Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
LE LINEE GUIDA EHF NELLA GESTIONE DELLE
CEFALEE PRIMARIE NELLA MEDICINA
GENERALE
Assunta Tarsitano
Gestione Clinica Cefalee e Algie Cranio-Facciali
INRCA-IRCSS Cosenza
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POCHI PUNTI….DA SOTTOLINEARE!!!!
• Una patologia molto diffusa che, sostanzialmente, potrebbe essere
superata, non lo è, ma è invece frequentemente sotto diagnosticata e
sotto trattata.
• I costi finanziari per la società relativi alla perdita di produttività e ai
costi diretti, sono enormi.
• Tra le proposte di soluzione, sono universalmente ritenuti
fondamentali la migliore formazione e l’aggiornamento professionale.
• Dati i costi molto alti prodotti dalla cefalea non trattata o sottotrattata,
gli investimenti in sanità per questa patologia sono sicuramente costo
efficaci.
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La decisione consapevole di non attenersi alle
raccomandazioni non può rappresentare causa
specifica di responsabilità nei confronti dell’operatore.
Tuttavia, nelle normali circostanze, attenersi alle
raccomandazioni di una linea guida costituisce il
metodo più efficiente di operare.
LINEE GUIDA SI O NO?
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LINEE GUIDA
• Promuovere e implementare linee guida in tutti i campi della scienza ,
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significa verificarne la produzione metodologica e la reale efficacia,
facendo comprendere ai medici, specialisti e non, ai manager e a chiunque
si occupi di salute, che le “linee guida” sono strumenti utili per
migliorare la qualità del lavoro quotidiano, favorendo l’apprendimento e
il miglioramento continuo, senza voler ingabbiare la complessità dei
problemi clinici in semplici algoritmi, ma cercando piuttosto di individuare
un percorso razionale per trasferire alla pratica clinica quotidiana i
principali risultati della ricerca scientifica.
L’obiettivo fondamentale è quello di assicurare l’appropriatezza degli
interventi, riducendo il più possibile quella parte di variabilità nelle
decisioni cliniche che è legata alla carenza di conoscenze e alla
soggettività nella definizione delle strategie assistenziali.
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Volume 8 • Supplement 1 • October 2007
The
Journal
of Headache
and Pain
able
Availne
onli
k.com
gerlin
.sprin
www
8 · S1
2007
European Headache Federation
in collaboration with
LiftingTheBurden:
The Global Campaign toReducethe Burdenof HeadacheWorldwide
Aidsfor management of common
headache disordersinprimarycare
Spedizioneina.p.– 45
5%– art.2comma20/b legge662/96– Filialedi Milano
RivistaufficialedellaE
EuropeanHeadacheFederation
Venerdì 26 ottobre 13
Venerdì 26 ottobre 13
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Obiettivo
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Le varie forme di cefalea sono tra le prime 10 cause di disabilità in Europa.
Quattro di esse sono importanti nella medicina generale perché molto frequenti e responsabili di
quasi tutto l’impatto complessivo provocato da questa malattia. Il loro trattamento è per buona
parte compito della medicina generale.
L’unico dato italiano al riguardo è disponibile grazie ad un vasto studio epidemiologico (PACE
study) condotto nel 2008-2009 che, attraverso il metodo dell’intervista personale, ha indagato
soggetti di età 18 anni rappresentativi della popolazione generale adulta di Parma. La cefalea
past-year riguarda il 52.0% delle donne ed il 42.8% degli uomini. La cefalea lifetime (cioè
quanti riportano di aver sofferto di mal di testa nell’arco della propria vita) riguarda il 75.8%
delle donne ed il 60.6% degli uomini.
La cefalea cronica è diventata, nei fatti, la principale causa di disabilità e di utilizzo dei
servizi, consumando l’80% circa dell’intera spesa sanitaria di area.
In Italia, il costo stimato ( diretto e indiretto) si aggira sui sei miliardi di euro l’anno.
L’obiettivo di queste linee-guida è quello di aiutare i medici di medicina generale a diagnosticare
correttamente dette forme, a trattarle nel modo migliore, a riconoscere i segni di allarme delle
forme pericolose e, quando necessario, indirizzarle ad un centro specialistico.
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Finalità e criteri
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Queste linee guida sono state sviluppate tramite approccio multidisciplinare, avendo
come obiettivo di essere:
• applicabili alla realtà italiana;
• basate sull’evidenza quanto meno equivoca possibile;
• aperte alle acquisizioni più recenti;
• propositive e dinamiche.
Per ciascuna raccomandazione espressa in queste linee guida si è cercato il consenso
formale su:
• validità;
• affidabilità;
• rilevanza clinica;
• applicabilità;
• comprensibilità;
• flessibilità;
• rispetto delle persone.
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Classificazione delle raccomandazioni
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Le indicazioni
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GUIDA ALLA DIAGNOSI
1) Cefalea come sintomo di esordio.
2) Diagnosi della cefalea.
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3) Aspetti tipici delle forme di cefalea più comuni.
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4) Diagnosi differenziale delle forme di cefalea più comuni.
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• GUIDA AL TRATTAMENTO (informazioni a cui bisogna far riferimento dopo che è
stata formulata la diagnosi;
5) Aspetti generali del trattamento delle cefalee.
6) Informazione per il paziente.
7) Trattamento medico dell’attacco emicranico.
8) Trattamento di profilassi dell’emicrania.
9) Trattamento medico della cefalea di tipo tensivo.
10) Trattamento medico della cefalea a grappolo.
11) Trattamento della cefalea da uso eccessivo di analgesici.
• GUIDA ALL’INVIO ALLO SPECIALISTA
12) Trattamento della cefalea nella medicina generale: quando rivolgersi allo
specialista.
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TUTTE HANNO UNA BASE NEUROBIOLOGICA, PROVOCANO
DISABILITÀ E RIDUCONO LA QUALITÀ DELLA VITA DI CHI NE
SOFFRE.
UN PAZIENTE PUÒ AVERE CONTEMPORANEAMENTE PIÙ DI
UNA DI QUESTE FORME.
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Non esistono accertamenti utili per la diagnosi, l’anamnesi deve indagare ogni
possibile aspetto indicativo di una cefalea secondaria.
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A Tarsitano a*, , U Cannistrà b, A Cervarolo c
a* SOC Centre of Medicine Pain, INRCA-IRCSS Cosenza, Italy
b SOC Neurology, Regional H. “Pugliese Ciaccio” Catanzaro
c Headache Ambulatory ASP Cosenza
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Venerdì 26 ottobre 13
CASE REPORT: EAGLE SYNDROME OR GLOSSOPHARYNGEAL NEURALGIA?
Assunta Tarsitano
A Tarsitano a*, P Scarpelli a, U Cannistrà b, E Pisani c
a*
SOC Centre of Medicine Pain, INRCA-IRCSS Cosenza, Italy – [email protected]
Neurology, Regional H. CZ
c SOC Neurology, Regional H. CS
b SOC
Case Report
A 38 year- old woman from April 2004 after vaccine therapy against flu started abruptly to suffer of spinning vertigo, nausea
,vomiting and pain in the left ear like “shake”. She had several relapses diagnoses as BPPV and in 2006 these symptoms become
continuous and rocking boat sensation are particularly aggravated when there are other symptoms such us “ flu or cold”. She was
also treated in 2006 for panic attacks and depression with Duloxetina. She also reports a sensation of “formication” in left ear and
headache on left side from time to time associated with nausea. She often gets neck pain radiating to the occiput and bi-parietal
areas. She was treated with Propanololo for “migraine” prophylaxis without solution. She came to our observation with
persistent pain in left ear like “shake”. The paroxysms of pain are triggered by swallowing , yawning and cold food. The clinical
exam revealed pain on palpation of left tonsillar pillar. She started therapy with pregabalin and celecoxib: pain was reducted
about 60% but she stopped therapy because made her very sleepy. So we tested the glosso pharyngeal nerve through injection of
Lidocaine 2% into the anterior tonsillar pillar that provides relief of symptoms within minutes. MR and MR angiography of the
brain and the brain stem were normal. Radiographs of the skull, both in AP and lateral views, reveal the elongated left styloid
process >3 cm. In agreement with an otolaryngologist, we make diagnosis of Eagle syndrome. She was subjected herself to a
tonsillectomy. After this she have a reduction of vertigo and rocking boat sensation, but ear and headache pain was also present .
At the time she is waiting of surgical shortening of the styloid process.
Discussion
Eagle syndrome is a rare, secondary cause of Glossopharyngeal neuralgia and comprises a constellation of symptoms,
which , in the classic type, may include facial pain, ear pain, disphagia, voice changes and a globus sensation in the
throat that prompts frequent swallowing, that occurs secondary to an elongation of the styloid process 1. The first may
be “confuse ” with GF neuropathy. In this case the syndrome is probably caused by a reactive ossifying hyperplasia of
the styloid process following by chronic tonsillitis. In conclusion, the differential diagnosis of glossopharingeal
neuralgia is broad and should include Eagle syndrome.
References
E. Kim. Eagle Syndrome: Case Report and review of the literature. Ear, Nose & Thoat J.; Nov 2008; 87,11, pg 631
Venerdì 26 ottobre 13
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Cefalea da uso eccessivo di farmaci
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La cefalea da uso eccessivo di farmaci è una cefalea quotidiana cronica, che
rappresenta il peggioramento di una cefalea pre- esistente (generalmente emicrania o
cefalea di tipo tensivo), in seguito dall’assunzione cronica di farmaci utilizzati per
trattare la cefalea o altri tipi di dolore.
Tutti i farmaci assunti per la terapia sintomatica della cefalea possono avere questo
effetto. Frequenza, regolarità e durata del- l’assunzione sono importanti fattori di
rischio.
A livello anamnestico è possibile risalire ad un progressivo aumento di frequenza degli
episodi di cefalea, con un aumento dell’assunzione di analgesici, che dura da mesi a
molti anni.
La cefalea da uso eccessivo di farmaci è — associata a:
- assunzione di analgesici comuni per >15 giorni al mese e/o;
- assunzione di oppioidi, ergotaminici o triptani, o qualunque combinazione di questi,
per >10 giorni al mese;
— si manifesta quotidianamente o quasi quotidianamente;
— è presente - e spesso ha il suo acme - al mattino al risveglio;
— è inizialmente peggiorata dai tentativi di sospensione dei farmaci.
La diagnosi di cefalea da uso eccessivo è confermata se la sintomatologia migliora
entro 2 mesi dalla sospensione del/dei farmaco/i di abuso.
Venerdì 26 ottobre 13
Treatment
Abortive
Stepped
Stratified
Staged
Preventive
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Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
ASPETTI GENERALI
DEL TRATTAMENTO DELLE CEFALEE
Una cefalea ricorrente disabilitante ha un impatto sia sulla
persona che ne soffre che sugli altri (famiglia, colleghi e datore di
lavoro).
• — Una cefalea ricorrente disabilitante, può portare a modifiche
dello stile di vita, sia in conseguenza degli attacchi, sia nelle
strategie di evitamento
• Le cefalee non possono essere guarite, ma possono essere
efficacemente gestite nella maggior parte dei casi.
• — Molte persone con cefalea ricorrente temono erroneamente
che la loro cefalea sia il sintomo di qualche altra malattia.
• In genere regrediscono con l’avanzare dell’età.
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Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
Cause e fattori scatenanti
• — Nonostante i pazienti vogliano conoscere la causa della loro
cefalea, questo può non essere possibile. Sia fattori genetici che
ambientali contribuiscono a processi che non sono ancora ben
chiariti.
• — Molti pazienti cercano aiuto per identificare i fattori scatenanti.
L’importanza dei fattori scatenanti nell’emicrania è
sopravvalutata. Quando sono rilevanti per il singolo paziente
sono usualmente ben evidenti.
• I fattori scatenanti, anche quando vengono identificati, non sono
sempre evitabili.
• — Contrariamente alla credenza popolare, non esiste una “dieta
emicranica”. Gli unici fattori scatenanti alimentari su cui sono
dispo- nibili dati certi sono alcool e monosodio glutammato.
Venerdì 26 ottobre 13
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Trattamenti non farmacologici
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Biofeedback e terapie di rilassamento possono essere di aiuto e sono alternative
potenzialmente utili quando si devono evitare i trattamenti farmacologici
— Fisioterapia: si è rivelata efficace in alcuni pazienti con cefalea di tipo tensivo.
— Agopuntura: dà beneficio ad alcune persone con cefalea di tipo tensivo o emicrania, anche
se studi clinici su ampie casistiche non hanno trovato differenze di efficacia tra agopuntura e
placebo
— Stimolazione nervosa elettrica transcutanea (TENS): la sua efficacia non è stata
dimostrata nel trattamento delle cefalee.
— Trattamento dentale, comprendente splint e placche di svincolo, non ha un’efficacia
dimostrata nel trattamento delle cefalee e deve essere sconsigliato.
— Occhiali: dovrebbero essere prescritti da specialisti ed utilizzati quando necessario, ma i
vizi di rifrazione sono raramente causa di una cefalea fastidiosa.
— Prodotti erboristici: nella maggior parte dei casi, non sono raccomandabili. Il Petaside,. Le
preparazioni a base di Tanaceto Partenio : hanno una tossicità non ben conosciuta.
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— Omeopatia: efficacia non dimostrata.
— Riflessologia: non ha basi scientifiche.
— Dispositivi: molti in commercio, alcuni molto costosi e propagandati con pretese di efficacia
non convalidata
— Chiusura del forame ovale pervio (PFO): l’ipotesi che la frequenza dell’emicrania sia
migliorata dalla chiusura del PFO non è sufficientemente dimostrata. Eventi avversi : ictus,
tamponamento pericardico, fibrillazione atriale e morte
— Altre procedure chirurgiche a livello della faccia o del collo non determinano alcun beneficio
e sono potenzialmente dannose
Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
Contraccettivi orali e terapia ormonale sostitutiva
• nelle giovani donne sia l’emicrania con aura che l’etinilestradiolo,
componente dei contraccettivi orali, sono fattori di rischio
indipendenti per l’ictus;
• — alle donne affette da emicrania con aura e con ulteriori fattori
di rischio per l’ictus (compreso il fumo), occorre raccomandare
alternative ai contraccettivi orali;
• — la contraccezione esclusivamente progestinica è accettabile in
presenza di qualunque sottotipo di emicrania.
• La terapia ormonale sostitutiva per la menopausa non è
controindicata nell’emicrania. Le decisioni riguardo l’inizio od il
proseguimento di questa terapia dovrebbero essere prese in
accordo con i criteri generali di applicabilità.
Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
TRATTAMENTO MEDICO DELL’ATTACCO
EMICRANICO
• Tutti gli adulti con emicrania dovrebbero avere accesso
alla terapia dell’attacco.
• I bambini con attacchi di breve durata possono rispondere
bene al riposo a letto, senza necessità di trattamento
medico.
• Sia negli adulti che nei bambini l’assunzione regolare di
farmaci sintomatici ad alta frequenza (> 2
giorni/settimana) rischia di provocare una cefalea da uso
eccessivo di farmaci.
Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
TRATTAMENTO DI PREVENZIONE
DELL’EMICRANIA
Venerdì 26 ottobre 13
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Venerdì 26 ottobre 13
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CEFALEA
DA USO ECCESSIVO DI FARMACI
• La prevenzione attraverso l’educazione è meglio della cura
• L’unico trattamento efficace per la cefalea da uso di farmaci
conclamata è la sospensione del farmaco/i
• La cefalea generalmente comincia a migliorare dopo 1-2
settimane.
• Il miglioramento continua lentamente per settimane o mesi.
Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
TRATTAMENTO DELLA CEFALEA NELLA MEDICINA
GENERALE: QUANDO RIVOLGERSI ALLO SPECIALISTA
La maggior parte delle cefalee primarie e la
cefalea da uso eccessivo di farmaci,
possono essere gestite dalla medicina
generale.
Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
Motivi per l’invio allo specialista
• 1) Incertezza diagnostica dopo gli accertamenti effettuati.
• 2) Diagnosi di cefalea a grappolo
• 3) Sospetto di una cefalea secondaria pericolosa, o casi in cui
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possono essere necessari accertamenti per escludere una patologia
pericolosa (può essere necessario un invio immediato):
qualunque cefalea nuova o inaspettata in uno specifico paziente, in
particolare:
— una cefalea a rombo di tuono di nuova comparsa (cefalea intensa
con insorgenza improvvisa o “esplosiva”);
— esordio di una cefalea in paziente di età superiore ai 50 anni;
— esordio di una cefalea in bambino/a prepubere;
— esordio di una cefalea in paziente affetto/a da cancro, infezione da
HIV o immunodeficienza;
Venerdì 26 ottobre 13
Assunta Tarsitano
• — aura emicranica insolita, in particolare:
• —- aura con durata >di 1 ora,
• —- aura con segni di deficit motorio,
• —- aura senza cefalea in assenza di una
• precedente storia di emicrania con aura, —
• - aura che compare per la prima volta in concomitanza con
•
l’assunzione di estro-progestinici orali,
— progressivo peggioramento di una cefalea nell’arco di settimane o
mesi;
• cefalea associata a cambiamenti di postura, indicativa di alta o bassa
•
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pressione intracranica;
— cefalea associata a febbre non determinata da altra causa;
— cefalea associata a segni clinici non determinati da altra causa.
4) Persistente insuccesso del trattamento.
5) Presenza di comorbilità che richiedono un trattamento
specialistico.
• 6) Presenza di fattori di rischio per malattia coronarica
Venerdì 26 ottobre 13
grazie
Assunta Tarsitano
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Alcmeone13 - Tarsitano