12 Anno 42 LUGLIO 2008 n. 5 www.rivistedigitali.com città a colori Piano colore di Ragusa. Uno strumento fondato su un’analisi dettagliata del patrimonio architettonico esistente, caratterizzato da due diversi centri storici con l’obiettivo di individuare le modalità di approccio e le più corrette tecniche di intervento sulle facciate Ragusa: valorizzazione e tutela dell’identità urbana P er il piano Colore di Ragusa non ci si è concentrato esclusivamente sul problema del colore delle finiture, fornendo un semplice schema da utilizzare per la definizione delle cromie. L’obiettivo del Progetto è stata la creazione di uno stru- mento che consentisse di individuare le modalità di approccio e le più corrette da pittoresche scalinate e sontuose facciate di chiese e palazzi barocchi. Il secondo nucleo, Ragusa Superiore, pianificato dopo il terremoto del 1693, segue uno schema a scacchiera con lunghe strade parallele qualificate da maestose fronti di palazzi tardobarocchi e culminanti in prospettive scenografiche. I caratteri tipologici Indagine di mercato. Dato Le indagini di mercato hanche i manufatti architettoni- no riguardato: i materiali ci risultano oggi sottoposti della tradizione ancora oga nuove condizioni di solle- gi cavabili nell’area iblea, i citazione, per le rinnovate nuovi materiali proposti dal destinazioni d’uso e le mu- mercato delle costruzioni, tate condizioni ambientali, il confronto delle prestaziosi è tentato di valutare quali ni tra i nuovi e i tradizionali siano le possibilità offerte materiali secondo la bibliodal mercato e dall’industria grafia corrente. di intervenire sulle finitu- Indagine conoscitiva in situ. re tradizionali utilizzando È stata condotta un’indagimateriali che riproponga- ne conoscitiva degli edifi- sinottiche di rilevamento (compilate in situ) contenenti informazioni sulle caratteristiche e sullo stato di conservazione di intonaci, apparecchiatura lapidea di facciata, infissi e parti metalliche, oltre che sulle caratteristiche dell’edificio e le tipologie di facciata, sulla sua ubicazione e sulla presunta epoca di costruzione. Chi ha fatto Cosa Committente Comune di Ragusa Sindaco Nello Dipasquale Dirigente Centri Storici e Verde Pubblico Arch. Giorgio Colosi Capo Servizio Opere Pubbliche nei Centri Storici Ing. Vincenzo Bonomo 1-2-3. Viste del centro storico di Ragusa. tecniche di intervento sulle facciate, incentrandosi su un approccio più organico e critico dello studio delle finiture come insieme scelto di materie prime che contraddistinguono, con la loro matericità, un contesto geografico e culturale molto ben definito. L’area del piano. Il comune di Ragusa comprende due diversi centri storici, uno di matrice più antica, Ragusa Ibla, e uno più recente, Ragusa Superiore. Il primo nucleo è impostato su un impianto medioevale al quale si è sovrapposta la ricostruzione settecentesca; è caratterizzato dai vicoli stretti e tortuosi, Rilievo geometrico. Propedeuticamente alla redazione del piano si è proceduto alla realizzazione di fotopiani digitali con la tecnica della fotogrammetria bidimensionale (restituzione in scala 1:100 delle cortine rientranti nei comparti oggetto di studio) e alla rap- e cromatici delle facciate dei due centri sono dunque assai differenti fra loro. L’ANALISI Lo studio del patrimonio esistente, si è articolato in 9 fasi distinte: Indagine storico-archivistica. Si è proceduto a una ricerca storico-archivistica mirata al reperimento d’informazioni sui materiali tradizionalmente utilizzati e sulle modalità di esecuzione delle finiture di facciata. Molte notizie sono state attinte direttamente dalle maestranze e dai tecnici locali, spesso unici depositari della conoscenza della tradizione costruttiva. 4. Esempio di intonaco con malta di calce e polvere di pietra calcarea, in due strati, tecnica ampiamente diffusa nei centri storici di Ragusa. no, attualizzandola, quella cultura dell’uso delle materie prime che deve essere parte integrante del «progetto di conservazione». ci ricadenti all’interno di un’area costituita da 13 comparti (di cui 6 ricadenti in area Unesco) attraverso la compilazione di schede presentazione dei degradi presenti in alcuni prospetti di particolare interesse. Rilievo del colore. Il rilievo delle cromie è stato eseguito dai Tecnici del Settore Sviluppo Linea Edilizia della Boero Bartolomeo, mediante il prelievo di porzioni di intonaco per successive analisi sulla stratificazione del colore, effettuate con apparecchiature spettrofotometriche. A completamento è seguito il confronto visivo con atlanti colorimetrici. Mappe delle pavimentazioni e delle coperture. Sono in 5. Calcare tenero per i cornicioni e pietra pece per il capitelli. 6. Utilizzo dello zoccolo per le mensole dei balconi. corso di redazione le mappe delle pavimentazioni (con o senza marciapiedi, in asfalto, in lastricato, in basolato, con le relative geometrie di posa) e le mappe delle coperture (inclinate con coppi e canali, inclinate con lastre ondu- Università degli Studi di Catania – Dipartimento di Architettura e Urbanistica (Dau) Responsabile Scientifico Prof. Ing. Umberto Rodonò Coordinatrice del Gruppo di Ricerca Dott. Ing. Rosa Caponetto Collaboratori A. La Licata, G. Luciano, S. Secondo, E. Schembari Gruppo Boero Direzione ricerca&sviluppo Laboratorio analisi chimico-fisica Laboratorio ricerca&sviluppo colore Direzione marketing Promozione linee edilizia Area immagine e comunicazione late, piane con pavimentazione in cotto, piane con pavimentazione in marmette, etc). Per ciascuna mappa sono state evidenziate le analisi dello stato attuale e le linee progettuali. Indagini di laboratorio sugli intonaci tradizionali. Al fine di identificare la composizione delle mal- Anno 42 LUGLIO 2008 n. 5 www.rivistedigitali.com città a colori te esistenti e individuare le corrette metodologie di intervento per il recupero degli edifici, sono stati prelevati alcuni campioni di intonaco per la successiva analisi stratigrafica , mirata a identificare il tipo di legante e di aggregato, oltre alla loro distribuzione granulometrica. Indagini di laboratorio sulle caratteristiche dei materiali lapidei e delle terre naturali. È attualmente in corso un’indagine mirata al riconoscimento delle caratteristiche petrografiche, delle cave di provenienza e del degrado del materia- re bituminoso) prevedendo diversi tipi di protettivi (tradizionali e non). I risultati di questo test verranno confrontati con quelli derivanti dall’invecchiamento naturale, così da valutare l’andamento delle prestazioni nel tempo e quindi determinare la vita utile del componente in esame in determinate condizioni di sollecitazione. GLI INTERVENTI ne di lacune; esecuzione di tonachino di regolarizzazione; consolidamento; tinteggiatura/scialbatura. Per il materiale lapideo sono contemplati: i diversi sistemi di eliminazione di biodeteriogeni; preconsolidamento; pulitura; sigillatura di fessurazioni; tasselllatura di parti distaccate; trattamenti protettivi. Per ciascuno di questi interventi sono state specificate le fasi L’esito delle analisi condotte ha permesso di individuare e confrontare alcune soluzioni di intervento sui materiali delle esecutive, i dosaggi, gli accorgimenti finalizzati a garantire una buona qualità di esecuzione, i vantaggi e gli svantaggi. 7. Terre naturali per velature e scialbature: (da in alto a sini- 8. Velatura con olio di lino stra) terra della zona di S. Croce, terra della zona di Vittoria, e terre naturali. terra della zona di Ragusa e terra della zona di Gela. le rilevato in alcune cortine ragusane. Tali indagini comprendono le analisi mineralogiche e petrografiche e una caratterizzazione geologico-tecnica e petrofisica. Indagini di laboratorio sulla durabilità. Sono state svolte in laboratorio e in esterno prove di durabilità sui due tipi di materiale lapideo più ricorrente in facciata (calcare e calca- cortine ragusane. Al fine di fornire ai professionisti le indicazioni sulle tecniche e sulle modalità di intervento è stato redatto un abaco riguardante intonaci e materiale lapideo. Per gli intonaci sono presi in considerazione: i diversi sistemi di pulitura; asportazione parziale di tinte e pitture; asportazione totale di tinte e pitture; riparazio- I criteri di definizione delle linee guida per la scelta del colore. Per poter definire le linee guida del Piano del colore di Ragusa l’amministrazione fornirà alcuni criteri di scelta delle cromie, desunti attraverso un’analisi critica delle esperienze relative ai piani del colore redatti in altre città. Impostazione della normativa tecnica di riferimento. Sulla scorta delle esperienze raccolte in ambito nazionale è stato impostato il regolamento di attuazione da proporre all’amministrazione comunale. Esso riguarda le procedure e le modalità d’intervento (ammissibilità degli interventi, documentazione richiesta, adempimenti d’obbligo, conduzione dei lavori, verifiche, sanzioni, ecc.); la classificazione delle categorie di intervento (manuten- zione ordinaria, straordinaria restauro e risanamento conservativo); la individuazione degli elementi di facciata (intonaci, coloriture e 9. Scialbatura a calce e ossidi. tinteggiature, materiali lapidei naturali, materiali lapidei artificiali, decori pittorici, ecc.) ed infine le disposizioni integrative. • Giovanni Ballarotti 13