Inserto periodico a cura della Caritas diocesana vicentina 23 dicembre 2012 Torna per il sesto anno l’iniziativa “L’Ultimo con gli Ultimi, il Primo con il Primo” Capodanno con i più deboli Hanno già aderito 400 ragazzi. Il 31 pomeriggio faranno compagnia ad anziani, minori e mamme in difficoltà Sesta edizione del Capodanno che i giovani della Diocesi di Vicenza dedicano al servizio in favore di chi è più debole. Come ogni anno le adesioni a L’Ultimo con gli Ultimi, il Primo con il Primo sono moltissime, e finora si sono iscritti già 400 ragazzi che il pomeriggio del 31 dicembre si suddivideranno negli oltre 40 luoghi, tra comunità di anziani, alloggi e case per persone in disagio fisico o mentale, minori e mamme in difficoltà, homeless (gente senza casa o che l’ha perduta). Come di consueto l’appuntamento è alla parrocchia di San Lazzaro a Vicenza nel primo pomeriggio, ma, grazie alla partecipazione della Commissione Giovani di Caritas Diocesana Vicentina, l’organizzazione si amplia a un secondo punto di ritrovo, a Noventa Vicentina presso il cinema parrocchiale Famiglia di via Matteotti: i ragazzi che risiedono nel Sud della diocesi si concentreranno qui a partire dalle 14.30. Silvia Zamberlan ed Elena Zordan, instancabili organizzatrici dell’evento, sono da quest’anno affiancate anche da Angela Guglielmi coordinatrice dell’area giovani della Caritas diocesana, dalla Pastorale giovanile e da Alessandro Scaggion e Alberto Bisson di Noventa. L’Ultimo con gli Ultimi inizia per gli “sherpa” tre giorni prima. Gli “sherpa” sono una trentina di gio- vani che hanno il compito di prendere contatto con le diverse realtà di prossimità da visitare la sera dell’ultimo giorno dell’anno, e di guidare il gruppo che verrà loro affidato il pomeriggio del 31. «In realtà - raccontano Elena e Silvia - non si tratta tanto di andare a fare qualcosa, quanto di incontrare delle persone, mettendosi a disposizione di programmi già definiti, oppure cercando insieme a chi ospita l’attività giusta da fare insieme, per passare qualche ora in allegria. “Relazione”, “servizio” e “condivisione”, è questo il vademecum, illustrato nei volantini e proposto come formazione per riuscire ad avvicinarsi a chi è solo ed emarginato». Per informazioni e contatti con l’organizzazione si può visitare il sito www.ultimoconultimi.tk, oppure telefonare a don Agostino Zenere al 335.8297764. L’esperienza di alcuni ragazzi che hanno partecipato ai campi estivi «Sono le nostre scelte a rendere il mondo giusto» Dopo aver partecipato alle proposte di campi della Caritas Diocesana Vicentina, la scorsa estate, alcuni ragazzi si sono ritrovati per condividere le esperienze, questo è il racconto. «Noi giovani, che abbiamo partecipato al campo a Torino Tu da che parte stai?, a L’Aquila Domani è già qui! e di volontariato in alcuni servizi-segno, ci siamo trovati ai primi di ottobre 2012 per conoscerci, condividere l’esperienza forte vissuta quest’estate e riflettere su ciò che ha lasciato in noi. Ognuno ha vissuto un’esperienza diversa, ma tutti siamo uniti dalla convinzione che “la prima forma di carità è la giustizia”. E su quest’ultima abbiamo riflettuto. C’è chi come giustizia intende uguaglianza, chi la considera legalità, chi una “seconda possibilità”, chi la vede non come semplice carità, ma come un percorso educativo che aiuta una persona a rialzarsi, chi la considera “liberazione” dai pregiudizi e l’incontro vero con l’altro, l’ascolto profondo, lo sguardo che giunge fino al cuore. Ma la giustizia è anche memoria, responsabilità nel diventare testimone e nel proseguire con coerenza. Quindi per prima cosa scegliamo di impegnarci, forti della convinzione che la giustizia dipende da ciascuno di noi: sono i nostri comportamenti, le nostre scelte a rendere il mondo giusto. E allora scelgo di non fregarmene di tante cose: non accetto che gli amici buttino per terra cartacce e sigarette; scelgo di guardare in profondità, per non fermarmi all’apparenza e rischiare di non sapere o di vivere in un mondo Caritas diocesana vicentina Contrà Torretti, 38 36100 Vicenza I giovani protagonisti Coinvolti Gruppi scout, Acr e di amici Condividere il servizio con altre realtà del territorio Gruppi Scout e di Acr, ma anche gruppi di amici vengono invitati durante l’anno dalla Caritas Diocesana a partecipare a diversi percorsi di condivisione con le persone più fragili. Si va dai fine settimana (il prossimo è previsto a S. Pietro Intrigogna a Vicenza il 6 e 7 aprile 2013), alle settimane estive nelle zone colpite da catastrofi ambientali, e ai campi di lavoro in cascine confiscate alla mafia. I giovani della Caritas Vicentina accompagnano inoltre gruppi a fare servizio alla mensa di Casa Santa Lucia, o al ricovero Casa San Martino, a partecipare agli incontri di auto-mutuo-aiuto per persone in disagio mentale, oppure semplicemente a passare dei pomeriggi ricreativi, inventando uscite e attività da fare insieme nell’ambito della disabilità (Club 16 e Davide & Golia). Più delicato e rivolto a giovani che abbiano compiuto i 18 anni è la proposta di servizio al Lembo del Mantello, Casa che ospita persone in percorso di pena alternativa al carcere. Racconta Laura, 23 anni, animatrice di un gruppo di giovani di Azione Cattolica, di essersi incuriosita dalle proposte che la Caritas fa ai giovani di accompagnarli in servizi di prossimità. «L’inverno scorso mi sono informata per poter far vivere questa esperienza al gruppo di giovanissimi che accompagno. Dopo aver utilizzato per la preparazione del gruppo il materiale e le storie fornite dalla Caritas, e dopo un incontro formativo nella sede di via Torretti, abbiamo vissuto l’esperienza del servizio cena al ricovero per senza dimora Casa San Martino per tre serate, autofinanziandoci per pagare la cena. Confesso di esser stata tanto convinta quanto preoccupata nel proporre l’esperienza ai ragazzi. Ero preoccupata perché vivono ogni giorno in un mondo che cerca di nascondere la povertà e il disagio, che emargina chi è diverso, che è pieno di pregiudizi verso gli stranieri e i poveri. Invece molte volte siamo proprio noi animatori a sottovalutare i ragazzi, tendiamo a proteggerli invece di provocarli. Temevo che “dessero buca” al servizio proposto o, peggio, si stereotipato; scelgo di informarmi perché solo così posso compiere scelte consapevoli; scelgo di esserci, di stare a fianco delle persone, di imparare ad ascoltarle fino in fondo perché questo significa dare valore ad ogni vita; imparo ad apprezzare le piccole cose che molto spesso sono le più importanti; scelgo.. lo faccio con la testa! Torniamo a casa consapevoli che noi giovani che crediamo e ci impegniamo, non siamo soli, ma in tanti e per una volta non abbiamo ricercato l’eroe famoso da ammirare e da imitare, ma ci siamo ascoltati e abbiamo capito che siamo noi gli eroi! Piccoli eroi che s’impegnano e che, seminando insieme, possono abbattere la povertà, sconfiggere la mafia, essere accanto ai terremotati de l’Aquila e dell’Emilia. Noi giovani giustamente vogliamo esserci!». tel. 0444-304986 - fax 0444-304990 www.caritas.vicenza.it [email protected] C.C.B. n. 117100 c/o Banca Etica filiale di Vicenza abi 5018 - cab 12100 C.C.P. n° 13824362 intestato a: Diocesi di Vicenza - Caritas bloccassero di fronte a ciò che avrebbero visto. Non è stato così! Dopo aver servito ai tavoli si sono mescolati agli ospiti della cena, ascoltando le storie di chi avevano davanti, raccontando, giocando a carte con loro e, anche facendosi qualche risata. Nemmeno i più giovani e quelli più timidi si sono tirati indietro, molti di loro non volevano più tornare in cucina a sistemare, tutti volevano rimanere a chiacchierare in sala con gli ospiti!». È proprio questo il senso del cammino che Caritas ha intrapreso con i giovani della diocesi: dare l’opportunità di sperimentarsi nel servizio e di avvicinare realtà di fragilità. «Inserire i ragazzi in una realtà sconosciuta, minata dai pregiudizi - spiega Angela Guglielmi, animatrice della Commissione Giovani della Caritas Diocesana - come può esserlo una mensa per persone senza dimora o un gruppo di persone in disagio psichico o mentale, significa portarli a contatto con uomini e donne, in difficoltà, è vero, ma con tanto da dare a chi decide di dedicare un po’ del proprio tempo». Incontri con le scuole Il pregiudizio riduce il contatto, ma il contatto riduce il pregiudizio: è questo il motto che accompagna tutte le iniziative e le proposte che Caritas Vicentina ha messo a punto per le scuole superiori o per singoli e gruppi che vogliono “buttarsi” in queste esperienze. «Conoscere riduce la paura dell’altro - continua Angela Guglielmi e con il gruppo che compone la Commissione Giovani, ci dedichiamo anche al coinvolgimento dei ragazzi in classe, nella consapevolezza che aiutare una persona a star meglio significa migliorare anche la nostra vita». Alle scuole vengono proposti i programmi “I care”, laboratori pensati per sensibilizzare i più giovani ai temi della povertà e dell’emarginazione. Incontri che servono anche per conoscere di persona testimoni e per scoprire i tanti servizi dedicati a chi fa più fatica. «Alcuni laboratori - continua Angela - sono pratici e spingono i ragazzi a mettersi nei panni di chi è più debole. Se invece il tempo che la scuola può dedicarci è poco, proponiamo testimonianze e raccontiamo i servizi segno della Caritas. In occasione della “Notte dei senza dimora”, lo scorso 17 ottobre, ho avuto l’occasione di incontrare molte classi e, con sorpresa di tutti, abbiamo coinvolto 30 ragazzi di Schio e 20 di Bassano, che non solo hanno partecipato alla serata di iniziative, ma si sono fermati a dormire con cartoni e sacchi a pelo». Per saperne di più su tutte le proposte della Commissione Giovani della Caritas Vicentina contattare Angela Guglielmi al numero 0444.304986 oppure 342.5173672 (il mattino di martedì, mercoledì e giovedì); e-mail: [email protected]. Inoltre si può visitare il sito www.caritas.vicenza.it o la pagina Facebook www.facebook.com/caritasdiocesanavicentina. Casella postale 833 36100 Vicenza