ilCittadino
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Periodico apartitico di politica, cultura, ambiente
Anno 1 n. 2 - Agosto 2013
giarre e riposto:
ELETTI I PRESIDENTI
DEL Consiglio
comunale
F.s. RESTA Un
miraggio il
raddoppio
ferroviario
a pag. 4
a pag. 6-7
La “fine”... cosa inesistente
per i nostri politici
S
Felice Belfiore
iamo abituati a vedere la parola “fine” dopo
ogni film... ma abbiamo visto la “fine” di
Mussolini, di Hitler, di Stalin, di Vittorio
Emanuele III, ma anche di Gorbaciov, di Clinton,
di Reagan, di Gheddafi, di Mubarak... insomma
tutti hanno una “fine”. Nell’Italia di oggi è diverso, sperare nella fine di un politico è impensabile,
ed anche quando sembrano finire resuscitano tutti,
ed ovunque, al Nord come al Sud, a destra come
a sinistra o al centro. Sono resuscitati La Malfa,
Amato, Rutelli, Casini, Andò, Cirino Pomicino,
Martelli, De Michelis, Di Pietro, Bertinotti, Bersani, sembravano morti e sepolti invece sono vivissimi, pronti ad apparire, mostrarsi, farsi sentire
(meglio non soffermarsi su quanto prendono di
pensione per il lavoro svolto). La sete di potere,
l’avvinghiamento alla poltrona, il piacere del comando, la voglia di mostrare di essere i primi, i
più forti, i migliori, gli eterni, i sempreverdi, finiscono solo con il naturale trapasso... non vediamo
più in televisione e sui media Andreotti, Cossiga,
Craxi, solo perché non ci sono più, altrimenti sarebbero ancora là, immarcescibili! In tanti pensano che la parola “fine” possa ora riferirsi al nostro
Silvio Berlusconi. Ma si può liquidare Berlusconi
con una sentenza? uno che ha un potere economico immenso, un seguito oggettivamente nutrito e
compatto, un carisma ancora intatto, una capacità di penetrazione illimitata in tutti i settori della
comunicazione, dello sport, dello spettacolo, del
divertimento, dell’intrattenimento. I giudici della
Suprema Corte lo hanno voluto condannare, ma ci
hanno praticamente condannato a farcelo ancora
sorbire quotidianamente su tutti i quotidiani e televisioni mondiali (dalle 13 pagine a lui dedicate
dopo la sentenza su Repubblica alle 4 di Liberation francese). Anziché la “fine” di un leader è solo
il “re-inizio” di una ennesima galoppata verso il
potere incontrastato ed immutabile di chi con il
danaro ha comprato ed avuto tutto e comprerà ed
avrà ancora tutto. In Italia il politico, anche mediocre, trova sempre (e a vita) spazio, ruoli, sottogoverno, incarichi, consulenze, presenza in consigli
di amministrazione di enti pubblici e istituti vari,
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L
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Mare nostrum... o di nessuno
’area più affascinante per i visitatori, nella striscia di
costa jonica contrassegnata dai Faraglioni di Acitrezza, è offerta dalle leggende più poetiche dell’antichità,
quella che racconta la vicenda della bella ninfa Galatea, figlia del dio marino Nereo, e del suo innamorato, il mite pastorello Aci. Secondo l’antico racconto, il ciclope Polifemo,
invaghitosi della ninfa, schiacciò il rivale sotto un macigno
e gli Dei, impietositi dallo strazio di Galatea, trasformarono
il sangue del pastorello in un fiume che trova pace nel mare
dove l’attende l’abbraccio affettuoso dell’innamorata. Alla
leggenda di Aci e Galatea dedicò uno dei suoi idilli il poeta
Teocrito, vissuto tra il quarto e terzo secolo a.C. In questo momento
l’area acese non vive un momento di massimo splendore perché la
zona di Acicastello e Acitrezza è
un “imbuto” di traffico e sulle altre zone a scogliera la pulizia non
è al massimo della qualità. Anche
la viabilità soffre la mancanza di un
collegamento diretto tra i due centri
e la valorizzazione turistica non è
avvenuta con un notevole richiamo
di forestieri per assenza delle infrastrutture necessarie al decollo. Sulla zona di Torre Archirafi
vi è una lamentela continua dei residenti estivi che si dolgono
di un “frastuono” e di uno strombazzare notturno che riduce
le ore di riposo. Pulita l’acqua del mare, ma l’arenile registra
qualche “cartaccia” di troppo che allontana i buongustai. La
presenza del porto turistico di Riposto, dopo dieci anni dalla
sua attività, non è riuscita a soddisfare le legittime richieste
di occupazione ed inoltre siamo in presenza di un turismo
“mordi e fuggi” che non dialoga con le attività commerciali
della città marinara e nemmeno si ferma per un tempo abbastanza significativo per poter valorizzare tutte le bellezze di
cui dispone la città. Il tratto mascalese sconta alcune pecche
ormai datate. Ogni anno puntualmente, per disposizione sanitarie, è interdetta alla fruizione la contrada di Sant’Anna ed
inoltre in territorio di Fondachello dobbiamo registrare l’edificazione selvaggia con assenza di spazi a verde e parcheggi.
Gli stessi stabilimenti balneari avvertono i morsi della crisi
con un calo del turismo giornaliero e la presenza esclusiva
di clientela fidelizzata. Sull’aspetto della pulizia caliamo un
“velo pietoso” perché solo da alcuni giorni abbiamo visto in
opera i mezzi per il ritiro della cenere vulcanica che ha invaso tutto il circondario. L’arenile che da Fondachello confina
con Marina di Cottone non brilla certo per pulizia ed ancora
oggi continua la battaglia domenicale tra le forze dell’ordine
e gli attendamenti abusivi che prepotentemente lo occupano.
Anche la riserva orientata “Fiumefreddo”, polo di attrazione per gli ambientalisti ed amatori delle specie acquatiche,
non ha rappresentato quel quid per
fare decollare un turismo elettivo.
Auspichiamo nella soluzione proposta dal comune di Fiumefreddo e
Calatabiano di riappropriarsi della
zona “A” e “B” (così come previsto
nella legge istitutiva delle riserve)
per farne il fiore all’occhiello nello sviluppo turistico. Resta da decidere la sorte dell’area boschiva
che dovrebbe divenire l’elemento
trainante nella creazione dei nuovi stabilimenti balneari previsti
(ma sconosciamo la data di attuazione) dal Pudm (piano di
utilizzo del demanio marittimo). Di Marina di San Marco
dobbiamo affermare come sia possibile non rendere ancora carrozzabile la trazzera che è stata affidata recentemente al Comune. Un richiamo dobbiamo fare all’insensibilità
del vacanziere che non mostra nessun rispetto dei luoghi lasciando lungo il percorso buste e rifiuti di ogni genere che
denotano un cattivo uso dell’arenile. Il danno d’immagine
viene garantito dall’Alcantara e dal depuratore di C.da Pietranera che, guasto spesso d’estate, porta su tutta la costa una
scia di sporcizia, simbolo del nostro degrado nell’offerta di
promozione del turismo. Dal nostro angolo visuale ci aspettiamo che le pubbliche amministrazioni operino in sinergia
evitando il campanilismo perverso e la modesta visione che
basti “sole, aria ed acqua” per fare decollare il territorio.
Angelo Vecchio Ruggeri
Giarre rischia di perdere l’ospedale
I
sindaci del comprensorio giarrese
sono riusciti ad ottenere il rinvio ad
altra data della conferenza dei sindaci dell’Asp di Catania, in programma
nei giorni scorsi al Palazzo degli Elefanti del capoluogo etneo, avente ad
oggetto la trasformazione in solo Pta di
quel che resta dell’ospedale San Giovanni Di Dio e Sant’Isidoro di Giarre.
Una riunione durissima e improvvisa,
nella quale, in pratica, si sarebbe sancita la definitiva chiusura del nosocomio. Tra i primi a lanciare l’allarme il
Mario Pafumi
sindaco di Riposto Enzo Caragliano, il
quale ha invitato i colleghi a chiedere
il rinvio dell’incontro, in modo da poter stilare un documento con proposte
fattibili, volte a salvare quello che resta
del nosocomio di via Forlanini. Caragliano è reciso: “L’ospedale di Giarre
e l’intero distretto sanitario, ancora una
volta, verrebbe ingiustamente penalizzato. Non è possibile approvare un atto
interaziendale, che riguarda tutta l’area periodo di ferie, quando molti sindaci
metropolitana di Catania e quindi anche potrebbero già essere fuori sede. Questo
il nostro comprensorio, proprio in pieno non è un atto che si può prendere a cuo...pag. 3
ilCittadino
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Regionale
La Regione che non riesce a finanziare le imprese
trova invece i fondi per gli Enti e le associazioni
ilCittadinolibero
periodico apartitico di politica, cultura,
ambiente - reg. Trib. Catania n. 9/2013
Tiratura 5.000 copie
Editore:
Scuto Servizi S.r.l.s. - Riposto
Saranno spesi per la “tabella H” ben 19 mln di euro
Redattore:
Emanuela Pennisi
Direttore responsabile:
Salvatore Zappulla
Vice direttore:
Angelo Vecchio Ruggeri
Segretaria di Redazione:
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Casella Postale n. 113 - Giarre
Hanno collaborato a questo
numero: Felice Belfiore, Angela
di Francisca, Rosalba Mazza,
Mario Pafumi, Maria Giusy Parisi,
Emanuela Pennisi, Francesco Puglisi,
Angelo Vecchio Ruggeri, Lidia
Timpanaro, Salvatore Trovato.
Questo numero è stato chiuso il
07/08/2013 alle ore 21:00
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degli articoli non impegnano necessariamente la
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PALERMO - Sono 140 gli enti ripescati dal Governatore Crocetta, ma per i finanziamenti è tutto da discutere.
Il piano per assegnare i contributi della ex Tabella H guarda con occhio benevole alle associazioni finanziate nel
2010. Il presidente dichiara con enorme franchezza che “saranno spesi 19 milioni, ma bisogna trovare la copertura”.
Nel nuovo elenco ci saranno delle novità: saranno indicati i nomi degli enti, non i singoli contributi.
Per una valutazione sul corrispettivo da assegnare ad ogni
singola associazione si farà riferimento ad una istruttoria successiva, affidata ai dipartimenti competenti.
In questa fase il Presidente della Regione sta provvedendo ad
un disegno di legge che - molto probabilmente - andrà in Aula
nell’ultima settimana di lavori dell’Assemblea. Sulla quantificazione delle somme Crocetta ha le idee chiare “in quanto saranno riscontrate le attività che le associazioni hanno realizzato
nell’ultimo triennio. Mentre deve essere chiaro che, per il futuro, ai bandi potranno partecipare anche le associazioni attualmente non comprese nella tabella H”. In tutto questo trambusto
resta un grosso punto interrogativo. Potranno essere rispettati i
tempi visto che il disegno di legge non potrà essere approvato
prima dell’entrata in vigore dell’assestamento di bilancio che
al momento si trova all’esame del Commissario dello Stato?
Ma se è prossima la chiusura estiva dell’Ars si procederà con
una pubblicazione straordinaria sulla Gazzetta Ufficiale? Per il
... segue da pag. 1
immaginiamoci un leader come il Cavaliere che ha segnato, nel bene o nel male,
la storia della nostra repubblica negli ultimi vent’anni. Dargli i domiciliari? Togliergli il passaporto? Dargli la Grazia? È
pensabile che queste cose possano portare
alla “fine” del mitico Silvio ormai votato
all’eternità? Ridicolo ed assurdo poi affidarlo ai servizi sociali per il “recupero”,
ce lo immaginiamo l’assistente sociale
che deve andare ad Arcore o Palazzo Grazioli a parlargli di “morale”, sostenendolo
Presidente un dato è tassativo: i
soldi saranno assegnati agli Enti
nell’occasione dell’ultima settimana di lavoro parlamentare.
Alla data odierna invece pare sfumare la possibilità che la legge
per saldare i debiti con le imprese venga approvata entro la chiusura della sessione estiva. Sulla
questione si è aperto un fuoco
bipartisan contro l’aumento delle tasse per pagare gli interessi sul maxi prestito dello Stato.
Stralcio della “tabella H”
Per tale motivo l’assessore regionale Luca Bianchi ha inviato al viceministro Stefano Fassina una
bozza di emendamento da presentare in Parlamento: si prevede
che la Regione faccia fronte alla spesa (52 milioni l’anno) con il
gettito dell’Irpef che attualmente i Siciliani pagano per la Sanità.
Questa norma dovrebbe andare in discussione alla Camera e
al senato nei giorni prossimi e poi toccherebbe all’Ars esprimere il proprio giudizio in merito. Non sappiamo i tempi di
attuazione di questa norma che potrebbe slittare a settembre,
fa dire all’intero mondo politico come sia utile per il momento pesare il meno possibile sulle tasche dei contribuenti.
A.V.R.
psicologicamente, cercando di “educarlo”
anzi ri-educarlo... così come a suo tempo fu rieducato Tanassi, ve lo ricordate?,
quello della scandalo Looked, quello delle tangenti e delle mazzette per gli aerei
militari, anche lui affidato amorevolmente
ai servizi sociali e, giustamente, dopo alcuni anni, rieducato e reinserito in politica, mondato dai suoi peccati... Ci è stato
insegnato che una sola cosa nella vita è
certa e sicura: la morte! Berlusconi, così
come tutti gli altri politici italiani di de-
stra e di sinistra, di dietro o davanti (alla
Grillo), uscirà di scena solo quando passerà a miglior... vita... la parola “fine” non
può essere ancora scritta, rassegniamoci!
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... segue da pag. 1
re leggero e secondo me ha tutto il
sapore di un colpo di mano, così
come è stato fatto artatamente in
tutti questi anni a sfavore dell’ospedale giarrese. Occorrono tempi giusti per una riorganizzazione di questo tipo, che andrebbe
adottata da un organo non commissariato, senza nulla togliere al
commissario che è una persona
valida e preparata”. Secondo il
primo cittadino di Riposto, che
incalza, “il rischio di una tale cosiddetta riorganizzazione è che il
presidio ospedaliero di Giarre diventi definitivamente un semplice
Presidio Territoriale di Assistenza. Se il piano fosse approvato
scomparirebbero definitivamente
gli ambulatori di chirurgia, di ortopedia, di ginecologia ed ostetricia, e con essi il day surgery,
e cioè tutti i piccoli interventi. In
sostanza si trasformerebbe in un
semplice poliambulatorio. Questa
riorganizzazione, in poche parole,
ha l’aspetto di un atto definitivo
di un progetto già avviato anni
orsono. La lenta ma progressiva
spoliazione di reparti, personale
e macchinari, trasferiti col tempo
dal Sant’Isidoro di Giarre al Santa
Marta e Santa Venera di Acireale,
in quello che più volte è stato definito dall’ormai ex commissione
straordinaria giarrese sull’ospedale un piano consapevole e ben
mirato per chiudere il presidio
ospedaliero. Credo che l’ospedale
Sant’Isidoro sia stato già abbondantemente penalizzato. In passato il presidio di Giarre non aveva
nulla da invidiare a quello di Acireale. Col tempo è stato depotenziato artatamente e ancora oggi si
cerca di svuotarlo ulteriormente”.
Il sindaco Caragliano, alla luce di
queste riflessioni, peraltro condivise da molti suoi colleghi del
comprensorio, ha chiesto e ottenuto a tutti i suoi colleghi sindaci
del comprensorio di fare fronte
comune per impedire l’ennesimo
scippo. Nel corso della riunione,
è stato chiesto e ottenuto l’aggiornamento dei lavori ad un mese,
“in modo da portare una proposta
alternativa che sia soddisfacente
per i nostri cittadini, già depredati del loro presidio”. Anche il
sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi ha preannunciato battaglia, manifestando l’intenzione
di opporsi ad un atto “sospetto”.
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Regionale
“Bandiera Nera” di Legambiente al Consorzio Bonifica di Siracusa
Assegnato il vessillo dei pirati dell’ambiente per il permanente prosciugamento dei pantani di Gelsari e di Lentini
CATANIA - È stata assegnata al
Consorzio di Bonifica 10 di Siracusa dalla Goletta dei Laghi, la
campagna nazionale di Legambiente per il monitoraggio dello
stato di salute e la salvaguardia
dei bacini lacustri italiani, la
Bandiera Nera di Legambiente,
il poco ambito vessillo creato
per chi si macchia di reati contro
l’ambiente. Le ragioni che hanno portato all’attribuzione della
Bandiera Nera sono state illustrate durante un recente dibattito
che si è svolto a Catania, presso
la Chiesa di San Francesco Borgia, nel corso del quale sono
intervenuti Federica Barbera,
responsabile della Goletta dei Laghi, Gianfranco Zanna, direttore
regionale di Legambiente Sicilia, Renato De Pietro, presidente
del circolo Legambiente Catania.
Ad indignare gli ambientalisti è
quanto avvenuto nei Pantani di
Lentini e Gelsari, che costituiscono la zona umida con un basso tirante d’acqua più vasta della
Sicilia e che rivestono un’enorme
importanza, a livello sovra nazionale, ai fini della conservazione
dell’avifauna migratoria. Recentemente, infatti, lo scenario naturale è stato fortemente modificato in seguito agli interventi di
prosciugamento delle zone umide attraverso l’attivazione di impianti idrovori da parte del Consorzio di Bonifica 10 Siracusa e la
successiva distruzione con mezzi
meccanici della vegetazione dei
Pantani, azioni che hanno compromesso l’ecosistema e messo a repentaglio la vita di molte
specie animali rare o a rischio
di estinzione, come la Moretta
tabaccata. “Quello che sta succedendo nei Pantani di Lentini
e Gelsari è gravissimo” - dichiara Renato De Pietro, presidente
del circolo Legambiente Catania.
Proprio per denunciare le pesanti
alterazioni ambientali in atto abbiamo presentato un esposto alla
Direzione Generale Ambiente
della Commissione Europea per
violazioni sostanziali delle norme di tutela della rete ecologica
“Natura 2000” per danni sia ad
habitat d’interesse comunitario
ai sensi della Direttiva europea
“Habitat” che della Direttiva
europea “Uccelli”. Non solo continua De Pietro - abbiamo
inviato il nostro esposto anche al
Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare,
chiedendo di assumere adeguate
iniziative di tutela dei pantani e
di intervenire con forza nei confronti della Regione Siciliana
al fine di garantire, attraverso il
ripristino delle due importanti zone umide, la presenza delle
specie e degli habitat prioritari”.
F.P.
Parco Trekking raddoppia: dall’11 agosto fino al 6 novembre
26 itinerari alla scoperta dei luoghi più suggestivi del Parco dell’Etna
NICOLOSI – Raddoppia “Parco Trekking”,
il tradizionale programma estivo-autunnale
di escursioni organizzato dal Parco dell’Etna,
cambiando volto e filosofia. A partire da domenica prossima 11 agosto, il Parco propone
non solo agli appassionati del trekking, ma
anche ai turisti di tutto il mondo che vengono
a visitare il vulcano Patrimonio dell’Umanità
e il suo territorio, un fittissimo calendario di
itinerari alla scoperta dei luoghi più suggestivi e significativi, sotto il profilo naturalistico, dell’area protetta. Spiega la presidente
del Parco Marisa Mazzaglia: “Proponiamo a
tutti i turisti e visitatori dell’Etna e del Parco
un invito lungo tre mesi, da domenica prossima fino al 6 novembre, per potere fruire in
pieno e in sicurezza, con il prezioso ausilio
delle guide dell’Ente, le più affascinanti peculiarità naturalistiche del Parco, ma anche
molti degli aspetti più interessanti dei centri storici dei nostri Comuni, che abbiamo di
proposito scelto come luoghi di ritrovo dei
partecipanti. Saranno tre mesi molto intensi e senza soluzione di continuità: i ventisei
itinerari si svolgeranno infatti ogni dome-
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nica e mercoledì, proprio per consentire ai
turisti presenti sul territorio di partecipare.
Sotto questo punto di vista, contiamo sulla
collaborazione di Federalberghi, delle Pro
Loco, delle associazioni e consorzi di B&B,
delle associazioni e delle strutture ricettive
del territorio per divulgare al massimo la
nostra proposta”. Sono dunque ventisei gli
itinerari, il doppio rispetto agli anni passati,
in programma a partire da domenica 11 agosto, per conoscere molti dei luoghi più belli
dell’intero territorio del Parco dell’Etna. Si
comincia, domenica prossima, con il Sentiero Natura dei Monti Sartorius: il percorso,
che riveste eccezionale interesse sia dal punto di vista geologico che botanico, si snoda
ad anello a partire dalla sbarra forestale posta
a quota 1660 m slm, nei pressi del Rifugio
Citelli, per circa quattro chilometri. Lungo
il sentiero, che presenta 6 punti di osservazione, si incontrano radure ricche di specie
endemiche, “bombe” vulcaniche di notevoli
dimensioni e formazioni boschive dominate dalle betulle (Betula aetnensis). Il grande
interesse geologico è invece rappresentato
dalla imponente colata lavica del 1865 che
ha dato origine ai Monti Sartorius (in onore e a memoria dello studioso Sartorius von
Walterhausen, che fu tra i primi a riportare
cartograficamente le più importanti eruzioni
dell’Etna), caratterizzati dal tipico allineamento “a bottoniera” dei conetti eruttivi. Il
programma completo è disponibile su www.
parcoetna.it, www.parks.it/parco.etna e sulla
pagina facebook del Parco dell’Etna.
M.G.P.
ilCittadino
Speciale Infrastrutture Viarie
Agosto 2013
PAGINA 4
Nell’era dell’alta velocità, il raddoppio ferroviario
sulla tratta Me - Ct si ferma alle porte di Fiumefreddo
La tratta ferroviaria Messina-Siracusa o
dorsale jonica è una delle due linee ferroviarie principale della rete siciliana sia per
mole di traffico che per popolazione servita. La costruzione della linea venne proposta successivamente dopo alla costituzione
dell’Unità d’Italia. La tratta lunga 182 km
venne aperta al trasporto di passeggeri e
merci in un arco di tempo tra il 1866 e il
1871. Il primo incarico porta la data del 25
settembre 1860, con decreto del governo
provvisorio di Garibaldi, è la società destinataria è costituita dai banchieri Pietro
Augusto Adami e Adriano Lemmi di Livorno. Questa società aveva ottenuto delle concessioni per la costruzione di varie
ferrovie ma incontrava l’opposizione del
governo italiano che aveva altre prospettive e, pertanto, poco dopo fu revocato
l’incarico. A questo gruppo di banchieri
subentrò la società Vittorio Emanuele di
Carlo Laffitte, costituita con capitale interamente francese, che ricevette incarico
di costruzione di tratte di rete ferrata delle linee calabro-sicule. Il 27 agosto 1863
questo gruppo societario affidò la costruzione ad una società formata dai signori
Parent, Salamanca e Schaken che a loro
volta la subconcessero ad ulteriore società
formata dai signori Vitali, Picard, Charles
che era stata costituita a Parigi il 24 agosto 1862 i cui soci accomandanti erano
Parent, Scaken e gli accomandatari Vitali, Picard, Charles ed Oscar Stevens. Nel
1866 la società Vittorio Emanuele pose
in liquidazione, per scadenza di termini,
la società Vitali e soci ed il 29 novembre
1866 venne stipulato ulteriore contratto
con l’Impresa Generale per la costruzione della strade ferrate calabro-sicule per
proseguire i lavori della Messina-Siracusa.
Il 12 dicembre 1866 Messina veniva collegata a Taormina con l’apertura di una
tratta di 47,07 km e il 3 gennaio del 1867
si completava il tronco successivo di 47,7
km raggiungendo la stazione centrale di
Catania. In periodi successivi vennero
completati le tratte ricadente nella piana
di Catania e sino alla stazione di Siracusa. In questo periodo storico di riferimento nasce anche la stazione di Fiumefreddo e nel gennaio del 1867 viene alla
luce la fermata dei treni nel paese etneo.
Sino alla metà degli anni ‘70 ebbe un notevole traffico di viaggiatori e merci e lo
scalo di Fiumefreddo fu un punto nodale
per le attività industriale e agrumicole che
gravavano in questo versante. Nella metà
degli anni ‘80 la classe politica dell’epoca
si intesta, nel quadro del raddoppio della
linea ferrata Catania-Messina, l’eliminazione dei passaggi a livello che tagliano
il paese in due parti creando uno stato di
sofferenza oltre che disagi, per le lunghe
soste di attesa, agli automobilisti che debbono percorrere la strada provinciale che
dal centro del paese conduce al quartiere
di Feudogrande o ancora più grave limi-
tati lungo la statale 120 nella percorrenza per il raggiungimento dei paesi etnei.
L’unico risultato ottenuto rimane la chiusura del passaggio a livello di Gona con
l’apertura di una variante per le frazioni
di Civì e centri montanari. È rimasto anche utopia lo spostamento della stazione
ferroviaria in contrada Lavina, mentre il
raddoppio del binario chiude la sua corsa
all’imbocco della galleria del viadotto del
ponteforche. Da anni sono bloccati, nelle
casse di Rete ferroviaria italiana, i fondi
ed il progetto definitivo del raddoppio binario nella tratta Fiumefreddo-Giampilieri. Il dramma purtroppo è sotto gli occhi
di tutti, come il traffico su rotaia rappresenti una “cancrena” per l’economia e
le potenzialità di sviluppo dell’impresa
manifatturiera meridionale. La crisi investe la politica dei trasporti del sistema
italiano ed è in controtendenza in riferimento ai principali Paesi industrializzati.
Un centro studi di levatura nazionale rileva un calo del 6% alla fine del 2010 del
trasporto su strada ferrata rispetto all’anno
precedente. Il dato dell’anno precedente fu
un calo del 32% rispetto al 2008. Un dato
preoccupante per l’intero sistema logistico
italiano perché la flessione non sarebbe da
imputare all’andamento generale dei mercati, che mostra un segnale di ripresa in tutti
i settori del trasporto, quanto ad una vera e
propria exit strategy di Ferrovia dello Stato.
Il fatto grave è che non siamo in presenza di una ritirata pilotata a livello politico per posizionare il cargo ferroviario su
assetti più razionali aperti ai nuovi operatori, ma un collasso aziendale che rischia
di travolgere le preziose risorse pubbliche e private impegnate nella ferrovia.
Per non dire dei continui tagli dei treni a
lunga percorrenza che fanno della Sicilia
una sorta di “inferno” di gironi danteschi
per quei poveri utenti costretti a servirsi dei
treni per raggiungere località nazionale.
Non sta tanto meglio la linea regionale
con continue soppressioni di corse e ritardi
spesso abissali che mettono a dura prova il
controllo del sistema nervoso di pendolari,
studenti e lavoratori, che non riescono a
conciliare confort di percorrenza e orari di
arrivo e partenze da e per luoghi di lavoro.
Se, a tutt’oggi, le varie conferenze di servizi non hanno prodotto i risultati sperati dagli “utenti consumatori” si rende
opportuno un cambio di strategia politica oltre che un’inversione di tendenza
nelle linee programmatiche dei Governi
(nazionale, regionale e locali) per definire un rapporto di chiarezza sul sistema di comunicazione nel nostro Paese.
Non è solo auspicabile ma è anche un’opportunità per garantire un
principio di democrazia economica.
Angelo Vecchio Ruggeri
Mascali: oltre 23 mln deliberati dal Cipe per l’ampliamento del depuratore consortile
Nei mesi scorsi il Cipe ha deliberato il finanziamento
di 23 milioni e 500 mila euro per la realizzazione delle reti fognarie mancanti nei 5 comuni che fanno parte
del Consorzio depurazione liquami (Giarre, Riposto,
Mascali, Fiumefreddo di Sicilia e Sant’Alfio), per l’ampliamento e potenziamento del depuratore e per la realizzazione della condotta sottomarina (cosiddetto terzo
modulo). Il depuratore presente nella frazione mascalese
di S.Anna, più volte negli anni scorsi è stato oggetto di
numerose polemiche e campagne denigratorie. In molti hanno ritenuto che l’impianto di depurazione fosse
la causa dei cattivi odori presenti nella frazione balneare di S.Anna e del mare poco pulito. Il presidente del
Consorzio depurazione liquami l’avv. Francesco Vasta
rassicura sul buon funzionamento del depuratore consortile e spiega: “L’agglomerato di S.Anna non è collegato
con nessuna rete fognaria. La borgata scarica nel sotto- zioni che avverranno in sede di conferenza di servizi.
suolo, questo è fonte di cattivi odori e di inquinamento. Il progetto approvato potrà essere messo a bando entro il
Mascali e Riposto hanno delle stazioni di sollevamento 31 dicembre prossimo.
che rilanciando i liquami provocano cattivi odori. Per
Angela Di Francisca
il periodo estivo - rassicura il presidente Vasta - sono
stati realizzati dei lavori di potenziamento e di pulizia
dell’alveo e il Codel, senza nessuna forma di occultamento, in qualsiasi momento, è ben disposto a ricevere chiunque voglia visitare l’impianto di depurazione.
Grazie al finanziamento Cipe e alla realizzazione del
terzo modulo e delle rete fognarie mancanti - conclude Vasta - non ci saranno cattivi odori e la frazione di S.Anna gioverà di un rilancio turistico”. Il Codel
sta assemblando il progetto preliminare sottoscritto
da tutti i progettisti nominati dai comuni consorziati e al più presto lo invierà a Palermo per le approva-
Agosto 2013
PAGINA 5
ilCittadino
Avvisi e Annunci
Lo dico al cittadino...
Al Signor Sindaco di Riposto Dott. Enzo Caragliano
Signor Sindaco, sono ormai diversi anni che continuo a fare
la stessa segnalazione senza alcun esito. Certa di un Suo
riscontro espongo a Lei la mia preoccupazione: la mancata
chiusura di un passaggio per scendere in spiaggia nel
lungomare Pantano all’altezza del civico 41 lato mare. Questo
attualmente risulta essere un pericolo per bambini e anziani
i quali potrebbero cadere da un’altezza di circa tre metri.
Sembra che nessuno sembra accorgersene: tecnici comunali,
polizia municipale, consiglieri, vecchi assessori compresi i
due ex sindaci D’Urso e Spitaleri. La invito ad andare a
vedere Lei stesso e Le chiedo di provvedere quanto prima.
Grecu Simona
Signor Sindaco,
Le segnalo la necessità di pulizia delle fontanelle
di via Vespri e via Pio la Torre, considerando
che i vecchi sindaci ed assessori non si sono mai
adoperati per farle pulire.
F. P.
Ai nuovi amministratori del Comune di Riposto
A voi tutti rendo noto che sarebbe opportuno, a mio
avviso, chiudere al più presto la discarica abusiva
sita a Quartirello la quale da molti anni danneggia
l’area residenziale di una bella ed elegante zona di
Riposto costruita dai sindaci D’Urso e Spitaleri.
Antonio Pappalardo
Finalmente qualche vigile a gestire il traffico all’uscita
dello svincolo autostradale
di Giarre. Non so di chi sia il
merito, ma un plauso per la
giusta iniziativa.
E. P.
Egregio Signor Sindaco,
Le scrivo per farLe i miei complimenti per come sta
gestendo la pulizia del paese di Riposto, frazioni
comprese. Era da molti anni che non si vedeva una
Riposto così pulita.
Grazie!
Pippo Scuto
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ilCittadino
Agosto 2013
PAGINA 6
Giarre
Due consiglieri comunali alterano le schede tentando di invalidare la seduta consiliare
Francesco Longo nuovo presidente
del Consiglio Comunale
Nonostante l’illegale tentativo
di invalidare le regolari elezioni da parte di due consiglieri
comunali,
presumibilmente
della minoranza, che hanno
timbrato due schede fasulle
mescolandole tra quelle regolari, due schede non vidimate dalla presidente “anziana”
Tania Spitaleri e nonostante
una sorta di ostruzionismo
strisciante per “costringere” in
qualche modo la maggioranza
a rifare le elezioni, il medico
Francesco Longo, così come
nelle previsioni, è il nuovo presidente del Consiglio comunale.
È stato eletto al termine di una
drammatica e movimentata prima riunione d’insediamento,
che ha visto intervenire perfino
i carabinieri. Subito dopo è stato eletto vicepresidente Angelo
Turrisi. Lapidario il commento
del sindaco Roberto Bonaccorsi, al termine del rituale giuramento: “I consiglieri di opposizione hanno in una democrazia
un ruolo insostituibile: controllare chi governa giorno per giorno avendo davanti come unico
interesse quello della Città.
Oggi purtroppo non è stato
dato questo esempio: qualcuno si è macchiato di una truffa nei confronti della Città inserendo nell’urna due schede
contraffatte - già consegnate
alle autorità competenti - al
fine di impedire il regolare
svolgimento della votazione
del Presidente del Consiglio.
Quanto accaduto è stato squalificante per l’Istituzione tutta:
chiedo io per primo scusa ai
miei concittadini per l’accaduto. Mi spiace tanto. Il consiglio
comunale, eleggendo il suo
Presidente annullando le due
schede false, ha respinto con
successo un illegale tentativo
di ricatto. Mi auguro che in futuro prevalga il buon senso”.
È stata annunciata la consegna delle schede fasulle alla
Procura delle Repubblica per i
provvedimenti di competenza.
Durissimo il giovane consigliere di maggioranza Giovanni
Barbagallo (La Destra-Alleanza siciliana): “Oggi nella prima
seduta del consiglio comunale
si è rasentato lo scandalo. Durante le operazioni di voto per
eleggere il presidente del Consiglio, due consiglieri dell’opposizione hanno sostituito le
schede originali con due contraffatte recanti il timbro del
comune. Un piano studiato ed
architettato ad arte per mettere
in crisi e in imbarazzo la maggioranza consiliare che, votando compatta, ha dimostrato
con chiarezza da dove provenivano le schede false. Sono
i numeri a parlare poiché, in
base alle dichiarazioni di voto
dei gruppi, i voti a favore del
dottor Longo dovevano essere
14 (12 della maggioranza più
due annunciate prima del voto
dal consigliere Patrizia Lionti a
nome della civica “Città viva”.
(N.d.R.), invece, sono risultati essere 16 (comprese le due
schede false). I due irresponsabili consiglieri dovrebbero farsi
avanti e dimettersi per la porcata commessa oggi! Vergogna”.
Il neo presidente, Francesco
Longo, 44 anni, medico chirurgo, sposato e padre di due
figli, vanta una carriera politica
ventennale ed ha ricoperto più
volte la carica di assessore nel
comune di Giarre. “Nonostante tutto quello che è accaduto
oggi - ha detto - sarò il presidente di tutti i consiglieri e
garantirò il diritto di ciascuno
a poter espletare al meglio il
proprio ruolo. Dò sin da adesso
la massima disponibilità al sindaco a collaborare nell’esclusivo interesse della collettività.
Dobbiamo subito metterci al
lavoro tutti quanti per risollevare le sorti di questa nostra città e migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
Mario Pafumi
Rinunciano al gettone i consiglieri di Sant’Alfio
Il gruppo consiliare di minoranza avanza richiesta al presidente del consiglio
I Consiglieri appartenenti al gruppo
di minoranza “Movimento Santalfiese”,hanno inviato al sindaco Giuseppe Nicotra e al presidente del Consiglio
comunale, Renato Finocchiaro, ai sensi
dell’art. 43 del D. Lgs. 267/2000 e dell’
art. 9 del Regolamento dello Statuto Comunale, la proposta di inserire nel prossimo ordine del giorno del civico consesso l’argomento: “Rinuncia gettoni
di presenza dei consiglieri comunali”.
I consiglieri della minoranza, Carmelo
Alfio Coco, Antonio Belfiore, Maria Gabriella Nucifora, Rosaria Nucifora, che “a
far data dal 23 giugno 2013 e fino alla fine
del mandato rinunciano rispettivamente ai
gettoni di presenza per la partecipazione
sia alle sedute del Consiglio che alle Commissioni Consiliari”, chiedono “di impegnare l’amministrazione comunale a destinare le economie derivanti dalla rinuncia
ai gettoni di presenza dei consiglieri comunali derivanti dall’ approvazione della
presente proposta ad un ‘Fondo Unico’ a
cui far confluire anche risorse da varie fonti (es. risparmi ottenuti grazie all’impiego
delle fonti energetiche alternative, entrate
derivanti da affitti suolo pubblico, ecc.).
Il Fondo sarà oggetto di Regolamento da
“Promo
studenti”
da settembre
colazione e
rosticceria a
soli 0.80 €
parte dei Consiglieri comunali con la presenza in misura rispettivamente di 4 componenti della maggioranza e 4 componenti
della minoranza i quali dovranno far parte
della relativa Commissione disciplinata
come da art. 19 dello Statuto comunale”.
Spiega Belfiore: “Riteniamo che ai consiglieri e agli amministratori comunali debbano essere rimborsate solo le spese vive
sostenute per adempiere le loro funzioni
e garantire pari opportunità nello svolgimento delle cariche pubbliche. Con questa
proposta pensiamo che sia giusto farsi carico delle difficoltà finanziarie in cui versa
il nostro Comune e di voler concorrere alla
riduzione della spesa pubblica cui tutti gli
italiani sono chiamati con la recente manovra economica approvata dal Parlamento. Dalla rinuncia dei gettoni di presenza
dei consiglieri comunali, si verrebbe a risparmiare una discreta somma da impiegare in progetti assistenziali, culturali o in
opere pubbliche e manutenzione ordinaria
manutenzione (delle fonti e dei percorsi pedonali, manutenzione delle strade e
marciapiedi)”. Il presidente del Consiglio
comunale, Renato Finocchiaro, in merito
alla proposta ha dichiarato: “In linea di
principio non abbiamo alcuna remora ad
Le somme risparmiate potranno essere
investite in opere di pubblica utilità quali
strade e marciapiedi
inserire nell’OdG la proposta, ma lo faremo solo se fattibile. In precedenza ci è stata
fatta la medesima proposta che non abbiamo potuto accettare per vizi di forma. In
questa fase stiamo consultando dei legali
per appurare la fattibilità della proposta”.
M.P.
Piazza Ospedale n. 1 - Giarre (CT) Tel. 095 7796385
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Il Trofeo podistico
“Sant’Isidoro Agricola”
vinto da Ludovico Cinardo
Risultato a sorpresa a Giarre nella gara
del “miglio” che ha caratterizzato la IV
edizione del trofeo podistico “Sant’Isidoro Agricola”, organizzato dal comitato
provinciale della Fidal e dall’associazione
sportiva Aetna Sprint, presieduta dal prof.
Salvo Bracci. Sui 1609,34 mt tra le vie
Callipoli, Pirandello, De Gasperi e Garibaldi con partenza e arrivo in piazza Duomo, si è imposto Ludovico Cinardo, atleta
della Atletica Mazzarino con il tempo di 4
minuti e 33 secondi. Nello scorso maggio
l’atleta nisseno ha conquistato l’oro nei
2000 siepi e l’argento nei 3000 ai Giochi
delle Isole che si sono svolti ad Ajaccio
in Corsica. “Questa per me è una vittoria
stupenda - ha commentato a caldo Ludovico Cinardo - proprio perché inaspettata.
Io sono venuto a Giarre per confrontarmi
con atleti importanti e onestamente non
pensavo di vincere. Nell’ultimo giro ho
sentito che le gambe giravano e ho iniziato ad avere sensazioni buone”. Il corridore della Atletica Mazzarino si è messo alle
spalle tutti i favoriti a partire da Giovanni
Arena, della Virtus Acireale, altro astro
nascente del podismo siciliano, che si è
dovuto accontentare della piazza d’onore.
Terzo Giovanni Cavallo della Sprint Team
Catania mentre resta fuori dal podio l’attesissimo Santo Giannito, portacolori della Polisportiva Corso Italia Pisa. Ottimo
quinto posto per il mascalese di Nunziata
Leonardo Leonardi, tesserato Virtus Acireale. Questa la classifica dei primi dieci assoluti e i relativi tempi: 1. Ludovico
Cinardo Atletica Mazzarino 4.33; 2. Giovanni Arena Virtus Acireale 4.40; 3. Giovanni Cavallo Sprint Team Catania 4.43;
4.; Santo Giannitto Polisportiva Corso Italia Pisa 4.49; 5. Leonardo Leonardi Virtus
Acireale 4.53; 6. Andrea Sciacca Virtus
Acireale 4.58; 7. Alessio Custorella Virtus
Acireale 5.04; 8. Andrea Cavalli Virtus
Acireale 5.05; 9. Carmelo Di Stefano Sal
Catania 5.10; 10. Andrea Garozzo Virtus
Acireale 5.30. Tra le donne negli assoluti sul “miglio” giarrese si impone Valentina Turone della Virtus Acireale, che ha
preceduto Silvia Liberto (Team Runner
Mascalucia) e Maria Vacirca (Atletica
Scuola Lentini). Tra i master invece buona affermazione di Giuseppe Tomaselli
che corre per la Silvano Fed Pistoia. M.P.
Agosto 2013
ilCittadino
PAGINA 7
Riposto
Nuovo successo per Marika e
Paolo nella danza sportiva
MASCALI - Dopo la vittoria di marzo al campionato regionale
di Acireale continua a crescere la
coppia mascalese formata da Marika
Pizzino e Paolo Lo Castro: domenica
14 luglio a Rimini hanno conquistato,
primi su 137 coppie, il titolo di
Campioni Italiani di danze sportive
2013 nella categoria 19-34, A2.
La coppia, formatasi da soli 2
anni, dopo molte prime posizioni
ottenute con altri partner in diverse
competizioni e i successi insieme
nelle tappe di Coppa Italia a Eboli e
Foligno, ha finalmente raggiunto il top nel campionato tricolore.
L’impegno costante e la professionalità acquisita nonostante
la giovane età (Marika 18 anni e Paolo 21), unite a una sana
ambizione porteranno di certo le due promesse ad ottenere
sempre maggiori soddisfazioni nella danza sportiva siciliana.
Emanuela Pennisi
Mariella Di Guardo è il nuovo Presidente
del Consiglio Comunale di Riposto
La seconda donna nella storia del Comune marinaro
La dottoressa Mariella Di Guardo
è stata eletta presidente del Consiglio comunale, con gli undici voti
della maggioranza che sostiene il
sindaco Enzo Caragliano, mentre
i consiglieri di opposizione, tranne Sebastiano Bergancini (Pd) che
ha votato, si sono astenuti. La Di
Guardo, classe ’53, funzionario
dell’Agenzia delle Entrate, ha ricoperto la carica di assessore comunale tra il ’97 e il ‘98 nell’amministrazione guidata da Antonino
Mirone. Dal ’98 poi ha ininterrottamente occupato uno scranno nel
consiglio comunale ripostese. Il
suo commento a caldo è stato quasi
un lapidario programma di lavoro:
«Ringrazio chi mi ha proposto alla
guida del Consiglio. È mia intenzione, in sinergia con tutto il civico
consesso, procedere ad una modifica di regolamento e statuto comunale ormai superati. Dobbiamo
lavorare tutti per migliorare questo
Comune». Rinviata, invece, a data
da destinarsi l’elezione del vice
presidente per l’assenza del consigliere Michele D’Urso (assente
per motivi di salute a seguito di un
incidente stradale). Relativamente
all’elezione del vicepresidente, se
ne parlerà a probabilmente a set-
tembre. L’iniziativa di Sebastiano
Bergancini di andare in cabina a
votare contravvenendo alle direttive dell’opposizione, costituisce il
primo caso politico di questa nuova
consiliatura. Riguardo la vicepresidenza restano in corsa per la carica
Michele D’Urso e Gino Daidone.
Con il giuramento dei consiglieri e
l’elezione del presidente del civico
consesso, entra a pieno regime la
macchina politico amministrativa
del comune di Riposto. Il neo presidente ha sentito i capi gruppo e si
è attivata per la formazione delle
commissioni consiliari in modo di
velocizzare e rendere pienamente
operativo il civico consesso. Il sindaco Enzo Caragliano, riguardo la
nomina del quarto assessore donna,
superesperto in materia di bilancio,
sembra sia sulla dirittura d’arrivo e
la nomina potrebbe avvenire anche
entro il mese di agosto. La prima
riunione del Civico consesso - che
ha registrato la partecipazione di
tanti cittadini - è stata presieduta
dal consigliere anziano per numero
di preferenze (oltre 300 voti) Biagio Daidone della lista Cambiare
Riposto. Un nuovo Consiglio comunale caratterizzato, oltre che
dalla presenza di quattro donne, da
numerose “new entry” in ambedue
gli schieramenti politici. Rappresentanti del centrosinistra sono Rosario Cerra e Paola Emanuele (lista
Megafono); Sebastiano Bergancini
(Pd); Carmelo D’Urso, Giovanni
Pennisi e Sebastiano De Salvo (Per
Riposto); Ezio Raciti e Claudia
D’Aita (Futura Riposto). La coalizione che fa capo al sindaco Enzo
Caragliano è composta da Michele
D’Urso (assente ieri sera per motivi di salute) e Alfredo Scalia (Riposto in Azione); Rosario Caltabiano
(Pdl); Mario Di Guardo, Mariella
Di Guardo, Antonino Facchi e Alfio Caltabiano (Rivivi Riposto);
Biagio Daidone, Francesco Grasso, Gianfranco Pappalardo Fiumara, Antonino Virgitto ed Eliana
Maccarrone (Cambiare Riposto).
M. P.
Riposto Summer Events 2013: presentata la rassegna estiva
In occasione della conferenza
stampa di presentazione del cartellone estivo “Riposto Summer
Events”, organizzato dal comune di Riposto con il patrocinio
dell’assessorato al Turismo, allo
Sport e allo Spettacolo della Regione siciliana, del Porto dell’Etna
Marina di Riposto e del Credito
Siciliano, è stato ufficialmente riaperto al pubblico il settecentesco
Palazzo Vigo di Torre Archirafi.
Presenti in conferenza stampa,
oltre al sindaco Enzo Caragliano
e all’assessore al Turismo e allo
Spettacolo Gianfranco Pappalardo Fiumara, anche l’attore Tuccio
Musumeci, protagonista il 22 agosto dello spettacolo “Fumo negli
occhi” e il conduttore Ruggero
Sardo, ospite insieme a Marco
Mazzaglia e alla campionessa di
ginnastica artistica Carlotta Ferlito, il 10 agosto, della I edizione
della Notte Bianca. Il sindaco Caragliano ha spiegato gli obiettivi
del cartellone, giudicato da tutti i
competenti presenti di alta qualità:
“Intendiamo rilanciare il turismo
e l’intera immagine della città di
Riposto. Tra l’altro, per l’occasione riapriremo al pubblico spazi rimasti a lungo chiusi, come il
suggestivo Palazzo Vigo e il Centro musicale”. L’assessore Gianfranco Pappalardo Fiumara, che
si è scommesso in prima persona
sulla qualità degli eventi proposti
per allietare l’estate dei ripostesi
e dei turisti: “Siamo orgogliosi
di poter presentare un programma estivo con grandi personalità
del mondo teatrale e musicale.
Abbiamo in serbo tante iniziative. Abbiamo ripreso per esempio
una manifestazione che era stata totalmente abbandonata come
l’apertura al pubblico di tutti i siti
d’interesse del comune di Riposto, comprese una serie di ville
storiche private con giardini arabi,
dove saranno organizzate mostre,
percorsi culturali ed eventi musicali. Abbiamo avviato inoltre dei
percorsi in tutte le chiese del territorio. E per l’occasione sarà riaperto al pubblico anche il campanile della centralissima chiesa di
San Pietro”. E Tuccio Musumeci,
con la sua caratteristica vis comica: “Avere un cartellone di questo
livello significa evidentemente
che Riposto è un comune ricco”.
Mentre Ruggero Sardo ha sottolineato: “Un cartellone di questo
spessore credo che in Sicilia lo abbiano al massimo cinque Comuni.
È testimonianza di un importante
lavoro dell’amministrazione comunale”. Tra gli intervenuti anche
il capo di gabinetto dell’assessorato regionale ai BB. CC., Marina
La Farina, che ha portato i saluti
dell’assessore Mariarita Sgarlata. Sono tanti e per tutti i gusti
gli eventi che dal 3 agosto al 22
settembre animeranno l’estate del
comune marinaro. A partire dalla
ricca rassegna teatrale, che vedrà
protagonisti tra gli altri artisti del
calibro di Edoardo Guarnera (11
TAO FITNESS
VIA LAZIO 29 GIARRE (CT)
ART DIRECTOR
MAURIZIO
CONTARINO
agosto, “Parlami d’amore Mariù”), Manlio Dovì (17 agosto,
“Il paraninfo”), Tuccio Musumeci
(22 agosto, “Fumo negli occhi”)
ed Enrico Guarneri (31 agosto,
“Che quella notte”). Spazio anche al teatro per bambini con “Il
libro della giungla” (16 agosto),
riadattato e diretto da Giovanna
Criscuolo. La rassegna musicale
“Classiche emozioni” sarà inaugurata il 12 agosto con l’attesa
esibizione di Igal Shamir, violinista di fama internazionale.
Una serie di eventi saranno
dedicati poi a Giuseppe Verdi, in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della
sua nascita. Non mancheranno,
per i tanti appassionati, gli appuntamenti con la musica jazz.
Nell’ambito di “Riposto danza”
sarà ospite Giovanni Virgitto,
interprete di levatura internazionale di balli latino americani,
che si esibirà in coppia con la
ballerina Giulia D’Alessandro.
Il 10 agosto, in occasione di San
Lorenzo, andrà in scena la I edizione della Notte Bianca. Il centro storico ripostese ospiterà fino
all’alba mostre, concerti e spettacoli. Protagonisti della serata
Ruggero Sardo, Marco Mazzaglia e Carlotta Ferlito, campionessa di ginnastica artistica e
protagonista della trasmissione
televisiva di successo “Ginnaste
- Vite parallele”, in onda su Mtv.
Alda D’Eusanio è stata ospite,
invece, della 16esima edizione
della manifestazione enogastronomica “Festa del pesce spada”,
svoltasi nel borgo marinaro di
Torre Archirafi il 3 e il 4 agosto.
La celebre conduttrice televisiva si è esibita nello stravagante spettacolo “Di cotte e di
crude”. Infine, non mancheranno mercatini dell’artigianato,
mostre d’arte, convegni culturali, percorsi museali e appuntamenti con la solidarietà.
M. P.
ilCittadino
Agosto 2013
Zafferana Etnea
PAGINA 8
Continua il successo della kermesse “Etna in scena” 2013 con danza, musica, teatro e letteratura
Musica, teatro, spettacolo e danza. Questi gli ingredienti dell’edizione 2013 di Etna in scena: la
kermesse di spettacoli ed eventi
estivi organizzata dal Comune di
Zafferana Etnea, con la collaborazione dei dipendenti comunali.
Un cartellone ricco di interpreti,
opere e spettacoli, per un viaggio
che va dalla Sicilia ai palcoscenici internazionali. Presenze prestigiose dello spettacolo, del teatro e
della musica tra gli appuntamenti
di Agosto: Malarazza, l’omaggio
alla Sicilia di Domenico Modugno, reinterpretato da Mario Incudine - Kaballà - Tony Canto
(13 agosto); senza dimenticare il
teatro di Enrico Guarneri (4 e 23
agosto), Tuccio Musumeci (20 e
31 agosto), il divertente Gatto Blu
(17 agosto). Per i giovani il fenomeno dell’anno Fedez (3 agosto)
che ha registrato il tutto esaurito,
“I Gemelli Diversi” (16 agosto),
il grande cantautore Pino Daniele (18 agosto). Tra i grandi eventi
anche Massimo Ranieri (24 agosto) e la danza del New Classical
Ballet of Moscov con “La bella
addormentata” (7 agosto). Ed ancora il cabaret di Angelo Pintus
(29 agosto), le compagnie teatrali siciliane, il cinema sotto le
stelle e le tanto attese fiabe per i
più piccoli e per i grandi che vogliono lasciarsi sorprendere dalla
bellezza delle fiabe. Dai palcoscenici internazionali, la musica
meravigliosa del bolero di Maurice Ravel, del soprano di origini
italo-argentine Giovanna Collica
e l’opera di Ariel Ramirez “Misa
Criolla” (Messa Creola) per solo,
coro e orchestra (22 agosto). Un
cartellone che ha il merito di at-
Zafferana e le sue origini
In alto: la presentazione della kermesse. Sotto: l’anfiteatro gremito di spettatori;
tirare tanti turisti nella cittadina
etnea. “Ogni anno - afferma il
sindaco Alfio Russo - Zafferana
è lieta di accogliere un grande
pubblico di turisti proveniente
da tutta l’isola, offrendosi quale meta privilegiata per le calde
serate d’estate. Eccellenza nelle
specialità gastronomiche, ma anche cultura, arte, teatro e musica
per soddisfare un ampio pubblico. Anche in quest’edizione, l’anfiteatro ospiterà le richiestissime
fiabe per bambini, spettacoli di
danza, prestigiosi nomi della musica e il teatro di grande qualità
e tradizione. L’amministrazione
ha lavorato alacremente per garantire ai cittadini e agli ospiti
dell’estate zafferanese un sistema
di accoglienza sempre più curato, perché la nostra cittadina vuol
sempre più affermarsi sullo scenario nazionale ed internazionale
quale meta per un turismo di qualità in cui il rispetto per la cultura
e per le splendide risorse paesaggistiche e ambientali siano sem-
foto di Chiara Spicuglia
pre al centro delle politiche di governo”. Si può ben affermare che
Etna in scena offre un programma
che non trascura nessun aspetto.
“L’impegno dell’amministrazione - aggiunge il sindaco Russo - è
stato ed è grande, ma siamo certi
che la nostra città si sia caratterizzata nel tempo per la dedizione e
la passione per le arti, la cultura
e lo spettacolo. Abbiamo voluto
adottare per la nostra città una politica di turismo di qualità che rispettasse le risorse paesaggistiche
ed eno-gastronomiche del nostro
territorio con progetti culturali
e artistici che da sempre rappresentano l’anima di Zafferana”.
Etna in scena rappresenta così
un autentico spaccato delle tradizioni culturali ed artistiche della
splendida terra d’Etna rafforzando quel fortunato connubio turismo-cultura che negli anni ha caratterizzato la comunità, meta di
illustri letterati e rinomati artisti.
“Il migliore auspicio - dice il primo cittadino Russo - è che anche
questa edizione della rassegna
possa contribuire alla diffusione
della cultura e dell’arte nella consapevolezza che solo attraverso
una mirata politica di promozione turistica e culturale potranno
gettarsi le basi per la crescita e
lo sviluppo del nostro incantevole territorio”. Gli spettacoli sono
ospitati nella suggestiva cornice
dell’Anfiteatro Comunale, immerso nel verde del Parco Comunale. Ma anche il centro storico
diventa luogo di intrattenimento:
dal 29 giugno al 1 settembre, nella Villa Comunale Castorina di
Via Dei Giardini, tutte le sere si
ha l’esposizione di manufatti artigianali a cura dell’Associazione “Impara l’arte”. Tutte le sere,
dalle ore 18.00 alle ore 24.00, si
svolge il “Mercato del contadino
e delle degustazioni biologiche,
della cultura, delle tradizioni locali e della sostenibilità ambientale”. Tutti a Zafferana, quindi,
per un’estate da vivere con allegria, divertimento, cultura, lasciandosi trasportare dal fascino
poetico di questi luoghi incantati!
Rosalba Mazza
“A Zafferana l’aria è buona alle labbra e sa di pane fresco di
forno e di ginestra. E da lassù, dai 3.000 metri dell’Etna, la Sicilia è una stella a tre punte nel cielo capovolto del suo mare
antico”. Così scriveva Igor Mann su La Stampa del settembre
1996, per descrivere la splendida cittadina adagiata sul fianco
orientale dell’Etna, meta di turisti attratti dalla particolarità delle sue bellezze paesaggistiche e di tanti villeggianti nel periodo
estivo. Posta a seicento metri sul livello del mare, Zafferana è
anche denominata “La Perla dell’Etna”. La sua posizione regala
panorami mozzafiato che nelle giornate terse spaziano dalle coste della Calabria a quelle del golfo di Siracusa. La storia dell’abitato attuale è legata al Priorato di San Giacomo, un monastero
benedettino costruito nel Medioevo e di cui si hanno notizie certe
a partire dal 1387 in un documento firmato dal Vescovo di Catania Simone del Pozzo. I Priorati erano piccole parti del territorio di proprietà della Mensa Vescovile in cui venivano erette
delle cappelle che venivano concesse ai monaci meritevoli per il
loro mantenimento e per quello dei poveri. Il Priorato si trovava
nella svasatura della Valle San Giacomo, a monte dell’odierno
abitato. Una bolla papale firmata da Papa Eugenio IV nel 1443
parla dell’esistenza di un’annessa chiesa dedicata a San Giacomo, sacramentale e parrocchiale. Ciò fa presumere che la chiesa
fosse frequentata da un primo nucleo di abitanti sorti intorno al
monastero, oltre che dai numerosi pellegrini che accorrevano il
25 luglio, giorno della festa del santo. La vita monastica nel
Priorato ebbe fine nel 1464, ma la chiesa rimase aperta al culto
almeno fino al 1677, venendo poi probabilmente distrutta, insieme all’intero complesso, dal terremoto del 1693. Il primo toponimo che si riscontra nella storia di Zafferana è “Cella” - nome
anche dell’omonimo torrente - che indicava lo stesso territorio di
San Giacomo in cui era ubicato il Priorato, così denominato per
la presenza in esso di cellette in cui si ritiravano gli eremiti. In
un documento del 1694 compare per la prima volta il toponimo
“Zafarana” - dall’arabo “zafarana”ossia contrada ricchissima
d’acqua. Un’altra ipotesi fa derivare il nome del paese dall’arabo “zaufanah”, ovvero giallo, per le grandi estensioni di ginestra, che sono il fiore tipico della zona e il color giallo dello
zafferano diffuso nei boschi circostanti. Le terre della contrada
Zafarana dipesero amministrativamente dai Comuni di Trecastagni, Viagrande ed Aci Sant’Antonio fino al 1826. Il Comune nacque il 21 settembre 1826 con un decreto di Francesco I, re delle
due Sicilie, che dispose che i quartieri di Zafarana Etnea, Sarro,
Rocca D’Api, Bongiardo e Pisano, distaccandosi dai Comuni di
Trecastagni, Viagrande ed Aci Sant’Antonio e Filippo, formassero un nuovo Comune col nome, prima di Zafarana Etnea, e poi di
Zafferana Etnea. In seguito, a questo nuovo Comune si unirono
le frazioni di Fleri (1851) e Petrulli (1951), mentre la frazione
di Bongiardo passò, nel 1934, al neo costituito Comune di Santa
Venerina.
R.M.
ilCittadino
Agosto 2013
Calatabiano
PAGINA 9
Estate a Calatabiano
LA CITTA’ DEI CASTELLI
TRA FOLKLORE E MEDIOEVO
Folklore e storia nell’estate calatabianese
2013, con la Sicilia e il Medioevo al centro
del ricco manifesto di eventi della cittadina
jonico-etnea. Il 10 e 11 agosto, “Colori e
sapori di Sicilia”, organizzato dall’associazione culturale-turistica Promo Loco, con
il patrocinio del Comune e la collaborazione dell’artista Luigi Di Pino. Due giornate
all’insegna della sicilianità, per mantenere
vive le antiche tradizioni, siano esse culinarie o culturali. Nel corso della prima serata, saranno protagonisti i bambini, che si
cimenteranno in divertenti giochi popolari,
dal tiro alla fune alla corsa con i sacchi e
tanti altri ancora (ma non mancheranno sfide anche per i più grandi...). Un modo per
socializzare e apprendere gli antichi giochi
praticati dai loro nonni. La seconda serata,
invece, sarà dedicata al folklore: un tuffo
nelle autentiche tradizioni sicule, per rivivere e far vivere momenti di un quotidiano
antico ma mai dimenticato. In entrambe
le serate le vie del centro storico saranno
animate da uomini, donne e bambini che
vestiranno i costumi tipici, il tutto accompagnato da musica, balli, sfilate di carretti
siciliani, animazioni itineranti e una ricchissima offerta di proposte enogastronomiche della nostra Terra. Ad affiancare il
settore dei prodotti tipici ci sarà l’artigianato con le ceramiche di Caltagirone, le
marionette dell’antica tradizione dell’Ope-
ra dei Pupi, che narra le gesta e le pazzie
d’amore di cavalieri come Orlando. Un
largo spazio, inoltre, sarà dedicato a quelle
arti e a quei mestieri purtroppo oggi quasi
dimenticati e per le più giovani generazioni mai conosciuti. Ad arricchire l’omaggio
alla tradizione culturale siciliana, infine,
saranno i canti e le danze dello spettacolo folkloristico serale, coinvolgendo grandi e piccini in divertenti balli di gruppo.
L’ormai celebre rievocazione medievale
di Calatabiano - un appuntamento fisso e
più che mai atteso, che ogni estate richiama migliaia di turisti e visitatori - si arricchisce di un nuovo evento: il 16 agosto,
nella centrale piazza Vittorio Emanuele,
si svolgerà la premiazione del 1° concorso
di costumi d’epoca, rivolto ad associazioni
e singoli cittadini. I partecipanti saranno
giudicati e premiati da una commissione
presieduta dalla prof.ssa Liliana Nigro,
docente di storia medievale all’Accademia delle belle arti di Catania. “Lo scopo
dell’iniziativa - spiega l’assessore al Turismo, Francesco Franco - è iniziare a costituire il corteo storico Città di Calatabiano,
da arricchire anno dopo anno”. Il 17 agosto sarà la volta del Palio, organizzato dal
comitato Pro Palio, dall’Amministrazione
comunale e dall’Assessorato al turismo e
spettacolo. In rappresentanza dei Comuni
della Valle dell’Alcantara, i cavalieri si
sfideranno negli antichi
giochi medievali dei cerchi, del paladino e della
selvaggina, lungo un
percorso cittadino che
va dalla via Duomo alla
piazza Mercato. A presentare la serata sarà
Maurizio Caruso, con
la diretta di Radio Universal e la presenza del
Gruppo tamburi Città di
Giarratana. Il 18 agosto
si chiude questo triplice
appuntamento con la tradizionale Festa e Sagra
Medievale, pianificata
dal direttore artistico Luigi Di Pino. Le caratteristiche viuzze dell’antico
borgo storico di Calatabiano prenderanno vita
con saltimbanchi, mangiatori di fuoco, dame,
nobili e cavalieri. Tra
danze, spettacoli e duelli
con le spade, i visitatori
La movida Calatabianese si arricchisce di un nuovo locale in centro:
la Trattoria - Gastronomia - Pizzeria “La Tana dell’Orso” di P.zza Vittorio
Emanuele n.20 - Per Info e prenotazioni Tel. 095640298 - 3466282708
avranno anche la possibilità di gustare
gli antichi sapori, per un suggestivo salto nel tempo tutto da vivere. “Ci auguriamo anche quest’anno di avere tanti
visitatori - afferma il sindaco, Giuseppe
Intelisano - siamo pronti ad accoglierli,
certi che non resteranno delusi dalle nostre serate all’insegna della sicilianità e
della rievocazione storica”.
Salvatore Trovato
Agosto 2013
Speciale festival archeoastronomia
ilCittadino
PAGINA 10
Festival di archeoastronomia: si è svolto presso i Megaliti dell’Argimusco la prima kermesse
Pietre e stelle seconda edizione agosto - settembre:
5 appuntamenti alla scoperta del cielo degli antichi
È difficile descrivere ciò che è
avvenuto domenica 28 luglio,
tra i Megaliti dell’Argimusco, in
occasione dell’inaugurazione di
‘‘Pietre&Stelle2013”, il Festival
di Archeoastronomia, la rassegna
nazionale più attesa dell’estate.
Oltre 500 persone hanno vissuto
un’esperienza sensoriale unica ed
irripetibile, all’interno di un luogo dove l’atmosfera ancestrale
dell’altipiano si è perfettamente
armonizzata con la grande passione di artisti e professionisti
della Cultura. Un’inaugurazione
dedicata ai 4 elementi della Natura (acqua, fuoco, terra e cielo), tra performance artistiche di
danza e di musica antica, corredata da momenti multimediali e
dall’osservazione del cielo con
i telescopi. Un vero e proprio
viaggio sensoriale alla ricerca
delle tradizioni e della storia dei
nostri antenati. Il Festival di Archeoastronomia 2013 è iniziato
con il benvenuto dell’ideatore e
direttore artistico di ‘‘Pietre&Stelle”, Andrea Orlando, il quale
ha introdotto il programma della
kermesse culturale. ‘‘Pietre&Stelle” è iniziato con la ‘‘Danza
dell’Acqua” (rivisitazione di antiche danze dei nostri antenati),
con la quale quattro sacerdotesse
scendono il viale che dalla ‘‘Rupe
dell’Acqua” conduce al pianoro
antistante la ‘‘Grande Rupe”. Portando con sé doni da offrire alla
Madre Terra, che all’Argimusco
sembra materializzarsi attraverso
il profilo rupestre dell’Orante, la
figura androgina alta circa 26 metri che con le mani giunte guarda
verso settentrione. I movimenti
armoniosi ed ancestrali delle sacerdotesse sicule, accompagnate
dai suoni della Natura del Maestro Giuseppe Severini, hanno
reso questo momento magico,
proiettando tutti i visitatori in un
mondo lontano. Successivamente
la ‘‘Danza del Fuoco’’, accompagnata dalla musica di Amanda
Mendoza, danzatrice polinesiana
e hawaiana in tournè in Italia, e
dalla voce di Silvia Puglisi, cantante e vocalist del gruppo Mater
Matuta. All’Argimusco questa
danza è stata dedicata ai due vulcani che si vedono dall’altipiano,
ovvero l’Etna e lo Stromboli, che
giacciono esattamente sulla cosiddetta ‘‘Linea del Fuoco’’, una
immaginaria linea geografica che
scorre da nord a sud e che passa
proprio dai due vulcani siciliani.
Al centro della cosiddetta ‘‘area
sacra’’, proprio sotto la mole della Grande Rupe, si è tenuta successivamente la presentazione
del libro di Helena Giogianni:
‘‘Inyla di Sikanoi’’ che racconta
una storia ambientata nella Sicilia arcaica volta al recupero delle nostre memorie ancestrali. Un
vero e proprio viaggio nel tempo,
ad occhi chiusi, ascoltando delle letture intervallate da un mini
concerto di campane di cristallo
suonate da Myra Luce Panascia,
la quale ha contribuito con i suoi
suoni a creare un’atmosfera dolce
ed armoniosa. La prima parte della kermesse culturale ‘‘Pietre&Stelle’’ si è conclusa con l’accensione di un meraviglioso falò,
che ha riscaldato ancor di più i
cuori di tutti i partecipanti fino a
notte inoltrata. Il Fuoco unisce, il
fuoco riscalda, il fuoco è energia,
ecco il motivo per cui moltissime persone sono state intorno
ad esso, ad ammirare l’elemento
che ha assunto spesso un’importanza simbolica per numerose
religioni e tradizioni culturali,
oltre ad essere stato fondamentale per lo sviluppo della civiltà.
La presenza di Antonio Presti ha dato un valore aggiunto
all’inaugurazione del Festival di
Archeoastronomia, sottolineando in modo forte l’importanza
di fare cultura sana ed in modo
professionale. Il primo relatore
della serata è stato Emanuele di
Giampaolo, archeologo abruzzese che da qualche anno vive sulle
Madonie, il quale ha illustrato un
periodo storico di difficile lettura,
proponendo nuove teorie circa la
provenienza dei nostri antenati. Il
secondo intervento è stato quello
del direttore artistico del Festival di Archeoastronomia Andrea
Orlando, che ha presentato una
breve relazione sul progetto di ricerca scientifica ‘‘Argimusco, tra
Cielo e Terra’’, iniziato nel 2012.
Il progetto è dedicato alla studio
dell’area megalitica e del territo-
re siciliano Lelio Bonaccorso. Il
terzo ed ultimo intervento culturale è stato realizzato dal Dott.
Giuseppe Tropea, che ha proposto una interessante relazione sul
tema ‘‘Argimusco: fonti storiche
scritte e fonti cartografiche’’, illustrando come nel Medioevo
l’area dell’Argimusco fosse stata
inserita nella famosa Via Francigena, la più importante via di
pellegrinaggio che conduceva a
Roma ed a Gerusalemme. In serata è giunta l’ora di degustare.
E così ad oriente della Grande
Rupe, con una magnifica veduta
sulla costa tirrenica, viene magnificamente realizzata la degustazione dall’Osteria al Sakali
di Montalbano Elicona. Gli osti
Nicola Santamaria e Pino Ruggeri hanno proposto prodotti tipici
dell’agro montalbanese, deliziando i palati di centinaia di partecipanti. A questo punto il Cielo,
l’elemento dell’aria, diventa il
protagonista della serata. Già ad
occhio nudo migliaia di stelle ci
rapiscono in una visione splendida ed atavica, e subito si immagina l’uomo preistorico, che
doveva essere affascinato ed allo
stesso tempo spaventato da codesto tappeto di stelle. Ad occhio
rio che un tempo era sotto il dominio dei Siculi, in particolare la
zona che da Randazzo, passando
per Roccella Valdemone, giunge
a Tripi, transitando proprio per
l’Argimusco. La storia di questi
luoghi è infatti legata a città leggendarie, come Tissa e Tyracia, e
a città sicule molto potenti come
Abacena e Longane. Il progetto
è volto inoltre alla tutela
ed alla valorizzazione dell’area
megalitica,
che rientra
nel territorio
di Montalbano Elicona,
attraverso
una serie di
produzioni
video ed illustrazioni
curate
dal
disegnato-
nudo si possono osservare fino
a circa 6000 stelle, immaginate
dunque cosa si riesce ad ammirare attraverso all’ausilio di un
telescopio. Grazie al Prof. Piero
Romano, grande appassionato di
astronomia e docente di matematica e fisica al Liceo Scientifico
‘‘Leonardo’’ di Giarre (CT), si è
dunque potuto osservare il cielo profondo (ammassi globulari, stelle binarie, galassie, ecc.)
e la Luna nella sua fase calante.
A conclusione della serata il
violoncellista Enrico Sorbello
ha suonato nelle vicinanze della
parete occidentale della Grande
Rupe, vicino a centinaia di lumini che riempivano le piccole
cavità della roccia, quasi a creare
una sorta di santuario rupestre.
Una serata semplicemente straordinaria, unica, perfetta, che
sicuramente resterà nella storia
dell’Argimusco come la prima
grande serata culturale ed artistica mai realizzata prima. Non
Nella foto Andrea Orlando
Laureato in Fisica (indirizzo astrofisica, tesi sperimentale sulle aurore boreali a Roma, Istituto di
Fisica dello Spazio Interplanetario) e dottore di ricerca internazionale in ‘‘astrofisica nucleare e
particellare’’ alla Scuola Superiore dell’Università di Catania con
una tesi di meteorologia spaziale
(space weather). Cultore di storia
medievale ed astronomia antica,
è membro dal 2012 della Società Italiana di Archeoastronomia
(SIA), nata nel 2000 sotto la prestigiosa egida dell’Accademia dei
Lincei. È ideatore ed organizzatore della Rassegna Culturale “Alla
Ricerca dell’Astronomia Perduta”,
giunta quest’inverno alla sua IV
edizione consecutiva, e del Festival Nazionale di Archeostronomia
“Pietre&Stelle” (estate 2012 la
prima edizione); ha già all’attivo
più di 50 conferenze pubbliche,
a sottolineare come la didattica e
la cultura sono parti integranti e
fondamentali dell’attività di un ricercatore scientifico. Nel 2012 ha
creato il progetto “Argimusco: tra
Cielo e Terra”, che, con un gruppo
di giovani ricercatori, vuole studiare una delle aree megalitiche
più suggestive e sconosciute di
tutta la Sicilia. Dallo stesso anno
è ideatore e direttore del portale
culturale Archeoastronomia.com,
contenitore culturale sul web dove
vengono condivise news ed eventi
dell’attività scientifica e di divulgazione dell’archeoastronomia, la
‘scienza delle pietre e delle stelle’.
ci poteva essere inizio migliore per
l’inaugurazione del Festival di Archeoastronomia 2013, con il Direttore Artistico di ‘‘Pietre&Stelle’’,
Andrea Orlando, immensamente
felice di aver dato ‘‘voce’’ alle Pietre, riuscendo in tal modo a sentire la vera anima dell’Argimusco.
Tra due giorni la kermesse culturale si sposta all’interno del Parco Archeologico della Valle dei
Templi di Agrigento, il 10 agosto
infatti si svolgerà un importante convegno internazionale alla
Casa Sanfilippo, mentre la sera si
realizzerà l’osservazione del cielo con i telescopi all’ombra del
meraviglioso Tempio di Giunone.
I successivi appuntamenti sono:
il 25 agosto alla Villa Romana del
Casale di Piazza Armerina, l’8 settembre all’interno del Castello Eurialo di Siracusa ed il 22 settembre
a Palazzo Trabia di Santo Stefano di
Camastra insieme alla Fondazione
Fiumara d’Arte di Antonio Presti.
Emanuela Pennisi
ilCittadino
Agosto 2013
PAGINA 11
Cultura
Violenza sulle donne: come arrestare
un fenomeno sociale allarmante
Una foto dell’Avv. Lidia Timpanaro
Stalking, violenze, abusi in famiglia, femminicidio e ogni altro sopruso contro le donne sono
drammi di ogni giorno, che interessano tutta la Nazione e tutti i
livelli sociali. Si parla infatti di
fenomeno trasversale, un disgustoso fenomeno che urge di interventi legislativi efficaci, in
difetto dei quali i delitti contro
le donne non potranno non essere considerati Delitti di Stato.
Ci sono responsabilità enormi
nelle istituzioni che continuano
a restare immobili, o ad intervenire in modo inadeguato e con
assoluta lentezza. In Parlamento
si discute, si fanno emendamenti
e intanto le vittime aumentano.
Dopo lunghe discussioni la Commissione Giustizia della Camera
ha infatti approvato solo da pochi
giorni due emendamenti del Pd al
decreto legge cosiddetto “svuotacarceri”, che reintroducono la
possibilità di misura cautelare
per il reato di stalking. Mi chiedo
come sia stato possibile solo pensare di non rendere applicabile al
reato di stalking la misura della
custodia cautelare in carcere e se
questo decreto non sia espressione di una superficialità politica
sconcertante e intollerabile . Infatti il senatore del gruppo Grandi
Autonomie e Libertà Lucio Barani aveva proposto di innalzare da
quattro a cinque anni il tetto sotto
il quale non è possibile applicare
la misura della custodia cautelare in carcere. Considerato che
chi è accusato di stalking rischia
al massimo quattro anni di pena,
con questo emendamento gli
stalker, persone potenzialmente
pericolose, avrebbero potuto ottenere gli arresti domiciliari. Per
rendersi conto di come sia allarmante il fenomeno, basti considerare che, secondo l’Anfp, l’Associazione Nazionale funzionari
di Polizia di Stato, il numero di
delitti di tal genere è di 9.608.
Ma quel che è indicativo e che
dovrebbe indurre a interventi
urgenti è il costante e sensibile
aumento delle denunce e degli
arresti per stalking, che sono arrivati a 8.762 casi l’anno scorso,
ma fa impressione l’impennata
degli ultimi anni: 5.436 (2009),
6.995 (2010), 8.127 (2011).
Non occorre grande capacità di
giudizio per rendersi conto che
non esiste una vera lotta da parte delle istituzioni contro questo
tipo di reati, che più che piccoli
interventi improvvisati richiedono un disegno di legge organico,
capace di fornire le armi adeguate alle forze di Polizia e alla
Magistratura per combattere il
fenomeno. Non basta invitare le
vittime a denunciare, se poi non
vengono forniti i mezzi per una
tutela effettiva e concreta. Trovo
scandaloso che tante donne vittime di femminicidio si siano rivolte allo Stato presentando finanche
sette denunce per stalking. Sette
inutili denunce, che hanno sortito l’effetto di acuire l’odio dello
stalker e di rendere ancora più
vulnerabile la vittima. In un Paese civile non può ritenersi concepibile che, non sette, ma anche
solo una denuncia cada nel vuoto e che le istituzioni ignorino il
problema o stiano solo a guardare. Le vittime dello stalking solo
in prevalenza donne e tale reato
sfocia molto spesso, troppo spesso nell’omicidio della vittima.
Di questi omicidi non può non
ritenersi responsabile l’intera
collettività! Qualcosa si muove,
l’Associazione dei funzionari di
Polizia evidenzia l’inadeguatezza delle armi a disposizione di
Forze dell’Ordine e Magistratura
per la lotta contro il fenomeno. In
primo luogo viene denunciata la
circostanza che il reato è punito
con la pena massima di quattro
anni. Troppo poco per un reato
così pericoloso, che turba profondamente la vita della vittima
e ne mina la vita stessa. Occorre
primariamente aumentare il tetto massimo della pena prevista,
in modo da consentire l’utilizzo
delle intercettazioni telefoniche
ed ambientali. In tal senso risulta necessario applicare la misura
della custodia cautelare in carcere del reo e, aumentando da quattro a sei anni il tetto massimo
della pena - come è già previsto
per il reato di maltrattamenti - si
potrebbero disporre anche le intercettazioni. Inoltre l’aumento
della pena avrebbe anche l’effetto di rendere applicabile il giudizio immediato, ovvero la possibilità per il pubblico ministero
di formulare la richiesta di rinvio
a giudizio entro novanta giorni e
non sei mesi, il termine ordinario. Ciò consentirebbe di conclu-
dere più rapidamente i processi
per stalking, evitando altresì che
nelle more del processo l’imputato venga rimesso in libertà per
scadenza dei termini di custodia cautelare. In un quadro così
drammatico fa sorridere la misura
proposta dal Ministro Cancellieri, ossia il braccialetto elettronico
per tenere sotto controllo chi è
già stato condannato per stalking.
Ci auguriamo dunque che il Governo adotti delle misure serie
ed organiche contro il reato di
stalking e contro il “femminicidio”, ovvero quella sfera di reati
di genere compiuti dagli uomini
nei confronti delle donne, spesso
in ambito domestico o comunque
familiare. Misure che non possono che partire dalla previsione di
Tale percorso formativo deve
naturalmente prendere le mosse dalla scuola, ma deve essere
supportato anche con campagne
pubblicitarie pubbliche, seminari, interventi a largo raggio,
centri antiviolenza, un’efficace
azione sull’uso-abuso del corpo
femminile nelle pubblicità e nei
media. In tal senso fa ben sperare la ratifica da parte dell’Italia
della Convenzione di Istanbul,
intervenuta lo scorso giugno.
Si tratta del primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere
le donne contro qualsiasi forma
di violenza, con la finalità precipua di “prevenire e contrastare
la violenza intrafamiliare e altre
sanzioni severe all’applicazione
della custodia cautelare in carcere, alla protezione della vittima e
alla rieducazione del reo, atteso
che per reati di questo genere la
recidiva è molto diffusa. Di non
minore importanza è poi la creazione di un efficace sistema di
contrasto del fenomeno a livello
educativo, ossia la creazione di
una campagna contro il sessismo
e la discriminazione di genere,
tanto diffusa nel nostro Paese.
specifiche forme di violenza contro le donne, di proteggere e fornire sostegno alle vittime di questa violenza nonché di perseguire
gli autori”. La Convenzione mira
a promuovere l’eliminazione delle discriminazioni per raggiungere una maggiore uguaglianza
tra donne e uomini e riconosce
la violenza sulle donne come
una violazione dei diritti umani
e una forma di discriminazione.
Lidia Timpanaro
Convegno al castello Cruyllas sulla valorizzazione
turistica della Valle dell’Alcantara e dintorni
CALATABIANO - Ha avuto un notevole successo di critica e di pubblico il convegno tenuto al Castello
di Calatabiano ed organizzato dall’associazione culturale “Trinacria” con il sostegno della cooperativa
San Giorgio, associazione culturale Sikania di Fiumefreddo e l’istituto musicale “Johannes Brahms” di
Riposto. Si è dibattuto sul ruolo del Castello a quattro anni dalla sua fruizione e le potenzialità di valorizzazione per una ricaduta turistica sulla Valle dell’Alcantara e comuni viciniori. Il convegno è stato aperto
dalla calda voce dell’artista Michele Patanè che, accompagnato dalla sua chitarra, ha raccontato in strofe la
storia dell’antico maniero. La presentazione del progetto è stata affidata a Gaetano Tradito che anticipando
i relatori ha affermato come “il progetto in itinere vuole attivare un sistema organizzato per la fruizione
delle bellezze naturali, del patrimonio culturale, storico ed ambientale esistente nei comuni interessati”. Lo
storico Nino Alibrandi ha tracciato un excursus sulla nascita della Castello e la sua importanza per la comunità. La storia dei Gravina ha un ruolo determinante nella valorizzazione dell’area ed oggi l’impegno della
Curia è ulteriore conferma dell’importanza del sito. Il relatore Carmelo Napoli, riconosce che attraverso le
sinergie di tutti gli attori operanti sul territorio sarà possibile offrire una occasione di sviluppo economico
e occupazionale alle nuove generazioni. Il sindaco di Fiumefreddo, Marco Alosi, dichiara la disponibilità
dell’amministrazione da Lui presieduta per operare in collaborazione e sfruttare tutte le occasioni di rilancio turistico del comprensorio. Per il giornalista Angelo Vecchio Ruggeri occorre sviluppare una progettualità diversa rispetto al passato facendo in modo che il turista trovi interesse a restare nei nostri territori. Bisogna maggiormente offrire servizi di qualità e potenziare le infrastrutture pubbliche oggi assai carenti. L’architetto Daniele Raneri nella sua qualità di direttore dei lavori di restauro ha offerto una lettura interessante sulle origini del maniero che
vanno oltre il periodo normanno in quanto le scoperte dimostrano resti e cocci di epoca tardo romana. Per Concetto Bellia “occorre un salto di qualità che dobbiamo fare tutti,
senza delegare a nessuno, perché solo un’azione complessiva di tutti gli attori ci porterà a competere su scala mondiale nell’offerta di beni e servizi turistici”. È stato Sebastiano
Di Prima, amministratore delegato Cultinvest, a dichiarare la disponibilità a sedersi attorno ad un tavolo per chiarire il titolo di proprietà (oggi innegabile l’appartenenza alla
Curia) e decidere sullo sviluppo del sito. Ha comunicato l’esistenza di un finanziamento per un’opera presente in Chiesa Madre e questo consentirà, con il costo complessivo
di biglietto unico, di accompagnare i turisti dal Castello al centro della città. Per mons. Rosario Di Bella è una gioia avere scoperto che tutta “Europa guarda al Castello di Calatabiano con interesse e piacere di scoprirlo. Dobbiamo tutti fare un salto di qualità, rilanciare il nostro modello di relazioni sociali e puntare ad un turismo di qualità”. S. Z.
Agosto 2013
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PAGINA 12
ilCittadino
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di interesse culturale destinati all’uso pubblico. (GU n. 191 del 18-08-2006).
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