I Comuni di:
Campolongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Mira, Pianiga, Stra, Vigonovo
Invitano la cittadinanza ad una
manifestazione pubblica
domenica 16 novembre 2014
contro il depotenziamento dell’ospedale di
Dolo
per il suo rilancio
perché ritorni ad essere
il grande e funzionale riferimento della Riviera del Brenta
Programma:
ore 10,00
ritrovo a Dolo - Foro Boario, di fronte all’ingresso
dell’ospedale vecchio
ore 10,10
partenza del corteo
percorso:
S.R. 11, via Zinelli, via Rizzo, Squero - Piazza Cantiere
ore 10,45
saluto e interventi
Si chiede la partecipazione numerosa di Cittadini, Associazioni,
Partiti, Sindacati, Ass. di categoria, Consiglieri Regionali.
Si sta assistendo ad un lento e graduale smantellamento dell’ospedale di Dolo:
reparti trasferiti, personale ridotto, spazi vuoti e in degrado.
Le schede ospedaliere emanate dalla Regione Veneto gli negano di fatto la
funzione di “Ospedale per acuti”.
Successive azioni della direzione, in atto e programmate, lo stanno privando di
servizi essenziali, a cui si aggiungono liste d’attesa di mesi per visite e
diagnostica.
Si ritiene indispensabile
Che l’ospedale di Dolo rimanga a tutti gli effetti un riferimento per i 130 000
abitanti della Riviera del Brenta e di un vasto territorio limitrofo
Che l’ospedale di dolo non venga declassato poiché: si trova in una posizione
geografica baricentrica, ospita i suoi servizi in immobili di proprietà pubblica,
vanta una storia illustre, rappresenta e deve continuare a rappresentare, un
riferimento per la cittadinanza grazie a crescita e sviluppo faticosamente
raggiunti.
Per tutto ciò, i Comuni della Riviera del Brenta
chiedono:
- che le schede ospedaliere siano congelate e riviste come per altri
Ospedali della nostra Provincia e del Veneto.
- che sia mantenuto per Dolo, come per Mirano, il ruolo di ospedale per
acuti, con servizi e reparti complementari tra di loro.
- che siano concessi quei finanziamenti sempre promessi, già stanziati
e mai erogati, necessari al completamento del Pronto Soccorso e ad
altri interventi urgenti.
La voce dei consigli comunali deve essere ascoltata, perché esprime i bisogni, le
difficoltà, le esigenze e le aspettative della gente e dovrebbero suggerire ed
indicare anche le conseguenti scelte politiche.
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Documento approvato dalla Conferenza dei Sindaci
Premesso
che il PRSS aveva previsto una nuova classificazione degli Ospedali, la dotazione delle Schede Ospedaliere, delle Schede Territoriali
ed una nuova riorganizzazione dei servizi nel territorio per meglio rispondere ai bisogni oltre che a contenere la spesa anche
attraverso una razionalizzazione dei servizi;
che per quanto riguarda la nostra ASL tale riorganizzazione è stata già da tempo avviata ed anche a seguito di questa, è stato
portato a pareggio il bilancio e la nostra ASL è considerata virtuosa, nonostante il perdurare sottofinanziamento regionale rispetto
ad altre ASL,
che l’allora riorganizzazione aveva avuto nell’approvazione della Conferenza dei Sindaci con l’indicazione di mantenere l’Ospedale
per Acuti organizzato in due sedi, Dolo e Mirano e con accorpamento dei reparti doppioni e razionalizzazione dei servizi,
che in sede di approvazione definitiva delle Schede Ospedaliere cambiava invece la classificazione dei nosocomi, indicando Mirano
Ospedale ad Area Chirurgica e Dolo ad Area Medica, unico esempio presente nella nostra Regione, ma sicuramente non funzionale e
rispondente sia al necessario contenimento costi che ai bisogni territoriali
che le Nuove Schede Ospedaliere approvate, prevedendo una completa revisione e classificazione degli ospedali ed introducendo un
nuovo modo nell’organizzazione dei servizi sanitari e sociali, non possono altresì essere attuate senza le conseguenti Schede
Territoriali in definizione dei servizi e delle Strutture Intermedie definite in Ospedale di Comunità, Riabilitazione e Lungodegenza ed
Hospice, programmabili nel territorio
Considerato
che è già stata programmata e definita La localizzazione di tali strutture senza l’approvazione delle Schede Territoriali e che è stato
inoltre approvato a suo tempo l’Atto Aziendale che da avvio alla riorganizzazione delle Strutture e dei Servizi Ospedalieri
prefigurando, di fatto, qualsiasi nuova e più razionale proposta in sede di approvazione delle Schede Territoriali
che è proprio su questo tema che va avviata una riflessione anche al fine di non depauperare il patrimonio di capacità gestionali e
tecniche esistente nella nostra ASL, raggiunte in particolar modo nell’Ospedale di Dolo, ma attualmente messo in discussione ma va
ripensato anche l’utilizzo del patrimonio edilizio dismesso e disponibile per le Strutture Intermedie indicate dal Piano Sanitario in
alternativa alla sola disponibilità offerta dai privati
che considerato l’attivo di bilancio e il considerevole avanzo di gestione della nostra ASL, non sia possibile consentire l’utilizzo di tale
risorse per altri scopi come ipotizzato dalla Regione, se non quello di rinforzare la sanità della nostra ASL ed in particolare
dell’Ospedale di Dolo, oltre ai servizi in Riviera del Brenta, un territorio fragile e complesso, in un bacino di utenza di quasi 150mila
abitanti, sui 270mila che vivono nell’intera area dell’attuale Ulss.
che se la Regione Veneto ritiene necessario anche definire il nuovo riassetto territoriale delle USSL su cui ricalibrare anche le ASL
proprio per una diversa e risposta ai bisogni di servizi per i prossimi anni e che tale nuovo disegno potrà interessare anche il
territorio dell’attuale USLL 13, senza queste importantissime scelte preliminari, qualsiasi attuazione delle Schede Sanitarie
pregiudicherebbe in maniera irreversibile il futuro dei presidi ospedalieri esistenti nell’USL 13 con particolare riferimento a quello di
Dolo,
che attualmente a Dolo esiste l’Ospedale per Acuti con idonee e sufficienti condizioni per essere classificato Ospedale di Rete,
considerata anche l’ideale posizione geografica che lo colloca proprio a metà strada da Mestre e Padova e da Piove di Sacco e
Mirano, un bacino di utenza molto superiore agli abitanti residenti che si troverebbero senza alcun riferimento sanitario ed
ospedaliero presente e programmato invece in altri bacini territoriali simili al nostro
che tale nosocomio possiede un patrimonio immobiliare derivante da lasciti, da rivalutare e riconvertire o ricapitalizzare secondo
quanto previsto dalle leggi e normative regionali recentemente adottate al fine di poter essere completamente autonomo ed
autosufficiente sia nella spesa per investimenti che per la riorganizzazione e finanziamento di quella corrente, in aggiunta a quanto
viene assicurato dalla quota capitaria, pur rimanendo questa tra le più basse di tutte le USSL nella Regione Veneto.
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Il consiglio comunale di ………… impegna il Sindaco
A chiedere:
-
la temporanea sospensione dei provvedimenti relativi all’Atto Aziendale già predisposto dal Direttore Generale, in attesa
degli indirizzi sia relativi alle Schede Territoriali che sulle nuove USLL, oltre a non definire con scelte irreversibili anche la
collocazione delle Strutture Intermedie direttamente funzionali ai nuovi riassetti territori delle USLL;
-
impegnare in tal senso la Conferenza dei Sindaci per i provvedimenti di competenza, ed inoltre, per una audizione specifica
con la V° Commissione Consigliare della Regione Veneto, indicando e richiedendo una diversa definizione e modifica delle
Schede Ospedaliere adeguandole a seguito delle decisioni che la Giunta ed il Consiglio Regionale prenderanno sia sulle
Schede Territoriali che sulle eventuali nuove USLL,
-
di prevedere, come in tutte le atre ASL del Veneto, una gestione di Ospedale di Rete in due sedi (Mirano e Dolo) come sta
avvenendo nelle altre ASL che presentano analogie con la nostra e sospendendo l’attuazione della inutile, artificiosa
definizione di area medica e chirurgica, che appare anche inutilmente costosa oltre che rischiosa, bloccando i preventivati
e già programmati trasferimenti di reparti da un presidio all’atro.
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