UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Linee guida ed indicazioni operative Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Il Consiglio d’Europa nel 1978 si è così espresso nel definire il “Child abuse and neglect” Gli abusi sono gli atti e le carenze che turbano gravemente il bambino, attentando alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono le trascuratezze e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Lo strumento privilegiato per rilevare l’abuso sessuale o il maltrattamento è L’OSSERVAZIONE Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia L’osservazione è uno strumento centrato sulle competenze di chi lo applica e sul proprio assetto emotivo. Può essere usato in ogni relazione (famiglia, colleghi, ecc.). Il luogo privilegiato di osservazione del bambino per rilevare l’abuso sessuale o il maltrattamento è LA SCUOLA Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Per evitare interventi inadeguati o allarmismi, l’operatore deve avere la capacità di: 1. Sapere (conoscere i contenuti teorici relativi al problema); 2. Saper fare (applicare le procedure operative adeguate); 3. Saper essere (conoscere e gestire le emozioni). Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia 1. E’ necessario conoscere: Gli stadi e le crisi evolutive; 2. Ciò che differenzia la normalità dal disagio/patologia; 3. Le caratteristiche del disagio correlato all’abuso. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia 1° Stadio: Età 0 – 1 anno (Allattamento e suo termine) Segnali di disagio normali/transitori Segnali di disagio patologici/rigidi • Inappetenza con riduzione dell’apporto alimentare e perdita di peso; • Pianti prolungati, monotoni; • Paura degli estranei; • Temporanei disturbi del sonno. • Ritiro marcato delle relazioni; • Persistenza di pianti inconsolabili; • Blocco oppure grave inibizione dell’attività motoria; • Perdita di peso persistente per rifiuto del cibo; • Gravi disturbi del sonno. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia 2° Stadio: Età 1 – 3 anni (La scoperta del mondo) Segnali di disagio normali/transitori • Fino allora era buono e docile, diventa testardo e aggressivo; • Oppure da prevalentemente attivo ora si chiude in se stesso, abbandona i giochi, evita le relazioni. Segnali di disagio patologici/rigidi • Persistenza di comportamenti rigidamente oppositivi; • Oppure chiusura e rifiuto sociale; • Regressione delle recenti acquisizioni (es. linguaggio). Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia 3° Stadio: Età 3 – 6 anni (La conoscenza del mondo) Segnali di disagio normali/transitori Segnali di disagio patologici/rigidi • Ansia di separazione; • Ritardo del controllo sfinterico; • Imperfezioni del linguaggio; • Sporadiche balbuzie; • Regressione del linguaggio; • Fobie verso gli animali divoratori; • Ansia di danneggiamento fisico (ansia di castrazione); • Masturbazione; • Onicofagia (si mangia le unghie). • Enuresi; • Encopresi; • Tic, balbuzie, fobia diurna e notturna; • Rifiuto dell’inserimento nella scuola dell’infanzia; • Si ammala frequentemente. 4° Stadio: Età 6 – 10 anni (La scolarizzazione) Segnali di disagio normali/transitori Segnali di disagio patologici/rigidi • Temporaneo rifiuto scolastico; • Difficoltà di apprendimento; • Difficoltà di relazioni con adulti e coetanei; • Tendenza all’isolamento; • Scrupolosità per l’ordine o disordine; • Tendenza all’iperattività; • Crisi di opposizione a genitori e insegnanti. • Marcata chiusura e isolamento dalle relazioni sociali; • Comportamento oppositivoprovocatorio verso genitori e insegnanti; • Rilevante iperattività; • Comportamenti aggressivi; • Caduta del rendimento scolastico; • Depressione, ansia, fobie, ossessività. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia 5° Stadio: Età 11 – 17 anni (Prepuberale-puberale) Segnali di disagio patologici/rigidi Segnali di disagio normali/transitori • • • • • • Opposizioni differenziate rispetto ai genitori; Presenza di “critica”; Insoddisfazione dell’immagine corporea; Aumenta il “senso estetico”; Labilità emotive e dell’umore; Facilità di cortocircuito e agiti. • • • • • • • • • • • • • • Forte variabilità dell’umore; Eccessiva timidezza o rancore nei confronti del mondo; Persistente oppositività; Tendenza al comportamento deviante; Alternanza di ricerca e rifiuto della vicinanza corporea con l’adulto; Disturbi alimentari; Dismorfofobie; Uso di “sostanze”; Problematicità della sfera sessuale; Gravi depressioni; Tentativi di suicidi; Iperazionalismo freddo; Comportamenti ossessivi-compulsivi; Episodi allucinatori e deliranti. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Cosa differenzia la “normalità” dalla “patologia” Ciò che le differenzia non è la presenza dei segnali di disagio (rintracciabili anche nelle crisi evolutive dello sviluppo “normale”), quanto piuttosto il loro persistere senza possibilità spontanea di remissione. Classificazione delle forme di abuso • 1. 2. Maltrattamento: Fisico; Psicologico. • 1. 2. 3. Patologia delle cure: Incuria; Discuria; Ipercura. • 1. 2. Abuso sessuale: Intrafamiliare; Extrafamiliare. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Maltrattamento Fisico: Il genitore o le persone che si prendono cura del bambino eseguono, permettono che si eseguano o mettono il bambino in condizioni di subire lesioni fisiche. Psicologico: Il bambino viene svaluta to, umiliato, denigrato, sottoposto a sevizie psicologiche in modo continuato e duraturo nel tempo attraverso frasi o comportamenti. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Patologie delle cure • Incuria: cure carenti rispetto ai bisogni fisici e psicologici propri del momento evolutivo del bambino. • Discuria: cure “distorte” e inadeguate rispetto all’età del bambino attraverso: Richieste di prestazioni superiori per età/possibilità; Accudimento tipico di bambini più piccoli; Iperprotettività. 1. 2. 3. • Ipercura: cura eccessiva per lo stato fisico del bambino caratterizzata da una inadeguata e dannosa medicalizzazione. Si rintracciano tre fondamentali forme di “ipercura”: Medical Shopping, Chemical Abuse e Sindrome di Münchausen per procura. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Abuso sessuale Intrafamiliare: Coinvolgimento di soggetti immaturi e dipendenti in attività sessuali, con assenza di completa consapevolezza e possibilità di scelta, in violazione dei tabù familiari o delle differenze generaziona li, agito da familiari, conoscenti, estranei. Extrafamiliare: IDEM Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Il colloquio con i genitori nei casi di sospetto maltrattamento fisico E’ utile All’interno di un contesto di dialogo sul disagio generale presentato dal bambino, porre le domande sui danni fisici rilevanti in modo generale e cauto, ad es. “ho visto che spesso si fa male..”. Non è opportuno Elementi rilevabili dal colloquio Domande inquisitorie o che veicolano il sospetto che gli artefici siano stati i genitori, per evitare la “fuga” dei genitori sospetti maltrattanti oltre che la loro rabbia e ostilità. Osservare la reazione emotiva dei genitori alla comunicazione di preoccupazione per il benessere psico-fisico del bambino e alle domande sui danni rilevati. Commentare/contestare la reazione o l’assenza di reazione emotiva dei genitori alla comunicazione di preoccupazione da parte dell’operatore. Ascoltare la versione che i genitori forniscono. Contestare/mettere in dubbio la versione fornita dai genitori. Il genitore maltrattante tende spesso a limitare il più possibile i colloqui con gli operatori (es. insegnante). Cerca di eludere il problema. Le reazioni emotive del genitore evidenziano spesso ansia, irritazione, imbarazzo, agitazione, tendenza a minimizzare o negare il problema, fino ad una reazione aggressiva di “ingiusta accusa”. È carente la capacità di preoccuparsi per il bambino. Le versioni fornite rispetto a cosa può aver provocato segni fisici sul bambino appaiono confuse e contraddittorie. Le spiegazioni sono spesso di copertura e accompagnate da imbarazzo. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Tre fondamentali forme di “ipercura”: 1. Medical Shopping; 2. Chemical Abuse; 3. Sindrome di Münchausen. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Medical Shopping Uno o entrambi i genitori alimentano una preoccupazione eccessiva per lo stato di salute fisica del bambino che sentono continuamente in pericolo; tale preoccupazione porta ad una continua consultazione di medici dai quali i genitori ricercano rassicurazione. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Chemical Abuse Abuso di sostanze chimiche come ad esempio di farmaci, ma anche di sostanze potenzialmente innocue. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Sindrome di Münchausen Il genitore, generalmente la madre, attribuisce al bambino sintomi e malattie che non sono realmente esistenti, ma piuttosto frutto di una convinzione distorta (fantasticata) appartenente allo stato di salute fisica e psichica del genitore stesso, che questi poi trasferisce sul figlio. Questo genitore, gravemente disturbato dal rapporto con la realtà, fa viaggiare il bambino tra medici e ospedali, sottoponendolo ad accertamenti clinici inutili e cure inopportune, che creano gravi danni sia fisici, sia psichici. Il padre del bambino in queste situazioni è spesso assente, marginale, difficilmente accessibile e non in grado di tutelare il bambino dalla convinzione patologica della madre. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Il colloquio con i genitori nei casi di sospetta patologia delle cure Fare Non fare Elementi rilevabili dal colloquio Impostare il dialogo: a. Chiedendo notizie sulle sue abitudini in casa e sulla sua storia; b. Parlando del disagio generale presentato dal bambino. Domande inquisitorie o che veicolano il sospetto che i genitori non si prendono cura del bambino in modo adeguato, per evitare la loro ostilità verso gli operatori (insegnante, scuola, ecc.). Difficoltà nel raccontare la storia evolutiva del bambino perché non ricordano, oppure forniscono informazioni sul bambino inverosimili basate su proprie ipotesi e desideri o le confondono con le caratteristiche di altri figli. Osservare la reazione emotiva dei genitori alla comunicazione della preoccupazione per il benessere psico-fisico del bambino. Commentare/contestare la reazione o l’assenza di reazione emotiva dei genitori alla comunicazione della preoccupazione da parte dell’operatore. Difficoltà a riconoscerne i bisogni, scarsa attenzione e preoccupazione per il figlio, oppure delusione per la descrizione del bambino come non perfetto, oppure eccessiva preoccupazione per quanto riferito dall’operatore. Mantenere un interesse per l’eventuale continua malattia del bambino e chiedere empaticamente notizie. Nei casi di ipercura: contrapporre alla descrizione di bambino malato fatta dal genitore, quella di bambino sano. Enfatizzazione, compiacimento, tendenza a suscitare stupore descrivendo in modo dettagliato le malattie del figlio. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia Il colloquio con i genitori nei casi di sospetto abuso sessuale Fare Non fare Elementi rilevabili dal colloquio Considerare lo stato di disagio generale. Fare domande specifiche e inquisitorie sulla sessualità o che veicolano il sospetto nei confronti dei genitori, per evitare la “fuga” oltre che la rabbia e ostilità. Il genitore abusante tende spesso a limitare il più possibile i colloqui con l’operatore. Chiedere quali sono i comportamenti del bambino a casa e fuori (es. scuola), per vedere se la sessualizzazione è abituale, oppure varia in rapporto a diversi contesti. Parlare dell’ansia elevata osservabile ad es. a scuola e degli eventuali altri sintomi di disagio. Proporre una valutazione dello stato emotivo del bambino. Cerca di negare ed eludere il problema. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia L’operatore di fronte al “racconto spontaneo” sull’abuso: Può fare Deve evitare • Condividere lo stato emotivo e comunicare al bambino la comprensione per la situazione difficile; • Eventuali domande aperte che permettano al bambino il racconto in modo libero; • Comunicargli l’interesse ad aiutarlo; • Confrontarsi con i colleghi e gli altri professionisti per attivare l’intervento; • Valutare l’opportunità di colloquio con i genitori. • Domande inquisitorie; • Manifestare spavento, disgu sto, ansia eccessiva per quanto ascoltato; • Commenti o giudizi negativi su chi ha compiuto il maltrattamento/abuso e/o su chi lo ha permesso; • Prendere iniziative affrettate senza avere esaminato la situazione ed essersi consultati con i colleghi e gli altri professionisti. Abuso sessuale e maltrattamento all’infanzia La complessità dell’approccio agli abusi, impegna l’operatore a considerare un intreccio di relazioni ed emozioni che influenzano in modo forte tutto l’intervento. L’operatore dovrà considerare e gestire: • • • • La relazione con la famiglia; La relazione con i colleghi; La relazione con gli altri servizi e/o profes-sionisti; La relazione con l’Autorità Giudiziaria; • L’assetto emotivo del professionista.