LA DESTINAZIONE Antica pieve di San Pietro di Feletto lungo la strada del Prosecco E LA SUA “MARCA GIOIOSA ET AMOROSA” Una città che promette molti piaceri, dell’intelletto e dei sensi, dove l’arte e la bellezza sono in ogni angolo. Ma anche nei dintorni, ricchi di gioielli da scoprire e riscoprire: dai castelli alle ville palladiane, dalle cantine alle specialità gastronomiche. Senza dimenticare che il Trevigiano, oltre a essere colto, è anche operoso. Qui sorgono infatti importanti distretti industriali e artigianali, espressioni del migliore made in Italy e strutture ricettive di pregio. Insomma un paradiso ideale per team building, post congress e incentive Testo di Luciana Sidari e foto di Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso 98 5-6 2011 | www.mastermeeting.it LA DESTINAZIONE reviso fa parte di quelle bellissime Urbes Pictae, le città dove nell’antichità le facciate dei palazzi nobiliari o comunali erano affrescate, per mostrare la ricchezza e anche il gusto dei proprietari e per rappresentare il potere di questi ultimi. Un gusto che è rimasto nel Dna degli abitanti e della città, infatti racchiusa dalle mura del XVI secolo - caput della “Marca gioiosa et amorosa”, forse così detta perché dopo il Mille ed il risveglio operoso dopo la mancata fine del mondo - Treviso doveva essere davvero gaia, tanto che nella parlata del tempo l’atto d’amare veniva chiamato “danza trivigiana”. Non solo la città è ancora ricca di monumenti che rappresentano l’arte e la storia dei vari secoli ma è stata anche recuperata in tutte le maniere, sia dai privati sia dalle istituzioni, che hanno reso la cittadina davvero un gioiello. T 컄 FOTO A. TONETTO Piazza dei Signori, nel cuore di Treviso Refrontolo. Il Molinetto della Croda 5-6 2011 | www.mastermeeting.it 99 LA DESTINAZIONE Possagno. Tempio canoviano Le recenti mostre alla Casa Dei Carraresi nel cuore della città, a Palazzo Sarcinelli nella via più bella di Conegliano, a Palazzo Bomben e alla Fondazione Benetton, attirano migliaia di visitatori in città. Basta fare una passeggiata lungo il Sile, il fiume che attraversa Treviso e la rende sonora, per il chiacchiericcio di piccoli rivi d’acqua pulitissima, nella zona del Mercato del pesce e del canale Buranelli, reso immortale dallo scrittore Giovanni Comisso, per rendersi conto che davvero la città è una destinazione che promette molti piaceri, dell’intelletto e dei sensi. Altrettanto interessante, suggestiva è la regione, attraversata da sud a nord dall’autostrada A27 che unisce Venezia a Bellu100 5-6 2011 | www.mastermeeting.it no, ricca di Castelli, come quello di Serravalle a Vittorio Veneto, di Susegana dei Conti di Collalto, spesso evoluzione di presidi romani, costruiti a difesa del territorio e in secondo tempo ingentiliti per fare da residenza a principi, marchesi (cioè governatori della Marca) e conti, che tra una guerra e l’altra governavano su un territorio baciato dagli elementi naturali. L’altra ricchezza ereditata dal passato e condivisa con le province di Venezia, Padova, Vicenza, sono le Ville, un fenomeno culturale ed architettonico riconosciuto patrimonio UNESCO, fatte costruire dalle famiglie aristocratiche durante il dominio della Serenissima da architetti come Andrea Palladio e dai suoi allievi, famose sono Villa Maser e Villa Emo affrescate da pittori come Tiepolo, Veronese. Il Trevigiano è un raro esempio di territorio colto, sembra il sogno, l’utopia realizzata da umanisti e non è un caso che alla corte di Caterina Cornaro fossero riuniti tutti gli intellettuali del tempo e che nell’Abbazia di Nervesa circa nel 1558 Monsignor Giovanni della Casa abbia scritto il Galateo: non c’è luogo che non sia dolce, armonioso, gioioso. Dal confine con il Bellunese e le Dolomiti, da Vittorio Veneto si scende verso Conegliano, dove il paesaggio collinare corrisponde esattamente a quello immortalato dal grande Cima; oppure da Cison di Valmarino, dove si trova Castel Brando si scende alla deliziosa LA DESTINAZIONE Possagno. L’ala Lazzari all’interno della gipsoteca Canoviana ne, Castelfranco Veneto, un’altra città murata e merlata; da questa ridente città, dove Mario Brunello il violoncellista gestisce con la sua Associazione uno spazio culturale, si arriva Follina con la sua bellissima Abbazia e verso le tondeggianti colline di Valdobbiadene – famose per il Prosecco ed il Cartizze – candidata col suo territorio al riconoscimento Unesco e Possagno dove si trovano la casa natale, l’emozionante Gypsoteca e il Tempio di Antonio Canova. Da Possagno il passo è breve per conoscere il luogo ove regnò Caterina Cornaro, regina di Cipro, Asolo, la città dei cento orizzonti, un luogo che ancora oggi incanta i visitatori per la sua bellezza, qui Robert Browing ed Elizabeth Barrett, Eleonora Duse e d’Annunzio hanno scritto le pagine più importanti delle loro passioni. Scendendo verso Treviso, si può visitare la città di Giorgio- nella zona sud del capoluogo, sul famoso Terraglio, la strada napoleonica che unisce Venezia a Treviso, dove si affacciano altre bellissime ville venete, alcune di proprietà di istituzio- Conegliano di sera, lungo via XX Settembre con scorcio sul Duomo 5-6 2011 | www.mastermeeting.it 101 컄 LA DESTINAZIONE La Cattedrale di Asolo rappresenta il cuore antico della città Castelfranco Veneto, città murata e patria del Giorgione. Nella foto la statua dell’artista con la torre dell’orologio sullo sfondo 102 5-6 2011 | www.mastermeeting.it ni, altre di privati, altre restaurate ed adibite ad hotel, come Villa Contarini Nenzi, alle porte di Treviso. Risalendo verso nord, percorrendo la Postumia che corre parallela all’autostrada e che taglia il Piave, si arriva a Ponzano Veneto, icona del nordest, dell’intraprendenza e creatività dell’imprenditoria trevigiana, qui si trova, in una bellissima villa veneta, il quartier generale della famiglia Benetton che come gli antichi mecenati, affascinati dall’ingegno umano e dalla bellezza, hanno scelto per le loro sedi edifici storici,per esempio Villa Minelli, restaurata da Carlo Scarpa e il Relais Monaco, che ha appena compiuto dieci anni di attività, una villa veneta restaurata da Afra e Tobia Scarpa, un hotel congressuale con un cuore antico, al quale si accede da un rigoglioso vigneto. Poco lontano sorge Fabrica un complesso di edifici antichi e moderni, opera di Tadao Ando. Il benessere qui non è stato dilapidatorio nei confronti dell’ambiente, qui tutto è bello ed è normale che una famosa cantina come Villa Sandi abbia la sua sede in una bella Villa Veneta. Poco lontano ci sono altri distretti operosi, per esempio quello delle calzature, degli scarponi da sci e dell’abbigliamento tecnico-sportivo. Da Montebelluna si arriva al Montello e alle zone sacre alla patria, sul Grappa, sul Montello e sulle rive del Piave si sono giocate le sorti di molti soldati du- LA DESTINAZIONE FOTO T. BENINCA Villa Emo a Fanzolo, patrimonio dell’Unesco e dimora palladiana Follina. Abbazia cistercense del XII sec. rante la prima guerra mondiale: quando si passa sul ponte della Priula, si scorge l’acqua trasparente del letto del fiume che si fa strada tra i sassi e la ghiaia ed un cartello ricorda che il Fiume Piave è sacro alla Patria. Il territorio è talmente ricco di distretti industriali ed artigianali da giustificare la recente costruzione di hotels destinati al congressuale e ai soggiorni business, è il caso di BHR a Quinto di Treviso, aperto da pochi anni, a due passi dall’aeroporto Canova, di Move Hotel di Mogliano appena inaugurato o di ParkHotel Villa Fiorita a Monastier, ad est di Treviso, entrambi a pochi minuti dall’aeroporto di Venezia e di Treviso. In questo eden si passa dal fiu- me e dalla pianura alle colline e alle montagne, tutto il territorio è una sorpresa dal punto di vista dell’enogastronomia: a parte la miriade di Strade del vino, in ogni paese c’è una specialità: le castagne a Combai, gli asparagi a Cimadolmo, i funghi nel Montello, il radicchio a Castefranco, il fiore rosso di Treviso (quello a foglie rosse e bianche, lunghe e sottili), il Prosecco ed il Cartizze a Valdobbiadene, il Prosecco superiore di Conegliano, i formaggi dai nomi evocativi come “Il bastardo del Grappa, il “Morlacco”, qui si viaggia a sopressa e polenta, qui si fa la Sopa Coada, in pratica una minestra con brodo, mollica e pezzetti di piccione, servita dentro una pagnotta, scavata ed unta, che viene infornata e covata per ore al caldo del forno. I vini del Piave sono forti, robusti co- me il Raboso, il Cabernet, il Cabernet Franc. Ecco questo focus è solo un “aperitivo” su Treviso, ci sono tante strutture, tante cittadine, tanti invitanti stimoli, ma le incentive house, le società di team building, PCO, Meeting Planner, le aziende che stanno progettando dei meeting o degli eventi, sono avvisate: questa terra è inebriante come le sue bollicine, ormai conosciute nel mondo, tanto da minacciare la bevanda simbolo dei cugini francesi. Qui, chi vi accoglierà si darà da fare per farvi gustare il territorio, nella Piazza principale di Treviso si trova la Fontana delle tette dalle quali si favoleggia uscisse il vino, qui si faceva l’Ombralonga, una passeggiata tra le ombre, cioè i calici di Prosecco, qui è stato girato “Signore e Signori” di Pietro Ger■ mi... E il mito continua! 5-6 2011 | www.mastermeeting.it 103