Le Abilità
Conversazionali
Psicologia dello sviluppo del linguaggio orale e scritto
AA 2013-14
Laura Zampini
Cos’è una conversazione?
Si definisce “conversazione”
uno scambio verbale composto da almeno 2 turni,
ad esempio, l'insieme formato da una domanda e da una risposta
oppure
da un'asserzione e da un commento
Le abilità conversazionali
Il bambino sa conversare?
•Secondo Piaget
i bambini in età prescolare, a causa del loro egocentrismo, non
disponevano di reali capacità conversazionali: i loro scambi
comunicativi erano solo dei “monologhi collettivi”
•Studi più recenti
hanno dimostrato che le capacità conversazionali dei bambini in
età prescolare sono in realtà più avanzate di quello che si
pensava in precedenza
Le abilità conversazionali
Il bambino sa conversare?
2-3 Anni
•E’ in grado di introdurre un argomento di conversazione
•Sostiene pochi turni conversazionali
3-4 Anni
•La durata dei turni conversazionali aumenta
•E’ più consapevole degli aspetti sociali del discorso
•Il contenuto della conversazione è limitato all’attività in corso
Le abilità conversazionali
Il bambino sa conversare?
4-5 Anni
•Modifica il suo linguaggio quando parla a bambini più piccoli
•Ha una maggiore consapevolezza del ruolo dell’ascoltatore
5-6 Anni
•Riesce a mantenere la continuità tematica per una dozzina di turni
•E’ in grado di usare registri diversi a seconda degli interlocutori
Le abilità conversazionali
Il bambino sa conversare?
Difficoltà metodologiche nello studiare le conversazioni, soprattutto fra pari
•Problemi nel contesto (a scuola può essere troppo caotico; in laboratorio
poco naturale)
•Difficoltà date dalla sovrapposizione degli enunciati
Tentativo di “aggirare il problema”  Keenan e Schieffelin (1976) hanno
studiato 25 ore di interazione fra due gemelli a partire dall’età di 3 fino ai 4
anni
Le abilità conversazionali
Presupposti della conversazione
Le abilità conversazionali di un bambino dipendono da due fattori:
•Lo sviluppo del linguaggio
il livello deve essere tale da consentire l’espressione dei propri pensieri
•Lo sviluppo sociale
il bambino deve essere in grado di mettere in atto strategie per attirare
l’attenzione dell’altro e per trovare un argomento di conversazione
adeguato
Le abilità conversazionali
Presupposti della conversazione
I bambini con autismo o con disturbo pragmatico del linguaggio hanno
particolari difficoltà con la scelta di un tema appropriato di conversazione
(appropriatezza)
 necessità di assumere il punto
consapevolezza delle sue conoscenze
di
vista
dell’altro
per
avere
Le abilità conversazionali
Presupposti della conversazione
Il bambino impara a “conversare” a partire dai primi scambi comunicativi:
•dalla nascita il bambino sa produrre dei messaggi
(che vengono interpretati dall’adulto)
•il bambino sviluppa intenzionalità comunicativa
(segnali di intenzionalità: reiterazione del comportamento, disappunto
in caso di mancata risposta, espressioni facciali, uso dello sguardo in
unione a comportamenti gestuali o vocali)
•intenzionalità a comunicare su qualcosa di “esterno” alla diade
(primo argomento di conversazione)
Due abilità fondamentali:
1. Richiamare l’attenzione dell’interlocutore
2. Alternare i turni
Le abilità conversazionali
1. Richiamare l’attenzione dell’interlocutore
•Dal primo anno di vita, si sviluppano i segnali di intenzionalità
(sguardo, sorriso, contatto fisico, gesti)
•Verso la fine del
“denominazione”
primo
anno
compare
il
comportamento
di
(uso della parola)
•A partire dai 3 anni, si sviluppa l’abilità di utilizzare richiami ed appellativi
soprattutto quando il partner è lontano
(richiamare verbalmente l’attenzione dell’altro)
Le abilità conversazionali
2. L’alternanza dei turni
•Nel primo anno di vita: conversazioni prelinguistiche (l’adulto si inserisce
nelle pause del bambino)
•Comparsa del “gioco
l’alternanza dei turni)
sociale”
(modalità
concreta
di
imparare
•Per poter conversare, occorre sviluppare la capacità di riconoscere la
fine dei turni (prevedere quando finirà il turno del parlante che precede)
1. distinguere le pause interne da quelle che marcano la fine
dell’enunciato (3-4 anni)
2. all’aumentare del numero dei partecipanti accresce la difficoltà
nel rispettare il proprio turno
Attenzione alle sovrapposizioni (confusione) ed alle pause troppo lunghe
(calo dell’attenzione dell’interlocutore)
Le abilità conversazionali
2. L’alternanza dei turni
E’ necessario che il bambino impari a riconoscere i marcatori di fine turno:
•Chiamata in causa
(intonazione ascendente nelle domande)
•Segnali non verbali
(sguardo, gesticolare)
•Indizi sintattici
(conoscenza della struttura della frase)
•Indizi prosodici
(intonazione e allungamento della sillaba finale)
Le abilità conversazionali
Errori conversazionali tipici dei bambini
• MANCATO RISPETTO DELLE PAUSE (sovrapposizioni o pause eccessive)
Nelle conversazioni fra 2-3 bambini, le sovrapposizioni sono rare anche
in età prescolare
ma le pause di silenzio tra i turni sono solitamente più lunghe di quelle
che caratterizzano le conversazioni fra adulti
l'elaborazione cognitiva degli “indizi di fine turno” non è
ancora automatica
• Pause troppo lunghe possono portare al cambio di tema della
conversazione
Le abilità conversazionali
Partner comunicativi
Con chi conversa il bambino?
Generalmente con persone che condividono lo stesso quadro di
riferimento
•Con l’adulto
il bambino, anche se non ancora pienamente competente, viene
sostenuto dall’adulto, che gli consente di partecipare attivamente
alla conversazione
•Con i pari
il bambino deve affrontare un compito più difficile, deve utilizzare
tutte le risorse sociali, cognitive e linguistiche
(difficoltà di decodifica del messaggio/mancanza di supporto)
Le abilità conversazionali
Argomenti delle conversazioni
•Inizialmente il bambino “richiede informazioni” (per soddisfare bisogni o
per acquisire conoscenze)
B
Mi dai?
Adulto
Ecco qui. Tieni la tua macchinina.
B
Cos’è?
Adulto
Hai visto? E’ il tappino per chiudere la bottiglia.
•Poi il bambino inizia a chiedere spiegazioni  i turni del bambino si
allungano (gli interventi sono più estesi e complessi)
B
La metto qui.
Adulto
No Matteo, non ci sta la pallina dentro lì.
B
Perché non ci sta dentro lì?
Adulto
Non vedi che è troppo grande?
Le abilità conversazionali
Argomenti delle conversazioni
Con la crescita, gli "atti linguistici" che il bambino è in grado di produrre
non sono più limitati a richieste e descrizioni, ma si diversificano per
rispondere alle esigenze delle interazioni sociali sempre più complesse in
cui il bambino è coinvolto
Esigenze comunicative:
•Condividere
rendere partecipi gli altri di qualcosa
•Negoziare
attraverso il dialogo si costruiscono “significati condivisi”
•Comprendere
l’apprendimento non è un’attività individuale, ma è mediato
dall’interazione sociale (famiglia, contesto scolastico)
Le abilità conversazionali
Argomenti delle conversazioni
Inizialmente i bambini sono in grado di parlare solo di ARGOMENTI
CONTINGENTI:
•Temi legati all’attività in corso
•Attività di gioco simbolico
•Eventi non presenti, ma familiari
CONTESTO CONDIVISO con gli interlocutori (se la rappresentazione
del contesto è condivisa, occorre esplicitare un numero minore di
elementi)
Ad esempio,
“La mamma ha portato la torta e Luca ha soffiato”
[nello script “festa di compleanno” sono presenti le candeline]
Le abilità conversazionali
Argomenti delle conversazioni
Esempio, gioco simbolico
(evento non presente, non reale, ma comunque condiviso)
B1
Io voglio essere la bimba. Ciao papà.
B2
E va bene, ma sì dobbiamo fare, dobbiamo fare il tuo compleanno.
Quanti anni compi?
B1
3 così.
B2
No, non è il tuo compleanno; vedi quanti piatti ci sono? E’ una festa!
E’ il compleanno del bambino, della sorella.
B1
E anch’io compio gli anni.
B2
No!
B1
Sì!
B2
Sono di tutte e due i compleanni. Sono di tutte e due i compleanni.
Di chi è questo?
Le abilità conversazionali
Argomenti delle conversazioni
Molto più difficile è conversare su esperienze vissute da uno solo degli
interlocutori, perché in questo caso il messaggio deve contenere una
appropriata quantità di informazioni
Il bambino deve imparare a non dare per scontate delle informazioni
contestuali che l‘interlocutore non può avere
Esplicitare le informazioni rilevanti CHI, COSA, DOVE, QUANDO e PERCHE’
Le abilità conversazionali
Errori conversazionali tipici dei bambini
• NON FORNIRE TUTTI GLI ELEMENTI NECESSARI PER COMPRENDERE IL
CONTESTO (quale corsa?) (mancanza di chiarezza)
B1
Mio fratello è andato alla corsa.
B2
Eh?
B1
Dove ci sono i fili per terra.
B2
Sì.
B1
Eh lì è andato. Pure sotto casa mia.
B3
Quale? La corsa dei cavalli?
B1
Hai visto tu la corsa?
B2
Dei cavalli?
B1
Eh?
B3
Andava alla corsa dei cavalli?
B1
No. La corsa quando c’era i fili per terra.
Le abilità conversazionali
Argomenti delle conversazioni
Spesso il tema delle conversazioni è relativo ad un “conflitto”: i bambini
devono fornire informazioni per giustificare il proprio punto di vista
•Disputa verbale per il possesso di qualcosa (barattolo di colla)
B1
Questo è tuo? Hei, questo è tuo?
B2
Non si chiama Hei, si chiama Martina.
B1
Martina è tuo questo?
B2
Dai Marti non te la puoi prendere.
B1
No perché io non l’ho incollato.
B4
Almeno pucciala prima.
Le abilità conversazionali
Argomenti delle conversazioni
•Disputa “concettuale”
colorando?)
(cosa
rappresenta
il
B1
Noi l’abbiamo già fatto il verde.
B2
No, il semaforo.
B3
Macché, lo stop.
B2
Il pallino verde, come lo vuoi chiamare?
B3
Non è il semaforo quello lì.
B2
Eh no, cos’è allora?
B3
E’ la paletta dei vigili.
disegno
che
stiamo
Attraverso le prime dispute il bambino impara a dialogare e a sostenere la
propria posizione:
sviluppa sia le abilità linguistiche, sia quelle socio-cognitive
Le abilità conversazionali
Argomenti delle conversazioni
A volte le conversazioni non hanno un vero e proprio argomento
Attività di “sperimentazione” delle abilità conversazionali
i bambini provano piacere nel “parlare insieme”,
anche se non hanno sviluppato ancora adeguate competenze
Esercizio di alternanza dei turni
Tentativo di allungare i propri turni comunicativi
Le abilità conversazionali
B3
Prova quello del pomodoro.
B4
Pomodoro....
B3
Pomodoro da gondola.
B2
Pomodoro con il fiore.
B3
Pomodoro con le orecchie del cane.
B2
Pomodoro mela.
B3
Pomodoro cacca.
B4
Un pomodoro, un pomodoro.
B5
Un pomodoro ciliegia.
B2
Ciccia.
B1
Ah, un pomodoro signora.
B5
E una tigre.
B2
Pomodoro fiore.
B5
Una margherita fiore.
B2
Una cipolla vestita da maialino
B5
Una cipolla vestita da stella.
B3
Una cipolla vestita da Martina.
B2
Una cipolla vestita da colori.
B6
Le abilità conversazionali
Un pomodoro che si veste da pomodoro.
B5
Una pomodora che si veste da ragnetto.
Argomenti delle conversazioni
Errori conversazionali tipici dei bambini
• DIFFICOLTA’ A MANTENERE LA CONTINUITA’ TEMATICA
I bambini in età prescolare riescono a mantenere uno stesso
argomento di comunicazione solo per un numero ristretto di turni
La strategia più frequentemente messa in atto è
la ripetizione con minima variazione
B1
Io sono andato un giorno su un elicottero.
B2
Io domani vado su un castello.
B3
Io domani vado su la barca.
Le abilità conversazionali
Errori conversazionali tipici dei bambini
DIFFICOLTA’ A MANTENERE LA CONTINUITA’ TEMATICA
B3
Dobbiamo finire l’albero.
B2
Non si chiama albero.
B3
Eh no, come si chiama?
B2
Questo non si chiama albero.
B1
E’ un cespuglio.
B2
Sepie.
B1
Siepe.
B2
Io ieri ho mangiato la siepe. Il pesce con la siepe.
B1
Ma lo sai che esiste il pesce “alice”?
B2
E io ho mangiato il pesce che si chiama spigola.
B2
Lo sai che con il pesce ho fatto il bis? Ho mangiato due volte ieri. Mi
sono mangiata due volte il pesce a pranzo.
Le abilità conversazionali
La “grammatica” nelle conversazioni
USO DEI CONNETTIVI
Il primo connettivo prodotto dai bambini è “E” che però inizialmente viene
utilizzato sia nelle relazioni di coordinazione tra due frasi, sia con valore di
subordinazione, sia come modalità di “attacco” al turno precedente
B1
Io ho i Dinofroz a casa.
B2
E io ho i Dinofroz.
“PERCHE’” viene utilizzato per introdurre una spiegazione
giustificazione che spesso fa riferimento a “norme” condivise
B1
Tu no.
B2
Io sì.
B1
No. Perché non si parla con la bocca piena.
o
Le abilità conversazionali
una
La “grammatica” nelle conversazioni
USO DEI CONNETTIVI
Il “SE” viene usato per “contrattare” già dai 4-5 anni
B1
Coloro tutto.
B2
Se mi dai il blu io ti do il giallo.
B1
Io coloro il cielo.
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La “grammatica” nelle conversazioni
USO DELLA REFERENZA ANAFORICA
Consiste nell’uso di un pronome in riferimento ad un elemento già
introdotto (e quindi già condiviso, in quanto precedentemente esplicitato)
Mantiene la continuità tematica, senza dover ricorrere a ripetizioni
B1
Io disegno la casa del topo.
B2
Il topo non ha la casa.
B1
Sì che ce l’ha.
Le abilità conversazionali
Come “condurre” una conversazione fra bambini
1. Fornire una situazione condivisa (argomento)
2. L’adulto avvia il discorso, sottolineando alcuni punti problematici (ruolo
dei bambini nel problem-solving)
3. Seguire l’interesse dei bambini su particolari aspetti
4. Evitare il controllo rigido dei turni
5. Riformulare gli interventi dei bambini che risultano essere poco chiari
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