Le teorie sistemiche 1 Che cos’è un sistema Un sistema è un insieme di elementi che compiono operazioni tra loro connesse in modo non casuale, attraverso processi o relazioni. Un sistema presenta una serie di operazioni o processi che si ripetono nel corso del tempo (ricorsività). Un sistema mantiene una distinzione con l’ambiente (tutto ciò che è esterno agli elementi del sistema, poiché vi sono meno connessioni tra gli elementi ambientali e quelli sistemici rispetto a quelli che esistono tra di essi). NB= il concetto di sistema (poiché “il sistema” è innanzitutto uno strumento operativo creato dalla mente dell’uomo) è applicabile allo studio e alla progettazione di entità materiali, organiche e sociocutlurali è cioè una teoria generale (Von Bertalanffy, 1968]. 2 Sistemi aperti e chiusi a) b) 1. 2. Nella teoria generale dei sistemi, un sistema è: Chiuso quando il funzionamento dei suoi vari elementi avviene solo in riferimento ad una logica interna, debolmente influenzata dall’esterno (ad esempio, un orologio). Aperto quando il funzionamento dei suoi vari elementi avviene attraverso un interazione costante con gli elementi dell’ambiente (ad esempio, un organismo vivente). Tuttavia, la più recente teoria dei sistemi sottolinea come questi concetti siano troppo netti e vadano presi in modo sfumato, dato che: Nessun sistema è completamente chiuso, cioè isolato dal suo ambiente (vi ricordate il secondo principio della termodinamica?) Un sistema è aperto nel senso che presenta una serie di processi ricorsivi suoi caratteristici (logica interna o chiusura) e tende ad espandere i suoi confini includendo sempre più elementi (inizialmente) esterni, che si collegano in modo non del tutto dominabile agli altri elementi interni (incertezza e complessità). 3 Feedback e feedforward 1. 2. Sono due dei principali concetti utilizzati dalla teoria generale dei sistemi, poiché quelli che abbiamo definito come operazioni o processi ricorsivi\ciclici, si fondano su di essi. Feedback: effetto di retroazione di processi sistemici sul sistema stesso (ad esempio, il movimento della catena di trasmissione di un motore che ricarica la batteria): circuito Feedforward: è un’operazione ricorsiva che fa funzionare gli elementi di un sistema in un determinato modo, raggiungendo un obiettivo (ad esempio il funzionamento di un motore): flusso da una parte all’altra del sistema. 4 Feedback e feedforward Il tipo di feedback dominante in un sistema, è l’elemento qualificante le capacità del sistema stesso. Esistono due classificazioni diverse dei circuiti di feedback: a) Meccanici\intelligenti: i primi sono quelli che funzionano sempre eguali a se stessi, secondo una programmazione rigida; i secondi sono quelli che funzionano in base ad un flusso di informazioni, che li attivano in un determinato modo (ad esempio, il termostato). NB= il feedback intelligente non presuppone né coscienza né pensiero. b) Negativo\positivo: il primo consiste in un’azione correttiva che ripristano lo stato-scopo determinato – equilibrio (si alza la temperatura, scatta il termostato). Il secondo consiste in un rinforzo del processo iniziale che genera l’esplosione del sistema o curva logistica (ad esempio, il rapporto tra popolazione, natalità e ambiente). 5 Sistemi autoreferenziali e coscienza Un sistema non è in grado di risolvere tutti i problemi che esso incontra nel suo procedere; Attraverso un processo “evolutivo” (che si ritrova in natura, tanto in ambito non-organico quanto in quello organico-biologico) emerge un livello sovrapposto a quello originario di funzionamento degli elementi (che ne aggrega anche altri inizialmente ambientali), che “risolve” i problemi del livello inferiore; Il processo di emersione sistemica prosegue sempre a maggiori livelli di complessità; al livello di sfera organica, ciò ha comportata la nascita dell’intelligenza e, successivamente, della coscienza\auto-coscienza (o sistema psichico). Tali sistemi intelligenti e il sistema psichico sono auto-referenziali (Maturana e Valera, 1978) cioè fondati su meccanismi che consentono al sistema di esaminare i suoi stessi elementi e le operazioni che si compiono in essi (come se questi fossero parte dell’ambiente) in modo da agire su di essi, modificandoli. La società, come ulteriore livello emergente, è sospesa tra una condizione di meccanicità\ottusità di funzionamento (che è in parte necessaria al mantenimento nel tempo del sistema) e l’auto-referenzialità (esercitabile attraverso il dibattito pubblico, la politica, l’analisi sociale ed economica ecc.). 6 Talcott Parsons (1902-1979) Idee “guida” negli studi di Parsons: a) struttural-funzionalismo (derivato da Malinowski e RadcliffeBrown; Durkheim): le parti (specie le istituzioni) svolgono una funzione utile per il tutto. b) Problema dell’ordine sociale come problema centrale della sociologia e della Società moderna c) Il fondamento della sociologia deve essere una teoria (intesa in senso neo-kantiano) generale e sistematica NB= la teoria di Parsons è stato il paradigma dominante ed unificante delle scienze sociali sino alla fine degli anni ’50 7 La teoria volontarista dell’azione sociale 1) 2) Viene sviluppata per la prima volta ne La struttura dell’azione sociale (1937) È formulata: In contrapposizione all’utilitarismo individualista e al comportamentismo Come grande sintesi degli studi di: Max Weber, Émile Durkheim, Vilfredo Pareto Parte dalla domanda: - Come è possibile risolvere il problema hobbesiano dell’ordine, per via sociologica, nonostante la molteplicità dei fini umani ed il loro contrasto (libertà vs stabilità)? 8 La teoria volontarista dell’azione sociale L’atto elementare si compone dei seguenti elementi: a) attore b) fine verso cui è orientato l’agire c) situazione (condizioni ambientali incontrollabili dall’attore; mezzi dell’azione che l’attore deve scegliere) La molteplicità di atti elementari sono il punto di intersezione di catene complesse ed integrate di mezzi-fini individuali, a loro volta collegate a catene di fini ultimi extra-soggettivi (cioè socioculturali) L’orientamento normativo (“scoperto” indipendentemente da Weber, Durkheim, Pareto) è ciò che consente di risolvere il problema hobbesiano dell’ordine sociale: - Gli attori sociali scelgono volontariamente i loro fini, ma nel perseguirli “riproducono” le norme sociali che sono dominanti in un dato sistema sociale 9 Dall’azione al sistema Ne Il sistema sociale (1951) Parsons definisce il sistema come: un insieme interrelato di parti che è capace di autoregolazione e in cui ogni parte svolge una funzione necessaria alla riproduzione dell’intero sistema (NB= per P. il sistema non è una sostanza ma solo un concetto dello studioso). Ogni atto sociale è possibile ed interrelato con tre grandi sistemi: Culturale (= valori, linguaggio, espressività) Sociale (= orientamenti normativi integrati, tramite istituzioni e socializzazione) Personalità (= energia motivazionale individuale) a) b) c) - Il sistema culturale ha il “primato” poiché fonda e radica gli altri 10 Dall’azione al sistema La sociologia studia il sistema sociale, e cioè la risoluzione del problema dell’integrazione tramite gli orientamenti normativi Le “leve” principali del sistema sociale sono: 1) Endogene: Istituzioni = norme sociali organizzate in complessi di status-ruoli+ controllo sociale Esogene: Socializzazione = interiorizzazione norme sociali+ controllo morale del Sé (incorporazione teoria di Freud) 2) - Entrambi consentono la risoluzione della doppia contingenza, cuore del problema hobbesiano dell’ordine sociale 11 Lo schema AGIL Ogni sistema d’azione, a tutti i livelli, si organizza in modo che i suoi elementi e processi svolgano funzioni specializzate ed utili per il mantenimento dell’intero sistema e la “fissazione” dello spazio-tempo; queste funzioni (o pre-requisiti funzionali) sono: “Esterne”: a) Adattamento: reperire le risorse dall’esterno e distribuirle all’interno per i compiti del sistema b) Goals o Conseguimento degli scopi: fissazione delle mete e mobilitazione dell’energia motivazionale necessaria “Interne”: a) Integrazione: coordinamento delle parti in relazione al contributo che ciascuna da all’intero sistema b) Latenza: mantenimento del modello, della forma o del modo di “essere” delle strutture sistemiche 12 Lo schema AGIL Sistema d’azione: A: sistema organico (corpo) G: sistema della personalità I: sistema sociale L: sistema culturale Gerarchia cibernetica + Energia - - Informazione + 13 Lo schema AGIL La sociologia, occupandosi di quella parte del sistema d’azione che è il Sistema sociale, si concentra su una visione del Sistema sociale come sistema d’integrazione normativa (I di AGIL). Applicando lo stesso schema AGIL al Sistema sociale ne deriva che: a) Adattamento: sotto-sistema economico (interscambio con l’organismo e l’ambiente fisico) b) Goals o Conseguimento degli scopi: sotto-sistema politico (mediazione personalità\società) c) Integrazione (funzione chiave): sotto-sistema societario, cioè complesso normativo e istituzionale tramite il quale viene assicurato il controllo della conflittualità ed il fluido ed efficace interscambio tra le parti del sistema d) Latenza: sotto-sistema fiduciario (interscambio con il sistema culturale per radicare la società nei complessi valoriali e nelle loro istituzioni) 14 Lo schema AGIL Ego ed Alter (gli attori sociali in interazione tra loro) utilizzano 4 mezzi generalizzati al livello simbolico ed istituzionalizzati (cioè normativi) per Agire, ciascuno tratto dai 4 sotto-sistemi: a) b) c) d) A: Denaro G: Potere I: influenza L: impegni di valore - Così facendo (e dovendo) consentono ed attivano l’interscambio tra i 4 sotto-sistemi - I 4 mezzi sono traducibili l’uno nell’altro e la loro “quantità” non è a somma zero 15 Modernità e Società Tutti i sistemi sociali umani e tutti i sistemi di azione esistiti sono analizzabili tramite AGIL (combinazione delle variabili strutturali: ascrizione\realizzazione; particolarismo\universalismo; diffusione\specificità; affettività\neutralità; collettività\individuo) I sistemi sociali si trasformano attraverso uno schema evoluzionistico: il sistema differenziandosi al proprio interno riesce a migliorare la propria capacità adattiva; i miglioramenti sono poi incorporati e si sviluppano nuovi livelli di generalizzazione dei valori (= dalla “devianza” ad un livello di conformismo sempre più astratto e generale, capace di includere orientamenti concreti differenti). 16 Modernità e Società La modernità si fonda su l’individualismo morale come base dell’integrazione societaria e del sistema dei valori, al più alto livelli di astrattezza. L’individualismo morale (pluralismo) di Parsons è: - Al livello sistemico: consentire che ciascun unità agente consegua i suoi fini. Al livello di orientamento normativo: riconoscimento reciproco di Ego ed Alter come individui degni di godere di diritti civili, politici e sociali= Autonomia societaria e della società civile; fondamento della cittadinanza legale. Al livello evolutivo: è la tendenza universale verso cui si muovono tutte le società. - - 17 Sviluppi successivi della teoria sistemica 1) 2) 3) 4) Il principale contributo allo sviluppo della teoria sistemica in sociologia, è venuto da Niklas Luhmann (anni ’70 e ’80), secondo cui: i sistemi sociali sono auto-referenziali e auto-poietici (cioè stabiliscono indipendentemente, le proprie posizioni); L’auto-referenzialità del sistema sociale (che è sistema di senso) si fonda sulla comunicazione che avviene attraverso 4 medium principali: denaro, potere, amore, verità; L’auto-poiesi si fonda sulla differenziazione dei sotto-sistemi sociali, che funzionano secondo codici binari loro propri (ad esempio, il diritto funziona con il codice legale\illegale) a partire dai quali viene “internalizzato” il mondo esterno; Il sistema psichico è un sistema di senso la cui auto-referenzialità si fonda sulla coscienza. Sistema sociale e sistema psichico sono tra loro indipendenti e l’uno è l’ambiente dell’altro (fondamento teorico del primato della governabilità). 18