GSE nega incentivi a PAIP di
Parma - MoVimento 5 Stelle
Reggio Emilia
Il GSE ha negato gli incentivi per
la
produzione
da
fonti
alternativa
all’inceneritore di Parma. Una cosa difficile
per il comune cittadino, che si può tradurre
in maniera molto semplice: l’investimento
dell’inceneritore è stato un fallimento dal
punto di vista economico.
Per 5 anni da Reggio noi del MoVimento
5 Stelle lo abbiamo denunciato, sempre
con risposte inaccettabili da parte del PD
e dell’azienda (che poi sono un po’ la
stessa cosa). Ogni volta, preoccupati che
quei costi venissero sostenuti anche dai
reggiani, l’azienda rispondeva che mai si
sarebbe verificato tutto ciò, in quanto i
reggiani pagano il loro ciclo dei rifiuti, i
parmigiani il loro, e così anche per acqua
eccetera.
Sebbene questo sia vero dal punto di vista
formale, va detta una cosa chiara e una
volta per tutte: dal punto di vista sostanziale
paghiamo tutti, anche noi reggiani per il forno
fallimentare di Parma, come per i tanti
investimenti andati a male di Iren.
Le prove le abbiamo in questi giorni, in
cui Iren si è rivolta ai mercati internazionali
per contrattare prestiti a migliori condizioni:
nel farlo non ha chiesto soldi per un tubo
dell’acqua a Reggio o per un camion del porta
a porta a Parma. Ha semplicemente chiesto
soldi. La situazione finanziaria della società,
quella complessiva, incide su tutti prestiti che
chiede per la proprie attività, e questo viene
pagato dalle nostre bollette. Se i tanti debiti
e la situazione finanziaria costringono Iren ad
avere prestiti ad alti interessi, questo succede
ovunque, e viene poi trasferito nelle bollette
dei cittadini. Ecco perchè un investimento
sbagliato a Parma incide anche a Reggio.
A riveder le stelle
Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle Reggio
Emilia
Olivetti, Italia - Blog di Beppe
Grillo
"Ivrea, Italia, (Reuters). Il declino economico
può assumere diverse sembianze. Nella
città di Ivrea, nell'Italia del nord, somiglia
a un campo da tennis in abbandono,
pieno di erbacce, dove usavano giocare
gli impiegati dell'Olivetti, il vecchio gigante
dell'elettronica.
Negli anni '80, Ivrea era la versione
europea della Silicon Valley. Delle 50.000
persone impiegate dall'azienda, più della
metà lavoravano in città, godevano di ottimi
stipendi e di un gran numero di attività
ricreative aziendali. Oggi i principali datori
di lavoro in città sono l'azienda sanitaria e
due call center, che insieme danno lavoro a
3.100 persone. L'Olivetti esiste ancora, ma è
una piccola azienda di dispositivi elettronici.
I suoi vecchi stabilimenti, veri gioielli
dell'architettura industriale del XX secolo,
sono state riallestite come musei, e oggi la
maggior parte dei trentenni, che hanno ben
poche opportunità di lavoro, vivono grazie
alla pensione dei propri genitori.
“Era un'epoca di grande eccitazione. Ma
prima lentamente, e poi d'un botto, tutto
è collassato”, dice Massimo Benedetto, 59
anni, di cui trenta da impiegato in Olivetti, da
ultimo nei servizi di supporto alla clientela,
ora in procinto di andare in pensione.
1
Ivrea è come una finestra aperta sul
mutamento di un'economia nazionale che
ha pochi uguali nel mondo sviluppato.
L'economia del paese è cresciuta pochissimo
dal 1994, e si è addirittura ritirata dal
2000 ad oggi. Una situazione che non
ha uguali in nessun paese europeo né in
alcuno dei 34 paesi dell'Ocse. Gli economisti
prendono in considerazione un insieme di
fattori per spiegare la crescita di lungo
periodo dei paesi emergenti: le tendenze
della crescita demografica e dell'occupazione;
gli investimenti pubblici e quelli privati;
la produttività del lavoro; e la forza
delle componenti legale, amministrativa e
istituzionale dello Stato. Dagli anni '80 ad
oggi l'talia è regredita in tutte e tre queste
componenti.
Secondo uno studio di Confindustria,
l'associazione degli industriali, più di 120.000
aziende manifatturiere hanno chiuso i
battenti e nell'industria sono andati persi
circa 1.200 milioni di posti di lavoro dall'inizio
del secolo.
L'istantanea di breve periodo mostra un
volto migliore. Gli investitori stanno danno
al mercato un pò di respiro dopo le
turbolenze che, nel 2011, hanno messo a
rischio la permanenza dell'Italia nella moneta
unica. Matteo Renzi, un energico primo
ministro di 39 anni, ha fatto delle promesse
ambiziose, ed è stato uno dei pochi leader
dell'Unione Europea ad uscire rafforzato dalle
elezioni europee del Maggio scorso. Renzi sta
utilizzando la sua rinnovata forza politica per
guidare la richiesta di politiche europee più
orientate verso la crescita, ma la sua capacità
di modificare veramente le cose è ancora
tutta da verificare.
L'Italia rimane comunque il secondo paese
manifatturiero dopo la Germania. Per
proprietà di case e risparmio privato si colloca
ai primi posti fra i paesi Ocse, e il livello di
debito privato è relativamente basso. Italia
Inc. ha delle figure di livello mondiale, come
Luxottica SpA e Ferrero SpA, il produttore di
Nutella. Eppure tutti gli indicatori economici
puntano nella direzione sbagliata. Quella
italiana va pensata come un'economia in
'immersione', la cui degenerazione potrebbe
avere un effetto sulla società dall'impatto
simile a quello che la globalizzazione ha avuto
sulla Cina, l'India o il Brasile.
La cronicità della precaria situazione italiana
costituisce un rischio per l'Europa intera.
Quasi tre anni dopo il rischio del collasso
dell'intera eurozona per i rischi legati alla
stabilità finanziaria, il debito dell'Italia è salito
al 134% sul prodotto, superiore a quello di
tutti i paesi Ocse, all'infuori del Giappone
e della Grecia. A meno che il paese non
riprenda a crescere, sarà difficile che riesca
a ridurre il suo debito – rischiando così
concretamente il default e la sua permanenza
nell'euro.
Proprio come l'Italia, Ivrea è andata
affondando
negli
ultimi
2
decenni.
Accoccolata sotto le montagne imbiancate
a nord di Torino, la città è tutt'altro che
povera. Molti dei suoi 24.000 abitanti sono
benestanti, proprio come l'Italia, che rimane
la nona economia del mondo. La media dei
depositi bancari è fra le più alte del paese.
Ma migliaia di giovani hanno lasciato la città,
con una riduzione della popolazione pari a un
quarto dagli anni '80 ad oggi. L'età media,
oggi, ad Ivrea, è di 48 anni, di quattro anni
superiore alla media nazionale, di 8 a quella
di Francia e Gran Bretagna, e di 11 a quella
degli Stati Uniti.
Il crollo della Olivetti ha dato vita ad
alcune piccole e medie imprese, ma una
miscela paralizzante di alta tassazione e
vincoli burocratici rende rende loro la
vita impossibile, secondo quanto dicono gli
imprenditori locali.
Stefano Sgrelli, 58 anni, è un ex ingegnere
Olivetti, che, nel 2009, ha fondato Salt &
Lemon, una ditta che utilizza droni per la
ripresa di immagini aeree per il cinema,
la pubblicità e la cartografia topografica; si
lamenta delle procedure burocratiche che
lasciano di stucco i clienti stranieri e del
tragitto ferroviario, penosamente lento, per
cui si impiega più di un'ora per percorrere i 50
km che separano la città da Torino. “Cercare
di competere con le aziende estere è come
correre i 100 metri con un carico di 20 kg sulla
schena” sostiene Stefano.
2
Anticorruzione: piccolo
promemoria per il ministro
Boschi
Il ministro Maria Elena Boschi in un'intervista
pubblicata oggi chiede "collaborazione" al
Movimento 5 Stelle in tema di GIUSTIZIA
(sic!). Evidentemente distratta dal lavoro
di
smantellamento
della
Costituzione,
dimentica dettagli importanti. Per questo
ci permettiamo di offrirle un piccolo
promemoria (sviluppato per punti, come
piace al Pd): - per il Movimento 5 Stelle
GIUSTIZIA significa in primis lotta alla
corruzione, alle mafie e al falso in bilancio
; - sono mesi che sollecitiamo il Partito
Democratico ed il Governo sui temi delle
norme anti-corruzione, contro il riciclaggio
ed il falso in bilancio; - il 12 giugno
scorso, il Movimento 5 Stelle proprio sul
tema del pacchetto di norme anti-corruzione
e contro il falso in bilancio ha incontrato
il Ministro della Giustizia Orlando, offrendo
piena collaborazione; - in Commissione
Giustizia al Senato giace parcheggiato un
testo base in tema di giustizia sul quale il
M5S ha già proposto numerosi emendamenti
migliorativi. Le nostre proposte affrontano i
temi cruciali della concussione, corruzione,
prescrizione, riciclaggio, autoriciclaggio e
reintroduzione del reato di falso in bilancio.
Tutte misure che puntano a inasprire le
pene, a raddoppiare i termini di prescrizione
e a rendere incapaci ed interdetti dalle
cariche pubbliche ed in modo perpetuo coloro
che commettono reati contro la Pubblica
Amministrazione. In una parola: a garantire
la tutela dei diritti dei cittadini e la certezza
della pena. - il testo è fermo da due mesi in
Commissione a causa dell'inerzia del Governo
Renzi. Un'inerzia che lo porta a fare melina, a
rinviare, a rallentare i lavori. Stessa identica
cosa sta accadendo oggi per il provvedimento
sulla responsabilità civile dei magistrati. Più volte abbiamo chiesto, anche insieme al
vice presidente della Commissione Giustizia
del Senato Casson (Pd), di portare subito
in Aula per la discussione questo pacchetto
di norme anti-corruzione e contro il falso in
bilancio. Il nostro appello è stato raccolto da
personalità della società civile come il premio
Nobel Dario Fo e Ferdinando Imposimato.
Anche l'associazione 'Libera' lo ha rilanciato
con la sua campagna Riparte il Futuro ,
promuovendo l'hashtag rivolto al governo
Renzi #zeroscuse. (riportiamo il link così
il ministro Boschi può dargli un'occhiata:
http://www.riparteilfuturo.it/ ) - nell'Aula del
Senato il Pd ha bocciato più volte questa
richiesta ; E' evidente che il Movimento 5
Stelle è pronto e disponibile a iniziare già
dalla prossima settimana la discussione delle
norme anti corruzione tramite un corretto
e costruttivo iter parlamentare che porti ad
una veloce approvazione del testo. Anche
la cronaca giudiziaria di questi giorni ci
impone di fare in fretta: ricordiamo, sempre
al ministro Boschi, che soltanto due giorni fa il
presidente della Regione Lombardia Roberto
Maroni ha ricevuto un avviso di garanzia
notificato dalla Procura della Repubblica di
Busto Arsizio in cui gli viene contestato il
reato di 'induzione indebita'. E' certamente
molto positiva la notizia del protocollo
d'intesa firmato dal ministro Angelino Alfano
e dal commissario Raffaele Cantone, che
prevede la risoluzione dei contratti in caso
di ombre di corruzione. Ma non basta.
Serve un nuovo quadro normativo. Per
questo, ministro Boschi, chiediamo al suo
governo di iniziare subito la votazione degli
emendamenti in commissione e poi far
arrivare con altrettanta sollecitudine il testo
in Aula. Come dice 'Libera': non ci sono più
scuse! #zeroscuse Segui @Senato5stelle
3
Serra (M5S): "Si fermi la
speculazione delle energie
rinnovabili in Sardegna, no alla
svendita del nostro territorio!"
La portavoce M5S al Senato Manuela Serra
ha presentato in Senato un'interrogazione,
a risposta orale, ai Ministri dello sviluppo
economico e dell'ambiente e della tutela
del territorio del mare, in ordine al progetto
denominato "Flumini Mannu" proposto dalla
società Flumini Mannu ltd. Il progetto
consiste nella costruzione di una centrale
solare termodinamica a concentrazione,
con una potenza pari a 55 megawatt.
Il territorio interessato ha un'estensione
di circa 269 ettari ed è compreso nelle
località di Su Pranu e Riu Porcu nei
Comuni di Decimoputzu e Villasor. Al
netto delle valutazioni tecnico giuridiche
sulla legittimità o meno delle procedure
adottate per le valutazioni preliminari inerenti
l'impatto sull'ambiente, la realizzazione di
un impianto di questo genere, in un'area
agricola così vasta, appare irragionevole .
Se si bilanciano i vantaggi e gli svantaggi
derivanti per i sardi da questa attività, si
comprende che sottrarre centinaia di ettari
di territorio all'agricoltura e al pascolo, non
sono verosimilmente un buon affare per
la Sardegna. Inoltre, non si comprende
il motivo per il quale non si prediligano
aree già degradate per l'installazione di
queste strutture. Gli argomenti a sostegno
di questi progetti sono sempre gli stessi,
grossi investimenti da parte di multinazionali
e tanti posti di lavoro per i sardi, le
solite promesse e intanto il territorio
sardo ha già all'attivo 445000 ettari di
territorio compromesso, pregiudicarne altro
non sembra corretto. Lo scopo dell'energia
rinnovabile dovrebbe essere quello di r
endere autonomi e autosufficienti i territori,
le famiglie e le piccole e medie imprese
dai gestori nazionali più o meno unici. Si
dovrebbe preferire, quindi, la distribuzione
orizzontale e non verticistica dell'energia
elettrica. Una centrale da 55 megawatt,
sebbene termodinamica, produce energia
centralizzata che, successivamente, un
unico gestore/proprietario dovrà distribuire
e vendere in maniera verticistica, anche
a migliaia di chilometri rispetto al
luogo di produzione. Sono da privilegiare,
certamente, i piccoli impianti realmente utili
e necessari a soddisfare le esigenze dei
territori, in luogo dei grandi distributori di
energia; in tal modo si eviterebbe il consumo
del suolo , da impiegare in altre attività
come l'allevamento e l'agricoltura, quindi
per lo svolgimento di attività economiche
compatibili con l'ambiente. Inoltre, l'energia
prodotta, spesso al di sopra del fabbisogno
nazionale, viene "buttata a mare" in quanto
non accumulata e non accumulabile, ciò,
evidentemente, a vantaggio della produzione
di energia derivante da fonti fossili. Segui
@Senato5stelle
4
Corso sull'usura per magistrati.
Dove? All'associazione banche!
nostre interrogazioni bocciate alla Camera.
Solo la magistratura può intervenire per
sanare e punire i responsabili di scandali di
questa portata. M5S Commissione Finanze
Il M5S a difesa dei cittadini
contro l'usura: interrogazione al
governo
Se un corso per magistrati sull'usura si fa
a casa dell'Abi, l'associazione delle banche , il
prossimo corso antimafia dove lo teniamo? A
casa di un boss? Questa è la domanda posta
ai ministri della Giustizia e dell'Economia dai
portavoce M5S della Commissione Finanze
Camera riguardo al
corso sul reato di
usura , organizzato dalla Scuola Superiore di
Magistratura assieme proprio ad Abi a Palazzo
Altieri. Non ammettiamo che un'istituzione
che dovrebbe essere simbolo di imparzialità
, super partes e non influenzabile, quale
la Scuola superiore della magistratura, si
avvalga dei banchieri proprio su un tema che
vede coinvolti molti manager bancari come
indagati per reati di usura. L'ultima indagine
sull'usura si è conclusa un mese fa grazie al
pm Ruggiero -della Procura della Repubblica
di Trani- e sono stati recapitati avvisi di
conclusione delle indagini a 62 persone
tra cui molti banchieri, oltre all'ex ministro
Fabrizio Saccomanni e alla presidente Rai
Anna Maria Tarantola in quanto, all'epoca
dei fatti, erano rispettivamente Direttore
Generale e capo del servizio Vigilanza di
Bankitalia . Abbiamo raccolto la denuncia
di Adusbef e intendiamo dare il nostro
contributo per bloccare ogni azione che rischi
di influenzare la magistratura soprattutto su
temi che hanno visto connivenza e complicità
tra personaggi delle istituzioni bancarie e
della politica a danno dei cittadini. Il sistema
bancario vigilato da Bankitalia è un mondo
a sé, impenetrabile . Lo dimostrano molte
Il M5S si sta impegnando a monitorare
l'attività del governo in merito all'usura.
Il rapporto per il 2012 dell''Unità di
Informazione Finanziaria (UIF) presso la
Banca d'Italia segnala, come era lecito
attendersi, che in questo lungo periodo di crisi
economica l'incidenza dell'usura su cittadini
e imprenditori è in aumento. In tale contesto
è doveroso pretendere dalla maggioranza una
linea d'azione chiara. La legge 108 del 1996
fissa un tetto massimo ai tassi di interesse
oltre al quale si sconfina nell'usura, con
conseguenze penali per gli istituti finanziari.
Tuttavia, una circolare della Banca d'Italia
, dello stesso anno, permetteva alle banche
di non considerare nel conto degli interessi
la commissione di massimo scoperto*. In
questo modo, interessi reali pagati dai
clienti superiori al tetto legale, risultavano
a norma di legge. Un'usura mascherata .
La giurisprudenza, per mezzo di numerose
sentenze della Corte Costituzionale, ha
dichiarato la superiorità della legge 108
sulla circolare di Bankitalia, non vincolante
per le banche. Nell'aprile 2010 l'Adusbef
(Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari
e Finanziari) ha presentato alle principali
procure, forte delle sentenze, denunce per
usura, abuso d'ufficio e favoreggiamento
ai danni di Bankitalia. Il 10 giugno 2014,
il Pubblico Ministero (PM) di Trani, Dott.
Michele Ruggiero, a chiusura delle indagini,
ha contestato il reato di usura ad alcune
banche con il concorso morale degli ex
vertici di Bankitalia e del dirigente del
ministero del Tesoro Giuseppe Maresca.
L'accusa era di aver aggirato la legge
antiusura del 1996. Tra i 62 indagati risultano,
peraltro, nomi di rilievo quali Anna Maria
Tarantola (presidente Rai ed ex capo della
5
Vigilanza di Bankitalia), Fabrizio Saccomanni
(ministro dell'economia del governo Letta
ed ex direttore generale di Bankitalia),
Alessandro Profumo (presidente del consiglio
di amministrazione di Mps ed ex ad di
Unicredit), Giuseppe Mussari e Francesco
Gaetano Caltagirone (ex presidente e vice
presidente di Mps). L'accusa fa notare che
"per 18 lunghi anni, famiglie ed imprenditori
strozzati dagli alti tassi di interesse usurari
praticati dalle banche socie di Bankitalia,
alla quale viene contestata per la prima
volta da un Tribunale della Repubblica la
non indipendenza dagli Istituti di credito, non
hanno potuto far valere le proprie ragioni
in giudizio". Veniamo, così, alla ragione dell'
interrogazione al governo presentata dal M5S
, prima firma
Michele Giarrusso . Alla
chiusura delle indagini di Trani, infatti, la
Scuola Superiore della Magistratura (SSM),
organo teoricamente terzo, ha organizzato
un corso di aggiornamento per magistrati
civili e penali sull'usura, come è nelle sue
facoltà. Il problema è che il corso è stato
pensato con il patrocinio di Banca d'Italia
e Abi , coinvolte nelle indagini stesse ,e
l'incontro è stato ospitato ieri, 14 luglio,
e lo sarà oggi, addirittura in una stanza
all'interno della sede Abi: Palazzo Altieri. Il
M5S chiede quindi al governo di chiarire
alcune questioni di notevole portata, non
solo riferite al caso specifico. In particolare
si pretende chiarezza riguardo ai pericolosi
rapporti tra potere giudiziario e bancario . È
bene chiedersi, innanzitutto, se il corso ha
secondi fini, tra i quali influenzare magistrati
attivi nelle indagini antiusura. Va spiegata poi
la strana ospitalità dell'Abi. Il governo, infine,
è invitato ad esprimersi su una urgente
strategia d'azione per evitare i quotidiani
soprusi che le banche infliggono tuttora
ai cittadini. L'usura bancaria deve essere
stroncata definitivamente, tanto più in una
situazione di pesante restrizione del credito
causata non solo dalla paura delle banche
di non veder restituiti i prestiti, ma anche
nella sfiducia dei cittadini, che non investono
e non consumano. * http://it.wikipedia.org/
wiki/Commissione_massimo_scoperto Segui
@Senato5stelle
“Questa è l’acqua”, a Reggio
Emilia il primo Festival sonoro
della letteratura
Esplorare la letteratura attraverso il suono,
andando al di là della parola scritta, per
ritornare al piacere di ascoltare le storie.
Lo facevano i grandi autori come Kafka,
Gogol, Puškin e Tolstoj, che prima di
arrivare sui libri, leggevano i loro racconti in
pubblico, declamandoli per farli ascoltare e
per riportare la narrazione alla magia corale
del riunirsi intorno ai cantastorie. Ora quelle
impressioni potranno tornare in una rassegna
dedicata alle parole, ma soprattutto alla
musica e al sapore di tutto questo mescolato
insieme.
Dal 16 al 19 luglio a Reggio Emilia va in
scena “Questa è l’acqua – Festival sonoro
della letteratura”, una manifestazione nata da
un’idea dello scrittore Paolo Nori per riportare
al centro del palcoscenico la narrazione orale.
“Ermanno Cavazzoni e io – ha spiegato Nori –
non volevamo fare un festival letterario ma un
archivio, l’archivio sonoro della letteratura.
Avevamo, e abbiamo, l’impressione che ci
sia molto materiale letterario non scritto,
sonoro, che tutti i giorni si produce in Italia, in
letture, conversazioni, presentazioni di libri, e
che nessuno classifica e conserva. L’idea del
festival – conclude ironicamente lo scrittore –
era come di supporto all’archivio”.
Proprio come facevano gli antichi, proprio
come facevano i grandi autori, Nori lancia agli
ospiti che interverranno la sfida della lettura
pubblica. Sul palco nelle quattro serate
in programma, si alterneranno artisti che
leggeranno opere proprie e altrui, offrendo
spunti sul senso della bellezza di esistere
e anche sulla sua inconsapevolezza, come
suggerisce il titolo del festival “Questa è
l’acqua”, tratto dal discorso di David Foster
Wallace del 21 maggio 2005 ai laureati del
Kenyon College.
L’iniziativa, realizzata dall’Arci di Reggio
Emilia in collaborazione con l’assessorato
6
Cultura e Paesaggio della Provincia di Reggio
Emilia, da mercoledì 16 luglio porterà in viale
Ramazzini 72, tra la sede dell’Arci e il centro
internazionale Loris Malaguzzi, voci e suoni
della letteratura, pezzi di storie da ascoltare,
ancora prima che leggere. Primo ospite sarà
l’autore e fumettista Gipi, che leggerà pezzi
di sue opere. Giovedì 17 luglio sul palco la
serata si aprirà alle 19 con Daniele Benati che
proporrà un inedito Samuel Beckett tradotto
in dialetto reggiano. A seguire, alle 22 sarà la
volta di Carlo Lucarelli, accompagnato dalla
colonna sonora delle Mondine di Novi.
Il programma prosegue venerdì 18 luglio con
Giuseppe Bellosi, che darà voce alla lettura
integrale de “La Fondazione” di Raffaello
Baldini. Alle 22 altra lettura integrale sarà
quella di Matteo B. Bianchi, che leggerà
la propria opera “Mi ricordo”, seguita dalla
scrittura, raccolta e lettura dei “Mi ricordo”
dei presenti. La serata conclusiva è prevista
sabato 19 luglio con l’ultimo concerto dei
Nuovi Bogoncelli, che proporranno letture di
Daniil Charms, e il gran finale con le poesie e
gli scritti narrati da Mariangela Gualtieri.
M5S Cultura: "La scuola
è patrimonio di tutti: basta
proclami, occorrono fatti"
Dopo le riforme degli ultimi anni che
hanno investito il mondo della scuola, è
in arrivo un nuovo provvedimento da parte
dell'attuale Governo. Il Movimento 5 Stelle
ritiene che dietro la proposta di riforma del
Ministro Giannini si celino, invece, solo ed
esclusivamente i soliti tagli ad una scuola
già abbondantemente vessata e saccheggiat
a, atteggiamento in antitesi rispetto a quanto
affermato qualche mese fa da Renzi durante
il discorso di insediamento. Supplenze
gratuite per i docenti, cancellazione delle
graduatorie d'istituto senza assunzioni,
aumento delle ore lavorative
senza
un aumento della retribuzione
e taglio
dell'ultimo anno di scuola superiore per
i licei: lo scopo non pare proprio quello
di potenziare l'offerta formativa ma di
tagliare laddove occorrerebbe piuttosto
investire, anche in considerazione del fatto
che l'Italia ha già ridotto la spesa pubblica
per l'istruzione trovandosi, infatti, al di sotto
della media europea in ordine alla spesa
pubblica in istruzione. La scelta del Governo
di presentare una legge delega nel mese
di luglio, nel bel mezzo del periodo estivo,
significa ridurre notevolmente l'attenzione
e la partecipazione dell'opinione pubblica e
del mondo dell'istruzione: la scuola è un
patrimonio dell'Italia e dei cittadini italiani,
per questo nella discussione del suo futuro
si devono coinvolgere i suoi operatori e
le famiglie. L'aumento della partecipazione
e del dialogo sembra essere il tema della
conferenza stampa di Forza Italia prevista alla
Camera oggi, lunedì 14 luglio: ci auspichiamo
che anche questa conferenza stampa non si
esaurisca ai soliti proclami senza sbocchi
pragmatici . Il Movimento 5 Stelle ribadisce
che fin troppo spesso questa vecchia politica
non riesce ad andare oltre alla forma.
Sembra, anzi parrebbe una certezza, essersi
dimenticata della sostanza e del dialogo vero
e genuino, necessario al fine di migliorare lo
sfacelo in cui versa la scuola. Il Movimento
5 Stelle è in prima linea per dialogare con
il mondo dell'istruzione, come dimostra il
recente Tavolo di Confronto a 5 Stelle sul
Reclutamento che ha avuto luogo alla Camera
pochi giorni fa, e vigilerà affinché la voce
dei cittadini sia rispettata e abbia il giusto
peso all'interno delle istituzioni. I Portavoce
senatori della 7a Commissione del Senato
Manuela Serra, Michela Montevecchi, Enza
Blundo Segui @Senato5stelle
7
Cagliari, no al progetto di
trivellazione marina. Il M5S
incontra i cittadini
l Movimento 5 Stelle ha organizzato a Cagliari
per sabato 12 luglio 2014, dalle ore 18:30
alle 20:00, presso i giardini pubblici di
Viale San Vincenzo, un incontro territoriale
con i cittadini; parteciperanno i portavoce
del Senato e della Camera: Manuela Serra,
Emanuela Corda e Andrea Vallascas. L'evento
ha il precipuo scopo di dare, a tutti i cittadini
che interverranno, informazioni utili in
ordine all'istanza di permesso di prospezione
denominato «d 1 E.P-.SC» presentata dalla
Società Schlumberger Italiana S.p.A., in
data 20 gennaio 2013 e pubblicata sul
BUIG n°2 del 28 febbraio 2014. Con tale
richiesta, la società indicata intende ottenere
l'autorizzazione di prospezione dei fondali
marini del c.d. Santuario Pelagos, area
marina protetta di interesse internazionale,
che, per quanto riguarda l'Italia, si estende
tra lo spazio di mare compreso tra la
Sardegna nord occidentale, la Liguria e
la Toscana. Il progetto è finalizzato ad
ispezionare i fondali marini indicati con la
tecnica dell' "Airgun", consistente in "spari"
di aria compressa sul fondo del mare, al
fine della ricerca idrocarburi. In ordine a
tale progetto la senatrice portavoce Manuela
Serra, di concerto con i colleghi senatori, ha
presentato in data 4 luglio 2014, ex artt. 9 ss.
della legge n°241 del 1990 e 24 del D.lgs. n°
152 del 2006, delle osservazioni al Ministero
dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e
del Mare. La discussione affronterà, più in
generale, le problematiche inerenti i progetti
di ricerca di idrocarburi a terra e a mare,
evidenziando le varie criticità per l'ambiente,
per l'uomo e per gli animali. Sarà presente
anche la dott.ssa Manuela Pintus, biologa e
membro del Comitato civico "No al Progetto
Eleonora", che interverrà al fine di spiegare
agli astanti le criticità dei progetti in oggetto.
L'evento intende, nella sostanza, offrire un
momento di riflessione, sotto il profilo sociale,
economico e politico, sul particolare momento
storico che il Paese sta affrontando, al fine di
sviluppare possibili soluzioni condivise.
La Meno-Democrazia di Renzi.
Tra bugie e arroganza
La MENO-democrazia di Renzi è servita! Il Senato (che
continuerà ad avere poteri costituzionali importanti
come quello di eleggere il Presidente della Repubblica
ed i membri del CSM) NON sarà più eletto dai
cittadini . Per i referendum abrogativi le firme
richieste verranno alzate da 500mila a 800mila, per le
leggi d'iniziativa popolare le sottoscrizioni necessarie
saranno quintuplicate da 50mila a 250mila. Sempre
più poteri saranno nelle mani del Presidente del
Consiglio e del Governo a scapito del ruolo del
Parlamento. Cari elettori- attivisti- rappresentanti del
PD, che giustamente scendeste in piazza contro le
modifiche costituzionali del governo Berlusconi e vi
mobilitaste nel 2006 per il referendum che poi le
bocciò, dove siete? Non vi sorge il dubbio che ci
sia qualcosa di sbagliato, profondamente sbagliato,
molto pericoloso e ben poco democratico nella MENOdemocrazia di Renzi? Per tranquillizzarli, Renzi sta
facendo 'bere' ai cittadini la balla che la riforma sia
frutto di un confronto allargato e democratico e che
il governo sia aperto ai contributi e ai miglioramenti
che possono arrivare dall'opposizione, ma si tratta
di una vergognosa bugia! In Commissione Affari
costituzionali il Movimento 5 Stelle ha presentato
oltre 220 proposte di modifica, tra emendamenti e
subemendamenti, e sono state tutte respinte. Eppure
si trattava di modifiche che puntavano a ridurre i costi
, tagliando numero dei parlamentari e loro indennità,
e a introdurre delle forme di democrazia diretta e
partecipata che permettevano una forma di controllo
dei cittadini sulla politica. Tutte cose evidentemente
sgradite al governo . Abbiamo constatato sulla nostra
pelle che fuori dal patto di ferro tra Pd-Forza Italia
il governo non intende toccare nemmeno una virgola
di questo testo. Gli italiani devono sapere che le
regole del gioco le stanno scrivendo in due, Renzi e
Berlusconi, e tutti gli altri sono tagliati fuori senza
possibilità di toccare palla. Segui @Senato5stelle
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17 luglio 2014 - Albinea 5 Stelle