Krizevac
Podbrdo
Chiesa San Giacomo
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I LUOGHI, LE FOTO E I MIRACOLI
LE APPARIZIONI DELLA VERGINE A MEDJUGORJE - UNA BREVE STORIA
A Medjugorje (Čitluk, Bosnia-Erzegovina) già da tempo sei testimoni affidabili, sotto giuramento, hanno continuato caparbiamente a
testimoniare che dal 24 giugno 1981 fino ad oggi la Beata Vergine Maria o, come la chiama qui la gente, Gospa, la Madonna, appare loro
quasi quotidianamente. Ecco come si sono svolti i fatti da quel fatidico quanto meraviglioso giorno.
Il primo giorno
Nel giorno menzionato alle 18.00 circa i seguenti ragazzi: Ivanka Ivanković, Mirjana Dragićević, Vicka Ivanković, Ivan Dragićević, Ivan
Ivanković e Milka Pavlović videro, in una zona detta Podbrdo (sul monte Crnica), una donna giovane e bellissima con un bimbo tra le braccia.
Quella volta non disse loro nulla, ma fece solo loro cenno con la mano di avvicinarsi. Ma questi, stupiti e spaventati, non si avvicinarono
affatto, sebbene avessero immediatamente pensato che si trattasse della Madonna. Il secondo giorno
Il secondo giorno,
il 25 giugno 1981, i ragazzi, tutti d'accordo, alla stessa ora si recarono nuovamente sul luogo in cui il giorno prima era loro apparsa la
Madonna, nella speranza di vederLa nuovamente. All'improvviso balenò una luce. Insieme ad essa i ragazzi videro anche la Madonna, ma
senza il bambino tra le braccia. Era indescrivibilmente bella, radiosa e sorridente. Con le mani faceva loro segno di avvicinarsi. I ragazzi si
fecero coraggio e si accostarono a Lei. Immediatamente caddero in ginocchio ed iniziarono a recitare il Padre Nostro, l'Ave Maria ed il Gloria
al Padre e la Madonna pregava insieme a loro, ad eccezione dell'"Ave Maria". Dopo la preghiera, iniziò a parlare con i ragazzi. Ivanka le
chiese subito di sua madre che era morta due mesi prima. Mirjana chiese alla Vergine un segno per far capire che i ragazzi non mentivano e
non erano matti, come alcuni sostenevano.
Alla fine la Madonna si congedò dai ragazzi con le parole: "Addio, angeli miei!". Alla domanda dei fanciulli, se cioè sarebbe nuovamente
apparsa loro il giorno seguente, rispose con un cenno affermativo del capo.
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Chiesa di San Giacomo
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Il terzo giorno
Il 26 giugno 1981 i ragazzi riuscirono a stento ad
attendere le 18.00, l'ora in cui la Vergine era loro
precedentemente apparsa. Si recarono di nuovo nello
stesso luogo per incontrarLa. Erano molto felici, ma
quella felicità era un po' mista alla paura dovuta
all'incertezza che ancora regnava su tutto questo. Ma
nonostante tutto i ragazzi avvertivano una forza interiore
che li attirava verso la Vergine.
Quando i ragazzi erano ancora in cammino una luce
balenò rapidamente per tre volte. Per loro e per gli altri
che li seguivano fu il segno che fece capire dove la
Madonna si trovasse. Questa volta si manifestò qualcosa
in più rispetto ai giorni precedenti, ma nel frattempo la
Vergine era improvvisamente scomparsa. Ma quando i
ragazzi iniziarono a pregare riapparve nuovamente ed
era meravigliosa, serena, felice e sorridente.
Uscendo di casa, su consiglio di alcune anziane, un
uomo del gruppo che si era recato con i ragazzi sul luogo
delle apparizioni aveva portato con sé dell'acqua
benedetta così che i fanciulli potessero usarla per
aspergere l'apparizione ed in questo modo mettersi al
riparo da satana. Una volta in compagnia della Vergine,
Vicka prese l'acqua ed iniziò ad aspergere dicendo: "Se
sei la Madonna rimani con noi, se non lo sei vattene
via!". Udito questo la Vergine sorrise e rimase con i
ragazzi.
Allora Mirjana le chiese come si chiamasse e Lei
rispose: "Io sono la Beata Vergine Maria."
Quello stesso giorno, una volta che i ragazzi andarono
via da Podbrdo, la Vergine apparve di nuovo, ma solo a
Marija e disse: "Pace, pace, pace e solo pace!" Dietro di
Lei c'era la croce. E con le lacrime agli occhi ripetè per
due volte: "La pace deve regnare tra Dio e gli uomini ed
in mezzo agli uomini!" Questo punto si trova circa a
metà della strada che conduce al luogo delle apparizioni.
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Il quarto giorno
Il 27 giugno 1981 la Vergine apparve ai ragazzi tre volte. Le
vennero rivolte parecchie domande alle quali Lei rispose.
Riguardo ai sacerdoti disse: "Possano i sacerdoti credere
saldamente e proteggere la fede del popolo!" Di nuovo Mirjana
e Jakov Le chiesero di lasciare un segno poiché si era
cominciato ad insinuare che i ragazzi fossero matti o drogati.
La Vergine rispose loro: "Non abbiate timore di nulla!"
Prima di congedarsi, alla domanda se sarebbe venuta di nuovo,
la Vergine con un cenno del capo rispose affermativamente.
Mentre scendevano da Podbrdo, la Vergine apparve loro di
nuovo e si congedò dai ragazzi con le parole: "Addio, angeli
miei! Andate in pace!"
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Visione della Madonna
da parte dei sei veggenti
Il quinto giorno
Il 28 giugno 1981 già sul presto iniziò ad arrivare un'infinità di
gente proveniente da tutte le parti. A mezzogiorno c'erano
quindicimila persone. Quello stesso giorno il parroco Fra Jozo
Zovko interrogò i ragazzi su quello che avevano visto nei
giorni precedenti.
Alla solita ora la Vergine apparve di nuovo. I ragazzi pregarono
con Lei e di nuovo Le chiesero alcune cose. Ad esempio Vicka
Le chiese: "Madonna mia, cosa desideri da noi?" ed ancora
"Madonna mia, cosa desideri dai nostri sacerdoti?" ed Ella
rispose "Che il popolo preghi e creda veramente!" e, in merito
ai sacerdoti, rispose che essi dovevano credere realmente ed
aiutare anche gli altri in tal senso.
Quel giorno la Vergine venne ed andò via più volte. In una
occasione i ragazzi Le chiesero perché non si manifestasse
nella chiesa parrocchiale dove tutti avrebbero potuto vederla,
ma Lei rispose: "Beati coloro che senza vedere crederanno".
Sebbene la giornata fosse afosa e la gente facesse molte
domande i ragazzi si sentivano come in paradiso.
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stato di estasi
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Il sesto giorno
Il 29 giugno 1981 i ragazzi furono condotti a
Mostar per una visita medica e dopo gli esami
vennero dichiarati sani. La dottoressa
responsabile dichiarò quanto segue: "I matti non
sono i ragazzi, ma chi li ha portati qui".
Quel giorno sul monte delle apparizioni la folla
era più numerosa che mai. Quando i ragazzi
giunsero al solito luogo ed iniziarono a pregare
la Vergine apparve loro immediatamente. In
quella occasione Ella invitò tutti a credere:
"Possa il popolo credere veramente e non temere
nulla!"
Quello stesso giorno anche la dottoressa che
aveva seguito i ragazzi e li aveva osservati al
momento dell'apparizione sentì il desiderio di
toccare la Madonna e quando, su richiesta dei
ragazzi, con la mano toccò le sue spalle avvertì
come un brivido che l'attraversava. E lei che non
era credente riconobbe successivamente ed
affermò: "Qui c'è qualcosa di miracoloso!"
Quello stesso giorno la Madonna guarì
prodigiosamente un bambino, Danijel Šetka, che
i suoi genitori avevano condotto lì chiedendo che
venisse guarito. Lei promise, a condizione che i
genitori pregassero, digiunassero e credessero
realmente. A quel punto, il bimbo guarì.
freccia di luce che
trapassa
Vicka
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Il settimo giorno
Il 30 giugno 1981 due ragazze proposero ai ragazzi di andare con la macchina a fare una passeggiata; in
realtà il loro obiettivo era quello di andare lontano dal luogo delle apparizioni e di trattenerli fino a quando
non sarebbe trascorso l'orario delle apparizioni. Tuttavia, sebbene i ragazzi fossero lontani da Podbrdo,
all'ora solita delle apparizioni, come avvertendo una spinta interiore, chiesero di scendere dall'auto. Scesero e
pregarono e la Vergine dalla Collina delle apparizioni, lontano molti chilometri, venne ad incontrarli e recitò
con loro sette Padre Nostro... Così l'inganno di quelle ragazze non ebbe successo. Subito dopo la polizia
iniziò a proibire l'accesso dei ragazzi e della folla a Podbrdo, il luogo delle apparizioni. Ai ragazzi, e
successivamente neanche alla folla, fu più consentito di recarsi in quel luogo. Ma la Vergine continuava ad
apparire loro in posti segreti, nelle loro case, in campagna. I ragazzi rinfrancati parlavano apertamente con la
Vergine ed ascoltavano volentieri i Suoi consigli, ammonimenti e messaggi. Tutto questo proseguì fino al 15
gennaio 1982.
Nel frattempo il parroco aveva iniziato a richiamare i pellegrini in chiesa perché partecipassero al Rosario ed
alla celebrazione dell'Eucarestia. Anche i ragazzi venivano e recitavano il Rosario. Anche qui qualche volta
la Madonna apparve loro. Lo stesso parroco Fra Jozo Zovko una volta, mentre si recitava il Rosario, vide la
Vergine ed interruppe la preghiera e spontaneamente iniziò a cantare "Bella sei, bella, Vergine Maria". Tutta
la chiesa capì che stava accadendo qualcosa di insolito. In seguito egli stesso ha dichiarato che in quella
occasione aveva davvero visto la Madonna. E lui che fino ad allora non solo aveva avuto dei dubbi, ma era
stato contrario alle voci sulle apparizioni, divenne il loro fautore e continuò a renderne testimonianza al
punto da venire rinchiuso in prigione.
Foto miracolosa
la Madonna appare
Dietro a Vicka
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Particolare
del volto della
Madonna
Miracolo tramite
imposizione di mani di
Vicka: “Il dottor Korljan,
presidente della
sottocommissione
episcopale jugoslava aveva
selezionato di persona il
caso di Damir Coric.
Arrivando alla conclusione
che ci si trovava di fronte a
una seconda guarigione
altrettanto evidente e
documentata. Lo stesso
Korljian aveva ritrovato le
tomografie che provavano
il recupero cerebrale di
quel giovane malato a cui
Vicka aveva imposto le
mani sulla soglia della
chiesa di San Giacomo nel
luglio del 1981”.
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Sagoma della
Madonna
formata
dalle nubi
Miracolo di vocazione
mariana: “Per Gianni
Sgrava, nato il 2 marzo 1949
nella diocesi di Verona, tutto
comincia il 1° gennaio 1985,
a Medjugorje. Durante la
Comunione percepisce una
voce che gli dice soltanto:
“Donati tutto a me”. Vi
riconosce un appello di
Nostra Signora e risponde
subito. In quei giorni a
Medjugorje c’ero anch’io,
dice padre Laurentin, ricordo
bene padre Gianni: il suo
entusiasmo, la sua grande
devozione a Maria, la sua
vocazione “paterna”.
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Facciata della Chiesa
di San Giacomo
Miracolo di guarigione presso il
Santuario: “E’ il 23 maggio 1984. Diana
Basile si trova nella chiesa di Medjugorje, ai
piedi della scalinata che conduce all’altare.
E racconta: ”Io allora quasi non
camminavo, per la mia grave malattia, la
sclerosi a placche, ed ero completamente
cieca dall’occhio destro. La signora Novella
di Bologna mi aiuta a salire i gradini,
sostenendomi a fatica per le braccia. Senza
quasi rendendomi conto, giungo davanti alla
stanzetta dove avvenivano le apparizioni.
Esito a entrare, la porta della stanzetta è
chiusa, ma si apre all’improvviso e mi
ritrovo dentro, quasi spinta da una forza
misteriosa. Mi butto così in ginocchio,
vicino all’ingresso. In quel momento
arrivano i veggenti. Quando i ragazzi a loro
volta si inginocchiano, io mi sento come
folgorare, odo un gran rumore, poi più
nulla…Solo una gioia indescrivibile. Ho
rivisto allora come in un film alcuni episodi
della mia vita che avevo completamente
dimenticati. Alla fine dell’apparizione mi
metto inspiegabilmente a camminare da
sola. Prima adagio e poi sempre più
agevolmente, con sicurezza, diritta come
tutti gli altri…Ero guarita!”.
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La Madonna appare sul tetto
della Chiesa di San Giacomo
Miracolo fuori da Medjugorje:
“Nella domenica del 18 novembre
1990 ad Arzana, nel Nuorese, la
signora Maria Bittuleri. Affetta da
una serie interminabile di malanni, al
cuore, al fegato, ai reni, alla spina
dorsale e al sistema respiratorio, la
donna è immobilizzata a letto da
trent’anni. Dopo quasi quattro ore di
preghiera intensa alla Madonna di
Medjugorje, da parte del parroco del
luogo l’inferma si sente
improvvisamente leggera, si alza e
compie alcuni passi”. Occorre pregare
la Madonna di Medjugorje anche
fuori dal suo territorio per creare i
gruppi di preghiera che Lei desidera
per la nostra guarigione fisica e
spirituale.
Vista laterale della Chiesa
Di San Giacomo
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Miracolo dopo il pellegrinaggio a Medjugorje: “Mi chiamo Candace Evans. Ho 43 anni e vivo nel New Hampshire
(USA) con mio marito e mio figlio di 9 anni. I miei genitori, entrambi morti, erano ebrei. Mia madre era atea. A casa
non si parlava mai di religion, e di conseguenza, non ho mai ricevuto alcun tipo di insegnamento o formazione
spiritual. Nel 1977 una biopsia rivelò che ero affetta da una malattia cronica del fegato. Questo tipo di malattia è
incurabile e provoca il deterioramento delle funzioni corporee a causa dell’indebolimento del fegato che non riesce
più a filtrare il sangue correttamente. Un giorno, poco prima della Pasqua del 1994, trasmisero un documentario su
Medjugorje. Non vi prestai molta attenzione, in realtà, perché parlava di religione, un tema del quale non sapevo
niente. Tutto ciò che mi rimase in mente fu che si trattava di qualcosa riguardante la Chiesa Cattolica, la exJugoslavia e un luogo chiamato Medjugorje. Sentii l’urgente bisogno di saperne di più. Chiamai una chiesa cattolica
e domandai se conoscevano quel luogo. La donna che mi rispose mi disse di sì e disse anche che conosceva una
persona dalla quale mi avrebbe fatta chiamare. Qualche giorno dopo telefonò una donna dicendo che organizzava
“pellegrinaggi” a Medjugorie. Incredibilmente il 28 maggio 1994 partii per Medjugorje. Il giorno seguente
entrammo in chiesa. La chiesa di San Giacomo a Medjugorje era in assoluto la prima chiesa in cui mettevo piede in
tutta la mia vita! Non sapevo niente delle cerimonie che si fanno in chiesa e così feci ciò che facevano gli altri. Vidi
che tutti andavano a ricevere la Comunione e io provai una grande consolazione alla presenza dell’Eucarestia,
benché non avessi idea di che cosa fosse. Sentii come se una manto di pace venisse posato su di me. Fu una
sensazione bellissima. Quando il mattino seguente mi svegliai mi accorsi subito che il grosso bozzo che avevo,
perché il mio fegato si era ingrossato e deformato, era sparito. La pelle era tornata normale. Mi sentivo benissimo.
Tornai a casa e volevo pregare e approfondire la mia conoscenza su Gesù. Nella veglia di Pasqua dell’anno seguente
mio marito, mio figlio e io fummo battezzati e cresimati nella fede cattolica”.
Vista posteriore della
Chiesa di San Giacomo
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Miracolo di conversione: “Grande sorpresa ha destato nel mondo economico austriaco la rinuncia a
un’eredità miliardaria da parte di un giovane figlio di nobile famiglia. Georg Mayr Melnhof, di Salisburgo,
27 anni, nono di dieci figli, laureato a Vienna, dopo aver assunto la guida dell’azienda paterna all’inizio
del 1995, ha deciso in settembre di entrare in seminario. “Le cose sono andate così -riferiamo
succintamente un’intervista del giovane-. Mi ero recato a Medjugorje più volte dal 1982, ma solo nel 1987
ho avuto la mia vera conversione. Guarito dopo mesi di malattia, in cui ho avuto modo di riflettere sul
messaggio, nonostante la mia paura a stare con la gente, sono stato chiamato a guidare a Medjugorje un
gruppo di giovani nella Pasqua di quell’anno. Un tuffo nel vuoto, ma lì è iniziata la mia nuova vita. In un
mattino del 6 settembre dello stesso anno, di nuovo pellegrino a Medjugorje, sono stato colpito da un passo
della Bibbia: Nessuno potrà mai essere mio discepolo se non rinuncerà a tutti i suoi beni (Lc 14,33). E
nella Messa ascoltata subito dopo in lingua tedesca, una voce intensissima mi diceva di seguire quella
chiamata. Tornato a casa, comunicai a mia madre il desiderio di diventare sacerdote ed ella mi
disse:”Preghiamo un anno per questa tua decisione”; e così la mia vocazione venne trascurata e vissi per
sei anni ancora la mia vecchia vita: studiai economia e non mi pento di averlo fatto. Ma quest’anno a
luglio ho capito con chiarezza che a Medjugorje nell’89 ero stato veramente chiamato. La mia vocazione
era nata da Maria.
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Spazio esterno
Miracolo di conversione: “Suor
Emmanuel racconta: Dopo la mia
conferenza ai francofoni, un giovane
viene da me, molto turbato: - Dove
posso trovare un telefono? Era stato
toccato dai messaggi della Gospa
sulla vita, i figli, l’aborto. – La mia
ragazza abortirà fra due giorni,
perché le ho detto: “OK, fallo!”.
Devo assolutamente chiamarla,
spiegarle i messaggi e terremo il
bambino! Lei non chiede altro, è la
mia indifferenza che le ha fatto
rifiutare il bambino. Non aveva il
coraggio di prendersene cura da sola.
Ma ora, voglio salvare e amare
questo bambino. Ha aggiunto: -Ero
un incosciente”.
Interno della Chiesa
Di San Giacomo
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Adorazione
eucaristica
Miracolo di guarigione: “Il 17 marzo
durante la Messa del pellegrinaggio, noto
un ragazzo su una sedia a rotelle. Si mette
a urlare cose incomprensibili e viene
quindi portato fuori dal santuario perché
il suo attacco infastidisce gli altri. Il
giorno 18 marzo è di nuovo là, per
l’apparizione di Mirjana. Parlo con lui. E’
italiano e si chiama Andrea, ha 15 anni.
La sera, è da poco cominciata al Messa
del pellegrinaggio quando Andrea si mette
a urlare. E’ seduto su un banco, perché il
padre le ha tolto la carrozzina.
Continuando a urlare, si mette a
camminare come un bimbo che muove i
suoi primi passi. Il padre, stupefatto e
preoccupato, gli sta dietro, pronto a
raccoglierlo se dovesse cadere. Fra
Svetozar gli fa cenno di uscire, perché le
urla disturbano la funzione. Andrea,
sempre urlando, si volta e cammina verso
l’uscita. Percorre tutto il corridoio
centrale, che si lascia sgombro per motivi
di sicurezza. Ma cosa urla? Non si riesce
a capire. Solo all’uscita i genitori hanno
tradotto: Il Signore mi dice di
camminare!”.
Le navate
della Chiesa
di San Giacomo
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Foto della statua
della Madonna
che si muove
Miracolo di conversione: “Dalla
sua tournée in Polonia, nel 1996,
suor Emmanuel riporta questo
ricordo: -Il più bel regalo
(visibile) giunse l’ultimo giorno.
Un giovane studente, Igor, dice
che non è credente, che è
agnostico. Suo padre è un
esponente del partito comunista.
Ma Igor ascolta i messaggi con
attenzione e, alla fine, chiede la
benedizione! Poi viene alla messa
con gli altri, la prima della sua
vita. Dopo la messa, resta a
un’altra conferenza sui messaggi
e quando è l’ora di andarsene,
chiede: - Cosa devo fare per
essere battezzato?”
Piazzale
davanti
alla Chiesa
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Miracolo di conversione e guarigione: “Il 24 febbraio 1997 era venuto a Parigi mio fratello Xavier per
una radiografia al polmone che verificasse una diagnosi di cancro. Durante il pranzo ero terrorizzata e
non sapevo cosa dire. Ero appena tornata da un viaggio di otto giorni a Medjugorje e, seguendo i consigli
di Maria, pregavo in silenzio e mentalmente benedivo mio fratello con la benedizione della Vergine che si
usa laggiù. Lui ha sentito qualcosa e mi ha detto: Cosa mi hai fatto? Io risposi, un po’ infastidita, perché
lui non era molto d’accordo su queste cose: Perché me lo chiedi? Lui insistette: Non so perché, ma te lo
richiedo…Ti ho benedetto con la benedizione di Maria. E cosa farebbe questa benedizione? Guarisce e
converte. Ah no! Troppo facile: un colpo di spugna e tutto è a posto. No comment. Comunque, prese lo
stesso un fascicolo di l’Etoile su Medjugorje. E fu la luce. D’un tratto la sera, mentre cenavamo mi disse:
Oggi pomeriggio, verso le 17,30 sono andato a confessarmi. Mi sentivo come spinto a farlo. Era durato 30
lunghi minuti e aveva pianto molto: proprio nell’ora della apparizione. La sua vita cambiava. Novità: ora
ne parla volentieri ai suoi amici e clienti, va a Messa ogni giorno. Ha ritrovato la pace, la sua fede si fa più
profonda e spesso va anche a Medjugorje. L’esame poi ha condotto a un’altra diagnosi: tumore polmonare
benigno non canceroso”.
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tramonto
Miracolo di conversione: “Wayne Weible,
infatti, faceva l’editore di giornali nella
Carolina del Sud, negli Stati Uniti. Era
protestante. Poi, un giorno, gli capita di
guardare un film su Medjugorje. Ne resta
sconvolto. Per il meglio, naturalmente.
“Sente” dentro di sé la voce della
Madonna che gli dice: “Tu sei il mio
figlio. Scrivi quello che succede a
Medjugorje. Se accetti questo sarà il
compito della tua vita e lascerai il tuo
attuale lavoro”. Wayne si converte al
cattolicesimo, abbandona tutto e si dedica
completamente alla diffusione dei
messaggi di Medjugorje. Fonda un
settimanale su Medjugorje da decine di
migliaia di copie, scrive tre libri, viaggia
per il mondo e tiene un’infinità di
conferenze. Si trasforma in autentico
“apostolo di Medjugorje”.
Veduta aerea della Chiesa
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Miracolo di conversione: “Mi chiamo Alfonso Terramoto, ho 35 anni e sono nato e cresciuto in una famiglia cattolica a
Guadalajara - Messico. Già da ragazzo imparai da una maestra a consacrarmi al S.Cuore di Gesù per mezzo del Cuore
Immacolato di Maria.
Studiando in un collegio di gesuiti ebbi, ad un certo momento l'impulso ad entrare come gesuita; ciò mi fu però sconsigliato
dopo il primo colloquio. Forse per ribellione, per l'orgoglio ferito o per la tentazione del demonio, approfittando dell'aria
che si respirava negli anni '70, mi buttai a capofitto nel comunismo, nella lotta di classe. Mi interessai alla giustizia sociale
assieme ai temi dell'astrologia, esoterismo e religioni orientali. Nel frattempo mi sono laureato in medicina specializzandomi
in uno dei migliori ospedali di Madrid. Durante gli anni che vissi in Europa nutrivo simpatia verso il risorgimento del
socialismo spagnolo; passavo il tempo in feste, ricerca del piacere, in un crescente affanno materialista pieno di egoismo e di
ambizione per la mia fama. Rientrato a Guadalajara continuai ad interessarmi a tutto ciò che mi stava sempre più
allontanando da Dio: astrologia, controllo mentale, meditazione trascendentale, reincarnazione. Erano già molti anni che
non andavo più a Messa, che non mi confessavo e che avevo abbandonato l'orazione. Però nel fondo del mio cuore sentivo
un gran vuoto spirituale. Furono alcuni libri che mi capitarono tra le mani in libreria che mi scossero profondamente; i titoli
sono: "Le apparizioni di Medjugorje" del Padre Svetozar Kraljevic e "Medjugorje, scuola della Madonna" del Padre Tiberio
Munari, saveriano. Non furono tanto i segni prodigiosi (la danza del sole come a Fatima, le guarigioni miracolose o le molte
conversioni) a colpirmi profondamente, quanto i messaggi della Madonna: orazione, digiuno e abbandono in Dio, nella sua
Provvidenza. Erano messaggi che superavano il mio razionalismo ateo e materialista, nel quale io ero caduto durante i miei
anni di "ricerca" e di perdizione. I messaggi andavano contro la mia maniera di vivere e di pensare. Per questo il
"salvataggio" della Madonna non fu facile, ma pian piano è stata Lei il mio "cammino" fino al suo amato Gesù. Questa
rinascita attraverso l'incontro con la Vergine di Medjugorje nell'orazione quotidiana del S.Rosario, il digiuno e l'Eucaristia,
mi ha portato a servire al meglio i miei ammalati e i poveri nella mia professione di medico. Dio ha voluto poi regalarmi una
bella famiglia, una sposa che è sempre stata il mio appoggio e il nostro bambino di tre anni, dono del Signore e nostra
costante allegria. Al di sopra della ragione e in opposizione ai desideri umani, il Signore ha poi voluto farmi un gran regalo:
l'amore alla Croce, alla povertà, alla vita sobria e modesta. Ultimamente attraverso alcune malattie il Signore ha voluto
associarmi alla sua Passione dolorosissima, mi ha invitato a seguire la sua Croce con la mia piccolissima dietro di Lui, nel
cammino stretto che conduce al Paradiso".
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Crocifisso di Medjugorje
Miracolo di conversione: “Mariana, una giovane del
Messico, racconta: "Ero una giovane indipendente e, come
la maggior parte dei giovani facevo quel che volevo e
cercavo di godermi la vita. Un giorno, mentre andavo al
cinema con degli amici, un ragazzo drogato ci ha
avvicinati con una pistola ed ha sparato un colpo,
colpendomi alla spina dorsale. Così in un attimo mi sono
trovata all'ospedale, con il corpo insensibile e paralizzato
dal busto fino ai piedi, eppure in me non è mai nato l'odio
verso quel ragazzo perché sentivo che la cosa migliore era
perdonare. Dopo qualche tempo vidi Gesù e Maria in
sogno e Gesù mi disse: Ti guarisco.. All'inizio credetti che
si trattasse di una guarigione fisica, ma poi capii che Gesù
mi aveva guarita spiritualmente e mi aveva donato la
grazia di pregare di più e meglio. Decisi poi di recarmi a
Medjugorje sperando di essere guarita anche fisicamente.
Questa guarigione fisica non avvenne, ma ricevetti una
grazia ancora più grande: compresi che avevo passato la
mia giovinezza nelle tenebre e nel vuoto, rischiando di
perdere l'anima. Dio aveva utilizzato questo incidente per
riavvicinarmi a Lui. Ora non sento più il bisogno di una
guarigione fisica, ma desidero far conoscere Dio a tutti i
miei amici. Sento un desiderio profondo di consacrare la
mia vita alla preghiera e all'intercessione e offro le mie
sofferenze perché gli uomini guariscano dall'ateismo e
possano conoscere la gioia che io conosco adesso".

Foto miracolosa
Scattata a Medjugorje
Miracolo del Rosario: “Il ritmo alternato
dell'Ave Maria scandisce le giornate nella
Comunità Cenacolo, ormai nota a tutti per l'uso
della preghiera come cura della
tossicodipendenza. "Da noi si recita il rosario
tre volte al giorno, come i pasti" afferma sr.
Elvira, la fondatrice della Comunità. "Come si
nutre il corpo per lavorare, la preghiera sostiene
la gioia, la speranza, la pace. È importante
avere dei modelli, e il nostro è la Madonna". In
quindici anni di vita la Comunità ha accolto 15
mila tossicodipendenti che hanno ritrovato la via
d'uscita dalla droga proprio avvalendosi della
preghiera, soprattutto del rosario: "La Madonna
a Lourdes, a Fatima a Medjugorje ha
raccomandato il rosario. Evidentemente in
questa preghiera c'è un potenziale misterioso"
continua la suora piemontese, "la corona
guarisce la psiche, è una forza che passa nelle
vene. È una presenza, non solo un segno." Il
metodo usato nelle 27 case sparse in tutto il
mondo è quello cristiano, applicato
radicalmente: se l'uomo è immagine di Dio, solo
lui può ricostruirla. Ecco perché essi chiamano i
loro centri "scuole di vita" e non "comunità
terapeutiche" e invece di "cura" si parla di
"cammino di resurrezione .“

Le croci di Medjugorje
Miracolo di conversione: “Mi
sono convertita in maniera
radicale e fulminea a Medjugorje
il 1° novembre 1996. Il momento
dell’effusione dello Spirito è stato
un istante di grande forza, che ha
cambiato radicalmente il senso
della mia esistenza. Prima di
questa conversione, ero lontana
da Dio, anche se, certo, avevo la
fede, ma una fede così
leggera…Avevo bisogno di
credere, ma non mi rendevo conto
che la Vergine Maria, Dio, Gesù,
lo Spirito Santo esistono, che sono
vivi, attivi, energici!”

podbrdo
Miracolo di preghiera: “Mons. Lukumwena del Congo tra le
altre cose ha dichiarato: "La mattina del mio arrivo mi sono
recato a pregare sulla collina delle apparizioni. Mi ha
profondamente colpito incontrare molta gente che pregava con
devozione e raccoglimento.
E' stato importante anche il programma di preghiera serale al
quale partecipava un gran numero di fedeli: tante persone
provenienti da paesi diversi, che parlano lingue diverse, che
pregano insieme, mi hanno fatto provare una gioia profonda e
inesprimibile.
Sono venuto qui in forma privata e per questo accolgo
ufficialmente la posizione della Chiesa, ma la mia esperienza
personale è qualcosa di totalmente diverso. Personalmente
posso dire che mi è chiaro che tutto quello che avviene qui, e
soprattutto la moltitudine di persone, non possono essere
interpretate in altro modo se non come una straordinaria
impresa divina. Per quanto riguarda l'autenticità delle
apparizioni, dobbiamo lasciare il giudizio a quanti , all'interno
della Chiesa, sono stati chiamati proprio a questo.
Personalmente prego perché il momento del riconoscimento
giunga quanto prima. La Madonna ci ha sempre detto di
pregare per la pace; oggi il mondo è diviso e non ci sono né
pace, né amore; raccomando perciò a tutti di pregare in
umiltà, con tutte le proprie forze, perché la pace giunga quanto
prima in mezzo agli uomini.
A tutte le comunità dove non ci sono vocazioni, raccomando di
venire qui e, con lo spirito che qui regna e con cui si prega,
sicuramente avranno vocazioni; a tutti voi, invece che vivete
qui, voglio dire di continuare a lavorare secondo lo spirito di
S. Francesco, come già fate ora. Continuate a sperare perché
giungerà il momento del riconoscimento e tutti ne gioiremo".

Statua sul Podbrdo
Miracolo sul Podbrd:
“Un anziano contadino,
cieco da molti anni,
Jozo Vasilj, riacquista
improvvisamente la
vista, strofinandosi gli
occhi con l’acqua di un
vaso di fiori selvatici
raccolti sul Podbrdo, il
colle della prima
apparizione”.

Particolare della statua
Miracolo per un sacrificio particolare: “In
un’isola dell’Oceano Indiano, un padre ha
lavorato molto duramente per poter mandare il
figlio a studiare a Londra. Per i primi due anni
tutto va bene: il ragazzo supera l’esame.
Durante il terzo anno, però la tentazione della
droga lo coglie. Scrive al padre una lettera
penosa: ha abbandonato gli studi e girovaga
senza mèta. Il padre piange tutte le sue lacrime e
teme il peggio. Lui e la moglie, molto credenti,
conoscono il messaggio di Medjugorje e
decidono di affidarsi completamente a Maria,
affinché liberi il loro figlio. Il padre ha l’idea di
offrire un sacrificio particolarmente duro:
smette di fumare, lui che fumava due pacchetti al
giorno, e resiste per amore di suo figlio. Qualche
tempo dopo, riceve una lettera entusiasta: Papà,
sono tornato all’Università, è davvero un
miracolo! Un giorno, senza che avessi fatto
nulla, la droga mi ha disgustato, ho riflettuto e
ho sentito dentro una forza che mi spingeva a
ricominciare a studiare. Quella liberazione era
avvenuta poco dopo il digiuno del tabacco del
padre, che ha raccontato la sua storia a suor
Emmanuel piangendo di gioia”.

Foto miracolosa
Scattata a Medjugorie
Miracolo di guarigione: “Anne,
20 anni, convertita e al tempo
stesso guarita da un handicap
congenito ai piedi (ipotonìa
muscolare bilaterale congenita).
La guarigione è avvenuta il
giorno di Pasqua 1996; quel
giorno, nonostante il suo
handicap, aveva voluto compiere
l’ascensione al monte Krizevac,
più portata di peso che sorretta
da Gaétan Poisson e Philippe
Duval. Giunta a fatica ai piedi
della scala che risale fino alla
grande croce, sulla cima della
montagna, appoggia un piede e
dice. –Non sento più dolore. Era
definitivamente guarita grazie
all’intercessione di Maria”.

Krizevac
Miracolo a Krizevac: “Bernadette
Weber, un’insegnante, in seguito a
una sciatica non avrebbe potuto più
camminare normalmente. Nell’aprile
1993 Bernadette intraprese un
pellegrinaggio a Medjugorje e
racconta: “Il viaggio in corriera fu
difficile e doloroso, ma appena
arrivai, per la meraviglia degli altri
pellegrini, feci assieme a loro la
salita sul Krizevac senza far caso alle
pietre taglienti sul percorso. Ma
guardatela, si direbbe che stia
volondo, diceva un prete. Sono, infatti
scesa altrettanto agevolmente. Partita
fra gli ultimi, ho raggiunto il gruppo
di testa all’altezza della terza stazione
e poi ho sceso gli ultimi scalini alla
loro stessa velocità. Tornata a casa,
avevo recuperato uno sguardo vivace
e una carnagione normale”.
Monte Krizevac

Miracolo di guarigione: “Clotilde racconta: Il Venerdì Santo, scendendo il Krezevac dopo la Via Crucis,
Cristiane ed io abbiamo fatto da angeli custodi ad Aude, una giovane afflitta da handicap psicomotorio.
Aude era colta da panico davanti alla ripida discesa che aveva davanti. Vedendola terrorizzata, Cristiane
si è fermata per riprendere fiato e calmarla. Chiese ad Aude di ripetere: “Gesù, ho fiducia in te”. Aude
pronunciò quelle parole prima con voce esitante, poi sempre più sicura. Cristiane, allora, le fece ripetere:
“Gesù, ti dono la mia paura”. Aude si interruppe tre volte prima di riuscire a dire la frase tutta intera.
Allora Cristiane le disse: “Possiamo andare avanti, la tua paura se n’è andata perché l’hai data a Gesù!”.
Lungo il percorso, ogni volta che c’era un ostacolo, Aude diceva: “Gesù, ho fiducia” e quindi superava
l’ostacolo con passo sicuro. Una volta perdette l’equilibrio, ma ripetè: “Gesù, ho fiducia!”. Giunta in
fondo, davanti alla Stazione in cui si vede Gesù condannato a morte, Aude ci disse: “Io sono come Gesù!
Mi prendono in giro, ma io non posso dire niente. Prego soltanto”. Nella sua gioia infantile, accolse come
dono il fatto di essere riuscita per prima del suo gruppo ad arrivare in fondo”.

Sagoma luminosa
Miracolo di guarigione: “Oggi il dottor Longo
ha 78, ed è ancora in piena attività. <<Sto
bene>>, afferma. <<Oltre ai soliti piccoli
acciacchi dell’età, non accuso nessun altro
disturbo. Ma dal 1983 al 1989 sono stato
ammalato di tumore al colon. Operato varie
volte, perché ad ogni operazione si verificavano
delle complicazioni, ebbi l’asportazione in
blocco del colon trasverso e l’asportazione di
circa 90 centimetri di intestino tenue. Si
formarono metastasi, fistole che richiesero altri
interventi. Il mio calvario durò sei anni. Ad un
certo momento i medici dissero ai miei figli che
mi restavano sì e no quindici giorni di vita. Ma
io avevo fede, pregavo la Madonna di
Medjugorje, inviai mia moglie e uno dei miei
figli in pellegrinaggio e ottenni la grazia. La
Madonna mi ha guarito, completamente
guarito>>. Il medico Antonio Longo è diventato,
da allora, un testimone appassionato. <<Dopo
la guarigione sono andato in pellegrinaggio a
Medjugorje 12 volte>>, dice. <<Mi sono
sempre prestato a testimoniare ciò che avevo
ricevuto. Ho raccontato la mia vicenda ai
giornalisti e a varie televisioni. Io non ho dubbi:
come medico e come cattolico sono convinto che
la mia guarigione è avvenuta per un autentico
intervento soprannaturale. La malattia è
documentata da un voluminoso dossier di
analisi, radiografie, referti medici e giudizi di
specialisti di fama internazionale. E la
guarigione è stata improvvisa, totale e
persistente nel tempo. Infatti, sono già trascorsi
12 anni e continuo a stare bene>>.

Vicka prega con i
pellegrini
Miracolo di conversione: “A una festa,
Lucie parla del suo prossimo
pellegrinaggio a Medjugorje; potrebbe
portare con sé delle lettere a Maria, che
affiderebbe a Vicka affinché le ponga ai
piedi della Gospa. Un vicino
completamente ateo (comunista) sente la
proposta e, avendo gravi problemi in
famiglia, consegna a Lucie una lettera, in
cui esprime le sue intenzioni. Ah,se quella
donna potesse fare qualcosa! – Pregherò
per lei, ma perché sia efficace lei e la sua
moglie dovreste pregare un Padre nostro e
un Ave Maria per tutti i sette giorni del
pellegrinaggio. L’uomo non conosce le
preghiere, ma se le procura. Al ritorno,
Lucie riceva la sua visita: -Vengo a
ringraziarti, perché nostra figlia era
disoccupata da due anni e durante questi
sette giorni ha ricevuto due offerte di
lavoro. Siamo così contenti! E’ ben
potente, la Vergine (da notare che non dice
più: quella donna). Delle preghiere che
hai chiesto di recitare a mio marito, non
possiamo più farne a meno. Le diciamo
tutti i giorni”.
Le croci di
Medjugorje

Miracolo del Rosario a Medjugorje: ”Virginia Rose, madre di due bambini, 41 anni nel
1986, fu colpita da un male implacabile che la costrinse alla carrozzella. Un neurologo di
Harvard diagnosticò una sclerosi a placche. La donna pregava regolarmente il Rosario,
sostenuta da uno dei suoi infermieri, da poco tornato da Medjugorje. Nel giugno 1991,
Virginia parte per la Bosnia, passando per Roma. Durante una riunione di preghiera,
padre Peter la invita ad alzarsi dalla carrozzella. Lei ci riesce e quindi va fine alla chiesa
di San Giacomo per rendere grazie a Dio, poi fa la scalinata della collina delle
apparizioni”.

La croce blu
di
Medjugorje
Miracolo di conversione: “Barry Welling,
inglese di famiglia protestante, non
sopportava soprattutto di sentire parlare
del Buon Dio. Allergia totale! Pat pregava
e supplicava da anni. Un giorno, nel 1993,
Barry viene a sapere, guardando la
televisione, che cercano degli autisti per
portare viveri in Bosnia e si mette a
disposizione. Arriva così a Medjugorje,
senza sospettare che è la Gospa ad
attirarlo, con un mezzo che utilizza spesso:
il buon cuore dell’uomo. E là, gli si
manifesta, aprendo Barry alla fede. Per la
festa degli Ognissanti, quest’anno (1996),
Barry, assieme a Pat, accompagna un
gruppo di pellegrini. Sulla collina di
Krizevac, alla quattordicesima stazione,
Barry si stropiccia gli occhi per lo stupore:
la Gospa è là, vicino al sepolcro, come la
descrivono i veggenti, indicibilmente bella.
Eccola di nuovo, splendente, vicino alla
stazione della Resurrezione. Non dice
nulla, ma sorride a suo figlio Barry, che
scoppia in singhiozzi. –Perché io? Ripete,
turbato. Ed ecco che l’ex protestante
racconta a trenta cattolici di aver visto la
Santa Vergine”.

TI PREGO, O MADRE, REGINA DEL ROSARIO
La Madonna si presenta a Medjugorje:”Io sono la vostra Madre

e Regina della Pace” (25 agosto 1988).

Ti prego, o Madre Regina del Rosario,

assisti me e i miei compagni durante tutto il viaggio.

Fa’ che giunga a Medjugorje senza alcuna difficoltà.

Aiutami a comprendere il fine di questo pellegrinaggio

per ascoltare con fede i tuoi Messaggi e a crescere nella vita divina

con il tuo aiuto, Regina della Pace, e con la potenza dello Spirito Santo.

Illumina la mia mente per comprendere ciò che hai detto

in tutti i luoghi dove tu sei apparsa, Regina della Pace, e

fai in modo che io possa mettere in pratica tutti i tuoi consigli.

Allontana da me ogni spirito di curiosità e aumenta invece la mia fede in Dio,

allontana da me ogni ricerca del meraviglioso per cercare solo il tuo Cuore Immacolato,

allontana da me ogni spirito malvagio che vuole distrarmi dallo spirito di preghiera che tu,

Regina della Pace, vuoi che rimanga in me e porti molto frutto quando ritornerò a casa.

Tutto questo ti chiedo, Regina della Pace, per la potenza dello Spirito Santo che è presso di te
e che continuamente tuo Figlio, Gesù Cristo, invia alla sua amata Chiesa.

Amen.


(preghiera scritta da Antonio Norrito per i pellegrini)
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