IL MINISTERO
DIACONALE
A 50 ANNI DAL
CONCILIO
II PARTE
VOCAZIONE DIACONALE
“EVANGELIZZATORE”
Tra i diversi aspetti della vocazione al diaconato si pone al
primo posto la chiamata per l’annuncio del Vangelo, perché
raggiunga ogni persona nel suo ambiente naturale di vita con
particolare riguardo alla evangelizzazione dei lontani.
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VOCAZIONE DIACONALE
“EVANGELIZZATORE”
“Per una evangelizzazione capillare,
di cui è sentita fortemente la
necessità, il diaconato permanente
garantisce una presenza più viva dei
ministeri qualificati dal sacramento
dell’Ordine nelle realtà sociali,
mettendo in risalto la diaconia come
servizio di carità ad ogni uomo”.
In tale contesto acquista pieno
rilievo nell’ordinazione il gesto
liturgico esplicativo della consegna
del libro dei Vangeli.
C.E.I., La restaurazione del
diaconato permanente
in Italia, n.9.
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VOCAZIONE DIACONALE
“ANIMATORE DEL SERVIZIO”
“I diaconi hanno una grazia particolare che deriva dal
sacramento
dell’Ordine
per
suscitare
nei
fedeli
quell’atteggiamento di servizio che li rende disponibili ad
accogliere con generosa apertura le grazie dello Spirito Santo, e
quindi le diverse vocazioni. Il loro impegno a stimolare il
servizio nella comunità li conduce a mettere a disposizione di
tutti la propria casa, la propria persona, il proprio amore, la
propria predilezione per i poveri, così da farsi strumento del
Signore per suscitare in ognuno un atteggiamento di amore e di
comunione.
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VOCAZIONE DIACONALE
“ANIMATORE DEL SERVIZIO”
I diaconi, operando in mezzo al popolo di Dio, hanno una
grazia particolare per cooperare con il Vescovo, i presbiteri e
gli altri responsabili al ministero delle vocazioni, mediante la
preghiera, la parola, il consiglio e la testimonianza di una vita
consacrata alla salvezza di tutti, sia nell’ambito delle comunità
ecclesiali, sia nell’ambito delle responsabilità familiari e
professionali”
C.E.I.,Vocazioni nella Chiesa italiana, n.33.
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VOCAZIONE DIACONALE
“PROMOTORE DI COMUNIONE”
I diaconi cooperano a realizzare in modo articolato il compito
proprio dell’Ordine sacro: far crescere cioè la Chiesa,
raccogliendo ad unità gli uomini ancora dispersi (cf. Gv 11,53)
e portando poi la comunità alla dimensione perfetta del
Cristo, realizzata soprattutto nella celebrazione dell’Eucaristia.
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VOCAZIONE DIACONALE
“PROMOTORE DI COMUNIONE”
Il diacono è promotore del senso comunitario e dello spirito
familiare del popolo di Dio, riunito con maggiore facilità
ed intensità sotto la guida di un ministro costituito nell’ordine
sacro”.
“Il servizio diaconale contribuisce a far crescere la comunità
secondo quella cultura di comunione le cui caratteristiche
sono state proposte alla Chiesa italiana all’inizio degli anni 80”
C.E.I., La restaurazione del diaconato permanente in Italia,
nn.6,7,8.
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IL SERVIZIO DEL DIACONO
La grazia sacramentale
dona ai diaconi la forza
necessaria per servire il
popolo di Dio nella
diaconia della Parola,
della Liturgia e della
Carità, in comunione con
il Vescovo e il suo
presbiterio (cfr. LG 29).
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Diaconia della Parola
Tra i compiti dei diaconi
ha un posto importante
l'annuncio del Vangelo: il
ministero
loro
riconosciuto
di
proclamare la pagina
evangelica nella liturgia
della Parola è il culmine e
la fonte dell'esercizio
autorevole di questo
annuncio, che compete
loro nella catechesi, nella
predicazione e nell'omelia
(cf cann. 757, 767 §1) 9
Diaconia della Parola
In particolare essi sono ministri qualificati per la
preparazione catechetica e pastorale dei candidati ai
sacramenti, dei genitori e dei padrini per il battesimo e la
cresima. I diaconi presiedono inoltre la celebrazione
della parola di Dio, anche quando è sostitutiva della
messa festiva in caso di necessità (cf can. 1248 § 2)
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Diaconia della Liturgia
I diaconi partecipano al ministero del culto divino (cf can. 835
§3) anzitutto svolgendo i compiti che i libri liturgici loro
riconoscono nella celebrazione dell'eucaristia, accanto al
vescovo e ai presbiteri.
Essi sono ministri ordinari della sacra comunione (cf can. 910
§1), dell'esposizione e della benedizione eucaristica (cf can.
943).
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Diaconia della Liturgia
I diaconi inoltre sono chiamati a molteplici funzioni
liturgiche, in particolare sono ministri ordinari del battesimo
(cf. can. 861 §1), nel rispetto del ministero del parroco cui
compete la funzione speciale di conferire il battesimo ai propri
parrocchiani (cf can. 530 § 1). Con la opportuna delega
possono assistere al sacramento del matrimonio (cf can. 1108
§1). Possono presiedere le esequie celebrate senza la messa e
impartire le benedizioni espressamente consentite loro dai
libri liturgici (cf can. 1169 §_3).
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Diaconia della Carità
Nella preghiera di Ordinazione, il vescovo
chiede per loro a Dio Padre: “Siano pieni di
ogni virtù: sinceri nella carità, premurosi verso
i poveri e i deboli, umili nel loro servizio…
Siano immagine del Tuo Figlio, che non venne
per essere servito, ma per servire”.
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Diaconia della Carità
Ai diaconi si chiede particolare cura per
l’educazione dei giovani al Vangelo della
carità, per il servizio sollecito ai poveri con
quell’amore preferenziale
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LO STATO DI VITA
Sul piano della posizione personale si
accettano:
• un diaconato unito all’impegno del celibato
perpetuo;
• un diaconato da conferirsi ad uomini sposati”.
Il diaconato può, dunque, essere vissuto nelle
due diverse situazioni di vita.
C.E.I., La restaurazione del diaconato permanente in
Italia, n.9.
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ORDINE E MATRIMONIO
“Per il diaconato da conferirsi a uomini sposati
si richiedono il consenso della sposa e una
durata ragionevole della vita matrimoniale che
dimostri e assicuri la stabilità della vita
familiare. La famiglia stessa del diacono si
impegnerà a collaborare al suo ministero e a
dare una generosa testimonianza cristiana
attraverso lo spirito religioso della sposa e la
buona educazione dei figli”.
C.E.I., La restaurazione del diaconato
permanente in Italia, n.34.
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ORDINE E MATRIMONIO
Segni del medesimo mistero diaconale:
• Segno di Cristo-Sposo, sacramento verso la
Chiesa-sposa;
• Segno dell’unione fedele e feconda tra Cristo e
la Chiesa.
E’ in questa duplice significanza la fonte di
ricchezza e fecondità di ministero, così pure
del possibile limite.
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L’appartenenza dei diaconi permanenti al Signore Gesù
dev’essere connotata da una disponibilità, da una
docilità, da una arrendevolezza che rendano il cuore
caldo di amore per la Chiesa: un amore che inizi,
eventualmente, dalla propria sposa, dai propri figli ; ma
che poi si spalanchi sugli orizzonti della Parrocchia, della
Diocesi e della Chiesa universale. Non sarà facile
raggiungere un equilibrio e soprattutto una sutura tra
un’appartenenza totale al Signore Gesù e una dedizione
alla famiglia, così che l’amore coniugale e parentale non
ostacoli il rapporto religioso e l’apertura ai fratelli di fede
e, anzi, a tutte le persone che si incontrano.
A. MAGGIOLINI, Conversazione con i Diaconi permanenti : servizio alla Chiesa e all’umanità, 5.9.97
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Per gli sposi un cammino che ha una
triplice dimensione:
• Un itinerario di fede
• Ricerca di equilibrio
• Un itinerario di effettiva disponibilità
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IL RITO DI ORDINAZIONE
PRESENTAZIONE E ELEZIONE
Gli ordinandi sono invitati dal diacono con queste parole:
Si presentino coloro che devono essere ordinati diaconi.
Tutti vengono chiamati per nome dal diacono e chi è chiamato risponde:
Eccomi.
Quando tutti sono disposti davanti al vescovo, il presbitero designato dal vescovo dice:
Reverendissimo Padre, la santa Madre Chiesa chiede che questi nostri fratelli siano ordinati
diaconi.
Il vescovo lo interroga dicendo:
Sei certo che ne siano degni?
Il presbitero risponde:
Dalle informazioni raccolte presso il popolo cristiano e secondo il giudizio di coloro che ne
hanno curato la formazione, posso attestare che ne sono degni.
Il vescovo soggiunge:
Con l’aiuto di Dio e di Gesù Cristo nostro Salvatore noi scegliamo questi nostri fratelli per
l’ordine del diaconato.
E tutti, in segno di assenso, rispondono:
Rendiamo grazie a Dio.
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IMPEGNI DI CIASCUN ELETTO
Mentre tutti restano seduti, gli eletti si alzano in piedi e si pongono davanti al vescovo che li
interroga con queste parole:
Figli carissimi, prima di ricevere l’ordine del diaconato, dovete manifestare davanti al popolo
di Dio la volontà di assumerne gli impegni. Volete essere consacrati al ministero nella Chiesa
per mezzo dell’imposizione delle mie mani con il dono dello Spirito Santo?
Ciascuno risponde:
Sì, lo voglio.
Vescovo:
Volete esercitare il ministero del diaconato con umiltà e carità in aiuto dell’ordine sacerdotale,
a servizio del popolo cristiano?
Ciascuno risponde:
Sì, lo voglio.
Vescovo:
Volete, come dice l’Apostolo, custodire in una coscienza pura il mistero della fede, per
annunziarla con le parole e le opere, secondo il Vangelo e la tradizione della Chiesa?
Ciascuno risponde:
Sì, lo voglio.
Vescovo al diacono che è in cammino per il sacerdozio:
Voi che siete pronti a vivere nel celibato: volete in segno della vostra totale dedizione a Cristo
Signore custodire per sempre questo impegno per il regno dei cieli a servizio di Dio e degli
uomini?
Ciascuno risponde:
Sì, lo voglio.
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Vescovo:
Volete custodire e alimentare nel vostro stato di vita lo spirito di orazione e adempiere
fedelmente l’impegno della Liturgia delle ore, secondo la vostra condizione, insieme con il
popolo di Dio per la Chiesa e il mondo intero?
Ciascuno risponde:
Sì, lo voglio.
Vescovo:
Voi che sull’altare sarete messi a contatto con il corpo e sangue di Cristo volete conformare a
lui tutta la vostra vita?
Ciascuno risponde:
Sì, con l’aiuto di Dio, lo voglio.
Quindi ciascuno degli eletti si avvicina al vescovo, si inginocchia davanti a lui e pone le proprie
mani congiunte in quelle del vescovo, che dice:
Prometti a me e ai miei successori filiale rispetto e obbedienza?
Ciascuno risponde:
Sì, lo prometto.
Vescovo:
Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento.
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LITANIE DEI SANTI
Tutti si alzano. Il vescovo invita il popolo alla preghiera dicendo:
Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché conceda la sua
benedizione a questi suoi figli, che ha voluto chiamare all’ordine del diaconato.
Vescovo:
Ascolta, o Dio, la nostra preghiera: accompagna con il tuo paterno aiuto la nostra
azione sacerdotale, e santifica con la tua benedizione questi tuoi figli, che noi
confidiamo di poterti offrire per l’esercizio del sacro ministero nella Chiesa. Per
Cristo nostro Signore.
Tutti:
Amen.
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IMPOSIZIONE DELLE MANI E PREGHIERA DI ORDINAZIONE
Quindi ogni eletto si avvicina al vescovo e si inginocchia davanti a lui.
IL VESCOVO IMPONE LE MANI SUL CAPO DI CIASCUN ELETTO SENZA DIRE NULLA.
Poi, mentre tutti gli eletti stanno in ginocchio davanti al vescovo, questi, con le braccia
allargate, canta o dice:
Dio onnipotente, sorgente di ogni grazia, dispensatore di ogni ordine e ministero,
assistici con il tuo aiuto. Tu vivi in eterno e tutto disponi e rinnovi con la tua
provvidenza di Padre. Per mezzo del Verbo tuo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore,
tua potenza e sapienza, compi nel tempo l’eterno disegno del tuo amore. Per opera
dello Spirito Santo, tu hai formato la Chiesa, corpo del Cristo, varia e molteplice nei
suoi carismi, articolata e compatta nelle sue membra; così hai disposto che
mediante i tre gradi del ministero da te istituito cresca e si edifichi il nuovo tempio,
come in antico scegliesti i figli di Levi a servizio del tabernacolo santo. Agli inizi della
tua Chiesa gli Apostoli del tuo Figlio, guidati dallo Spirito Santo, scelsero sette
uomini stimati dal popolo, come collaboratori nel ministero. Con la preghiera e con
l’imposizione delle mani affidarono loro il servizio della carità, per potersi dedicare
pienamente all’orazione e all’annunzio della parola. Ora, o Padre, ascolta la nostra
preghiera: guarda con bontà questi tuoi figli, che noi consacriamo come diaconi
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perché servano al tuo altare nella santa Chiesa.
IMPOSIZIONE DELLE MANI E PREGHIERA DI ORDINAZIONE
Ti supplichiamo, o Signore, effondi in loro lo Spirito Santo, che li fortifichi con i
sette doni della tua grazia, perché compiano fedelmente l’opera del ministero.
Siano pieni di ogni virtù: sinceri nella carità, premurosi verso i poveri e i deboli,
umili nel loro servizio, retti e puri di cuore, vigilanti e fedeli nello spirito.
L’esempio della loro vita, generosa e casta, sia un richiamo costante al Vangelo e
susciti imitatori nel tuo popolo santo. Sostenuti dalla coscienza del bene
compiuto, forti e perseveranti nella fede, siano immagine del tuo Figlio, che non
venne per essere servito ma per servire, e giungano con lui alla gloria del tuo
regno. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i
secoli dei secoli.
Tutti:
Amen.
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RITI ESPLICATIVI
Vestizione degli abiti diaconali
Terminata la preghiera di ordinazione tutti siedono. Gli ordinati invece si alzano e
alcuni diaconi o altri ministri impongono loro la stola diaconale e li rivestono della
dalmatica.
Consegna del libro dei Vangeli
Gli ordinati, indossate le vesti diaconali, si avvicinano al vescovo e si inginocchiano.
Il vescovo consegna a ciascuno il libro dei Vangeli, dicendo:
Ricevi il Vangelo di Cristo del quale sei divenuto l’annunciatore: credi sempre ciò
che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni.
Abbraccio di pace
Dopo aver consegnato a tutti il libro dei Vangeli, il vescovo scambia con ciascuno
l’abbraccio e il bacio di pace dicendo:
La pace sia con te.
L’ordinato risponde:
E con il tuo spirito.
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Il diacono - II parte