Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni
Gli appuntamenti dal 2 all’8 aprile 2012 - Settimana Santa
02
Lunedì
Parrocchia della Cattedrale
“Visitazione e S.Giovanni Battista” Duomo tel e fax 0831521157
sito internet: www.cattedralebrindisi.it
e-mail: [email protected]
---------------Chiesa “S. Benedetto” – tel. 0831597474
sito internet: www.chiesasanbenedetto.it
e-mail: [email protected]
---------------Chiesa S. Paolo” – tel. 3384856325
---------------Chiesa “S. Maria degli Angeli” – tel. 0831562079
ore 17.30 Terz’Ordine Carmelitano Incontro con P. Mario Alfarano (Ist. “S. Vincenzo”)
ore 9.00 Pulizia del Duomo: date la vostra disponibilità!
ore 9.30 Cantiere della Carità (Istituto “S. Vincenzo”)
ore 10.00 S. Comunione e auguri pasquali: Legatoria, via Taccone
03
ore 16.30 S. Comunione e auguri pasquali: CRAP, via S. Teresa
Martedì ore 17.30 Santo Rosario e Via Crucis (S. Benedetto)
ore 19.00 Studio Biblico Ecumenico—Il Mondo della Bibbia-Videoproiezione - (chiesa Valdese)
ore 19.00 Preghiera di Lode con il Rinnovamento nello Spirito (Duomo)
Giornata del Sacramento della Riconciliazione (Duomo)
ore 8.00-13.00 e ore 16.00-21.00
04
Mercoledì ore 12.00 Pasqua dello Studente –Liceo Artistico e Musicale (Duomo)
ore 16.00-19.00 Ritiro Interparrocchiale Giovanissimi (Duomo)
ore 9.30 S. MESSA CRISMALE (Duomo)
05
ore 17.00 S. Messa nella cena del Signore (Angeli, S. Benedetto e S. Paolo)
Giovedì
ore 18.30 S. MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE (Duomo)
della Cena ore 22.00 Ora di Adorazione (Angeli e S. Paolo)
del Signore
ore 23.00 Ora di Adorazione (Duomo)
Digiuno e astinenza - Giornata mondiale per le opere della Terra Santa
ore 10.00 Celebrazione dell’Ufficio con il Capitolo (Duomo)
06
ore 11.00 Preghiera con i ragazzi e i giovani\ssimi (Duomo)
Venerdì
ore 15.00 Culto del Venerdì Santo nella Cena del Signore (chiesa Valdese)
della Pasore 16.45 Passione del Signore (Angeli, S. Benedetto e S. Paolo)
sione del
ore 18.00 PASSIONE DEL SIGNORE (Duomo)
Signore
ore 20.00 PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO E DELL’ADDOLORATA
(dal Duomo al Calvario)
ore 9.30 Ritiro dei Giovani (Duomo)
07
ore 10.00 Celebrazione dell’Ufficio con il Capitolo (Duomo)
Sabato
ore 17.00-20.00 Sacramento della Riconciliazione (Duomo)
Santo
ore 23.00 VEGLIA PASQUALE (Duomo)
Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore / b- Giovanni 20, 1-9
SS. Messe: ore 8.00 S. Paolo, ore 9.30 S. Benedetto, ore 9.30 Angeli, ore 10.00 Duomo
08
ore 11.30 DUOMO presieduta dall’Arcivescovo,
Domenica
ore 18.30 Duomo, ore 19.00 S. Benedetto, ore 19.00 Angeli
AVVISI
→ Disponibilità per le Riconciliazioni (Confessioni): per il Duomo vedi mercoledì e sabato. Fate riferimento anche
agli Angeli, a san Benedetto e a san Paolo!
→ Pranzo presso la Caritas Diocesana: 6-8 aprile, diamo la disponibilità donando tempo, alimenti o denaro,
riferimento è Anna 0831525101!
→ Impegni di Quaresima: anche in questa settimana santa continuiamo ad essere attenti alla preghiera, all’ascolto
della Parola, agli altri… i carcerati, i malati, gli anziani, le famiglie, gli operatori del mondo della scuola, gli
immigrati… a ciascuno prestiamo attenzione nella carità!
→ Chiesa “degli Angeli”: esposizione Eucaristica per l’adorazione quotidiana: lunedì– martedì ore 9.30-18.30
→ Centro d’Ascolto Caritas: Suore Vincenziane Martedì e Mercoledì ore 9.30-12.00
→ Orario SS. Messe: dal 25 marzo al Duomo la S. Messa Vespertina è alle ore 18.30.
→ Pellegrinaggio diocesano in Terra Santa: 23-27 luglio, info d. Francesco 3392640212, Alfredo 3472979854
Buona Settimana Santa, i vostri sacerdoti!
1 aprile 2012
Liturgia delle ore della Seconda Settimana
Domenica delle Palme e della Passione del Signore / b
XXVII Giornata Mondiale della Gioventù
Tema: «Siate sempre lieti nel Signore!» (Fil 4,4)
Il Vangelo nella tua casa:Marco: da capitolo 14, versetto 1 a capitolo 15, versetto 47
«Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.»
22
... Condussero Gesù al luogo del Golgota, che significa «Luogo del cranio», 23e gli davano vino mescolato
con mirra, ma egli non ne prese. 24Poi lo crocifissero e
si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò
che ognuno avrebbe preso. 25Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. 26La scritta con il motivo
della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». 27Con lui
crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla
sua sinistra. ...33Quando fu mezzogiorno, si fece buio
su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 34Alle tre,
Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?»,
che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». 35Udendo questo, alcuni
dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». 36Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia
a farlo scendere». 37Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. ….
La Riflessione... Ecco l’uomo! Appare al balcone dell’universo il volto di Gesù intriso di sangue. Il dolore sotto cui vacilla è il dolore di tutti gli uomini: Ecco il Figlio di Dio!
Ciò che appare non è lo splendore dell’eterno, ma il patire di un Dio appassionato. «Dio
prima patì e poi si incarnò. Patì vedendo la con­dizione dell’uomo. Patì perché l’amore è
passione. Caritas est passio» ( Origene). «Amare significa patire e appassionarsi. E chi ama di
più si prepari a patire di più» ( sant’Agostino). Lo vediamo in Cristo, come le donne al Calvario, che stavano ad osservare da lon­tano. Gesù non ha avuto nemici tra le donne, solo fra
loro non a­veva nemici. Le donne, ultimo nucleo fedele, sono con Gesù, non possono staccare gli occhi da lui, si immergono in lui. Primo nucleo di Chiesa, guardano Gesù con lo
stesso sguardo di passione con cui Dio guarda l’uomo. La Chiesa nasce, oggi come allora,
dalla contemplazione del volto del crocifisso. «A fare il cristiano non sono i riti religiosi, ma
il partecipare alla sofferenza di Dio» ( Dietrich Bonhoffer).
... Veramente quest’uomo era Figlio di Dio! Quando la
Parola di Dio è diventata grido, poi è diventata muta, ecco
la prima parola di un uomo, un soldato esperto di morte.
Che cosa ha visto nell’agonia di un morente da fargli pronunciare il primo atto di fede cristiana? L’esperto di morte
in quella morte ha visto Dio. L’ha visto nella morte, non
nella risurrezione. Morire così è cosa da Dio, rivelazione
del cuore di Dio. Scendi dalla croce, gridavano. Ma se scende non è Dio, è ancora la logica umana che vince, quella del
più forte. Solo un Dio non scende dal legno. Si consegna
alla Notte, si abbandono all’Altro per gli altri, e passa
dall’abbandono di Dio ( «perché mi hai abbandonato? )
all’abbandono a Dio ( «nelle tue mani...» ), rappresentandoci
tutti nei nostri abbandoni, nelle desolazioni, nelle notti. Io so che non capiremo mai la croce,
l’uomo non regge questo amore, è troppo limpido, ma Cristo non è venuto perché lo comprendessimo, ma perché ci aggrappassimo alla sua croce, la­sciandoci semplicemente sollevare da lui. La fede è abbandonarsi all’abbandonato amore.
Ogni grido, ogni abbandono, può sembrare una sconfitta. Ma se è affidato al Padre, ha il
potere, senza che noi lo sappiamo, di far tremare la pietra di ogni nostro sepolcro.
La Preghiera…Gesù, ti vedo solo, circondato di segretezza e di silenzio, mentre cresce l’incredulità e l’incomprensione. Tutti ti abbandonano: i tuoi dormono nel giardino prima dell’arresto, poi fuggono. Pietro ti rinnega, Giuda ti
vende, i soldati ti sputano addosso, ti schiaffeggiano, i sacerdoti cercano
testimonianze false contro di te e quando le trovano esultano nel metterti
in catene e consegnarti a Pilato, un Pilato che pur sapendo che ti avevano
consegnato per invidia, non fa nulla per te. E la folla? La folla che ti seguiva e pendeva dalle tue labbra? La folla che ha visto miracoli e segni?
Quella folla grida contro di te … Gesù, io non sono nessuno, io non ho
visto miracoli, non ho granché da donarti, e non ti grido: Osanna. Con timore e tremore,
riconosco che tu sei il mio Re. E io voglio unicamente servirti. Così sia.
Pillole di….colore liturgici: Il rosso: possiede vari significati nel contesto liturgico,
ricordando innanzitutto la passione di Cristo, lo Spirito Santo e il sangue versato da Cristo e dai martiri. Questo colore si utilizza la Domenica delle Palme, il Venerdì Santo, la
Pentecoste, l'Esaltazione della Santa Croce, e nelle solennità, feste e memorie di santi
martiri, apostoli ed evangelisti (ad eccezione della festa dedicata a San Giovanni Evangelista il 27 dicembre che usa il bianco), per il sacramento della Confermazione e le esequie
del Papa.
Dal “Sinodo dei Delegati” al “Sinodo di Popolo”
Linee Pastorali 2011-2012 di Mons. Rocco Talucci,
Arcivescovo di Brindisi-Ostuni
«La Parrocchia: comunità educata ed educante»
...Questa libertà umana, che è tale quando sceglie
la verità e il bene, a volte si orienta al rifiuto Essa può
rendersi artefice della fortuna o della rovina
dell’uomo. A volte, nella cultura dominante, si rivendica più la libertà in se stessa, che l’oggetto da scegliere
con libertà. Il bene liberamente scelto genera una
cultura veramente umana e favorisce l’incontro con
Dio.
Nel mondo che cambia e si trasforma, si registra a
volte “l’eclissi del senso di Dio”, la marginalità della
vita interiore, la fatica di dare un senso autentico
all’esistenza.
Emergono ripiegamenti narcisistici, tendenze a usare
persone come delle cose, incapacità di sperare, che
spesso sfocia in infelicità e depressione. Una cultura
che non apre a Dio e spinge l’uomo a farsi “da sé”, gli
impedisce di realizzare la sua vocazione trascendente
che dà senso a tutte le sue relazioni.
“Senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce
nemmeno a comprendere chi egli sia” dice il Papa
nell’enciclica Caritas in veritate (n.78).
In un contesto culturale, segnato dallo scetticismo e
dal relativismo, diventa difficile un cammino umano
che tragga vigore dal rispetto della natura e dalla
conoscenza della Scrittura. La natura è la creazione di
Dio che parla a noi. “Il Creatore, tramite il libro della
creazione, parla a noi e ci mostra i valori veri” (EVBV
11). La Rivelazione, tramite il testo sacro, ci offre la
sua Parola che guida la storia dell’uomo.
Il significato di cultura 12 - In un’atmosfera che favorisce “una mentalità e una forma di cultura che porta a
dubitare del valore della persona umana, del significato stesso della verità e del bene, in ultima analisi
della bontà della vita” (cfr. Lettera del Papa alla diocesi di Roma) occorre che la Chiesa ponga nella sua
pastorale una maggiore attenzione alla cultura per
una inculturazione del Vangelo che meglio colga
l’uomo e le sue potenzialità per una rinnovata evan-
gelizzazione della cultura che sappia più efficacemente parlare all’uomo di oggi.
Gesù nel suo ministero ha evangelizzato con
l’annuncio del Regno di Dio, accompagnato dalla cura
delle ferite dell’uomo: quelle fisiche (le guarigioni) e
quelle morali (la liberazione dal peccato).
Il Concilio, sul suo esempio, ci ha confermato che si
evangelizza con la parola che dona senso alle opere e
con le opere che “ manifestano e rafforzano la dottrina” (DV 2). Gesù, facendo propria la cultura del suo
tempo, ha saputo esprimere un modo nuovo di dire la
verità sul mondo, sull’uomo e su Dio.
Il Cristianesimo, lungo il corso dei secoli fino ai giorni
nostri, ha saputo sempre adottare categorie culturali
per comunicare la perenne novità del Vangelo.
La cultura è il respiro dell’uomo, la capacità di esprimere la complessità della vita, la conoscenza del
cosmo e la capacità di trasformarlo con il lavoro, la
visione della vita sociale e della famiglia, la cura delle
sue aspirazioni spirituali (cfr. GS 53). La cultura orienta il nostro modo di pensare, influenza il riconoscimento dei valori che si traducono in comportamenti
umani e informa il nostro stile di vita. È la forza delle
idee che guida la vita individuale e personale, ma
anche quella collettiva e determina una cultura dominante che spesso diventa opinione pubblica.
L’uomo genera la cultura, ma esso è anche generato
dalla cultura.
Oggi come cristiani non possiamo non confrontarci
con il fenomeno della secolarizzazione perché esso
attraversa tutte le espressioni della cultura che ci
circonda. Si tratta di un fenomeno complesso che
invita a vivere come se Dio non ci fosse, ne afferma la
non esistenza o la non rilevanza.
Fenomeno che cozza con la mentalità di un passato
recente che esprimeva la visione cristiana dell’uomo e
del suo destino, visione che era forza etica che fondava il diritto e orientava la politica. Fenomeno che mira
oggi a relegare la religione nel privato, a chiuderla
nell’intimismo, per non poter e dover incidere nella
vita e nella storia dell’uomo. Alla presenza di Dio
succede la uscita di Dio. (segue)
Il Vangelo di ogni giorno:
Lunedì:
Martedì:
Mercoledì:
Giovedì:
Venerdì:
Sabato:
Giovanni 12, 1-11
Giovanni 13, 21-33.36-38
Matteo 26, 14-25
Giovanni 13, 1-15
Giovanni 18, 1-19, 42
Matteo 28, 1-10
Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino.
Scarica

AVVISI Buona Settimana Santa, i vostri sacerdoti! Domenica delle