Le Campane Dicembre 2015 Bollettino parrocchiale delle comunità di Varallo Pombia e Pombia E cco di nuovo nelle vostre case il Bollettino Parrocchiale, dopo un periodo di sospensione di un paio d’anni. E’ il primo che vi giunge da quando sono parroco in mezzo a voi. Arriva un po’ rinnovato nella grafica, ma con lo stesso obiettivo di sempre: far conoscere a tutti quanto avviene nelle nostre parrocchie. Il Bollettino arriva poco prima del Natale del Signore Gesù. Questa coincidenza di tempo ci aiuta a capire meglio qual è il vero senso del Natale. Infatti il Bollettino è la presenza della chiesa locale nelle vostre case. E’ come se il parroco e la parrocchia, bussando alla vostra porta, volessero entrare lì dove voi abitate. Non è forse quello che ha fatto Dio a Natale? E’ venuto ad abitare in mezzo a noi. Sul Bollettino vi arriva la parola della Parrocchia, più pienamente a Natale giunge a noi Colui che è il Verbo del Padre, la Parola di Dio fattasi carne. Il Natale dunque ci dice non solo che Dio esiste, ma che è presente, è qui, accanto a noi, in mezzo a noi. Provate a pensare alla grande gioia per la presenza di una persona amata: un figlio che nasce, un familiare che si rivede dopo molto tempo. Immaginate la felicità che sente un innamorato quando trascorre del tempo insieme alla sua fidanzata. Il Natale è sentirsi visitati da Colui che ci ama immensamente e che anche noi ameremmo infinitamente se potessimo vedere il vero volto del Signore. Ecco perché il Natale è festa di gioia e di consolazione: perché l’umanità in cammino si rende conto di non essere sola, ma di avere la presenza discreta e al tempo stesso forte di Colui che è nello stesso tempo il nostro inizio e la nostra meta. Auguri di cuore a tutti. don Fausto Nuova serie Numero 1 Approfondimento Alla scoperta dei santi patroni Chi erano San Vincenzo e Sant’Anastasio che si festeggiano il 22 gennaio di Anna Parachini non si mostrò molto brillante: balbettava, restava muto. Allora il suo DiaIl patrono di Pombia è San Vincenzo cono, umilmente gli disse: “Padre, se Martire, che è anche quello di Varallo permetti, risponderò io in tua vece”. insieme a Sant’Anastasio. Il Vescovo, per nulla offeso da quella Cosa sappiamo dei nostri Santi patro- proposta, disse sommessamente: “Fini? glio mio, come ti ho affidato il compito San Vincenzo era nativo di Huesca, in di predicare il Vangelo, ti do volentieri Spagna, e a Saragozza si fece notare anche quello di rispondere al governacome giovane pieno di spirito, istruito tore”. Avuto il permesso di parlare, nelle scienze sacre e profane e di pron- Vincenzo ribatté una per una le accuse ta e convincente parola. Per questo il del governatore. Fu messo alla tortura, Vescovo della città, Valerio, lo scelse slogato e ferito, gettato in una stretta come proprio collaboratore, o meglio, prigione, il cui pavimento era ricoperto come proprio portavoce, incaricandolo da cocci taglienti. Il giovane Diacono vi si sdraiò sopra, cantando inni di ringraziamento al Signore. Per togliergli la gloria di morire su quel letto tormentoso, il governatore diede allora ordine di sostituire i cocci con un soffice materasso: ma Vincenzo, appena disteso sul morbido, invece di riposare morì. Era il 22 gennaio del 304. Il corpo del Martire venne gettato in mezzo ad un campo, preda dei cani famelici, ma un corvo lo difese. Allora Daciano fece chiudere il cadavere in un sacco piombato e lo gettò in un fiume, ma il sacco galleggiò e approdò San Vincenzo raffigurato nell’affresco absidale in un punto della riva dove dell’omonima chiesa a Pombia i cristiani accorsi fecero sorgere una bellissima di predicare il Vangelo in suo nome. E chiesa in onore di San Vincenzo Diaquesto perché Valerio, per quanto otti- cono e Martire. In tale racconto, e in mo e santo Pastore, non aveva il dono altri simili, gli elementi storici si sono dell’oratoria, era un pessimo parlato- mischiati con quelli fantastici e ciò grare ed a volte era persino balbuziente. zie alla grande devozione che San VinQuando agli inizi del IV secolo iniziò cenzo ha riscosso ovunque. In suo onore improvvisa ed imprevista la persecu- sono sorte innumerevoli chiese in Spazione dell’imperatore Diocleziano, il gna, Italia, Francia, Germania, Grecia, governatore di Valencia, Daciano, nel Africa. È protettore in particolare degli 304 si lanciò con inaudita ferocia con- orfani, delle vedove e dei poveri. tro i cristiani di Spagna. Per prima Sant’Anastasio, il cui nome prima delcosa fece trasferire, a piedi e incate- la conversione era Magundat, nacque nato, il Vescovo Valerio di Saragozza probabilmente alla fine del sesto sea Valencia. Vincenzo, anch’egli carico colo in una città della Persia. Istruito di catene, seguì naturalmente il suo nell’antica religione zoroastriana del Vescovo, sostenendolo nella fatica del suo popolo si unì presto all’esercito viaggio. Nell’interrogatorio il Vescovo persiano come cavaliere e partecipò 2 Le Campane Sant’Anastasio raffigurato nella vetrata della parrocchiale di Varallo Pombia alle guerre contro l’impero bizantino. Nel 614 l’imperatore persiano Cosroe, essendosi impadronito di Gerusalemme, trasportò la Croce in Persia. Magundat, incuriosito dalla reliquia, volle conoscere i fondamenti della religione cristiana. Recatosi a Gerusalemme lavorò come orafo e poi si convertì scegliendo Anastasio (il risorto) come nuovo nome. Divenne monaco e visse con fervore per sette anni la propria fede. Recatosi a Cesarea venne catturato dall’esercito del suo paese di origine e condannato a morte assieme ad altri cristiani. Viste le sue origini venne condotto a Sergiopoli e gli fu offerta la possibilità di abiurare il cristianesimo, ma dopo varie torture rimase saldo nella sua fede e alla fine, il 22 gennaio 628, venne soffocato e il suo cadavere decapitato. Nel 640 alcune reliquie furono trasportate a Roma dove la sua venerazione si legò a quella di San Vincenzo. Li accomuna la data del martirio: il 22 gennaio, che è la data delle nostre feste patronali. la situazione economica delle nostre parrocchie In primo piano Sui bilanci incidono ancora i mutui. Appello alla generosità della comunità RALLO POMBIA PARROCCHIA DIalVA 15 novembre situazione - 43.898,48 da rimborsare 275.417,66 MUTUO 26 20 il tro B. POP. MILANO en da rimborsare 11.280,54 MUTUO 16 20 o gn giu tro en B. POP. NOVARA da rimborsare 25.600,00 PRESTITO 17 20 il entro BENIAMINO C/C BANCARIO di don Fausto Giromini Anche se i bilanci completi delle due parrocchie si avranno solo dopo il 31 dicembre, già oggi, a metà novembre, si dispone di alcuni dati che vorrei brevemente commentare. Iniziamo dalla Parrocchia di Varallo Pombia. A metà novembre il totale delle entrate è di 110.616,35 euro mentre il totale delle uscite è di 129.313,26 euro. Ciò significa che a tutt’oggi si registra una perdita di 18.696,91 euro. Nelle uscite pesano le spese per gli immobili che, oltre alle utenze di luce, gas ed acqua, compren- Le Campane Bollettino parrocchiale di Varallo Pombia e Pombia Coordinamento don Fausto Giromini Grafica ed impaginazione in proprio Redazione: casa parrocchiale E mail: [email protected] Tel: 0321 956654 In copertina presepio di Santa Maria (2012) PARROCCHIA DI POMBIA situazione al 15 no vembre C/C BANCARIO MUTUO B. POP. MILANO dono anche quanto sostenuto per far fronte a delle emergenze: è stato necessario riparare l’impianto microfonico della Chiesa parrocchiale e migliorare quello del Santuario, sono state effettuate delle riparazioni delle caldaie in parrocchia ecc. Incidono molto i mutui parrocchiali: il mutuo alla Banca Popolare di Milano con scadenza nel 2026, quello al Banco Popolare con scadenza giugno 2016 e il Prestito Beniamino (cioè le somme concesse a prestito alcuni anni fa da diverse famiglie a tasso zero) da rimborsare entro il 2017. Insieme i tre prestiti hanno comportato un’uscita di 41.236,22 euro e alla fine dell’anno si sfioreranno i 50.000 euro. La perdita di esercizio farà sì che si aumenterà l’indebitamento nei confronti delle banche. E’ necessario ancora una volta appellarsi alla generosità dei parrocchiani perché ci aiutino a far fronte agli impegni economici che gravano sulle casse parrocchiali. Giova ricordare che il bar dell’oratorio e le attività oratoriane non rientrano nel bilancio parrocchiale, ma in quello del Circolo Anspi, come previsto dalle norme di legge. An- - 8.613,17 da rimborsare 122.535,83 entro il 2026 che l’acquisto molto impegnativo del grande tendone usato in oratorio è una voce che grava sul bilancio Anspi e non su quello parrocchiale. Diversa è la situazione della Parrocchia di Pombia. A metà novembre il totale delle entrate è di 46.543,15 euro, mentre il totale delle uscite è di 28.821,54 euro. Dunque a Pombia si registra un utile di esercizio, sebbene ancora provvisorio, pari a 17.721,61 euro. Tra le voci attive nel bilancio si segnalano le entrate in occasione del Palio dei Rioni che ha dato un utile netto di 5.051,10 euro. Anche a Pombia è presente un mutuo con scadenza nel 2026 che nel corso dell’anno ha comportato finora un esborso di 7.678,48 euro, anche se a metà novembre mancano ancora due rate tanto che il mutuo graverà alla fine dell’anno per oltre 9.000 euro. All’inizio del prossimo anno verranno resi pubblici i bilanci definitivi delle due parrocchie, ma già oggi chi volesse maggiori informazioni può rivolgersi direttamente al parroco. Le Campane 3 Casa di Riposo don Giorgio Nobile Fra Terzo lotto, iniziati i lavori gli interventi, un nuovo fabbricato, una nuova cucina e l’adeguamento delle camere di don Fausto Giromini, presidente Arriva un giorno nella vita di molte persone in cui la casa nella quale hanno vissuto sempre non basta più. Nascono nuove necessità: bisogno di ausili, di spazi diversi, di assistenza continua e di un aiuto professionale che i familiari, nonostante l’amore e la buona volontà, non sono più in grado di dare. Questo è un momento particolarmente delicato. La constatazione di questa inadeguatezza sia da parte della persona interessata che di chi le è più vicino e la conseguente necessità di individuare soluzioni alternative lontane dalla propria casa e dalla propria famiglia provocano comunque crisi e sofferenza. All’inizio degli anni ’80 conoscendo molto bene problematiche di solitudine e di fragilità nella nostra comunità, il parroco don Giorgio Nobile manifestò forte il desiderio di offrire alla comunità varalpombiese una struttura per le persone anziane e sole. La Casa è sorta sul territorio lasciato alla parrocchia dalla contessa Teresa Mocenigo Soranzo ed i varalpombiesi hanno sostenuto solidamente l’esecuzione dell’opera. La struttura si trova dentro al cuore della Comunità ed è espressione di fattiva solidarietà verso le persone più deboli. Il primo lotto della Casa è stato inaugurato il 23 marzo 1986 con la disponibilità di 27 posti. Il secondo lotto della Casa è stato inaugurato il 5 luglio 1998 con la disponibilità di 7 posti per un totale di 34 posti. In questi trent’anni 306 ospiti hanno usufruito dei servizi offerti quotidianamente dalla struttura con l’impiego di persone altamente qualificate che assistono gli ospiti nell’eseguire le normali azioni quotidiane e ne favoriscono l’autonomia riducendo il più possibile i rischi di isolamento ed emarginazione. Tutto nella precisa coscienza che l’utente è una persona unica ed irripetibile, portatrice pertanto di esigenze anch’esse uniche ed irripetibili. Questa casa di riposo, opera nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia assistenziale attenendosi agli standard gestionali emanati dalla Regione Piemonte. 4 Le Campane Il personale del servizio alla persona, infermieristico, fisioterapico, cucina e pulizie è dipendente della cooperativa Socialnis di Cerrione (Biella) leader nel settore dell’assistenza socio sanitaria nelle case di riposo. Una grande risorsa della struttura sono i volontari che alternandosi durante la settimana offrono gratuitamente il loro servizio per espletare diverse funzioni e rendere sempre più accogliente e funzionale la permanenza nella struttura. Un gruppo di volontari coordinati da una psicologa si occupa dell’animazione e psicomotricità degli ospiti. Un gruppo di volontari si occupa dello stiro della biancheria degli ospiti e del guardaroba. Un gruppo di volontari si occupa dì attività varie come la cura del giardino, di commissioni presso l’ASL e quant’altro richiesto nell’attività quotidiana della struttura. Un gruppo di volontari coordinati dal parroco don Fausto Giromini si occupa della gestione amministrativa della struttura. Il gruppo San Vincenzo si occupa del trasporto degli ospiti presso le strutture sanitarie di riferimento. La protezione Civile si occupa della sicurezza della struttura ed interviene su chiamata in situazioni di emergenza. Purtroppo le ultime normative emanate dalla regione Piemonte rendono la struttura esistente non idonea ad operare e svolgere l’attività se non vengono eseguiti alcuni interventi di ristrutturazione che rendano la struttura agibile secondo quanto previsto dalle nuove normative vigenti. A tal proposito la casa di riposo opera con Autorizzazione Transitoria sin dal 1986 e la casa di riposo a fronte di un progetto di ristrutturazione da eseguire entro il 2016 potrà richiedere il rilascio dell’Autorizzazione Definitiva. Il progetto era stato suddiviso in tre lotti di cui: Primo lotto. Realizzazione dei bagni comuni al piano terra, infermeria e locale ufficio; completato nel 2011. Secondo lotto. Installazione ascensore porta lettighe e sostituzione caldaia; completato nel 2014. Terzo lotto. Ampliamento delle aree disponibili per gli ospiti con la realizzazione di un nuovo fabbricato addossato alla struttura esistente, la realizzazione di un nuovo locale cucina e l’adeguamento delle camere e dei bagni secondo quanto richiesto e approvato dall’ASL per la trasformazione dell’autorizzazione Transitoria in Autorizzazione Definitiva; da completare entro il 2016. I primi due lotti già realizzati e completamente finanziati sono costati circa 300.000 euro. Per il terzo lotto in fase di realizzazione è stato preventivato un costo di circa 600.000 euro. Sarà finanziato per 500.000 con la permuta della vendita della cascina e dei terreni lasciati in eredità alla casa di riposo dalla signora Angelina Boggio e con la permuta di una eredità lasciata da Favini Ing. Aldo Pio. La rimanenza di 100.000 euro sarà finanziata con fondi propri da reperire tra bandi di Fondazioni o lasciti e dai ricavi degli esercizi 2015/2016. Il progetto della struttura è stato affidato allo Studio Tecnico Architetti Associati Vecchio Angiolini. I lavori edili all’impresa Mete Nicola. Il presidente e l’intero consiglio d’amministrazione hanno ritenuto opportuno informare la comunità di Varallo Pombia trattandosi di una struttura parrocchiale a scopo caritativo e di grande utilità per il paese. aperto a varese l’anno pastorale di Lorenzo La Capria Il primo sabato di settembre ha segnato l’inizio del cammino verso il nuovo anno pastorale della nostra comunità con il tradizionale pellegrinaggio al Sacro Monte di Varese. La preghiera del rosario, dietro alla croce, ha accompagnato l’ascesa lungo le cappelle rappresentanti i misteri Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi. Terminata la salita uno sprazzo di sole ha allietato l’attesa prima della Celebrazione Eucaristica solennizzata dalla presenza della corale. Don Fausto prendendo spunto dall’episodio della guarigione del sordomuto del Vangelo di Marco (Mc 7,31-37), ha indicato tre propositi da vivere nel nuovo anno pastorale. Il primo è l’invito a coltivare l’amore per la vita interiore recuperando il valore del silenzio, condizione necessaria per ascoltare la voce del Signore che risuona dentro di noi. Questo è possibile solo se facciamo tacere tanti “rumori” che ci stordiscono e tante “voci” che ci distraggono mandandoci “fuori strada”. Un secondo proposito è recuperare lo slancio nell’annunciare il Vangelo; coloro che avevano assistito alla guarigione del sordomuto da parte di Gesù non riuscivano a non comunicarlo a tutti quelli che incontravano nonostante gli fosse stato chiesto di non dirlo. E’ una grazia quella di parlare di Gesù che dobbiamo invocare per i catechisti, gli animatori, a cui sono affidati i giovani, e per i genitori che sono i primi catechisti dei propri figli. Al giorno d’oggi noi rischiamo di parlare di tutto e di tutti tranne che di Gesù e del Vangelo, non dobbiamo restare muti anche sulle questioni religiose. Il terzo proposito è quello di assumere il modo di annunciare Gesù dei testimoni della guarigione i quali dicevano “Ha fatto bene ogni cosa”, ne parlavano bene! Hanno messo in circolo un “pettegolezzo positivo”, e anche noi siamo chiamati a farlo, a parlare delle cose che ci sono, che funzionano, che sono buone, dicendo bene degli al- Il pellegrinaggio di settembre tri, diffondendo voci buone che contrastino le voci cattive. Al termine della celebrazione, dopo il saluto del rettore del santuario, il rientro per continuare il cammino nel quotidiano grati per quanto il Signore ha donato a ciascuno in questo pellegrinaggio. donata la statua di san giuseppe E' stata collocata nell’omonimo altare in San Vincenzo Da domenica 11 ottobre gli arredi sacri della chiesa di San Vincenzo si sono arricchiti con la statua di san Giuseppe. Con un’operazione coordinata da Feliciano Monico e promossa con un passaparola fin dall’estate, un gruppo di generosi fedeli ha deciso di far dono alla parrocchia pombiese della statua dedicata allo sposo di Maria, padre putativo di Gesù, patrono della Chiesa universale, dei padri, dei falegnami e carpentieri, dei lavoratori, dei moribondi, degli economi e dei procuratori legali. Il manufatto è stato collocato nell’altare laterale intitolato proprio a san Giuseppe la cui pala sovrastante ne raffigura ‘il sogno’. «Giuseppe – così lo ha definito papa Bergoglio nell’Angelus del 22 dicembre 2013 - era un uomo che dava sempre ascolto alla voce di Dio, profondamente sensibile al suo segreto volere, un uomo attento ai messaggi che gli giungevano dal profondo del cuore e dall’alto. Non si è ostinato a perseguire quel suo progetto di vita, non ha permesso che il rancore gli avvelenasse l’animo, ma è stato pronto a mettersi a disposizione della novità che, in modo sconcertante, gli veniva presentata. E così è diventato ancora più libero e grande». Le Campane 5 Vita parrocchiale ottobre, tempo di cresime Domenica 18 ottobre, a Varallo Pombia, don Fabrizio Poloni, cancelliere vescovile presso la Curia di Novara, espressamente delegato dal vescovo Franco Giulio Brambilla, ha impartito la Cresima ai ragazzi di seconda media preparati nel cammino che li ha portati a ricevere lo Spirito Santo dai catechisti suor Elena, Anna Maria e Tarcisio. Hanno ricevuto il sacramento della Confermazione: Emanuele Agazzi, Lorenzo Almirante, Andrea Baldina, Samuele Calderaro, Simone Campagna, Lorenzo Caretti, Noemi Caruso, Michele Castriotta, Alessia Costa, Sara Dellacanonica, Fabrizio Dova, Paolo Fanchini, Giada Gattico, Ilaria Lanciani, Licia Leveque, Mathias Lime, Nicolò Macrì, Samuele Maiolo, Fabio Martini, Steven Mema, Davide Montagner, Andrea Montana Lampo, Vanessa Nagliato, Christian Origlio, Martina Pagliarin, Laura Petriccioli, Matteo Pettinati, Sasha Piovan, Andrea Proietti, Davide Rossi, Annachiara Sabattini, Lorenzo Silvestri, Michela Spazian, Nicole Squizzato, Chiara Terazzi, Chiara Tosi, Bianca Varsalona, Giada Zavattari. Hanno invece ricordato la Cresima, per la quale hanno seguito tutta la preparazione insieme ai loro compagni, già ricevuta insieme al Battesimo con il rito orientale Roman Kvasnyuk e Georgiana Ileana Turlea. Domenica 25, a Pombia, nella chiesa di San Vincenzo, è toccato a Francesca Affinita, Rebecca Andolina, Andrea Silvia Colombo, Giulia Dondi Benelli, Francesca Fichera, Ilaria Gnemmi, Ivan Mancin, Francesco e Gianluca Mascia, Martina Munari, Alice Palmieri, Valerio Antonio Rimola, Dennis Russo, Alessia Scalzo e Samuele Taddeo (tredici pombiesi e due varalpombiesi) ricevere il sacramento della Cresima. La cerimonia è stata presieduta da don Renzo Cozzi. Catechisti sono stati Tarcisio Cerutti e suor Elena Pautasso. 6 Le Campane La nostra storia Don giuseppe rossi, un ‘pretino di montagna’ di Betty Ingignoli Le comunità di Varallo Pombia e di Castiglione Ossola si sono incontrate in quest’ultimo comune il 26 settembre scorso nell’anniversario della traslazione delle spoglie di don Giuseppe Rossi dal paese natale a quello della sua morte, traslazione fortemente voluta dai castiglionesi per il “loro” parroco. Alla presenza del vescovo monsignor Brambilla, dei parroci e delle autorità dei due Comuni, è stata rievocata la figura di un ‘pretino di montagna’ che ha saputo fare della sua vita un dono totale alle persone a lui affidate. Dal suo diario emerge l’entusiasmo del giovane prete, il desiderio di mettersi alla prova nel cambiare il mondo, lo scoraggiamento nel vedere i propri sforzi annullati o ignorati, la coerenza e la forza d’animo nel perseguire la missione affidatagli. Quando la guerra raggiunse la valle, non si nascose dietro ipocrisie o schieramenti di convenienza, ma continuò ad amare il suo gregge senza distinzioni; e quando infine apparve chiaro che sarebbe stato il capro espiatorio della violenza giunta in paese, non fuggì ma accettò coscientemente il suo destino. Nella bella chiesa di Castiglione Ossola sono conservate le reliquie del suo martirio; ciò che impressiona maggiormente non sono le pietre ancora sporche del suo sangue, ma la tonaca. Così piccola, così segnata dal colpo alla schiena. Conoscere la storia di don Giuseppe Rossi, varalpombiese di nascita ma ossolano di vita e di morte, significa ricordare quei tempi difficili, anche vicini a noi, in cui il fratello uccideva il fratello: non dimenticare il suo sacrificio è un dovere per tutti noi. la parrocchia di pombia ha compiuto 80 anni di Giordano Negri Buon compleanno parrocchia! Sei nata il 14 ottobre del 1935 dopo tante difficoltà e con molto scetticismo: poco importava quell’aeque principalis del decreto vescovile che voleva metter definitivamente pace fra la parrocchia di San Vincenzo e quella di Santa Maria. Con il passare del tempo, lentamente ma progressivamente, sono cessate le antiche rivalità e l’unione ha potuto cementarsi: ma non è stato facile. Buon compleanno parrocchia! La tua storia corre parallela a quella di una comunità dal battito forte e vitale e dei sacerdoti che t’hanno curata. Basta un aneddoto o un momento, triste o felice, per ricordare quegli anni e quei volti. Hai avuto don Giovanni Ferrari, come primo parroco. Che spirito di sacrificio nell’accettare l’alternanza delle canoniche! Eroico quando un gruppo di pombiesi fu trascinato in piazza dai tedeschi, non esitò a mettere la propria vita a repentaglio affinché fosse risparmiata! A lui, unico ad avere que- sto privilegio, hanno dedicato la scuola elementare ed una via. Dopo di lui t’ha retta don Mario Cerini, quel sacerdote tanto generoso quanto ingiustamente criticato da una parte della popolazione. E poi, dal giugno 1958, a guidarti è arrivato don Pacifico Scarani, parroco per oltre 40 anni ed ultimo sacerdote residente. I suoi decisivi interventi per lo sviluppo economico del paese uniti ad una carismatica e poliedrica personalità non gli sono bastati per meritarsi un minimo riconoscimento dopo il febbraio 2000, quando Dio lo chiamò a sè. Di lui ci si è probabilmente dimenticati troppo in fretta. Buon compleanno parrocchia! Prima che finisse il millennio, con don Pierangelo Cerutti (il primo parroco non residente) ed i suoi collaboratori hai trascorso dodici anni (dal 1999 al 2011) di ristrutturazione spirituale, materiale ed organizzativa (si istituiscono anche il Consiglio pastorale ed il Caep) sperimentando in anticipo il significato di unità pastorale. Dopo di lui hai vissuto la breve parentesi di padre Matteo Borroni (ottobre 2011-marzo 2013) cui è seguita la nomina dell’attuale don Fausto Giromini. Buon compleanno parrocchia! Nella memoria scorrono le immagini della festosa ordinazione di don Tiziano Righetto, il sereno entusiasmo di don Piercarlo Comazzi che hai avuto come diacono dal 1999 al 2005 ed i primi passi dei coadiutori don Paolo Cavagna, don Massimo Martinoli e don Sabino Decorato ora stimati parroci. E poi sei stata teatro degli inizi gioiosi di don Crépin Kegue, don Marco Masoni, don Riccardo Zaninetti, don Massimiliano Maragno, don Ivan Cattaneo e don Samuele Pizzolato. E, in occasione dei tuoi primi 80 anni, permettici di ricordare anche don Giacomo Volpato e don Giancarlo Minchiotti non più in mezzo a noi. Il primo era il salesiano che don Pacifico invitava in occasione delle ‘feste grandi’ e per le confessioni. Il secondo, in aiuto a don Pierangelo, è stato la dimostrazione che anche ad 80 anni si può essere ancora saggi ed apprezzati sacerdoti. E allora, pur tra tante difficoltà, buon compleanno parrocchia! Le Campane 7 Iniziazione cristiana Per l’anno 2015-2016 sono 289 gli iscritti in 22 gruppi PAROLA... DI CATECHISTA Il catechismo ai ragazzi dell’iniziazione cristiana è un’attività delicata e preziosa nella vita di una parrocchia, perché significa essere fedeli al comando di Gesù risorto: “Andate a annunciare a tutti le parole che vi ho insegnato!” In un certo senso il catechismo è il volto missionario della chiesa nei confronti dei più piccoli. Com’è il catechismo nelle nostre due parrocchie? Quanti gruppi ci sono? Come funzionano? Complessivamente i ragazzi iscritti dalla classe seconda primaria alla classe prima media sono 289, di cui 193 a Varallo Pombia e 96 a Pombia. I ragazzi sono suddivisi in 15 gruppi a Varallo Pombia e in 7 a Pombia. Al di là dei numeri, abbiamo provato a chiedere ad alcune catechiste come stanno vivendo questa esperienza. Abbiamo intervistato le catechiste che l’anno scorso hanno accompagnato i ragazzi all’importante tappa della Prima Comunione. Si tratta di Fiorella Parachini, Cristina Milazzo e Paola Colombo a Varallo Pombia e Carmen Angela Prelli a Pombia. 1. Da quanti anni fai catechismo? Fiorella: Da ormai quindici anni. I primi sei anni ho iniziato partecipando insieme a mio figlio agli incontri che lui faceva e questa è stata l’occasione per riscoprire tante cose; da nove anni faccio catechismo da sola. Cristina: Ho iniziato a fare catechismo nel ’92… Poi ho avuto varie interruzioni per l’arrivo dei figli e per altri problemi famigliari. L’ho fatto per circa 15 anni. Fiorella Parachini Cristina Milazzo 2. Catechismo è bello perché… Fiorella: Perchè voglio trasmettere ai bambini la felicità che io ho sentito dopo aver incontrato il Signore a quasi 40 anni. Cristina: Perché ti obbliga a metterti in gioco, a non dare per scontata la tua fede. I ragazzi sono bersagliati da innumerevoli messaggi e mi sembra fondamentale che qualcuno parli loro di Gesù. Paola: Perché ti senti scelto. Scelto dal sacerdote, da una suora oppure da un’amica che ha bisogno di aiuto, ma sopratutto scelto da Gesù che ti invita a conoscerlo meglio per diventare testimone e farlo incontrare ai bambini che Lui ti ha affidato. Carmen: Stare con i bambini è una gioia indescrivibile, mi hanno aiutato a vivere nel momento più difficile della mia vita. 3. Catechismo è faticoso quando… Paola: Faccio catechismo da nove anni, ma i primi due ho aiutato un’altra catechista. Fiorella: Sempre, perché ti accorgi che la nostra meta sarebbe quella di portare i bambini in Chiesa, e non si riesce e allora ti domandi che cosa serve far catechismo se poi alla messa non ci sono e ti vien voglia di smettere. Allora ti ricordi che è importante seminare e il Signore poi ci penserà. Carmen: Sono circa venti anni che faccio catechismo presso le parrocchie di Pombia e Varallo Pombia. Cristina: Perché la fede interessa poco oggi. E’ uno dei tanti aspetti della vita, invece dovrebbe essere 8 Le Campane Paola Colombo Carmen Prelli la cosa principale. I bambini fanno fatica a partecipare alla vita della parrocchia, della chiesa. Vengono a catechismo ma pochi vengono a messa. Paola: Quando sei nella prova. E’ sempre difficile essere testimone quando si è nelle difficoltà. Carmen: Quando ti accorgi che non ti ascoltano e torni a casa con l’amaro in bocca. 4. Cosa auguri ai tuoi bambini? Fiorella: Che un giorno, mettendo la mano in una tasca, trovino un biglietto immaginario lasciato dalla catechista e che pensino che dopotutto non era una matta e magari portando il loro figlio al primo incontro di catechismo facciano la mia stessa domanda di 15 anni fa: “Mi posso fermare anche io?” E da allora la tua vita cambia! Cristina: Ai miei bambini auguro di incontrare delle persone buone che facciano sentire loro la presenza di Gesù nella loro vita. E di non accontentarsi mai di una vita banale, basata solo sulle cose materiali, ma di cercare sempre il bene e la “verità”. Paola: Auguro di fare l’esperienza dell’incontro con Gesù nel loro cuore. Carmen: Auguro loro tutto il bene del mondo e spero di essere riuscita a far amare loro Gesù come lo amo io. Tante le iniziative in calendario per i giovani Oratorio Sacro Cuore di Rachele Rodolfi Dopo la tradizionale fiaccolata in tandem, la cena con delitto, il concorso canoro e gli altri eventi della festa dell’Oratorio, è iniziato un nuovo anno pastorale, naturalmente accompagnato da tante iniziative. I gruppi giovanili, che prevedono diversi incontri per i ragazzi delle scuole medie e superiori, sono iniziati a metà ottobre: il tema portante, quest’anno, è quello delle beatitudini. Tra i nuovi progetti dei gruppi, la creazione di un piccolo giornalino mensile, una sorta di approfondimento sui temi trattati durante gli incontri serali. Un’importante novità è costituita dall’apertura serale dell’Oratorio: grazie alla disponibilità di alcune coppie di genitori, l’Oratorio è aperto tutti i sabato sera, esclusi ovviamente i periodi festivi: una grande opportunità che permette di creare un nuovo spazio di aggregazione, soprattutto per i ragazzi più piccoli. L’iniziativa è stata molto apprezzata, e ogni sabato, fino alle 23.30, il bar e la saletta adiacente sono frequentati da un numeroso gruppo di ragazzi. Infine, per inaugurare la stagione autunnale, domenica 25 ottobre l’Oratorio ha ospitato una castagnata, accompagnata da un torneo di calcetto. Tra castagne e salamelle, si sono affrontate in tre diversi gironi, ciascuno rappresentante una fascia d’età, una decina di squadre, tra cui una femminile e una composta da soli papà. Il torneo ha occupato l’intero pomeriggio: l’ultima partita è stata giocata quasi al buio, seguita poi dalla premiazione sotto il nuovo tendone dell’Oratorio. oltre 250 iscritti al ‘Circus Grest’ di Rachele Rodolfi Il fiore all’occhiello del nostro Oratorio è, come ogni anno, il Grest, che gode di numerose partecipa- zioni (258 i bambini iscritti e 89 gli animatori) ed è sempre molto apprezzato. Come lo scorso anno, le diverse squadre non sono più divise in base all’età dei componenti, ma si tratta di gruppi eterogenei, che si dividono solo al momento del gioco, in modo da poter garantire sfide equilibrate tra i piccoli giocatori. Quest’anno l’Oratorio ha ospitato il ‘Circus Grest’: ogni mattina un personaggio del mondo del circo si presentava sotto il nuovo tendone per una breve scenetta, introducendo ai bambini e ragazzi presenti il tema del giorno, su cui poi si sviluppavano attività Il gruppo della cena con delitto dell’11 settembre L’arrivo della fiaccolata da Oropa in occasione della festa dell’Oratorio (20 settembre) e riflessioni. Ogni settimana i partecipanti erano impegnati in una gita: tra le mete, il parco di divertimenti Leolandia e la piscina. Inoltre, per la prima volta, nel Salone è stato ospitato il servizio mensa, che comprendeva un pasto caldo, e poteva essere completato dai partecipanti con i panini portati da casa. Ma la vera novità di quest’ultima edizione del Grest è stata data dal tendone acquistato dall’Oratorio: una spesa che si è resa necessaria visto il numero degli iscritti, per permettere ai bambini di giocare e svolgere attività all’aperto anche nelle giornate più calde. Il tendone era stato già utilizzato anche in occasione del pranzo hawaiano del 2 giugno, per proseguire poi con la festa dell’Oratorio, durante il concorso canoro e la serata musicale. Le Campane 9 Speciale Giubileo E' iniziato l’8 dicembre, a 50 anni dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II Lasciamoci sorprendere dalla misericordia di dio raggiungere tutti in questo Anno Santo il Pontefice ha stabilito che nelle settimane successive vengano aperte nelle cattedrali e nei santuari di ciascuna diocesi molte Papa Francesco con l’indizione del Giubileo Straordi- Porte Sante della Misericordia, che resteranno aperte nario della Misericordia rivolge un invito personale a per tutto l’anno giubilare consentendo ai fedeli di vivere ciascuno di noi a vivere un tempo di preghiera, di con- anche a livello locale l’esperienza del pellegrinaggio. versione e di grazia, “un tempo favorevole per la Chie- «Il Giubileo, pertanto, - aggiunge Papa Francesco - sarà sa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari dei credenti”. Questo Anno Santo andrà dalla solennità quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa» dell’Immacolata (8 dicembre 2015), a cinquant’anni (MV,3). Nella diocesi di Novara saranno sei le chiese esatti dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano giubilari. La cattedrale vedrà l’apertura della prima II, fino alla solennità liturgica di Gesù Cristo Signore Porta Santa della Misericordia domenica 13 dicemdell’universo (20 novembre 2016). Gesù, nel vangelo di bre alle ore 18 con la solenne celebrazione del vescoLuca, indica la strada: “Siate misericordiosi, come il vo Monsignor Franco Giulio Brambilla; questa avverPadre vostro è misericordioso” (Lc 6,36). Meditare rà in concomitanza con l’apertura della Porta Santa nel silenzio la Parola, contemplare in essa la miseri- della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma da cordia di Dio ed assumerla come nostro stile di vita è il parte del Papa. Nel periodo natalizio ci sarà l’apertupercorso per essere riconosciuti davvero suoi figli, segni ra delle Porte della Misericordia in cinque santuari tangibili, nel quotidiano, di un Dio che è Padre “Pa- diocesani: venerdì 25 dicembre alle ore 11, al Sacro ziente e Misericordioso”. L’inizio solenne del Giubileo Monte di Orta; domenica 27 dicembre alle ore 15,30, avverrà con l’apertura della Porta Santa da parte di al Santuario del Santissimo Crocifisso di Boca; vePapa Francesco in San Pietro la mattina dell’8 dicem- nerdì 1° gennaio alle ore 16, al Santuario Madonna bre. Perché l’abbraccio della Misericordia di Dio possa del Sangue di Re; mercoledì 6 gennaio alle ore 16, al Sacro Monte di Varallo Sesia; giovedì 7 gennaio ore 19,30 (circa), al Santuario Il logo del giubileo: l’uomo smarrito della Santissima Pietà di Cannobio. «Il pellegrinaggio – scrive Papa Francesco - è sulle spalle del Buon Pastore un segno peculiare nell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona Il logo del Giubileo, accompagnato dal motto “Misericordiosi come il Padre”, reinterpreta l’immagine del Buon Pastore che si carica sulle spalle compie nella sua esistenza» (MV, 14). La l’uomo smarrito. Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere diocesi di Novara insieme al vescovo si che Cristo tocca in profondità la carne dell’uomo e lo recherà a Roma in pellegrinaggio alla fa con amore tale da cambiargli la vita. Infatti i suoi Porta Santa di San Pietro dal 25 al 27 occhi si confondono con quelli dell’uomo. Gesù vede aprile 2016 avendo anche l’opportunità con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Gesù. di assistere all’udienza papale di merOgni uomo quindi scopre in Cristo la propria umacoledì 27 aprile. Sarà possibile aderire nità e il futuro che lo attende. La scena si colloca prenotandosi entro il 31 gennaio 2016 all’interno della mandorla, anch’essa figura cara all’iconografia antica e medioevale che richiama in parrocchia. A livello locale, sarà posle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre sibile vivere il pellegrinaggio tra il 3 e ovali concentrici, di colore progressivamente più 4 giugno al Sacro Monte di Orta con chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimenil giubileo dei giovani, aperto a tutti; to di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del partendo da diverse parti della diocesi, peccato e della morte. Infine la profondità del coloa piedi, si giungerà al Sacro Monte di re più scuro suggerisce l’imperscrutabilità dell’amore Orta dove il Vescovo darà il mandato per del Padre che tutto perdona. la Giornata Mondiale della Gioventù di di Lorenzo La Capria 10 Le Campane Le tradizioni Celebrata la festa della Madonna del Rosario Il 13 dicembre nella Cattedrale di Novara l’apertura della prima Porta della Misericordia Cracovia. “Un Anno Santo straordinario, dunque, per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita. La Chiesa sente in maniera forte l’urgenza di annunciare la misericordia di Dio. La sua vita è autentica e credibile quando fa della misericordia il suo annuncio convinto. Essa sa che il suo primo compito, soprattutto in un momento come il nostro colmo di grandi speranze e forti contraddizioni, è quello di introdurre tutti nel grande mistero della misericordia di Dio, contemplando il volto di Cristo. La Chiesa è chiamata per prima ad essere testimone veritiera della misericordia professandola e vivendola come il centro della Rivelazione di Gesù Cristo”. Questo il pensiero di Papa Francesco che ci invita a vivere bene questo irripetibile anno giubilare per dare corpo, ciascuno e tutti insieme, a quanto ha auspicato verso la fine del testo di indizione dell’anno della Misericordia: “Come desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio! A tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come segno del Regno di Dio già presente in mezzo a noi”. Il Signore in questo tempo si avvicina ad ognuno di noi personalmente, in modo speciale, chiedendoci ancora una volta la disponibilità ad accoglierlo, a noi la scelta di lasciare che il Signore possa plasmarci sempre più a Sua immagine in questo anno giubilare. Tutte le informazioni per il giubileo sono reperibili al sito vaticano www.iubilaeummisericordiae.va e al sito diocesano www.diocesinovara.it/ Domenica 5, dopo oltre 60 anni, la festa della Madonna del Rosario a Pombia è tornata nel mese di ottobre, come da liturgia (l’ultima volta fu nel 1953; nel 2011 fu spostata al 1° ottobre ‘eccezionalmente’ per farla coincidere con l’ingresso di padre Matteo). Nel pomeriggio, sotto un bel sole dopo giorni di pioggia, si è svolta la processione da San Vincenzo a Santa Maria dove la Madonna ha sostato per tutto il mese. Domenica 12 ottobre, a Varallo Pombia, presso il Santuario della Madonna della Cintura, sempre nel pomeriggio si è radunato un gruppo di fedeli per la recita dei Vespri, accompagnata dal coro parrocchiale. È seguita la processione con la statua della Beata Vergine. Al termine, la celebrazione della Messa. Le Campane 11 Anagrafe parrocchiale (dal 1° gennaio 2015) Battesimi Varallo Pombia Camilla Cappelli Ivan Poidimani Enrico Lai Nicholas Lai Emma La Tella Viola La Tella Christian Zennaro Sofia Lamesta Christian Picone Francesca Bruciotti Aurora Chiumento Rebecca Coglio Sole Maddalena Durò Giacomo Moretti Edoardo Vanzan Beatrice Cavalieri Noemi Di Prisco Ginevra Destito Lorenzo Almirante Leonardo Chiti Kevin Falvo Pietro Milanese Ilaria Origoni Pombia Giulia Testa Matilde Baruffaldi Enea Arcolin Leonardo Capuano Gabriele Farfan Apaza Viola Maiorca Emma Vanzan Alice Borgato Bianca Bovio Giancarlo Di Chiara Angelica Vigliarolo Giorgia Butera Bianca Gagliardi Giulia Ciano Alice Fato MATRIMONI Varallo Pombia Luca Lamperti e Claudia Mondino Marco Pettinaroli e Arianna Panzuti Bisanti Davide Pavan e Simona Manfredi Luca Toffanello e Monica Caretti Carlo Ravelli e Federica Manuela Musetta Pasquale Amoruso e Valentina Nastri Luca Tangredi e Patrizia Pini Luigino Tonioli e Assunta Moira Scolavino Christian Miglio e Stefania Navazio Matteo Clerici e Mariangela Esposito Massimiliano Cristina e Stefania Rossi Alberto Lanfranconi e Vanessa Demo Pombia Gianfranco Lizzeri e Rachele Carini Alessandro Pizzi e Serena Ghisi Mirco Debernardi CONFESSIONI Lunedì 21 dicembre dalle 9.30 alle 11 a Varallo Pombia dalle 15 alle 16 a Cascinetta MARTEDI’ 22 DICEMBRE dalle 9 alle 11 a Pombia dalle 16 alle 17.30 a Pombia dalle 20.45 a Varallo Pombia confessioni comunitarie MERCOLEDI’ 23 DICEMBRE dalle 15.30 alle 18 a Varallo Pombia GIOVEDI’ 24 DICEMBRE dalle 10 alle 12 a Pombia dalle 15.30 alle 18 a Varallo Pombia 12 Le Campane e Stefania Planca Elia Macario e Alice Guerini Daniele Crespi e Ilaria Didò Fabrizio Scirli e Sara Zeme Mauro Marangon e Miguelina Acquaroli Alessandro Vezzoli e Romina Bartolomeo FUNERALI CELEBRATI (al 20 novembre) Varallo Pombia Esterina Favini Caterina Castelletta Enrico Panzuti Bisanti Paola Pittoni Alfrida Zanella Anita Maria Visconti Franco Giorgio Sudiro Maria Vittoria Calone Antonino Zolfo Riccardo Petrovich Maria Fragale Maria Pia Alemanni Adriano Zago Ermenegildo Lunardi Elda Fumagalli Armandina Freguglia Giuliano Severigo Tersilla Pistochini Dina Gambato Maria Vaccaro Angelina Lorenzini Fiorenzo Terazzi Luciano Parachini messe della notte ore 21 Pombia San Vincenzo ore 22.30 Cascinetta ore 24 Varallo Pombia Parrocchia VENERDI' 25 DICEMBRE Messe orario festivo SABATO 26 DICEMBRE ore 9.45 e ore 17 Pombia Santa Maria ore 11 e ore 18 Varallo Parrocchiale GIOVEDI' 31 DICEMBRE ore 16Adorazione Eucaristica a Santa Maria ore 17 Messa a Pombia Santa Maria ore 18 Messa a Varallo Pombia Parrocchia Giampiero Chierichetti Nico Nardello Enrico Gherlinzoni Maria Cerutti Carmelina Montagna Pietro Lionello Miria Montin Bruno Belossi Franco Di Netto Tempesta Giovanna Corti Marisa Carboniglio Carlo Mazzella Adele Sitzia Luigi Pallavera Eugenia Minella Felice Baù Giuseppe Franco Giampiero Vesco Ersilia Fanchini Angelo Renolfi Pombia Teresio Pella Vilda Borachini Soccorsa Consolazio Renato Silvestri Giorgio Combi Adriano Grazioli Roberto Colombo Giovanna Modiano Augusta Ghiraldi Giuseppina Bordin Daniele Vigliarolo Pietro Caserta Davide Franceschi Clelia Melone Rosa Ferazza Angelo Guerrini Maria Rosa Cardani I l N atale in parrocchia VENERDI' 1° GENNAIO Messe orario festivo a partire dalle 9.45 a Pombia Santa Maria 6 GENNAIO - EPIFANIA Messe orario festivo al mattino. Ore 15 Varallo P. Parrocchia Messa con raccolta delle offerte per l’Infanzia Missionaria; a seguire, nel salone dell’Oratorio, spettacolo per tutti i ragazzi