Relazioni tra insegnamento in ospedale
e servizio di istruzione domiciliare
progettare il superamento dell’emergenza
dell’istruzione domiciliare nelle scuole
territoriali
di A. Rubbino e E. Trombetti
Castel S. Pietro Terme - 13 Marzo 2007
Cos’è l’istruzione domiciliare,
a cosa serve
L’alunno costretto da una malattia, cronica e
non, ad assenze pari o superiori a 30 giorni
ha diritto all’istruzione domiciliare
servizio reso dai docenti della scuola di
appartenenza dell’alunno, con prestazioni
di orario aggiuntivo
Obiettivi dell’Istruzione domiciliare
•
Consentire il proseguimento del percorso scolastico
anche in situazioni di difficoltà (alunno fuori dalla scuola di
appartenenza e dalla scuola in ospedale)
•
Motivare allo studio (mantenersi “attivi”, coltivare interessi, impegnare in
•
Ridurre l’isolamento (conservando una rete di relazioni che riduca la
•
Mantenere un progetto di vita futura anche negli alunni
con patologie gravi
•
Migliorare la qualità della vita (ricavando spazi di serenità e di voglia
modo costruttivo gli spazi di tempo che la malattia e la cura “ampliano”
all’improvviso aiuta il processo di “guarigione”)
distanza tra la quotidianità naturale di bambini e ragazzi e la vita durante la “cura”)
di “fare” di impegno e di risultati positivi, quindi di crescita nonostante la malattia)
La scuola al S. Orsola-Malpighi
•1939: istituzione della scuola elementare
La storia in sintesi
•1997/98: nascita della scuola media sperimentale “Guido Reni – Gozzadini” nel Reparto di
Oncoematologia Pediatrica; insegnamento delle discipline di base
•Enti promotori: Provveditorato agli studi di Bologna - III Clinica Pediatrica Reparto di
Oncoematologia del S. Orsola.
•1998/99: potenziamento dell’organico con il superamento dell’assetto
di tutte le discipline.
sperimentale;
insegnamento
•1999/2000: estensione della scuola media in tutti i Reparti della Pediatria
Medicina generale, Chirurgia, Endocrinologia, Neuropsichiatria infantile (DCA).
•2001: servizio scolastico per gli studenti delle scuole secondarie superiori, “B.
Scappi” insegnamento delle discipline dell’area comune
•2002/03: istituzione della scuola materna - Passaggio dalla scuola G. Reni all’I.C. n°6,
unico Dirigente per scuola materna, elementare, media
I REPARTI IN CUI L’ISTRUZIONE D. E’ RICHIESTA:
ONCOEMATOLOGIA - NEUROPSICHIATRIA - MEDICINA GENERALE
I CASI SONO RIFERITI AD ALUNNI PROVENIENTI DA VARIE REGIONI IN CURA PRESSO IL POLICLINICO
2004/2005
16 elementare, secondaria 1° e 2°
2005/2006
24
2006/2007
27
Reparti e Patologie
La patologia cronica richiede degenze di varia durata; le ricadute o
recidive (nei pazienti oncologici) allungano i tempi della cura e i
docenti di un ordine di scuola possono ritrovarsi un alunno che ha
già frequentato la scuola in ospedale nell’ordine precedente
• In Oncoematologia i casi di istruzione domiciliare sono più
numerosi per necessità terapeutiche (bambini e ragazzi che hanno
affrontato il trapianto sono costretti a rimanere a casa per un intero
anno – gli altri, per periodi più o meno lunghi, in genere coincidenti
con il quadrimestre, senza poter frequentare la propria scuola né
quella in ospedale)
• In Neuropsichiatria i casi sono sporadici a seguito di
una degenza particolarmente lunga
• In Medicina Generale i casi sono rarissimi
La situazione attuale dell’I.D.(1)
elementi di criticità
A. Contatti tra scuola territoriale e scuola in ospedale
“frenetici” per l’attivazione del progetto (normativa
sconosciuta, richiesta di modulistica e di chiarimenti per la
compilazione…)
B. Interruzione della comunicazione quando l’alunno è in I.D.
C. L’alunno:
•
a volte, dichiara un disagio quando l’impegno che l’I.D.
richiede è troppo gravoso
• richiede aiuto per lo svolgimento di alcune attività o per lo
studio delle discipline non comprese nel progetto
D. La valutazione non sempre è calibrata sul percorso
dell’alunno, ma è rapportata frequentemente ai contenuti
del gruppo classe (riferita alla secondaria di 2°)
La situazione attuale (2)
• I programmi dell’I.D. sono simili o uguali a quelli del
gruppo classe
• Il numero delle ore disciplinari è limitato (spesso solo a
quello finanziato dall’USR)
• Le modalità di insegnamento sono quasi
esclusivamente tradizionali
• I mezzi di comunicazione alternativi sono poco usati
(penalizzati gli alunni di indirizzo tecnico professionale – con molti laboratori)
• L’organizzazione, di competenza di un responsabile
del progetto (al quale non è riconosciuto un compenso economico per il
carico di lavoro supplementare) , è lasciata poi alla
disponibilità dei singoli docenti
L’istruzione domiciliare
proposta di un percorso: organizzazione-attivazione-relazione-metodologia
come potenziare i punti di forza
• Integrazione tra l’intervento economico dell’USR e quello della scuola
di appartenenza (progetto per interventi individualizzati nel pof, Fondi di istituto)
• Monte ore differenziato secondo la complessità degli interventi (scuole
superiori con molte attività laboratoriali, numerose discipline, anche specialistiche…)
• Attivazione dei mezzi multimediali (collegamenti con la classe sia per gli
aspetti relazionali sia per le attività delle materie di indirizzo)
• “Riconoscimento” del responsabile del progetto, con funzioni di
coordinamento, per l’attivazione, l’organizzazione, i vari raccordi fino
al reinserimento positivo nella classe
• Intervento integrato tra i docenti della scuola in ospedale, della
scuola di appartenenza e quelli dell’ istruzione domiciliare (quando non
coincidono)
Attivazione
1.
I medici comunicano l’impossibilità della frequenza
scolastica dell’alunno
(stilano il certificato, necessario per attivare il progetto e, in alcuni Reparti
dichiarano la diagnosi)
2.
I docenti ospedalieri si collegano con la scuola di
appartenenza che individua un referente:
a.
per attivare il progetto dal punto di vista formale (sono disponibili
a indicazioni e chiarimenti sulle procedure)
per mettere a disposizione l’esperienza maturata nel corso degli
anni
per assicurare la collaborazione durante la degenza dell’alunno
in ospedale
b.
c.
3.
L’alunno segue un percorso di studio integrato tra
scuola e scuola in ospedale
L’alunno in istruzione domiciliare:
Svolge le sue lezioni in momenti in cui è apparentemente in buone condizioni di
salute mostrando ai docenti della domiciliare un aspetto lontano dalla realtà
costituita invece da:
• periodi di degenza in ospedale alternati a periodi di permanenza a casa
• uno stile di vita, nel caso di pazienti affetti da malattie croniche o gravi come
quelle oncoematologiche, che presenta un calo dell'attività sociale rispetto a
quella del gruppo dei coetanei (vita di relazione minima, spesso limitata ai soli
adulti, attività sportive e ricreative abbandonate, ritmi di vita scanditi dalla
malattia e dalla cura…)
•dal pensiero dominante della malattia(con momenti di angoscia e depressione)
•sofferenze per le ripercussioni somatiche e psicologiche legate alla malattia e
alla terapia (tempi di attenzione ridotti, ritmi più lenti, qualche difficoltà nella
memoria)
ha bisogno di un percorso individualizzato
Costruire un percorso richiede
• Interventi integrati tra docenti della scuola in
ospedale, della scuola territoriale e dell’I.D.
• La condivisione delle problematiche (non bisogna mai
dimenticare di trattare con un alunno in grave difficoltà)
• La collaborazione tra le varie figure istituzionali
(lavorare “insieme” per per soddisfare i bisogni del bambino/ragazzo
malato)
• La conoscenza generale dell’iter legato alla
malattia
Modalità di intervento
i rapporti relazionali
Il docente responsabile del progetto insieme al consiglio di
classe:
1.
2.
si confronta con il docente ospedaliero che, nel rispetto
della privacy, assicura le informazioni utili definite con i
genitori e con l’équipe medico-psico-pedagogica per
un’azione adeguata
concorda i comportamenti da assumere nelle diverse
situazioni e, con i colleghi, traccia il percorso di studio
da seguire coinvolgendo l’alunno (per favorire la sua capacità
decisionale in un momento in cui è costretto a subire le scelte altrui)
3.
può apportare modifiche in itinere rendendo flessibile,
secondo necessità, il percorso
Modalità di intervento: metodologia
• Sviluppo/potenziamento di un metodo di lavoro basato
sull’acquisizione delle competenze (l’alunno può affrontare, anche da solo,
argomenti di studio)
• Elasticità oraria – flessibilità degli obiettivi
• Sviluppo o rinforzo delle abilità disciplinari anche per mezzo di
strumenti alternativi al libro di testo (svolgere un’attività nella quale si riesce
meglio può infondere serenità e potenziare il senso di autostima)
• Svolgimento di unità didattiche a breve termine (i tempi
non sono mai quelli
della scuola)
• Attivazione, quando possibile, di lavori di gruppo, anche virtuali, per
mantenere il collegamento con i coetanei
• Potenziamento delle capacità espressive anche con l’uso di diversi
codici comunicativi.
Modalità di intervento
metodologia
Il docente:
•si pone in posizione di ascolto per capire i bisogni dell’alunno
•adegua l’attività didattica all’età, alle difficoltà legate alle patologie
•utilizza la didattica breve per giungere a obiettivi minimi di
apprendimento
•favorisce lo sviluppo della creatività, scopre potenzialità nascoste,
soddisfa l’esigenza del “fare” dell’alunno che ha bisogno di sentirsi vitale
•conosce ed insegna l’uso delle tecnologie per comunicare le consegne,
per ricevere i compiti eseguiti, per le attività di laboratorio ed anche per
conversare, come prassi quotidiana, se l’alunno è in isolamento
Il reinserimento nella classe
Quando l’intervento di istruzione domiciliare è terminato, dopo il
rientro in classe, permane la situazione di difficoltà (cura ancora in
atto, disagio dopo l’isolamento, timore per il decorso della malattia…)
al fine di rassicurare l’alunno
di motivarlo a continuare gli studi
di rinforzare la sua autostima
•
•
•
•
al Consiglio di classe si richiede di favorire:
Il progressivo adeguamento ai ritmi quotidiani (orari, lezioni, studio…)
L’organizzazione di attività per il recupero graduale dei contenuti
La programmazione di prove di verifica graduate per livelli di difficoltà
e per tempi di esecuzione
Una valutazione sul percorso individualizzato e sulle competenze
acquisite (non rapportata al percorso del gruppo classe)
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Istruzione domiciliare