L’approccio odontoiatrico
al paziente affetto da
Sindrome di Down
Dr Claudio Gallo
Servizio di Odontoiatria di Comunità
Azienda ULSS 14
Presidio Ospedaliero di Piove di Sacco (PD)
Apparato stomatognatico
Anomalie a carico di:

caratteristiche scheletriche
 tessuti molli
 dentatura
Caratteristiche scheletriche
Sviluppo deficitario del
terzo medio del viso
Relazione prognatica
della mandibola
(III classe di Angle)
Caratteristiche scheletriche
Palato stretto e profondo,
con ispessimento mucoso ai lati
MINORE SPAZIO ALLA LINGUA
Tessuti molli
MACROGLOSSIA “RELATIVA”: la
lingua tende a sporgere fuori dal cavo orale e
ad apparire troppo larga a causa delle ridotte
dimensioni del cavo orale
Conseguenze:
Fissurazioni linguali
Xerostomia (causata
anche dalla respirazione orale)
Deglutizione atipica
Nella Sindrome di Down la deglutizione
atipica è caratterizzata da una particolare
attività dei muscoli della lingua e dei
muscoli periorali: la lingua protrude ed il
labbro inferiore raggiunge quello
superiore solo grazie al contributo di una
eccessiva contrazione del muscolo
mentoniero. E’ quindi minima o inesistente
la contrazione dei muscoli dei muscoli
elevatori della mandibola (masseteri e
temporali).
Deglutizione atipica
Deglutizione normale:
l’apice della lingua si
appoggia alla papilla
retroincisiva, mentre il
dorso della lingua va
contro il palato duro.
Deglutizione atipica:
l’apice della lingua si
colloca tra o contro i
denti, mentre il dorso
della lingua resta
collassato o esteso
bilateralmente.
Respirazione orale
Nei pazienti Down la respirazione orale
appare spesso concatenata in uno stretto
rapporto di causa ed effetto con processi
flogistico-ipertrofici delle prime vie aeree,
che può associarsi ad un pattern di
crescita in post-rotazione della mandibola
favorendo l’iperdivergenza, un’open bite
scheletrico e talora un overjet inverso
Alterazione dell’equilibrio dei muscoli orofacciali
durante le funzioni di masticazione, deglutizione e
fonazione e dello schema respiratorio
Deglutizione atipica e Respirazione orale
Influenza negativa sulla crescita del mascellare e
della mandibola
Dentatura


alta percentuale di denti mancanti (agenesie)
e malformazioni dentali
tempi di eruzione ritardata per entrambe le
dentizioni (decidua e permanente)
Viene ritardato lo svezzamento (il bambino che
cammina si nutre ancora con il biberon!)….
…. E la prima visita dal dentista!!!
Caratteristiche dentarie
ipodontia (agenesie dentali)
riduzione della lunghezza radicolare
alterazione della forma dentale
ritardata eruzione dentale
frequenti malocclusioni
cross bite
open bite
morso inverso
Caratteristiche dentarie
Patologie dentali

CARIE: maggiore incidenza rispetto alla
popolazione normale solo in soggetti che non
attuano una adeguata igiene orale.
MALATTIA PARODONTALE:
maggiore predisposizione
rispetto alla popolazione normale
“parodontopatia severa giovanile”

Disturbi correlati
BRUXISMO:
 è comune sia negli adulti che nei bambini

affetti da trisomia 21
dovuto alla presenza di malocclusioni, alla
disfunzione dell’ATM, ad un insufficente
controllo neuro-muscolare o ad uno stato di
ansia cronica.
Affezioni sistemiche con
implicazioni odontoiatriche

anomalie cardiache congenite


alta incidenza di leucemie infantili


attenzione a sanguinamento gengivale!
ipotonia muscolare


necessità di profilassi contro l’endocardite batterica
masticazione inefficace e facile stancabilità
sistema immunitario compromesso
 maggiore incidenza di infezioni batteriche, virali e
micotiche
Possibilità terapeutiche
Le caratteristiche tipiche del soggetto
affetto da trisomia 21 sono controllabili
mediante:
 adeguata educazione all’igiene orale
domiciliare e professionale
 prevenzione e terapie odontoiatriche di
tipo conservativo
 terapie specifiche di tipo
ortodontico/miofunzionale o chirurgico
Educazione
all’igiene orale



l’igiene orale deve iniziare PRECOCEMENTE
i famigliari o assistenti devono monitorare la
capacità di attuare corrette tecniche di
spazzolamento
conoscere precocemente dentista ed igienista,
in modo da facilitare il rapporto di fiducia
Terapie odontoiatriche
professionali
 fino agli anni ’80: il paziente disabile ricorreva al
trattamento odontoiatrico solo in fase acuta
bonifiche estrattive
attuali adulti edentuli
 oggi:
 maggiore prevenzione
 RICHIESTA DI CURE ODONTOIATRICHE DI
BUONA QUALITA’
 MAGGIORE AFFLUENZA DI PAZIENTI AFFETTI DA
TRISOMIA 21, ANCHE VERSO ODONTOIATRI
LIBERI PROFESSIONISTI
Obiettivi del trattamento
odontoiatrico


trattamento analogo a quello della
popolazione generale
maggiore attenzione alle CURE
PREVENTIVE
NIENTE DEVE ESSERE
NEGATO AL PAZIENTE
SOLO PERCHE’ AFFETTO
DA SINDROME DI DOWN
Terapie odontoiatriche
professionali
L’approccio dipende dall’età dell’utente

paziente pediatrico o giovane adulto:
maggiore prevenzione e collaborazione,
necessita di terapie di tipo conservativo

paziente adulto: necessita più frequente di
“bonifica” (scarsa prevenzione e assenza di
pregresse terapie conservative)
Collaborazione del paziente



APPROCCIO DI TIPO PEDODONTICO!
accetta procedure semplici, atraumatiche e
che ha imparato a conoscere
possibilità di eseguire
ambulatorialmente ablazioni, otturazioni e
protesizzazioni.
può essere traumatizzato da procedure più
invasive
opportunità di eseguire in
narcosi estrazioni complesse.
Collaborazione del paziente

Importanza della PRIMA VISITA :
- occasione per creare un rapporto di fiducia
e SIMPATIA!
- non imporre subito la terapia
- in caso di urgenza, valutare eventualmente
l’opportunità di un intervento in narcosi.

stabilire un piano di comunicazione comune
(con l’aiuto di famigliari ed educatori)
Approccio odontoiatrico
“speciale”
presenza dell’accompagnatore,
 tempi adeguati, pause frequenti,
 rinforzo positivo
 tecnica tell-show-do…
…ricompensa finale!

Terapie odontoiatriche
ambulatoriali

igiene professionale: minimo ogni 4
mesi, data la maggiore incidenza di
malattia parodontale

sigillature dei solchi: prevenzione
della carie degli elementi posteriori
(difficoltà di eseguire otturazioni)

otturazioni
Terapie odontoiatriche
ambulatoriali

ortodonzia intercettiva
 trattamenti odontostomatologici riabilitativi funzionali
che, in fase di crescita, determinano un riequilibrio tra
le parti scheletriche coinvolte.
- placche di Castillo-Morales o “placca di memoria”
- apparecchio “a perle”; apparecchi antisalivazione;
apparecchi “attivatori”
 applicazione costante di esercizi di fisioterapia
precoce che stimolano la muscolatura in fase di
crescita e lo sviluppo del mascellare superiore.
L’opera dello stomatologo deve
andare di pari passo con quella
del fisioterapista e del
logopedista;
per ottenere buoni risultati è bene
che il bimbo sia visto e seguito
dai primi sei mesi di vita.
Ortodonzia funzionale
Placca di Castillo-Morales e
Apparecchi “attivatori”:
finalizzati alla stimolazione e quindi al
riposizionamento della lingua. Sono
composti da uno scudo linguale e due
scudi vestibolari; hanno un bottone di
stimolazione in posizione palatina.
Fisioterapia orale
Agire sulle abitudini corrette da instaurare:
POSTURALI:
1. A riposo le labbra stanno CHIUSE
(esercizio con la cartina o la scheda telefonica
tra le labbra)
2. Si respira con il naso
(che deve essere BEN PULITO)
3. La lingua non deve mai comparire tra i denti o
le labbra
Fisioterapia orale
Agire sulle abitudini corrette da instaurare:
ALIMENTARI:
1. Scegliere cibi di una certa consistenza
(NO MERENDINE MORBIDE)
2. Bocconi piccoli, si mastica più volte ciascun
boccone, a LABBRA CHIUSE
3. Si deglutisce a DENTI STRETTI e LABBRA
CHIUSE, condizionando la lingua a stare dentro
la bocca
Esercizi di fisioterapia orale
È necessario un
APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE
Collaborazione tra:
logopedista, fisioterapista,
stomatologo, pediatra e personale
infermieristico
Esperienza del Servizio di
Odontoiatria di Comunità

dal 2002 al 2005,
30 pazienti affetti da trisomia 21
sottoposti a prima visita odontoiatrica
12
sono stati trattati in regime di anestesia
generale per eseguire estrazioni (solitamente
con carattere di urgenza
 18 sono stati trattati ambulatorialmente per
eseguire terapie conservative ed igiene
Servizio di
Odontoiatria di Comunità

tutti i pazienti trattati, vengono poi
seguiti nel tempo con un protocollo di
richiami periodici (mediamente ogni 4
mesi), al fine di eseguire con continuità
visite di controllo e sedute di igiene
professionale.
Protocollo operativo
PRIMA VISITA AMBULATORIALE
SEDUTE DI “AMBIENTAMENTO”
Collaborante
Trattamento in
ambulatorio
Non collaborante
(o procedure
traumatiche)
Trattamento in A.G.
Controlli periodici ogni 4 mesi:
igiene, motivazione
ed esercizi di fisioterapia orale
Caso clinico 1
Andrea, 27 anni
-parzialmente
collaborante in
ambulatorio
-Grave
parodontopatia
con forte mobilità
dentale
(soprattutto
settori frontali)
Caso clinico 1
Considerando:
 grave forma ansioso-depressiva da cui è affetto il
paziente
 basso grado di collaborazione ambulatoriale (facile
stancabilità alla posizione con bocca aperta)
Si decide di
 monitorare strettamente la situazione
 eseguire igiene professionale ambulatoriale (ablazioni
del tartaro) con cadenza mensile.
 rinviare temporaneamente la bonifica estrattiva ad
entrambe le arcate.
 programmazione, in accordo con i genitori, di grande
riabilitazione implanto-protesica in narcosi
Caso clinico 2
Francesco, 13 anni
- Collaborante in
ambulatorio per
ablazioni e terapie
conservative
- Tendenza alla III
classe funzionale ed
alla respirazione orale
Caso clinico 2
OPT eseguita in fase di permuta
(all’età di 9 anni )
L’OPT eseguita a 13 anni
evidenzia agenesie multiple
(di incisivi centrali e lat inf,
secondi premolari inf, incisivi lat
sup, canini sup, secondi
premolari e primi molari sup.)
Caso clinico 2
Considerando:
 collaborazione del paziente
 compliance del paziente e della famiglia
 caratteristiche scheletriche del paziente
Si decide di
 monitorare strettamente la situazione
 “bloccare” la tendenza alla III classe, creando dei rialzi
occlusali in materiale composito
 “educare” il paziente a controllare bruxismo e
respirazione orale
 considerare l’ipotesi di sostituire, a crescita completata,
gli elementi mancanti in arcata, con impianti endossei.
Caso clinico 2
Rialzi occlusali in materiale
composito su primi molaretti decidui
ancora presenti in arcata, a causa
dell’agenesia dei secondi premolari
Caso clinico 2
Rialzi occlusali in materiale
composito su elementi
incisivi decidui
Caso clinico 2
A distanza di 1 anno, il
profilo è nettamente
migliorato (non tende alla
III classe); il paziente
riesce a mantenere un
sigillo orale discreto,
permane una certa
tendenza al bruxismo; si
mantengono le visite di
controllo ogni tre mesi per
eseguire ablazione,
revisione dei rialzi e
motivazione del paziente
Grazie per l’attenzione !!!
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