CENSIMENTO DELLA COMUNITA’ ITTICA Dott.ssa Olivia Dondina In data 30/03/2012 è stato effettuato un censimento della comunità ittica di un tratto del fiume Ticino, all’interno del quale ricade il territorio analizzato. In particolare, tale tratto di fiume, coincide con la Riserva Somin, collocata a cavallo dei comuni di Robecco sul Naviglio e di Abbiategrasso e gestita dal Comitato Salvaguardia del Ticino- Gruppo Pesca. La lunghezza complessiva della Riserva è di 8,6 Km. Il censimento è stato svolto da alcuni operatori del gruppo G.R.A.I.A srl., da alcuni membri del Comitato Salvaguardia del Ticino- Gruppo Pesca e dalla sottoscritta a bordo di due imbarcazioni mediante l’utilizzo di un elettrostorditore e di appositi retini. Si è proceduto annotando la presenza, la consistenza e la struttura di popolazione di tutte le specie ittiche contattate. Inoltre tutti gli individui di siluro (Silurus glanis) sono stati catturati, soppressi, pesati e misurati. Con i dati ottenuti è stato scelto di approfondire le conoscenze sullo stato della popolazione del siluro (Silurus glanis), specie alloctona che desta le maggiori preoccupazioni per il suo impatto sulle specie ittiche alloctone, e di calcolare due indici che possano fornire informazioni circa la composizione e la struttura della fauna ittica del tratto di fiume Ticino ricadente all’interno della Riserva Somin. INDAGINI CIRCA LO STATO DELLA POPOLAZIONE di Silurus glanis Silurus glanis, conosciuto volgarmente come siluro, è un pesce d’acqua dolce originario dell’Europa orientale, appartenente alla famiglia dei Siluridae e all’ordine Siluriformes. In Italia la prima segnalazione del siluro (Silurus glanis) risale al 1956, la prima cattura venne fatta nel fiume Adda. Nel 1968 fu accertata la presenza di siluri nel bacino del fiume Po: un grosso esemplare a Belgioioso (PV) e un esemplare di 1,5 kg presso la foce del fiume Oglio. Nel 1978 furono poi catturati numerosi esemplari di dimensioni modeste, ciò ha fatto ipotizzare che proprio in quegli anni il siluro abbia iniziato a riprodursi all’interno del suddetto bacino. (Piccinini A., Pattini L.; 1996). Allo stato attuale la specie è soggetta in Italia ad una continua espansione demografica. Il siluro (Silurus glanis) è un carnivoro opportunista, in grado di adattarsi alle condizioni alimentari dell’habitat in cui si trova, quindi la sua dieta varia da un corpo idrico all’altro in base alla biocenosi presente. L’attività predatoria si svolge prevalentemente durante la notte. Per quanto riguarda la realtà italiana, è stata definita un taglia, pari a 32cm, alla quale si osserva un cambiamento della dieta di questa specie: - < 32cm: larve di insetti, crostacei, oligocheti, molluschi e avannotti - > 32cm: prevalentemente pesci. La quantità di cibo ingerita quotidianamente dipende dalle dimensioni dell’animale, dalla temperatura dell’acqua e del periodo dell’anno. In linea teorica gli individui giovanili hanno un consumo di cibo pari al 10% del proprio peso corporeo, che per gli adulti si riduce al 2-3%. Il coefficiente alimentare per un esemplare adulto è pari a 6,2. In pratica ogni 6,2Kg di pesce ingerito il siluro ha un accrescimento ponderale di 1Kg (dati riferiti al fiume Volga). Silurus glanis è una specie molto longeva, che può raggiungere anche gli 80 anni di vita. La velocità di accrescimento e la taglia raggiunta sono influenzate principalmente dalla temperatura dell’acqua. La lunghezza massima che questa specie può raggiungere è di 4m per 300Kg di peso. La maturità sessuale viene raggiunta a 3 anni per il maschio e a 4-5 anni nelle femmine. La riproduzione ha inizio quando l’acqua raggiunge una temperatura di 20-22°C, quindi in Italia il periodo riproduttivo va da Maggio a Settembre (Rossi et al., 1992) La deposizione avviene in acque poco profonde e ricche di vegetazione ed è preceduta dalla costruzione di un nido da parte del maschio, che successivamente, inoltre, si dedica a cure parentali dirette. La femmina depone 20-30.000 uova per chilo di peso (min: 10.000; max: 48.000). Ad una temperatura di 24° C le uova si schiudono in 3-4 giorni. Dai dati relativi alla biologia e all’ecologia della specie si evince che Silurus glanis è una specie alloctona invasiva in grado di destabilizzare profondamente gli equilibri ecologici degli ambienti che colonizza. Le popolazioni delle specie autoctone subiscono un forte impatto dovuto principalmente all’elevata pressione predatoria esercitata da questa specie e all’esclusione competitiva nei confronti di predatori autoctoni. Il siluro, infatti, in molte acque, ha già soppiantato il luccio (Esox lucius), posizionandosi all’apice della catena alimentare. Durante il censimento della fauna ittica effettuato in data 30/03/2012 sono stati catturati 35 individui di questa specie esotica, per un peso complessivo di 243,6 Kg. Al fine di un’ elaborazione dei dati relativi al peso e alla lunghezza, in modo tale da ottenere la curva di crescita e la suddivisione per classi di taglia del pesce siluro all’interno del territorio in esame, è stato scelto di integrare i dati del censimento di quest’anno con i dati relativi ai censimenti dell’anno scorso (27/04/2011 e 09/05/2011). Il totale dei dati analizzati si riferisce a 134 esemplari di Silurus glanis prelevati all’interno della Riserva Somin. Fig 1- Curva di crescita del pesce siluro all’interno della Riserva Somin (N=134). CURVA DI CRESCITA DEL SILURO (Silurus glanis) Peso (g) y = 8E-06x2,9701 R² = 0,9984 40000 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 0 500 1000 1500 2000 Lunghezza (mm) Fig 1- Classi di taglia del pesce siluro all’interno della Riserva Somin (N=134). In rosso viene evidenziata una curva teorica di distribuzione delle classi di taglia. CLASSI DI TAGLIA DEL SILURO (Silurus glanis) Frequenza 40 35 30 25 20 15 10 5 0 < 100 100 200 200 300 300 400 400 500 500 600 600 700 700 800 800 900 900 - 1.000 - 1.100 - 1.200 - 1.300 - 1.400 - > 1.500 1.000 1.100 1.200 1.300 1.400 1.500 Lunghezza (mm) Dai dati morfometrici raccolti, si evince che la popolazione di siluro (Silurus glanis), pur essendo abbondante e strutturata, si discosta, negli ambienti oggetto di indagine, dalla classica distribuzione di popolazione, che normalmente vede una netta prevalenza dei soggetti giovanili, un numero abbondante, ma significativamente minore, di sub-adulti e giovani adulti e un numero limitato di soggetti adulti e grandi riproduttori. La distribuzione reale per classi di taglia della popolazione di siluro analizzata presenta due picchi: il primo corrispondente ad individui di circa 100mm di lunghezza ed il secondo corrispondente ad individui compresi fra i 700 e i 1.200mm, con il massimo coincidente con il range 900-1.000mm. Il primo picco riguarda individui nati l’anno scorso mentre il secondo riguarda individui di circa 3-4 anni. La divergenza dalla curva teorica è dovuta ad un anomalo decremento della frequenza per le classi comprese fra i 200 e i 500mm. Probabilmente, fra l’altro, i pochi individui che ricadono in questo intervallo sono esemplari di un anno di età risaliti dal Po, che presenta ambienti in cui il siluro (Silurus glanis) possiede in media taglie maggiori rispetto agli ambienti del Ticino. La seconda anomalia è rappresentata dall’elevata frequenza per le classi ricadenti nell’intervallo 700-1.200mm. Tale situazione necessita di attente valutazioni. Infatti la dieta preferenziale di questi soggetti è costituita da tutti i pesci di taglia compresa tra circa 15 e 30cm di lunghezza. Ciò significa che la massima pressione predatoria del siluro sta venendo esercitata sulle classi di rimonta delle specie ittiche autoctone, cosa che porterà, al momento della morte dei grandi riproduttori ad oggi ancora presenti, al crollo del potere riproduttivo delle specie indigene ed al significativo rischio che le stesse non siano quindi più in grado di ricostituire le proprie popolazioni. CALCOLO DELL’INDICE DI MOYLE Per avere un’ idea generale della struttura e delle dimensioni delle popolazioni delle diverse specie ittiche è stato applicato un indice chiamato Indice di Moyle. Tale indice fornisce informazioni sintetiche circa la consistenza e la struttura delle popolazioni delle diverse specie ittiche censite. Per quanto riguarda la consistenza, alla specie viene attribuito un valore numerico da 1 a 5 secondo il seguente criterio: - 1= occasionale (un individuo avvistato) - 2= raro (pochissimi individui avvistati) - 3= comune (specie ben rappresentata) - 4= abbondante - 5= molto abbondante, dominante Per quanto riguarda, invece, la struttura della popolazione ad ogni specie viene attribuita una lettera a rappresentare: - a= strutturata (giovani e adulti); - b= predominanza di giovani - c= predominanza di adulti. Segue l’elenco delle specie contattate durante il censimento del 30/03/2012 con il valore dell’Indice di Moyle associato. Tab 1- Indice di Moyle per le specie contattate durante il censimento della fauna ittica del 30/03/2012 all’interno della Riserva Somin. In rosso sono riportate le specie alloctone. Specie Indice di Moyle Alborella (Alburnus alburnus) 2a Anguilla (Anguilla anguilla) 1c Barbo comune (Barbus barbus) 3b Carpa (Cyprinus carpio) 2c Cavedano (Leuciscus cephalus) 3c Cobite (Cobitis taenia) 2a Gardon (Rutilus rutilus) 2b Ghiozzo (Padagobius martensi) 4b Lampreda padana (Lethenteron zanandreai) 1c Luccio (Esox lucius) 2c Misgurnus (Misgurnus anguillicaudatus) 2a Pigo (Rutilus pigus) 4a Pseudorasbora (Pseudorasbora parva) 2a Rodeo amaro (Rhodeus sericeus) 2a Sanguinerola (Phoxinus phoxinus) 4a Siluro (Silurus glanis) 4a Tinca (Tinca tinca) 1c Triotto (Rutilus erythrophthalmus) 2c Trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) 1c Vairone (Leuciscus souffia) 4a CALCOLO DELL’INDICE DELLO STATO ECOLOGICO DELLE COMUNITA’ ITTICHE (ISECI) ADEGUATO ALLA DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE 2000/60/CE Mediante l’ISECI la valutazione dello stato di una determinata comunità di pesci di un corso d’acqua viene effettuata sulla base di due criteri principali: 1) la naturalità della comunità, intesa come la ricchezza determinata dalla presenza di specie indigene attese in relazione al quadro zoogeografico ed ecologico e 2) la condizione biologica delle popolazioni indigene, in termini di capacità di autoriprodursi ed avere normali dinamiche ecologico-evolutive. Oltre che di questi criteri principali, l’indice tiene conto anche di altri tre elementi di valutazione aggiuntivi, quali: il disturbo dovuto alla presenza di specie aliene, la presenza di specie endemiche e l’eventuale presenza di ibridi (Adeguamento dell’Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche alla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, Zerunian et al. 2009). A tal fine sono stati individuati 5 indicatori principali: presenza di specie indigene, condizione biologica delle popolazioni , presenza di ibridi, presenza di specie aliene, presenza di specie endemiche Alcuni di questi indicatori sono a loro volta articolati in indicatori di ordine inferiore. Ad ogni indicatore, infine, è associato un peso relativo. Quanto appena detto può essere rappresentato mediante la struttura “ad albero” sotto riportata. Fig 8- Struttura “ad albero” dell’ISECI. Per ogni indicatore il calcolo si effettua a partire dagli indicatori di livello inferiore; per ognuno di essi il valore assunto viene rapportato alle condizioni di riferimento tramite una funzione (denominata “funzione valore”). Tale funzione lega esplicitamente lo scostamento dalle condizioni di riferimento al giudizio di qualità (ecologica) associata. In altre parole viene effettuata, al livello di singolo indicatore, una “normalizzazione” in relazione alle specifiche condizioni di riferimento, tra 0 (situazione peggiore) e 1 (coincidente appunto con le condizioni di riferimento), corrispondente all’EQR (Ecological Quality Ratio) richiesto dalla Direttiva. I singoli indicatori così “normalizzati” vengono aggregati tramite una somma pesata, (i cui pesi ne rappresentano l’importanza relativa), andando a determinare il valore dell’indicatore di livello superiore (anch’esso, di conseguenza, compreso tra 0 e 1). Al livello superiore l’ISECI è dato dalla somma pesata dei 5 valori da f1 a f5, quindi ancora espresso da un numero compreso tra 0 e 1, che rappresenta lo stato complessivo di qualità della fauna ittica (Adeguamento dell’Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche alla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, Zerunian et al. 2009). . Segue una descrizione dei singoli indicatori. Presenza di specie indigene (f1) L’indicatore viene suddiviso in due indicatori di livello inferiore, uno relativo alla presenza delle specie indigene attese di maggiore importanza ecologico-funzionale (f1,1 ), a cui viene attribuito il 60% del peso dell’indicatore: 0,6; l’altro relativo alle rimanenti specie indigene attese (f1,2), a cui viene attribuito il 40% del peso dell’indicatore: 0,4. Si assume che questo gruppo di maggiore importanza sia limitato a Salmonidi, Esocidi e Percidi. Al fine di individuare le comunità ittiche attese nei vari tipi fluviali viene compiuta una prima suddivisione del territorio nazionale su base zoogeografica, e una seconda articolazione su base ecologica. La prima porta a distinguere tre “regioni”: Regione Padana, Regione Italico-peninsulare, Regione delle Isole. La seconda porta a distinguere, all’interno di ciascuna regione, tre “zone”: Zona dei Salmonidi, Zona dei Ciprinidi a deposizione litofila, Zona dei Ciprinidi a deposizione fitofila. A ciascuna delle 9 zone fluviali principali corrisponde una comunità ittica attesa. È’ necessario chiarire che le comunità ittiche attese sono comunità teoriche. Nelle indagini propedeutiche alle attività di monitoraggio è necessario affinare l’individuazione della comunità ittica attesa che emerge dal sistema di zonizzazione descritto, per ogni tipologia di corpo idrico e stazione di campionamento mediante le seguenti indagini conoscitive: osservazioni ecologiche sugli habitat effettivamente o potenzialmente presenti; analisi storico-bibliografica delle conoscenze sulla fauna ittica (Adeguamento dell’Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche alla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, Zerunian et al. 2009). Condizione biologica delle popolazioni (f2) Struttura delle popolazioni in classi d’età (f2,1) Indicatore di tipo qualitativo, che può assumere i valori “ben strutturata”, “mediamente strutturata”, “destrutturata”. La definizione delle condizioni di riferimento e la valutazione dell’indicatore rispetto a queste devono fare riferimento alle conoscenze sulla biologia e l’ecologia delle singole specie. Come condizione di riferimento per la struttura in classi di età si prende la migliore possibile nel contesto geografico del corpo idrico in esame per ogni specie indigena presente. Funzione valore associata è la stessa per tutte le specie presenti: - v2,i,1 (“ben strutturata”) = 1 - v2,i,1 (“mediamente strutturata”) = 0,5 - v2,i,1 (“destrutturata”) = 0 Consistenza demografica (f2,2) Indicatore di tipo qualitativo, che può assumere i valori “pari a quella attesa”, “intermedia”, “scarsa”. La definizione delle condizioni di riferimento e la valutazione dell’indicatore rispetto a queste devono fare riferimento alle conoscenze sulla biologia e l’ecologia delle singole specie. Come condizione di riferimento per la consistenza demografica si prende la migliore possibile nel contesto geografico del corpo idrico in esame per ogni specie indigena presente. Funzione valore associata è la stessa per tutte le specie presenti: - v2,i,2 (“pari a quella attesa”) = 1 - v2,i,2 (“intermedia”) = 0,5 - v2,i,2 (“scarsa”) = 0 Si assume che f2,1 (struttura in classi di età) sia più importante di f2,2 (consistenza demografica) con pesi pari a p2,1= 0,6 e p2,2= 0,4 (Adeguamento dell’Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche alla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, Zerunian et al. 2009). Presenza di ibridi (f3) L’indicatore può assumere solo due valori: SÍ (vi sono specie ibridate), oppure NO (non vi sono specie ibridate). Condizioni di riferimento: assenza di specie ibridate. Funzione valore associata: v3 (SÌ - vi sono specie ibridate) = 0 v3 (NO - non vi sono specie ibridate) = 1 (Adeguamento dell’Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche alla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, Zerunian et al. 2009). Presenza di specie aliene (f4) Indicatore basato su liste di specie aliene a diverso livello di impatto sulla fauna ittica indigena: - LISTA 1 (es. siluro): nocività elevata. - LISTA 2 (es. trota iridea): nocività media. - LISTA 3 (es. carpe erbivore): nocività moderata. Questo indicatore (v4) può assumere sette diversi valori, in funzione della presenza di specie appartenenti alle tre liste e alla loro struttura e consistenza, corrispondenti alle seguenti situazioni: Funzione valore A -sono presenti specie della lista 1, almeno una con V4(A)= 0 popolazione ben strutturata B -sono presenti specie della lista 1, ma con V4(B)= 0,5 popolazione/i destrutturata/e C -sono presenti specie della lista 2, ma non della lista V4(C)= 0,5 1; il numero di specie aliene della lista 2 è ≥ 50% del totale delle specie della comunità campionata D -sono presenti specie della lista 2, ma non della lista 1; il numero di specie aliene della lista 2 è < 50% del totale delle specie della comunità campionata V4(D)= 0,75 E -sono presenti specie della lista 3, ma non della lista V4(E)= 0,75 1 né della lista 2; il numero di specie aliene della lista 3 è ≥ 50% del totale delle specie della comunità campionata F -sono presenti specie della lista 3, ma non della lista V4(F)= 0,85 1 né della lista 2; il numero di specie aliene della lista 3 è < 50% del totale delle specie della comunità campionata G -assenza di specie aliene V4(G)= 1 Presenza di specie endemiche (f5) L’indicatore assume il valore del numero di specie endemiche presenti. Condizioni di riferimento: numero di specie endemiche attese (reperibili nella lista delle specie ittiche attese a seconda della zona fluviale di riferimento). Il valore dell’ISECI (F) si calcola come somma pesata delle funzioni valore (ovvero dei valori “normalizzati”) degli indicatori precedentemente descritti. In formula: n ISECI= p1·(p1,1·v1,1(f1,1)+ p2·Σ( p2,i,1·v2,i,1(f2,i,1)+ p2,i,2·v2,i,2(f2,i,2))+ p3·v3(f3)+ p4·v4(f4)+ p5·v5(f5) i=1 Il calcolo può essere agevolmente effettuato con un semplice foglio elettronico di calcolo. Si procede quindi alla conversione dei valori dell’ISECI in Classi, da I a V, corrispondenti a giudizi sintetici che vanno da elevato a cattivo . Tab.4- Classificazione dello stato dell’EQB ( Elementi di Qualità Biologica) fauna ittica secondo l’ISECI. Classi Valore ISECI (F) Giudizio sintetico Colore I 0,8<F≤1 Elevato Blu II 0,6<F≤0,8 Buono Verde III 0,4<F≤0,6 Sufficiente Giallo IV 0,2<F≤0,4 Scarso Arancione V 0<F≤0,2 Cattivo Rosso CALCOLO DELL’ISECI Il calcolo dell’indice è stato eseguito mediante un foglio di calcolo Excell. La matrice utilizzata è stata fornita dal Dott. Marco Mancini, Ittiologo. Di seguito sono schematizzati i passaggi logici eseguiti. - CORSO D’ACQUA: Ticino. - STAZIONE: Riserva Somin- Abbiategrasso. - DATA: 30/03/2012 - ZONA ZOOGEOGRAFICA-ECOLOGICA II- Regione Padana, Zona dei Ciprinidi a deposizione litofila. - COMUNITA’ ITTICA ATTESA: anguilla (Anguilla anguilla), barbo comune (Barbus barbus), cavedano (Leuciscus cephalus), cobite (Cobitis taenia), ghiozzo (Padagobius martensi), gobione (Gobio gobio), lasca (Chondrostoma genei), sanguinerola (Phoxinus phoxinus), trota marmorata (Salmo trutta masmoratus), vairone (Leuciscus muticellus). - COMUNITA’ ITTICA CAMPIONATA (in rosso sono indicate le specie alloctone): alborella (Alburnus alburnus), anguilla (Anguilla anguilla), barbo comune (Barbus barbus), carpa (Cyprinus carpio), cavedano (Leuciscus cephalus), cobite (Cobitis taenia), gardon (Rutilus rutilus), ghiozzo (Padagobius martensi), lampreda padana (Lethenteron zanandreai), luccio (Esox lucius), misgurnus (Misgurnus anguillicaudatus), pigo (Rutilus pigus), pseudorasbora (Pseudorasbora parva), rodeo amaro (Rhodeus sericeus), sanguinerola(Phoxinus phoxinus), siluro (Silurus glanis), tinca (Tinca tinca), triotto (Rutilus rubilio), trota marmorata (Salmo trutta marmoratus), vairone (Leuciscus muticellus). ►Presenza specie indigene (f1) f ● 1,1- numero di specie indigene presenti appartenenti a Salmonidi, Esocidi, Percidi VALORE MISURATO VALORE ATTESO 1 1 V1,1(f1,1) 1 La specie indigena di maggior importanza ecologico-funzionale attesa e rilevata è la trota marmorata (Salmo trutta marmoratus). f ● 1,2-numero di specie indigene presenti esclusi Salmonidi, Esocidi, Percidi VALORE MISURATO VALORE ATTESO 7 9 v1= ( p1,1· V1,1(f1,1)) + (p1,2· V1,2(f1,2))= (0,6 ·1) + (0,4·0,78) = 0,9 Contributo relativo di ►Condizione f ● 2,1- f1 = v1(f1)· p1 = 0,9·0,3 = 0,27 biologica (f2) struttura della popolazione in classi d’età SPECIE V2,1(f2,1) Anguilla (Anguilla anguilla) 0 Barbo comune (Barbus barbus) 0,5 V1,2(f1,2) 0,78 Cavedano (Leuciscus cephalus) 0 Cobite (Cobitus taenia) 1 Ghiozzo (Padagobius martensi) 1 Gobione (Gobio gobio) 0 Lasca (Chondrostoma genei) 0 Sanguinerola (Phoxinus phoxinus) 1 Trota marmorata (Salmo trutta 0 marmoratus) Vairone (Leuciscus muticellus) 1 TOTALE 4,5 f ● 2,1- consistenza demografica SPECIE V2,2(f2,2) Anguilla (Anguilla anguilla) 0 Barbo comune (Barbus barbus) 0,5 Cavedano (Leuciscus cephalus) 0,5 Cobite (Cobitus taenia) 0 Ghiozzo (Padagobius martensi) 1 Gobione (Gobio gobio) 0 Lasca (Chondrostoma genei) 0 Sanguinerola (Phoxinus phoxinus) 1 Trota marmorata (Salmo trutta 0 marmoratus) Vairone (Leuciscus muticellus) 0,5 TOTALE 3,5 v2=(( p2,1· V2,1(f2,1)) + (p2,2· V2,2(f2,2))) / n specie= (0,6 ·4,5) + (0,4·3,5) / 10 = 0,4 Contributo relativo di ►Presenza f2 = v2(f2)· p2 = 0,4·0,3 = 0,12 di ibridi (f3) VALORE MISURATO SI Contributo relativo di ►Presenza VALORE ATTESO V3(f3) NO 0 f3 = v3(f3)· p3 = 0·0,1 = 0 specie aliene (f4) VALORE MISURATO A VALORE ATTESO G E’ presente Silurus glanis (LISTA1) con V4(f4) 0 Assenza di specie aliene una popolazione strutturata. Contributo relativo di ►Presenza f4 = v4(f4)· p4 = 0·0,2 = 0 specie endemiche (f5) SPECIE ENDEMICHE ATTESE: barbo comune (Barbus barbus), cobite (Cobitus taenia), ghiozzo (Padagobius martensi), lasca (Chondrostoma genei), trota marmorata (Salmo trutta marmoratus), vairone (Leuciscus muticellus). VALORE MISURATO VALORE ATTESO 5 Contributo relativo di 6 V5(f5) 0,83 f5 = v5(f5)· p5 = 0,83·0,1 = 0,08 VALORE ISECI (F) = 0,27 + 0,12 + 0 + 0 + 0,008 = 0,47 GIUDIZIO ISECI: Sufficiente CLASSE ISECI: III Il valore ottenuto risulta essere fortemente influenzato dalla presenza di una specie aliena appartenente alla LISTA 1 (Silurus glanis) con una popolazione consistente e ben strutturata. Questo appare evidente considerando che su dieci specie ittiche attese ne sono state riscontrate 8, fra le quali l’unica specie ittica di maggior importanza ecologico-funzionle attesa, la trota marmorata (Salmo trutta marmoratus). Il censimento della comunità ittica, il calcolo dei relativi indici ed il controllo delle specie alloctone risulta essere particolarmente importante per quanto riguarda l’area analizzata, in quanto questo tratto di fiume riveste un ruolo chiave in ambito conservazionistico per quanto riguarda la fauna ittica. Lungo tutto il tratto vengono infatti effettuati regolari rilasci di avannotti di trota marmorata (Salmo trutta marmoratus). La trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) e’ una sottospecie endemica dell’Italia settentrionale che vive esclusivamente nei grandi fiumi di pianura caratterizzati da forte corrente con ampia portata, fondo prevalentemente ghiaioso o a ciottoli con tane e nascondigli. E’ una specie molto esigente che necessita di acque ricche di ossigeno e prive di qualsiasi forma d'inquinamento. Nel fiume Ticino, questo salmonide, ha subito negli ultimi anni un forte calo demografico. Le cause principali, oltre all’ibridazione con la trota fario (Salmo trutta trutta), sono il degrado dell’ habitat e gli elevati tassi di inquinamento delle acque. Per questa specie, dal 2003, è in atto un progetto di ripopolamento da parte del Parco Lombardo della Valle del Ticino in collaborazione con il Comitato Salvaguardia del Ticino- Gruppo Pesca. I riproduttori vengono mantenuti in 2 vasche presso Villa Corbellino (che ricade all’interno del territorio analizzato nel presente lavoro). Tali vasche ricevono acqua dalla Roggia Calderara Piccola che presenta caratteristiche chimico-fisiche ottimali per l’ecologia di questo Salmonide, in quanto interessata, lungo tutto il tratto, da manifestazioni sorgentizie. Attualmente sono allevati 80 riproduttori effettivi (peso medio 2-2,5Kg) e 80 primipare. Ogni anno si procede alla spremitura dei riproduttori effettivi negli ultimi giorni di dicembre e nei primi di gennaio. Nel corso di un anno vengono effettuati, successivamente, tre rilasci: il primo a sacco vitellino assorbito, il secondo quando gli avannotti raggiungono i 60-80mm di lunghezza e il terzo quando vengono raggiunti i 150-200mm. Alla luce di ciò appare evidente che i censimenti e i contenimenti che interessano la fauna ittica all’interno del tratto di fiume interessato dai rilasci di avannotti di trota marmorata (Salmo trutta marmoratus) rivestano un ruolo fondamentale per il monitoraggio post-rilascio nell’ambito di questo progetto di ripopolamento.