ECOLABEL EUROPEO Prof. Francesco Saverio Nesci Prof. Francesco Saverio Nesci Dott.ssa Carmen Face Dott.ssa Carmen La La Face ECOLABEL • L’Ecolabel è il marchio di qualità ambientale attribuito dalla Comunità Europea per identificare quei prodotti e servizi che rispettano determinati criteri ecologici e prestazionali stabiliti a livello europeo. • Il sistema del marchio Ecolabel si inserisce nella politica Comunitaria relativa al consumo e alla produzione sostenibile, il cui obiettivo è ridurre gli impatti negativi del consumo e della produzione sull’ambiente, sulla salute, sul clima e sulle risorse naturali. Il sistema è inteso a promuovere attraverso l’uso del marchio Ecolabel, i prodotti che presentano elevate prestazioni ambientali. TUTELA AMBIENTE • La Tutela dell’ambiente in cui viviamo e l’attenzione agli effetti generati su di esso dai prodotti e dai servizi che acquistiamo e consumiamo, ogni giorno, rappresentano oramai una responsabilità comune. I consumatori, per orientarsi sulle scelte devono disporre di informazioni accessibili, comprensibili, pertinenti e credibili sulla qualità ambientale dei prodotti e dei servizi. La società dei consumi e dei servizi ha un forte impatto sull’ambiente, la portata di tale impatto dipende dalle scelte effettuate dal consumatore per soddisfare i propri bisogni. La domanda di prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente rappresenta un potente stimolo per le industrie, così come per i fornitori di servizi, ad intensificare gli sforzi in materia di ambiente e migliorare gli aspetti ambientali, lungo tutto il ciclo di vita, dei propri prodotti e servizi. • I consumatori, per orientarsi sulle scelte devono disporre di informazioni accessibili, comprensibili, pertinenti e credibili sulla qualità ambientale dei prodotti e dei servizi. • Il marchio Ecolabel Europeo risponde a questa esigenza. Marchio Ecologico:Informazioni generali • L'Ecolabel (vecchio Regolamento CE n. 1980/2000, nuovo regolamento CE n. 66/2009) è il marchio europeo di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale, che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato, mantenendo comunque elevati standard prestazionali. Il marchio Ecolabel garantisce il basso impatto ambientale del prodotto in tutte le fasi del suo ciclo di vita: dalle materie prime ai processi di lavorazione e al packaging fino alla biodegradabilità. Questo vuol dire limitare l’energia impiegata nel processo di lavorazione, non utilizzare sostanze dannose per l’ambiente e riciclare tutti i materiali in eccesso della produzione. • Il marchio Ecolabel, il cui logo è rappresentato da un fiore (la margherita), è uno strumento: 1. volontario; 2. selettivo e con diffusione a livello Europeo. Strumento volontario La richiesta del marchio Ecolabel è del tutto volontaria. I fabbricanti, gli importatori o i distributori possono richiedere l'Ecolabel, una volta verificato il rispetto dei criteri da parte dei prodotti. Strumento selettivo • L'etichetta ecologica è un attestato di eccellenza, pertanto viene concessa solo a quei prodotti che hanno un ridotto impatto ambientale. I criteri ecologici e prestazionali sono messi a punto in modo tale da permettere l'ottenimento dell'Ecolabel solo da parte di quei prodotti che abbiano raggiunto l'eccellenza ambientale. I criteri vengono revisionati e resi più restrittivi, quando se ne verifichi la necessità, in modo da premiare sempre l'eccellenza e favorire il miglioramento continuo della qualità ambientale dei prodotti. • I prodotti che espongono il marchio rientrano nella categoria dei prodotti ecologici o acquisti verdi. Il fine di un marchio ecologico è quello di rendere facilmente riconoscibile al consumatore un prodotto ecologico permettendo di effettuare la propria scelta di acquisto consapevole, tenendo conto del principio di sostenibilità. • « lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni » • Questa è la definizione più diffusa fornita nel 1987 dalla Commissione Indipendente sull'Ambiente e lo Sviluppo (World Commission on Environment and Development), e poi ripresa dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU. • L’elemento centrale di tale definizione è la necessità di cercare una equità di tipo intergenarazionale: le generazioni future hanno gli stessi diritti di quelle attuali. Si può evincere, inoltre, anche se espresso in maniera meno esplicita, un riferimento all’equità intragenerazionale, ossia all’interno della stessa generazione persone appartenenti a diverse realtà politiche, economiche, sociali e geografiche hanno gli stessi diritti. Il successo di tale enunciato, prevalentemente di matrice ecologica, ha animato il dibattito internazionale, determinando numerosi approfondimenti e ulteriori sviluppi del concetto di sostenibilità, che nel tempo si è esteso a tutte le dimensioni che concorrono allo sviluppo. Schema dello sviluppo sostenibile, alla confluenza di tre preoccupazioni • In tale ottica, la sostenibilità è, dunque, da intendersi non come uno stato o una visione immutabile, ma piuttosto come un processo continuo, che richiama la necessità di coniugare le tre dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo: Ambientale, Economica e Sociale. • La concessione del marchio è basata su un sistema di analisi che considera l’intero ciclo di vita del prodotto, applicato ai prodotti divisi per gruppi. I criteri ecologici di ciascun gruppo di beni e servizi sono definiti usando un approccio cosiddetto “dalla culla alla tomba” (Life Cycle Assessment, LCA), che rileva gli impatti dei prodotti sull’ambiente durante tutte le fasi del loro ciclo di vita, iniziando dall’estrazione delle materie prime, dove vengono considerati aspetti volti a qualificare e selezionare i fornitori, passando attraverso i processi di lavorazione, dove sono gli impatti dell’azienda produttrice ad essere controllati, alla distribuzione (incluso l’imballaggio) ed utilizzo, fino allo smaltimento del prodotto a fine vita. SIMBOLO • I prodotti ed i servizi che possiedono i requisiti previsti dal regolamento si possono fregiare del marchio ecologico rappresentato da un fiore stilizzato, i cui petali sono rappresentati da stelle che circondano la “E” di Europa. Etichetta facoltativa con campo di testo (la possibilità per l’operatore di utilizzare questo campo di testo ed il testo utilizzato sono indicati nei pertinenti criteri del gruppo di prodotti Sul prodotto appare anche il numero di registrazione del marchio Ecolabel UE. Tale numero adotta il seguente formato: dove xxxx indica il paese di registrazione, yyy il gruppo di prodotti e zzzz il numero assegnato dall’organismo competente. Esso ha finalità di: • promuovere la concezione, la produzione, la commercializzazione e l’uso di prodotti con un minore impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita del prodotto; • fornire ai consumatori una migliore informazione sulle performance ambientali dei prodotti, in modo da orientare l’acquisto anche in funzione di criteri ambientali. I primi marchi ecologici • In Europa il primo marchio ecologico, denominato Angelo Blu, è stato introdotto in Germania nel 1977. L’Angelo Blu è stato assegnato inizialmente a prodotti come carta riciclata, bottiglie a rendere, spray senza CFC . • Marchio Scandinavo • Marchio Francese • Marchio Olandese • Marchio Spagnolo • Marchio austriaco • Marchio USA • Marchio Canada • Marchio Giapponese PRODOTTI ECOLABEL • • • • • • • • • • • • • • Ammendanti Aspirapolvere Calzature Carta per copia e Carta grafica Computer portatili; Coperture dure Detergenti multiuso Detersivi per bucato Detersivi per lavastoviglie Detersivi per piatti Edifici Frigoriferi Tessuto-carta Materassi • • • • • • • • • • • Lampade elettriche Lavastoviglie Lavatrici Lubrificanti Personal Computer Pompe di Calore Prodotti tessili Prodotti vernicianti Substrati di coltivazione Televisori Saponi, shampoo e balsami per capelli Aggiornamento numero prodotti e licenze Ecolabel Europeo • Sono 332 le licenze Ecolabel europeo attualmente valide in Italia, per un totale di 10169 prodotti/servizi etichettati. Il gruppo di prodotti con il maggior numero di licenze Ecolabel in Italia rimane il “servizio di ricettività turistica” con 199 licenze seguito da quello relativo ai “detergenti multiuso e per servizi sanitari” (22 licenze) e al “servizio di campeggio”con 17 licenze . Il trend di forte crescita nel tempo del numero di licenze Ecolabel rilasciate in Italia per il servizio di ricettività turistica è ben evidenziato nel grafico 2. Le elaborazioni grafiche mostrano un trend positivo di crescita nel tempo (1998-2009) anche del numero totale di licenze Ecolabel rilasciate e del numero di prodotti e servizi etichettati . La regione italiana con il maggior numero di licenze Ecolabel totali (prodotti e servizi) è il Trentino Alto Adige (122 licenze) seguita dalla Emilia Romagna e dalla Toscana (entrambi 39 licenze), La ripartizione geografica delle licenze Ecolabel per l’Italia mostra inoltre un netta prevalenza di licenze rilasciate al Nord (74%) seguito dal Centro (15%) e infine da Sud e Isole (10%). Da notare poi che l’1% delle licenze è stato rilasciato all’estero (in Francia) Prodotti tessili I prodotti tessili (t-shirt, lenzuola, stoffe ect.) che sono stati etichettati con la margherita Ecolabel indicano: Una riduzione del rischio di allergie a certe sostanze chimiche La riduzione dell'emissioni inquinanti in aria e acqua durante il processo di produzione L'assenza di residui di sostanze dannose sia per la salute che per l'ambiente. Tessuto carta I prodotti "tessuto carta" come la carta igienica, il rotolo asciugatutto, i fazzoletti, che sono stati etichettati con la margherita Ecolabel indicano: L'utilizzo di fibre riciclate o di fibre vergini provenienti da foreste a gestione sostenibile La limitazione delle emissioni di anidride carbonica e solforosa durante la produzione La riduzione dell'emissioni inquinanti nelle acque durante il processo. Prodotti vernicianti • Le pitture e le vernici che sono state etichettate con la margherita Ecolabel indicano: • L'uso di pigmenti (sostanze che determinano la prestazione della vernice) derivanti da processi ambientalmente compatibili • Un minori rilascio di solventi • L'assenza di metalli pesanti, di sostanze tossiche e cancerogene. Personal computer e Computer portatili • I personal computer ed i portatili etichettati con la margherita Ecolabel indicano: • Il consumo di minore energia durante l'uso ed in stad-by • Un contenuto inferiore di sostanze dannose per la salute e per l'ambiente • Che sono disassemblabili facilmente ed i cui componenti siano riciclabili • Che sono corredati da un manuale d'uso • Che, al termine del loro ciclo di vita, siano ritirati dai produttori/distributori I criteri per l’ Ecolabel Europeo • Per ogni tipologia merceologica, le caratteristiche principali dei criteri Ecolabel sono riassumibili in tre semplici espressioni: selettività, approccio multicriterio, procedure rigorose. Selettività L’ Ecolabel europeo viene attribuito unicamente ai prodotti che hanno un impatto ridotto sull’ambiente e che garantiscono il rispetto dei criteri ecologici stabiliti dalla Commissione Europea, mantenendoli nel tempo. Approccio multicriterio I criteri ecologici per ogni categoria di prodotto vengono definiti seguendo un approccio globale che permette di determinare l’impatto del prodotto in ogni momento del suo ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime all’eliminazione dopo l’uso, passando dalla fabbricazione, la distribuzione e l’utilizzazione. Sulla base dei risultati dell’analisi del ciclo di vita, e fermi restando gli aspetti prestazionali, per ogni prodotto vengono definiti criteri ecologici tali da rendere minimi gli impatti sull’ambiente. Gli aspetti ambientali considerati sono: • • • • • • • • • • • la tutela dalla qualità dell’aria la salvaguardia della qualità delle risorse idriche la protezione del suolo il contenimento della produzione di rifiuti il risparmio energetico la tutela delle risorse naturali il contenimento del cambiamento climatico la protezione dell’ozono stratosferico il contenimento dei rischi naturali il miglioramento del clima acustico la tutela della biodiversità • Procedure rigorose I criteri per l’assegnazione del marchio di qualità ecologica europea Ecolabel sono il risultato sia di studi scientifici sia di un’ampia consultazione all’interno del Comitato dell’Unione Europea per il marchio ecologico, Comitato composto dagli Organismi competenti degli Stati membri, da rappresentanti delle organizzazioni ambientaliste, da associazioni dei consumatori e dell'industria, da sindacati nonché da rappresentanti delle piccole e medie imprese (PMI) e del mondo del commercio. Per ogni tipologia di prodotto, i criteri proposti dal Comitato devono essere approvati dagli Stati Membri dell’Unione Europea e ratificati attraverso una Decisione della Commissione Europea prima di poter essere utilizzati per l’attribuzione dell’Ecolabel ai richiedenti. I criteri hanno una validità di tre/cinque anni; al termine di tale periodo vengono sottoposti a revisione in funzione dei progressi scientifici e tecnologici avvenuti nonché dell’evoluzione del mercato al fine di migliorare progressivamente le prestazioni ecologiche dei prodotti etichettati Ecolabel europeo. Procedura di assegnazione Il produttore, l’importatore o il negoziante contatta l’Organismo Nazionale Competente di uno dei paesi che aderiscono al sistema, in Italia, la domanda di assegnazione, deve essere indirizzata al Comitato Ecolabel-Ecoaudit (Organismo Competente Ecolabel Italia). • L'uso del marchio di qualità ecologica è subordinato al versamento di una tassa di deposito della domanda compresa tra 200 e 1.200 euro. Ma il regolamento precisa che nel caso delle PMI non deve superare 600 euro, mentre per le microimprese non può andare oltre 350 euro. La tassa di deposito, inoltre, è ridotta del 20 % per i richiedenti che siano già in possesso di una certificazione secondo le norme EMAS e/o ISO 14001, a determinate condizioni. L'organismo competente, poi, può imporre a ogni richiedente cui sia stato assegnato un marchio di qualità ecologica il versamento di diritti annuali fino a 1.500 euro per l'utilizzazione del marchio. Nel caso delle PMI, l'importo massimo non deve però superare 750 euro, mentre per le microimprese, non potrà oltrepassare 350 euro. • Il Comitato Ecolabel-Ecoaudit effettua l’istruttoria tecnicoamministrativa utilizzando le informazioni fornite dal richiedente e i risultati delle analisi eseguite presso laboratori indipendenti. Terminata l’istruttoria, se il prodotto soddisfa i criteri ecologici e prestazionali previsti, decide in merito all’assegnazione, e se l’esito è positivo, informa la Commissione Europea che intende concedere il marchio ecologico. La Commissione pubblica l’assegnazione sul sito dell’Ecolabel. Ecolabel per un turismo di qualità Il 14 aprile 2003, con la Decisione 2003/287/CE, la Commissione Europea ha ufficialmente esteso l’applicabilità dell’ecolabel, il marchio comunitario di qualità ecologica, ai servizi di ricettività turistica. Con Decisione 2005/338/CEE l’applicabilità del marchio Ecolabel è stata a sua volta estesa anche al servizio di campeggio. MOTIVI Alla base dell’iniziativa comunitaria c’è l’intento di incoraggiare le strutture nonché gli stessi turisti al rispetto dell’ambiente ed al risparmio di risorse naturali. La visibilità e la credibilità del marchio, fondato sul rispetto scrupoloso di una serie di criteri, consentono alle strutture che lo ricevono di distinguersi, a livello europeo, per l’impegno al miglioramento della qualità ambientale e forniscono agli utenti garanzie sicure circa l’efficienza delle misure di protezione adottate. ECOLABEL: VANTAGGI PER LE STRUTTURE RICETTIVE E CAMPEGGI • Vantaggi di costo legati all'eco-efficienza. • Pubblicità derivante dall'alta visibilità del marchio. • Segnalazione di merito sulle guide di settore. ECOLABEL: GARANZIE PER IL TURISTA • Contenimento dell’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo; • Corretta gestione e differenziazione dei rifiuti; • Riduzione degli sprechi energetici e di risorse; • Salvaguardia della biodiversità; • Alimentazione sana e corretta, che attinge in parte alle produzioni biologiche. • Oltre a garantire benessere ed eco-qualità ai turisti, l’Ecolabel apporta tutta una serie di benefici alla struttura ricettiva che lo applica, in particolare: • 1. Vantaggi di costo legati all'eco-efficienza: l’adozione di misure di carattere ambientale richiede tempi e sforzi, a volte anche notevoli, ma contribuisce a mettere a nudo quelli che sono, sotto il profilo ecologico ed economico, veri e propri punti di debolezza di una struttura turistica o di un’organizzazione; inoltre promuove lo sviluppo dell’innovazione. La riduzione del consumo di risorse naturali quali combustibili fossili, energia ed acqua consente, a fronte di un investimento iniziale, una riduzione considerevole dei costi nel medio-lungo periodo; 2. Pubblicità derivante dall’alta visibilità del marchio: la visibilità dell’etichetta ecologica europea rappresenta, per le strutture che riescono ad ottenerla, una forma ulteriore di pubblicità e un fattore di scelta assolutamente discriminante, soprattutto da parte dei turisti più sensibili al rispetto ed alla salvaguardia dell’ambiente; e sono sempre di più. Il marchio comunica al cliente che il prezzo pagato non tiene conto esclusivamente delle esigenze personali e della voglia di divertimento, ma contribuisce a dare all’ambiente delle possibilità in più. Come si ottiene l’Ecolabel per il turismo Il percorso che porta una struttura ad ottenere il marchio europeo di qualità ecologica si sviluppa in tre fasi: • preparazione • richiesta ed esame • assegnazione dell’Ecolabel e rinnovo del contratto Preparazione • La struttura turistica interessata è chiamata a verificare e dimostrare la conformità del proprio servizio e delle proprie strutture ai parametri stabiliti attraverso auto-certificazioni, dichiarazioni rilasciate da fornitori o da parti terze, verifiche ispettive da parte dell’organismo di controllo. • Per agevolare la preparazione della documentazione e facilitare la successiva istruttoria, l’Organismo competente mette a disposizione un “manuale del richiedente” contenente indicazioni tecniche e i moduli di verifica. Richiesta ed esame • Accertatosi richiedente dell’idoneità della invia la all’Organismo tutta Competente struttura il documentazione (Comitato Ecolabel/Ecoaudit) il quale può richiedere eventuali integrazioni o effettuare eventuali visite ispettive presso la struttura. Assegnazione dell’Ecolabel e rinnovo del contratto • Se la domanda ha esito positivo il Comitato assegna la licenza con validità su tutto il territorio europeo. Il contratto di assegnazione viene rinnovato con procedura semplificata ogni volta che i criteri per il relativo gruppo di prodotti subiscono delle modifiche. Le strutture turistiche che si fregiano del marchio ecologico europeo si distinguono per l’impegno verso la salvaguardia dell’ambiente e, di riflesso, della salute umana. Sempre più il turista di oggi, in particolare quello che preferisce la vacanza in campeggio, una volta definita la destinazione, sceglie la struttura ricettiva che maggiormente si distingue per il numero dei servizi erogati e per un adeguato impatto che la stessa ha nell’ambiente che la circonda. Le principali guide del settore del turismo all’aria aperta, nei criteri di valutazione delle strutture ricettive, hanno inserito negli ultimi anni quelli legati all’impegno verso la salvaguardia dell’ambiente. Le certificazioni ISO 14000, EMAS e Ecolabel certificano l’attenzione di un’azienda nei confronti dell’ambiente diventando ottimo veicolo promozionale in particolare per i turisti del centro – nord Europa. La forza dell’ Ecolabel deriva da precise caratteristiche • è l‘unico ad essere realmente europeo, valido nei ventisette Stati membri dell‘UE; • è un marchio pubblico sviluppato sotto l‘autorità delle istituzioni europee; • è volontario, in quanto l‘adesione al sistema è facoltativa; • i criteri sono sviluppati in base ad un‘ampia consultazione di tutte le parti interessate: le autorità pubbliche, la grande industria, le piccole e medie imprese, i distributori, i rappresentanti dei consumatori, le organizzazioni ambientaliste non governative... e altri ; • prende in considerazione tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti e dei servizi; • il marchio non è quindi legato ad uno specifico aspetto o limitato alle caratteristiche di un singolo prodotto/servizio, ma utilizza lo stesso logo per un’ampia gamma di gruppi di prodotti/servizi ed è pertanto facilmente riconoscibile dai consumatori; • non si tratta di autodichiarazione del fabbricante o dell’erogatore di servizi, in quanto l’ottemperanza ai criteri è verificata, certificata e controllata da una terza parte indipendente; • è un marchio selettivo, in quanto destinato ai prodotti/servizi migliori, all‘interno di un gruppo di prodotto/servizio, in termini di ecocompatibilità; • I prodotti ed i servizi che possiedono i requisiti previsti dal regolamento si possono fregiare del marchio ecologico rappresentato da un fiore stilizzato, i cui petali sono rappresentati da stelle che circondano la “E” di Europa , facilmente riconoscibile da parte dei consumatori. Il marchio informa che i prodotti sono in grado di ridurre gli impatti ambientali negativi rispetto agli altri prodotti dello stesso gruppo, contribuendo così ad un uso efficiente delle risorse ed a un elevato livello di protezione ambientale. • Differenziando tra licenze rilasciate per prodotti e quelle assegnate a servizi (ricettività turistica e campeggio) si osserva che il Trentino Alto Adige mantiene il suo primato esclusivamente per licenze Ecolabel legate ai servizi (tutte le licenze del Trentino sono state assegnate infatti a servizi turistici e di campeggio). Le regioni italiane con maggior numero di licenze Ecolabel per la categoria “prodotti” invece risultano essere la Lombardia con 33 licenze, l’Emilia Romagna con 26 e la Toscana con 19 licenze assegnate a prodotti. Green public procurement • Il Green Public Procurement (GPP) (in italiano Acquisti verdi della Pubblica amministrazione) è l’integrazione di considerazioni di carattere ambientale nelle procedure di acquisto della Pubblica Amministrazione, cioè è il mezzo per poter scegliere "quei prodotti e servizi che hanno un minore, oppure un ridotto, effetto sulla salute umana e sull'ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo" (U.S. EPA 1995). Acquistare verde significa quindi acquistare un bene/servizio tenendo conto degli impatti ambientali che questo può avere nel corso del suo ciclo di vita dall’estrazione della materia prima, allo smaltimento del rifiuto (ovvero "dalla Culla alla Tomba"). Esso è uno dei principali strumenti adottati per mettere in atto strategie di sviluppo sostenibile. • La pratica del Green Public Procurement consiste nella possibilità di inserire criteri di qualificazione ambientale nella domanda che le Pubbliche Amministrazioni esprimono in sede di acquisto di beni e servizi finalizzata da un lato a diminuire il loro impatto ambientale dall'altro possono esercitare un “effetto traino” sul mercato dei prodotti ecologici. Gli acquisti pubblici, infatti, rappresentano in Italia circa il 17% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e nei Paesi dell’Unione Europea circa il 14%. Il GPP nell'Unione Europea e in Italia • Il ricorso allo strumento GPP viene incoraggiato da alcuni anni dall'Unione Europea che ne parla diffusamente sia nel "Libro Verde sulla politica integrata dei prodotti" del 1996, sia nel Sesto Programma d'Azione in campo ambientale e sviluppato nella Politica Integrata di Prodotto (IPP - Integrated Product Policy). È però la direttiva 2004/18/CE del 31 marzo 2004, relativa al “coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, di servizi e di lavori” che, a livello normativo, riconosce la possibilità di inserire la variabile ambientale come criterio di valorizzazione dell’offerta. • In Italia il Green Public Procurement non è obbligatorio, però esistono alcune norme che ne sollecitano l’introduzione stabilendo dei requisiti specifici o degli obiettivi per l’acquisto e/o utilizzo di determinati prodotti o servizi. NUOVO REGOLAMENTO CE N.66/2009 • Ad oggi sono inoltre circa 500 le imprese che producono prodotti Ecolabel, per un fatturato totale di oltre 1 miliardo di euro l'anno. Ritenendo tale somma «estremamente ridotta» rispetto al potenziale mercato UE, la Commissione ha proposto per tale motivo una revisione del vigente regolamento al fine di ampliare il numero di gruppi di prodotti che possono dotarsi del marchio. • Ora il nuovo regolamento (Regolamento CE n. 66/2009 in vigore dal 19 febbraio), ha l’obiettivo di aumentare il numero dei prodotti che portano il “fiore” dai ventisei attuali ad almeno 40 entro il 2015, iniziando con l’inclusione dei rivestimenti a base di legno a patto che rispettino standard precisi come un basso impatto ambientale e la riduzione del consumo energetico e di sostanze tossiche. Tra le altre tipologie sotto valutazione saranno alimenti e mangimi, compresi anche quelli biologici. Il sistema Ecolabel auspica alla promozione di prodotti ad elevate prestazioni ambientali al fine di ridurre gli impatti negativi del consumo e della produzione oltre che sull’ambiente anche sulla salute, sul clima e sulle risorse naturali. Naturalmente per ottenere il marchio sono previsti molteplici criteri ed analisi per la valutazione della qualità dei prodotti che richiedono la certificazione, ma il nuovo regolamento ne semplifica la procedura d’assegnazione, eliminando gli oneri economici per piccole e medie imprese. • Pertanto, il regolamento si applica «a tutti i beni e i servizi destinati alla distribuzione, al consumo o all'uso sul mercato comunitario, a titolo oneroso o gratuito». Ma non ai medicinali per uso umano né a quelli per uso veterinario. Il marchio di qualità ecologica, inoltre, non potrà essere assegnato a prodotti contenenti sostanze o preparati/miscele classificati come tossici, pericolosi per l'ambiente, cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione. Tuttavia, per determinate categorie di prodotti contenenti tali sostanze la Commissione potrà adottare misure di deroga, ma «solo qualora non sia tecnicamente fattibile sostituirli in quanto tali ovvero mediante l'utilizzo di materiali diversi o mediante modifiche a livello della progettazione». Nessuna deroga, però, potrà essere concessa a prodotti di questo tipo, soggetti a autorizzazione in forza al regolamento REACH, presenti in miscele o in un articolo in concentrazioni superiori allo 0,1% (p/p). • Il regolamento prevede che, prima di elaborare criteri Ecolabel per gli alimenti e i mangimi, la Commissione dovrà realizzare uno studio, entro il 31 dicembre 2011, volto a esplorare se sia fattibile stabilire criteri affidabili relativi alle prestazioni ambientali durante l'intero ciclo di vita dei prodotti in questione, inclusi quelli della pesca e dell'acquacoltura. Detto studio dovrebbe esaminare con particolare attenzione l'impatto di eventuali criteri Ecolabel sugli alimenti, sui mangimi e sui prodotti agricoli biologici non trasformati. Esso dovrebbe valutare la possibilità di assegnare il marchio Ecolabel «solo ai prodotti certificati come biologici», per evitare confusioni per i consumatori. Alla luce dei risultati di tale studio, la Commissione deciderà «se è fattibile elaborare criteri Ecolabel per alimenti e mangimi e, in caso affermativo, per quali gruppi di tali prodotti». Un piano d'azione per la promozione dell'Ecolabel • Per sostenere lo sviluppo del sistema Ecolabel, gli Stati membri e la Commissione dovranno concordare, in collaborazione con il CUEME, un piano d'azione specifico per promuovere l'uso del marchio comunitario mediante azioni di sensibilizzazione e campagne d'informazione ed educazione del pubblico rivolte a consumatori, produttori, fabbricanti, fornitori di servizi, acquirenti pubblici, venditori all'ingrosso e al dettaglio, nonché al pubblico in generale. Ma anche attraverso la promozione della diffusione del sistema, in particolare presso le PMI. E' anche precisato che l'Ecolabel potrà essere promosso tramite il suo sito dove è possibile acquistare i prodotti che ne sono muniti.