Vineria Cozzi. L'osteria di Città Alta, 29 anni di gestione ininterrotta e contrassegnata da una continua evoluzione. Dal servizio da asporto alla sostenibilità con l'orto interno. E adesso arriva l'«APPEtitoso» LA CUCINA MAI FERMA Il «truck food» di qualità ELIOGHISALBERTI n 29 anni di gestione ininterrottae contrassegnata danna continua evoluzione, SimonaMagnati ha dimostrato come pochissimi altri ristoratori a Bergamo di interpretare laprofessionecon serietà, impegno epassione. Subentrataquando nonera ancora maggiorenne nellagestione dellastorica insegna della Vineria Cozzi (anno di apertura 1848), ha saputo completarla con una proposta gastronomica che via via si è raffinata acquisendo sostanza e consapevolezza. Raggiunto uno status di osteria con cucina di qualità, il percorso di crescita si è sviluppato attorno ai temi più attuali del servizio da asportoedellasostenibilità. Il primo con la proposta del cestino picnic disponibile sia per i turisti che vogliono vivere un'esperienza gastronomica direttamente sugli spalti delle Mura, sia per gli stessi abitanti della cerchia dei Colli che vogliono approfittare della versione «king», il cestino da re che comprende anche piatti caldi tratti dal menu alla carta della Vineria. La sensibilità ai temi della sostenibilità è invece rappresentata dalle verdure coltivate in proprio nelbrolo sul retro del locale, invisibile alpassaggio ma grande a sufficienza per garantire nella stagione favorevole l'approvvigionamento delle verdure utilizzate in cucina. Racchiuso e perciò protetto com'è dalla cinta muraria della case d'intorno, l'orto comincia a dare i suoi frutti a tarda primaverafino all'autunno inoltrato. Ad esclusione di carote e patate, tutte le altre verdure utilizzate nei piatti della Vineria sono raccolte la mattinastessa: dai vari tipi diinsalata alle zucchine, dai fagiolini ai pomodori, dalle melanzane ai peperoni. Da rimarcare che tutto il ciclo produttivo, dallaselezione delle sementi al loro germogliamento fino al trapianto primaverile, viene eseguito direttamente. E che naturalmente la coltivazione è rigorosamentebiologicaL'eccedenzaviene lavorata sempre freschissima e conservata per accompagnare anche durante l'inverno il tagliere di salumi od arricchire i piatti con qualcosa di autenticamente nostrano. Unvaloreaggiuntogiustamente enfatizzato nelmenuconla dicitura «le verdure nascono a metri 0» e l'invito a visitarlo passando per il «salottorto», lo spazio relax allestito all'arrivo dellascala che si saleper raggiungerlo. Finita qui? Neanche per sogno. La voglia di SimonaMagnati di scoprire nuovi orizzonti, ha portato ad esplorare la voglia di Street food o come dice lei di truckfood, sulle tre ruotedell'Ape.suaautenticapassio- ne motorizzata (da anni ne giravano un paio perla città con la sua insegna). Perché non attrezzarne uno in grado di dispensare il suo verbo gastronomico anche al di fuori delle Mura? Eccolo dunque l'APPEtitoso, la cucinain movimento della VineriaCozzi. In questi giorni, grazie alla collaborazione con«I Maestri del Paesaggio», è piazzatopoco lontano dall'insegna madre, in piazza Mascheroni. Le patate allo scartoccio Ma l'esordio risale ad un paio di mesi, quando il calessino rosso fuoco ha raggiunto primal'azienda vinicola della Berlucchi in Franciacorta e poi la Cantalupa di Brusaporto in occasione dellafesta dello streetfood organizzata dallafamigliaCerea.Etrapocheore varcherà i confini regionali per raggiungere Torino. Specialità? «Naturalmente siamo in grado di proporre varie preparazioni - dice Simona Magnati-fino ad arrivare con una cucina di supporto a poter servire un menu completo per gli eventi che lo richiedono. Ma il truck food che ci distingue sono le patate allo scartoccio, cotte nella cenere e servite con una serie di salse pensate in riferimento allastagione ed ai territori che andiamo a raggiungere, così da creare un'empatia con il pubblico. Lepatate, soprattutto cucinate in questo modo, si abbinanobenis- simo ad un'infinità di salse e di creme, abase di altre verdure, di carne o pesce. E servite nei pratici contenitori usaegetta ecologici deipaniboys sono anchepratiche e comode da servire e da mangiare in piedi in perfetto stile cibo da strada». Aggiungiamo che alcuni abbinamenti, come quello moltobergamasco con lacremadiGorgonzolaelecastagne candite (chissà che sballo con ibiligocc), sono daweroben riusciti, degni di essere rubricati allavoce «cucina d'autore». I Varcherà i confini regionali per raggiungere Torino. La proposta del cestino pic-nic L'APPEtitoso, cucina in movimento della Vineria Cozzi