Le grandi coordinate della pastorale vocazionale
nel percorso della Chiesa italiana
di don Domenico Dal Molin, direttore del Centro Nazionale Vocazioni -CEI
In questi anni di “crisi vocazionale” la Chiesa non si è posta in un atteggiamento di
inoperosa attesa. Già Giovanni Paolo II ha proposto un’attenta riflessione sulle diverse
vocazioni per chiarirne l’identità, riscoprirne la ricchezza e valorizzarne la missione.
Si sono avuti anche tre sinodi in cui i Vescovi hanno riflettuto sulla vocazione dei fedeli
laici, sulla vocazione sacerdotale e su quella della vita consacrata. Il Papa, a conclusione dei
sinodi, ha proposto tre esortazioni post-sinodali: “Christifideles laici”, “Pastores dabo vobis”,
“Vita consecrata”.
A questi tre importanti documenti va aggiunta l’Enciclica “Redemptoris missio”, sulla
vocazione missionaria. Questi documenti pontifici sono stati preceduti dal “Documento
Conclusivo del II Congresso internazionale sulle Vocazioni” degli inizi degli anni ’80 e dal “Piano
Pastorale delle Vocazioni in Italia” della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) del 1985.
Si potrebbe evidenziare un andamento della riflessione e della proposta pastorale quasi
a cerchi concentrici, partendo dall’ambito più ampio…
Le riflessioni degli Episcopati Continentali e dei grandi Convegni a livello mondiale
I piani pastorali vocazionali nazionali, a metà degli anni ‘70
I piani pastorali vocazionali diocesani, negli anni ‘80
Un ritorno alla fase continentale come progettualità e tentativo concreto di coordinamento: in
Europa ciò avviene attraverso l’incontro annuale dell’European Vocational Congress (EVS)
A livello della Chiesa Italiana, se andiamo a rileggere a ritroso il cammino pastorale
proposto dai Vescovi, riscopriamo che anche il CNV ha avuto dei momenti di “focus
vocazionale” proprio a partire dagli Orientamenti Pastorali per il decennio, che sono stati
proposti a iniziare dagli anni ’70.
Queste riflessioni del CNV si possono rintracciare sia nei Convegni vocazionali nazionali,
come anche negli incontri formativi per Direttori CDV e animatori – animatrici vocazionali, e
ancora nelle proposte di studio e di riflessione della rivista “Vocazioni”.
Ricordando brevemente la scaletta degli Orientamenti pastorali decennali:
1973: Evangelizzazione e Sacramenti
----- 1977: l’esplicitazione ulteriore in Evangelizzazione e Ministeri
1981: Comunione e Comunità
1990: Evangelizzazione e testimonianza della Carità
2001: Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia
2010: Orientamenti pastorali sulla “sfida educativa” (in attesa del titolo definitivo)
Credo che se si volesse approfondire la scaletta di questi documenti dell’Episcopato italiano,
troveremo delle coordinate importanti per la proposta e l’accompagnamento vocazionale:
l’iniziazione alla vita spirituale e sacramentale la grande e feconda tematica dei “ministeri”,
tutta da rileggere in chiave vocazionale l’esperienza della Comunità che si fa koinonìa, diakonìa
e martyrìa di una proposta vocazionale i grandi cambiamenti socio–culturali che impongono
una riflessione teologica – ecclesiologica e pastorale anche sul Vangelo della Vocazione e sulle
sua modalità di annunciarlo la tematica educativa, che è parte integrante di ogni cammino di
accompagnamento e discernimento spirituale, come educazione al senso e alle scelte della
vita.
La riflessione in questi ultimi anni è proseguita a livello europeo con il Congresso
europeo sulle vocazioni (1997) che ha prodotto un Documento che segna un punto di non
ritorno nella pastorale vocazionale dal titolo “Nuove Vocazioni per una nuova Europa” (NVNE).
1
Anche la Chiesa italiana si è soffermata a riflettere su questo aspetto importante della
sua vita, lo ha fatto dedicando al tema della pastorale vocazionale l’assemblea generale della
CEI, svoltasi a Roma nel maggio del 1999.
Il 27 dicembre del 1999 sono stai pubblicati gli Orientamenti: Le vocazioni al ministero
ordinato e alla vita consacrata nella comunità cristiana”.
L’identità del CNV.
Il CNV inizia a porre i primi passi subito dopo il Concilio Vaticano II, sul finire degli anni
’60, quando alcuni Religiosi italiani avvertendo l’inizio della “crisi” vocazionale costituiscono un
“gruppo di studio” sulla tematica vocazionale. A questi incontri di studio e riflessione sui temi
vocazionali, si unirono ben presto anche alcuni sacerdoti diocesani e alcuni membri degli istituti
secolari, impegnati nell’animazione vocazionale.
La data ufficiale della nascita del CNV può essere individuata nel 1969 quando la
Conferenza Episcopale Italiana designa ufficialmente un Direttore, il quale organizza il I°
Congresso Nazionale Vocazioni unitario nei giorni 9-12 febbraio del 1970.
Il 6 febbraio 1975 la Presidenza della CEI approva “ad experimentum” e “ad triennium”
uno Statuto che regolamenta il servizio del CNV, quale “organismo collegato” della CEI. Al n. 1
dello Statuto si legge: “In Italia il CNV è costituito d’intesa tra la CEI e la CISM, l’USMI, la CIIS,
la CIMI e ha sede in Roma”; per quanto attiene alle sue finalità, vengono così precisate:
“Ispirandosi a quanto detto nel prologo del presente Statuto e con la conseguente universale
sensibilità ecclesiale, il CNV è specifico strumento di servizio per l’animazione pastorale delle
vocazioni di speciale consacrazione al sacerdozio, al diaconato, alla vita religiosa, agli istituti
secolari e alla vita missionaria”. Mentre i suoi compiti sono così delineati: “Il CNV ha compiti di
studio, coordinamento e promozione”.
La “crisi” delle vocazioni interroga il nostro agire pastorale.
Oggi, se si vuole essere realmente efficaci nell’agire pastorale non ci si può limitare ad
inseguire le emergenze o a tamponare le falle più pericolose, ma si richiede che la pastorale, e
soprattutto quella vocazionale, sia animata e sostenuta da una riflessione teologica, pastorale
e pedagogica attenta al nuovo contesto socio-culturale e ai nuovi linguaggi.
Questi documenti del Magistero sulla pastorale vocazionale costituiscono una grande ricchezza
ed un insostituibile aiuto per non navigare “a vista” e per non scivolare nella improvvisazione
pastorale.
Ma la riflessione sul problema vocazionale non può riguardare solo i Vescovi o essere a loro
demandato. E’ un problema che interpella anche la vita delle nostre comunità cristiane e le
sollecita a fare un serio e sincero esame per verificarne la vita di fede.
Ecco il tema del prossimo anno di proposta vocazionale: L’annuncio vocazionale nella chiesa
locale
“La crisi vocazionale è certamente anche crisi di proposta pedagogica e di cammino educativo”
(NVNE, 30). In altri termini, potremmo affermare che “se la pastorale non arriva porre ogni
cristiano e i nostri giovani dinanzi alla domanda strategica “che cosa devo fare?”, non è
pastorale cristiana, ma ipotesi innocua di lavoro” (NVNE, 26/g).
2. LA PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
Perché pregare per le vocazioni?
Non certamente per “scaricare” tutta la responsabilità su Dio, quanto piuttosto per
animare e sostenere l’impegno per le vocazioni con la consapevolezza che esse non sono il
risultato, scientificamente certo, delle nostre strategie, delle nostre iniziative, delle nostre
previsioni; sono, invece, innanzitutto dono di Dio!
La celebrazione della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni (GMPV).
2
La profonda convinzione che la preghiera è il “cardine della pastorale vocazionale” spinse Paolo
VI, ad appena sette mesi dalla sua elezione, ad istituire, il 23 gennaio del 1964, la Giornata
Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
Nel suo Radiomessaggio per la prima GMPV, che si celebrò il 12 aprile del 1964, così Paolo VI
manifestava la finalità che intendeva raggiungere con questa Celebrazione annuale: “Si alzi al
Cielo la nostra preghiera: dalle famiglie, dalle parrocchie, dalle comunità religiose, dalle corsie
degli ospedali, dallo stuolo dei bimbi innocenti affinché crescano le vocazioni e siano conformi
ai desideri del Cuore di Cristo”.
Gli slogans che hanno accompagnato le GMPV sono suddivisi in due gruppi: il primo
costituito dagli slogans degli anni 1991-1995; il secondo formato dagli slogans degli anni
1996-2009.
a) “Ti ha amato per primo” (1991), “Io sarò con te… il mio amore è fedele” (1992), “Ti
ha dato tutto” (1993), “Ti ha dato se stesso gratuitamente” (1994), “Ti ho chiamato per nome”
(1995);
b)“Ho creduto all’Amore… Eccomi!” (1996), “Lascio tutto… Eccomi!” (1997), “Tu sei la
mia gioia… Eccomi!” (1998), “Nella fedeltà è il mio amore… Eccomi!” (1999), “Con tutto me
stesso!” (2000), “Vocazioni: luce della vita! (2001) “Santi per vocazione: dai volto all’Amore!”
(2002), “ Servi per vocazione…il dono di una vita! (2003), “In parrocchia! La tua vocazione
nella sua… (2004); “Nel Giorno del Signore…i tuoi giorni” (2005); Anche tu in Cristo dai vita
alla speranza! (2006); “La tua vita per la sinfonia del Si’”(2007) “Corro per la via del Tuo
amore” (2008); “ So a chi ho dato la mia fiducia” (2009); “Ho una bella notizia. Io l’ho
incontrato!” (2010); “Quanti pane avete? Andate a vedere…” (2011)
Per questo, nei temi proposti per la GMPV degli anni ’90, il CNV nei primi cinque anni ha
invitato tutti i battezzati a fissare lo sguardo su Dio. Infatti, se il chiamato può credere
all’amore e donare la propria vita, è solo perché Lui lo ha amato per primo; se diventa capace
di lasciare tutto, è solo perché è consapevole che il Signore sarà la sua ricchezza e sarà
sempre con lui; se può rispondere con gioia alla vocazione, è solo perché il Signore gli ha dato
tutto; se promette che il suo “sì” saprà sfidare l’usura del tempo e conservarsi fedele, è solo
perché il Signore gli ha dato se stesso gratuitamente; se sente la gioia di donarsi a Lui
totalmente, senza riserve, è perché il Signore lo ama personalmente e lo chiama per nome.
I sussidi vocazionali
Ed ecco che, anche per ogni GMPV, vengono preparati e diffusi diversi sussidi
Questo lavoro e questa ricchezza di sussidi serve certamente non per animare una sola
“Giornata”, quanto piuttosto per “generare una cultura vocazionale” di cui oggi si avverte tanto
l’urgenza. Questo ci ha portato, per il primo anno, a proporre 4 sussidi come itinerario
annuale, secondo quanto raccolto dai suggerimenti con i direttori CRV e CDV.
Per questo il CNV è continuamente impegnato perché ogni comunità riscopra la sua funzione di
mediazione nell’annuncio e accompagnamento delle vocazioni.
Le tematiche dei Convegni di studio negli anni ‘90
Nella prima parte degli anni ’90 il CNV ha richiamato l’attenzione sull’importanza della
famiglia nella crescita delle vocazioni, sui cammini ordinari di catechesi e sulla necessità di
avere nelle nostre comunità degli “adulti nella fede”, come punti di riferimento per i giovani
che sono “in ricerca”:
Famiglia oggi: quale spazio per la maturazione vocazionale? (1990); Annuncio e
proposta vocazionale nelle nuove prospettive di catechesi della Chiesa italiana (1991); La
responsabilità dell'adulto nella pastorale vocazionale della comunità cristiana (1992). Negli altri
tre anni si è puntato decisamente sul primato della “spiritualità, come condizione necessaria
per il nascere delle vocazioni: "Perché pregare per le Vocazioni?" (1993); "Celebriamo in Cristo
la nostra vocazione" (1994); "Ascesi cristiana e vocazioni" (1995)
Nell'ultima fase, il CNV ha avvertito l'esigenza, alla luce dell’Esortazione post-sinodale di
Giovanni Paolo II, “Vita consecrata”, annunciare con forza quei valori che animano e
caratterizzano la scelta della vita consacrata nella sequela di Cristo nella “via dei consigli
evangelici”: "Verginità per il Regno: vocazione all'Amore" (1996); "Povertà e vocazioni"
3
(1997); "Obbedienza e vocazioni" (1998); “Vocazioni: dalla comunità alla vita fraterna”
(1999).
Le tematiche dei Convegni di studio negli anni 2000
Il Convegno (2006): “Come la pastorale vocazionale testimonia Cristo Risorto speranza
del mondo?” Insieme a tutta la Chiesa Italiana questo appuntamento pone al centro il tema
della traccia di riflessione del prossimo Convegno ecclesiale di Verona (16-20 Ottobre 2006)
Il Convegno (2007): “Quale presbitero per una comunità cristiana a servizio di tutte le
vocazioni?”
Il Convegno (2008): “L’annuncio e la proposta vocazionale nella Chiesa-missione.
Come?”
Dal 2009 è iniziata una terza via, molto più attenta e collegata alla programmazione
tematica proposta dal Papa per la GMPV di quell’anno, secondo una scadenza triennale: Fiducia
– Testimonianza - Annuncio
Il Convegno (2009): “So a chi ho dato la mia fiducia”. Scelte vocazionali tra paure e
fiducia
Il Convegno (2010): “Nella tenda della testimonianza… narratori della Vocazione”
Il Convegno (2011): “Quanti pani avete? Andate a vedere… - L’annuncio vocazionale
nella chiesa locale”
Il servizio di coordinamento
Tale 'servizio' di fatto avviene tramite la fitta e costante rete del servizio offerto 'in
diretta' dal Centro Nazionale Vocazioni - con incontri 'in loco' con le Diocesi o le Regioni o
tramite i Centri Regionali Vocazioni che coordinano e animano i rispettivi Centri Diocesani
Vocazioni presenti nella propria Regione.
Il CNV è consapevole che “è necessario portare la pastorale vocazionale nel vivo delle
comunità cristiane parrocchiali, là dove la gente vive e dove i giovani in particolare sono
coinvolti più o meno significativamente in un esperienza di fede” (NVNE, 29); per questo una
particolare attenzione va data all’organismo diocesano che ha come finalità specifica proprio
questo obiettivo da raggiungere con il proprio lavoro: il Centro Diocesano Vocazioni (CDV).
Incontri di formazione per i direttori
Per favorire una maggiore formazione e sinergia, dal 1983 sono iniziati degli “Incontri”
biennali con i responsabili e i membri dei CDV di Italia con lo scopo di favorire la reciproca
conoscenza e offrire momenti di studio su specifici temi di pastorale vocazionale.
In questi “Incontri” sono stati affrontati i punti nevralgici per una efficace pastorale vocazionale
nelle diocesi.
• "La pastorale delle vocazioni nelle chiese particolari italiane": (Settembre 1983)
• "La promozione della vocazione religiosa nella missione della Chiesa, oggi”: (Agosto
1985)
• "La dimensione vocazionale nella Pastorale Giovanile: verifica di iniziative e proposta
di itinerari": (Settembre 1987)
• “Il servizio del C.D. V. alla Parrocchia”: (Settembre 1989)
• “Il C.D.V. a servizio del Piano Pastorale della Chiesa particolare”: (Settembre 1991)
• "La costitutiva risonanza vocazionale nell'educazione dei giovani alla fede":
(Settembre 1993).
• “Il Vangelo della Carità chiama i giovani”: (Ottobre 1995)
• “Il Centro Diocesano Vocazioni e il Suo Direttore: verso una nuova identità ?":
(Settembre 1997)
• “La dimensione vocazionale nel progetto culturale nella Chiesa italiana”. (Giugno
1999).
Essi sono ripresi, dopo una lunga pausa, con l’incontro di quest’anno
• “Spiritualità e compiti del direttore del CDV” – Sassone, 15-17 settembre 2010
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Seminari sulla direzione spirituale e l’accompagnamento vocazionale
Il CNV, nel corso degli anni, ha maturato la convinzione che la pastorale vocazionale non si può
assolutamente limitare ad annunciare a tutti il “Vangelo della Vocazione”, ma è necessario
mettere in atto tutte quelle forme di accompagnamento di gruppo e personale che aiutino il
giovane che si sente chiamato a sentire accanto a sé l’attenzione della Chiesa perché risponda,
liberamente e generosamente, con amore a Colui che, per amore, lo ha amato e chiamato.
Per questo segue con attenzione il cammino di tutti quei “gruppi vocazionali” sorti in questi
ultimi decenni nelle nostre diocesi e richiama con forza la necessità che non manchi mai,
soprattutto ai giovani in ricerca vocazionale, l’accompagnamento della direzione spirituale.
Per incentivare la pratica della “Direzione spirituale” e per sostenere l’impegno dei “Direttori
spirituali”, in questi anni il CNV ha organizzato dei “seminari sulla direzione spirituale e
l’accompagnamento vocazionale”
Le tematiche affrontate negli anni sono le seguenti:
1986: Direzione spirituale e vita secondo lo spirito
1987: L’autodiscernimento vocazionale
1988: La formazione alla vita spirituale delle giovani generazioni
1989: Direzione spirituale e vocazioni
1990: Le costanti teologico -storico- spirituali della direzione spirituale
1991: Il contributo di tutte le scienze umane nella direzione spirituale
1992: La direzione spirituale come itinerario per la maturità vocazionale
1993: La guida spirituale nella direzione spirituale
1994: Il servizio della guida spirituale alla personalizzazione della fede
1995: La formazione della guida spirituale
1996: Criteri di discernimento vocazionale nella direzione spirituale
1997: La formazione della coscienza al discernimento
1998: La formazione della guida spirituale a servizio dell’orientamento vocazionale
1999: Riconciliazione e direzione spirituale
2000: Le età della vita e la direzione spirituale
2001: La direzione spirituale di fronte alla sofferenza, alla prova e alla crisi
2002: L’accompagnamento vocazionale “sotto la Parola di Dio”
2003: Affettività, sessualità e vocazioni: quale cammino di maturazione nella
direzione spirituale?
Una svolta avviene nel 2004, quando la tematica dell’accompagnamento spirituale e del
discernimento si collega ad una figura e ad una forma di spiritualità peculiare, svolgendo il
seminario proprio nel luogo in cui questa spiritualità è nata o è stata particolarmente vissuta.
2004: L’educazione è “cosa del cuore”(Don Bosco):pedagogia delle vocazioni e
adolescenza
2005: Una piccola via a servizio dell’accompagnamento vocazionale (S. Teresa di
Lisieux maestra di vita spirituale e dottore della Chiesa)
2006: Guide spirituali e testimoni di Speranza per l’uomo di oggi (Giorgio La Pira: un
contemplativo nell’azione)
2007: Accompagnare i giovani tra desideri del cuore e sete di Dio, alla scuola di S.
Agostino
2008: Giovani oggi: missionari o dimissionari! La dimensione missionaria
nell’accompagnamento vocazionale.
2009: Finché sia formato Cristo in voi!” Guide spirituali alla scuola di S. Paolo
2010: Ignazio di Loyola testimone e maestro del discernimento vocazionale.
2011: Voce di Dio e voce dei genitori nell’educare all’accompagnamento e al
discernimento vocazionale” (Loreto).
Al di là delle tematiche, sia pure così importanti, l’intento del CNV nell’organizzare
questi Seminari sulla Direzione spirituale era quello non solo di offrire un valido aiuto a chi vi
partecipava, ma soprattutto di diffondere sempre più nelle nostre diocesi l’attenzione e la
pratica della Direzione spirituale, come forma privilegiata di accompagnamento vocazionale.
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Il “Seminario sulla Direzione spirituale” vede ogni anno crescere non solo il numero dei
partecipanti, ma soprattutto la loro qualità.
Uno dei frutti di questi “Seminari sulla Direzione spirituale” è stato quello di aver
sensibilizzato realmente i sacerdoti e i consacrati nel valorizzare questa forma di
accompagnamento vocazionale che si è sentita la necessità di organizzare nelle Regioni e,
addirittura in alcune Diocesi, dei “Corsi sull’accompagnamento e il discernimento spirituale”.
Forum del CNV e dei responsabili vocazionali degli Istituti di Vita consacrata
Nel 2001 Il CNV ha iniziato ad avviare un dialogo più diretto e attivo tra Centro Nazionale
Vocazioni e i responsabili vocazionali degli Istituti di Vita Consacrata d’Italia,
sia per esprimere meglio la comunione ecclesiale nella pastorale vocazionale unitaria, sia per
favorire la vicendevole conoscenza di iniziative ed esperienze.
Questo attraverso i 7 Forum che si sono celebrati e che avevano creato un interesse
significativo sia da parte dei CDV che da parte della Vita Consacrata per un lavoro comune
nella pastorale vocazionale.
• 1° Forum 2001 (16-18 Febbraio): “La vita consacrata nella Chiesa particolare: come
realizzare una pastorale vocazionale di comunione?”
• 2° Forum 2002 (18 al 20 Ottobre): “La vita consacrata: una spiritualità di comunione
al servizio della pastorale vocazionale”.
• 3° Forum 2003 (23-25 Ottobre): “La vita consacrata nell’impegno ecclesiale a favore
di una nuova cultura vocazionale nel territorio. Come?”
• 4° Forum 2004 (27-30 Ottobre): “Specificità e reciprocità di carismi e di ministeri per
una comunità cristiana “grembo di tutte le vocazioni”
• 5° Forum 2005 (26-29 Ottobre): “I consacrati: testimoni del Risorto nella pastorale
vocazionale della Chiesa locale”
• 6° Forum 2006 (26-28 Ottobre): “Come accogliere e annunciare insieme la vocazione
alla Vita Consacrata nella Chiesa locale?”
• 7° Forum 2007 ( 25-27 Ottobre): “Quale animatore vocazionale per un servizio alla
pastorale vocazionale nella chiesa locale?”
Una riflessione della Pastorale Vocazionale
alla luce degli “Orientamenti sulla sfida educativa” per il prossimo decennio
Di fronte al documento dei Vescovi per il prossimo decennio si potrebbero focalizzare due
questioni che ci interpellano da vicino…
1. Cosa chiede l’impegno educativo al CNV e come ci sentiamo interpellati dagli
Orientamenti pastorali decennali rispetto al nostro specifico ambito di competenza?
2. Quale contributo concreto il CNV può offrire in tale comune impegno per
l’educazione, nella prospettiva di una pastorale integrata?
Credo di poter enuclerare tre ambiti specifici di riflessione nei quali il Centro Nazionale
vocazioni si sente chiamato in prima battuta a dare concretezza e insieme respiro alla tematica
sugli Orientamenti Educativi. Li riassumerei in tre parole...
• Formazione
• Testimonianza
• Relazione
Mi sembra che questi tre ambiti siano altrettanti capisaldi essenziali della proposta educativa.
A. La formazione
Sono profondamente convinto che il servizio di animazione – coordinamento vocazionale, di cui
il CNV si fa promotore, sarà tanto più efficace (anche se ciò non significa necessariamente
efficiente e produttivo di risultati immediati…), nella misura in cui saremo tutti coinvolti in un
cammino di formazione che abbia continuità e radici profonde e che tocchi sia l’ambito
personale del Direttore CDV e dell’animatore/animatrice vocazionale, sia quello delle équipes
vocazionali dei CDV.
6
Questa mi pare la via privilegiata (la definirei “via aurea”) che intercetta gli orientamenti
educativi, sa farli propri e sa elaborarli in una mediazione contestuale nelle nostre Chiese
locali.
Vorrei anche aggiungere che comunque tutto ciò potrebbe non bastare, se non saremo persone
innamorate della nostra Vocazione, e insieme capaci di cogliere in profondità la bellezza e
l’originalità di tutte le altre Vocazioni che formano la ricchezza della Chiesa.
Tutto ciò richiede una formazione/educazione alla…
Umiltà: è la consapevolezza della propria povertà e del proprio limite
Gratuità: per farci costantemente memoria che “tutto è grazia”
Passione: come “full immersion” nella promessa che, come afferma il grande scrittore russo
Fëdor M. Dostoevskij (1821-1881), nel suo romanzo “l’Idiota”: “Non la forza, ma la bellezza,
quella vera, salverà il mondo.”
Potrebbero diventare anche molto significative le parole di P. Davide Maria Turoldo, che ci
invitano ad un costante atteggiamento di ricerca e novità interiore ricevuta e donata:
“Mai la stessa onda si riversa nel mare
e mai la stessa luce si alza sulla rosa:
né giunge l’alba che tu non sia già altro”
B. La testimonianza
Vorrei introdurla con le parole di Papa Benedetto XVI°:
“Siate seminatori di fiducia e di speranza. E’ infatti profondo il senso di smarrimento che
spesso vive la gioventù di oggi. Non di rado le parole umane sono prive di futuro e di
prospettiva, prive anche di senso e di sapienza. Si diffonde un atteggiamento di impazienza
frenetica e una incapacità a vivere il tempo dell’attesa. Eppure, questa può essere l’ora di Dio:
la sua chiamata, mediata dalla forza e dall’efficacia della Parola, genera un cammino di
speranza verso la pienezza della vita. La Parola di Dio può diventare veramente luce e forza,
sorgente di speranza, può tracciare un cammino che passa attraverso Gesù, "via" e "porta";
attraverso la sua Croce, che è pienezza d’amore.”2
Ci sono molte risorse umane e spirituali che rimangono ancora inespresse nell’ambito
ecclesiale (e pure in quello vocazionale!) e gli stessi presbiteri e consacrati, animatori e
animatrici vocazionali, non hanno di questo piena consapevolezza; tutto ciò richiede di fare
scorta di una buona riserva di fiducia.
In un mondo spesso segnato dalle enfatizzazioni mediatiche, siamo chiamati a narrare ai
giovani la parte più significativa e profonda della nostra esperienza di vita e di incontro con il
1
Nella elaborazione di questo testo i miei punti essenziali di riferimento sono stati soprattutto i punti 2-3, il punto 10 e
tutto il capitolo 3° della Bozza “Orientamenti Pastorali”. Tutto ciò sarà da verificare alla luce delle edizione definitiva.
2
Dal discorso del Papa in occasione del Convegno Vocazionale Europeo – Roma, 4 luglio 2009
Signore. La nostra testimonianza sarà davvero persuasiva se, con gioia e verità, saprà
raccontare la bellezza, lo stupore della vita e la meraviglia donata perché siamo siamo
innamorati di Dio e della sua scelta.
__________________________________
3
Molto suggestiva l’opera di Martin Buber, Il cammino dell'uomo, Qiqajon, Bose 1990
4 Vorrei porre qui all’attenzione il grande tema del “discernimento”. Un aiuto molto bello lo si può trovare nei due testi
di Marko Ivan Rupnik, Il discernimento. Prima parte: Verso il gusto di Dio, Lipa, Roma 2000; Il discernimento.
Seconda parte: Come rimanere con Cristo, Lipa, Roma 2002; cf anche P. Schiavone, Il discernimento - Teoria e prassi,
Paoline, Milano 2009; utile anche il testo di M. Costa, Direzione spirituale e discernimento, ed. Apostolato della
Preghiera, Roma 2009.
5
Una rilettura di questa tematica, alla luce dei profondi cambiamenti tipici del mondo giovanile, viene recentemente
proposta da A. Castegnaro (a cura di) – Osservatorio socio-religioso del Triveneto, “C’è campo?” - Giovani,
Ciò comporta un ulteriore passaggio educativo fondamentale che il documento “Orientamenti
educativi” dei Vescovi sottolinea: l’educazione (non facile, ma essenziale) alle scelte di vita.
7
C. La relazione
Il vero problema in cui oggi si dibatte oggi il problema educativo, è la perdita di punti di
riferimento: un senso di amnesia costante nei confronti di ciò che può davvero essere
significativo e che ci riporta alle radici della nostra identità. E’ importante riscoprire, quindi, la
via della “martyrìa”: essere testimoni trasparenti, credibili, efficaci (che è ben diverso da
efficienti…), di un senso di vita trovato, assunto, vissuto!
Anche in questo vedo un passaggio essenziale di vita e di scelta pastorale: la relazione!
Essa consiste innanzitutto nella scoperta di “volti”: il nostro e quello degli altri. E’ la logica della
“alterità”, presente in Martin Buber, Emanuel Lévinas, Hans Jonas. 3
La madre è il volto che fa gustare l’amore, anche nelle sue modalità più concrete, fatte di
piccole attenzioni e accoglienze, che si prende cura di ogni vita. Un volto che non può
nascondere i sacrifici assunti e vissuti per amore e con amore.
Con Gesù, è lei il volto che ti ama e ti fa amare la vita con le cose belle che essa propone!
C’è una particolare forma di “relazione” che può divenire stimolo e provocazione preziosa da
cogliere e da accogliere: una presenza che si fa innanzitutto ascolto, accoglienza, proposta,
disponibilità, entrando in quei contesti di vita dove le persone vivono e si ritrovano, se
vogliamo, con un occhio di riguardo alla realtà del mondo giovanile. Questo è un aiuto concreto
per cogliere i loro bisogni più profondi e poterli orientare verso un “cammino di vita” non
precostituito, secondo le nostre aspettative, ma aperto a 360°.4
Una relazione che è difficile da vivere, perché richiede molta gratuità.
Una relazione che sa farsi stile di vita, denso di preghiera e di impegno nel dono di sé.
Una relazione intrisa di prossimità verso chi ha bisogno del ministero della consolazione, per
coloro che sono sfiduciati e smarriti e sentono più forte una necessità di compagnia.
Il benessere che spesso ci avvolge, porta a non saper più selezionare quello che può essere
utile e veramente indispensabile, da quanto invece è del tutto effimero ed inutile. Così si perde
un’arte fondamentale della vita, uno degli elementi che costituisce la vera “sapienza del
cuore”: la fatica dello sforzo per la ricerca, per la conquista di qualcosa di importante e insieme
anche il senso della pazienza che impara ad aspettare, a cogliere i momenti opportuni e
propizi, che non porta a vivere il tempo come se tutto dovesse compiersi in quel preciso istante
di vita, senza possibilità di dilatare le proprie scelte in uno spazio più calmo, più riposante e
quindi anche più vero.
__________________________________
spiritualità, religione, Marcianum press, Venezia 2010; cf anche F. Garelli, I pendolari dall’identità flessibile, in Vita
Pastorale n.7/2000; pp.116-119.
5
Potrebbe essere interessante fare qualche applicazione concreta anche al mondo adolescenziale, alla luce di alcuni
interessanti riferimenti bibliografici: G. Pietropolli Charmet, I nuovi adolescenti, Cortina, Milano 2000; S. Vegetti Finzi
e A.M. Battistin, L’età incerta, Mondadori, Milano 2000.
Uno studio sempre coinvolgente, in chiave di lettura psicodinamica del «pianeta preadolescenziale e adolescenziale», è
quello di Francoise Dolto, Adolescenza, Mondadori, Milano 1990.
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cf il quadro “La Danse” di Henri Matisse, 1909 – Museo dell’Hermitage, San Pietroburgo
Compito fondamentale di ogni educatore (e di conseguenza di ogni animatore vocazionale che
sia anche vero educatore al senso della vita e alla scoperta del Vangelo della Vocazione) è fare
tesoro delle parole di Gesù rivolte a Pietro: “Tu sei Simone …” E’ fondamentale lavorare sulla
nostra identità, perché il nostro servizio aiuti “le tante persone in cerca di autore a ritrovare la
propria identità”. Tutto ciò domanda uno sguardo capace di vedere la realtà con positività e di
infondere fiducia.
L’icona del seminatore ci porta poi a focalizzare maggiormente il momento della semina che
non quello della mietitura. Ci porta a credere che il seme cresce liberamente, senza forzature
né ricatti affettivi.
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L’educatore sa muoversi in maniera sinfonica; questo ci porta a pensare il nostro ministero di
annunciatori della Vocazione come una danza6, in cui i passi dei protagonisti sono eguali, ma
ognuno conserva la propria essenziale autonomia di movimento. Nulla più della danza esprime
il senso della coralità dei movimenti.
Per essere credibili ed entrare in sintonia con la sensibilità delle persone e dei giovani, è quindi
essenziale privilegiare la via dell’ascolto: bisogna imparare a “perdere più tempo” per ascoltare
i problemi della gente, dei giovani che talvolta si ritrovano accanto padri assenti e madri
ansiose e iperprotettive e non hanno interlocutori adulti affidabili. Nel caos di eventi spesso
segnati da negatività e violenza, siamo chiamati a proporre la nostra esperienza cristiana, a
parlarne e a vivere la gioia dell’incontro con Gesù.
Nell’accompagnamento e nella testimonianza vocazionale è essenziale riscoprire la forza e la
grazia del dono della “consolazione”, rimanendo accanto all’altro per donare un po’ di
speranza. Per fare ciò non basta essere testimoni gioiosi: ci vuole un cuore riconciliato, in pace
con se stesso e meno frammentato. E non è sempre facile riannodare i mille fili spezzati che a
volte ci ritroviamo tra le mani.
Vorrei concludere con questa straordinaria espressione di Madre Teresa di Calcutta, quanto mai
adatta al nostro servizio di animatori vocazionali:
“Nel nostro servizio non contano i risultati,
ma quanto amore metti in ciò che fai”
Il servizio è più vero dei suoi risultati, più importante della ricompensa e dei successi.
Il vero miracolo della fede che salva sta nel dire: voglio essere semplicemente servitore di
quelle vite che mi sono affidate dalla Provvidenza del Signore e a cui sono chiamato ad
affiancarmi.
Mi bastano allora dei campi da arare e da seminare, un granellino di fede, e occhi nuovi carichi
di speranza.
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Le grandi coordinate della pastorale vocazionale