Storia delle religioni lezione n.1 Prof. Marco Bartoli La storia delle religioni è nata nel XIX secolo • Nel momento in cui l’Europa, a Berlino, decideva di spartirsi l’Africa (1878) • Nel momento in cui l’Impero Britannico diventava il più grande impero della storia • Nel momento in cui la civiltà europea era convinta di essere indubitabilmente superiore… • alcuni pensatori si sono interessati alle culture degli altri popoli della terra ed hanno scoperto le loro religioni. Storia delle religioni o storia della religione? 1. Un’unica religione (identificabile nella fede dei popoli etnologicamente più antichi) sarebbe all’origine di tutte le religioni storiche 2. La religione sarebbe connaturata con l’uomo 3. La “fenomenologia delle religioni” (van der Leeuw, M. Eliade) ricerca le strutture comuni sotto la varietà dei fenomeni religiosi ma cos’è la religione? • Le civiltà antiche mancano di un termine appropriato • Il latino religio cominciò ad assumere il significato che ha oggi confrontandosi con il cristianesimo e con altre religioni del mondo antico La religione nell’occidente moderno si presenta composta di diversi elementi: • • • • Credenze (fede) Riti Comportamenti conseguenti (morale) Personale specializzato (sacerdoti) Le credenze religiose • Il mito (in greco originariamente mythos si contrapponeva a logos) • L’etnologia moderna (Malinowski e Radcliffe Brown): il mito si comprende solo in relazione a tutta la civiltà del popolo che lo racconta. Infatti il mito: - originariamente è una tradizione orale - lo raccontano narratori specializzati - si svolge in un tempo diverso da quello del narrante (tempo mitico) - racconta l’origine di qualcosa ritenuto importante ci sono diversi tipi di miti: • Miti cosmogonici (che rigurardano le condizioni cosmiche: la distanza tra il cielo e la terra, corso regolare del sole, succedersi del giorno e della notte, le montagne, il mare, ecc.) • Miti antropogonici (la morte, necessità del lavoro, capacità generatrice) • Miti sulle condizioni economiche, sociali o istituzionali (origine della caccia, della pesca; origini del matrimonio, dei rapporti di parentela; miti di fondazione di riti, divieti, ecc.) L’insieme dei miti è la mitologia • Ogni mito è interconnesso e comprensibile solo a partire dagli altri miti della stessa civiltà • In ogni caso un mito non pretende di spiegare ma di fondare le realtà, dando loro valore o senso. • Anche le religioni teistiche, che non ne avrebbero bisogno, fanno però ricorso ai miti. Esseri sovrumani e non-umani 1. esseri che ‘hanno agito’ (solo) nel tempo del mito 2. esseri che ‘agiscono’ (anche) nel presente esseri che ‘hanno agito’ (solo) nel tempo del mito 1. Il creatore (diverso dall’essere supremo che continua a influire sulle vicende del creato) 2. Il trickster “imbroglione”, agisce calpestando ogni norma di comportamento 3. Il primo uomo o uomo prototipico, modello e antenato comune a tutti 4. L’ eroe culturale che introduce le forme di vita umane 5. L’antenato mitico origine di un determinato popolo, clan, lignaggio (con il caso particolare del totemismo = rapporto privilegiato di un gruppo consanguineo con un animale o un vegetale o un evento naturale) esseri che ‘agiscono’ (anche) nel presente • L’ Essere supremo Attenzione: non si può parlare di un monoteismo primordiale, perché questo essere, nelle società primitive, prevede l’esistenza di altri esseri (antenati, spiriti, ecc.) - è onnisciente - datore di tutto ciò che è umanamente incontrollabile (nascita, morte, pioggia, siccità…) - non è sempre buono, ma buono e cattivo il signore (la signora) degli animali • Tipico delle antiche civiltà dei cacciatori, diverso dalle molteplici divinità dei differenti animali, il culto prevede l’offerta primaziale la Terra madre • Tipica delle civiltà coltivatrici, garante della fertilità della terra talvolta fa coppia con l’Essere supremo celeste, in modo che un Cielo-padre (fecondatore, per via della pioggia) corrisponde ad una Terra-madre che da la vita Gli spiriti • Spiriti del bosco, espressione della natura selvaggia, esprimono l’angoscia del nonabitato • Spiriti del cielo, del mare, ecc. = l’energia di questi elementi, personificata • Spiriti tutelari o protettori (tipici dello sciamanesimo) • Spiriti dei morti gli antenati • Sono i morti della famiglia, ma si distinguono dagli spiriti dei morti (ad es. con il rito della doppia sepoltura) • Non sono pericolosi, ma anzi sono i protettori della famiglia, cui si chiedono tutte le cose necessarie. - nel caso di un re, i suoi antenati possono avere un culto pubblico - gli antenati si distinguono dall’ “antenato mitico”, cui di norma non si attribuisce un culto i feticci • oggetti che l’uomo stesso fabbrica per adorarli: • amuleti • troni di antenati • tamburi di spiriti • immagini sacre le divinità • Entità venerate nelle religioni politeistiche o monoteistiche • nelle religioni politeistiche: - immortali - capaci di intervenire nelle vicende degli uomini - con caratteri personali (antropomorfi) - fanno parte di un unico mondo divino (pantheon) Il politeismo è religione tipica delle società superiori: la molteplicità degli dei corrisponde all’articolazione complessa della società; il pantheon alla sua necessaria coesione perché gli dei sono rappresentati come persone? Perché solo con entità personali l’uomo può entrare in rapporto. il dio unico • le tre grandi religioni monoteistiche sono tra loro geneticamente connesse: ebraismo cristianesimo islam Ma la fede nel Dio unico esiste anche nella religione Mazdea, dell’antico Iran (viva nei pochi Parsi rimasti) differenze tra gli dei delle civiltà politeistiche e il dio unico • Sono ‘potenti’ ma non ‘onnipotenti’, perché nella loro azione si limitano a vicenda • Sono immortali ma non eterni, perché nascono • Il pantheon è una realtà che sfugge al controllo dell’uomo, con la quale l’uomo vuole entrare in rapporto; il dio unico è al di là della realtà, è trascendente.