Diagnosi rapida in radiologia Imaging spinale Herwig Imhof Professor of Department of Radiology Division of Osteoradiology Medical University Vienna Vienna General Hospital (AKH) Vienna, Austria Patologie infiammatorie Christina Mueller-Mang, Daniela Prayer, Andreas M. Herneth, Oliver Sommer, Michael Matzner, Herwig Imhof Con il contributio educazionale incondizionato di Pfizer Italia © Copyright www.gruppocic.com Lungotevere Michelangelo, 9 - 00192 Roma Tutti i diritti riservati. Autori Christina Mueller-Mang, MD Oliver Sommer, MD Department of Radiology Division of Osteoradiology Medical University Vienna Vienna General Hospital (AKH) Vienna, Austria Central Department of Radiology Lainz Hospital Vienna, Austria Daniela Prayer, MD Professor Department of Radiology Division of Osteoradiology Medical University Vienna Vienna General Hospital (AKH) Vienna, Austria Andreas M. Herneth, MD Professor Department of Radiology Division of Osteoradiology Medical University Vienna Vienna General Hospital (AKH) Vienna, Austria Michael Matzner, MD Department of Radiology Division of Osteoradiology Medical University Vienna Vienna General Hospital (AKH) Vienna, Austria Herwig Imhof Professor of Department of Radiology Division of Osteoradiology Medical University Vienna Vienna General Hospital (AKH) Vienna, Austria V Indice Patologie infiammatorie Christina Mueller-Mang, Daniela Prayer, Andreas M. Herneth, Oliver Sommer, Michael Matzner, Herwig Imhof Artrite reumatoide . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Artrite reumatoide – Trauma cronico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spondiloartropatia psoriasica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sindrome di Reiter . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spondilite anchilosante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spondilite anchilosante – Calcificazione dei legamenti e colonna “a canna di bambù” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spondilite anchilosante – Fratture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spondilite acuta batterica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Spondilite tubercolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ascesso epidurale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Infiammazioni granulomatose del midollo spinale . . . . . . . . . . . . Aracnoidite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mielite trasversa acuta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sclerosi multipla spinale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . VI 1 6 9 12 15 20 22 26 34 40 43 46 50 54 Abbreviazioni ACE Enzima convertente l’angiotensina ADEM Encefalomielite acuta disseminata AFP Alfa-fetoproteina A-P Antero-posteriore AVF Fistola artero-venosa c-ANCA Anticorpi anticitoplasma dei polinucleati neutrofili CSF Liquido cerebrospinale CT Tomografia computerizzata DD Diagnosi differenziale DEXA Dual-energy x-ray absorption DISH Iperostosi scheletrica idiopatica diffusa DSA Angiografia digitale con sottrazione d’immagine DWI Immagine pesata in diffusione FDG-PET Fluoro-18-Desossiglucosiotomografia ad emissione di positroni HIV MRI NSAID P-A PCR PD PET PNET Q-CT SPECT STIR TNF-α TSE Virus dell’immunodeficienza umana Risonanza magnetica Farmaco antinfiammatorio non steroideo Postero-anteriore Polymerase chain reaction Densità protonica Tomografia ad emissione di positroni Tumore primitivo neuroectodermico TC quantitativa Tomografia computerizzata ad emissione di fotone singolo Short time inversion recovery Tumor necrosis factor α Turbo spin echo VII ▼ ▼ Definizione Epidemiologia Questa patologia interessa circa lo 0,5-1% della popolazione • L’incidenza annuale è 12-24,5/100.000 negli uomini e 23,9 – 54/100.000 nelle donne • Più comune nelle donne rispetto agli uomini (1:2-3). Eziologia, fisiopatologia, patogenesi È un processo patologico sistemico ad andamento cronico che interessa principalmente il tessuto sinoviale • Patologia autoimmune • Sinonimo: poliartrite cronica (definizione obsoleta) • Multifattoriale: Predisposizione genetica, associazione con HLA-DR4, fattori ambientali, infezione da virus di Epstein-Barr e determinati ceppi di Escherichia coli • Sinovite, panno sinoviale (= tessuto cicatriziale fibrovascolare), erosione, distruzione, deformità. Diagnosi: In accordo con i criteri dell’American College of Rheumatology (formalmente American Rheumatism Association) del 1987: – Rigidità mattutina. – Tumefazione articolare (più di tre articolazioni). – Tumefazione del polso, delle articolazioni metacarpo-falangee e interfalangee prossimali. – Tumefazioni articolari simmetriche. – Alterazioni radiologiche delle mani (tumefazione, erosione). – Noduli reumatoidi sottocutanei. Patologie infiammatorie Artrite reumatoide ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici Indagini di scelta Radiografia convenzionale del rachide cervicale, comprese le proiezioni dinamiche • Radiografia convenzionale delle articolazioni periferiche delle mani interessate dalla patologia • RM del rachide cervicale, incluso uno studio contrastografico, ponendo particolare attenzione all’articolazione atlanto-assiale. Caratteristiche generali Sono interessate principalmente le articolazioni periferiche • Nella colonna, si verifica una predilezione per l’articolazione atlanto-occipitale, atlanto-assiale e le articolazioni interapofisarie (specialmente l’ultima del rachide cervicale) • Raramente, si riscontra una sacroileite unilaterale asimmetrica. Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale Il segno più importante: Sublussazione atlanto-assiale anteriore (si verifica nel 26% dei casi), definita come un intervallo atlanto-dentale sul piano sagittale che eccede i 2,5 mm • Sublussazione atlanto-assiale laterale (si verifica nel 26% dei casi) • È importante sottolineare che la sublussazione a volte è visualizzabile nelle sole proiezioni dinamiche • Deformità • Corticale sfumata ed erosioni del dente e delle faccette articolari • Distruzione infiammatoria della regione disco-vertebrale (rara). 1 Patologie infiammatorie Artrite reumatoide Fig. 1 Tomografia convenzionale del dente dell’epistrofeo (A-P). Erosione del dente. Minore erosione nell’articolazione atlanto-assiale laterale sinistra (freccia). Fig. 2 Radiografia convenzionale in proiezione laterale del rachide cervicale (dettaglio, in estensione). Sublussazione atlanto-dentale dovuta a distruzione infiammatoria del complesso capsulo-legamentoso. 2 Fig. 3 RM del rachide cervicale (T2, sagittale). Sublussazione atlanto-dentale. Panno sinoviale (frecce). Patologie infiammatorie Artrite reumatoide Fig. 4 RM del rachide cervicale (T1, sagittale, dettaglio). Distruzione del dente legata ad esteso panno sinoviale (frecce). 3 Fig. 5 Immagine RM assiale dell’articolazione atlanto-assiale (assiale T1 STIR con mezzo di contrasto) rachide cervicale (T1, sagittale, dettaglio). Panno sinoviale ipervascolarizzato. Distruzione del dente. ▼ ▼ Patologie infiammatorie Artrite reumatoide Aspetti caratteristici in TC La TC è più sensibile rispetto alla radiologia convenzionale nel visualizzare le modificazioni ossee • È utile nella valutazione pre-operatoria, prima della stabilizzazione chirurgica. Aspetti caratteristici in RM Mostra le modificazioni ossee ed i processi infiammatori • Il panno sinoviale è ipointenso nelle immagini T1-pesate ed ha un segnale disomogeneo in quelle pesate in T2. Presenta un enhancement proporzionato all’attività infiammatoria • Edema midollare reattivo, infiammatorio e stress-correlato (ipointenso nelle immagini T1-pesate, iperintenso nelle immagini T2 e STIR, l’intensità di segnale aumenta dopo somministrazione di mezzo di contrasto) • Versamento fluido nelle articolazioni interapofisarie (ipointenso nelle immagini T1-pesate, iperintenso nelle immagini T2 e in diffusione) • Si valutano il canale midollare, la corda midollare ed i nervi spinali • Precoce identificazione delle fratture e delle lesioni da sforzo. ▼ ▼ Aspetti clinici 4 Presentazione tipica Sintomi a carico delle articolazioni periferiche • Dolore rachideo • Sintomi neurologici periferici. Incremento della proteina C reattiva • Incremento del fattore reumatoide • Fattori ereditari • Noduli reumatoidi. Opzioni terapeutiche Fisioterapia – Terapia medica: Farmaci antinfiammatori non steroidei, sulfa- salazina, methotrexate, corticosteroidi, anti-TNF • Trattamento chirurgico per ottenere la stabilizzazione e/o la decompressione del canale midollare. Diagnosi differenziale Spondiloartropatie sieronegative – – – – Sindesmofiti. Deformazioni dei corpi vertebrali. Pronunciata componente proliferativa. Predilezione per la colonna dorsale, lombare e le articolazioni sacro-iliache. Patologie infiammatorie Artrite reumatoide Modificazioni – Osteofiti, sclerosi e riduzione dello spazio degenerative del rachide articolare. Artrite reumatoide giovanile – Sublussazione cervicale, vertebre fuse, si riscontra nei bambini (comunque al di sotto dei 18 anni). – I sintomi nella malattia di Still includono febbre, anemia ed epatosplenomegalia. Infezione – Predilezione per la colonna dorsale e lombare – Reperti clinici. Riferimenti bibliografici principali Arnett FC, Edwotzhy SM, Bloch DA, et al. The American Rheumatism Association 1987 revised criteria for the classification of rheumatoid arthritis. Arthritis Rheum 1988; 31: 315-324 Gabriel SE. The epidemiology of rheumatoid arthritis. Rheum Dis Clin North Am 2001; 27: 269-281 Resnick D. Rheumatoid arthritis. In: Resnick D, ed. Bone and Joint Imaging. 2nd ed. Philadelphia: Saunders 1996: 211-234 5 ▼ Definizione ▼ Patologie infiammatorie Artrite reumatoide - Trauma cronico Epidemiologia Sublussazione anteriore atlanto-assiale: 26% della popolazione affetta • Sublussazione laterale atlanto-assiale: 14% della popolazione affetta • Patologia che mima l’impressione basilare: approssimativamente il 5,5% della popolazione affetta. Eziologia, fisiopatologia e patogenesi Trauma minore o sforzi fisiologici su tessuto danneggiato e indebolito dall’infiammazione, con osso di qualità scadente. Frattura da insufficienza: si verifica per traumi lievi o sforzi fisiologici su osso osteoporotico o di scarsa qualità. ▼ ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici 6 Indagini di scelta – Radiologia convenzionale – TC per valutare fratture complesse e per dimostrare la presenza di spondilolisi. – RM per valutare legamenti, capsula articolare, tessuto infiammatorio e sintomi neurologici. Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale Sublussazione atlanto-assiale anteriore: Intervallo atlanto-dentale sul piano sagittale che eccede i 2,5 mm • Un intervallo di 2,5-4 mm è conseguenza di una compromissione del legamento trasverso • Un intervallo > 4 mm è il risultato della compromissione di altri legamenti, compromissione capsulare e ossea. Sublussazione atlanto-assiale laterale: Aumento asimmetrico dello spazio articolare laterale. Patologia mimante l’impressione basilare: L’apice del dente è posizionato > 3 mm oltre la linea di McGregor. Frattura da insufficienza: Riduzione di volume della vertebra affetta, vertebra plana, vertebra a cuneo, vertebra di pesce, ridotta densità ossea • Spondilolisi nelle fratture della pars interarticularis. Aspetti caratteristici in TC TC multislice con ricostruzioni multiplanari • Dimostra fratture e dislocazioni. Aspetti caratteristici in RM Visualizzazione del tessuto infiammatorio: Ipointenso nelle immagini T1pesate, aspetto disomogeneo nelle immagini T2-pesate, l’intensità di segnale aumenta dopo somministrazione di mezzo di contrasto • Consente di valutare capsule e legamenti • Edema midollare: ipointenso nelle immagini T1-pesate, iperintenso nelle immagini T2 e STIR, l’intensità di segnale aumenta dopo somministrazione di mezzo di contrasto • Osteoporosi: Importante iperintensità di segnale del midollo osseo sia nelle immagini pesate in T1 che in quelle pesate in T2 • Le immagini T1-pesate sono adatte a dimostrare fratture. Patologie infiammatorie Artrite reumatoide - Trauma cronico Fig. 6 Radiografia convenzionale in proiezione A-P dell’articolazione atlanto-assiale. Dislocazione atlanto-assiale laterale con modificazioni infiammatorie erosive nella regione laterale, in paziente affetto da artrite reumatoide. Fig. 7 Radiografia convenzionale in proiezione laterale del rachide cervicale (dettaglio). Normale intervallo atlanto-dentale. Fig. 8 Radiografia convenzionale in proiezione laterale del rachide cervicale in flessione (dettaglio). Aumento dell’intervallo atlanto-dentale, in paziente affetto da artrite reumatoide. 7 Patologie infiammatorie Artrite reumatoide - Trauma cronico Fig. 9 RM del rachide cervicale (T1, sagittale). Frattura da compressione di D6, vertebra di pesce osteoporotica (D3). Modificazioni degenerative della colonna. Fig. 10 RM del rachide cervicale e del tratto prossimale della colonna dorsale (T2, sagittale). Frattura da insufficienza di D6 con multipli somi vertebrali ridotti d’altezza per fenomeni osteoporotici (immagini pesate in T1 e T2, marcata iperintensità di segnale del midollo osseo). Paziente affetto da artrite reumatoide in terapia cronica con corticosteroidi. Panno sinoviale attorno al dente dell’epistrofeo. ▼ ▼ Aspetti clinici Presentazione tipica Solitamente asintomatico o con sintomi minori • Sono occasionalmente presenti deficit neurologici. Opzioni terapeutiche Dipendono dai sintomi • Conservativa o chirurgica (stabilizzazione e decompressione dove indicate) • Trattamento dell’osteoporosi. Diagnosi differenziale Sublussazione traumatica – Non sono presenti reperti infiammatori come l’erosione o il panno sinoviale. Riferimenti bibliografici principali Freyschmidt J. Rheumatoide Arthritis. In: Freyschmidt J. Skeletterkrankungen. Klinisch radiologische Diagnose und Differenzialdiagnose. Berlin: Springer 1997: 669-685 8 ▼ ▼ Definizione Epidemiologia Circa il 7% dei pazienti affetti da psoriasi sviluppa un’artropatia; un interessamento spinale si verifica, di solito, solamente nei pazienti HLA-B27-positivi • Nel 15-30%, la patologia articolare si sviluppa anche alcuni decenni prima dell’insorgenza delle manifestazioni cutanee • Predilezione per le mani e per i piedi • Le articolazioni sacro-iliache ed il rachide (specialmente la colonna dorsale e lombare) sono coinvolti in oltre il 50% dei casi. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Poliartrite sieronegativa, erosiva e distruttiva con proliferazione nell’osso. Patologie infiammatorie Spondiloartropatia psoriasica ▼ ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici Indagini di chelta – La radiologia convenzionale: è, di solito, sufficiente per la colonna e le articolazioni sacro-iliache. – TC ed RM: laddove siano presenti sintomi neurologici, complicanze (trauma, lesioni da sforzo) e reperti non chiari. Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale Corpi vertebrali squadrati (la spondilite anteriore produce un margine anteriore dritto) • Ossificazione dei legamenti paraspinali e sindesmofiti (ossificazione delle fibre più esterne dell’anulus fibroso) • Osteoartrite proliferativa (specialmente delle articolazioni interapofisarie) • Sacroileite asimmetrica unilaterale o bilaterale con distruzione, sclerosi subcondrale ed anchilosi. Aspetti caratteristici in TC La TC multislice con ricostruzioni multiplanari è particolarmente adatta per una ottimale visualizzazione delle modificazioni distruttive e proliferative delle articolazioni interapofisarie e sacro-iliache. Aspetti caratteristici in RM Sequenze pesate in T1(senza e con mezzo di contrasto), T2 e STIR, assiali e sagittali • Dimostra i processi infiammatori attivi (sinovite, alterato segnale del midollo osseo) della colonna e dell’articolazione sacro-iliaca • Precoce identificazione delle lesioni da stress legata al patologico segnale del midollo osseo (ipointenso nelle immagini T1-pesate, iperintenso in quelle pesate in T2 ed enhancement dopo somministrazione di mezzo di contrasto) • Identifica stenosi vertebrali e foraminali • In oltre il 38% dei casi i reperti radiologici sono identici a quelli rilevati nell’artrite reumatoide • In oltre il 30% dei casi i segni radiologici della spondiloartropatia psoriasica coesistono con quelli dell’artrite reumatoide. ▼ Aspetti clinici Presentazione tipica Esordisce con dolore in una o più articolazioni • In oltre l’85% dei casi c’è 9 Patologie infiammatorie Spondiloartropatia psoriasica ▼ Fig. 11 Radiografia convenzionale in proiezione A-P del tratto di passaggio toraco-lombare. Ossificazione dei legamenti paraspinali (frecce) in un paziente affetto da psoriasi. Fig. 12 TC assiale del rachide lombare (dettaglio). Artrite erosiva e marcatamente proliferativa delle articolazioni interapofisarie. un interessamento cutaneo • La sacroileite si manifesta con low back pain, specialmente notturno. Opzioni terapeutiche Terapia fisica • Terapia medica: FANS, corticosteroidi, retinoidi, methotrexate, sulfasalazina, ciclosporina, anti TNF-α. Diagnosi differenziale Artrite reumatoide – Predilezione per il rachide cervicale. – Gli aspetti erosivi e distruttivi della malattia superano quelli proliferativi. – La sacroileite è rara (assenza di anchilosi) – L’anchilosi è rara. Spondilite anchilosante – Assenza di modificazioni cutanee. – Sacroileite bilaterale simmetrica. Malattia di Forestier (DISH) 10 – Ossificazione dei legamenti longitudinali. – Articolazioni sacro-iliache normali. Patologie infiammatorie Spondiloartropatia psoriasica Fig. 13 Radiografia convenzionale in proiezione A-P del rachide cervicale (dettaglio). Artrosi delle articolazioni interapofisarie C4-C5 (frecce) in un paziente affetto da psoriasi. Fig. 14 Radiografia convenzionale in proiezione laterale del rachide cervicale (dettaglio). Artrosi delle articolazioni interapofisarie C4-C5 (freccia) in un paziente affetto da psoriasi e spondilolistesi. Riferimenti bibliografici principali Freyschmidt J. Psoriasisarthritis. In: Freyschmidt J. Skeletterkrankungen. Klinisch-radiologische Diagnose und Differenzialdiagnose. Berlin: Springer 1997: 711-718 Stern RS. Psoriasis. Lancet 1997 350: 349-353 Queiro R, Belzunegui J, Gonzalez C, et al. Clinically asymptomatic axial disease in psoriatic spondylarthropathy. A retrospective study. Clin Rheumatol 2002; 21: 10-13 11 ▼ Definizione ▼ Patologie infiammatorie Sindrome di Reiter Epidemiologia Morbilità: 0,01% della popolazione • Si verifica più spesso negli uomini che nelle donne (rapporto stimato 9:1) in seguito a infezioni veneree e ugualmente spesso (1:1) in seguito a infezioni enteriche. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Artrite reattiva sieronegativa postinfettiva • Sindrome di Reiter: Artrite severa che interessa lo scheletro assiale, la cute, le mucose e gli occhi (uveite); uretrite • Processo autoimmune secondario a patologie veneree e gastrointestinali • Associata a HLA-B27 (70-90% dei casi). Predilezione per: – Articolazioni degli arti inferiori e del tallone. – Articolazioni sacro-iliache (in almeno il 20% dei casi). Raramente nella colonna (specialmente nel tratto dorsale distale e lombare). ▼ ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici Indagini di scelta La radiologia convenzionale è, di solito, sufficiente. La TC e la RM nei casi in cui vi sia positività di reperti clinici e negatività radiologica. La TC per una precisa valutazione delle strutture ossee. Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale Non sono necessarie proiezioni oblique • Coesistenza di proliferazione e di distruzione ossea • Aspetto radiologico completo di sacroileite con distruzione, sclerosi subcondrale e anchilosi, spesso asimmetrica • Ossificazione dei legamenti paraspinali • Sindesmofiti (ossificazione delle fibre periferiche dell’anulus fibroso) • Erosione delle limitanti somatiche vertebrali e riduzione degli spazi intersomatici • Raramente, dislocazione atlanto-assiale • Anchilosi ossea. Aspetti caratteristici in TC Elevata sensibilità nell’evidenziare modificazioni sacro-iliache • Precoce rilevamento di erosioni delle limitanti somatiche. Aspetti caratteristici in RM Precoce identificazione di sacroileite: Edema midollare e sinovite (ipointensità di segnale nelle immagini T1-pesate, ipointensità di segnale in quelle pesate in T2 con enhancement dopo somministrazione di mezzo di contrasto). ▼ Aspetti clinici 12 Presentazione tipica Si manifesta sino a 60 giorni dopo un’infezione venerea o gastrointestinale • Insorgenza acuta di dolori articolari, versamento articolare e infiammazio- Fig. 15 Radiografia convenzionale in proiezione A-P del rachide lombare. Modificazioni erosive marginali e riduzione dello spazio intersomatico L2-L3 (freccia) nella sindrome di Reiter. Coesistono modificazioni degenerative. Patologie infiammatorie Sindrome di Reiter ▼ Fig. 16 Radiografia convenzionale in proiezione A-P delle articolazioni sacro-iliache. Sacroileite bilaterale simmetrica con erosioni, sclerosi e riduzione dello spazio articolare. ne, specialmente negli arti inferiori • Triade di Reiter: Artrite, uveite ed uretrite • Sintomi mucocutanei • Congiuntivite • A volte febbre • Il decorso è solitamente autolimitante e solo occasionalmente cronico. Opzioni terapeutiche Terapia fisica • Terapia medica: FANS, antibiotici (tetracicline), sulfasalazina. 13 Patologie infiammatorie Sindrome di Reiter Fig. 17 RM delle articolazioni sacroiliache (T2, semiassiale). Edema midollare e modesta quota di versamento in paziente affetto da sindrome di Reiter. Diagnosi differenziale Spondilite anchilosante – Assenza di modificazioni mucocutanee Psoriasi – Sono interessate le articolazioni delle estremità superiori ed inferiori. – Tipiche modificazioni cutanee Artrite reumatoide – Distruzione ossea senza proliferazione – Osteoporosi – Aspetto e pattern di interessamento (mani e piedi) Riferimenti bibliografici principali Freyschmidt J. Reiter Syndrom. In: Freyschmidt J. Skeletterkrankungen. Klinisch-radiologische Diagnose und Differenzialdiagnose. Berlin: Springer 1997: 706-711. Hellmann DB, Stone JH. Reiter's syndrome. In: Tierney LM, McPhee SJ, Papadakis MA, eds. Current Medical Diagnosis and Treatment. Stamford: Appleton & Lange 1999: 827-828 Martel W, Braunstein EM, Borlaza G, et al. Radiologic features of Reiter disease. Radiology 1979; 132:10 Mohana Borges AV et al. Monoarticular arthritis. Radiol Clin North Am 2004 42: 135149 14 ▼ ▼ Definizione Epidemiologia Età d’insorgenza: 20-40 anni • Più comune negli uomini rispetto alle donne (da 3:1 a 10:1) • Prevalenza: 0,2-1,6%. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Patologia autoimmunitaria • Il 96% della popolazione affetta è HLA-B-27 positiva (cromosoma 6) • Sinonimo: Malattia di Bechterew • Patologia infiammatoria cronica con predilezione per la colonna • Spondiloartropatia sieronegativa • Le strutture interessate includono (a) la regione disco-vertebrale, (b) le inserzioni legamentose, (c) le articolazioni interapofisarie, (d) le articolazioni costo-vertebrali • Il coinvolgimento delle strutture scheletriche periferiche si riscontra nel 10-20% dei casi. In associazione con: – Rettocolite ulcerosa – Iridite – Insufficienza aortica ed alterazioni della conduzione atrio-ventricolare – Fibrosi polmonare. Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici Indagini di scelta Radiografie convenzionali in due proiezioni • Le regioni interessate da questa patologia includono la colonna dorsale, la colonna lombare e le articolazioni sacro-iliache. TC ed RM: per ottenere una diagnosi precoce di sacroileite • Nella diagnosi differenziale con la spondilodiscite • In casi complessi • Nelle complicanze come le fratture, la spondilolisi o in caso di sintomi neurologici. Caratteristiche generali Distruttiva e proliferativa • Anchilosi. Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale Corpi vertebrali squadrati: Il margine anteriore del corpo vertebrale è dritto • Vertebre biconvesse: Il margine anteriore del corpo vertebrale è convesso • Calcificazioni discali • Sindesmofiti: Ossificazione delle fibre periferiche dell’anulus fibroso e tra il disco intervertebrale e il legamento longitudinale anteriore • Spondilite anteriore: Spondilite dei margini antero-superiore ed inferiore della vertebra e, a volte, anche del margine posteriore. Sclerosi con o senza erosione. Spondilodiscite asettica: – Infiammatoria: Processo distruttivo granulomatoso della limitante somatica. – Non infiammatoria: Fratture da insufficienza o da stress. Erosione dei processi spinosi • Artrite delle articolazioni interapofisarie – Calcificazioni dei legamenti • Tipica immagine radiografica della sacroilei15 Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante Fig. 18 Radiografia convenzionale del rachide lombare in proiezione laterale. La porzione anteriore del corpo vertebrale appare squadrata per rimodellamento periostale secondario ad osteite anteriore. Fig. 19 Radiografia convenzionale in proiezione A-P del tratto prossimale del rachide lombare (dettaglio). Sindesmofiti. 16 Fig. 20 RM del rachide lombare (T2, sagittale). Sindesmofiti (frecce). Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante Fig. 21 Radiografia convenzionale del rachide dorsale in proiezione laterale (dettaglio). Spondilite anteriore con una predominante componente sclerotica. 17 Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante Fig. 22 Radiografia convenzionale del rachide lombare in proiezione laterale (dettaglio). Spondilite anteriore con sclerosi ed erosione attiva. ▼ Fig. 23 Radiografia convenzionale del rachide lombare. Spondilodiscite L4-L5. 18 te: Distruzione, sclerosi subcondrale ed anchilosi ossea, generalmente bilaterale. Aspetti caratteristici in TC Elevata sensibilità nell’identificazione della sacroileite • Coinvolgimento delle articolazioni costovertebrali • Valutazione delle fratture. Aspetti caratteristici in RM Edema midollare: Ipointenso nelle immagini T1-pesate, iperintenso in quelle pesate in T2 e STIR, con enhancement dopo somministrazione di mezzo di contrasto • Stenosi spinale e stenosi dei forami di coniugazione • Aracnoidite con sindrome della cauda equina. ▼ ▼ Aspetti clinici Presentazione tipica Esordisce con sintomi aspecifici localizzati nel tratto distale della colonna dorsale, lombare e sacrale • Dolore notturno che interessa il tratto basso della colonna • Dolore ai glutei • Rigidità • Artrite periferica • Infiammazione e dolore nelle inserzioni mio-tendinee. Opzioni terapeutiche Terapia fisica • Terapia medica: FANS, sulfasalazina, methotrexate, anti-TNF. Patologie infiammatorie ▼ Spondilite anchilosante Diagnosi differenziale Sindrome di Reiter – Artrite delle articolazioni periferiche degli arti inferiori. – Modificazioni mucocutanee, uveite, congiuntivite. – Precedenti infezioni. Psoriasi – Modificazioni cutanee. – Aspetto dell’artrite periferica. – Sacroileite asimmetrica. DISH, Malattia di Forestier – Assenza di sacroileite. – Diffuse calcificazioni dei legamenti paraspinali. – Articolazioni interapofisarie. Riferimenti bibliografici principali Dihlmann W. Spondylitis ankylosans. In: Dihlmann W. Gelenke Wirbelverbindungen. Stuttgart: Thieme 1987: 591-605 Elyan M, Khan MA. Diagnosing ankylosing spondylitis. J Rheumatol Suppl 2006; 78: 12-23 Leeb BF et al. Diagnosis and therapy of chronic polyarthritis. Radiologe 1996 36: 657662 Levine DS, Forbat SM, Saifuddin A. MRI of the axial skeletal manifestations of ankylosing spondylitis. Clin Radiol 2004; 59: 400-413 Vinson EN, Major NM. MR imaging of ankylosing spondylitis. Semin Musculoskelet Radiol 2003; 7: 103-113 19 Definizione Oltre il 20% dei pazienti affetti da spondilite anchilosante può sviluppare una invalidità importante legata alla progressiva anchilosi ed alla ossificazione dei legamenti. ▼ Aspetti radiologici ▼ ▼ ▼ Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante Calcificazione dei legamenti e colonna a canna di bambù Indagini di scelta Radiografie convenzionali in due proiezioni. TC ed RM: nei casi un cui siano presenti complicanze come fratture, spondilolisi o sintomi neurologici. Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale Anchilosi delle articolazioni affette • Estesa ossificazione dei legamenti • Segno del “doppio binario”: Anchilosi delle articolazioni interapofisarie e calcificazione dei legamenti interspinosi e sopraspinosi • “Colonna a canna di bambù”: margini ondulati per la presenza di sindesmofiti • Deformità fissa • Sublussazione atlanto-assiale. Aspetti caratteristici in TC Visualizzazione delle fratture e della pseudoartrosi. Aspetti caratteristici in RM Stenosi del canale midollare e dei forami neurali • Sindrome della cauda equina derivante dall’aracnoidite con formazione di diverticoli ed erosione degli archi vertebrali. ▼ ▼ Aspetti clinici Presentazione tipica Deformità posturale • Limitata mobilità • Aumentato rischio di frattura e spondilolisi Opzioni terapeutiche Terapia fisica • Il trattamento è sintomatico e dipende dall’attività della malattia. Riferimenti bibliografici principali Dihlmann W. Spondylitis ankylosans. In: Dihlmann W. Gelenke Wirbelverbindungen. Stuttgart: Thieme 1987: 591-605 Hanson JA, Mirza S. Predisposition for spinal fracture in ankylosing spondylitis. AJR 2000; 174: 150 Resnick D. Ankylosing Spondylitis. In: Resnick D, ed. Bone and Joint Imaging. 2nd ed. Philadelphia: Saunders 1996: 246-264 20 Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante Calcificazione dei legamenti e colonna a canna di bambù Fig. 24 Radiografia convenzionale, in proiezione A-P, del rachide lombare (dettaglio). Anchilosi delle articolazioni interapofisarie e sindesmofiti a ponte (segno del “bambù”). Fig. 25 Radiografia convenzionale, in proiezione A-P, del rachide lombare (dettaglio). Anchilosi delle articolazioni interapofisarie ed ossificazione dei legamenti interspinosi e sopraspinosi. 21 Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante - Fratture Fig. 26 Radiografia convenzionale, in proiezione laterale, del rachide cervicale. Ossificazione del legamento longitudinale anteriore con corpi vertebrali squadrati anteriormente. Fig. 27 Radiografia convenzionale, in proiezione A-P, del rachide lombare. Anchilosi delle articolazioni interapofisarie, “colonna a canna di bambù”, e ossificazione dei legamenti interspinosi e sopraspinosi. 22 ▼ ▼ Definizione Epidemiologia La prevalenza delle fratture è oltre quattro volte maggiore (più del 17%) nei pazienti affetti da spondilite anchilosante rispetto alla popolazione normale • I pazienti affetti da spondilite anchilosante che riportano lesioni midollari rappresentano l’1,2-1,5% della popolazione di pazienti affetti da lesioni midollari • Incrementato rischio (oltre l’8%) di lesioni spinali in grado di determinare paralisi • Il 75% delle fratture interessa il rachide cervicale • La seconda sede più frequente per insorgenza di fratture è il tratto di passaggio toraco-lombare. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Frattura trasversale attraverso il corpo vertebrale o il disco e gli elementi posteriori (spondilolisi traumatica) e/o dislocazione delle faccette articolari • Rottura del complesso legamentoso • Spesso associata a listesi • Tipica lesione che si verifica in seguito a traumi di lieve entità • Lesione da flessione-distrazione (B2) • La spondilite anchilosante avanzata aumenta il rischio di frattura, principalmente dovuta all’alterata biomeccanica ed all’osteoporosi. Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante - Fratture ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici Indagini di scelta La radiologia convenzionale è utile come prima modalità di imaging. TC ed RM (quest’ultima specialmente nel caso in cui siano presenti sintomi neurologici) sono indicate soprattutto per la loro maggiore sensibilità rispetto alla radiologia convenzionale. Caratteristiche generali Una rapida valutazione radiologica è indicata nei pazienti affetti da spondilite anchilosante che hanno subito un trauma lieve e/o che presentino un esordio o un’accentuazione del dolore • Nelle fratture cervicali è importante escludere lesioni alle arterie vertebrali. Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale Cifosi focale • Anomala distanza verticale tra articolazione interapofisaria e processo spinoso • Discontinuità nei legamenti calcificati • Sublussazione • Osteopenia e modificazioni dovute ai disordini sottostanti possono mascherare fratture. Aspetti caratteristici in TC Con le ricostruzioni multiplanari la TC multislice, in particolare, è significativamente più sensibile, rispetto alla radiologia convenzionale, nella valutazione delle fratture. Aspetti caratteristici in RM Valutazione del midollo spinale e dei nervi spinali. 23 Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante - Fratture Fig. 28 RM del rachide cervicale (T1, sagittale). Frattura trasversale a livello C6-C7 con sublussazione anteriore. Rottura del complesso legamentoso associata a frattura vertebrale, dislocazione dell’articolazione interapofisaria e compressione del midollo spinale. Osteoporosi. Complicanza nella spondilite anchilosante. (sindesmofiti, lesione di Anderson a livello D3-D4 e D7-D8, ossificazione dei legamenti). Fig. 29 RM del rachide cervicale (T2, sagittale). Frattura trasversale a livello C4-C5 con sublussazione anteriore. Rottura del complesso legamentoso associata a frattura vertebrale, dislocazione dell’articolazione interapofisaria e compressione del midollo spinale. Osteoporosi. Complicanza nella spondilite anchilosante. (sindesmofiti, ossificazione dei legamenti). 24 ▼ ▼ Aspetti clinici Presentazione tipica Spondilite anchilosante • Sintomi insorti in seguito a traumi di lieve entità • Esordio improvviso o accentuazione del dolore • Traumi lievi possono essere responsabili di problemi neurologici severi. Opzioni terapeutiche La terapia conservativa (collare cervicale, Halo brace) non è, generalmente, indicata • Il trattamento chirurgico mira ad ottenere: – Riduzione della frattura. – Stabilizzazione. – Decompressione del canale midollare, dove indicato. Patologie infiammatorie Spondilite anchilosante - Fratture Riferimenti bibliografici principali Hunter T, Durbo Hl. Spinal fractures complicating ankylosing spondylitis. Long term follow up study. Arthritis Rheum 1983; 26: 751-759 May PJ, Raunest], Herdmann ], Jonas M. Behandlung der Wirbelsäulenfraktur bei ankylosierender Spondylitis. Unfallchirurg 2002; 105: 165-169 Weinstein PR, Karpmann RR, Gall EP, et al. Spinal cord injury, spinal fracture, and spinal stenosis in ankylosing spondylitis. J Neurosurg 1982; 57: 609-616 25 ▼ Definizione ▼ Patologie infiammatorie Spondilite acuta batterica Epidemiologia I picchi di età sono 10-30 e 50-70 • Il tratto distale del rachide lombare è la principale sede di localizzazione della patologia. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Spondilite batterica, spondilodiscite • Causata, di solito, dallo Staphylococcus aureus • Infezione soprattutto ematogena (venosa, arteriosa), a volte per estensione (p.e. da un ascesso retrofaringeo) o post-operatoria • Origina, in genere, nella regione subcondrale. ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici Indagini di scelta Diagnosi precoce: – RM (T1, T2, STIR, T1 con mezzo di contrasto). – Scintigrafia. Diagnosi durante il decorso clinico – Radiografie convenzionali in proiezione A-P e laterale. – Scintigrafia. Con complicanze: – RM (T1, T2, T1 con mezzo di contrasto). Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale Riduzione dello spazio intersomatico con margini osteocondrali irregolari ed incremento della sclerosi subcondrale • Retrolistesi. Aspetti caratteristici in RM Il disco appare ridotto in altezza. Risulta iperintenso nelle sequenze pesate in T1 e STIR, con un margine osteocondrale irregolare e circondato da edema midollare • Significativo enhancement dopo somministrazione di mezzo di contrasto, a volte in sede epidurale • Edema dei tessuti molli, raramente è presente una formazione ascessuale. Primo segno di guarigione: – Sclerosi. – Ridotta captazione focale alla scintigrafia. – Conversione del midollo adiposo e riduzione dell’enhancement alla RM. ▼ ▼ Aspetti clinici 26 Presentazione tipica Comunemente, si rileva marcato dolore ed iperestesia alla palpazione della zona interessata • Febbre • VES elevata. Opzioni terapeutiche Antibiotici per lunghi periodi di tempo • Stabilizzazione vertebrale (corsetto, chirurgia) • Asportazione chirurgica dell’ascesso, dove indicato. Fig. 30 RM del rachide lombare (T2, sagittale). Iperintensità subcondrale (edema) a livello L2-L3 con sottile alone (sclerosi, fibrosi). È presente una parziale distruzione della corticale (limitanti somatiche superiore ed inferiore). L’altezza discale è ridotta e sono presenti anomale modificazioni nel nucleo polposo (il legamento longitudinale appare ipointenso e non può essere distinto; 1-2 settimane prima dell’esordio dei sintomi clinici). Patologie infiammatorie Spondilite acuta batterica ▼ Fig. 31 Scintigrafia ossea di L2-L3 (dettaglio). Anomala captazione focale in sede subcondrale a livello L2-L3, ridotta altezza discale con incremento focale della captazione. Tipica immagine di spondilodiscite (1-2 settimane dopo l’esordio dei sintomi clinici). Decorso e prognosi La prognosi è molto buona se il trattamento avviene tempestivamente • Nel 25% dei casi si ha una cronicizzazione • Complicanze: Ascesso, sequestro • Complicanze tardive (“guarigione”): scoliosi, cifosi, vertebre fuse. 27 Patologie infiammatorie Spondilite acuta batterica Fig. 32 Radiografia convenzionale, in proiezione laterale, del rachide lombare. Discreta riduzione d’altezza dello spazio intersomatico L2-L3 (6-8 settimane dopo l’esordio dei sintomi clinici). Diagnosi differenziale 28 Spondilite specifica – Anamnesi. – I sintomi clinici sono, di solito, meno severi, minor coinvolgimento discale, estesi ascessi, tumefazione dei tessuti molli, calcificazione. Frattura vertebrale – Osteoporosi, trauma. – Studio contrastografico: assenza di infiammazione e di ascessi. Patologie infiammatorie Spondilite acuta batterica Fig. 33 a, b Radiografia convenzionale, in proiezione laterale (a). Circoscritta osteolisi con sclerosi marginale postero-inferiore del soma di L3 con riduzione d’altezza del disco L3-L4. Tomografia convenzionale in proiezione A-P (b). Ridotta altezza del disco L4-L5 con significativa sclerosi subcondrale ed osteolisi irregolare. Tipici reperti della spondilodiscite cronica. La sclerosi rappresenta un iniziale segno di guarigione. Metastasi – Modificazioni del soma vertebrale; il disco non è, di solito, interessato. – Storia di una neoplasia maligna sottostante. – Sequenze pesate in diffusione (diffusione ridotta). Ascesso epidurale – Anamnesi. – Distribuito su più segmenti. – Il soma vertebrale ed il disco non sono sede della patologia. 29 Patologie infiammatorie Spondilite acuta batterica Fig. 34 RM del rachide lombare (STIR, sagittale). L’immagine mostra la distruzione del disco L5-S1. Sono anche interessate le regioni subcondrali dei corpi vertebrali adiacenti. Fig. 35 RM del rachide lombare (T1, sagittale). Distruzione discale e vertebrale (ipointensità). Riferimenti bibliografici principali Dagirmanjian A, et al. MR of vertebral osteomyelitis revisited. AJR1996; 167: 1539-1543 Imhof H, Kramer J, Rand T, Trattnig S. Knochenentzundungen ( einschlieglich Spondylitis ). Orthopade 1994; 23: 323 Tali ET. Spinal infections. European Journal of Radiology 2004; 50: 120-133 Vahlensieck M, Reiser M. MRT des Bewegungsapparates,3rd ed. Stuttgart: Thieme 2006 Vorbeck F, Morscher M, Ba Ssalamah A, Imhof H. Infektiose Spondylitis beim Erwachsenen, Radiologe 1996; 36: 795 30 Fig. 36 RM del rachide lombare (sagittale, T1 dopo mezzo di contrasto). Enhancement del tessuto infiammatorio. Non sono presenti ascessi. Patologie infiammatorie Spondilite acuta batterica Fig. 37 RM del rachide lombare (sagittale, T1 con mezzo di contrasto). L’immagine mostra una completa distruzione del disco L4-L5. È presente un’area di flogosi subcondrale. Tumefazione dei tessuti molli paravertebrali anteriori (infiammazione). 31 Patologie infiammatorie Spondilite acuta batterica Fig. 38 Radiografia convenzionale, in proiezione A-P. Gli spazi intersomatici T11-T12 e T12-L1 appaiono ridotti e presentano margini irregolari che indicano sclerosi con pronunciati osteofiti a ponte. Spondilite cronica (guarita). Fig. 39 a, b RM del tratto distale della colonna dorsale (coronale e assiale, STIR, T1 con mezzo di contrasto). Tumefazione dei tessuti molli paravertebrali a livello T9-T12 con formazione di un ascesso paravertebrale. I dischi intervertebrali T9 e T10 appaiono iperintensi (= edema). 32 Fig. 40 TC di T12 (assiale). Sequestro nel corpo vertebrale. Il soma vertebrale e parti dell’arco presentano un’anomala iperdensità. Marcata tumefazione dei tessuti molli. Patologie infiammatorie Spondilite acuta batterica 33 ▼ Definizione ▼ Patologie infiammatorie Spondilite tubercolare Epidemiologia Il picco d’incidenza è a 20-40 anni • Il coinvolgimento spinale si ha soltanto nell’1% dei pazienti affetti da tubercolosi, di solito a livello del tratto di passaggio toraco-lombare • Il 10% dei pazienti affetti da tubercolosi spinale presenta anche un interessamento polmonare. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Infestazione tubercolare della colonna • Spondilite tubercolare o morbo di Pott; la cifosi in questa malattia è nota come curvatura di Pott • Micosi (Aspergillus) • Spondilite pseudotubercolare • I pazienti immunodepressi presentano un rischio elevato. Aspetti tipici: – Coinvolgimento multisegmentario. – Tumefazione dei tessuti molli. – Calcificazione nel 30% dei casi. ▼ ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici 34 Indagini di scelta Diagnosi precoce: – RM. – Scintigrafia. Diagnosi durante il decorso clinico (diagnosi tardiva): – Radiologia convenzionale. – RM (nelle complicanze). Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale Distruzione infiammatoria dell’osso, sclerosi diffusa (visibile alla radiografia più tardivamente rispetto alle altre tecniche di imaging) • Lo spazio intersomatico può essere ridotto mostrando margini irregolari • La deformità spinale secondaria (gibbo) e le vertebre fuse sono ben visibili sui radiogrammi. Aspetti caratteristici in TC La TC può anche mostrare i tipici segni dell’osteomielite con distruzione ossea; questi possono verificarsi, in primo luogo, nella porzione anteriore del corpo vertebrale • I sequestri sono ben visualizzati come le tipiche calcificazioni degli ascessi paravertebrali. Aspetti caratteristici in RM Bisogna sempre eseguire una valutazione contrastografica • Tipico segnale infiammatorio nel corpo vertebrale (osteomielite) • Iperintenso nelle immagini STIR, ipointenso nelle immagini pesate in T1, enhancement significativo, spesso alla periferia, con necrosi o sequestro centrale • Ci può essere un coinvolgimento anteriore (spondilite anteriore) • Molti corpi vertebrali possono essere interessati per disseminazione lungo il legamento longitudi- Distribuzione di frequenza della spondilite piogenica (batterica) Numero di casi Distribuzione di frequenza della spondilite tubercolare Patologie infiammatorie Spondilite tubercolare Numero di casi Fig. 41 a, b Distribuzione di frequenza della spondilite piogenica (batterica) (a) e della spondilite tubercolare (b). nale posteriore, risparmiando possibilmente il disco • Il coinvolgimento discale appare come enhancement disomogeneo, iperintenso nelle immagini STIR e T2-pesate, con margini irregolari • Gli ascessi dei tessuti molli si verificano prevalentemente nel muscolo psoas o in sede epidurale, mostrando un’iperintensità di segnale nelle immagini STIR e T2-pesate e un’ipointensità di segnale nelle immagini pesate in T1, con un significativo enhancement periferico. ▼ ▼ ▼ Aspetti clinici Presentazione tipica Lombalgia cronica, occasionalmente con cifosi • Possono essere presenti deficit neurologici • Febbricola • Può riscontrarsi, in anamnesi, un soggiorno presso un’area endemica. Opzioni terapeutiche Drenaggio dell’ascesso • Terapia antibiotica per un lungo periodo di tempo • Stabilizzazione del rachide (corsetto, chirurgia). Decorso e prognosi La prognosi è molto buona se il trattamento avviene tempestivamente • Possono persistere deficit neurologici. 35 Patologie infiammatorie Spondilite tubercolare Fig. 42 a, b Radiografia convenzionale in proiezione A-P (a) e tomogramma convenzionale (b) del rachide dorsale. Ridotta altezza discale, osteolisi subcondrale laterale destra, sottile sclerosi marginale, significativa tumefazione dei tessuti molli da T7 a T10. Osteofiti reattivi. Diagnosi differenziale Spondilite batterica 36 – Anamnesi. – Picchi di età 10-30 e 50-70 anni. – Predilezione per il tratto distale del rachide lombare. – Spondilodiscite. Patologie infiammatorie Spondilite tubercolare Fig. 43 a, b RM del rachide lombare (sagittale, STIR [a], T2 [b]). Iperintensità postero-inferiore di L3 ed iperintensità posteriore di L4. Il disco è parzialmente iperintenso con altezza ridotta. Frattura vertebrale – Osteoporosi, trauma. – Studio contrastografico: assenza di infiammazione e di ascessi. Metastasi – Modificazioni del soma vertebrale; il disco non è, di solito, interessato. – Assenza di ascessi paravertebrali. – Storia di una sottostante neoplasia maligna. – Sequenze pesate in diffusione (diffusione ridotta). 37 Patologie infiammatorie Spondilite tubercolare Fig. 44 a, b RM del rachide lombare (sagittale, T1 [a], T1 con mezzo di contrasto [b]). L3 appare ipointenso con un alone di enhancement dopo somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto (edema con ascesso e tessuto di granulazione). Tumefazione dei tessuti molli posteriori che si estende su L4. 38 Ascesso epidurale – Anamnesi. – Distribuito su più segmenti. – Il soma vertebrale ed il disco non sono sede della patologia. Infezione fungina – Anamnesi. – È indistinguibile sulla base delle sole immagini. Patologie infiammatorie Spondilite tubercolare Fig. 45 a, b RM di L3 (assiale, T1 fat saturation con mezzo di contrasto). L’area di liquefazione si estende posteriormente (con diffusione lungo il legamento longitudinale posteriore) e nella regione laterale sinistra, attraverso la corticale ossea. Sono presenti grossi ascessi dello psoas. Riferimenti bibliografici principali Bohndorf K, Imhof H. Radiologische Diagnostik der Knochen und Gelenke, 2nd ed. Stuttgart: Thieme 2006 Tali ET. Spinal infections. European Journal of Radiology 2004; 50: 120-133 Vahlensieck M, Reiser M. MRT des Bewegungsapparates, 3rd ed. Stuttgart: Thieme 2006 39 ▼ Definizione ▼ Patologie infiammatorie Ascesso epidurale Epidemiologia Più comune negli uomini che nelle donne • Più alta incidenza tra 50 e 60 anni • I più comuni patogeni: Staphylococcus aureus, streptococchi, Escherichia coli, Pseudomonas; meno spesso anaerobi, micobatteri e miceti. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Accumulo di pus tra la dura madre ed il periostio vertebrale • Disseminazione ematogena (si verifica nel 60% dei casi): infezione della cute e dei tessuti molli, endocardite infettiva, polmonite, infezione del tratto urogenitale • Per contiguità: osteomielite vertebrale, ascesso dello psoas, ascesso paraspinale, trauma • Iatrogeno: puntura lombare, anestesia epidurale, post-operatorio. ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici 40 Indagini di scelta RM: – Sagittale: T1, T2, STIR (osso), T1 fat saturation con mezzo di contrasto. – Assiale: T1 fat saturation con mezzo di contrasto. – Coronale (una sequenza): Visualizzazione dell’estensione paraspinale (grande psoas). Radiologia convenzionale: – Per dimostrare l’osteomielite associata. Aspetti caratteristici in TC Usata nel caso in cui sia controindicata la RM • Accumulo di liquidi nello spazio epidurale • La mielo-TC è sensibile ma invasiva • Biopsia TC-guidata per identificare il microrganismo patogeno. Aspetti caratteristici in RM Massa epidurale che comprime il midollo spinale e disloca la dura madre, più spesso anteriore che posteriore • Può diffondere attraverso i forami di coniugazione e causare ascessi nel muscolo grande psoas • Alterazione di segnale nei corpi vertebrali adiacenti e nei dischi con simultanea spondilodiscite. T1: – Massa ipointensa, il mezzo di contrasto migliora la definizione delle pareti dell’ascesso. T2: – Omogeneamente iperintenso rispetto al midollo spinale e isointenso rispetto al CSF. DWI: – Segnale iperintenso con corrispondente ipointensità sulle immagini in cui è valutato il coefficiente di diffusione apparente. Fig. 46 Dolore recidivante in presenza di marker infiammatori elevati (sepsi generalizzata) dopo spondilodiscite. RM del rachide lombare (T2, sagittale). Massa epidurale biconvessa a livello di L3. La massa è omogeneamente iperintensa e separata dal midollo spinale da una membrana ipointensa. Dischi intervertebrali iperintensi tra L2 ed L5. Patologie infiammatorie Ascesso epidurale Fig. 47 RM di L3 (T2, assiale). La lesione, attraverso il forame di coniugazione sinistro, ha determinato un ascesso all’interno del muscolo grande psoas di sinistra. ▼ Aspetti clinici Presentazione tipica Back pain, dolore radicolare • Perdita di forza negli arti inferiori • Disfunzione sfinterica • Febbre. 41 ▼ Fig. 48 RM di L3 (assiale, T1 fat saturation con mezzo di contrasto). Ascesso del muscolo grande psoas ed ascesso epidurale. ▼ Patologie infiammatorie Ascesso epidurale Opzioni terapeutiche Decompressione chirurgica mediante laminectomia e drenaggio • Terapia antibiotica sistemica. Decorso e prognosi Mortalità nel 5-10% dei casi • Lo status neurologico al momento della diagnosi rappresenta un importante fattore prognostico. Diagnosi differenziale Ematoma epidurale – Anamnesi (trauma, anticoagulanti). – Esordio acuto dei sintomi clinici. – Marker dell’infiammazione. Osteomielite del corpo vertebrale – Limitato all’osso. Spondilodiscite – È interessato il disco intervertebrale. Ernia discale – Il segnale è differente nelle immagini pesate in T1 e T2. – Patologia limitata ad un segmento. – Non c’è enhancement (eccetto per i sequestri). Sindrome di GuillainBarré (polineuropatia post-infettiva) – Non c’è effetto massa. Riferimenti bibliografici principali Joshi SM et al. Spinal epidural abscess: a diagnostic challenge. Br J Neurosurg 2003: 17: 160-163 Nussbaum ES et al. Spinal epidural abscess: a report of 40 cases and review. Surg Neurol 1992; 38: 225-231 Ruiz A et al. MR imaging of infections of the cervical spine. Magn Reson Imaging Clin N Am. 2000 8: 561-80 42 Definizione ▼ Patologie infiammatorie del midollo e del canale spinale ad eziologia differente, caratterizzate dalla formazione di granulomi. Condizioni cliniche considerate Sarcoidosi: Sintomi neurologici si riscontrano nel 5% dei casi • La manifestazione spinale è rara, più spesso tra 30 e 40 anni • Più frequente nel rachide cervicale (> 50%) e dorsale (< 40%). Granulomatosi di Wegener: L’interessamento neurologico è presente nel 3050% dei casi. Tubercolosi: Il coinvolgimento neurologico è, di solito, cerebrale, raramente spinale • Più comune nei pazienti immunocompromessi (anziani, bambini e pazienti affetti da HIV o diabete). Patologie infiammatorie Infiammazioni granulomatose del midollo spinale ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici Indagini di scelta RM: – Sagittale: T1, T2, T1 con mezzo di contrasto. – Assiale: T1 con mezzo di contrasto, T2. – Lo studio dovrebbe includere l’encefalo. Valutazione del CSF: – Sarcoidosi del SNC: Pleiocitosi, elevato contenuto proteico, elevato contenuto di IgG ed ACE (non specifico) – Granulomatosi di Wegener: Pleiocitosi, elevato contenuto proteico, elevato contenuto di IgG (“meningite sterile”, non specifico). – Tubercolosi: Pleiocitosi, elevato contenuto proteico, ridotto contenuto di glucosio; la PCR identifica il microrganismo patogeno. Biopsia: – Vengono visualizzati i granulomi. – Granulomatosi di Wegener: sono presenti anticorpi c-ANCA. – Tubercolosi: la PCR identifica il microrganismo patogeno. Aspetti caratteristici in radiologia convenzionale e in TC Si rilevano le modificazioni ossee associate • Spondilodiscite tubercolare: Distruzione del corpo vertebrale, spesso multisegmentaria • Sarcoidosi: Aspetto nodulare della sclerosi ossea nello scheletro assiale (non specifico), modificazioni cistiche e litiche nelle falangi e nelle ossa metacarpali (artrite). Aspetti caratteristici in RM Leptomeningite: – Enhancement lineare lungo il midollo spinale, le radici nervose e la cauda equina, dopo somministrazione di mezzo di contrasto. – Granulomi epidurali e tubercolomi. – Enhancement nodulare o depositi durali a placca. 43 Patologie infiammatorie Infiammazioni granulomatose del midollo spinale Fig. 49 Questo paziente, affetto da granulomatosi di Wegener da molti anni, presenta, da alcune settimane, disturbi motori e deficit sensoriali a vari livelli. RM del rachide cervicale (sagittale, T2). Multiple e sfumate aree di alterato segnale, iperintense, localizzate nel midollo spinale. Fig. 50 Paziente affetto da sarcoidosi nota, in terapia cortisonica, che lamenta cefalea da alcune settimane. Un esame neurologico suggerisce il coinvolgimento delle lunghe vie nervose. RM del rachide cervicale (sagittale, T1 dopo mezzo di contrasto). A livello C1-C2 è presente una lesione midollare che mostra enhancement; anche nella porzione caudale del ponte sono presenti due lesioni (la patologia sottostante presentava un coinvolgimento cerebrale). Attenzione: in seguito a terapia cortisonica non si verifica enhancement meningeale. Granulomi e tubercolomi intramidollari: – T1: Isointenso o ipointenso. – T2: Isointenso, ipointenso o iperintenso. 44 – Enhancement nodulare o periferico. – Edema perifocale (iperintenso nelle immagini pesate in T2). Spondilodiscite tubercolare (pag. 166). ▼ ▼ Aspetti clinici Presentazione tipica Back pain • Febbre • Sindrome della cauda equina • Perdita di forza agli arti inferiori • Paraparesi e tetraparesi. Opzioni terapeutiche Granulomatosi di Wegener: – Terapia con ciclofosfamide ad alte dosi di (in alternativa: azatioprina, methotrexate). – Normalmente regredisce, ma spesso recidiva. Tubercolosi: – Farmaci antitubercolari. – Resezione microchirurgica dei tubercolomi intramidollari. Sarcoidosi: – Corticosteroidi, di solito per molti mesi. – È possibile la recidiva. Patologie infiammatorie Infiammazioni granulomatose del midollo spinale Diagnosi differenziale Metastasi leptomeningee – Anamnesi. – Nelle metastasi leptomeningee, l’ispessimento leptomeningeo è più spesso nodulare ed irregolare. Aracnoidite – Anamnesi: condizione post-operatoria, trauma, infezione. – Non vi è coinvolgimento intramidollare. Tumori intramidollari Sclerosi multipla Mielite trasversa acuta Riferimenti bibliografici principali Lexa FJ et al. MR of sarcoidosis in the head and spine: spectrum of manifestations and radiographic response to steroid therapy. AJNR Am J Neuroradiol 1994; 15: 973-982 Moorthy S et al. Spectrum of MR imaging findings in spinal tuberculosis. AJR Am J Roentgenol 2002:179: 979-983 Nishino H et al. Neurological involvement in Wegener's granulomatosis: an analysis of 324 consecutive patients at the Mayo Clinic. Ann Neurol 1993; 33: 4-9 45 ▼ Definizione ▼ Patologie infiammatorie Aracnoidite Epidemiologia L’incidenza è in crescita, ciò è dovuto all’aumento dei pazienti immunocompromessi. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Patologia infiammatoria delle meningi e dello spazio subaracnoideo • Infiammazione con essudato fibrinoso. Patogenesi: – Post-operatoria e post-traumatica. – Infettiva (batteri, virus, miceti e parassiti). – Somministrazione intratecale di mezzi di contrasto oleosi (non più utilizzati), anestetici, antibiotici e steroidi. – Emorragia intraspinale. Complicanze: Siringomielia, cisti aracnoidea spinale, aracnoidite ossificante. ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici 46 Indagini di scelta RM: – Sagittale (T1, T2, STIR). – Assiale (T2). – Sagittale e assiale (T1-pesata) sequenze fat suppression acquisite dopo somministrazione di mezzo di contrasto. Aspetti caratteristici in TC – Mielo-TC (nei casi in cui sia controindicata la RM): – Irregolare accumulo di mezzo di contrasto attorno alle radici nervose ispessite. – Difetti di riempimento per la presenza di tessuto di granulazione. Aspetti caratteristici in RM Tipi: – Tipo I: Aderenze conglomerate attorno alle radici nervose. – Tipo II: “Sacco durale vuoto”: le fibre della cauda equina aderiscono al sacco durale dando l’impressione di un sacco durale “vuoto”, nelle immagini assiali. – Tipo III: Nello stadio finale del processo infiammatorio si riscontra, all’interno del sacco durale, una massa di tessuti molli. T1: – Il segnale del CSF è aumentato cosicché il profilo esterno del midollo spinale non è più chiaramente delineato. – Di solito, le meningi e le fibre della cauda equina mostrano un omogeneo enhancement lineare, più raramente un enhancement nodulare. – Un diffuso enhancement intradurale si rileva laddove il sacco durale sia ripieno di tessuti molli infiammati. Fig. 51 Alcuni mesi dopo un trattamento chirurgico per ernia discale L4-L5, il paziente lamentava incremento della sintomatologia dolorosa in entrambi gli arti inferiori e ritenzione urinaria. L’esame clinico rilevava anestesia “a sella” e residuo urinario. Marker dell’infiammazione elevati. RM del rachide lombare (T2, sagittale). Le fibre della cauda equina non possono essere distinte. È presente una certa quota di edema a carico di L5-S1. Patologie infiammatorie Aracnoidite Fig. 52 RM del rachide lombare (sagittale, T1 dopo somministrazione di mezzo di contrasto). Le fibre della cauda equina ispessite ed il disco L4-L5 mostrano enhancement, spondilodiscite precoce L5-S1. T2: – Radici nervose ispessite con aderenze. – Spazio subaracnoideo obliterato da tessuto di granulazione. – Aderenze leptomeningee. 47 Patologie infiammatorie Aracnoidite Fig. 53 RM di L4 (T2, assiale). Le fibre della cauda equina sono aderenti al sacco durale e creano l’impressione di un sacco durale “vuoto” (tipo II). Fig. 54 RM di L4 (T2, assiale). Normale aspetto delle fibre della cauda equina. 48 ▼ ▼ Aspetti clinici Presentazione tipica Dolore cronico in sede dorsale bassa • Paresi dovuta a midollo ancorato e/o a compressione midollare • Perdita di forza agli arti inferiori • Disfunzione neurogena vescicale e intestinale. Opzioni terapeutiche Terapia medica sintomatica • Lisi chirurgica delle aderenze. Diagnosi differenziale Patologie infiammatorie Aracnoidite Metastasi leptomeningee – Nelle metastasi leptomeningee l’enhancement è, di solito, più intenso. – L’ispessimento leptomeningeo è più spesso nodulare, irregolare e asimmetrico. – Non sempre distinguibili chiaramente, alla RM, dalla aracnoidite. – L’anamnesi risulta cruciale per la diagnosi. Tumore intradurale – Anamnesi. – Il tumore presenta, di solito, un enhancement più pronunciato. Sarcoidosi – Lesione leptomeningea che presenta enhancement accompagnata, di solito, da lesioni intramidollari focali che mostrano, anch’esse, enhancement. – Modificazioni ossee nei corpi vertebrali. Riferimenti bibliografici principali Fitt GJ et al. Postoperative arachnoiditis diagnosed by high resolution fast spinecho MRI of the lumbar spine. Neuroradiology 1995; 37: 139-145 Ross JS et al. MR imaging of lumbar arachnoiditis. AJR Am J Roentgenol 1987; 149: 1025-1032 Struffert T et al. Lumbar arachnoiditis as differential chronic spinal symptoms diagnosis. Radiologe 2001; 41: 987-992 49 ▼ Definizione ▼ Patologie infiammatorie Mielite trasversa acuta Epidemiologia Distribuzione bimodale per età con picchi a 10-20 e 30-40 anni • Predilezione per il rachide cervicale e per il rachide dorsale. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Sindrome clinica caratterizzata da disfunzione delle vie nervose motrici, sensitive ed autonome, dovuta ad un processo infiammatorio acuto focale del midollo spinale • Criteri diagnostici: la RM mette in evidenza una lesione che presenta enhancement mentre l’analisi del CSF rileva pleiocitosi o elevati livelli di IgG. Cause: – ADEM: Infiammazione acuta dell’encefalo e del midollo spinale; post-infettiva, post-vaccinale o sporadica. – Parainfettiva: Virale (herpes simplex, herpes zoster, cytomegalovirus, enterovirus, virus di Epstein-Barr, HIV, virus influenzale, rabdovirus), Batterica (mycoplasma, sifilide, borreliosi, tubercolosi). – Patologie sistemiche: Lupus eritematosus sistemicus, sindrome di Sjögren, sarcoidosi. – Sclerosi multipla. – Sindrome paraneoplastica. – Cause vascolari (malformazioni artero-venose, vasculite, trombosi spinale). – Mielopatia post-irradiatoria. – Idiopatica. – Atopica. ▼ ▼ Aspetti radiologici 50 Indagini di scelta Assoluta indicazione alla RM: – Sagittale: STIR, T2, T1 (senza e con mezzo di contrasto). – Assiale: T2, T1 dopo somministrazione di mezzo di contrasto. Analisi del CSF: – Bande oligoclonali, PCR, IgG, anticorpi (micoplasma, Borrelia). – Test sierologici correlati ai reperti clinici. Mielo-TC: – Nei casi in cui sia controindicata o non disponibile la RM. (Attenzione: la puntura spinale può determinare tumefazione del midollo). Aspetti caratteristici in RM Caratteristiche generali: – Tumefazione del midollo spinale, da lieve a significativa. Per questa ragione, la valutazione con imaging deve precedere la puntura spinale. – Nelle immagini assiali la lesione si estende oltre i due terzi dell’area del midollo spinale. Fig. 55 Questo paziente riferiva perdita di forza sia agli arti superiori che agli arti inferiori, con ingravescenza giornaliera, più pronunciata sul lato destro. Lo stato neurologico includeva la perdita del riflesso corneale a destra associato a deficit sensitivo dell’emivolto. RM del rachide cervicale (T2, sagittale). Alterazione di segnale intramidollare, iperintensa a livello C1-C2, in cui il midollo spinale appare tumefatto. Sull’immagine assiale, T2-pesata, le alterazioni di segnale risultano più evidenti sul lato destro. Patologie infiammatorie Mielite trasversa acuta Fig. 56 RM del rachide cervicale (sagittale, T1 con mezzo di contrasto). La lesione mostra un enhancement parziale. – Può estendersi in molti segmenti spinali (la prognosi è scadente nei casi in cui siano coinvolti più di 10 segmenti). – Si osservano skip lesions, aree midollari normali tra i segmenti interessati dalla patologia. 51 Patologie infiammatorie Mielite trasversa acuta Fig. 57 RM di C1 (assiale, T1 dopo mezzo di contrasto). Enhancement tardivo della lesione. T1: – Segnale disomogeneo. – Enhancement periferico (incostante, transitivo e, spesso, solo brevemente rilevabile). – L’enhancement è spesso ritardato. Pertanto dovrebbero essere acquisite sequenze tardive (più sequenze T1-pesate dopo somministrazione di mezzo di contrasto). T2: – Lesione con iperintensità centrale. – Area isointensa centrale (“segno del puntino centrale”). – Chiaramente delimitata. ▼ ▼ Aspetti clinici 52 Presentazione tipica Nel 45% dei pazienti il quadro clinico completo si sviluppa entro 24 ore • Quasi la totalità dei pazienti presenta una perdita di forza agli arti inferiori • Disfunzione vescicale • Parestesia • Back pain, dolore radicolare. Opzioni terapeutiche Trattamento acuto: – Terapia corticosteroidea endovenosa ad alte dosi. – Plasmaferesi. – Antibiotici in caso di infezione. – Anticoagulanti nei pazienti affetti da lupus eritematosus sistemicus e anticorpi antifosfolipidi. – Trattamento neurochirurgico dove indicato. Trattamento a lungo termine: – Riabilitazione. – Analgesici. – Miorilassanti. Decorso e prognosi La regressione parziale o completa dei sintomi avviene dopo 1-3 mesi • Presenta, di solito, un andamento monofasico, sebbene siano possibili le recidive, nei casi in cui ci sia una patologia sottostante che determini una predisposizione. Patologie infiammatorie ▼ Mielite trasversa acuta Diagnosi differenziale Encefalomielite disseminata – Sintomi clinici asimmetrici con prevalente disfunzione sensitiva. – Bande oligoclonali nel CSF (anche nell’ADEM). – Incremento di segnale eccentrico della sostanza bianca. – Le lesioni interessano meno di due segmenti; sono presenti lesioni multiple. – Enhancement endolesionale negli episodi acuti. Infarto spinale – Predilezione per la sostanza grigia. – Di solito anteriore, nell’area irrorata dall’arteria spinale anteriore. Tumori intramidollari (come l’astrocitoma) – Iperintensità disomogenea (T2). – È interessata l’intera sezione. – Prodotti di degradazione dell’emoglobina (iperintensità nelle immagini pesate in T1). – Assenza di skip lesions. – Può riscontrarsi un enhancement intenso e disomogeneo. Riferimenti bibliografici principali Kerr DA et al. Proposed diagnostic criteria and nosology of acute transverse myelitis. Neurology 2002; 59: 499-505 Kerr DA et al. Immunopathogenesis of transverse myelitis. Current Opinion In Neurology 2002; 15: 339-347 Uhlenbrock D. Akute Querschnittsmyelitis. In: Uhlenbrock (Hrsg.) MRT der Wirbelsäule und des Spinalkanals. Stuttgart: Thieme 2000 53 ▼ Definizione ▼ Patologie infiammatorie Sclerosi multipla spinale Epidemiologia Nel 55-75% dei pazienti affetti da sclerosi multipla sono presenti lesioni spinali • Lesioni spinali isolate sono presenti nel 20% dei casi; il 67% di queste ha origine nel rachide cervicale • L’età di insorgenza è variabile • Due volte più frequente negli uomini rispetto alle donne. Eziologia, fisiopatologia, patogenesi Demielinizzazione focale del midollo spinale • I reperti RM non sono sempre correlati ai sintomi clinici • I reperti istologici includono infiltrati linfoplasmocitari (di solito perivenosi) e demielinizzazione selettiva, più tardivamente gliosi e cicatrizzazione. ▼ ▼ ▼ Aspetti radiologici 54 Indagini di scelta – Indicazione alla RM: T1, T2, STIR (sagittale), T2 (assiale) per dimostrare le lesioni • La somministrazione di mezzo di contrasto (doppia dose, acquisizioni tardive) è necessaria per valutare l’attività delle lesioni. – La RM cerebrale supplementare è indicata qualora non sia presente alcun nuovo rilievo di sclerosi multipla spinale. – L’analisi del CSF è indicata per confermare la diagnosi (i reperti includono la presenza di bande oligoclonali). Aspetti caratteristici in TC La TC non è indicata. Aspetti caratteristici in RM Caratteristiche generali: – Lesioni a placca con configurazione nodulare, ad anello o arcuata. – Il coinvolgimento del midollo spinale è eccentrico, interessando specialmente le porzioni posteriori e laterali. – Nelle immagini assiali risulta affetto meno del 50% dell’area rappresentata dal midollo spinale. – Il midollo spinale appare rigonfio durante la fase acuta. – In casi cronici si rileva atrofia midollare focale o estesa. T1: – Fase acuta: Lesioni isointense o lievemente ipointense • Le lesioni mostrano un marcato enhancement che può essere sia periferico che completo (rilevabile per 2-8 settimane). – Fase cronica: Assenza di enhancement • Atrofia midollare associata. T2: – Lesioni iperintense. – Nell’episodio acuto può riscontrarsi un incremento diffuso del segnale perifocale, associato a rigonfiamento midollare dovuto all’edema concomitante. Fig. 58 Donna di 33 anni affetta da parestesie e progressiva perdita delle funzioni motorie in entrambi gli arti inferiori, insorte 5 settimane prima. RM della porzione intermedia del rachide dorsale (T2, sagittale). A livello di T4 è presente una lesione intramidollare iperintensa. Patologie infiammatorie Sclerosi multipla spinale Fig. 59 RM di T2 (T2, assiale). La lesione intramidollare è localizzata nella porzione postero-laterale destra. 55 Patologie infiammatorie Sclerosi multipla spinale Fig. 60 RM del rachide dorsale (pesata in diffusione, sagittale). Anche qui la lesione appare iperintensa. Fig. 61 RM del rachide dorsale (sagittale, T1 dopo mezzo di contrasto). Lesione che mostra incremento di segnale. 56 Aspetti clinici ▼ Presentazione tipica Deficit sensitivi • Paresi spastica • Disfunzione neurogena vescicale ed intestinale • Malattia di Devic (neuromielite ottica): neurite ottica bilaterale e paraplegia alta • Il decorso clinico è episodico con remissione completa o incompleta tra le poussé. Opzioni terapeutiche Glucocorticoidi durante la fase acuta • Profilassi con interferone, copolimero 1, azatioprina, mitoxantrone (pazienti con decorso clinico severo), methotrexate a basse dosi • Terapia medica sintomatica. Patologie infiammatorie Sclerosi multipla spinale Diagnosi differenziale Astrocitoma – Si estende, di solito, su un tratto maggiore (più di due vertebre). – Raramente multifocale. Ependimoma – Localizzazione intramidollare centrale. – Si estende su un tratto maggiore. – Associato a cisti. Mielite trasversa acuta – Si estende su un tratto più lungo rispetto alla sclerosi multipla. Nelle immagini assiali risulta coinvolto più del 50% dell’area rappresentata dal midollo spinale. – Anamnesi (infettiva, tossica, autoimmune). Infarto spinale acuto – Interessamento paramediano della corda spinale posteriore, meno spesso della corda spinale anteriore. Sarcoidosi – È anche presente enhancement della lesione parenchimale e enhancement lineare leptomeningeo. Lupus eritematosus sistemicus – Quadro di mielite trasversa. Riferimenti bibliografici principali Hickman SJ, Miller DH. Imaging of the spine in multiple sclerosis. Neuroimaging Clin N Am. 2000 Nov; 10: 689-704 Losseff NA et al. T1 hypointensity of the spinal cord in multiple sclerosis. J Neurol 2001; 248: 517-521 Tartaglino LM et al. Multiple sclerosis in the spinal cord: MR appearance and correlation with clinical parameters. Radiology 1995; 195: 725-732 57