Tecniche grafiche di rappresentazione
Le tecniche grafiche della rappresentazione
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Tecniche grafiche di rappresentazione
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LE VARIABILI PRELIMINARI
da prendere in considerazione
per l’applicazione di una
tecnica grafica sono:
TIPO DI SUPPORTO
TECNICA
ARTISTICA
IMPIEGATA
Dei quali è necessario valutare la grammatura,
lo spessore, la ruvidezza, l’opacità, la capacità
di assorbire e la rigidezza.
tela, tavola di
legno, parete
carta, cartone,
cartoncino
il tipo di stesura e/o
tratto
Le tecniche grafiche della rappresentazione
il tipo di
grafite/colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
Per scegliere la tecnica artistica più
adatta è necessario valutare:
- il tipo di soggetto;
- il tipo di restituzione da produrre;
- le informazioni da comunicare.
LE TECNICHE ARTISTICHE
TECNICHE CHIAROSCURALI
(bianco-nero)
grafite, china, inchiostro,
matita, penna…
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COLORE
tempera ad olio, tempera ad acqua,
pastelli, mosaico, cere, acquerelli,
pantoni, pennarelli, matite (acquerellabili
e non), china…
Le tecniche grafiche della rappresentazione
Tecniche grafiche di rappresentazione
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LE TECNICHE
CHIAROSCURALI
TIPO DI TRATTO
STRUMENTO
UTILIZZATO
TECNICHE GRAFICHE:
- tratteggio
- puntinato
La differenziazione del tratto si propone di restituire il tipo di
materiale di cui è fatto l’oggetto che si va a rappresentare.
I differenti tipi di tratto aiutano la rappresentazione ed
introducono un senso di profondità dell’oggetto.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
MODALITÀ DI STESURA:
- tratto
- puntinato
- linee
- macchie
- contrasti netti
- sfumato
Tecniche grafiche di rappresentazione
TECNICHE GRAFICHE
-il tratteggio: questa tecnica base del
disegno non deve tradursi in una casuale
stesura di tratti, ma in un’operazione precisa
che si compone di tratti paralleli l’uno
all’altro, che poi si intersecano, nelle
differenti direzioni, in modo regolare.
-il puntinato: in questa tecnica, che si
presta in modo particolare ad inchiostri
liquidi, molto più che in altre, una
discriminante fondamentale è lo spessore
dei punti, determinato dall’utilizzo di diversi
pennini.
GLI STRUMENTI:
-carboncino
-sanguigna e crete
-lapis
-penna ed inchiostro
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
TRATTAMENTO DEI MATERIALI
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
TRATTAMENTO DEI MATERIALI RIFLETTENTI
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
PROFONDITÀ PIENI E VUOTI
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
IL CARBONCINO
La tecnica del carboncino è quella che
presenta il più antico impiego, attestato già
in ambito preistorico (basti pensare ai
complessi pittorici rinvenuti nelle varie grotte
europee, da Altamira a Sormion, da La
Magdalaine a Lascaux).
Si tratta di un materiale generato dalla
carbonizzazione di pezzi di legno leggeri e
porosi (solitamente di salice o di vite), senza
giungere alla combustione completa.
Pitture rupestri di Lescaux
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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TIPI DI CARBONCINO
Vi sono carboncini di diverse dimensioni, ma
l'intensità del nero è comunque la stessa.
Nella fattispecie il carboncino viene posto in
commercio con differenti sezioni per rispondere
a diverse esigenze, ovvero si trovano a sezione
rotonda, quadrata e triangolare (quest'ultimo
tipo viene solitamente adoperato per la
realizzazione di scenografie).
I carboncini devono essere perfettamente
scorrevoli e molto morbidi; quelli di qualità
inferiore presentano in genere delle particelle
più dure che rigano il foglio.
Si trovano in commercio due tipi di prodotti: il
carboncino da disegno (o carboncino
compresso) ed il carbone naturale da disegno.
Tecniche grafiche di rappresentazione
IL CARBONCINO COMPRESSO
Composto da antracite e colla di farina
modellate sotto pressione fino ad ottenere un
bastoncino lungo mediamente 12 cm, il
carboncino compresso è molto fragile.
Lascia un segno nero, molto profondo e
regolare, ma a differenza del carboncino
naturale non offre una così ampia gamma di
sfumature.
È usato soprattutto per i disegni grafici, molto
tecnici e regolari.
Si trova in commercio in 5 gradazioni di
durezza: extramorbido, morbido, medio, duro
ed extraduro, oltre ad essere disponibile la
matita secca di carboncino (media morbida o
dura).
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
IL CARBONCINO NATURALE
Il carboncino naturale è ottenuto dalla
combustione anaerobica di legno non
resinoso, i cui diversi gradi di durezza sono
dovuti alla durata complessiva della
carbonizzazione.
Il carboncino naturale lascia un tratto grigionero e si trova in commercio in diversi tagli:
3-4 mm, 5-10 mm, 12 mm e circa 20 mm di
diametro (prendendo l’esempio della Faber
Castell i diametri in commercio sono 4 diversi:
4 mm, 6 mm, 9 mm, 12 mm, oltre ad essere
disponibile anche la matita di creta nera
morbida, media o dura).
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
MODALITÀ D’USO
Il carboncino si usa per sfregamento e la sua peculiarità è
la tonalità molto intensa che è capace di raggiungere.
Quelli neri in realtà si rivelano poco stabili, in quanto
possono essere facilmente sfumati per ottenere una
gamma completa di grigi.
Il tratto può essere cancellato direttamente con uno
straccio o essere sfumato con la gomma pane.
Proprio in conseguenza della scarsa stabilità dello
strumento in questione bisogna prestare molta attenzione
al momento dell’esecuzione, perché è molto facile
sporcarsi o sporcare il disegno con la quantità di polvere
che si crea.
Per disegnare a carboncino è consigliabile quindi tenere il
foglio inclinato, per permettere alla polvere di scivolare via.
Il tratto del carboncino mette in evidenza la trama della
carta su cui viene usato, dunque in base all'effetto che si
vuole raggiungere si può scegliere una carta più o meno
ruvida.
Il tipo di segno che si lascia sul foglio dipende quindi dalla
pressione che si esercita con il carboncino e
dall'inclinazione con il quale si adopera.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
E’ importante iniziare con segni molto leggeri
perché facilmente cancellabili e proseguire con
segni sempre più decisi. Il carboncino si può
usare di piatto o di punta, a seconda degli
effetti che si vogliono ottenere.
Come con le matite o le penne, si può
disegnare secondo due TECNICHE:
-tratteggio, usando una fitta rete di linee
parallele o incrociate per fare i chiaroscuri.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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-sfumando i segni, usando le dita, lo
sfumino, un pennello rigido asciutto, un
tovagliolo di carta morbido o del cotone
idrofilo. Inoltre si può dare luminosità ad
alcuni punti con la gomma pane, che è
capace di trattenere il pigmento senza
spanderlo nel disegno.
Tecniche grafiche di rappresentazione
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FISSAGGIO
Dopo aver finito il disegno è importante
usare un prodotto fissativo.
Per fissare il disegno, è necessario
tenerlo in una posizione inclinata e
spruzzare il fissativo da una distanza
di circa 30 cm.
SOLUBILITÀ IN ACQUA
Questa proprietà permette di creare
interessanti effetti di sfumatura ad
acquarello.
E’ possibile usare il metodo asciutto
su bagnato, bagnando la superficie
sulla quale si vuole dipingere, in modo
uniforme e disegnando sopra con il
carboncino.
Oppure bagnato su asciutto,
disegnando sulla superficie asciutta,
sfumando il carboncino con un
pennello.
ROBERT LEEDY
“Barn at Tosa – San Sano, Italy” – Drawings from Italy, 1993
Carboncino acquerellato
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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APPLICAZIONI DELLA TECNICA DEL CARBONCINO
PER RITRARRE SOGGETTI ARCHITETTONICI
JAMES WINES
FRANCESCO DE NICOLA
Highrise of Homes, 1981,
I Ponti Rossi, Napoli,
MoMA, New York,
Carboncino.
Inchiostro, acquerello e carboncino.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
FRANCO PURINI
Uffici della Camera dei Deputati a Roma, 1966/1968,
Matita e carboncino su carta da lucido, 81x104 cm.
Tecniche grafiche di rappresentazione
HUGH FERRISS
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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LA SANGUIGNA E LE CRETE
La sanguigna (che è una creta) trae il proprio
nome dalla caratteristica colorazione rossastra
del tratto rilasciata dal minerale ferroso che la
costituisce, ovvero l’ematite.
Nel Rinascimento era conosciuta col termine
“matita” (derivato appunto da “ematite”) e veniva
impiegata montando piccoli pezzi su delle
cannucce portamine; solo recentemente la
sanguigna è collocata in un legno come avviene
per le matite a grafite.
Solitamente alla sanguigna vengono associate
due TECNICHE GRAFICHE, spesso combinate:
-il tratteggio: si campiscono le parti in ombra
lasciando pulita la superficie in luce.
-la tecnica a spolvero: si usa uno straccio per
spandere sul foglio la polvere della sanguigna
per poi rimuoverla in corrispondenza delle parti in
luce per mezzo di una gomma tenera.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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PAOLO ZERMANI: Progetto per la Cappella-Museo della Madonna del Parto, Monterchi, Arezzo, 2000
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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IL LAPIS (O MATITA )
ETIMOLOGIA
la parola matita (amatita o ematita) deriva dal latino hæmatites
= gr. Aimatites. Nel Rinascimento “matita” era il termine con cui
si indicava la sanguigna, derivato da lapis haematites. In seguito
alla scoperta della grafite si sostituì l’ematite con questa roccia
(lapis = pietra). Nonostante l’odierna equipollenza delle locuzioni
sarebbe dunque più appropriato usare la voce “lapis” rispetto a
“matita”.
ARCHETIPI
L’antenato della matita è lo stilo, strumento impiegato nel sec. I
d.C. dai Romani; si trattava di una bacchetta di metallo usata per
graffiare il papyrus. I romani in realtà disponevano già di
strumenti di scrittura diversificati a seconda del tipo di scritto e
del supporto utilizzato: quelli provvisori erano eseguiti con punte
d'osso o di metallo su tavolette di legno ricoperte di cera, mentre
per gli scritti permanenti usavano il papiro (papyrus), su cui
scrivevano con una bacchetta tagliata a punta e intinta
nell'inchiostro. Pennelli piatti e canne tagliate con i bordi larghi
erano usati su materiali meno ruvidi del papiro come le pelli di
animale preparate (Pergamena).
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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LA GRAFITE
La grafite (dal greco gràfein=scrivere) è un
minerale (fase polimorfa di esagonale bipiramidale
del carbonio) che si presenta in cristalli tubolari a
contorno esagonale o, più frequentemente, in
masse lamellari, di colore grigio-nero e lucentezza
metallica, untuose al tatto.
La grafite si trova in rocce di metamorfismo
termico regionale, come calcari cristallini, scisti o
gneiss, derivate dalla trasformazione di
preesistente materiale organico.
In natura si trova soprattutto in Siberia, mentre in
Italia si trovano giacimenti in Val Pellice e in Val
Chisone.
La grafite è un materiale morbido, caratteristica
che deriva dalla sua particolare struttura.
Infatti nella grafite gli atomi di carbonio sono
disposti su strati paralleli, costituiti da un reticolo di
esagoni regolari.
La facile sfaldabilità di questi piani ne permette
l’uso come lubrificante solido e per la
fabbricazione delle matite.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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STORIA
Le prime matite risalgono al sec. XVI ed erano costituite da pezzi di
grafite avvolti in panni o pelli. Nel 1564 fu scoperto un enorme
giacimento di grafite in Inghilterra, dove fu monopolizzata la produzione
di matite (di forma quadrata per aderire a quella naturale della grafite),
finché non si studiò un metodo di produzione dalla polvere di
grafite. Il primo tentativo avvenne nel 1662 a Norimberga (Germania),
dove venne impiegata una miscela di grafite, zolfo e antimonio.
Nel 1795 Jacques Conté mise a punto un metodo di miscelazione
della grafite con l’argilla. A seconda della quantità di argilla si
possono ottenere matite più dure (più argilla) o più morbide (meno
argilla) e quindi ottenere un segno di differente cromia.
Nel 1812 lo statunitense William Monroe inventò un procedimento
grazie al quale l'impasto trafilato di grafite e argilla poteva essere
racchiuso tra due metà di legno di cedro o ginepro.
PRODUZIONE
La grafite è mischiata con argilla e agenti inumidenti (sego sulfonato e
grassi animali). La mistura si presenta come una lunga estrusione
tagliata su misura, seccata e cotta a 1850 °F (circa 1000 °C). Per
aumentarne la forza e la levigatezza la grafite è poi trattata con una
mistura calda che comprende cera, paraffina e grassi naturali
idrogenati. I ceppi di cedro (o di ginepro) sono tagliati in asticelle
piccole, asciugate in un forno e poi tinte, con strati di lacca.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
SCALE DI DUREZZA (CLASSIFICAZIONE):
Il primo ad ideare un metodo di gradazione della
durezza della grafite fu Nicolas-Jacques Conté
che nel 1794 brevettò il metodo, usato tuttora con
alcune modifiche sulla mescola.
Conté usava dei numeri, gli inglesi utilizzarono le
lettere H (da hard, duro) e B (per black, nero) per
indicare rispettivamente le dure e le morbide, così
HHH era particolarmente dura e BBB
particolarmente morbida. Col tempo si
sostituirono le sequenze di lettere col numero
corrispondente e una sola lettera.
Le matite da disegno si differenziano in
19 TIPOLOGIE:
EE (morbidissima), EB, 6B, 5B, 4B, 3B, 2B, B,
HB (media),
F, H, 2H, 3H, 4H, 5H, 6H, 7H, 8H, 9H (durissima).
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MATITE “SPECIALI”
-Portamine: costituito da una struttura in
plastica o altro materiale contenente una serie
di sottili mine di grafite.
Premendo il pulsante all'estremità del
portamine, viene fatta fuoriuscire una mina.
In questo modo non è più necessario far la
punta alla matita.
I portamine possono essere “a SCATTO”
(matita automatica) o “a PINZA”.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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LE GOMME
-Plastic Eraser in pratica è la gomma standard
-Coarse Texture Ink Eraser: è la “gomma di
sabbia”, chiamata così per la sua superficie
sabbiosa e ruvida. E’ ottima per lavorare con
l’inchiostro, rimuovere macchie o linee
realizzate con troppa pressione o sfumare i
retini grazie alla sua qualità “raschiosa“.
-Kneaded Rubber Eraser è la “gomma pane”.
E’ perfetta per le aree delicate (si può modellare
e dargli la forma di cui si ha bisogno) e per
rimuovere gli screen tones (retini).
-Gomma-matita: è una matita che al posto
della grafite ha una gomma; è utile per
cancellare angoli e punti dettagliati. È dotata
inoltre di uno spolverino per evitare di sporcare
il disegno.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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JERZY FEDRO
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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LA PENNA E L’INCHIOSTRO
Gli inchiostri per scrivere sono essenzialmente soluzioni
acquose di prodotti coloranti, a cui vengono aggiunti altri prodotti
atti a conferire loro le caratteristiche più idonee per l'impiego.
Questo tipo di inchiostro deve dare una traccia nitida senza
sbavature, deve essiccare rapidamente senza attraversare la
carta, deve scorrere facilmente sulla penna (normale o
stilografica), non deve formare grumi o depositi nei calamai o nei
serbatoi delle penne e non deve corrodere i materiali con cui
viene a contatto.
-Inchiostro cinese
Evoluzioni storiche
-Inchiostro ferrogallico
-Inchiostro di sicurezza
-Inchiostro di china
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
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NOTE STORICHE
Inchiostro cinese: nel 300 d.C. i cinesi produssero una sorta di
tintura rossiccia, formata da linfa e resina vegetale, per una primitiva
stampa xilografica. Nel IV secolo d.C. Wei-Tang elaborò una
sostanza composta da un residuo carbonioso, resine ed acqua che
formava dei bastoncini per scrivere (una sorta di matite). Questo tipo
di inchiostro, usato per oltre mille anni, veniva esportato in Occidente
con il nome di Inchiostro Indiano o "inchiostro di China".
Inchiostro ferrogallico: è un tipo di inchiostro nero a base acquosa.
Quest'inchiostro penetra profondamente nelle fibre della carta,
risultando quasi indelebile. Per la facilità di produzione ed il costo
ridotto è stato usato sino al XX secolo. Esistono cenni di utilizzo
dall’epoca romana, ma la grande diffusione avvenne nel Medioevo
(miniature). Gutemberg sfruttò la sua proprietà di indelebilità,
correggendo la base acquosa con oli, per la stampa tipografica.
Lehonardi invece lo abbinò a dei coloranti acidi per creare un
inchiostro di sicurezza. La diffusione di questo inchiostro si ridusse
fino a scomparire con l’introduzione ,all’inizio del XX secolo, di
inchiostri di china (basati su pigmenti quindi), che non
danneggiavano i pennini, e poi delle penne a sfera, che impiegano un
inchiostro grasso simile a quello tipografico.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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TIPI DI PENNE
Penne a cannuccia
Penne stilografiche
Penne a serbatoio
Penne a china
Pennello
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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PENNA A CANNUCCIA
Sono le più versatili e più economiche.
Le cannucce possono essere usate con pennini
che tracciano segni di spessore diverso per
rispondere alle varie esigenze. Tra i diversi tipi
a punta fine o a punta tronca si evidenziano il
pennino per scrittura in tondo, quello per
corsivo, quello per musica e quello per scrittura
fiorita. Le penne per la scrittura hanno il
cannello di attacco aperto e di forma ovale,
quelli per la calligrafia o cartografia hanno
cannelli tubolari.
I pennini possono usare qualsiasi inchiostro
nella quantità necessaria per ottenere segni
pesanti e segni leggeri e hanno il pregio di non
incepparsi, a meno che la carta non sia troppo
morbida e pelosa. Oltre alle cannucce normali,
esistono anche quelle provviste di un piccolo
serbatoio di rame, ma sono poco efficienti
rispetto alle penne stilografiche o a quelle a
china; inoltre si devono pulire dopo l'uso per
evitare che si occludano.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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PENNA STILOGRAFICA
È una penna composta da una cannetta piena
d'inchiostro e da un pennino.
L'inchiostro liquido confluisce al pennino
attraverso un sistema di distribuzione che
combina gravità e capillarità.
L'inchiostro può essere fornito o da cartucce o
da un contagocce oppure da una varietà di
meccanismi per rifornire l'inchiostro nel
serbatoio.
La maggior parte delle penne stilografiche di
nuova produzione usano o delle cartucce usa e
getta oppure un serbatoio rimovibile con un
meccanismo a vite o a pistone per la fornitura
dell'inchiostro.
Le penne stilografiche dovrebbero essere
caricate con inchiostri stilografici idrosolubili:
l'inchiostro viene aspirato nel serbatoio
attraverso il pennino.
La gamma dei pennini è assai limitata se la si
confronta con quella delle cannucce.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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PENNA A SERBATOIO (GRAPHOS)
Per queste penne esistono inchiostri
speciali, in una vasta gamma di colori, che si
versano direttamente nel serbatoio.
Sono dotate di pennini di forme diverse,
ognuna in spessori diversi.
Ad esempio la penna Graphos Rotring
possiede una gamma di 8 forme di pennino,
contrassegnate con lettere dell'alfabeto, che
tracciano linee larghe, spesse, sottili o
finissime.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
PENNA A CHINA (RAPIDOGRAPH)
Tracciano linee di vario spessore mediante
punte intercambiabili formate da un sottile
tubicino metallico il cui tratto è perfettamente
uniforme in qualsiasi direzione la penna venga
guidata.
Una corretta manutenzione richiede che le
punte siano vuotate e lavate con cura quando
non sono usate per un certo periodo.
In caso di uso continuato è consigliabile tenerle
nell'apposito umidificatore in modo che
l'inchiostro non essicchi nel canale di
alimentazione.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
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PENNELLI
Se intendete disegnare a inchiostro con il
pennello, è necessario acquistare dei buoni
pennelli morbidi e flessibili, possibilmente di
martora e sciacquarli sempre dopo l'uso.
Con i pennelli cinesi e l'inchiostro in tavolette si
ottengono stesure sottilissime e trasparenti.
La tavoletta di inchiostro viene sfregata su una
tavolozza di steatite e inumidita con acqua
distillata fino a quando il colore raggiunge
l'intensità di nero o di grigio desiderata.
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TIPI DI INCHIOSTRO
Inchiostri da disegno: sono idroresistenti e quando essiccano formano una superficie lucida
su cui sì può dipingere di nuovo. Si vendono in serie di diversi colori: in commercio troviamo la
Rotring e la Pelikan che hanno 18 tinte, la Winsor and Newton 22. Per le penne tipo graphos
esiste una gamma speciale di inchiostri colorati, di fluidità maggiore. L'inchiostro di china nero, a
base di nero fumo è, tra tutti, il prodotto maggiormente usato.
Inchiostri non impermeabili: esistono in vari colori e producono un effetto simile all'acquerello
diluito. Penetrano nella carta più degli altri inchiostri e quando sono asciutti hanno superficie
opaca. Il pigmento dell'inchiostro tende a depositarsi sul fondo, è quindi consigliabile agitare il
flacone prima di farne uso. Se si dimentica il flacone aperto, l’ inchiostro evapora e diventa più
denso rendendo più intenso il colore. Se si aggiunge all'inchiostro un piccolo quantitativo di
acqua distillata questo riacquista la sua fluidità.
Quando si sceglie un inchiostro, bisogna tenere a mente alcune particolarità di ciascun colore;
per esempio, gli inchiostri marrone e seppia tendono a sbiadire nel tempo.
Alcune varietà non impermeabili di inchiostro sono comode perché si diluiscono facilmente con
l'acqua e permettono di ottenere toni che possono essere ulteriormente alleggeriti se si ripassa
con un pennello imbibito d'acqua. I negozi di colori vendono una grande quantità di inchiostri
colorati; tra questi quelli prodotti da Faber Castell, Rotring, Winsor and Newton, e FW.
Tra gli inchiostri di china: Rotring, Grumbacher, Winsor and Newton e gli inchiostri in
tavoletta cinesi.
Tra gli inchiostri stilografici: Parker, Faber Castell, Rotring e Pelikan.
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CARTA PER DISEGNARE AD INCHIOSTRO
Una carta molto sottile è quasi sempre
povera di appretto cosicché l'inchiostro la
imbeve e si spande in modo irregolare.
Per disegnare a inchiostro è meglio usare
carta da disegno pesante, da 200-250
g/m2, che permette di stendere mani di
colore e di correggere.
La carta per calligrafia, che costa quanto
una buona carta da disegno pesante, è
l'ideale se si vogliono ottenere linee nette e
precise.
La carta soffice non è adatta perché assorbe
l'inchiostro, tende a ingiallire ed a sfaldarsi;
oltretutto si lacera facilmente ed i filamenti
possono occludere il pennino.
È meglio tendere la carta su una tavoletta da
disegno se si intende dare stesure di
inchiostro o di acquerello.
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TECNICHE
Nel disegno a penna la tecnica di base utilizza la linea e il punto. Questi segni
possono creare infinite strutture e si combinano anche con altri mezzi pittorici.
Non si può iniziare un disegno a inchiostro senza essersi esercitati a lungo nel
movimento e nel segno con una penna e un pennello. Bisogna imparare a non
premere troppo per ottenere un flusso regolare dal pennino alla carta.
Quando si adopera una cannuccia col pennino si deve sempre intingere la stessa
quantità di inchiostro e imparare a prevedere il momento in cui l'inchiostro
finisce in modo da non dover interrompere nel mezzo di una lunga linea.
E' utile eseguire un disegno preparatorio con una matita morbida se si desidera
realizzare un disegno a inchiostro accurato e non un rapido schizzo. Ma una volta
padroneggiata la tecnica, la spontaneità delle linee che fluiscono liberamente e delle
impressioni visive tradotte istantaneamente in immagini crea risultati assai più
efficaci di quelli che si hanno con riflessione e pianificazione.
Per disegnare bene con il pennello occorre una lunga pratica perché la sua punta è
molto flessibile.
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IL TRATTO
-Tratteggio graduato:
Si tracciano linee di diverso
spessore con l'aiuto di un
righello.
-Puntinato graduato:
L’effetto puntinato si ottiene
usando pennini di spessore
diverso.
-Tratteggio:
Si tracciano delle linee molto
leggere con una penna
inclinata. Allo stesso modo si
può fare un tratto incrociato.
-Puntinato:
Il puntinato si ottiene con
un pennino molto sottile.
Questo effetto si ottiene con
un pennino spesso.
-Scarabocchiato:
L’effetto si ottiene
scarabocchiando in
maniera più o meno
intensa.
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LE TEXTURES
Questo effetto è dato da un
fazzoletto di carta piegato a
fisarmonica e macchiato.
Questo effetto si ottiene
spruzzando del fissativo
sull'inchiostro ancora fresco
steso con un pennello.
Questo effetto è stato realizzato
passando l'inchiostro su uno
strato di cera.
Questo effetto si ottiene
usando della tela per
dipingere; la tela viene
inumidita con l'inchiostro e
premuta contro il foglio.
Questo effetto si ottiene
passando un pennello bagnato
su strati spessi di inchiostro.
Questo effetto si ottiene
usando i polpastrelli con
l'inchiostro.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
Corso di Disegno e Storia dell’arte
Prof. Alessandro Merlo
Questo effetto si ottiene
soffiando con una cannuccia
sull'inchiostro fresco.
Questo effetto si ottiene
spruzzando l'inchiostro con
uno spazzolino.
Questo effetto si ottiene
tracciando le linee attraverso
un fazzoletto di carta.
Questo effetto si ottiene
dipingendo sopra una
maschera.
Questo effetto si ottiene
usando prima una stesura di
inchiostro diluito, poi una
volta asciutto disegnando le
linee.
Questo effetto si ottiene
stendendo l'inchiostro con un
pennello diluendolo con
acqua.
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
APPLICAZIONI DELLA TECNICA DELL’ INCHIOSTRO: MELISSA B. TUBBS
Il chiaroscuro: strumenti e tecniche
Corso di Disegno e Storia dell’arte
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Tecniche grafiche di rappresentazione
COLORE E LUCE: TEORIA CORPUSCOLARE
Si dovette attendere Isaac Newton (1642-1727)
per incontrare una teoria concreta e
condivisibile in merito alle relazioni esistenti tra
luce e colore.
Esperimenti sui prismi erano stati fatti prima di
lui (in particolare da Cartesio intorno al 1637 e
da Francesco Maria Grimaldi intorno al 1665) e
avevano permesso di stabilire che ogni colore
possiede un angolo di rifrazione diverso.
Tuttavia queste teorie postulavano che la luce
fosse bianca e pura, cosicché restava da
spiegare come questa luce bianca e pura fosse
in grado di modificarsi per dar luogo ai colori
(Cartesio, per esempio, pensava che i colori
fossero prodotti dalla superficie di rifrazione).
L’intuizione di Newton consistette nel
considerare la luce non omogenea bensì
eterogenea, vale a dire composta da raggi
colorati dotati di angoli di rifrazione
differenti, sostenendone la teoria corpuscolare.
Teoria del colore
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Tecniche grafiche di rappresentazione
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La luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: ad
ogni onda corrisponde un colore.
L’oggetto che riflette tutte le onde luminose appare bianco
(bianco=somma di tutti i colori); l’oggetto che assorbe tutte le onde
viene visto nero (nero=assenza di colori); l’oggetto che assorbe tutte
le onde tranne uno, ha il colore corrispondente a quell’unica onda.
È per questo che alcuni definiscono bianco e nero come “non colori”.
MESCOLANZA ADDITIVA: Quando si proiettano su
uno schermo tre fasci di luce colorata (arancione,
verde e viola), le loro mescolanze sono a due a due di
colore giallo, ciano e magenta; dove i fasci si
sovrappongono si ha il bianco. È chiamata “additiva”
perché ogni fascio aggiunge le sue caratteristiche per
riprodurre la luce bianca.
MESCOLANZA SOTTRATTIVA: Quando si
sovrappongono i tre colori primari (giallo, ciano e
magenta) essi generano a due a due i colori
secondari (verde, arancione e viola), mentre la
sovrapposizione di tutti e tre produce, in teoria, il nero
(in pratica un grigio molto scuro). È chiamata
“sottrattiva” perché ogni colore sottrae alla luce parte
delle sue componenti.
Teoria del colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
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GIALLO
Non possono
essere generati da
altri colori
ARANCIONE
GIALLASTRO
ROSSO
BLU
GIALLO
ARANCIONE
ROSSO
Si ottengono
mescolando
due primari in
parti uguali
GIALLO
VERDE
BLU
ROSSO
VIOLA
Teoria del colore
BLU
VERDE
GIALLASTRO
COLORI
TERZIARI:
Si ottengono
mescolando due
primari in quantità
diverse
ARANCIONE
ROSSASTRO
VIOLA
ROSSASTRO
VERDE
BLUASTRO
VIOLA
BLUASTRO
Tecniche grafiche di rappresentazione
Corso di Disegno e Storia dell’arte
Prof. Alessandro Merlo
TONO
Per tono, o tinta, si intende il colore vero
e proprio; il termine intende la specificità
cromatica di una tinta.
SATURAZIONE
Un colore è più o meno saturo a
seconda della sua purezza.
CHIAREZZA
Un colore è più o meno chiaro a seconda
della sensazione di maggiore o minore
luminosità prodotta.
LA VISIONE DI
UN COLORE
è caratterizzata dai
seguenti aspetti relativi
alla percezione:
Teoria del colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
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LA CHIAREZZA:
Le scale cromatiche chiaroscurali sono costituite da valori tonali o
gradazioni che indicano il maggiore o minore grado di chiarezza di
un colore.
Queste scale di gradazioni si possono ottenere mescolando
un colore con il bianco, con il nero o con un altro colore che
abbia un diverso grado di luminosità. Le gradazioni,
diventando più chiare per l’aggiunta di bianco o più scure per
l’aggiunta di nero, perdono luminosità e forza cromatica.
LA LUMINOSITÀ:
La luminosità dei colori è stata fissata in una scala ascendente da
Goethe alla fine del XVIII secolo.
Al nero è stato attribuito il valore di luminosità equivalente a
0, al bianco il valore 10.
Il colore più luminoso dopo il bianco è il giallo, seguito dall’arancio,
dal rosso magenta, dal verde, dal blu ciano e dal viola, che
precede il nero.
Teoria del colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
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LA CLASSIFICAZIONE DEI COLORI
Gli studiosi hanno sperimentato diversi sistemi per classificare i colori, tenendo conto della
tonalità (tinta), della saturazione (purezza) e della chiarezza di un colore (maggiore o minore
vicinanza al bianco o al nero).
A questo scopo sono stati sperimentati dei modelli tridimensionali: sfere (Otto Runge, Albert
Munsell, Itten), piramidi (Heinrich Lambert), doppi coni (Ostwald,etc).
La sfera di Itten, simile al doppio cono di Ostwald, è una rappresentazione grafica semplice e
sistematica di tutti i colori possibili in un’unica forma tridimensionale.
Teoria del colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
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LA SFERA CROMATICA DI ITTEN :
La sfera cromatica di Itten rappresenta tutte le possibili mescolanze di
colore. Per comodità, la sfera è stata suddivisa in settori mediante 6
paralleli e 12 meridiani, tuttavia le suddivisioni potrebbero essere
infinite.
I due poli della sfera, uno bianco ed uno nero, costituiscono
l’estremità dell’asse neutro dei grigi, mentre la fascia a livello
dell’equatore è costituita dai 12 colori di massima saturazione (gli
stessi del disco cromatico).
Andando verso il nero, i colori sull’equatore diventano sempre più cupi
e sporchi, mentre verso il bianco diventano sempre più chiari e pallidi.
ILe colori
loro combinazioni
puri del col
prisma, esulla
bianco
col nero
fasciasulla
superficie
equatorialesferica.
.
Teoria del colore
I composti
Le gradazioni
di ottenute
ugual comtono
derivanti
binando dai complementari
coppie
di
complementari,
sulle sezioni verticali.
sulle sezioni
orizzontali.
Tecniche grafiche di rappresentazione
I CONTRASTI CROMATICI:
I rapporti che si instaurano accostando
colori diversi possono essere armonici,
quando i colori si somigliano per
chiarezza, luminosità e tonalità, oppure
contrastanti.
Si definisce contrasto cromatico una
notevole differenza tra due o più colori
messi a confronto; se addirittura due
valori cromatici risultano opposti si parla
di contrasto di polarità (bianco e nero).
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Contrasto di colori puri
Contrasto di chiaro e scuro
Contrasto di caldo e freddo
Contrasto di colori complementari
Contrasto di simultaneità
Contrasto di qualità
I CONTRASTI CROMATICI
Contrasto di quantità
Teoria del colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
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CONTRASTO DI COLORI PURI:
Il contrasto di colori puri è il più semplice fra i contrasti, poiché per ottenerlo è sufficiente
accostare almeno tre colori al più alto grado di saturazione, cioè di intensità e di forza.
In particolare l’accostamento dei tre colori primari costituisce il culmine del contrasto,
mentre l’allontanamento dai primari, in favore dei colori puri secondari e ternari, determina
l’indebolimento del contrasto.
Questo effetto può essere enfatizzato separando le aree colorate con righe bianche o nere.
Le linee nere inibiscono la capacità di irradiazione dei colori e di conseguenza mettono
ancora più in risalto il carattere dei singoli colori, diminuendo le possibilità di influenzarsi a
vicenda.
Teoria del colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
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CONTRASTO DI CHIARO E DI SCURO
Per creare questo tipo di contrasto è sufficiente accostare due colori molto distanti tra loro nella
scala tonale.
Naturalmente il maggior contrasto chiaroscurale si ottiene accostando il bianco al nero (colori
più chiaro e più scuro). Una scala tonale si ottiene accostando qualsiasi colore con quantità
sempre maggiori di bianco e nero.
I colori possiedono dei gradi di luminosità differenti e raggiungono il loro massimo livello di
luminosità quando sono puri, quando cioè non contengono alcuna parte di bianco né di nero.
Un giallo, per esempio, se mescolato con il bianco si schiarisce, ma contemporaneamente
perde gran parte della sua luminosità e della sua forza irradiante.
Accostando colori e tonalità medi (delle scale tonali) passeremo da effetti di contrasto violento
ad una situazione di affinità fra le tinte e quindi di armonia cromatica.
Il grado di chiarezza o di oscurità di un colore è sempre in relazione al contrasto; infatti un
colore può apparire più chiaro se inserito in un contesto molto scuro o viceversa più scuro se
inserito in un contesto cromatico costituito da gamme molto chiare.
Teoria del colore
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CONTRASTO DI CALDO E FREDDO
Si verifica accostando almeno due colori capaci di suggerire a livello percettivo
sensazioni l’uno di caldo e l’altro di freddo. Il rosso-arancio (rosso di Saturno) è il colore
più caldo mentre il verde-blu (ossido di manganese) è considerato il più freddo.
Questi due colori complementari sono le polarità del contrasto freddo-caldo.
Il giallo, il giallo-arancio, l’arancio, il rosso e il rosso-viola, i bruni, le terre e altre tinte affini
si definiscono solitamente colori caldi, mentre il giallo-verde, il verde, il verde-blu, il blu, il
blu-viola, il viola e gli azzurri sono colori freddi.
Tutti i colori, ad eccezione delle
polarità freddo-caldo, possono essere
scaldati o al contrario raffreddati
aggiungendovi per esempio del rossoarancio o del verde-blu.
In realtà la distinzione fra colori caldi e
colori freddi è piuttosto arbitraria poiché i
colori risultano influenzabili dal contrasto
cromatico.
Pertanto un viola-rosso può risultare
caldo all’interno di un contrasto sostituito
da tinte fredde o viceversa freddo se
collocato in un contesto dominato da
tinte calde.
Teoria del colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
CONTRASTO DI COMPLEMENTARI
È l’accostamento di due colori
complementari, ovvero di due colori
percettivamente opposti l’uno all’altro che,
se accostati, si esaltano a vicenda.
La legge dei complementari è alla base
dell’armonia dei colori, dal momento
che l’occhio stimolato da un colore, al fine
di riprodurre una situazione di equilibrio,
esige il complementare al primo.
Inoltre alcune coppie di complementari
sommano a ciò altri effetti di contrasto.
Se, per esempio, prendiamo la coppia
giallo e viola abbiamo un notevole
contrasto chiaroscurale, che va a
sommarsi a quello di complementarietà;
se invece consideriamo la coppia blu e
arancio, il rapporto di complementarietà è
intensificato dal contrasto di caldo e
freddo.
Teoria del colore
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Tecniche grafiche di rappresentazione
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CONTRASTO DI SIMULTANEITÀ
La simultaneità è quel fenomeno ottico per cui
un osservatore, mentre guarda un
determinato colore, ne percepisce
simultaneamente il complementare, sebbene
quest’ultimo non sia realmente presente.
Il complementare viene creato per induzione dal
nostro sistema occhio-cervello allo scopo di
ricreare un’armonia cromatica.
Osservando la serie di quadrati colorati con
colori puri aventi all’interno un quadratino dello
stesso grigio neutro, si nota che questi
quadratini non appaiono identici al nostro
occhio, ma sono influenzati dal colore di fondo,
appaiono cioè con un riflesso del colore
complementare a quest’ultimo.
Questo effetto si verifica anche accostando
due colori non perfettamente complementari,
ma ognuno dei due colori tende a far
percepire l’altro come il suo complementare.
In questo caso il fenomeno di simultaneità produce un’intensa vibrazione, particolarmente eccitante per l’occhio, che può risultare
particolarmente fastidiosa, al punto da dover essere eliminata.
Teoria del colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
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CONTRASTO DI QUALITÀ
Per contrasto di qualità si intende il rapporto che si crea tra colori
di diversa luminosità, ovvero tra colori più o meno saturi e colori
offuscati.
La qualità di un colore corrisponde al suo grado di saturazione o
purezza e varia in rapporto al contesto cromatico.
Infatti un colore può apparire luminoso se accostato a colori con più
alto grado di saturazione.
I colori saturi, se vengono schiariti o scuriti con il bianco, con il
nero, con il grigio o con il loro complementare, perdono gran
parte della loro luminosità e appaiono opachi e spenti.
Se vengono invece tagliati con altri colori deviano semplicemente
dalla loro tinta diventando più bluastri, rossastri, giallastri etc.
Tagliando i colori con il bianco otterremo delle tinte più fredde rispetto
a quelle di partenza; con il nero saranno notevolmente incupite,
mentre con il grigio diventeranno opache.
Per tagliare un colore puro possiamo inoltre utilizzare il suo
complementare, e anche in questo caso il risultato sarà fosco e cupo.
Naturalmente il contrasto risulta più evidente se si accostano colori
molto luminosi a colori molto offuscati, mentre se si accostano tra loro
colori molto offuscati si elimina ogni effetto di contrasto di qualità.
Teoria del colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
CONTRASTO DI QUANTITÀ
Si basa sui rapporti tra superfici cromatiche di differente
estensione e luminosità.
Per ottenere un equilibrio tra due colori con gradi di
luminosità differenti è necessario diminuire l’estensione
del colore più luminoso e aumentare proporzionalmente la
superficie cromatica dell’altro colore.
Per esempio accostando due colori puri come il giallo e il viola
è necessario, per ottenere un equilibrio luminoso, colorare la
superficie per un quarto di giallo e per tre quarti di viola.
Se il colore giallo fosse utilizzato in quantità inferiori,
accentuerebbe la sua luminosità; se fosse invece utilizzato in
quantità superiori si creerebbe una situazione di deciso
contrasto.
In base alla scala di luminosità stabilita da Goethe possiamo
calcolare le proporzioni armoniche tra due, tre o più colori.
I colori rosso e verde, che possiedono la stessa luminosità,
dovranno avere delle superfici colorate delle stesse dimensioni
per ottenere un rapporto armonico; se il verde occupasse la
maggior parte della superficie, il rosso, per controbilanciare la
differenza di quantità, verrebbe letto dal nostro occhio come più
vivace e luminoso e aumenterebbe così la sua intensità.
Teoria del colore
Corso di Disegno e Storia dell’arte
Prof. Alessandro Merlo
Tecniche grafiche di rappresentazione
Il colore è un elemento molto
importante per la rappresentazione
dell’architettura in quanto costituisce la
prima informazione percettiva di un
materiale, a cui si aggiungono poi la
grana, la consistenza e il trattamento
della superficie.
Pertanto nella rappresentazione
dell’architettura, affinché un disegno sia
espressione di contenuti tecnici e
formali, il colore deve essere sempre
subordinato ad un disegno grafico
(tecnica mista).
Supporto
(carta, cartone,
tela, legno..)
Matita, acquerello,
pantone
Pastello, tempera,
olio, pennarelli..
Il colore: strumenti e tecniche
Corso di Disegno e Storia dell’arte
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COLORE
STRUMENTI
Tipo di stesura
TECNICA
Tipo di colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
MATITE COLORATE
Sono uno strumento pittorico
semiopaco.
E’ possibile mischiare i colori tra loro
sovrapponendo strati di colore l’uno
sull’altro andando, generalmente, dal
colore più chiaro e brillante a quello
meno chiaro e meno brillante.
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SCELTA DEL COLORE
PUNTA DELLE MATITE
COLORATE
MATITE
COLORATE
Entrano in
gioco 4 fattori:
FORZA
ESERCITATA
TIPO DI
TRATTO
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
SCELTA DEL COLORE
Le scelte cromatiche
sono pressoché infinite,
resta da scegliere la più
opportuna o crearla per
sovrapposizione.
Il colore: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
PUNTA DELLE
MATITE COLORATE
Si distinguono 4 tipi di punte
partendo da sinistra verso
destra, indicate dalla lettera
P seguita da numeri.
I numeri indicano il grado di
smussamento ed il valore
va dalla più appuntita (1) a
quella meno (4).
PUNTA
DELLE
MATITE
COLORATE
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MOLTO APPUNTITA (P1)
APPUNTITA
(P2)
SMUSSATA
(P3)
MOLTO SMUSSATA
(P4)
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
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FORZA ESERCITATA
Quando si colora con le matite colorate è possibile esercitare vari livelli di
pressione. Noi identifichiamo principalmente quattro livelli di pressione riportati
nella figura sottostante da sinistra verso destra:
MOLTO DEBOLE
lo strato di colore è
appena percettibile e
si intravede
lo strato sottostante.
DEBOLE
lo strato di colore
sottostante è
meno visibile
Il colore: strumenti e tecniche
FORTE
lo strato di colore
sottostante è appena
percettibile
MOLTO FORTE
il colore è uniforme
e molto marcato
Tecniche grafiche di rappresentazione
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Prof. Alessandro Merlo
TIPO DI TRATTO
Il risultato che si ottiene nell’applicare il colore dipende molto dal tipo
di tratto che applichiamo. Sono qui riportati alcuni esempi:
Per realizzare un
tratteggio si applicano linee più o
meno inclinate, parallele tra di loro, e
poste in maniera più
o meno ravvicinata.
Il tratteggio incrociato è una variante del
tratteggio che consiste
disporre le linee non
più
esclusivamente
parallele tra di loro, ma
incrociate
secondo
diverse inclinazioni.
Il colore: strumenti e tecniche
Nell’applicazione dei punti
fondamentale sarà la loro
vicinanza ed il loro spessore (determinato dalla variazione dell’angolo della
matita o dall’impiego di
mine più o meno morbide).
Si ottiene picchiettando la matita sulla
carta, il tratto che si
ottiene e quasi quello
di un singolo punto.
La vicinanza o meno
di questi vari punti
determina il tono più o
meno scuro.
Tecniche grafiche di rappresentazione
Corso di Disegno e Storia dell’arte
Prof. Alessandro Merlo
Le campiture
Per campitura si intende la
stesura
uniforme di un
dato colore.
Segue un esempio di mistione di due colori (il giallo e il blu)
per sovrapposizione. Stendiamo il blu in modo tale che sia
molto marcato a destra e più lieve andando verso sinistra. Lo
stesso avviene stendendo il giallo ma in ordine inverso. Nella
zona in cui i due colori si incontrano osserviamo il formarsi
del colore verde.
Il colore: strumenti e tecniche
Per brunitura si intende la
stesura di uno strato di
colore molto scuro su cui si
passa successivamente un
colore molto chiaro.
Tecniche grafiche di rappresentazione
MARCHE E TIPI A CONFRONTO:
Il colore: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
Corso di Disegno e Storia dell’arte
Prof. Alessandro Merlo
FRANZ PRATI
Nekyia, 1986
Centro civico polivalente Cogoleto, 1978
Progetto per il nuovo Teatro Carlo Felice di Genova, 1981
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
Corso di Disegno e Storia dell’arte
Prof. Alessandro Merlo
FRANZ PRATI
Progetto per il nuovo Teatro Carlo Felice di Genova, 1981
Senza titolo, 1987
Cà Venier dei Leoni, Biennale di venezia, 1983
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
Corso di Disegno e Storia dell’arte
Prof. Alessandro Merlo
SANT’ELIA: Schizzo per la nuova stazione di Milano, 1913-14
FRANK LLOYD WRIGHT: Edgar J. Kaufmann House, 1936
FRANK LLOYD WRIGHT: Dr. John Storer House, 1923
FRANK LLOYD WRIGHT: Crescent Opera Civic Auditorium, Baghdad
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
LEBBEUS: Woods, 1993
Il colore: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
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Prof. Alessandro Merlo
CONSIGLI PER DISEGNARE A MATITA
Nell’impaginazione è necessario pensare agli allineamenti e al peso delle figure: non
realizzare dei dentelli e dare la giusta importanza ed il giusto spazio alle immagini
Nel disegnare è consigliabile procedere dall’alto verso il basso e da sinistra verso
destra se si è destrorsi; se si è sinistrorsi è consigliabile procedere invece dall’alto
verso il basso e da destra verso sinistra: questo consente di non passare con la
mano su disegni già effettuati e dunque di non sporcare il foglio.
Nella campitura è importante non appoggiarsi direttamente al supporto ma mettere
tra quest’ultimo e la vostra mano un foglio di carta, per evitare di sporcare per
sfregamento.
Nella campitura è consigliabile procedere con una inclinazione di 45°: questo
consente di evitare aree di sovrapposizione nelle successive applicazioni.
Non usare matite di grafite scadente: rischiano di graffiare la carta da disegno.
Appoggiare sempre le matite in posti sicuri per evitare che cadano. Quando una
matita cade, la grafite all’interno del legno si rompe e la matita diventa molto difficile
da temperare. Inoltre i piccoli pezzi di grafite rotta si possono incastrare all’interno del
temperamatite bloccandolo.
Evitare carte dalla superficie lucida: la carta lucida è senza mordente, troppo
scivolosa perché la grafite possa attaccare in modo efficace.
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
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Prof. Alessandro Merlo
CONSIGLI PER DISEGNARE A MATITA
Una gomma sbagliata può rovinare i disegni. E’ consigliabile evitare gomme colorate
o molto dure (come quelle all’estremità delle matite).
È possibile pulire la gomma pane impastandola più volte, tuttavia dopo un po’ perde
la sua efficienza.
Trattare con cura la superficie della carta. La trama superficiale può danneggiarsi con
una pressione eccessiva della matita. Se l’ombreggiatura ad un certo punto comincia
ad apparire lucida, vuol dire che la pressione esercitata sul foglio è eccessiva,
cancellando la trama superficiale della carta, e che non è più possibile intervenire con
ombreggiatura aggiuntive.
Fare attenzione all’apposizione del nastro adesivo sulla carta da disegno: se la carta
non è adatta o il nastro è sbagliato quando lo si toglie potrebbe danneggiarne la
superficie.
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
PENNARELLI
Sono uno strumento pittorico ad
effetto parzialmente coprente.
I colori a spirito sono un tipo di
pennarello il cui inchiostro, non
grasso, spesso una soluzione
acquosa di prodotti coloranti e un
solvente come toluene o xilene, viene
assorbito dalla punta in feltro o nylon
e trasferito uniformemente sul
supporto cartaceo.
Il colore: strumenti e tecniche
Corso di Disegno e Storia dell’arte
Prof. Alessandro Merlo
Tecniche grafiche di rappresentazione
TEMPERE AD OLIO E AD ACQUA
La pittura a tempera è una tecnica pittorica
che utilizza pigmenti in polvere mescolati con
vari leganti.
Il colore: strumenti e tecniche
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Prof. Alessandro Merlo
Tecniche grafiche di rappresentazione
ACQUERELLO
Sono composti da pigmenti di origine
animale, vegetale o minerale, agglutinati
con acqua, gomma arabica e glicerina.
In commercio questi colori sono
disponibili in tubetto oppure in godet,
una vaschetta riempita di colore,
essiccata, isolata con carta oleata e
avvolta in un foglio di stagno puro.
Per usare questi colori è necessario
diluirli con acqua, tenendo a
disposizione due recipienti per il diluente:
il primo servirà a sciacquare i pennelli per
non "sporcare" i colori che si vogliono
ottenere, mentre il secondo verrà usato
per bagnare il pigmento.
L'acqua dovrà essere mantenuta sempre
pulita. La caratteristica principale di
questo materiale è l'assoluta trasparenza
delle tinte che sul foglio si compenetrano
una con l'altra.
Il colore: strumenti e tecniche
Corso di Disegno e Storia dell’arte
Prof. Alessandro Merlo
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Prof. Alessandro Merlo
Tecniche grafiche di rappresentazione
ACQUERELLO
STRUMENTI
Supporto
(carta, cartone, tela,
legno..)
Pennelli, tavolozza,
contenitori
per l’acqua..
Il colore: strumenti e tecniche
Tipo di stesura
TECNICA
Tipo di colore
Tecniche grafiche di rappresentazione
IL SUPPORTO: LA CARTA PER ACQUERELLI
La carta indicata per l’acquarello è a grumi e
porosa; la migliore resa cromatica si ottiene con le
carte di pregiata qualità in puro cotone, fabbricate
a mano.
E' bene scegliere un fondo bianco o molto chiaro,
perché, essendo il materiale cromatico trasparente,
la tinta del fondo si combina con i colori.
Una maggiore ruvidità della carta rende possibili
effetti particolari, efficace nella rappresentazione di
oggetti rugosi, come ad esempio il tronco di un
albero, mentre una carta a grana fine si adatta
meglio a disegni particolareggiati.
I blocchi di carta per acquarello sono molto pratici,
perché la superficie su cui si dipinge rimane ben
tesa, anche se si abbonda in acqua.
Occorrerà fare molta attenzione quando si dovrà
staccare il foglio del blocco. Infatti si rischia che si
'slabbri' sul bordo, poiché la composizione della
carta è stratificata.
La grammatura ideale per il disegno e la pittura è
di 220g.
Il colore: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
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Prof. Alessandro Merlo
I PENNELLI
PENNELLO
TIPO DI
PELO
TIPO DI
FORMA
Sintetico
Animale
più
economico
migliore
qualità
bue
maiale
piatto
rotondo
particolari
a lingua
di gatto
martora
Esiste una vasta gamma di modelli che vengono classificati per numeri.
Vanno dal numero 0 al numero 22, la numerazione e la quantità però dipende dalla marca.
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
IL PENNELLO ANIMALE
I pennelli di bue sono di media qualità, con
questi si può usare qualunque pittura senza
problemi, costano un po' di più rispetto ai
pennelli sintetici ma durano molto di più nel
tempo e si mantengono meglio.
I pennelli di setola di maiale di solito sono
piatti, essendo molto rigidi, e si possono
utilizzare solo nei lavori che richiedono
questa tipologia di pennello.
I pennelli di martora sono i più pregiati,
precisissimi e molto morbidi, l'unico lato
negativo è il prezzo che sale molto rispetto
agli altri tipi, può arrivare anche a più del
doppio, però se trattati con cura durano
sicuramente molto di più.
Il colore: strumenti e tecniche
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Prof. Alessandro Merlo
Tecniche grafiche di rappresentazione
IL TIPO DI FORMA DEL PENNELLO
I pennelli piatti si utilizzano soprattutto
per coprire aree di colore senza
ottenere effetti particolari, questi
possono essere più o meno rigidi a
seconda della tipologia di pelo.
I pennelli tondi riescono a ottenere
un'enorme varietà di segni e di norma
sono molto morbidi.
I pennelli a lingua di gatto sono
formati da pelo morbido un po' più corto
rispetto agli altri tipi, solitamente la
punta è una via di mezzo tra i pennelli
tondi e piatti. La lunghezza del manico è
molto variabile e dipende dalla marca.
Ci sono anche altri tipi che si usano più
raramente per tecniche particolari, ad
esempio a ventaglio, a tampone,a
cipolla, a spada o il bombasino.
Il colore: strumenti e tecniche
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Prof. Alessandro Merlo
Tecniche grafiche di rappresentazione
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LA TECNICA: IL TIPO DI STESURA
TIPO DI
STESURA
PER VELATURE
SOVRAPPOSTE
Oltre a conferire forza e tonalità al
colore stesso, le velature conferiscono
al disegno preparatorio, solitamente
eseguito a matita leggera, la
necessaria profondità pittorica utile alla
rappresentazione dei volumi, delle
ombre e della luce.
BAGNATO SU
BAGNATO
Ovvero la stesura del pigmento colorato
effettuata sul foglio di carta bagnato in
precedenza cosicché i colori si
diffondano scorrendo e conferendo un
aspetto soffuso al dipinto.
BAGNATO SU
ASCIUTTO
Il pigmento viene steso dopo essere
stato disciolto con una quantità d'acqua
sufficiente a farlo scorrere sul foglio
asciutto.
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
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LA TECNICA
Le caratteristiche della pittura ad acquerello sono la trasparenza, gli strati di colore,
l’impossibilità di correggere l’errore dipingendovi sopra e l’ottenere le zone luminose
lasciando trasparire il fondo bianco della carta.
Per realizzare un buon acquerello, è necessaria una quantità minima di colore, molto
diluito che lascia qua e là scoperto il fondo bianco per illuminare la composizione.
Molto importante è partire da un disegno preciso in cui definite le zone di ombra con un
tratteggio più fitto e le zone di luce lasciando la carta bianca. Il disegno deve essere
minuzioso: è sbagliato pensare di risolvere certi particolari nella fase di coloritura.
Una volta realizzato il disegno è necessario preparare la tavolozza con i colori. Sia che
si usino i colori in godet o in tubetto è utile posizionare i vari colori sul bordo della
tavolozza e mescolarli, prendendo con la punta del pennello i vari colori e portandoli al
centro, diluendoli e mescolandoli fino ad ottenere la tonalità desiderata.
E’ importante partire dalla zona più scura, cioè quella in cui le ombre hanno la massima
intensità, e lavorare con il grigio denominato "bistro". Il bistro è il "nero" pittorico,
utilizzato al posto del nero che non servirebbe a scurire ma sporcherebbe i colori.
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
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LA TECNICA
E’ consigliabile partire con leggere macchie di colore molto diluito, seguendo le
ombreggiature fatte a matita. Dopo aver dato il colore sciacquare il pennello nell'acqua
pulita e lasciarlo impregnato; con la punta sfumare il bistro.
E’ importante sciogliere molto il colore altrimenti risulterà troppo denso e coprente,
dando al dipinto le caratteristiche della tempera. Dopo aver passato il colore, in
trasparenza, si devono ancora vedere le tracce del disegno a matita.
Controllare bene i colori del soggetto da dipingere e cercare di riprodurli sulla tavolozza.
Dare una prima passata con poco colore molto diluito facendo attenzione alle zone in
luce che dovranno rimanere escluse. Una volta asciutto il colore già dato, è possibile
sovrapporre il colore più scuro.
I primi piani, per apparire tali, devono avere colori tendenzialmente caldi, gli ultimi piani
invece, devono avere sempre tinte tendenzialmente fredde.
Asciugando, i colori ad acquerello tendono a schiarirsi.
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
IL COLORE
Il colore: strumenti e tecniche
L'acquerello è una
tecnica pittorica in
cui i pigmenti
macinati finemente,
sono addizionati ad
una soluzione
acquosa di gomma
arabica o di altre
sostanze.
Queste sostanze
servono come
legante in modo
tale che il colore,
una volta asciutto,
non polverizzi.
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Tecniche grafiche di rappresentazione
THOMAS SHALLER:
Jamaica Transportation Hub Master Plan
Arabian Canal Master Plan, Dubai
Il colore: strumenti e tecniche
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Ritz-Carlton Hotel Astana, rendering per Robert Stern
Ideal English House
Tecniche grafiche di rappresentazione
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THOMAS SHALLER
Hong Kong Development Proposal, Pei Cobb Freed
Il colore: strumenti e tecniche
Cultural Centre, Roma
Tecniche grafiche di rappresentazione
VIRGILIO MARCHI: Città, 1919
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THOMAS SHALLER, Ritz-Carlton Hotel Astana
NEIL HOLLAND
MASSIMO SCOLARI: L’arca, 1982
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
PANTONE
In Italia il nome "pantone" si riferisce ad un
particolare tipo di pennarelli professionali, i TRIA
dell'azienda inglese Letraset (azienda che ha
inventato anche i trasferelli).
Non è chiara l'etimologia di questa crasi ma
probabilmente si riferisce al fatto che sono stati
tra i primi pennarelli in commercio a utilizzare
esclusivamente il Pantone Matching System
per gestire il proprio catalogo.
I Pantoni sono pennarelli all'alcool, che non
lasciano l'antiestetico segno che lascia tra una
passata e l'altra un pennarello normale, ma
permettono di ottenere una uniformità simile
a quella da stampa.
I Pantoni sono costosi, sia per il prezzo in sé e
sia per la loro non sfumabilità, che determina la
necessità di un pantone per ogni gradazione
(anche se è possibile sovrapporli).
Il colore: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
Sono ricaricabili, ma la ricarica costa quanto due
pantoni, dunque tanto vale comprarsi un altro pantone
ed usare quello vecchio come un colore più chiaro.
Si può infatti mandare avanti un pantone il doppio del
suo tempo mettendo al suo interno dell'alcool.
Il Pantone ha 3 punte, cioè ha su entrambe le estremità
due punte, più una terza nascosta sotto l'altra. Le punte
equivalgono a 3 dimensioni diverse: il tipo extrasottile,
il tipo pennarellone ed il tipo evidenziatore.
Esiste una carta speciale per i Pantoni, ma in genere
basta che non sia troppo sottile, perché questo
pennarello impregna moltissimo la carta e passa
facilmente sotto.
Se si vuole colorare un disegno già ripassato a china,
è necessario assicurarsi di averlo ripassato con rapidi o
trattopen Staedtler perché, essendo il pantone composto
d'alcool, alcune chine si sciolgono e si rovinano.
Passando uno strato di colore e lasciandolo asciugare
per qualche minuto, il colore diventerà più chiaro;
passandovi sopra nuovamente la zona diventerà più
scura (così è possibile ottenere le ombre ).
Il colore: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
IL PANTONE MATCHING SYSTEM
Il sistema Pantone serve a
classificare i colori e "tradurli"
nel sistema di stampa a
quadricromia CMYK (ciano,
magenta, giallo e nero) con
un codice; questo grazie ad
una sorta di libro denominato
"mazzetta“ con cui è possibile
"sfogliare" i colori e
selezionarli.
A differenza del CMYK o del
RGB il codice pantone è
composto da due campi, nel
primo può essere presente
una parola (ad esempio
"RED" - rosso- ) o un numero
di due cifre dove i primi due
numeri si riferiscono alla
famiglia di appartenenza (es.
18 per la famiglia dei Rossi).
Il colore: strumenti e tecniche
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Tecniche grafiche di rappresentazione
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I COPIC
COPIC
MARKER
SKETCH
CIAO
WIDE
La Copic offre un vastissimo
assortimento di pantoni a base
alcoolica (214 colori e diverse
punte da cambiare ai pennarelli
per ogni esigenza).
I colori si possono sovrapporre
e mescolare grazie anche al
Blender.
Il colore: strumenti e tecniche
Tecniche grafiche di rappresentazione
IL TIPO DI COPIC
I copic marker hanno una punta a scalpello ed una
fine, ma con la possibilità di sceglierne 7 forme
diverse; sono disponibili 214 colori a base alcoolica
che non sbavano sulla china, oltre che ricariche e
pennarelli "vuoti”.
I copic sketch hanno una punta a pennello e una a
scalpello, sostituibili ma non di forma diversa; sono
disponibili 144 colori a base alcoolica che non
sbavano sulla china, oltre che ricariche e pennarelli
"vuoti”.
I copic ciao sono l’equivalente "economico" del Copic
Sketch: una punta a pennello e una a scalpello, punte
NON sostituibili, 144 colori disponibili a base alcoolica
(non sbavano sulla china), ricariche disponibili.
I copic wide hanno una punta iperlarga per
campiture. Impugnandolo in maniera diversa si può
avere un tratto largo, medio e fine. Sono disponibili 36
colori, punte sostituibili (ma non di diverso tipo),
ricariche e pennarelli "vuoti".
Il colore: strumenti e tecniche
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Modulo 6: Luce, colore e tecniche grafiche