Articoli
Il mercato della droga a Piacenza negli anni 1987-2000. Nota I: casistica
Paola Tirelli1, †Emilio Marozzi1, Fausto Gigli1
Riassunto
Nel presente lavoro è stata effettuata una verifica dell’andamento del mercato clandestino della droga nella città di Piacenza nel corso degli anni 1987-2000. Tale verifica è stata condotta sia da un punto di vista del numero e della natura di reperti sequestrati, sia per quanto concerne la composizione quali-quantitativa degli stupefacenti più diffusi, sia per quanto riguarda i soggetti coinvolti nel traffico illecito degli stupefacenti e la tipologia della sostanza loro sequestrata. Le conclusioni sul materiale stupefacente concordano con quanto dimostrato in un precedente studio ed evidenziano un incremento
nell’uso della cocaina e dei derivati della Cannabis rispetto a quello dell’eroina.
Parole chiave: Sostanze stupefacenti sequestrate, Casistica, Mercato delle droghe, Distribuzione, Composizione delle sostanze stupefacenti
Abstract
The illicit drug market in Piacenza between 1987 AND 2000. Trends of drug distribution and composition
The study looked at the trends regarding the illicit drugs market in Piacenza between 1987 and 299, especially for heroin, cocaine and cannabis derivates. The study focused in particular on the quantity, quality and composition of these three most important “street drugs”, based on the samples seized by the police. The results confirm those of a previous study
on street drugs in Piacenza.
Keywords: Narcotic drugs seizures, Illicit drug market, Drug distribution, Drug composition
Premessa
Con l’entrata in vigore del nuovo codice di procedura
penale, ed ancor di più in seguito all’esito del referendum
tenutosi nel 1993, l’approfondimento della natura delle sostanze presenti sul mercato clandestino sfugge al controllo
dei consulenti nominati dal Tribunale, poiché ai loro accertamenti si sono venuti man mano a sostituire quelli dei Gabinetti di polizia scientifica e, nello stesso tempo, molti
magistrati ritengono di raggiungere le finalità processuali
indipendentemente dal disporre o meno di un quadro analitico completo della droga in sequestro.
Un atteggiamento diverso da quello descritto è seguito
da numerose Procure, tra le quali quella di Piacenza, le
quali procedono in maniera tradizionale, ritenendo essenziale al buon andamento del processo disporre di una consulenza che evidenzi tutte le caratteristiche della droga in
sequestro, in funzione delle esigenze processuali.
Presso il Tribunale di Piacenza ha operato, come unico
consulente, nel corso dei quindici anni considerati, il prof.
Marozzi, del laboratorio di Tossicologia Forense dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Milano. In conseguenza di ciò la casistica qui esposta è da considerarsi
non solo esaustiva per quanto riguarda i reperti sequestrati,
ma anche conforme alla realtà del mercato clandestino di
Piacenza e della sua provincia (Lodi, 1975; Marozzi et al.,
1982; Marozzi et al., 1989; Chiarotti et al., 1996, King,
1997).
Lo scopo del lavoro presentato è di verificare se nel
corso del periodo 1987-2000 la composizione della “droga
da strada” si sia modificata oppure se, nonostante i notevoli mutamenti merceologici avvenuti nel mercato clandestino, legati, in particolare, alla nazionalità degli spacciatori
ed al loro modo di trattare la “merce” prima di immetterla
sul mercato, sia rimasta sui livelli quali-quantitativi riscontrati nel corso del decennio precedente, quando Marozzi
1 Sezione Autonoma di Tossicologia Forense, Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni - Università degli Studi di Milano via L. Mangiagalli, 37 - 20133 Milano.
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Boll. Farmacodip. e Alcoolis., XXV (1-2) 2002
(Caligara et al., 1988) aveva affrontato il tema della composizione quali-quantitativa dei reperti d’eroina sequestrati
nel corso degli anni 1978-1987.
Con l’attuale elaborazione statistica si è inteso riprendere le considerazioni cui i tre Autori erano pervenuti, per
verificarne la corrispondenza sui reperti d’eroina sequestrati fino al 1996 ed estenderle sia agli altri stupefacenti
più diffusi, - cocaina e preparazioni di Cannabis indica (hashish e marijuana) -, sia a quelli di più recente immissione
sul mercato clandestino (amfetaminosimili).
Materiali e metodi
I corpi di reato (C.R.) relativi ai sequestri operati nel
territorio relativo al Tribunale di Piacenza negli anni 19872000 e pervenuti al laboratorio sono stati 866, con 6921 reperti complessivi (Figura 1). Tutti i reperti sequestrati sono
stati sottoposti ad analisi quali-quantitativa secondo le procedure analitiche in uso presso la Sezione Autonoma di
Tossicologia Forense, qui di seguito riassunte.
Per quanto attiene le analisi qualitative, eseguite mediante TLC (cromatografia su strato sottile), sono stati
adottati gli stessi protocolli già descritti da Marozzi e Lodi
(Lodi et al., 1980; Caligara et al., 1988).
Le analisi quantitative sono state eseguite con un gascromatografo Fison equipaggiato di una colonna capillare
Mega della lunghezza di 12,5 m, diametro interno 0,32 mm
e con film di rivestimento di tipo SE54 dello spessore di
0,4-0,45 mcm, e con rivelatore FID. Come carrier è stato
impiegato idrogeno alla pressione d’esercizio di 0,40 kPa.
Nel caso della determinazione quantitativa sui reperti
d’eroina e/o cocaina la temperatura dell’iniettore e del rivelatore sono state mantenute rispettivamente a 260°C e
300°C, per quelli di Cannabis indica a 200°C e 300°C, per
gli amfetaminici, infine, a 200°C e 250°C.
In rapporto al tipo di stupefacente le temperature del
forno sono state così programmate:
a) Eroina, cocaina e sofisticanti in genere: isoterma a
170°C per 1 min; da 170°C a 240°C (10°C/min); isoterma
a 240°C per 1 min; da 240°C a 290°C (15°C/min); isoterma a 290°C per 5 min.
b) Amfetaminici: isoterma a 100°C per 1 min, da
100°C a 180°C (15°C/min); isoterma a 180°C per 1 min.
c) Cannabis indica: isoterma a 200°C per 1 min, incremento di 10°C/min fino a 270°C.
I campioni da analizzare sono stati addizionati di soluzioni contenenti lo standard interno (ISTD) appropriato:
1) L’eroina ed i morfinici in genere, la cocaina e i sofisticanti (20 mg) vengono solubilizzati in una soluzione metanolica contenente 8 ml di etaverina (1 mg/ml) quale
ISTD.
2) Gli amfetaminici (20 mg di campione) vengono
estratti con 1 ml di soda 1 N e con 4 ml di una n-esanica
contenente come ISTD 1,51 mg/ml C14 in n-esano;
3) Per le preparazioni della Cannabis indica si procede
all’estrazione di 50 mg di campione con 5 ml di una solu-
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zione cicloesanica contenente, come ISTD, 0,25 mg/ml di
C22.
Risultati
I sequestri operati dalla Procura di Piacenza nel periodo
considerato sono stati 866, per un totale di complessivi
6921 reperti. La suddivisione dei sequestri per tipologia di
stupefacente è riportata nella Tabella I, mentre nella Tabella II vengono posti a confronto, suddivisi per tipologia e
per anno, i reperti rinvenuti nei corpi di reato sequestrati in
questi anni e valutata la loro rappresentanza rispetto al totale dei reperti sequestrati. Si può notare come l’eroina, pur
restando lo stupefacente più diffuso, abbia subito nel corso
degli ultimi cinque anni, un brusco decremento, contrariamente a quanto osservato, per la Cannabis indica e la cocaina. I risultati sono riassunti nella Figura 2.
Eroina. Il punto di massima nel numero dei reperti sequestrati si verifica nel 1991, mentre il punto di minima si
realizza nel 1997.
Cocaina. Il maggior numero di sequestri si registra nel
1993 e, dopo una forte flessione nel biennio 1994-95, si osserva una ripresa nel 1996, che porta, nel 1999, ad un raddoppio dei sequestri registrati nel 1993 (Marozzi et al., 1992).
Cannabis indica e sue preparazioni. In questo caso è da
sottolineare che la diminuzione dei sequestri si verifica nel
corso del 1990 e del 2000, mentre negli altri anni tale stupefacente trova fiorente mercato in Piacenza e nel territorio
della sua provincia
Altre sostanze. Gli amfetaminosimili compaiono in modo preponderante nel 1994. Nel corso dei quindici anni la
percentuale di reperti sequestrati segue immediatamente
quella dell’eroina, condividendo tale posizione con quella
della Cannabis. Per gli “amfetaminici dell’ultima generazione”, MDMA e congeneri, va segnalato che il primo sequestro sulla piazza piacentina è stato effettuato nel 1993 e
si riferisce ad un unico reperto. Nell’anno successivo i reperti sequestrati ammontano a 455, mentre dal 1995 la percentuale di sequestro subisce un andamento altalenante, fino ad annullarsi nel 1999 ed a raggiungere un massimo
dell’88% nel corso del 2000.
Relativamente al metadone ed all’LSD, tali sostanze
sono state rinvenute solo in C.R. misti (in genere in associazione con preparazioni di Cannabis) e, mentre la percentuale di sequestro del metadone è risultata la più bassa del
periodo considerato, quella dell’LSD, coincide con quella
della cocaina.
Reperti di specifico interesse sono rappresentati da
compresse di Temgesic (1987), dal “peyote” (1993) e dalle
piante di papavero somniferum, fiorite e complete di capsule (1994-95).
Composizione quali-quantitativa della “droga da strada”
Per valutare in modo esaustivo l’eventuale variazione
del contenuto di principio attivo nel corso di questo decen-
Il mercato della droga a Piacenza negli anni 1987-2000. Casistica
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nio, i singoli reperti (o “bustina”) dei tre stupefacenti più
diffusi sono stati suddivisi in base al peso lordo del materiale in essi contenuto (King, 1997).
Quantitativamente, eroina e cocaina, che presentano un
“taglio” di mercato (aspetto e forma del reperto, consistenza della sostanza) analogo, sono state suddivise nei seguenti gruppi:
a) reperti di peso inferiore a 0,1 g “dose” o “quartino” e
sequestrati, in genere, a tossicodipendenti “spacciatori per
necessità” (vendono per comprare);
b) reperti di peso compreso fra 0,1 g e 0,5 g;
c) reperti di peso compreso fra 0,5 g e 5 g;
d) reperti di peso compreso fra 5 g e 100 g;
e) reperti di peso superiore a 100 g sequestrati, in linea
di massima, a spacciatori “non consumatori”.
Per i reperti appartenenti ai tre gruppi intermedi non è
possibile una classificazione a priori dell’imputato in una
delle due categorie di appartenenza in quanto, per fare ciò,
sarebbe opportuno conoscerne la storia.
Va rilevato che dal 1993 al 1996 tornano a comparire i
reperti di eroina di peso superiore a 100 g, in altre parole
quelli destinati più alla detenzione “a scopo di spaccio” che
non a quella “per uso personale”, che mancavano dal 1989
sulla piazza piacentina.
Per quanto concerne il mercato della cocaina, è importante sottolineare che i reperti di entità inferiore a 0,1 g sono presenti nel triennio 1991-93, nel biennio 1997-98 e nel
2000 mentre quelli di peso superiore a 100 g mancano dal
mercato nel triennio 1989-91, nel 1993 e nel 2000.
I reperti di canapa indiana sono stati suddivisi in quattro gruppi ponderali:
1) reperti di peso inferiore a 0,5 g;
2) reperti di peso compreso fra 0,5 g e 5 g;
3) reperti di peso compreso fra 5 g e 150 g;
4) reperti di peso superiore a 150 g.
Per questi reperti negli anni ‘80 si ha una sovrapposizione dei gruppi 2) e 3), e ciò sta ad indicare che i sequestri
a carico del consumatore sono equiparabili a quelli a carico
dello spacciatore; negli anni ‘90 prevalgono nettamente i
reperti del gruppo 2), mentre quelli appartenenti al gruppo
di peso maggiore tendono, con l’unica eccezione del 1991,
ad un progressivo aumento fino al 1999 (quando raggiungono il valore massimo, con un 122 reperti su 310), per diminuire drasticamente nel 2000.
Da quanto sopra riportato emerge che il mercato clandestino della droga relativamente al territorio della Procura
di Piacenza si sposta progressivamente verso la cocaina e
la cannabis, il cui uso è meno facilmente riconoscibile di
quello dell’eroina.
Eroina. Per quanto riguarda la composizione qualitativa dell’eroina, Marozzi (Kaaa et al., 1886;Caligara et al.,
1988) aveva appurato che sul mercato piacentino non esistevano differenze di composizione significative fra i reperti di eroina di peso diverso, ossia che non venivano realizzate grosse operazioni di taglio e che il contenuto in
principio attivo puro tendeva a diminuire fino al 1986 per
poi risalire rapidamente nel corso del 1987.
Esaminando i dati relativi al 2000 (Figura 3) emerge
chiaramente il continuo e progressivo aumento del contenuto di eroina pura sia nei gruppi riferibili agli assuntori
(reperti di peso inferiore a 0,1 g e, rispettivamente, compreso fra 0,1 g e 0,5 g), sia in quelli relativi a medi (reperti
di peso compreso fra 5 g e 100 g) e grossi spacciatori (reperti di peso superiore a 100 g). Relativamente a quest’ultimo gruppo, vi è da rilevare che i reperti in esso inclusi presentano nel 1993 un contenuto percentuale assimilabile a
quello del 1988, anno in cui erano stati effettuati gli ultimi
sequestri di tale entità. I reperti di peso compreso fra 0,5 g
e 5 g presentano alla fine del 1996 un contenuto percentuale di principio attivo puro notevolmente elevato ed, inoltre,
un altrettanto elevato contenuto di impurezze di origine
(narcotina, soprattutto), contenuto percentuale che si ritroverà solo nel 2000.
Per quanto concerne il “taglio” (Figura 4a), continua la
progressiva diminuzione della presenza di reperti sofisticati rilevata fino al 1998; nel corso del 1999 tale manipolazione aumenta bruscamente, e nel 2000 raggiunge il valore
più basso. Il sofisticante più diffuso rimane la procaina
presente, da sola o in associazione, in 170 campioni su un
totale di 1318 reperti esaminati nel corso dei quindici anni
(13%). Fanno eccezione i reperti esaminati nel 1991, anno
in cui il sofisticante più diffuso è risultato essere la caffeina (6 reperti su un totale di 98 esaminati nel corso dell’anno). La diluizione con zuccheri (Figura 4b) è stata, invece,
rilevata nella maggior parte di reperti (1068 su 1318) ma
dal 1996 anche questo tipo di diluizione della sostanza stupefacente tende velocemente a diminuire: solo 29 campioni
sui 107 analizzati in quell’anno (pari al 27,1%) sono risultati contenere uno o più diluenti (in genere lattosio e/o glucosio), fino a quasi scomparire nel 2000, quando risultano
sofisticati solo 4 campioni su un totale di 56 analizzati
(7%).
Significativamente diverso si presenta, invece, il mercato “all’ingrosso” dell’eroina: a Piacenza, nei sequestri effettuati durante il biennio 1987-88 e nel quadriennio 199396: nel primo periodo sono stati riscontrati valori percentuali molto bassi, segno questo che lo spacciatore piacentino tagliava ulteriormente la droga prima di immetterla sul
mercato, mentre nel secondo periodo la percentuale di eroina pura tendeva ad aumentare, anche se i campioni sofisticati rimangono in numero elevato.
Cocaina. La composizione qualitativa dei reperti di cocaina presenta un andamento più lineare, non sussistendo
quell’ampia varietà di sostanze utilizzate sia per la sua sofisticazione, sia per la sua diluizione (Clarke, 1987).
A Piacenza la sofisticazione aumenta progressivamente
dal 20% del 1987 al 63% del 1989, per scendere senza inaspettate variazioni al 50% nel 1991, e decrescere bruscamente al 23,8% nel 1996. Dopo un progressivo decremento, tale percentuale tende a riportarsi, nel corso del 2000, ai
valori del 1996 (Figura 5a). Sofisticante “principe” della
cocaina è la lidocaina, utilizzata in genere singolarmente
(59 riscontri su 352 reperti esaminati, pari al 17%), ma anche in associazione con caffeina (2 caso) o con procaina (5
casi). La presenza di diluenti, invece, è elevata nel 1987 e
nulla nel 1989; nel biennio successivo risale bruscamente
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al 20% (1990), per riportarsi a livelli bassi nel 1991 (7%);
è il 100% nel 1992 e nel 1995 ma tende a diminuire nel
corso del 1996, pur mantenendosi elevata (85,7%) ed attuata quasi esclusivamente con mannite. La tendenza
all’aumento della diluizione prosegue anche nel quadriennio finale del periodo considerato. Complessivamente sono
stati verificati 159 rilievi singoli di mannite e 28 riscontri
multipli, di cui 11 con lattosio e 13 con glucosio (Figura
5b).
La cocaina presenta, a partire dal 1992 e solo occasionalmente, sofisticazioni diverse: alle classiche lidocaina e caffeina si affiancano il metamizolo (rilevato in un
unico caso nel 1992), l’aminofenazone (rilevato in due
casi relativi al 1993), fenacetina (nel 1998, 1 caso) e paracetamolo (2 casi nel 2000). Viene comunque confermata la variazione in negativo del numero di reperti di
cocaina sofisticati che, dal 50% del 1991, del 1995 e del
1997, diminuisce dal 1996 (5 su un totale di 21 sequestrati nel corso dell’anno, pari al 23,8%) al 1999 (3 su
68 casi, pari al 4,4%), mentre nel 2000 torna ad aumentare, fino a giungere al 47,5%.
Per quanto riguarda il contenuto percentuale medio di
cocaina nei cinque gruppi ponderali in cui lo stupefacente è
stato suddiviso, si può affermare che questo mercato presenti, nell’arco dell’intero periodo, un andamento molto
particolare (Figura 6).
Ai consumatori di cocaina viene sequestrato con maggiore frequenza il “quartino” (ovvero i reperti appartenenti
al gruppo di peso compreso fra 0,1 g e 0,5 g: un “quartino”
corrisponde a circa 250 mg), il cui contenuto percentuale
di cocaina raggiunge valori molto alti nel corso del 1994 e
del 1995, per decrescere bruscamente nel 1996 ed altrettanto bruscamente aumentare nel 1998-99 (96,7% e 70,7% rispettivamente). Questo andamento non trova spiegazione
nella valutazione del contenuto percentuale dei reperti di
maggiore entità (peso superiore a 100 g), assenti dal mercato piacentino nel periodo compreso fra il 1989 e il 1993,
mentre nel 1995, quando la percentuale del “quartino” è risultata la più elevata, il contenuto di cocaina è il più basso
di tutto il decennio. Nel 1996 ad un valore minimo del reperto sequestrato al tossicodipendente, fa riscontro un valore medio-alto nei reperti di peso maggiore; nel 2000, infine, i due contenuti percentuali si avvicinano tra loro, essendo del 34,6% e del 46,8%, rispettivamente.
Cannabis indica. Un importante parametro di confronto
del mercato della Cannabis, oltre a quello quantitativo rappresentato dalla percentuale in principio attivo (D-9-tetraidrocannabinolo, THC), è rappresentato dal tipo di preparazione rinvenuto dalle forze dell’ordine: hashish, marijuana
o spinello (Figura 7a).
Relativamente al mercato di Piacenza degli anni 19872000, non fa testo il 1990 in quanto i reperti sequestrati appartengono solo a due gruppi, quello di peso compreso fra
0,5 g e 5 g e quello di peso superiore a 150 g. Analogamente, va menzionata l’assenza di reperti di peso superiore
a 150 g nel 1988 (Figura 7b).
In genere, la percentuale di THC tende ad aumentare
nel corso degli anni e per ogni gruppo ponderale, attestan-
60
dosi nel 1996 in un intervallo di valori fra 4,4% e 7,1%; tale evoluzione in positivo si è verificata a partire dal 1992
(Figura 8). Il gruppo di reperti di peso compreso fra 5 g e
150 g presenta, come tutti gli altri, una tendenza all’aumento nel contenuto percentuale nei reperti sequestrati negli ultimi due anni considerati.
Si rammenta che il contenuto di D-9-tetraidrocannabinolo è legato al tipo di preparazione considerata: sul mercato di Piacenza sono risultati molto frequenti i sequestri di
piante intere di Cannabis indica o di reperti di marijuana
già pronta per l’uso (si passa dai 7 sequestri del 1987 ai 77
del 1996) e ciò ha contribuito alla diminuzione del valore
percentuale medio riportato nella Figura 8, nello stilare la
quale non si è tenuto conto del tipo di preparazione ma solo del suo peso. Tale diminuzione prosegue fino al 1999,
anno nel quale la percentuale di D-9-tetraidrocannabinolo
tende ad avvicinarsi al 10% in ogni gruppo ponderale in
cui lo stupefacente è stato suddiviso. Nel 2000 solo il gruppo di peso maggiore presenta valori percentuali elevati di
principio attivo, mentre negli altri gruppi tale valore tende
a quelli dei primi anni ‘90.
Conclusione
Sulla base dei dati in nostro possesso si può ritenere
che i punti salienti del mercato clandestino degli stupefacenti nella città di Piacenza siano:
1. tendenza all’aumento del numero di reperti sequestrati dal 1987 al 2000;
2. assenza di amfetaminici fino al 1993;
3. minor tendenza alla sofisticazione con conseguente
aumento dell’eroina rispetto ai primi anni considerati, ma
un suo progressivo aumento nel quadriennio 1996-1999,
cui fa seguito una netta diminuzione nel corso del 2000;
4. tendenza alla sofisticazione della cocaina piuttosto
che alla sua diluizione, utilizzando a tale scopo prevalentemente lidocaina e mannite;
5. assenza di reperti di cocaina di peso inferiore a 0,1 g
a tutto il 1990, nel triennio 1994-1996 e nel 1999; la loro
comparsa nel 1991 e nel 1998, è caratterizzata da un elevato grado di purezza;
6. mancanza, nel 1990, dei sequestri di reperti attribuibili, per la loro entità, ai consumatori di preparazioni della
cannabis e, nel 1998, di quelli attribuibili allo spacciatore;
7. elevata frequenza di sequestri di piante intere di Cannabis indica o di reperti di marijuana già pronta per l’uso;
8. tendenza ad un progressivo spostamento del mercato
clandestino della droga verso la cocaina e la cannabis, il
cui uso è meno facilmente riconoscibile di quello dell’eroina.
La situazione che viene descritta è esaustivamente rappresentativa della realtà del mercato clandestino piacentino
della droga. Non è detto che tale rappresentazione si possa
riferire a città più grandi, come ad esempio Milano (che,
tra l’altro, è il mercato cui è legato quello piacentino), del
quale non abbiamo un quadro molto preciso e, quindi, scarsamente rappresentativo.
Il mercato della droga a Piacenza negli anni 1987-2000. Casistica
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Vi è da aggiungere che, per quanto la situazione piacentina, anche se vi è uno spostamento verso cocaina e
Cannabis che si fa più marcato negli anni successivi al
1996, l’eroina resta sempre una droga di notevole diffusione, con il suo ben noto carico di pericolosità sul piano tossicologico, mentre, sempre per quanto riguarda la casistica
considerata, amfetaminici ed affini non paiono giocare un
ruolo di un qualche rilievo, anche se minimo.
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Figura 1. Sequestri a Piacenza negli anni 1987-2000
Il mercato della droga a Piacenza negli anni 1987-2000. Casistica
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Boll. Farmacodip. e Alcoolis., XXV (1-2) 2002
Figura 2. Variazione percentuale dei reperti sequestrati
Figura 3. Variazione del contenuto percentuale di eroina
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Il mercato della droga a Piacenza negli anni 1987-2000. Casistica
Articoli
Figura 4a. Sofisticazione reperti di eroina
Figura 4b. Diluizione reperti di eroina
Figura 5a. Sofisticazione dei reperti di cocaina
Il mercato della droga a Piacenza negli anni 1987-2000. Casistica
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Boll. Farmacodip. e Alcoolis., XXV (1-2) 2002
Figura 5b. Sofisticazione dei reperti di cocaina
Figura 6. Variazione del contenuto percentuale di cocaina
Figura 7a. Suddivisioni reperti Cannabis
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Articoli
Figura 7b. Suddivisione ponderale dei reperti di Cannabis
Figura 8. Variazione del contenuto percentuale di THC
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