una scala tonale si ottiene accostando qualsiasi colore con quantità sempre maggiori di bianco e nero. I colori possiedono dei gradi di luminosità differenti e raggiungono il loro massimo livello di luminosità quando sono puri, quando cioè non contengono alcuna parte di bianco né di nero. Un giallo, per esempio, se mescolato con il bianco si schiarisce, ma contemporaneamente perde gran parte della sua luminosità e della sua forza irradiante. Accostando colori e tonalità medi (delle scale tonali) passeremo da effetti di contrasto violento ad una situazione di affinità fra le tinte e quindi di armonia cromatica. Il grado di chiarezza o di oscurità di un colore è sempre in relazione al contrasto; infatti un colore può apparire più chiaro se inserito in un contesto molto scuro o viceversa più scuro se inserito in un contesto cromatico costituito da gamme molto chiare. Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo CONTRASTO DI CALDO E FREDDO Si verifica accostando almeno due colori capaci di suggerire a livello percettivo sensazioni l’uno di caldo e l’altro di freddo. Il rosso-arancio (rosso di Saturno) è il colore più caldo mentre il verde-blu (ossido di manganese) è considerato il più freddo. Questi due colori complementari sono le polarità del contrasto freddo-caldo. Il giallo, il giallo-arancio, l’arancio, il rosso e il rosso-viola, i bruni, le terre e altre tinte affini si definiscono solitamente colori caldi, mentre il giallo-verde, il verde, il verde-blu, il blu, il blu-viola, il viola e gli azzurri sono colori freddi. Tutti i colori, ad eccezione delle polarità freddo-caldo, possono essere scaldati o al contrario raffreddati aggiungendovi per esempio del rossoarancio o del verde-blu. In realtà la distinzione fra colori caldi e colori freddi è piuttosto arbitraria poiché i colori risultano influenzabili dal contrasto cromatico. Pertanto un viola-rosso può risultare caldo all’interno di un contrasto sostituito da tinte fredde o viceversa freddo se collocato in un contesto dominato da tinte calde. Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione CONTRASTO DI COMPLEMENTARI È l’accostamento di due colori complementari, ovvero di due colori percettivamente opposti l’uno all’altro che, se accostati, si esaltano a vicenda. La legge dei complementari è alla base dell’armonia dei colori, dal momento che l’occhio stimolato da un colore, al fine di riprodurre una situazione di equilibrio, esige il complementare al primo. Inoltre alcune coppie di complementari sommano a ciò altri effetti di contrasto. Se, per esempio, prendiamo la coppia giallo e viola abbiamo un notevole contrasto chiaroscurale, che va a sommarsi a quello di complementarietà; se invece consideriamo la coppia blu e arancio, il rapporto di complementarietà è intensificato dal contrasto di caldo e freddo. Teoria del colore Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo CONTRASTO DI SIMULTANEITÀ La simultaneità è quel fenomeno ottico per cui un osservatore, mentre guarda un determinato colore, ne percepisce simultaneamente il complementare, sebbene quest’ultimo non sia realmente presente. Il complementare viene creato per induzione dal nostro sistema occhio-cervello allo scopo di ricreare un’armonia cromatica. Osservando la serie di quadrati colorati con colori puri aventi all’interno un quadratino dello stesso grigio neutro, si nota che questi quadratini non appaiono identici al nostro occhio, ma sono influenzati dal colore di fondo, appaiono cioè con un riflesso del colore complementare a quest’ultimo. Questo effetto si verifica anche accostando due colori non perfettamente complementari, ma ognuno dei due colori tende a far percepire l’altro come il suo complementare. In questo caso il fenomeno di simultaneità produce un’intensa vibrazione, particolarmente eccitante per l’occhio, che può risultare particolarmente fastidiosa, al punto da dover essere eliminata. Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo CONTRASTO DI QUALITÀ Per contrasto di qualità si intende il rapporto che si crea tra colori di diversa luminosità, ovvero tra colori più o meno saturi e colori offuscati. La qualità di un colore corrisponde al suo grado di saturazione o purezza e varia in rapporto al contesto cromatico. Infatti un colore può apparire luminoso se accostato a colori con più alto grado di saturazione. I colori saturi, se vengono schiariti o scuriti con il bianco, con il nero, con il grigio o con il loro complementare, perdono gran parte della loro luminosità e appaiono opachi e spenti. Se vengono invece tagliati con altri colori deviano semplicemente dalla loro tinta diventando più bluastri, rossastri, giallastri etc. Tagliando i colori con il bianco otterremo delle tinte più fredde rispetto a quelle di partenza; con il nero saranno notevolmente incupite, mentre con il grigio diventeranno opache. Per tagliare un colore puro possiamo inoltre utilizzare il suo complementare, e anche in questo caso il risultato sarà fosco e cupo. Naturalmente il contrasto risulta più evidente se si accostano colori molto luminosi a colori molto offuscati, mentre se si accostano tra loro colori molto offuscati si elimina ogni effetto di contrasto di qualità. Teoria del colore Tecniche grafiche di rappresentazione CONTRASTO DI QUANTITÀ Si basa sui rapporti tra superfici cromatiche di differente estensione e luminosità. Per ottenere un equilibrio tra due colori con gradi di luminosità differenti è necessario diminuire l’estensione del colore più luminoso e aumentare proporzionalmente la superficie cromatica dell’altro colore. Per esempio accostando due colori puri come il giallo e il viola è necessario, per ottenere un equilibrio luminoso, colorare la superficie per un quarto di giallo e per tre quarti di viola. Se il colore giallo fosse utilizzato in quantità inferiori, accentuerebbe la sua luminosità; se fosse invece utilizzato in quantità superiori si creerebbe una situazione di deciso contrasto. In base alla scala di luminosità stabilita da Goethe possiamo calcolare le proporzioni armoniche tra due, tre o più colori. I colori rosso e verde, che possiedono la stessa luminosità, dovranno avere delle superfici colorate delle stesse dimensioni per ottenere un rapporto armonico; se il verde occupasse la maggior parte della superficie, il rosso, per controbilanciare la differenza di quantità, verrebbe letto dal nostro occhio come più vivace e luminoso e aumenterebbe così la sua intensità. Teoria del colore Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Il colore è un elemento molto importante per la rappresentazione dell’architettura in quanto costituisce la prima informazione percettiva di un materiale, a cui si aggiungono poi la grana, la consistenza e il trattamento della superficie. Pertanto nella rappresentazione dell’architettura, affinché un disegno sia espressione di contenuti tecnici e formali, il colore deve essere sempre subordinato ad un disegno grafico (tecnica mista). Supporto (carta, cartone, tela, legno..) Matita, acquerello, pantone Pastello, tempera, olio, pennarelli.. Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo COLORE STRUMENTI Tipo di stesura TECNICA Tipo di colore Tecniche grafiche di rappresentazione MATITE COLORATE Sono uno strumento pittorico semiopaco. E’ possibile mischiare i colori tra loro sovrapponendo strati di colore l’uno sull’altro andando, generalmente, dal colore più chiaro e brillante a quello meno chiaro e meno brillante. Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo SCELTA DEL COLORE PUNTA DELLE MATITE COLORATE MATITE COLORATE Entrano in gioco 4 fattori: FORZA ESERCITATA TIPO DI TRATTO Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione SCELTA DEL COLORE Le scelte cromatiche sono pressoché infinite, resta da scegliere la più opportuna o crearla per sovrapposizione. Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione PUNTA DELLE MATITE COLORATE Si distinguono 4 tipi di punte partendo da sinistra verso destra, indicate dalla lettera P seguita da numeri. I numeri indicano il grado di smussamento ed il valore va dalla più appuntita (1) a quella meno (4). PUNTA DELLE MATITE COLORATE Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo MOLTO APPUNTITA (P1) APPUNTITA (P2) SMUSSATA (P3) MOLTO SMUSSATA (P4) Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo FORZA ESERCITATA Quando si colora con le matite colorate è possibile esercitare vari livelli di pressione. Noi identifichiamo principalmente quattro livelli di pressione riportati nella figura sottostante da sinistra verso destra: MOLTO DEBOLE lo strato di colore è appena percettibile e si intravede lo strato sottostante. DEBOLE lo strato di colore sottostante è meno visibile Il colore: strumenti e tecniche FORTE lo strato di colore sottostante è appena percettibile MOLTO FORTE il colore è uniforme e molto marcato Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo TIPO DI TRATTO Il risultato che si ottiene nell’applicare il colore dipende molto dal tipo di tratto che applichiamo. Sono qui riportati alcuni esempi: Per realizzare un tratteggio si applicano linee più o meno inclinate, parallele tra di loro, e poste in maniera più o meno ravvicinata. Il tratteggio incrociato è una variante del tratteggio che consiste disporre le linee non più esclusivamente parallele tra di loro, ma incrociate secondo diverse inclinazioni. Il colore: strumenti e tecniche Nell’applicazione dei punti fondamentale sarà la loro vicinanza ed il loro spessore (determinato dalla variazione dell’angolo della matita o dall’impiego di mine più o meno morbide). Si ottiene picchiettando la matita sulla carta, il tratto che si ottiene e quasi quello di un singolo punto. La vicinanza o meno di questi vari punti determina il tono più o meno scuro. Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Le campiture Per campitura si intende la stesura uniforme di un dato colore. Segue un esempio di mistione di due colori (il giallo e il blu) per sovrapposizione. Stendiamo il blu in modo tale che sia molto marcato a destra e più lieve andando verso sinistra. Lo stesso avviene stendendo il giallo ma in ordine inverso. Nella zona in cui i due colori si incontrano osserviamo il formarsi del colore verde. Il colore: strumenti e tecniche Per brunitura si intende la stesura di uno strato di colore molto scuro su cui si passa successivamente un colore molto chiaro. Tecniche grafiche di rappresentazione MARCHE E TIPI A CONFRONTO: Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo FRANZ PRATI Nekyia, 1986 Centro civico polivalente Cogoleto, 1978 Progetto per il nuovo Teatro Carlo Felice di Genova, 1981 Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo FRANZ PRATI Progetto per il nuovo Teatro Carlo Felice di Genova, 1981 Senza titolo, 1987 Cà Venier dei Leoni, Biennale di venezia, 1983 Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo SANT’ELIA: Schizzo per la nuova stazione di Milano, 1913-14 FRANK LLOYD WRIGHT: Edgar J. Kaufmann House, 1936 FRANK LLOYD WRIGHT: Dr. John Storer House, 1923 FRANK LLOYD WRIGHT: Crescent Opera Civic Auditorium, Baghdad Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione LEBBEUS: Woods, 1993 Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo CONSIGLI PER DISEGNARE A MATITA Nell’impaginazione è necessario pensare agli allineamenti e al peso delle figure: non realizzare dei dentelli e dare la giusta importanza ed il giusto spazio alle immagini Nel disegnare è consigliabile procedere dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra se si è destrorsi; se si è sinistrorsi è consigliabile procedere invece dall’alto verso il basso e da destra verso sinistra: questo consente di non passare con la mano su disegni già effettuati e dunque di non sporcare il foglio. Nella campitura è importante non appoggiarsi direttamente al supporto ma mettere tra quest’ultimo e la vostra mano un foglio di carta, per evitare di sporcare per sfregamento. Nella campitura è consigliabile procedere con una inclinazione di 45°: questo consente di evitare aree di sovrapposizione nelle successive applicazioni. Non usare matite di grafite scadente: rischiano di graffiare la carta da disegno. Appoggiare sempre le matite in posti sicuri per evitare che cadano. Quando una matita cade, la grafite all’interno del legno si rompe e la matita diventa molto difficile da temperare. Inoltre i piccoli pezzi di grafite rotta si possono incastrare all’interno del temperamatite bloccandolo. Evitare carte dalla superficie lucida: la carta lucida è senza mordente, troppo scivolosa perché la grafite possa attaccare in modo efficace. Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo CONSIGLI PER DISEGNARE A MATITA Una gomma sbagliata può rovinare i disegni. E’ consigliabile evitare gomme colorate o molto dure (come quelle all’estremità delle matite). È possibile pulire la gomma pane impastandola più volte, tuttavia dopo un po’ perde la sua efficienza. Trattare con cura la superficie della carta. La trama superficiale può danneggiarsi con una pressione eccessiva della matita. Se l’ombreggiatura ad un certo punto comincia ad apparire lucida, vuol dire che la pressione esercitata sul foglio è eccessiva, cancellando la trama superficiale della carta, e che non è più possibile intervenire con ombreggiatura aggiuntive. Fare attenzione all’apposizione del nastro adesivo sulla carta da disegno: se la carta non è adatta o il nastro è sbagliato quando lo si toglie potrebbe danneggiarne la superficie. Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione PENNARELLI Sono uno strumento pittorico ad effetto parzialmente coprente. I colori a spirito sono un tipo di pennarello il cui inchiostro, non grasso, spesso una soluzione acquosa di prodotti coloranti e un solvente come toluene o xilene, viene assorbito dalla punta in feltro o nylon e trasferito uniformemente sul supporto cartaceo. Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione TEMPERE AD OLIO E AD ACQUA La pittura a tempera è una tecnica pittorica che utilizza pigmenti in polvere mescolati con vari leganti. Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione ACQUERELLO Sono composti da pigmenti di origine animale, vegetale o minerale, agglutinati con acqua, gomma arabica e glicerina. In commercio questi colori sono disponibili in tubetto oppure in godet, una vaschetta riempita di colore, essiccata, isolata con carta oleata e avvolta in un foglio di stagno puro. Per usare questi colori è necessario diluirli con acqua, tenendo a disposizione due recipienti per il diluente: il primo servirà a sciacquare i pennelli per non "sporcare" i colori che si vogliono ottenere, mentre il secondo verrà usato per bagnare il pigmento. L'acqua dovrà essere mantenuta sempre pulita. La caratteristica principale di questo materiale è l'assoluta trasparenza delle tinte che sul foglio si compenetrano una con l'altra. Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione ACQUERELLO STRUMENTI Supporto (carta, cartone, tela, legno..) Pennelli, tavolozza, contenitori per l’acqua.. Il colore: strumenti e tecniche Tipo di stesura TECNICA Tipo di colore Tecniche grafiche di rappresentazione IL SUPPORTO: LA CARTA PER ACQUERELLI La carta indicata per l’acquarello è a grumi e porosa; la migliore resa cromatica si ottiene con le carte di pregiata qualità in puro cotone, fabbricate a mano. E' bene scegliere un fondo bianco o molto chiaro, perché, essendo il materiale cromatico trasparente, la tinta del fondo si combina con i colori. Una maggiore ruvidità della carta rende possibili effetti particolari, efficace nella rappresentazione di oggetti rugosi, come ad esempio il tronco di un albero, mentre una carta a grana fine si adatta meglio a disegni particolareggiati. I blocchi di carta per acquarello sono molto pratici, perché la superficie su cui si dipinge rimane ben tesa, anche se si abbonda in acqua. Occorrerà fare molta attenzione quando si dovrà staccare il foglio del blocco. Infatti si rischia che si 'slabbri' sul bordo, poiché la composizione della carta è stratificata. La grammatura ideale per il disegno e la pittura è di 220g. Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo I PENNELLI PENNELLO TIPO DI PELO TIPO DI FORMA Sintetico Animale più economico migliore qualità bue maiale piatto rotondo particolari a lingua di gatto martora Esiste una vasta gamma di modelli che vengono classificati per numeri. Vanno dal numero 0 al numero 22, la numerazione e la quantità però dipende dalla marca. Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione IL PENNELLO ANIMALE I pennelli di bue sono di media qualità, con questi si può usare qualunque pittura senza problemi, costano un po' di più rispetto ai pennelli sintetici ma durano molto di più nel tempo e si mantengono meglio. I pennelli di setola di maiale di solito sono piatti, essendo molto rigidi, e si possono utilizzare solo nei lavori che richiedono questa tipologia di pennello. I pennelli di martora sono i più pregiati, precisissimi e molto morbidi, l'unico lato negativo è il prezzo che sale molto rispetto agli altri tipi, può arrivare anche a più del doppio, però se trattati con cura durano sicuramente molto di più. Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione IL TIPO DI FORMA DEL PENNELLO I pennelli piatti si utilizzano soprattutto per coprire aree di colore senza ottenere effetti particolari, questi possono essere più o meno rigidi a seconda della tipologia di pelo. I pennelli tondi riescono a ottenere un'enorme varietà di segni e di norma sono molto morbidi. I pennelli a lingua di gatto sono formati da pelo morbido un po' più corto rispetto agli altri tipi, solitamente la punta è una via di mezzo tra i pennelli tondi e piatti. La lunghezza del manico è molto variabile e dipende dalla marca. Ci sono anche altri tipi che si usano più raramente per tecniche particolari, ad esempio a ventaglio, a tampone,a cipolla, a spada o il bombasino. Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo LA TECNICA: IL TIPO DI STESURA TIPO DI STESURA PER VELATURE SOVRAPPOSTE Oltre a conferire forza e tonalità al colore stesso, le velature conferiscono al disegno preparatorio, solitamente eseguito a matita leggera, la necessaria profondità pittorica utile alla rappresentazione dei volumi, delle ombre e della luce. BAGNATO SU BAGNATO Ovvero la stesura del pigmento colorato effettuata sul foglio di carta bagnato in precedenza cosicché i colori si diffondano scorrendo e conferendo un aspetto soffuso al dipinto. BAGNATO SU ASCIUTTO Il pigmento viene steso dopo essere stato disciolto con una quantità d'acqua sufficiente a farlo scorrere sul foglio asciutto. Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo LA TECNICA Le caratteristiche della pittura ad acquerello sono la trasparenza, gli strati di colore, l’impossibilità di correggere l’errore dipingendovi sopra e l’ottenere le zone luminose lasciando trasparire il fondo bianco della carta. Per realizzare un buon acquerello, è necessaria una quantità minima di colore, molto diluito che lascia qua e là scoperto il fondo bianco per illuminare la composizione. Molto importante è partire da un disegno preciso in cui definite le zone di ombra con un tratteggio più fitto e le zone di luce lasciando la carta bianca. Il disegno deve essere minuzioso: è sbagliato pensare di risolvere certi particolari nella fase di coloritura. Una volta realizzato il disegno è necessario preparare la tavolozza con i colori. Sia che si usino i colori in godet o in tubetto è utile posizionare i vari colori sul bordo della tavolozza e mescolarli, prendendo con la punta del pennello i vari colori e portandoli al centro, diluendoli e mescolandoli fino ad ottenere la tonalità desiderata. E’ importante partire dalla zona più scura, cioè quella in cui le ombre hanno la massima intensità, e lavorare con il grigio denominato "bistro". Il bistro è il "nero" pittorico, utilizzato al posto del nero che non servirebbe a scurire ma sporcherebbe i colori. Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo LA TECNICA E’ consigliabile partire con leggere macchie di colore molto diluito, seguendo le ombreggiature fatte a matita. Dopo aver dato il colore sciacquare il pennello nell'acqua pulita e lasciarlo impregnato; con la punta sfumare il bistro. E’ importante sciogliere molto il colore altrimenti risulterà troppo denso e coprente, dando al dipinto le caratteristiche della tempera. Dopo aver passato il colore, in trasparenza, si devono ancora vedere le tracce del disegno a matita. Controllare bene i colori del soggetto da dipingere e cercare di riprodurli sulla tavolozza. Dare una prima passata con poco colore molto diluito facendo attenzione alle zone in luce che dovranno rimanere escluse. Una volta asciutto il colore già dato, è possibile sovrapporre il colore più scuro. I primi piani, per apparire tali, devono avere colori tendenzialmente caldi, gli ultimi piani invece, devono avere sempre tinte tendenzialmente fredde. Asciugando, i colori ad acquerello tendono a schiarirsi. Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione IL COLORE Il colore: strumenti e tecniche L'acquerello è una tecnica pittorica in cui i pigmenti macinati finemente, sono addizionati ad una soluzione acquosa di gomma arabica o di altre sostanze. Queste sostanze servono come legante in modo tale che il colore, una volta asciutto, non polverizzi. Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione THOMAS SHALLER: Jamaica Transportation Hub Master Plan Arabian Canal Master Plan, Dubai Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Ritz-Carlton Hotel Astana, rendering per Robert Stern Ideal English House Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo THOMAS SHALLER Hong Kong Development Proposal, Pei Cobb Freed Il colore: strumenti e tecniche Cultural Centre, Roma Tecniche grafiche di rappresentazione VIRGILIO MARCHI: Città, 1919 Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo THOMAS SHALLER, Ritz-Carlton Hotel Astana NEIL HOLLAND MASSIMO SCOLARI: L’arca, 1982 Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione PANTONE In Italia il nome "pantone" si riferisce ad un particolare tipo di pennarelli professionali, i TRIA dell'azienda inglese Letraset (azienda che ha inventato anche i trasferelli). Non è chiara l'etimologia di questa crasi ma probabilmente si riferisce al fatto che sono stati tra i primi pennarelli in commercio a utilizzare esclusivamente il Pantone Matching System per gestire il proprio catalogo. I Pantoni sono pennarelli all'alcool, che non lasciano l'antiestetico segno che lascia tra una passata e l'altra un pennarello normale, ma permettono di ottenere una uniformità simile a quella da stampa. I Pantoni sono costosi, sia per il prezzo in sé e sia per la loro non sfumabilità, che determina la necessità di un pantone per ogni gradazione (anche se è possibile sovrapporli). Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Sono ricaricabili, ma la ricarica costa quanto due pantoni, dunque tanto vale comprarsi un altro pantone ed usare quello vecchio come un colore più chiaro. Si può infatti mandare avanti un pantone il doppio del suo tempo mettendo al suo interno dell'alcool. Il Pantone ha 3 punte, cioè ha su entrambe le estremità due punte, più una terza nascosta sotto l'altra. Le punte equivalgono a 3 dimensioni diverse: il tipo extrasottile, il tipo pennarellone ed il tipo evidenziatore. Esiste una carta speciale per i Pantoni, ma in genere basta che non sia troppo sottile, perché questo pennarello impregna moltissimo la carta e passa facilmente sotto. Se si vuole colorare un disegno già ripassato a china, è necessario assicurarsi di averlo ripassato con rapidi o trattopen Staedtler perché, essendo il pantone composto d'alcool, alcune chine si sciolgono e si rovinano. Passando uno strato di colore e lasciandolo asciugare per qualche minuto, il colore diventerà più chiaro; passandovi sopra nuovamente la zona diventerà più scura (così è possibile ottenere le ombre ). Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione IL PANTONE MATCHING SYSTEM Il sistema Pantone serve a classificare i colori e "tradurli" nel sistema di stampa a quadricromia CMYK (ciano, magenta, giallo e nero) con un codice; questo grazie ad una sorta di libro denominato "mazzetta“ con cui è possibile "sfogliare" i colori e selezionarli. A differenza del CMYK o del RGB il codice pantone è composto da due campi, nel primo può essere presente una parola (ad esempio "RED" - rosso- ) o un numero di due cifre dove i primi due numeri si riferiscono alla famiglia di appartenenza (es. 18 per la famiglia dei Rossi). Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo Tecniche grafiche di rappresentazione Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo I COPIC COPIC MARKER SKETCH CIAO WIDE La Copic offre un vastissimo assortimento di pantoni a base alcoolica (214 colori e diverse punte da cambiare ai pennarelli per ogni esigenza). I colori si possono sovrapporre e mescolare grazie anche al Blender. Il colore: strumenti e tecniche Tecniche grafiche di rappresentazione IL TIPO DI COPIC I copic marker hanno una punta a scalpello ed una fine, ma con la possibilità di sceglierne 7 forme diverse; sono disponibili 214 colori a base alcoolica che non sbavano sulla china, oltre che ricariche e pennarelli "vuoti”. I copic sketch hanno una punta a pennello e una a scalpello, sostituibili ma non di forma diversa; sono disponibili 144 colori a base alcoolica che non sbavano sulla china, oltre che ricariche e pennarelli "vuoti”. I copic ciao sono l’equivalente "economico" del Copic Sketch: una punta a pennello e una a scalpello, punte NON sostituibili, 144 colori disponibili a base alcoolica (non sbavano sulla china), ricariche disponibili. I copic wide hanno una punta iperlarga per campiture. Impugnandolo in maniera diversa si può avere un tratto largo, medio e fine. Sono disponibili 36 colori, punte sostituibili (ma non di diverso tipo), ricariche e pennarelli "vuoti". Il colore: strumenti e tecniche Corso di Disegno e Storia dell’arte Prof. Alessandro Merlo