MIASS Life Cycle Assessment VASSOI E CASSETTI CATERING AEREI 1 Coordinatore Gruppo di lavoro Gianluca Cecchet Responsabili intervento Studio di fattibilità a) Indagine critica per l’individuazione di un modello di Governance territoriale per il Sistema Produttivo Locale del Chimico-Farmaceutico del Lazio Meridionale Dott. Augusto Peruzzi Dott. Daniele Pace Dott. Alessio Di Paolo Dott.ssa Sophia Valenti Dott. Federico Antimiani Dott. Gianluca Cecchet b) Pianificazione strategica del SPL Sistema Produttivo Locale del Chimico-Farmaceutico del Lazio Meridionale Dott. Carlo Antrilli Dott. Augusto Peruzzi Dott. Daniele Pace Dott. Alessio Di Paolo Dott.ssa Sophia Valenti Dott. Federico Antimiani Dott. Marco Loreti Dott. Mario Aniello c) Modello di analisi e miglioramento energetico ambientale dei processi produttivi del Sistema Produttivo Locale del Chimico-Farmaceutico del Lazio Meridionale Dott. Vittorio Riccardelli Dott.ssa Federica Di Biasio Dott. Antimo DI Biasio Dott. Marco Nardi Dott. Colarossi Antonio Dott. Rossi Angelo Tecno Electric srl 2 SIA di Meo Simeone sas Protection Trade srl Dott. Vladimiro Stamegna Dott. Carlo Antrilli Dott.ssa Concetta Pianura d) Progetto di un sistema energetico da fonti rinnovabili per la filiera farmaceutica solar cooling Dott. Davide Salata Dott. Fulvio Guerrisi Dott.ssa Carla Dell’Agli Dott. Giancarlo Flamini e) Divulgazione del progetto e condivisione dei dati ambientali energetici Dott.ssa Elisa Venturo 3 Il progetto è stato realizzato dall’ATI composta da: Job Consult (Soggetto Capofila) IBI Lorenzini Spa ITC Farma Spa Consorzio Cosmari Ciemme Srl 4 Sommario: SCOPO E OGGETTO DELL’INDAGINE ............................................................................. 9 1 1.1 PROCEDURA DI RACCOLTA DATI ................................................................................... 10 1.2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO ...................................................................................... 10 2 OBIETTIVO E CAMPO DI APPLICAZIONE ...................................................................... 12 2.1 DEFINIZIONE DELL’OBIETTIVO E DEL CAMPO DI APPLICAZIONE ............................... 12 2.2 DEFINIZIONE DELL’UNITA’ FUNZIONALE........................................................................ 12 2.3 CONFINI DEL SISTEMA .................................................................................................... 12 2.3.1 Upstream module ............................................................................................................... 12 2.3.2 Core module ....................................................................................................................... 12 2.3.3 Downstream module ........................................................................................................... 13 Descrizione generale dell’inventario del ciclo di vita ......................................................... 14 3 DESCRIZIONE DEL SISTEMA E DELLE UNITA’ DI PROCESSO ..................................... 15 3.1 3.1.1 Upstream module ............................................................................................................... 15 3.1.1.1 Approvvigionamento componenti ed assiemi ................................................................ 15 3.1.1.2 Trasporto componenti................................................................................................... 16 3.1.2 Core module ....................................................................................................................... 18 3.1.2.1 Realizzazione dei Prodotti ............................................................................................ 18 3.1.2.2 Rifiuti fase Core ............................................................................................................ 20 3.1.3 Downstream module ........................................................................................................... 21 3.1.3.1 Trasporto al cliente ....................................................................................................... 21 3.1.3.2 Trasporto dal cliente ..................................................................................................... 21 3.1.3.3 Fine Vita ....................................................................................................................... 22 3.1.4 SimaPro 7.1 ........................................................................................................................ 23 Valutazione dell’impatto del ciclo di vita ............................................................................ 25 4 4.1 Scelta delle categorie d’impatto, classificazione e caratterizzazione ................................... 25 4.2 I risultati .............................................................................................................................. 27 4.2.1 VASSOIO AL 1012 BLU ..................................................................................................... 28 4.2.2 VASSOIO AL 1012 BIA ...................................................................................................... 31 4.2.3 VASSOIO AL 1052 BIA ...................................................................................................... 34 4.2.4 VASSOIO AL 1023 BIA ...................................................................................................... 37 4.2.5 VASSOIO AL 1050 BIA ...................................................................................................... 40 5 5 4.2.6 VASSOIO AL 1050 BLU ..................................................................................................... 43 4.2.7 CASSETTO DI PANE BIA .................................................................................................. 46 CONCLUSIONI ................................................................................................................. 49 6 INTRODUZIONE all’LCA. L’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) è una tecnica di analisi energetica che rivolge particolare interesse a temi come il risparmio delle risorse energetiche, dei materiali e del contenimento delle emissioni nell’ambiente. L’approccio della LCA prevede una visione sistemica in cui tutti i processi di trasformazione, a partire dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento dei prodotti a fine vita, sono presi in considerazione, perché partecipano alla realizzazione della funzione per la quale essi sono stati progettati. Questa impostazione del sistema produttivo interpreta la produzione industriale nell’ottica dello sviluppo sostenibile, i cui obiettivi fondamentali sono la conservazione delle risorse naturali e la minimizzazione degli effetti delle attività antropiche sull’ambiente circostante. L’introduzione delle Norme ISO 14000, in particolare le 14020 e 14040 dedicate alla LCA ed alle dichiarazioni ambientali di prodotto hanno incentivato le aziende a dotarsi di procedure di controllo e di verifica dei rendimenti energetico ambientali dei propri processi e di veri e propri sistemi di gestione ambientale (SGA). L’organizzazione originaria di una LCA è composta da: una prima fase di Inventario in cui i dati e le informazioni vengono raccolti organizzati e convertiti in forma standard per fornire una descrizione completa delle caratteristiche fisiche del sistema industriale oggetto dello studio una seconda fase di Interpretazione dove i dati fisici raccolti vengono correlati a problematiche di carattere ambientale una terza fase di Miglioramento in cui il sistema viene modificato per migliorare la sua ecoefficienza In campo industriale questo strumento consente all’imprenditore di analizzare le caratteristiche delle sue attività operative nell’ottica del loro adeguamento alle norme di legge sia vigenti che future, quindi della loro massima ottimizzazione dal punto di vista economico-energetico. Gli Obiettivi e gli Scopi di uno studio LCA devono essere definiti con chiarezza e coerenti con l’applicazione prevista, si devono licitare le motivazioni che portano allo studio ed il tipo di pubblico a cui è destinato. Ogni studio deve avere come riferimento un’unità di misura chiamata Unità Funzionale, che nel caso Miass sarà il vassoio prodotto, con questa andranno espressi tutti i dati e le informazioni dell’LCA. Il 7 suo scopo è quello di avere un riferimento con cui legare tutti i flussi in entrata “Input” ed in uscita “Output” al fine di poter comparare i risultati ottenuti. Per effettuare questo tipo di studio si analizza ogni dettaglio, dai trasporti dei fornitori a quello ai consumatori finali, dai prodotti che entrano in un sistema di recupero e riciclo ai materiali che vanno in discarica, dall’analisi energetica dello stabilimento di produzione fino ai consumi energetici degli uffici, dalle materie prime funzionali fino alle ausiliarie. Finita la fase di studio ed immissione dei dati, tramite dei software partono le valutazioni di tipo ambientale, questa è la fase LCIA “Life Cycle Impact Assessment” regolata dalla Norma ISO 14042. L’analisi degli impatti ha lo scopo di evidenziare l’entità delle modificazioni ambientali che si generano a seguito dei rilasci nell’ambiente e del consumo di risorse provocati dall’attività produttiva. Gli effetti ambientali (causa degli impatti) che vengono considerati in questa analisi sono: Effetto Serra: i quantitativi di gas serra vengono espressi in kg di CO2 equivalenti attraverso un’operazione di standardizzazione basata sui potenziali di riscaldamento globale Assottigliamento della fascia di ozono stratosferico: la standardizzazione si basa sul potenziale di riduzione dell’ozono e viene effettuata impiegando i fattori di conversione che trasformano i quantitativi di gas prodotti durante il processo in esame in kg di CFC-11 equivalenti Acidificazione: per quantificare questo impatto si impiegano fattori di standardizzazione che riportano ai kg di SO2 equivalenti attraverso il potenziale di acidificazione Eutrofizzazione: la standardizzazione dell’eutrofizzazione avviene riportando i quantitativi delle sostanze inventariate ai kg di NO3- o PO43- equivalenti. Formazione di smog fotochimico: espresso in kg di etilene equivalente Consumo di risorge con e senza contenuto energetico 8 DOCUMENTI E NORME DI RIFERIMENTO Tabella 1.0 – Elenco documenti e norme di riferimento SCOPO E OGGETTO DELL’INDAGINE 1 Lo scopo del presente documento è quello di valutare il ciclo di vita (LCA) di vassoi e cassetti per il pane prodotti da MIASS società che risiede a Patrica in provincia di Frosinone consegnati alla società Blue Magic con sede a Cisterna di Latina in provincia di Roma e messi in commercio dalla stessa. I vassoi sono composti da Polistirene o in alternativa da ABS, e Master; i vassoi si distinguono tra di loro per composizione dimensione e peso. La valutazione del ciclo di vita ha consentito di “pesare” gli impatti ambientali dei suddetti vassoi , in 1 conformità alle prescrizioni contenute nelle norme internazionali della serie ISO 14040 . Per valutare correttamente gli impatti associati al ciclo di vita dei vassoi sono state analizzate tre macro fasi: Upstream module: include l’attività di produzione dei materiali e dei semiprodotti, da parte dei Fornitori e la fase di trasporto di questi allo stabilimento Miass. Core module: rappresenta le attività di lavorazione dei materiali eseguite nello Stabilimento ed il trasporto a recupero dei prodotti usati di Stabilimento. Downstream module: in quest’ultima parte è inserito il trasporto dei prodotti al cliente ed il rientro in stabilimento dei pallet, quindi il fine vita dei prodotti. Di seguito vengono riassunti gli articoli di cui si farà riferimento nello studio con i relativi materiali, colori pesi e durata del ciclo produttivo. 1 International Organization for Standardization - ISO 14040;2006, ISO 14044;2006. 9 Tabella 1.1 – Elenco Vassoi I materiali che costituiscono i vassoi sono Polistirene (sigla PS) o Acrilico (sigla ABS) al 97% in peso e Master (sigla MAS) al 3% in peso circa. Il Master è la sostanza che definisce il colore dell’oggetto finale; il materiale, come caratteristiche, è del tutto simile alla matrice nella quale viene addizionato (PS o ABS). 1.1 PROCEDURA DI RACCOLTA DATI La procedura di raccolta è di seguito sinteticamente descritta. 1) E’ stato analizzato lo stabilimento coinvolto e sono state studiate in dettaglio le attività eseguite e si è proceduto alla raccolta dei dati relativi ai flussi di input e di output 2) Sono stati identificati i fornitori dei vari componenti 3) Ai fornitori coinvolti è stato richiesto di compilare dei questionari nei quali specificare il peso dei differenti materiali presenti nella fornitura 4) Il modello descritto è stato implementato sul software SimaPro 7.1. 1.2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO Il documento segue la struttura delle norme ISO 14040 e ISO 14044. La figura che segue riporta la metodologia prevista dalla ISO 14040:2006 10 Figura 1.1 La struttura della LCA definita dalla ISO 14040 Goal and scope definition. Rappresenta la fase preliminare nella quale l’obiettivo dello studio, l’unità funzionale, i confini del sistema, le categorie di informazioni, le ipotesi e i limiti dello studio vengono definiti Life Cycle Inventory. Rappresenta la fase più importante dello studio. Essa riguarda la raccolta di informazioni e le procedure di calcolo. L’obiettivo è fornire una descrizione del modello con il consumo di materie prime ed energia la produzione di rifiuti e di scarichi. In genere un software è utilizzato per implementare il modello e per fornire un data base di informazioni. Life Cycle Impact Assessment. È la fase nella quali i risultati dell’inventario vengono tradotti in una forma tale da renderli più direttamente connessi alle tematiche ambientali e alla salute umana. Life Cycle Interpretation. Rappresenta la fase conclusiva dello studio. I risultati dell’inventario e dell’analisi degli impatti sono combinati in funzione degli obiettivi e del campo di applicazione della LCA al fine di formulare delle conclusioni e delle raccomandazioni. Qualora un possibile miglioramento riguardante il sistema analizzato emerga, l’inventario dovrebbe essere rieseguito per verificare le modifiche implementate siano in grado di garantire effettivamente i benefici attesi. 11 2 2.1 OBIETTIVO E CAMPO DI APPLICAZIONE DEFINIZIONE DELL’OBIETTIVO E DEL CAMPO DI APPLICAZIONE "L'obiettivo ed il campo di applicazione di una LCA devono essere definiti con chiarezza ed essere coerenti con l'applicazione prevista" [UNI EN ISO 14040:2006, Par 5.1]. L’obiettivo principale dello studio è la quantificazione dei consumi di risorse ed energia e delle emissioni di sostanze potenzialmente pericolose per l’uomo e per l’ambiente risultanti dall’analisi del ciclo di vita dei Vassoi indagati. 2.2 DEFINIZIONE DELL’UNITA’ FUNZIONALE “Una unità funzionale costituisce una misura della prestazione del flusso in uscita funzionale del sistema prodotto. Lo scopo principale dell’unità funzionale è di fornire un riferimento a cui legare i flussi in entrata e in uscita. Questo riferimento è necessario per consentire la comparabilità dei risultati di un LCA” [UNI EN ISO 14040:2006, Par. 5.2.2] L’unità funzionale è rappresentata dal singolo Vassoio consegnato al centro di distribuzione nei formati riportati nella Tabella 1.1. 2.3 CONFINI DEL SISTEMA I confini del sistema definiscono le unità di processo che devono essere incluse nel sistema. 2.3.1 Upstream module Estrazione e produzione delle materie prime e dei materiali di base e dei prodotti utilizzati per il packaging Trasporto delle materie prime e dei prodotti acquistati dai fornitori allo Stabilimento 2.3.2 Core module Produzione e trasporto dell’energia (elettricità) utilizzata Consumo dei materiali ausiliari usati per l’assemblaggio e la lavorazione dei Vassoi Recupero interno degli scarti Trasporto a recupero o smaltimento dei rifiuti prodotti in stabilimento I dati relativi ai consumi ed alle emissioni dello Stabilimento coinvolto si riferiscono all’anno 2012. La produzione dei materiali per la manutenzione e il loro trasporto sono stati esclusi dallo studio. 12 2.3.3 Downstream module Trasporto dei vassoi imballati al cliente Trasporto dei materiali riutilizzabili (pallet) dal cliente allo Stabilimento Miass Trasporto dei rifiuti di imballaggio alle piattaforme di trattamento 13 3 DESCRIZIONE GENERALE DELL’INVENTARIO DEL CICLO DI VITA "L'analisi d'inventario comprende la raccolta dei dati ed i procedimenti di calcolo che consentono di quantificare i flussi in entrata ed in uscita di un sistema di prodotto" [Par. 5.2.1 UNI EN ISO 14040]. L’inventario del ciclo di vita viene realizzato con lo scopo principale di ricostruire e definire tutti i flussi di input e output riferibili alle diverse fasi del sistema produttivo in esame, tramite tutti i processi di trasformazione e trasporto. Eseguire l’Inventario del ciclo di vita significa, pertanto, costruire il modello analogico del sistema reale che si intende studiare. Mediante tale attività, sono quindi identificati e quantificati i consumi di risorse naturali (materie prime, acqua), di energia (termica ed elettrica) e di altri materiali (ausiliari, prodotti riciclati) che, insieme alle emissioni in aria, acqua e suolo, arrivano a strutturare un vero e proprio bilancio ambientale, organizzato nei quattro moduli previsti dal LCA, secondo lo schema riportato in figura 3.1. Upstream module Core module Downstream module Ciclo di vita totale Figura 3.1 Analisi del ciclo di vita Fornitori Up-Stream Produzione Materie Prime Trasporto Componenti allo Stabilimento Stampaggio Core Smaltimento materiali di Stabilimento Trasporto al/dal Cliente Down-Stream Fine Vita 14 3.1 DESCRIZIONE DEL SISTEMA E DELLE UNITA’ DI PROCESSO In accordo a quanto previsto nel documento di definizione dell’obiettivo e campo di applicazione, sono stati oggetto di valutazione, gli impatti legati alle diverse fasi del ciclo di vita dei Vassoi. 3.1.1 Upstream module 3.1.1.1 Approvvigionamento componenti ed assiemi L’approvvigionamento allo stabilimento oggetto di studio è composto dai seguenti materiali: Polistirene “PS” Acrilico “ABS” Master “MAS” PS, ABS e Master arrivano allo stabilimento in dei sacchi in Polietilene che contengono 25 kg di materiale. Il quantitativo di materia prima che va inserito per ottenere ciascun prodotto dipende in particolare dal quantitativo di scarto non riutilizzabile che presenta il ciclo di produzione. I vassoi di colore Blu presentano a fine lavorazione uno scarto del 5% che viene però tutto recuperato dal ciclo e potrà essere re-immesso ad inizio ciclo per produrre il vassoio successivo. I vassoi di colore Bianco presentano anch’essi uno scarto del 5% di cui però solo un 2% è recuperabile per la produzione del vassoio successivo mentre la rimanente quota è affidata alle ditte autorizzate alla gestione dei rifiuti. Prima di essere spedito al cliente, ogni prodotto viene inserito dentro scatole di cartone del peso di 400 grammi per i vassoi, e di 900 grammi per i cassetti di pane. Alle scatole è applicata un’etichetta adesiva di identificazione del peso stimato di 0,86 grammi; le scatole vengono chiuse con un nastro adesivo. Per ciascuna scatola di dimensione inferiore si è stimato un consumo di nastro pari a circa 1 metro lineare per un peso di circa 2,58 grammi, mentre tale consumo è stato raddoppiato per sigillare le scatole di cartone contenenti i cassetti di pane. Le scatole sono poi disposte su pedane e imballate con film estensibile in Polietilene. È stato stimato un consumo di un rotolo in polietilene della larghezza di 50 cm e della lunghezza di circa 30 metri per avvolgere 3 pedane di prodotti finiti. Il peso relativo al rotolo di polietilene è stato stimato pari a 400 g. Si è inoltre ipotizzato un peso pari 20 kg per ciascun pallet vuoto. Si riportano in tabella i quantitativi di materiale d’imballaggio utilizzato ripartiti sul singolo prodotto poi commercializzato. 15 Tabella 3.1 – Materiali d’imballaggio Nella 4° colonna è stata inserita la frazione di pallet nuovo prodotto, ripartita sul singolo vassoio, tenendo conto del riutilizzo di buona parte delle pedane e di quanto riportato nella tabella seguente in relazione alle modalità di confezionamento. Tabella 3.2 – Distribuzione dei prodotti sui pallet 3.1.1.2 Trasporto componenti Per ciò che attiene i trasporti relativi alla consegna dei componenti, è stata utilizzata la lunghezza del percorso dal sito di produzione al sito di consegna, nonché il tipo di mezzo utilizzato. I dati sono riportati nella seguente tabella2. Tabella 3.3 – Distanze fornitori 2 Per le distanze la fonte che si è utilizzata è: http://www.viamichelin.it/web/Itinerari 16 Per avere il quantitativo in kg-km è stata moltiplicata la suddetta distanza per la quantità di semilavorato necessaria ad ottenere il prodotto finale. Nella seguente tabella si riportano i complessivi per ogni prodotto finito. Tabella 3.4 – Quantitativo kg-km per ogni singolo prodotto 17 3.1.2 Core module 3.1.2.1 Realizzazione dei Prodotti Nella figura seguente è descritto il diagramma di flusso del ciclo di produzione dei vassoi di colore Blu e Bianco. Figura 3.2 Ciclo Produzione Vassoi P1 P1+5%P1 Stampaggio Blu P1+5%P1 P1 5%P1 P2+3%P2 P2+5%P2 Stampaggio Bianco P2+5%P2 P2 5%P2 2%P2 3%P2 (rifiuto) Si può notare come a regime per ottenere un vassoio blu si debba utilizzare tanto materiale vergine quanto è il peso del singolo vassoio finito. Infatti, l’intero scarto dei cicli precedenti di lavorazione viene recuperato per aggiungersi alla nuova carica dello stampo rappresentata: da materia prima vergine, per un peso pari al 100% del peso del vassoio finito da materia prima recuperata, come addendum pari al 5% del peso del vassoio finito, necessaria per riempire i canali di alimentazione degli stampi A fine ciclo, il materiale solidificato nei canali di alimentazione dello stampo viene separato dal vassoio, scartato e di nuovo riutilizzato per un nuovo ciclo. Per i vassoi bianchi il quantitativo di materia prima in ingresso deve essere invece aumentato del 3% rispetto al peso del vassoio finito in uscita, proprio per tenere conto del fatto che solo una quota dello scarto complessivo di lavorazione può essere recuperata in un nuovo vassoio. Le percentuali in peso dei singoli semiprodotti che formano i vassoi sono stati descritti al capitolo 1. 18 Il processo produttivo che si svolge nello stabilimento è composto da una fase di stampaggio che a sua volta si suddivide in Plastificazione e Pressatura, quindi dalla fase di Raffreddamento. La plastificazione del vassoio dura il 20% del tempo dell’intero ciclo ed assorbe l’80% della potenza nominale con un rendimento stimato del motore pari al 91,1%, mentre la fase di Pressatura dura il rimanete 80% del tempo del ciclo assorbendo circa il 20% della potenza nominale con un rendimento stimato del 65%3. La pressa utilizzata ha una potenza di 45 kW. Per sapere l’energia elettrica assorbita in Wh la potenza è stata divisa per il rendimento del motore, moltiplicata per il tempo ciclo relativo (già definiti al capitolo 1) e divisa per 3,6. Il raffreddamento viene eseguito tramite uno scambiatore di calore ad acqua fredda generata da un chiller prodotto dalla società Meccanica Industriale modello MK55. I prodotti composti da PS vengono portati da una temperatura di stampaggio di 220°C ad una di 75°C, mentre quelli composti da ABS da una temperatura di 240°C ad una di 75°C. Il gruppo frigorifero ha una potenza di 20 kW. Per sapere l’energia elettrica assorbita in Wh è stato moltiplicato il calore specifico del semiprodotto in ingresso per il suo peso e per la differenza di temperatura, quindi diviso per 3,6 e per il coefficiente di efficienza elettrica del frigorifero (E.E.R.) pari a 2,57. Si riportano i valori dei calori specifici utilizzati per il calcolo dell’energia elettrica di raffreddamento. In ultimo è stata stimata l’energia elettrica di stabilimento utilizzata per l’illuminazione degli uffici e per l’alimentazione dei terminali pari al 2,2% dell’energia necessaria per la produzione. In tabella si riportano i valori ottenuti per ogni singola fase. 3 La fonte dei rendimenti dei motori ad alta efficienza è http://www.cimamotori.com/index.php?it&prodotti&ie 19 Tabella 3.5 – energia elettrica di Stabilimento Il Mix Energetico considerato è quello italiano. L’energia elettrica di stabilimento è in Media Tensione. 3.1.2.2 Rifiuti fase Core Fanno parte dei rifiuti di stabilimento il tubo di cartone di supporto al film estensibile che serve per imballare i prodotti finali del peso di 500 grammi per singolo rotolo, ed i sacchi in cui sono contenuti i semi-prodotti PS ed ABS del peso di 500 grammi l’uno. Entrambi gli scarti vengono raccolti e avviati a piattaforme di recupero. Di questi materiali è stato considerato un recupero pari al 100%. In questo caso è stata stimata una distanza dallo stabilimento al più vicino centro di recupero pari a 100 km ed è stato considerato quindi il solo trasporto. La tabella che segue riporta i valori in kg-km per ogni singolo prodotto. Tabella 3.6 – Quantitativo in kg-km dei rifiuti di stabilimento 20 3.1.3 Downstream module Fanno parte della fase di down-stream il trasporto al cliente, il rientro delle pedane ed il fine vita dei prodotti commercializzati con il loro imballaggio. 3.1.3.1 Trasporto al cliente La società cliente Blue Magic destinataria dei vassoi si trova a Cisterna di Latina in provincia di Latina e distante 58 km dallo stabilimento Miass. Per ottenere il dato in kg-km di trasporto è stato considerato il peso del prodotto da consegnare comprensivo del peso dell’imballaggio e quindi moltiplicato per la distanza in km tra i due stabilimenti. La consegna viene fatta con un furgone di proprietà Miass immatricolato nell’anno 2000. In tabella si riportano i dati per ogni singolo prodotto. Tabella 3.7 – Trasporto al cliente in kg-km 3.1.3.2 Trasporto dal cliente Il furgone una volta trasportati i prodotti alla società cliente rientra in azienda con le pedane recuperate. È stato stimato un rientro di pedane pari al 98%; il restante 2% è stato considerato non riutilizzabile quindi da inviare a smaltimento. Per il 98% delle pedane rientranti si riportano in tabella i quantitativi espressi in kg-km per ogni singolo prodotto. La distanza considerata è sempre pari a 58 km. 21 Tabella 3.8 – Trasporto dal cliente in kg-km 3.1.3.3 Fine Vita Nel fine vita si considera la dismissione delle unità funzionali e del loro imballaggio. Visto che la società cliente fornisce i vassoi a compagnie aeree e dal momento che non si dispone di un dato certo relativo alle piattaforme di trattamento alle quali i rifiuti prodotti potranno essere avviati, è stata considerata una distanza standard di 100 km. I prodotti ed i materiali di imballaggio sono stati ritenuti recuperabili al 100% ed è quindi stato considerato il solo trasporto al centro di recupero. Si è ipotizzato che l’etichetta ed il nastro adesivo siano gli unici rifiuti inviati a discarica. Nella seguente tabella si riportano: i kg-km di trasporto a piattaforme di recupero di pallet, scatole, film estensibile e vassoi, e i kg-km di trasporto in discarica di etichette e nastro adesivo i grammi complessivi di etichette e nastro adesivo che vanno in discarica. Tabella 3.9 – Trasporto e fine vita delle sostanze che vengono inviati alle piattaforme di recupero ed in discarica 22 SimaPro 7.1 I dati sono stati analizzati con il software SimaPro 7.1, sviluppato a partire dal 1990 da Pré Consulting (NL); E’ uno strumento professionale per raccogliere, analizzare e monitorare le prestazioni ambientali dei prodotti e dei servizi. Si possono facilmente modellare e analizzare i cicli di vita complessi in modo sistematico e trasparente, secondo le normative ISO 14040; è uno strumento affidabile e flessibile, collaudato ed utilizzato da grandi industrie, società di consulenza e università. Con utenti in oltre 60 paesi, continua ad essere il software di LCA con più successo in tutto il mondo. In SimaPro è integrato il data base Ecoinvent con oltre 2700 processi, sono inclusi i database Input-Output, che contengono i dati ambientali per settore, basati sui flussi economici. In SimaPro i dati e le metodologie sono archiviati in file denominati libraries, da cui si possono attingere le informazioni necessarie alla stesura dell’inventario. L’inventario costituisce il cuore del cosiddetto project; oltre all’inventario, nel project si possono inserire tutte le informazioni inerenti allo studio, quali ad esempio, la descrizione degli obiettivi e dei processi e le fonti da cui sono tratti i dati. La fase di inventario vera e propria consiste nella creazione del modello del sistema oggetto di studio, in base ai materials, ai processes ed alle assemblies. I processes contengono i dati di input e output e costituiscono i “blocchi” che compongono il ciclo di vita. Le assemblies non contengono dati veri e propri ma una lista dei processes precedentemente definiti. Con un’assembly è quindi possibile modellizzare la fase di produzione. La definizione dei life cycles, che modellano l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla culla alla tomba, comprendono anche il trattamento dei rifiuti in output dalla fase di produzione. Un life cycle contiene un’assembly e, rispetto ad essa, vi aggiunge processi relativi ai trattamenti dei rifiuti in output, l’uso di energia, ed eventuali life cycles addizionali, qualora il sistema oggetto di studio sia particolarmente complesso o siano stati definiti confini del sistema molto ampi. Gli input richiesti per l’applicazione del modello, sono: Fuels Energy Raw materials Tra gli output si elencano i seguenti: Waste heat Air emissions Water emissions Solid wastes 23 Products GWP global warming potential AP Acidification Potential EP Eutrophication Potential Indoor air quality 24 VALUTAZIONE DELL’IMPATTO DEL CICLO DI VITA 4 In tale fase i risultati dell’inventario sono assegnati alle categorie d’impatto cioè ad effetti ambientali conosciuti (effetto serra, assottigliamento dello strato di ozono, etc.). Per ciascuna categoria è stato scelto un indicatore ambientale con l’obiettivo di quantificare, attraverso opportuni metodi di standardizzazione, l’entità con cui il processo produttivo contribuisce agli effetti considerati. 4.1 SCELTA DELLE CATEGORIE D’IMPATTO, CLASSIFICAZIONE E CARATTERIZZAZIONE Le categorie d’impatto considerate ai fini del presente studio e gli indicatori ambientali individuati, riportati nella tabella seguente, sono: Tabella 4.1 – Elenco categorie di impatto e indicatori ambientali Categoria d'impatto Consumo di risorse naturali Consumo di risorse energetiche Indicatore ambientale kg risorse naturali MJ risorse energetiche Consumo di risorse idriche l risorse idriche Produzione di rifiuti kg rifiuti prodotti Potenziali impatti ambientali Effetto serra Distruzione della fascia d'ozono stratosferico Acidificazione kg CO2 eq. kg CFC-11 eq. kg SO2 eq. Eutrofizzazione kg PO43- eq. Formazione di ossidanti fotochimici kg C2H4 eq. Le operazioni di Classificazione e di Caratterizzazione prevedono rispettivamente: l’assegnazione dei risultati dell’inventario alle categorie d’impatto; il calcolo dei risultati dell’indicatore di categoria. Per quanto riguarda le prime quattro categorie d’impatto (Risorse naturali, energetiche, idriche e rifiuti prodotti) gli indicatori ambientali sono rappresentati dalle stesse unità di misura. Gli indicatori dei Potenziali impatti ambientali sono, invece, stati scelti secondo i modelli di caratterizzazione riportati nella tabella seguente, che misurano l’impatto provocato sull’ambiente mediante un appropriato indicatore. 25 Tabella 4.2 – Modelli e fattori di caratterizzazione utilizzati Categoria d’impatto Effetto serra Modello di caratterizzazione Modello IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) (Houghton et al. 1994-1996) Modello WMO (World Distruzione della fascia di Meteorological Organisation) ozono stratosferico (agg. 1999) Fattore di Caratterizzazione Kg di GWP 100 Global Warming Potential su un orizzonte temporale di 100 anni [Kg CO2 eq./Kg] Kg di ODP Ozone Depletion Potential in condizioni stazionarie [Kg CFC-11 eq./Kg] Acidificazione Modello sviluppato dal CML (Centro di Scienze Ambientali) di Leiden – NL (Heijungs et al., 1992, agg. 1998) Kg di AP Acidification Potential [Kg SO2 eq./Kg] Eutrofizzazione Modello sviluppato dal CML (Centro di Scienze Ambientali) di Leiden – NL (Heijungs et al., 1992, agg. 1998) Kg di EP Nitrification Potential PO43- eq./Kg] Formazione di ossidanti fotochimici Modello dell’UNECE (United Kg di POCP Photochemical Ozone Nations Economic Commission Creation Potential for Europe, 1999) [Kg C2H4 eq./Kg] [Kg La Caratterizzazione è stata effettuata moltiplicando il dato numerico di ogni singolo valore dell’inventario (relativo ad emissioni in acqua e aria), assegnato alla corrispondente categoria di impatto, per l’opportuno fattore di caratterizzazione e sommando i dati così ottenuti per ogni categoria. Nella Figura 4.1 è riportato uno schema sintetico dell’impostazione utilizzato per le operazioni di classificazione e caratterizzazione. 26 Figura 4.1 Rappresentazione sintetica dello schema di classificazione e caratterizzazione INVENTARIO CARATTERIZZAZIONE CO2 CH4 N2O ... Effetto serra GWP CFC CH3Br ... Distruzione della fascia di ozono stratosferico ODP HCl SOx NH3 NOx ... Acidificazione AP Eutrofizzazione NP Formazione di ossidanti fotochimici POCP NH4+ PO43... C2H4+ Aldeidi ... 4.2 CLASSIFICAZIONE I RISULTATI I risultati ottenuti, riportati nei paragrafi seguenti, sono stati raggiunti attraverso un processo di elaborazione e di successiva verifica dei procedimenti utilizzati. Nelle tabelle seguenti sono riportati i risultati relativi alla valutazione del ciclo di vita dei Vassoi presi a riferimento, suddivisi per fase del ciclo di vita medesimo: Upstream module, Core module, e Downstream module. Sono stati analizzati i consumi di materiali ed energia, usati per i processi di conversione, ripartiti in risorse rinnovabili e non rinnovabili; inoltre è inserito l’uso dell’acqua e la produzione dei rifiuti. Tutti i dati sono riferiti all’unità funzionale prevista, cioè il vassoio stesso. 27 4.2.1 VASSOIO AL 1012 BLU 28 Effetto Serra GWP 84% 16% 0% Upstream Core Downstream 29 30 4.2.2 VASSOIO AL 1012 BIA 31 Effetto Serra GWP 85% 15% 0% Upstream Core Downstream 32 33 4.2.3 VASSOIO AL 1052 BIA 34 Effetto Serra GWP 82% 18% 0% Upstream Core Downstream 35 36 4.2.4 VASSOIO AL 1023 BIA 37 Effetto Serra GWP 85% 15% 0% Upstream Core Downstream 38 39 4.2.5 VASSOIO AL 1050 BIA 40 Effetto Serra GWP 89% 11% 0% Upstream Core Downstream 41 42 4.2.6 VASSOIO AL 1050 BLU 43 Effetto Serra GWP 88% 12% 0% Upstream Core Downstream 44 45 4.2.7 CASSETTO DI PANE BIA 46 Effetto Serra GWP 90% 10% 0% Upstream Core Downstream 47 48 5 CONCLUSIONI Lo studio ha evidenziato come gli impatti ambientali maggiori siano nella fase di Up-Stream, dove il ruolo principale spetta alla produzione dei semi-lavorati utilizzati per costruire i vassoi. Possiamo infatti notare, attraverso l’aiuto dei precedenti grafici, come in tutti i vassoi la fase di Up-Stream influenzi l’effetto serra con una percentuale che varia tra l’82 % ed il 90 %; la fase a minor impatto ambientale è senza dubbio quella di Down-Stream dove gli impatti del fine vita sono praticamente pari allo zero per cento, essendo la maggior parte dei materiali considerati recuperabili per intero. L’impatto dei semilavorati in ingresso si può notare anche nelle differenze che ci sono tra i Vassoi AL 1012 BLU e AL 1012 BIA o tra i Vassoi AL 1050 BLU e AL 1050 BIA; l’impatto ad esempio del GWP totale dei vassoi AL 1012 BLU è pari a 721,2 g CO2 eq bianchi; per gli AL 1050 BLU si riscontrano 1.537,86 g CO2 contro 739,26 degli stessi in peso ma eq contro i 1.578,19 di quelli con stesso peso ma bianchi. Questo perché come si diceva nel capitolo 3.1.1.1 i vassoi Bianchi necessitano di un 3% di materiale in più in ingresso rispetto al corrispettivo in uscita, in quanto del 5% di materiale di scarto solo il 2% viene recuperato e re-immesso in ingresso. Il prodotto con l’impatto di GWP maggiore è il Cassetto di Pane di color Bianco; questo risultato è dovuto all’alto tempo ciclo di lavorazione ma soprattutto al suo peso finale di 0,445 kg ed ai conseguenti 0,458 kg di materiali semilavorati in ingresso. 49