notiziario aisla Organo Ufficiale dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Onlus - A diffusione nazionale Registrazione del Tribunale di Novara n. 18/86 dell’8.9.1986 - Spedizione in abbonamento postale Art. 2/c legge 662/96 - Filiale di Novara - N. 3 - Settembre 2013 - Tassa pagata Tax perçue - ccp n. 17464280 FORMARE PER CURARE PROPONIAMO LA COMPETENZA Cari Lettori, sappiamo che le persone con Sla sono estremamente fragili, ancor più quando si trovano in fase avanzata di malattia, e presentano bisogni assistenziali complessi. Purtroppo esiste una grande eterogeneità dei servizi offerti a livello territoriale per rispondere ai loro bisogni quotidiani. Partendo dalla considerazione che la Sla, sebbene inguaribile, possa essere curabile, in una logica di “To care, not to cure” secondo noi la priorità assoluta è colmare questa grossa lacuna assistenziale. Uno dei primi strumenti per ovviare al “gap” oggi presente tra urgenti necessità e risposte non sempre adeguate è sicuramente la formazione di tutti i soggetti coinvolti nel percorso di cura e di presa in carico dei malati di Sla e delle loro famiglie. In tal modo si può garantire l’impostazione di percorsi assistenziali volti a migliorare, quanto più possibile, la qualità della vita. Per questo Aisla è costantemente impegnata nella formazione dei professionisti delle varie équipe multidisciplinari operanti in Strutture Ospedaliere, Centri di Riabilitazione, RSA/RSD e nei Servizi Territoriali, delle équipe di Cure Palliative sia residenziali che territoriali e degli assistenti familiari. Non a caso, tra settembre e novembre la nostra “roadmap” sulle cure palliative toccherà anche Messina e Padova, mentre un corso per assistenti familiari farà tappa in ottobre a Monza e a novembre, per la settima volta, a Milano. Inoltre il prossimo 28 settembre alcuni medici, grazie all’intervento di Aisla, potranno partecipare al Corso post congressuale “Sclerosi laterale amiotrofica e demenza frontotemporale” nell’ambito del XVI Congresso Nazionale Sigu in programma Roma. L’opera di sensibilizzazione verso i temi che riguardano da vicino la Sla e più in generale la disabilità deve però coinvolgere strategicamente anche le giovani generazioni. Oltre alle iniziative già svolte nelle scuole da alcune Sezioni/Sedi territoriali e ai percorsi di stage avviati dalla Sede Nazionale in collaborazione con alcune università milanesi, stiamo lavorando ad ulteriori proposte da sottoporre al Ministero dell’Istruzione. I bambini ed i ragazzi di oggi sono i volontari (e la speranza più grande) per la società di domani. Massimo Mauro Presidente Nazionale Aisla Onlus Aisla si è candidata a “provider” della Regione Calabria per la formazione degli assistenti familiari impegnati nella cura delle persone con Sla. La nostra Associazione, in occasione dell’ultima tappa in ordine di tempo del percorso “On The Road”, si è proposta come interlocutore di riferimento a 360 gradi per la progettazione ed erogazione dei percorsi formativi di Regione Calabria interagendo e collaborando con gli Enti che la Regione stessa individuerà sul territorio. Lo scorso 25 luglio, nel corso di un incontro avvenuto a Reggio Calabria presso Palazzo Campanella con il governatore Giuseppe Scopelliti ed il presidente del Consiglio Regionale Franco Talarico, Aisla ha presentato un progetto articolato proprio in merito a vari percorsi formativi volti alla presa in carico globale del malato di Sla. Un’iniziativa che si fonda su una pluriennale esperienza nell’organizzazione di percorsi diversificati già dedicati a medici di medicina generale e specialisti, infermieri, ASA, OSS, fisioterapisti, psicologi, educatori professionali, assistenti familiari, volontari, assistenti sociali così come ai professionisti delle équipe multisciplinari di Strutture Ospedaliere, dei Centri di Riabilitazione, operanti nelle RSA / RSD o Un altro sms? Non ho tempo. Non ho soldi. Non ho la sla. calabriaonweb.it 45502 È vero, tutti chiedono soldi, anche noi. Ma per sostenere la ricerca contro la SLA bastano pochi secondi di tempo, e possono cambiare la qualità di una vita. Chiediamo troppo? DAL D AL 1 16 6 SET SETTEMBRE TEMB BRE AL 6 O OTTOBRE T TOBRE 2 2013 013 2€ ddaa rete rete m mobile obile €o € ddaa rete rete fissa fissa 2 nell’ambito dei Servizi Territoriali (Assistenza Domiciliare), nonché delle équipe di Cure Palliative sia residenziali (Hospice) che territoriali (Servizi domiciliari). Nello specifico, Aisla ha proposto a Regione Calabria un percorso formativo indirizzato a 40 operatori che acquisiranno una competenza teorica e pratica relativa alle problematiche assistenziali. Un’azione correlata all’attivazione di specifici percorsi formativi che coprano gli aspetti legati alle diverse aree di bisogno (motoria, respiratoria, nutrizionale, della comunicazione, della dimensione domiciliare) inclusi nel progetto deliberato lo scorso anno dalla Giunta Regionale calabra e finalizzato al “Sostegno delle famiglie per le attività di assistenza delle persone affette da Sla”. E che fa riferimento al progetto Germaneto - ulteriormente da sviluppare ed implementare - atto a costituire una rete di strutture ed un percorso assistenziale su tutto il territorio regionale che garantisca un approccio diagnostico e terapeutico multidisciplinare ai pazienti con malattie neurologiche ad interessamento neuromuscolare, tra cui Sla. Insomma, le premesse per costruire in Calabria un “modello” esportabile anche in altre Regioni, nell’interesse di tutti i malati di Sla e delle loro famiglie, ci sono tutte. Filippo Bezio 5 *solo *s olo donazione donazione di 2 € - SOMMARIO VI Giornata Nazionale PAG. 2 È successo PAG. 13 La ricerca PAG. 5 Parole in libertà PAG. 14 I nostri progetti PAG. 8 L’angolo dei libri PAG. 15 Dalle Sezioni PAG. 10 ULTIMA PAGINA PAG. 16 GIORNATA NAZIONALE 2013 AISLA torna in piazza il 29 settembre Quest’anno saranno raccolti i fondi per un progetto di ricerca e per l’assistenza Un momento del primo “sit-in” dei malati Sla al Ministero della Salute (Roma 2006) Il 29 settembre l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica celebrerà la VI Giornata Nazionale sulla Sla con il patrocinio del Presidente della Repubblica e dell’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani. La giornata nasce per ricordare il sit-in dei malati a Roma del 18 Settembre 2006 in cui vennero avanzate al Ministero precise richieste per la difesa della cura e dell’assistenza ai malati di Sla. In particolare, furono portate all’attenzione dell’allora Ministro della Salute On. Livia Turco i bisogni relativi ad una presa in carico globale in termini di necessità di trattamenti assistenziali omogenei su tutto il territorio nazionale, di prestazioni adeguate di assistenza domiciliare, di accesso facilitato alle sperimentazioni cliniche in corso e ai farmaci per uso compassionevole, di snellimento della burocrazia e riduzione dei tempi per ottenere il riconoscimento di invalidità. Fu rimarcata anche la necessità di riconoscere piena validità ai piani terapeutici sottoscritti dagli specialisti e di dar corso a una strategia più efficace sul terreno della ricerca di base e finalizzata. Da allora, ogni anno, tra la metà di settembre e la prima settimana di ottobre, Aisla Onlus promuove iniziative in tutta Italia per rinnovare l’attenzione dell’opinione pubblica, delle Autorità politiche, sanitarie e socio-assistenziali sui bisogni di cura e assistenza dei malati per giungere finalmente ad un’appropriata gestio- ne della Sla, ad un’adeguata presa in carico dei pazienti e dei loro familiari e per raccogliere fondi per progetti di ricerca ed assistenziali. Il 29 settembre Aisla sarà presente in 120 piazze italiane per promuovere la campagna di raccolta fondi “Un contributo versato con gusto”: a fronte di una piccola offerta sarà infatti possibile ricevere una bottiglia di vino Barbera d’Asti DOCG. Le bottiglie sono state fornite da Camera di Commercio di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Comune di Asti e Consorzio Tutela Vini d’Asti e del Monferrato. I fondi raccolti saranno utilizzati da Aisla per finanziare il progetto “Operazione Sollievo” che nasce con il principale obiettivo di alleviare concretamente le sofferenze dei malati che si trovano a convivere ogni giorno con una malattia fortemente invalidante come la Sla. Il progetto prevede sostegno economico, supporto per la gestione del malato tra le mura domestiche e fornitura di strumenti utili a migliorare la qualità della vita. Da una ricerca Nielsen, realizzata a giugno 2012 su un campione di popolazione italiana, emerge infatti come per un malato l’assistenza sia considerata la priorità di intervento di cui la comunità deve farsi carico, con una percentuale del 77%. Seguono la ricerca scientifica con il 66%, le cure con il 61% e le politiche di sostegno con il 42% (le percentuali si riferiscono al rapporto tra gli intervistati e 2 La locandina della Ia Giornata Nazionale 2008 la base totale Italia: 52,5 milioni di persone di età superiore ai 14 anni). Dal 16 settembre al 6 ottobre 2013, la raccolta fondi verrà effettuata anche tramite il numero telefonico solidale 45502. In particolare, il valore della donazione sarà di 2 euro sia per ciascun SMS inviato dai cellulari TIM, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce e Noverca, sia per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero dalla rete fissa TWT. Sarà invece di 2 o 5 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb. In quest’ultimo caso, i proventi verranno destinato al progetto di ricerca “ALSsiMO – L’oligomero antisenso Morpholino contro SOD1 per lo sviluppo di una terapia della SLA” , uno dei progetti vincitori del bando AriSLA “Concorso per progetti di Ricerca 2012”di Fondazione Arisla per la Ricerca sulla Sla, di cui Aisla Onlus è tra i Soci fondatori (dettagli a pagina 4). In occasione della VI Giornata Nazionale sulla Sla partirà inoltre la campagna di reclutamento di volontari Aisla per i quali saranno programmati corsi di formazione specifici. Per maggiori informazioni scrivere a [email protected] o contattare il numero 02-43986673. L’elenco aggiornato delle piazze è consultabile sul sito www.aisla.it. Pagine a cura di Filippo Bezio GIORNATA NAZIONALE 2013 Dal 2008 ad oggi, una crescita continua Nelle prime cinque edizioni la partecipazione è stata in costante aumento 1a GIORNATA NAZIONALE 2008 Fondi raccolti: 196.997,47 euro Progetto sostenuto: “Studio pre-clinico finalizzato all’identificazione di trattamenti farmacologici combinati in grado di rallentare la progressione della malattia nei pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica” coordinato dalla professoressa Maria Teresa Carrì del Dipartimento di Biologia dell’Università di Tor Vergata di Roma. 2a GIORNATA NAZIONALE 2009 Fondi raccolti: 175.061,01 euro Progetto sostenuto: “Sicurezza ed efficacia del trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche nella SLA: studio di fase 1”. Centri coordinatori: Dipartimento di Neuroscienze oftalmologia e genetica – Università degli Studi di Genova; Centro Clinico NeMo – Fondazione Serena Onlus Milano. 3a GIORNATA NAZIONALE 2010 Fondi raccolti: 262.446,96 euro Progetti sostenuti: • “Studio preclinico sull’efficacia del trapianto congenico di cellule staminali emopoietiche in un topo transgenico SOD1G93A (portatore di Sla)” condotto dalla dottoressa Caterina Bendotti (Istituto Mario Negri di Milano). • “Studio dei fattori ambientali di rischio della SLA nella forma sporadica: C25111” condotto dal professor Marco Vinceti presso il Dipartimento Scienza e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. 4a GIORNATA NAZIONALE 2011 655.623 euro (compresi i proventi ricavati dalla campagna SMS SOLIDALE “Global Day 2011” e dal lascito “Amadio Dirce” finalizzati al medesimo progetto di ricerca) Progetto sostenuto: “Trattamento della Sclerosi Laterale Amiotrofica con Ciclofosfamide, sostenuto da Trapianto Autologo di Cellule Staminali Ematopoietiche”. Lo studio ha come centro coordinatore il Dipartimento di Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica dell’Università degli studi di Genova e come centro promotore il Centro Clinico NEMO di Milano. L’obiettivo dello studio è la sperimentazione di una nuova possibile strategia terapeutica per i malati di Sla. Per gli sviluppi di tale progetto di ricerca si rinvia a quanto pubblicato a pag. 7 di questo numero del Notiziario. Lo studio permetterà di aumentare e migliorare i dati clinici e genetici raccolti in un database dedicato utile per la ricerca delle correlazioni tra modalità di espressione della malattia (modalità di esordio, aggressività, velocità di progressione, tipo di diffusione, etc.) e i risultati genetici ottenuti. Il coordinamento del progetto è attualmente affidato al dottor Christian Lunetta, specialista in Neurologia presso il Centro Clinico NEMO di Fondazione Serena Onlus a Milano. 5a GIORNATA NAZIONALE 2012 NOTA BENE: per delibere del Consiglio Direttivo Nazionale Aisla approvate dall’Assemblea Nazionale dei Soci del 20 aprile u.s., parte dei fondi originariamente destinati al sostegno di alcuni dei progetti di ricerca sopraindicati sono stati successivamente resi disponibili per il sostegno a Fondazione AriSLA per la ricerca sulla SLA nel quinquennio 2013-2017 e ad ulteriori progetti assistenziali e di ricerca sulla malattia. ––––––––––––––––––––––– Raccolti 214.055,75 euro Progetto sostenuto: “Studio biennale volto ad elaborare un modello di counselling clinico-genetico specifico per il paziente con grave malattia neurodegenerativa come la SLA”, non escludendo ulteriori possibili applicazioni ad altre malattie neuromuscolari. I numeri delle prime 5 Giornate Nazionali La tabella sotto evidenzia la continua crescita della Giornata Nazionale in termini di partecipazione, disponibilità per una maggiore distinzione di AISLA sul territorio nazionale 2008 2009 2010 2011 2012 Bottiglie 6.000 12.000 12.000 12.000 12.000 VAR. vs ANNO PRECEDENTE 100% 0% 0% 0% Piazze 51 80 96 105 116 57% 20% 9% 10% Città 44 73 88 100 111 66% 21% 14% 11% Sezioni 29 44 46 52 54 52% 5% 13% 4% Il 2009 ha visto il 91% delle sezioni AISLA coinvolte nella giornata nazionale (44 sezioni vs 48 esistenti) Il 2010 ha visto l'85% delle sezioni AISLA coinvolte nella giornata nazionale (46 sezioni vs 54 esistenti) Il 2011 ha visto il 91% delle sezioni AISLA coinvolte nella giornata nazionale (52 sezioni vs 57 esistenti) Il 2012 ha visto il 95% delle sezioni AISLA coinvolte nella giornata nazionale (54 sezioni vs 57 esistenti) 3 GIORNATA NAZIONALE 2013 ALLA RICERCA DI UNA POSSIBILE TERAPIA Le donazioni effettuate tramite il numero solidale 45502 serviranno a finanziare uno studio su “ALSsiMO - L’oligomero antisenso Morpholino contro SOD1” Di seguito proponiamo la scheda dettagliata del progetto. L’obiettivo di questo progetto traslazionale è quello di utilizzare una nuova sequenza oligomerica di MO contro il gene umano mutato SOD1 e di valutare il suo effetto terapeutico in topi transgenici SOD1G93A. Verrà testata la somministrazione locale (intracerebroventricolare e/o intratecale) e/o sistemica (endovenosa) di MO sia come tale che in forma octa-guanidina coniugata e verrà valutata e bio-distribuzione in vivo. Si indagherà sull’effettiva capacità di MO di ridurre l’espressione di SOD1 portando ad un sostanziale miglioramento neuromuscolare e a un prolungamento della sopravvivenza. A questo scopo verranno effettuate analisi neuropatologiche dei topi transgenici SOD1 trattati, verrà fatta la conta dei motoneuroni e degli assoni e verrà valutata la fisiologia, il fenotipo e la funzione neuromuscolare degli animali trattati. L’obiettivo finale è quello di dimostrare che la terapia con MO contro SOD1 è efficace e che questo approccio può rappresentare una possibile strategia terapeutica nell’uomo avendo come bersaglio SOD1 o altre specifiche molecole. PRINCIPAL INVESTIGATOR MONICA NIZZARDO Dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti, Università degli Studi di Milano IMPATTO SULLA MALATTIA Lo scopo finale di questo progetto è di dimostrare che la terapia con MO disegnato contro la proteina mutata SOD1 è efficace e sicura. Se questa ipotesi si dimostrasse corretta questo approccio potrebbe rappresentare una possibile strategia terapeutica per la Sla, sia per i pazienti familiari portatori di una mutazione di SOD1, ma anche per quanto riguarda altre forme familiari che presentano mutazioni di altre proteine conosciute. Verrà inoltre valutata dal gruppo di ricerca la possibilità di brevetto del protocollo. La dottoressa Monica Nizzardo VALORE DEL PROGETTO 59.850 euro AMBITO DI RICERCA Ricerca Traslazionale – Pilot Grant DATA INIZIO 31/01/2013 DATA FINE 30/01/2014 DURATA 12 mesi OBIETTIVI DEL PROGETTO Attualmente non esiste un trattamento efficace per la SLA. Un possibile approccio terapeutico è rappresentato dagli oligonucletidi antisenso (ASO) allo scopo di ridurre l’espressione delle proteine tossiche come la SOD1 mutata e interferire con alcuni degli eventi patogenetici chiave della Sla. La variante chimica dell’oligonucleotide antisenso fosforodiamidate morfolino (MO) è adatta a questo tipo di applicazione. MO presenta riconosciute proprietà utili per l’applicazione in clinica, come il forte legame con l’acido nucleico (alta efficienza), la resistenza alle nucleasi (eccellente stabilità), minimi effetti non-antisenso (sicurezza), alta solubilità acquosa (buona distribuzione) e costi di sintesi relativamente bassi. Queste caratteristiche fanno ritenere MO superiore ad altri ASO anche in assenza di studi di confronto diretto. Lo staff dei ricercatori in laboratorio 4 LA RICERCA LA RICERCA LA RICERCA IL METODO “STAMINA” BOCCIATO DAL COMITATO SCIENTIFICO DEL MINISTERO DELLA SALUTE Mancherebbero i fondamenti scientifici per avviare la sperimentazione. Il parere, non vincolante, è ora al vaglio del Ministro Lorenzin. Intanto il dottor Vannoni annuncia ricorso al Tar. Continua alla pagina seguente wwwcattolicanews.it La vicende degli ultimi mesi relative alla cura mediante cellule staminali di malattie al momento considerate inguaribili, come la SLA, ha innegabilmente sollevato un aspetto: ad oggi la maggior parte dei pazienti non accetta più di essere un mero spettatore di una patologia che sembra insensibile a qualunque sforzo e che, giorno per giorno, toglie un pezzo della vita della persona affetta e di coloro che vi stanno intorno. Se è esistito il caso Stamina, cosi come altre speranze terapeutiche (poi non rivelatesi tali), è proprio perché dall’altra parte l’offerta terapeutica ad oggi disponibile per patologie cosi gravemente e rapidamente disabilitanti è praticamente nulla. I ricercatori ci dicono che in buona parte questa condizione è legata al fatto che l’attuale conoscenza dei fattori scatenanti, nonché predisponenti, non ha permesso di chiarire in maniera precisa perché ad un certo punto una persona apparentemente sana inizi a soffrire di una patologia che in modo bieco e disumano lo condannerà ad un percorso al momento inesorabile. Dall’altra parte tale situazione sembra essere strettamente connessa al fatto di appartenere a quel gruppo di patologie, le cosiddette malattie rare, che spesso non rientrano negli interessi delle case farmaceutiche che preferiscono investire in patologie più diffuse in modo da ammortizzare i costi di sviluppo e di produzione dello stesso farmaco. In questi anni, però, abbiamo ancora nella nostra mente tutti coloro che hanno incessantemente chiesto al nostro Centro d’Ascolto una parola di conforto e di speranza su quali terapie fossero disponibili in Italia e nel mondo per arrestare la malattia. Spesso la risposta dei nostri specialisti era quella di attendere i risultati di sperimentazioni in corso che si svolgevano nei vari paesi, attesa che nella maggior parte dei casi era un obiettivo incompatibile considerando la progressione della malattia. www.eurostemmcell.org Tra mito, speranza, tristezza e scienza Il prof. Paolo Bianco Il prof. Mario Sabatelli È notizia dello scorso 11 settembre la bocciatura, da parte del Comitato Scientifico nominato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, del metodo “Stamina”. Secondo il parere degli esperti, non vincolante e al momento di andare in stampa al vaglio del Ministero della Salute, mancherebbero fondamenti scientifici tali da giustificare l’avvio della sperimentazione. Intanto il dottor Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, ha annunciato un ricorso al Tar “in merito alla nomina di precise personalità, non imparziali, all’interno del Comitato”. Ricordiamo che lo scorso 1 agosto l’Istituto Superiore della Sanità aveva comunicato che il presidente della Stamina Foundation, dottor Davide Vannoni, aveva «concordato con il comitato scientifico i termini per il rilascio del razionale e della metodica relativi al metodo Stamina e consegnato la relativa documentazione». Il dottor Vannoni aveva inoltre anticipato in alcune dichiarazioni stampa che un lavoro scientifico sul metodo “Stamina” sarebbe stato pubblicato tra settembre e ottobre su una rivista scientifica internazionale. In seguito, in una lettera pubblica al Ministro della Salute on. Beatrice Lorenzin Pubblicata lo scorso 5 agosto sul quotidiano “La Stampa”, venti rappresentanti della ricerca scientifica e della medicina italiani avevano chiesto che «il protocollo di isolamento, coltura, differenziamento, e inoculo di cellule consegnato ieri da Davide Vannoni all’ISS sia reso pubblico integralmente, non esistendo ragione di segretezza». Per fare chiarezza sulla vicenda Stamina con tutte le sue implicazioni di vario genere, Aisla Onlus ha costruito un ampio “dossier” di approfondimento richiedendo un contributo al prof. Paolo Bianco (Dip. Medicina Molecalare, Settore Scientifico Disciplinare: MED/08 Anatomia Patologica dell’Università la Sapienza di Roma), ricercatore di fama internazionale che, nel documento pubblicato integralmente in home page sul sito www.aisla.it (di cui qui riportiamo alcuni stralci, ndr) sottolinea: «Stamina è il più clamoroso caso di uso improprio di terapie non provate con “staminali” mai accaduto nel mondo occidentale (…) In Italia, si è arrivati ad audire in Parlamento i responsabili, e ad avviare a spese della collettività una sperimentazione clinica ufficiale vigilata dal Governo. Si è trattato di una scelta dettata dall’emergenza, che è stata adottata in considerazione del coinvolgimento emotivo di numerosissimi pazienti e delle loro famiglie, a cui il tutto era presentato, senza esserlo, come una “cura compassionevole” anzi una cura straordinariamente efficace. Era giusto fare chiarezza, era doveroso determinare e far conoscere ai pazienti e allo loro famiglie la realtà delle cose. L’approvazione della legge 57 ha inoltre efficacemente evitato (…) la legalizzazione di una pratica illegale (…). La Camera ha evitato che fossero derubricate a “trapianti” le somministrazioni di cellule staminali, che sono invece, secondo una legge Europea con valenza di legge dello Stato nei paesi membri, “Terapie Avanzate” basate su specifici “medicinali”, e quindi sottoposte a specifiche norme di vigilanza». Il prof. Bianco, nel suo articolo, ha illustrato i modi diversi in cui le cellule staminali possono aiutare la medicina attraverso la comprensione dei meccanismi delle malattie ovvero di “ciò che sta in mezzo tra la causa della malattia, per esempio un gene mutato, e la disfunzione delle cellule che compongono i tessuti (…). Da questa nuova direzione, c’e’ molto da aspettarsi per molte malattie diverse, compresa la SLA». Secondo il prof. Bianco, hanno un notevole peso specifico gli interessi commerciali che stanno dietro le cellule staminali mesenchimali che «vorrebbero che i(...) fossero anche efficaci per curare ciò che non possono curare 5 Continua alla pagina seguente LA RICERCA LA RICERCA LA RICERCA In tale contesto l’idea di una cellula in grado di riparare un organo danneggiato ha sempre suscitato interesse anche nei più profani e non a caso esse rappresentano la terapia più frequentemente proposta a scopo meramente lucrativo in giro per il mondo. Allo stesso tempo, i nostri medici riportano che in molti casi nel momento stesso in cui comunicano la diagnosi al paziente, stando attenti a ciò che si dice in modo da consentire un processo di acquisizione dell’informazione quanto più rispettoso del paziente, la prima domanda che quest’ultimo o la sua famiglia pongono riguarda la possibilità di accedere ad un qualunque protocollo basato su cellule staminali. Da ciò l’innegabile successo comunicativo di un protocollo, quello di Stamina, che, prima ancora di dimostrare alcun dato scientificamente tangibile, viene proposto come efficace nella cura delle patologie più gravi e apparentemente disponibile a tutti i pazienti. Ovviamente tutti i limiti scientifici e tutta la vicenda giudiziaria che vi stanno dietro saranno chiariti dagli organi competenti che lavorano sul caso, ma non possono essere criticate le migliaia di persone che hanno voluto credere a questo e per il quale hanno intentato manifestazioni pubbliche, petizioni e richieste ai tribunali. Dopo un primo decreto che apparentemente avrebbe deregolamentato l’esecuzione di protocolli basati su terapia cellulare, il Governo ha deciso di rispondere ai due quesiti che girano intorno al protocollo: è sicuro?. È realmente in grado di incidere positivamente su delle patologie umane?. La scelta quindi è ricaduta sull’organizzazione di una sperimentazione che a questo punto i malati pretendono in quanto bisognosi di capire quanto ci sia di reale o di falso dietro tutta la vicenda. Come presidente di AISLA non mi sento di criticare i pazienti per questo bisogno. Forse il problema non è rappresentato da questi ultimi (pazienti e familiari) che in piazza hanno sinceramente manifestato la loro disperazione ma da chi non investe a sufficienza, dal punto di vista economico e legislativo, per consentire una più rapida acquisizione di quelle informazioni utili a creare quel percorso che ha in altre gravi patologie permesso l’individuazione di terapie efficaci e trasformato la speranza dei pazienti in scienza e realtà. Massimo Mauro Presidente Nazionale Aisla Onlus (l’autismo, la SLA, la sclerosi multipla, le transezioni del midollo spinale, perfino la colite e l’incontinenza urinaria). E’ un business che arriva perfino sulle pagine delle riviste scientifiche, creando un problema serio a chi invece lavora seriamente nel campo specifico. Quello che Stamina va dicendo, che si possa curare la SLA con le mesenchimali, non è molto diverso da quello che dicono imprese commerciali mosse da interessi diversi dalla cura del paziente o dall’efficacia della medicina. Tutti questi effetti miracolistici delle “mesenchimali” sarebbero ottenuti attraverso l’infusione (endovenosa, intratecale) di cellule, ma le cellule mesenchimali infuse in vena non sopravvivono, muoiono anzi e scompaiono entro 72 ore, dopo aver attivato processi come la coagulazione del sangue o la cascata del complemento, che di per sé sono effetti avversi. Non si sa quasi nulla dei modi in cui le “mesenchimali” dovrebbero rappresentare un beneficio per malattie di organi che non sono lo scheletro». Nel campo delle staminali, purtroppo, abbondano i ciarlatani: «Esistono intorno alle cellule staminali importanti interessi economici, leciti e meno leciti – continua l’articolo del prof. Bianco - Esistono interessi a mettere sul mercato nuove terapie nel tempo più breve possibile, ma l’interesse fondamentale dei malati e dei ricercatori è invece mettere a disposizione non terapie che siano commerciabili, ma terapie che siano efficaci. Le due cose possono coincidere, ma possono non coincidere. Una terapia efficace si basa su una conoscenza di base adeguata. Oggi questo mercato è infestato da pirati, che si rivolgono specificamente ai pazienti con le malattie più gravi, offrendo rimedi e penosa compassione». Tuttavia, conclude il prof. Bianco, «non esiste speranza se non attraverso la conoscenza (…). I malati gravi non hanno bisogno di compassione penosa e inganni. Hanno bisogno anzitutto di capire come stanno le cose. Hanno bisogno di solidarietà, assistenza, e parte centrale di solidarietà e assistenza è la conoscenza. I pazienti con le malattie più gravi sono i più vulnerabili. (…) La loro battaglia non possono combatterla da soli, e perché la loro battaglia non è solo loro. E’ la stessa battaglia di tutti i pazienti con le stesse malattie che un rimedio non hanno avuto, e di quelli che forse lo avranno in futuro. E’ la stessa battaglia che combatte chi studia e lavora per questo, e per quel principio fondamentale per cui il tuo interesse a guarire è l’interesse di tutti, e di quello che chiamiamo lo Stato. Pazienti e medici e ricercatori sono alleati in quella battaglia». La Commissione Medico-Scientifica di Aisla Onlus nel condividere il contributo proposto dal prof. Bianco, ne ha chiarito ulteriormente alcuni punti che qui riportiamo in sintesi: «Il prof. Bianco si riferisce ad un particolare tipo di cellula staminale, quella mesenchimale, che viene proposta da Stamina e che viene principalmente isolata dal midollo osseo e non a tutte le cellule staminali che potrebbero essere sperimentate nella SLA ad esempio quelle neuronali - si legge nella nota diffusa dalla CMS di Ai- 6 sla - In particolare si discute sul potenziale rigenerativo delle cellule staminali che rappresenta l’obiettivo principale della terapia cellulare ma che al momento per quanto riguarda il sistema nervoso non è raggiungibile con nessun tipo di cellula e in nessuna patologia. In particolare non vi sono dimostrazioni, come sottolinea il prof. Bianco, che le cellule staminali mesenchimali possano trasformarsi in cellule del sistema nervoso. Esistono tuttavia numerose dimostrazioni sperimentali che le cellule staminali adulte, incluse quelle mesenchimali possano svolgere una funzione neuroprotettiva sui motoneuroni che potrebbe essere utilizzata in senso terapeutico. Su questa base sono in corso anche studi clinici di fase I e II in Europa e negli Stati Uniti in prestigiosi istituti di ricerca che nulla hanno a che vedere con il caso Stamina». La nota della CMS di Aisla continua sottolineando che «tutti questi studi indicati in dettaglio sul sito www.clinicaltrial.gov vengono condotti secondo le regole internazionali di Good Manufacturing Practices (GMP) che sono a tutela della sicurezza della produzione cellulare. Si tratta di studi di fase I e II cioè limitati a piccoli gruppi di pazienti per verificarne la sicurezza e autorizzati e controllati dagli organi competenti (Istituto Superiore di Sanità, Agenzia del Farmaco, Comitati Etici). Nessuno degli studi finora condotti è in grado di fornire dati sull’efficacia. La ricerca clinica con le staminali è più complessa e costosa rispetto a quella farmacologica ed il passaggio agli studi di fase III è molto più difficile non solo dal punto di vista organizzativo ma anche metodologico in quanto nel disegno dello studio si presentano problemi anche di ordine etico (ad esempio riguardanti l’uso del placebo) che rendono complesso ricavare risultati definitivi sull’efficacia terapeutica. Nessuno pertanto al momento può proporre una “cura” con staminali», concludendo che «la “cura” con le cellule staminali purtroppo non è dietro l’angolo ma il lavoro assiduo e condiviso tra clinici, ricercatori e malati può portarci a dare delle risposte concrete e attendibili sulle reali potenzialità terapeutiche delle cellule staminali adulte senza incorrere in casi di “cialtroneria”». Ulteriori aggiornamenti sul sito: www.aisla.it. CONVEGNI IN AGENDA - NOVARA, 11 OTTOBRE “Aggiornamenti in tema di Sla”. - MILANO, 2-5 NOVEMBRE XLIV Congresso della Società Italiana di Neurologia. - FIRENZE, 16 NOVEMBRE “La Sla: continuità assistenziale, ricerca e tecnologia”. - MILANO, 3-8 DICEMBRE 21° Annual Alliance Meeting, Allied Professionals Forum, 24° Annual International Symposium on Als/Mnd PROGRAMMI ED ISCRIZIONI: WWW.AISLA.IT LA RICERCA LA RICERCA LA RICERCA SCOPERTO UN NUOVO DIFETTO GENETICO COMPLICE DELLA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA Ricercatori dell’Università Cattolica (UCSC) – Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” di Roma hanno scoperto un nuovo meccanismo genetico in pazienti affetti da Sla cosiddetta sporadica (cioè senza apparenti altri casi in famiglia) individuando un difetto genetico in una regione del gene FUS (già noto per essere alterato in alcuni casi familiari di Sla) che causa la produzione di un eccesso di proteina nella cellula. La proteina FUS, infatti, va ad avvelenare i neuroni che controllano i movimenti muscolari, inducendo la neurodegenerazione alla base della malattia. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Human Molecular Genetics”, dimostra che in alcuni pazienti la malattia è determinata dall’accumulo tossico della proteina FUS. La ricerca è stata condotta dal professor Mario Sabatelli, responsabile del Centro Sla del Policlinico e presidente della Commissione Medico Scientifica di Aisla Onlus, dalla professoressa Marcella Zollino dell’Istituto di Genetica Medica dell’Università Cattolica, grazie al supporto dell’associazione ICOMM (Insieme Contro le Malattie del Motoneurone) Onlus presieduta dall’avvocato Nicola Colacino, della Federazione Italiana Gioco Calcio, della Fondazione Roma. «Abbiamo studiato 420 pazienti - spiega il professor Sabatelli - Abbiamo mappato nel Dna di ciascun paziente la regione di regolazione (che si chiama 3’UTR) che controlla la quantità di proteina FUS da produrre nella cellula. Abbiamo trovato mutazioni in cinque pazienti. Per accertare gli effetti delle mutazioni abbiamo studiato i fibroblasti (cellule cutanee) ottenute da biopsie di pelle. Con queste metodiche si è confermato che la proteina FUS era presente in quantità enormemente superiori alla norma nei pazienti». «Quello scoperto è un meccanismo nuovo alla base della Sla - afferma il prof. Sabatelli - In passato era stato dimostrato che numerose mutazioni genetiche che alterano la proteina FUS e altre proteine, sono responsabili della malattia in una significativa percentuale di pazienti. In questo studio per la prima volta dimostriamo che non solo un’alterazione proteica ma anche un eccesso di proteina normale può determinare ugualmente la degenerazione dei motoneuroni». L’eccesso di proteina probabilmente si accumula nel neurone e non potendo essere smaltita lo intossica fino ad avvelenarlo. «La nostra è una novità concettuale di grande interesse che ci aiuterà nella comprensione dei meccanismi che portano alla malattia - sostiene il professor Sabatelli - con la speranza che ci guidi verso nuove strade per la terapia». La professoressa Marcella Zollino, che ha coordinato tutta la parte genetica dello studio, chiarisce: «Abbiamo trovato che in alcuni pazienti le mutazioni erano localizzate in una particolare regione del gene FUS chiamata 3’UTR. Si tratta di un pezzetto di Dna che controlla in maniera precisa la quantità di proteina che bisogna produrre. Infatti, abbiamo dimostrato che la quantità della proteina FUS era notevolmente aumentata nelle cellule dei pazienti». «La nostra scoperta - conclude il professor Sabatelli - indirizza la ricerca futura verso obiettivo più definiti: si elimina il problema di capire il comportamento “anomalo” di una proteina mutata, si tratta invece di capire qual è la funzione della proteina normale e con chi interagisce nella cellula. Questo può rappresentare uno strumento per studiare il danno cellulare nella Sla». L’articolo sullo studio è pubblicato (fra quelli dell’11 luglio) sul sito: http://hmg.oxfordjournals.org/content/earl y/recent. FONTE: UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE Trattamento con ciclofosfamide e trapianto di staminali ematopoietiche (fase I-II): gli ultimi aggiornamenti Lo scopo del protocollo è quello di modificare l’assetto immunitario dei pazienti in considerazione dell’ipotesi di un ruolo della cosiddetta neuroinfiammazione nella progressione del danno a livello del Sistema Nervoso dei pazienti affetti da Sla. Il protocollo in particolare prevede una prima fase in cui il paziente viene sottoposto ad un trattamento immunosoppressivo con un farmaco chiamato Ciclofosfamide, cui segue la somministrazione di un fattore di crescita che induce una maggiore produzione di cellule staminali ematopoietiche. Le quali, a questo punto, vengono prelevate dal sangue e dopo circa 4-6 settimane senza alcuna manipolazione vengono reinfuse nel paziente con lo scopo di accelerare il recupero dalla condizione di immunodepressione. In relazione al fatto che non si conosce il grado di tollerabilità del protocollo da parte dei pazienti sono inclusi pazienti con breve storia di malattia (meno di 18 mesi dall’esordio), giovane età e malattia ancora in fase iniziale. Inizialmente l’Istituto superiore di Sanità ha autorizzato il trattamento solo di 2 pazienti presso la Clinica Neurologica dell’IRCCS AOU San Martino IST di Genova, Centro coordinatore della sperimentazione, che in passato aveva applicato un protocollo con caratteristiche analoghe in pazienti affetti da Sclerosi Multipla. I 2 pazienti in questione sono stati sottoposti alla procedura e nei mesi scorsi è stata inviata all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) la relazione relativa ai dati clinici e strumentali raccolti nella fase “pre” e “post” trattamento. L’ISS sulla base della propria valutazione dei dati di sicurezza, clinici e di laboratorio, ha autorizzato l’esecuzione di ulteriori 3 casi, arruolabili anche non in unico centro. Al momento attuale, quindi, si è in attesa dell’approvazione, da par- te dei Comitati Etici dell’IRCCS AOU San Martino IST di Genova (Centro coordinatore) e del Centro Clinico NEMO di Milano (Centro promotore), dell’emendamento al protocollo necessario per l’ulteriore arruolamento e successiva esecuzione del protocollo presso i due suddetti centri. Queste le ultime informazioni che abbiamo raccolto al momento di andare in stampa per dovere di cronaca e per informare tempestivamente e costantemente i malati e le famiglie. Non possiamo che essere rammaricati del fatto che il trial in questione sia stato esteso ad un numero oggettivamente così esiguo di pazienti: siamo anche consapevoli del fatto che gli sperimentatori devono attenersi scrupolosamente alle direttive dell’Iss, unico organismo chiamato ad esprimersi in proposito. Nell’ultimo periodo Aisla ha rinnovato l’appello al Ministro per la Salute Beatrice Lorenzin affinché le procedure e le tempistiche di autorizzazione di tutte le sperimentazioni siano snellite il più possibile tenendo conto che un malato di Sla, così come tutte le persone affette da malattie incurabili, ha non ha un’aspettativa di vita molto lunga. Questo appello era già contenuto in una lettera inviata lo scorso 22 maggio 2013 da Aisla, e sottoscritta da altre 16 associazioni italiane, al Ministro Lorenzin, all’Istituto Superiore di Sanità e all’Agenzia Italiana per il Farmaco per chiedere al Ministro la creazione di un gruppo di lavoro costituito, oltre che da rappresentanti delle Associazioni anche da tutti coloro i quali sono impegnati nei processi di autorizzazione delle sperimentazioni, affinché vengano ridotti i tempi di attesa creando un canale dedicato per l’approvazione e l’accesso alle sperimentazioni. F. B. 7 I NOSTRI PROGETTI • I NOSTRI PROGETTI LE PRIME “APP” SU MISURA PER I MALATI DI SLA Il progetto “ComuniCARE” è stato sostenuto anche da otto Sezioni e Sedi territoriali di Aisla Da un progetto di Fondazione AriSLA e la collaborazione con l’IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri, è nato “ComuniCARE”: un insieme di “APP” che permettono ai pazienti con Sla, anche nelle fasi più avanzate della malattia, di comunicare e mantenere una propria autonomia a casa attraverso il controllo di oggetti domestici (ad esempio la televisione). Facili da usare, le “APP” sono state realizzate in collaborazione con oltre 500 pazienti e presentate ufficialmente al convegno nazionale AriSLA svoltosi lo scorso 21 giugno a Milano. “ComuniCARE” è una suite di APP, realizzate su piattaforme Windows e ANDROID, che permette agli utenti una serie di operazioni: dalla comunicazione con chi sta accanto al paziente, all’utilizzo del web, fino alla possibilità di controllare i dispositivi elettronici del proprio ambiente domestico come, per esempio, la TV, le luci o il climatizzatore. Responsabile scientifico del progetto “ComuniCare” è Marco Caligari, Responsabile del Laboratorio di Comunicazione e Domotica dell’Istituto Scientifico di Riabilitazione di Veruno, dell’IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri ed esperto di ausili per la comunicazione del Centro d’Ascolto e Consulenza sulla Sla. Il progetto è stato attivato con un finanziamento totale di 112.864,00 euro, grazie alla collaborazione tra Fondazione AriSLA (di cui Aisla è tra i soci fondatori) e Fondazione Salvatore Maugeri. Hanno partecipato al sostegno del progetto le sedi locali dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica di Arezzo, Asti, Brescia, Cremona, Como, Firenze, Parma e Varese ed il Lions Club Borgomanero-Cusio. Il modo in cui si può interagire con le diverse APP varia a seconda della fase della malattia: ci sono APP che consentono la scrittura con touchscreen attraverso particolari tastiere dotate di “predizione di parola” e di “sintesi vocale”, per i pazienti in uno stadio non troppo avanzato della malattia e che conservano ancora discrete capacità motorie; APP per la scrittura, la navigazione internet o per il controllo di Windows accessibili attraverso un sensore di comando che può essere attivato con un piccolo movimento residuo (es. un lieve movimento della testa o di un dito). Ci sono poi le APP per il controllo ambientale Nella foto a sinistra Marco Caligari, responsabile scientifico del progetto “ComuniCARE”. Nelle foto a fianco e sotto, due possibili modalità di utilizzo delle “App” che sono accessibili sia via touchscreen che attraverso il sensore di comando. Le APP di ComuniCARE sono state realizzate insieme ai pazienti, per rispondere alle loro esigenze e per renderle quanto più funzionali possibili. Sono semplici da utilizzare e non richiedono costosi hardware per funzionare. Tutte le APP di ComuniCARE 1. C-TOUCH: è un APP di comunicazione con accesso touchscreen, predizione di parola e sintesi vocale in italiano ideato per persone con difficoltà fonoarticolatorie; richiede capacità cognitive integre e un discreto controllo della mano e delle dita. Per WINDOWS, ANDROID. 2. C-SCAN: è un APP di comunicazione con accesso a scansione, dotato di predizione di parola e sintesi vocale in italiano; richiede capacità cognitive integre e funziona con un minimo controllo motorio di una parte del corpo, come ad esempio l’inclinazione del capo o la leggera flessione di un dito. Per WINDOWS e ANDROID. 3. C-MOUSE: è un APP per il controllo di Windows tramite accesso a scansione che consente quindi di gestire il Sistema Operativo e tutti i programmi per Windows attraverso un solo sensore di comando; richiede capacità cognitive integre e un minimo controllo motorio di una parte del corpo. Per WINDOWS. 4. C-WEB: è un APP di navigazione internet con accesso facilitato a scansione che consente di accedere al Web attraverso un sensore di comando. Per WINDOWS, ANDROID. 5. C-DOMOTIC: è un APP per il controllo ambientale che sfrutta i raggi infrarossi e le onde convogliate per gestire al8 cuni dispositivi elettrici ed elettronici di casa (Tv, stereo, luci, climatizzatore, ecc.); è dotato di accesso a scansione, mouse o touchscreen; richiede capacità cognitive integre e un minimo controllo motorio di un distretto corporeo. L’APP C-DOMOTIC necessita di alcuni dispositivi elettronici a basso costo per emettere i raggi infrarossi o impartire i comandi ON-OFF alle luci di casa. 6. C-ALARM: è un APP di “chiamata di servizio” con accesso a scansione, dotato di sei allarmi completamente configurabili. C-ALARM richiede un minimo controllo motorio di una parte del corpo (es. inclinazione del capo o flessione di un dito). 7. C-START: è un APP che consente di utilizzare tutti i programmi a scansione, ovvero quelli gestibili attraverso un solo sensore di comando, tenendoli tutti collegati come se fossero un solo programma. C-START consente quindi al paziente di passare da un programma all’altro senza l’aiuto di un assistente. Per WINDOWS e ANDROID. Gradualità e flessibilità delle App Le APP possono essere gestite attraverso modalità differenti, che tengono conto delle diverse fasi della malattia, ad esempio, a seconda della capacità motoria del paziente, funzionano con il tasto centrale del mouse o attraverso un tasto del PC (control, shift, ecc) o, ancora, attraverso interfacce a sensori che simulano i tasti del mouseo del pc. Invece, nei casi in cui il paziente deve attivare il sensore con i movimenti residui, ad esempio della testa, di una gamba, di un piede, ecc., ci si serve di un “braccetto di posizionamento” collegato al sensore. F.B. I NOSTRI PROGETTI • I NOSTRI PROGETTI Un nuovo ORGANIGRAMMA per “FUNZIONARE” MEGLIO Per i consiglieri nazionali ulteriori incarichi di lavoro. Giuseppina Esposito entra nel Cdn Il Consiglio Direttivo Nazionale di Aisla Onlus, nella seduta del 22 giugno scorso, ha adottato alcune importanti decisioni. Innanzitutto, il CDN ha provveduto a definire, a seguito di approfondite verifiche e disamine, l’apparato operativo della nostra Associazione a livello nazionale attraverso un apposito organigramma già comunicato lo scorso 17 luglio ai presidenti / referenti delle Sezioni / Sedi territoriali. Con una seconda decisione, di natura istituzionale, è stato deciso di conferire a vari componenti del CDN stesso ulteriori incarichi di lavoro, dando applicazione all’art.9, lett.g) dello Statuto, in tal maniera rinforzando la capacità di interazione complessiva dell’Organismo. Nella stessa occasione, il CDN ha accolto anche le dimissioni dal Consiglio, motivate da ragioni professionali, della Consigliera dott.ssa Simonetta Bianchi, e deliberato l’ingresso in Consiglio, per cooptazione, della dott.ssa Giuseppina Esposito - presidente della Sezione Aisla Salerno, Avellino, Benevento - salvo ratifica da parte dell’Assemblea dei Soci nella prima seduta utile. Infine, sempre lo scorso 22 giugno è stato ratificato l’insediamento della nuova Commissione Medico Scientifica di Aisla Onlus composta da diciannove esperti (un numero più ridotto rispetto alla precedente Commissione per rendere più veloce e agile la consultazione) di problematiche inerenti la Sla e altre malattie neuromuscolari di fama internazionale. Come si ricorderà, la Commissione Medico Scientifica di Aisla Onlus è stata istituita ufficialmente nel 2011 con il principale obiettivo di garantire una corretta informazione - sia generale verso l’esterno sia verso le Sezioni e Sedi territoriali di Aisla - sulla Sla, sulle problematiche ad essa connesse e sulle possibilità di cura ed assistenza esistenti. La nuova Commissione Medico Scientifica è presieduta da Mario Sabatelli, dirigente medico responsabile della Struttura Semplice Neurologia e del Centro Sla del Policlinico “Gemelli” di Roma. Quattro sono i membri dell’Ufficio di Presidenza: Claudia Caponnetto, neurologa presso la Clinica Neurologica Aou S. Martino di Genova; Christian Lunetta, specialista in neurologia del Centro Clinico Nemo di Milano - Fondazione Serena Onlus; Adriano Chiò, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale San Giovanni Battista - Molinette di Torino; Jessica Mandrioli, neurologa del Dipartimento Neuroscienze AUSL di Modena Nuovo Ospedale Civile S. Agostino Estense di Modena. Nell’augurare buon lavoro alla nuova CMS, Aisla Onlus intende ringraziare di cuore i componenti della Commissione precedente, presieduta da Claudia Caponnetto, per la significativa e qualificata attività svolta ed, in particolare, per la puntualità e tempestività con cui si è sempre espressa sullo stato dell’arte delle terapie sperimentali in corso per la Sla nonché per la chiarezza con cui ha preso posizione nei confronti dei possibili nuovi trattamenti per la Sla che più hanno sollevato l’interesse mediatico. Notevole, infine, è stato anche lo sforzo profuso per organizzare, proporre e partecipare a numerosi convegni e corsi di formazione rivolti all’educazione continua in medicina di medici, infermieri, operatori socio sanitari impegnati nell’assistenza e della cura dei malati di Sla. Filippo Bezio AISLA SI RIORGANIZZA SUL TERRITORIO Il Consiglio Direttivo Nazionale ha appositamente creato un Gruppo di Coordinamento Territoriale per fornire un supporto alla Sezioni/Sedi territoriali in maniera tempestiva, affiancandole nelle loro attività anche avvalendosi dell’aiuto di specialisti del settore. In particolare, il coordinamento nazionale delle sezioni e sedi territoriali è stato affidato al vicepresidente e consigliere nazionale Vincenzo Soverino, con il supporto tecnico del “medical director” di Aisla Onlus, dottor Christian Lunetta, dell’avvocato Giuseppe Taffari dello studio R&P Legal di Milano, della care giver esperta e responsabile della formazione di Aisla Onlus Stefania Bastianello. I referenti territoriali sono il consigliere nazionale Maurizio Colombo (per le Regioni Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia), il consigliere e vicepresidente nazionale Vincenzo Soverino (Veneto, Sicilia, Piemonte, Campania, Calabria e Sardegna), il consi- gliere nazionale Michele Tropiano (Valle D’Aosta, Liguria, Toscana, Emilia Romagna) e la segretaria amministrativa Lea Gavin (Marche, Umbria, Abruzzo, Basilicata, Lazio, Puglia). Al fine di uniformare le attività sul territorio nazionale ed aiutare il Gruppo nella sua azione di supporto nei confronti delle Sezioni/Sedi, sono state anche create apposite Linee Guida che saranno prossimamente trasmesse e messe a disposizione attraverso il sito internet www.aisla.it. Questo percorso di collaborazione e interazione è finalizzato a migliorare anche la comunicazione fra la Sede Nazionale ed il territorio. In particolare, alle Sezioni/Sedi sarà richiesta una collaborazione su due argomenti che stanno molto a cuore ai malati di Sla e pertanto alle finalità della nostra Associazione: 1) mappatura delle neurologie/centri neurologici sul territorio che effettivamente, oltre alla diagnosi, provvedano e favoriscano una reale presa in carico multidisciplinare del paziente affetto da Sla; 2) verifica della disponibilità dei Fondi per la Non Autosufficienza destinati a percorsi formativi e di un riferimento presso ogni Regione allo scopo di presentare appositi progetti per la formazione dei care-givers e familiari di persone affette da Sla. Di seguito tutti gli indirizzi e-mail e i riferimenti telefonici per poter contattare con urgenza sia il Coordinatore delle Sezioni che i Delegati di Zona: - Vincenzo Soverino, e-mail: [email protected] oppure [email protected]; cell.: 346 4009477. - Maurizio Colombo, e-mail: [email protected] ; cell.: 347 2727479. - Michele Tropiano, e-mail: [email protected]; cell.: 335 1038423. - Lea Gavin, e-mail: [email protected]; tel. Ufficio 0321 499727. F. B. “ON LINE” TUTTI I DOSSIER DELLE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI Per rendere sempre più puntuali, efficaci e tempestive le comunicazioni sulle nostre attività istituzionali, sul sito www.aisla.it è nato un nuovo spazio dedicato ai “FOCUS ON” riguardanti le sperimentazioni, l’assistenza e la presa in carico dei malati di Sla nelle varie Regioni. I temi che abbiamo approfondito finora sono la vicenda “Stamina”; le tempistiche delle procedure per i trials sperimentali per la Sla e altre malattie neuromuscolari; l’erogazione dei fondi per l’assistenza ai malati in Veneto, in Lombardia e nella Provincia Autonoma di Trento; l’assistenza e la presa in carico domiciliare sul territorio di Pisa; il riconoscimento del lavoro di cura svolto dal caregiver-assistente familiare in Sicilia; il percorso continuità assistenziale malati di Sla nel territorio di Messina. È possibile accedere ai dossier dall’home page del sito www.aisla.it. F. B. 9 dalle Sezioni dalle Sezioni Una STANZA per i malati neuromuscolari ad IMPERIA La Sezione territoriale Aisla ha donato un macchinario “in-exufflator” È stata inaugurata lo scorso 19 giugno, presso il reparto di Pneumologia dell’Ospedale di Imperia, la nuova “Stanza dell’Agapanto” destinata all’accoglienza ed assistenza dei pazienti affetti da malattie neuromuscolari (sclerosi laterale amiotrofica, distrofie muscolari, miastenia). La stanza consentirà di ridurre il tempo di attesa nei casi di ricoveri programmati e potrà essere impiegata anche per i cosiddetti ricoveri di sollievo. La “Stanza dell’Agapanto” è stata curata negli arredi mettendo anche a disposizione un divano letto, un frigorifero ed un impianto televisivo per consentire anche ad un familiare la presenza continua accanto al letto del proprio caro. La scelta del nome è legata al fatto che l’ambiente è stato arredato con quadri a moti- vo floreale dipinti dalla moglie di un paziente affetto da Sla, seguito con particolare coinvolgimento professionale ed umano per tutta la durata della malattia dal reparto di Pneumologia. Nel corso della cerimonia è stata inoltre presentata la donazione generosamen- te effettuata da parte della sezione SavonaImperia di Aisla Onlus al reparto di Pneumologia di una importante apparecchiatura per il trattamento delle complicanze respiratorie dei malati con patologie neuromuscolari, l’in-exsufflator. Filippo Bezio In LIGURIA, tra ASSISTENZA e FORMAZIONE In Liguria sono diverse le iniziative assistenziali e formative che vedono collaborare le Istituzioni preposte e le Sezioni - Sedi locali di Aisla. A SAVONA L’ASL2 savonese ha attivato da anni, in stretta collaborazione con la nostra Sezione Savona-Imperia, diversi tipi di interventi nei confronti dei paziente colpiti da Sla, secondo le normative adottate dalla Regione Liguria, che riguardano sia servizi strettamente sanitari, sia interventi più tecnici connessi comunque alle necessità di sopravvivenza e di qualità di vita del malato. I pazienti seguiti nell’ambito provinciale ad inizio 2013 erano 23. Tramite la Farmaceutica Territoriale, i Distretti sanitari e il Dipartimento di Emergenza, la ASL fornisce l’assistenza sanitaria, le apparecchiature elettromedicali, quali i letti a comando elettrico per il cambio dei decubiti, i ventilatori polmonari, gli aspiratori ed attraverso il Dipartimento Tecnologico l’adeguamento degli impianti del domicilio del paziente. Al malato di Sla l’azienda garantisce, in collaborazione con l’Aisla, a seconda del grado di patologia, servizi quali: - Trattamenti domiciliari di fisioterapia e logopedia, forniti anche tramite l’Aism; - Assistenza infermieristica domiciliare; - Servizio di nutrizione enterale domiciliare; - Servizio di ventiloterapia; - Forniture protesiche e prodotti per incontinenza; - Visite domiciliari del medico specialista Rianimatore e dell’Infermiere Professionale; - Adeguamento impiantistica e tecnico strutturale del domicilio del paziente; - Assistenza pneumologica e psicologica domiciliare offerte da Aisla; - Possibilità di usufruire di ricovero in struttura, anche per brevi periodi di sollievo. La ASL2, ha da tempo adottato una procedura che definisce le modalità di erogazione delle cure attraverso il modello di assistenza domiciliare ad alta intensità. La procedura identifica la tipologia dei pazienti, definisce i compiti, le funzioni e le responsabilità dei soggetti e delle figure professionali coinvolte al fine di garantire con tempestività ed efficacia tutti gli interventi assistenziali necessari, compreso il percorso preferenziale in caso di eventuale ricovero ospedaliero per le situazioni non più gestibili al domicilio. I pazienti domiciliati che prevedono assistenza domiciliare ad alta intensità di cura, con il coinvolgimento diretto del Dipartimento Tecnologico erano, ad inizio 2013, tre nei Comuni del distretto Savonese, cinque nel distretto Finalese e tre per il distretto Albenganese. «Al momento delle dimissioni del paziente dall’ospedale - spiega l’Ing. Franco Traverso, direttore della struttura di Ingegneria Clinica del Dipartimento Tecnologico - Il Medico Rianimatore attiva i responsabili tecnici della ASL per la verifica dell’idoneità tecnico-strutturale dell’abitazione del paziente, affinché la stessa possa essere dotata dei necessari apparati per la ventilazione invasiva ovvero non invasiva». In caso di anomalie o guasti ai vari sistemi disponibili nell’abitazione del paziente, i parenti possono attivare i tecnici ASL reperibili tramite i Centralini Telefonici degli ospedali di appoggio, in emergenza possono ricorrere al sistema “118”. Tra i dispositivi tecnologici rivolti al malato di Sla rilevante è anche il puntatore oculare. La ASL2 ha avviato le procedure per dotare i pazienti più critici di tali presidi che consentono alle persone con mobilità seriamente compromessa di comunicare ed interagire con l’ambiente. Il primo puntatore in uso ad oggi da un paziente è stato fornito da Aisla Savona-Imperia cui è stato donato dalla ditta Infineum di Vado Ligure. Al fine di potenziare il percorso assistenziale do- 10 miciliare e consentire la presa in carico globale della persona affetta da Sla, nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Liguria, ASL2 ha collaborato a realizzare quest’anno, in accordo con AISLA Savona-Imperia un progetto formativo rivolto ai familiari-caregivers con l’intento di far loro acquisire conoscenze, abilità e comportamenti finalizzati al miglioramento della relazione, del prendersi cura e di sostenere il carico emotivo. Il progetto formativo, rivolto a 25 familiari di pazienti con Sla segnalati da Aisla, ha visto impegnati tra i docenti numerosi professionisti della nostra azienda tra medici, fisiatri ed infermieri, oltre a collaboratori dell’Associazione. Oltre all’Aisla e ad altri organismi del terzo settore, sono inoltre previsti interventi da parte di istituzioni quali: • Regione Liguria - Fondo Regionale Sla • Comuni - Servizi Sociali, interventi domiciliari • INPS - Indennità di Accompagnamento e Invalidità Civile. A GENOVA Sempre per quanto riguarda la formazione, anche a Genova, tra l’inizio di aprile e la fine di giugno, si è tenuto un corso per caregiver (familiari, infermieri domiciliari e badanti) di persone con malattie complesse organizzato dalla Scuola delle Scienze Mediche e Farmaceutiche dell’Università di Genova (ex Facoltà di Medicina e Chirurgia), in collaborazione con il Gruppo di consultazione per le Malattie Rare e la sede Aisla di Genova. Le lezioni hanno registrato il “tutto esaurito” con 30 partecipanti. Una volta completato il corso, i caregiver hanno potuto completare il percorso di apprendimento con ulteriori 10 ore di tirocinio, a cura della sede Aisla Genova, allo scopo di conoscere i luoghi della cura dei malati di Sla ed inserirsi più agevolmente nella rete assistenziale. F. B. dalle Sezioni dalle Sezioni A PALERMO, neurologo e pneumologo a domicilio La sede Aisla di Palermo ha deliberato di finanziare fino alla fine del 2014 l’attivazione di un servizio di consulenza specialistica neurologica e pneumologica domiciliare per i pazienti Sla in fase avanzata di malattia, residenti a Palermo e nelle zone limitrofe. Continua dunque il poderoso sviluppo dell’attività assistenziale assicurata da Aisla in collaborazione con il Centro Sla di Palermo, che oggi segue direttamente in ambulatorio oltre 100 pazienti ed è in contatto con circa 30 pazienti in fase avanzata di malattia, tra i quali anche quelli tracheotomizzati. Tutto questo ha comportato una richiesta crescente di visite domiciliari da parte dei pazienti più gravi. Aisla Palermo consente l’intervento domiciliare gratuito di un neurologo e di uno pneumologo in grado di gestire praticamente tutti i bisogni assistenziali. Proprio per contribuire al finanziamento di questo progetto, lo scorso 9 giugno il Circolo Canottieri “Roggero di Lauria” di Palermo ha organizzato un’asta di beneficenza con oggetti messi a disposizione dall’Associazione degli antiquari, alcuni pittori, prestigiosi negozi: sono stati ricavati 3.130 euro. Hanno sostenuto l’iniziativa i club Inner Wheel Palermo, Palermo Centro, Palermo Mondello, Palermo Valle del Torto e dei Feudi. Filippo Bezio Promotori, beneficiari ed ospiti dell’evento benefico al Circolo Canottieri “Roggero di Lauria” ASSEGNI DI CURA ANCHE IN UMBRIA E MOLISE La rappresentazione grafica a corredo del servizio “Assegni di cura, gli ultimi sviluppi” pubblicato a pag. 10 del Notiziario Aisla N.2 Giugno 2013 presentava alcuni refusi. In particolare segnaliamo che anche in Molise (Dgr n.7 del 09/01/2012) ed in Umbria gli assegni cura per i malati di Sla vengono regolarmente erogati. In particolare, in Umbria i fondi sono andati a coprire spese già effettuate dalla Regione che, prima del Decreto Interministeriale del 11/11/2011, aveva già previsto iniziative a favore dei malati di Sla secondo quanto stabilito dalla Dgr n. 909 del 29/07/2011. Ci scusiamo dunque dell’imprecisione con i Lettori, con i diretti interessati e con la Regione Umbria. La Provincia Autonoma di Trento, dal canto suo, non ha avuto accesso al finanziamento: la quota spettante ed il relativo importo indicati nel Decreto Interministeriale 11/11/2011 hanno un’indicazione solo nominale in quanto si tratta di una Provincia a Statuto Speciale che gestisce autonomamente i finanziamenti per la sanità, non beneficiando di contributi statali. Da rilevare che il Trentino ha comunque previsto forme di sussidio economico ai pazienti con disabilità di una certa gravità che optano per le cure domiciliari o il pagamento della retta in caso in cui il paziente decida per il ricovero in una struttura di lungo degenza. Sempre riguardo agli assegni di cura, segnaliamo che nell’apposita sezione dedicata ai vari Programmi Attuativi regionali presente nel sito www.aisla.it sono state aggiunte di recente la Dgr 273 del 30/07/2013 della Regione Sicilia (riferita al Fna annualità 2013), le documentazioni da utilizzare per le domande di contributo da presentare in Regione Basilicata (in que- st’ultimo è stato creato anche il sito internet dedicato http://sla.regione.basilicata.it). Diverse novità nel Lazio. Lo scorso 7 agosto la Giunta regionale del Lazio ha destinato 35,5 milioni di euro per gli interventi nel sociale in favore di malati gravi, disabili e delle loro famiglie: 24 milioni arrivano dal riparto del Fondo nazionale per le non autosufficienze, gli altri 11,5 milioni sono stati aggiunti dalla Regione Lazio assegnati dal bilancio 2013: quattro milioni vanno agli interventi specifici per i malati di Sla, per garantire la prosecuzione del piano regionale loro dedicato e la piena attuazione dei servizi di assistenza domiciliare integrata e del sostegno ai caregiver. Dal canto suo, lo scorso 6 settembre la Giunta comunale di Roma, su proposta dell’Assessorato al Sostegno Sociale, ha deliberato l’integrazione dell’assistenza ai malati di sclerosi laterale amiotrofica con 1 milione 600mila euro di fondi regionali. Diverse le forme di affiancamento previste: assistenza diretta, indiretta e anche (novità per Roma) il caregiver familiare, ovvero una persona di famiglia che si prende cura del malato, da lui individuata. I fondi erano già disponibili e stanziati in Regione Lazio da alcuni mesi ma era necessaria una delibera di Giunta comunale per sbloccarli. Infine, il termine di scadenza per la presentazione delle domande per la concessione di interventi di assistenza e sostegno a favore dei pazienti affetti da Sla nei Comuni del Distretto F4, previsto per il 31 agosto u.s., è stato prorogato al fine di permettere sul territorio una diffusione più ampia dell’iniziativa e l’attivazione di tutti i municipi. Il fondo verrà erogato a partire dalla data di presentazione della domanda e in nessun caso sarà retroattivo alla domanda stessa. F. B. 11 CIAO STEFANO, E GRAZIE DI TUTTO! Stefano Borgonovo, scomparso lo scorso 27 giugno Caro Stefano, se gli almanacchi del calcio e gli albi d’oro ben testimoniano la tua grandezza come calciatore, non ci sono davvero parole adeguate per descrivere la tua grandezza di Uomo. Il coraggio con cui, alcuni anni fa, hai deciso di rendere pubblica la tua malattia, o meglio “la Stronza” come ci hai insegnato a chiamarla, ha dato un grande impulso alla lotta contro la Sla. Hai voluto metterti a disposizione per dare a tua volta voce alle criticità ed ai bisogni quotidiani di ogni malato di Sla. Tramite la tua Fondazione e anche come consigliere nazionale di Aisla Onlus hai contribuito a far conoscere sempre di più la Sla, le problematiche che essa genera nella vita dei malati e delle loro famiglie, e a raccogliere fondi per finanziare progetti di ricerca scientifica che hanno rappresentato altrettante gocce di speranza in un futuro finalmente senza Sla. La grande dignità con cui hai fieramente combattuto la tua lotta e la straordinaria energia vitale che traspariva da ogni tuo gesto rimarranno per sempre un esempio e uno stimolo per proseguire la battaglia contro la “Stronza” anche nel tuo nome. Un giorno la vinceremo anche grazie a te: è una promessa. Massimo Mauro dalle Sezioni dalle Sezioni SARDEGNA “ISOLA FELICE” DELLA LOTTA ALLA SLA Tante le occasioni di sensibilizzazione, raccolta fondi e di incontro con malati e famiglie Nuova tappa “On The Road” con il presidente nazionale Massimo Mauro In Sardegna, i mesi di maggio e di giugno sono stati come di consueto particolarmente ricchi di attività e di eventi che hanno visto in prima linea la Sezione regionale di Aisla. Innanzitutto, lo scorso 16 giugno l’isola ha ospitato la tappa del percorso “On The Road” varato dal presidente nazionale di Aisla Onlus, Massimo Mauro, proprio per incontrare i malati di Sla, i loro familiari, i delegati di Aisla nelle varie regioni italiane, nonché i rappresentanti dei Centri medici dedicati alla Sla e delle Istituzioni. Il tutto per costruire, attraverso una concreta sinergia tra la Sede Nazionale e le rappresentanze locali di Aisla, una rete assistenziale realmente adeguata ai bisogni di color che sono costretti a convivere con la Sla o con altre patologie altamente invalidanti. In Sardegna, il presidente Mauro è intervenuto come ospite alla seconda edizione della “Festa di Primavera” organizzata dalla Sezione Aisla Sardegna presieduta da Giuseppe Lo Giudice. Un appuntamento, quello di Nurachi, che ha riunito i malati di Sla di tutta la regione, i loro familiari, amici, volontari di Aisla, medici e operatori del territorio. Era presente anche il dottor Salvatore Pala, presidente della Commissione Regionale Sla sarda, mentre l’Assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci ha inviato un messaggio di saluto. L’evento organizzato da Erika e Guido, insieme a tanti altri volontari dell’oristanese, si è rivelato semplice ma allo stesso tempo profondamente umano, carico di emozioni e solidarietà. Tante le sorprese: dopo il pranzo la giornata di festa è proseguita con il canto del coro di Neoneli e la danza commovente dei bambini del gruppo Folk di Nurachi, accompagnati dall’armoniosa musica delle Launeddas, prima dell’esibizione conclusiva dei bravissimi ragazzi del Gruppo Folk di Zeddiani. Da Nurachi, insomma, è arrivato un grande messaggio di speranza: la Sla si può sconfiggere con l’amicizia, con l’amore, con il coraggio di credere che domani è un altro giorno. Pochi giorni prima, precisamente l’8 giugno, la sala “Pippo Orrù” dell’Ordine dei Medici di Cagliari aveva ospitato invece il convegno “La Sclerosi Laterale Amiotrofica... un altro primato sardo” seguito da oltre 120 medici di medicina generale. Significativi i contributi portati da numerosi esperti come Salvatore Pala (presidente Commissione Regionale SLA), Vincenzo Nella foto in alto, il presidente nazionale Massimo Mauro scherza con un malato durante la tappa sarda del percorso “On the Road”. Nella foto in basso, i partecipanti alla “Partita per l’Aisla” Mascia (Direttore Medico della RSA Villa degli Ulivi - Monastir), Sandro Orrù (Genetica Medica- Dipartimento di Scienze Mediche), Giuseppe Borghero (U.O. Neurologia, A.O.U. Cagliari, Policlinico Monserrato), Tonio Sollai (Direttore del Servizio di Anestesia e Rianimazione Presidio ospedaliero SN di Bonaria - San Gavino Monreale – ASL Sanluri), Francesco Cattari (psicologo psicoterapeuta, Direttore del Servizio Socio Sanitario dell’ASL di Sassari), Daniele Cafini (Medico Legale e Risk Manager A.R.E.U. della Regione Lombardia), Antonio Serra (Medico di Medicina Generale A.S.L. 8 - Cagliari), Giuseppe Lo Giudice (Presidente Regionale Aisla Sardegna), Elena Aresu (Responsabile U.O. Cure Domiciliari Integrate del Distretto di Cagliari Area Vasta). Nell’occasione sono stati ricordati il lavoro svolto ed i risultati garantito in questi anni dalla Commissione Regionale Sla agli ammalati Sla e delle loro famiglie. 12 In Sardegna la lotta alla Sla passa però anche dallo sport. Per il quarto anno consecutivo, infatti, il grande cuore della pallavolo sarda ha battuto per l’Aisla. E’ successo lo scorso 18 maggio, al Palazzetto dello Sport di Sarroch, dove si è svolta la consueta “Partita per l’Aisla” organizzata da Roberto Di Maio, volontario di Aisla Sardegna, che quest’anno ha visto di fronte i padroni di casa di Capitan Tiddia e la selezione ”Quattro Mori” composta da alcuni tra i migliori rappresentanti del volley regionale. Alla presenza dei vertici regionali di Aisla sono state raccolte offerte per sostenere la ricerca sulla Sla e messe all’asta magliette, tute sportive e borse donate dai campioni locali, nell’ambito di un ormai tradizionale appuntamento che aiuta a far conoscere sempre meglio l’impegno di Aisla Sardegna in favore di chi ogni giorno lotta contro la Sla. Filippo Bezio È SUCCESSO ... È SUCCESSO ... È SUCCESSO ... CELEBRATO ANCHE IN ITALIA IL “GLOBAL DAY” Si è celebrato come da tradizione anche in Italia il “Global Day”, Giornata mondiale sulla Sla promossa ogni 21 giugno, dal 1997, dall’International Alliance ALS/MDN Association, federazione che unisce le principali associazioni di malati di SLA tra cui Aisla come unico membro italiano. Nel corso dell’intero mese di giugno Aisla ha promosso in tutta Italia, grazie all’impegno e alla collaborazione delle Sezioni e Sedi locali, i “Family Day”: numerosi momenti di condivisione, conviviali e insieme informativi dedicati ai malati, alle famiglie, ai care giver, ai medici e a tutte le figure coinvolte nella presa in carico dei problemi legati alla malattia. Tra le tante iniziative ricordiamo il momento di approfondimento sulla Sla e di festa organizzato lo scorso 22 giugno presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano dalla Sede Nazionale, in collaborazione con Fondazione Cariplo. Divertimento assicurato anche per i più piccini con giochi e laboratori didattici. Vi hanno partecipato numerosi esponenti del Consiglio Direttivo Nazionale, dell’équipe del Centro di Ascolto, della Commissione MedicoScientifica, del Centro Clinico Nemo e della Fondazione AriSLA. Lo scorso 20 giugno, invece, il presidente nazionale Massimo Mauro ha avuto l’onore del primo lancio del match dell’Italian Baseball League tra Novara e Rimini svoltosi a Novara in collaborazione con la Fibs. Tra gli eventi di approfondimento scientifico è spiccato invece il quarto convegno nazionale di Fondazione AriSLA sul tema “Nuove prospettive di ricerca. Per un futuro senza SLA!” proposto a Milano il 21 giugno. Riviviamo in un foto racconto l’ultima edizione italiana della Giornata Mondiale sulla Sla. Asti Friuli Venezia Giulia Parma Belluno Genova Pistoia Cuneo Marche Reggio Calabria Firenze Milano Roma 13 Novara parole in libertà • parole in libertà • parole in libertà SUSANNA CAMPUS: la Sla non imprigiona il cuore e la mente In questo numero pubblichiamo la testimonianza - intrisa di speranza e di graffiante ironia - di una donna sarda, Susanna Campus, che si è trasformata in “inviata speciale” per raccontarci a modo suo la tappa del percorso “On The Road” svoltosi a Nurachi lo scorso 16 giugno, alla presenza del nostro presidente nazionale Massimo Mauro. Susanna ha scritto il suo contributo utilizzando il comunicatore a puntamento oculare, dimostrando una volta di più come questo tipo di ausilio sia davvero fondamentale per consentire alle persone con Sla di continuare a renderci tutti partecipi della loro straordinaria vitalità. F.B. Susanna Campus con il presidente nazionale Massimo Mauro Susanna e alcuni artisti che hanno animato la “Festa di Primavera” Il mio caro amico Giuseppe Lo Giudice, presidente di Aisla Sardegna, mi aveva detto che gli avrebbe fatto piacere se fossi andata alla “Festa di Primavera” organizzata dall’Associazione a Nurachi, un piccolo paese vicino a Oristano. La cosa mi piaceva anche se il “viaggio” non era indifferente. Ma ho pensato: altri miei compagni di Sla, anche meno “in forma” di me, faranno questo sacrificio, posso non farlo io?. E poi mi garbava l’idea di conoscere altra gente come il nuovo presidente nazionale di Aisla, Massimo Mauro, l’ex calciatore che ha ricevuto il “testimone” dal mio caro amico Mario Melazzini, e avrei incontrato il nostro Assessore alla Sanità, la dottoressa Simona De Francisci, una persona splendida che è sempre stata al fianco di noi malati di Sla (e lo dico per esperienza diretta). Il viaggio è stato faticoso: pensate a voi stessi se - immobili - doveste percorrere 100 chilometri e ogni buco, ogni avvallamento, ogni traversina di ponti, si ripercuotesse sulla vostra schiena e sul vostro collo. Insomma, al confronto il “Camel Trophy” è per mammolette. Finalmente giunti a Nurachi sono stata accolta meglio di una regina. Ho incontrato per la prima volta Paola e Gaetano Lo Giudice, amici da anni (da quando è nata Aisla Sardegna) e compagni di tante battaglie contro qualsiasi sopruso. Ho incontrato alcuni malati, più o meno gravi, e mi sono sentita onorata di essere in loro compagnia. Erano presenti anche alcune delle sostenitrici del gruppo di Facebook e mi sono meravigliata per il grande calore dimostratomi. Davvero, ragazze, non esagerate, mi fate arrossire! (questo è ciò che pensava la parte modesta di me. L’altra, invece, diceva: «Ma no, esagerate pure!»). In ogni caso: quel giorno faceva tanto di quel caldo che mi sventolavano in due, una col mio cartello che ha doppia funzione, parlare e rinfrescare, e l’altra parte con un ventaglio prestato da una signora che a fine serata me ne ha fatto omaggio. Ci sono stati vari interventi: si è parlato delle problematiche dei malati e delle loro famiglie, sono stati letti alcuni messaggi di persone affette da Sla. Poi è intervenuto Massimo Mauro. Il nuovo presidente di Aisla mi è piaciuto molto: concreto, risoluto, deciso, che dava speranza ai malati parlando di ricerca. Poi mi ha conquistato definitivamente quando, dopo il suo discorso, complici Giuseppe, Paola e Gaetano che gli hanno parlato del mio sogno di andare al box Ferrari per vedere la Formula 1, ha promesso che avrebbe cercato di aiutarmi a realizzarlo. Non solo: ha pure promesso che s’impegnerà a fare in modo che possa andare a vedere la mia Juve a Torino. Evvai! (per problemi logistici non è stato possibile coronare il sogno di Susanna già in occasione del recente Gran Premio d’Italia di F1 a Monza, ma ci ritenteremo: così come faremo provare a Susanna l’ebbrezza dello Juventus Stadium, ndr). Dopo pranzo (pranzo, si fa per dire, ho mangiato tutto via Peg, una cosa che i sapori te li fa solo immaginare) ci sono stati i canti dei “Tenores di Neoneli”, bravissimi. Dopo hanno ballato, in costume tipico del luogo, i bambini della scuola di ballo sardo di Nurachi. Tra i bambini c’erano dei piccolini che al massimo avevano 4 o 5 anni, e dovevate vedere la serietà professionale con cui eseguivano i loro balli. Poi ci sono stati i ragazzi del gruppo di ballo di Zeddiani, eccezionalmente bravi, che hanno eseguito un ballo con un bicchierino pieno di vernaccia sulla testa. Fantastici!. Per la prima volta in vita mia ho pensato che essere in carrozzina avesse un suo vantaggio: non rischi che qualcuno ti inviti a ballare e eviti brutte figure (ehmm… sì, in effetti, non è che ci sono proprio portata). La giornata è stata meravigliosa e io sono stata l’ultima malata ad abbandonare il palazzetto. Fatti i cento chilometri di ritorno con il solito problema di cui vi ho detto, sono arrivata a casa stanca morta ma felice. È stata una giornata in cui abbiamo condiviso esperienze, emozioni, speranze, futuro, gioia, divertimento. Siamo stati tutti insieme: è incredibile come la nostra condizione abbatta le barriere di estraneità tra la gente. Malati e sani tutti uniti per dimostrare alla Sla che nessuno può “isolarci”, e che si può trovare tanta gioia in compagnia di persone che incontri per la prima volta ma con le quali condividi tutto. La Sla non ci toglierà la gioia di amare la vita anche con tutte le nostre difficoltà. Perché, vedete, la Sla può immobilizzare tutto di voi, tranne i due organi più importanti: il cuore e il cervello. Per questo il malato di Sla può proseguire a fare le due cose veramente essenziali per la vita: amare e capire (e nel mio caso, pure andare a vedere la Ferrari!). Bacioni, Susanna N.B.: Ringrazio Giuseppe che è sempre al nostro fianco e che ha organizzato questa bellissima festa anche se purtroppo non era nelle sue facoltà influire sul caldo che ci ha fatto patire molto (circa 37 gradi) . Eh caro Giuseppe, in questo ti devi ancora “specializzare”! Grazie a tutti per avermi REGALATO questa giornata meravigliosa che non scorderò mai. 14 L’angolo dei Libri LA “FINESTRA SUL MONDO” Una raccolta di filastrocche per ricordare Rossella Fusco Una lotta senza confini, dall’Emilia alla Basilicata, nel nome di una persona che quella stessa battaglia l’ha combattuta con fierezza e coraggio, giorno dopo giorno, per dieci anni. Questo l’impegno che Aisla, grazie ad un’iniziativa partita dalla sede di Modena e poi accolta anche dalla sede di Potenza, ha voluto assumere per raccogliere la preziosa eredità umana e spirituale di Rossella Fusco, lucana di Venosa trasferitasi in Emilia da ragazza e scomparsa prematuramente nel 2007 dopo essersi ammalata di Sla. «Se ti è negato il piacere di vivere, se non hai la possibilità di evadere, hai pur sempre il potere di rendere fiabesca – o addirittura meravigliosa – la tua cattività», si legge nel libro “La finestra sul mondo”, raccolta postuma di filastrocche di Rossella Fusco edita da Artestampa, illustrata da artisti di fama internazionale e da alcuni bambini che si sono ispirati ai contenuti del volume presentato, insieme a una mostra delle illustrazioni, lo scorso 29 giugno a Venosa dopo l’anteprima di Modena. Sono parole, quelle di Rossella Fusco, che pur nello stile “leggero” della filastrocca, testimoniano la combattività e la determinazione con cui l’autrice ha saputo affrontare la malattia, opponendo all’immobilità fisica una notevole vitalità mentale intrisa di gioiosa speranza. Grazie a questi componimenti, alla lodevole iniziativa di Tina De Falco che in otto mesi di lavoro li ha raccolti nel libro poi promosso da Aisla Modena per ricordare una delle prime persone avvicinatesi alla nostra sede modenese, oggi Rossella può ancora diffondere forte e chiaro il suo messaggio - attraverso la finestra aperta sul mondo a cui fa emblematicamente riferimento il titolo del libro - arrivando al cuore di tutti i lettori: «La finestra della mia stanza è rettangolare all’apparenza, / ma, quando la guardo, / ogni angolo diventa tondo / e riesco a viaggiare per tutto il mondo. / Se guardo le piante sul davanzale / mi trovo in una foresta equatoriale, / il gatto che è lì sdraiato / sembra un leoncino addormentato. / È una finestra davvero speciale, / nel cielo ci vedo il mare. / Le rondini con le ali spiegate / diventano onde disegnate. / Vedo un cantiere con una gru, / ci sono anch’io appesa lassù, / a dirigere le nuvole da Milano a Bologna, / passa anche una cicogna. / Ha portato una bambina / nella casa su in collina, / vedo il fiocco sulla porta, / il colore non importa. / Quando guardo i tetti / coi comignoli merlati / mi vedo principessa di castelli fatati. / Ogni giorno un uccellino si posa sul davanzale, / è sempre lo stesso che mi viene a trovare, / ci fissiamo per un momento, / poi vola via incontro al vento. / Lo seguo finché non diventa un puntino lontano / facendo ciao con la mia mano. / Quando si fa sera guardo le stelle, / poi mi addormento e sogno tante cose belle». Sono i versi del componimento che dà il titolo al volume di Rossella: rimandano ad una grande voglia di vivere, ad un coraggio e ad un’intelligenza ancora ben impressi nella memoria dei volontari di Aisla, come ha spiegato nel corso della presentazione del libro il referente di Aisla Modena, Giancarlo Ferrari, affiancato a Venosa dal referente di Aisla Potenza Domenico Santomauro. Oggi diventano patrimonio comune, monito ed insegnamento per continuare a lottare con forza ancora maggiore contro la Sla. Non a caso, i proventi del libro (in vendita a 13 euro sul sito http://www.artestampaweb.it/scheda&id=292 oppure presso Aisla Modena, www.aislamodena.it) saranno utilizzati per il sostegno dei progetti assistenziali avviati nel modenese in favore delle persone che ancora combattono e combatteranno contro la malattia. Il giornalista e scrittore Dario Biagi, curatore del libro, nell’introduzione alla “Finestra sul mondo” evidenzia come Rossella Fusco «così curiosa e aperta, cercò di portare la vita, quanta più vita possibile, dentro la sua stanza: animando e umanizzando quanto le stava intorno, dal divano al frigorifero, alla caffettiera, al dizionario. E tuttavia, Rossella non viola mai lo statuto del genere filastrocca. Che impone di essere lievi e scherzosi. Sublima la sua immobilità coatta, rendendo meraviglioso quel che la circonda». E (aggiungiamo noi) più aperto il cuore di chi legge. Filippo Bezio L’AUTRICE Rossella Fusco nasce il 3 luglio 1961 a Venosa, in Basilicata, nel paese natale del famoso poeta latino Quinto Orazio Flacco. Secondogenita di una famiglia numerosa, coltiva gli studi di Ragioneria, ma nello stesso tempo cerca subito una sua indipendenza economica spinta anche dal desiderio di dare un contributo alla sua famiglia. Le prime esperienze lavorative le fa nelle colonie estive e poi, dopo il diploma, decide di lasciare il suo paese e si stabilisce a Modena, dove trova un ambiente autentico, allegro e operoso, che diventa la sua nuova casa. Profondamente legata alla sua terra, a quella “splendida Venusia” che aveva dovuto abbandonare in cerca di lavoro, ha vissuto all’insegna del “carpe diem” oraziano, con una profonda etica del lavoro e con la felicità delle piccole cose: gli affetti familiari, l’amicizia, i viaggi. Allegra, determinata, libera e indipendente, mentre la malattia progressivamente la ferma, continua a vivere nella vita degli altri, degli amici e dei parenti che l’accompagnano nell’ultimo tratto del suo cammino. Muore il 17 gennaio 2007. Una vita semplice come le sue filastrocche, tenere e leggere come un sorriso. 15 Viale Ortles 22/4 - 20139 Milano Tel +39 02.43986673 - Fax +39 02.5393893 e-mail: [email protected] - www.aisla.it Associazione riconosciuta con Decreto del Ministero della Sanità del 30/06/99 Member of International Alliance of Als/Mnd Associations Associato FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap Associato FIAN Onlus - Federazione italiana delle Associazioni Neurologiche Associato FCP Onlus - Federazione Cure Palliative Associato SICP - Società Italiana Cure Palliative Socio Aderente N. 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