GSE nega incentivi a PAIP di Parma - MoVimento 5 Stelle Reggio Emilia Il GSE ha negato gli incentivi per la produzione da fonti alternativa all’inceneritore di Parma. Una cosa difficile per il comune cittadino, che si può tradurre in maniera molto semplice: l’investimento dell’inceneritore è stato un fallimento dal punto di vista economico. Per 5 anni da Reggio noi del MoVimento 5 Stelle lo abbiamo denunciato, sempre con risposte inaccettabili da parte del PD e dell’azienda (che poi sono un po’ la stessa cosa). Ogni volta, preoccupati che quei costi venissero sostenuti anche dai reggiani, l’azienda rispondeva che mai si sarebbe verificato tutto ciò, in quanto i reggiani pagano il loro ciclo dei rifiuti, i parmigiani il loro, e così anche per acqua eccetera. Sebbene questo sia vero dal punto di vista formale, va detta una cosa chiara e una volta per tutte: dal punto di vista sostanziale paghiamo tutti, anche noi reggiani per il forno fallimentare di Parma, come per i tanti investimenti andati a male di Iren. Le prove le abbiamo in questi giorni, in cui Iren si è rivolta ai mercati internazionali per contrattare prestiti a migliori condizioni: nel farlo non ha chiesto soldi per un tubo dell’acqua a Reggio o per un camion del porta a porta a Parma. Ha semplicemente chiesto soldi. La situazione finanziaria della società, quella complessiva, incide su tutti prestiti che chiede per la proprie attività, e questo viene pagato dalle nostre bollette. Se i tanti debiti e la situazione finanziaria costringono Iren ad avere prestiti ad alti interessi, questo succede ovunque, e viene poi trasferito nelle bollette dei cittadini. Ecco perchè un investimento sbagliato a Parma incide anche a Reggio. A riveder le stelle Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle Reggio Emilia Olivetti, Italia - Blog di Beppe Grillo "Ivrea, Italia, (Reuters). Il declino economico può assumere diverse sembianze. Nella città di Ivrea, nell'Italia del nord, somiglia a un campo da tennis in abbandono, pieno di erbacce, dove usavano giocare gli impiegati dell'Olivetti, il vecchio gigante dell'elettronica. Negli anni '80, Ivrea era la versione europea della Silicon Valley. Delle 50.000 persone impiegate dall'azienda, più della metà lavoravano in città, godevano di ottimi stipendi e di un gran numero di attività ricreative aziendali. Oggi i principali datori di lavoro in città sono l'azienda sanitaria e due call center, che insieme danno lavoro a 3.100 persone. L'Olivetti esiste ancora, ma è una piccola azienda di dispositivi elettronici. I suoi vecchi stabilimenti, veri gioielli dell'architettura industriale del XX secolo, sono state riallestite come musei, e oggi la maggior parte dei trentenni, che hanno ben poche opportunità di lavoro, vivono grazie alla pensione dei propri genitori. “Era un'epoca di grande eccitazione. Ma prima lentamente, e poi d'un botto, tutto è collassato”, dice Massimo Benedetto, 59 anni, di cui trenta da impiegato in Olivetti, da ultimo nei servizi di supporto alla clientela, ora in procinto di andare in pensione. 1 Ivrea è come una finestra aperta sul mutamento di un'economia nazionale che ha pochi uguali nel mondo sviluppato. L'economia del paese è cresciuta pochissimo dal 1994, e si è addirittura ritirata dal 2000 ad oggi. Una situazione che non ha uguali in nessun paese europeo né in alcuno dei 34 paesi dell'Ocse. Gli economisti prendono in considerazione un insieme di fattori per spiegare la crescita di lungo periodo dei paesi emergenti: le tendenze della crescita demografica e dell'occupazione; gli investimenti pubblici e quelli privati; la produttività del lavoro; e la forza delle componenti legale, amministrativa e istituzionale dello Stato. Dagli anni '80 ad oggi l'talia è regredita in tutte e tre queste componenti. Secondo uno studio di Confindustria, l'associazione degli industriali, più di 120.000 aziende manifatturiere hanno chiuso i battenti e nell'industria sono andati persi circa 1.200 milioni di posti di lavoro dall'inizio del secolo. L'istantanea di breve periodo mostra un volto migliore. Gli investitori stanno danno al mercato un pò di respiro dopo le turbolenze che, nel 2011, hanno messo a rischio la permanenza dell'Italia nella moneta unica. Matteo Renzi, un energico primo ministro di 39 anni, ha fatto delle promesse ambiziose, ed è stato uno dei pochi leader dell'Unione Europea ad uscire rafforzato dalle elezioni europee del Maggio scorso. Renzi sta utilizzando la sua rinnovata forza politica per guidare la richiesta di politiche europee più orientate verso la crescita, ma la sua capacità di modificare veramente le cose è ancora tutta da verificare. L'Italia rimane comunque il secondo paese manifatturiero dopo la Germania. Per proprietà di case e risparmio privato si colloca ai primi posti fra i paesi Ocse, e il livello di debito privato è relativamente basso. Italia Inc. ha delle figure di livello mondiale, come Luxottica SpA e Ferrero SpA, il produttore di Nutella. Eppure tutti gli indicatori economici puntano nella direzione sbagliata. Quella italiana va pensata come un'economia in 'immersione', la cui degenerazione potrebbe avere un effetto sulla società dall'impatto simile a quello che la globalizzazione ha avuto sulla Cina, l'India o il Brasile. La cronicità della precaria situazione italiana costituisce un rischio per l'Europa intera. Quasi tre anni dopo il rischio del collasso dell'intera eurozona per i rischi legati alla stabilità finanziaria, il debito dell'Italia è salito al 134% sul prodotto, superiore a quello di tutti i paesi Ocse, all'infuori del Giappone e della Grecia. A meno che il paese non riprenda a crescere, sarà difficile che riesca a ridurre il suo debito – rischiando così concretamente il default e la sua permanenza nell'euro. Proprio come l'Italia, Ivrea è andata affondando negli ultimi 2 decenni. Accoccolata sotto le montagne imbiancate a nord di Torino, la città è tutt'altro che povera. Molti dei suoi 24.000 abitanti sono benestanti, proprio come l'Italia, che rimane la nona economia del mondo. La media dei depositi bancari è fra le più alte del paese. Ma migliaia di giovani hanno lasciato la città, con una riduzione della popolazione pari a un quarto dagli anni '80 ad oggi. L'età media, oggi, ad Ivrea, è di 48 anni, di quattro anni superiore alla media nazionale, di 8 a quella di Francia e Gran Bretagna, e di 11 a quella degli Stati Uniti. Il crollo della Olivetti ha dato vita ad alcune piccole e medie imprese, ma una miscela paralizzante di alta tassazione e vincoli burocratici rende rende loro la vita impossibile, secondo quanto dicono gli imprenditori locali. Stefano Sgrelli, 58 anni, è un ex ingegnere Olivetti, che, nel 2009, ha fondato Salt & Lemon, una ditta che utilizza droni per la ripresa di immagini aeree per il cinema, la pubblicità e la cartografia topografica; si lamenta delle procedure burocratiche che lasciano di stucco i clienti stranieri e del tragitto ferroviario, penosamente lento, per cui si impiega più di un'ora per percorrere i 50 km che separano la città da Torino. “Cercare di competere con le aziende estere è come correre i 100 metri con un carico di 20 kg sulla schena” sostiene Stefano. 2 Anticorruzione: piccolo promemoria per il ministro Boschi Il ministro Maria Elena Boschi in un'intervista pubblicata oggi chiede "collaborazione" al Movimento 5 Stelle in tema di GIUSTIZIA (sic!). Evidentemente distratta dal lavoro di smantellamento della Costituzione, dimentica dettagli importanti. Per questo ci permettiamo di offrirle un piccolo promemoria (sviluppato per punti, come piace al Pd): - per il Movimento 5 Stelle GIUSTIZIA significa in primis lotta alla corruzione, alle mafie e al falso in bilancio ; - sono mesi che sollecitiamo il Partito Democratico ed il Governo sui temi delle norme anti-corruzione, contro il riciclaggio ed il falso in bilancio; - il 12 giugno scorso, il Movimento 5 Stelle proprio sul tema del pacchetto di norme anti-corruzione e contro il falso in bilancio ha incontrato il Ministro della Giustizia Orlando, offrendo piena collaborazione; - in Commissione Giustizia al Senato giace parcheggiato un testo base in tema di giustizia sul quale il M5S ha già proposto numerosi emendamenti migliorativi. Le nostre proposte affrontano i temi cruciali della concussione, corruzione, prescrizione, riciclaggio, autoriciclaggio e reintroduzione del reato di falso in bilancio. Tutte misure che puntano a inasprire le pene, a raddoppiare i termini di prescrizione e a rendere incapaci ed interdetti dalle cariche pubbliche ed in modo perpetuo coloro che commettono reati contro la Pubblica Amministrazione. In una parola: a garantire la tutela dei diritti dei cittadini e la certezza della pena. - il testo è fermo da due mesi in Commissione a causa dell'inerzia del Governo Renzi. Un'inerzia che lo porta a fare melina, a rinviare, a rallentare i lavori. Stessa identica cosa sta accadendo oggi per il provvedimento sulla responsabilità civile dei magistrati. Più volte abbiamo chiesto, anche insieme al vice presidente della Commissione Giustizia del Senato Casson (Pd), di portare subito in Aula per la discussione questo pacchetto di norme anti-corruzione e contro il falso in bilancio. Il nostro appello è stato raccolto da personalità della società civile come il premio Nobel Dario Fo e Ferdinando Imposimato. Anche l'associazione 'Libera' lo ha rilanciato con la sua campagna Riparte il Futuro , promuovendo l'hashtag rivolto al governo Renzi #zeroscuse. (riportiamo il link così il ministro Boschi può dargli un'occhiata: http://www.riparteilfuturo.it/ ) - nell'Aula del Senato il Pd ha bocciato più volte questa richiesta ; E' evidente che il Movimento 5 Stelle è pronto e disponibile a iniziare già dalla prossima settimana la discussione delle norme anti corruzione tramite un corretto e costruttivo iter parlamentare che porti ad una veloce approvazione del testo. Anche la cronaca giudiziaria di questi giorni ci impone di fare in fretta: ricordiamo, sempre al ministro Boschi, che soltanto due giorni fa il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha ricevuto un avviso di garanzia notificato dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio in cui gli viene contestato il reato di 'induzione indebita'. E' certamente molto positiva la notizia del protocollo d'intesa firmato dal ministro Angelino Alfano e dal commissario Raffaele Cantone, che prevede la risoluzione dei contratti in caso di ombre di corruzione. Ma non basta. Serve un nuovo quadro normativo. Per questo, ministro Boschi, chiediamo al suo governo di iniziare subito la votazione degli emendamenti in commissione e poi far arrivare con altrettanta sollecitudine il testo in Aula. Come dice 'Libera': non ci sono più scuse! #zeroscuse Segui @Senato5stelle 3 Serra (M5S): "Si fermi la speculazione delle energie rinnovabili in Sardegna, no alla svendita del nostro territorio!" La portavoce M5S al Senato Manuela Serra ha presentato in Senato un'interrogazione, a risposta orale, ai Ministri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio del mare, in ordine al progetto denominato "Flumini Mannu" proposto dalla società Flumini Mannu ltd. Il progetto consiste nella costruzione di una centrale solare termodinamica a concentrazione, con una potenza pari a 55 megawatt. Il territorio interessato ha un'estensione di circa 269 ettari ed è compreso nelle località di Su Pranu e Riu Porcu nei Comuni di Decimoputzu e Villasor. Al netto delle valutazioni tecnico giuridiche sulla legittimità o meno delle procedure adottate per le valutazioni preliminari inerenti l'impatto sull'ambiente, la realizzazione di un impianto di questo genere, in un'area agricola così vasta, appare irragionevole . Se si bilanciano i vantaggi e gli svantaggi derivanti per i sardi da questa attività, si comprende che sottrarre centinaia di ettari di territorio all'agricoltura e al pascolo, non sono verosimilmente un buon affare per la Sardegna. Inoltre, non si comprende il motivo per il quale non si prediligano aree già degradate per l'installazione di queste strutture. Gli argomenti a sostegno di questi progetti sono sempre gli stessi, grossi investimenti da parte di multinazionali e tanti posti di lavoro per i sardi, le solite promesse e intanto il territorio sardo ha già all'attivo 445000 ettari di territorio compromesso, pregiudicarne altro non sembra corretto. Lo scopo dell'energia rinnovabile dovrebbe essere quello di r endere autonomi e autosufficienti i territori, le famiglie e le piccole e medie imprese dai gestori nazionali più o meno unici. Si dovrebbe preferire, quindi, la distribuzione orizzontale e non verticistica dell'energia elettrica. Una centrale da 55 megawatt, sebbene termodinamica, produce energia centralizzata che, successivamente, un unico gestore/proprietario dovrà distribuire e vendere in maniera verticistica, anche a migliaia di chilometri rispetto al luogo di produzione. Sono da privilegiare, certamente, i piccoli impianti realmente utili e necessari a soddisfare le esigenze dei territori, in luogo dei grandi distributori di energia; in tal modo si eviterebbe il consumo del suolo , da impiegare in altre attività come l'allevamento e l'agricoltura, quindi per lo svolgimento di attività economiche compatibili con l'ambiente. Inoltre, l'energia prodotta, spesso al di sopra del fabbisogno nazionale, viene "buttata a mare" in quanto non accumulata e non accumulabile, ciò, evidentemente, a vantaggio della produzione di energia derivante da fonti fossili. Segui @Senato5stelle 4 Corso sull'usura per magistrati. Dove? All'associazione banche! nostre interrogazioni bocciate alla Camera. Solo la magistratura può intervenire per sanare e punire i responsabili di scandali di questa portata. M5S Commissione Finanze Il M5S a difesa dei cittadini contro l'usura: interrogazione al governo Se un corso per magistrati sull'usura si fa a casa dell'Abi, l'associazione delle banche , il prossimo corso antimafia dove lo teniamo? A casa di un boss? Questa è la domanda posta ai ministri della Giustizia e dell'Economia dai portavoce M5S della Commissione Finanze Camera riguardo al corso sul reato di usura , organizzato dalla Scuola Superiore di Magistratura assieme proprio ad Abi a Palazzo Altieri. Non ammettiamo che un'istituzione che dovrebbe essere simbolo di imparzialità , super partes e non influenzabile, quale la Scuola superiore della magistratura, si avvalga dei banchieri proprio su un tema che vede coinvolti molti manager bancari come indagati per reati di usura. L'ultima indagine sull'usura si è conclusa un mese fa grazie al pm Ruggiero -della Procura della Repubblica di Trani- e sono stati recapitati avvisi di conclusione delle indagini a 62 persone tra cui molti banchieri, oltre all'ex ministro Fabrizio Saccomanni e alla presidente Rai Anna Maria Tarantola in quanto, all'epoca dei fatti, erano rispettivamente Direttore Generale e capo del servizio Vigilanza di Bankitalia . Abbiamo raccolto la denuncia di Adusbef e intendiamo dare il nostro contributo per bloccare ogni azione che rischi di influenzare la magistratura soprattutto su temi che hanno visto connivenza e complicità tra personaggi delle istituzioni bancarie e della politica a danno dei cittadini. Il sistema bancario vigilato da Bankitalia è un mondo a sé, impenetrabile . Lo dimostrano molte Il M5S si sta impegnando a monitorare l'attività del governo in merito all'usura. Il rapporto per il 2012 dell''Unità di Informazione Finanziaria (UIF) presso la Banca d'Italia segnala, come era lecito attendersi, che in questo lungo periodo di crisi economica l'incidenza dell'usura su cittadini e imprenditori è in aumento. In tale contesto è doveroso pretendere dalla maggioranza una linea d'azione chiara. La legge 108 del 1996 fissa un tetto massimo ai tassi di interesse oltre al quale si sconfina nell'usura, con conseguenze penali per gli istituti finanziari. Tuttavia, una circolare della Banca d'Italia , dello stesso anno, permetteva alle banche di non considerare nel conto degli interessi la commissione di massimo scoperto*. In questo modo, interessi reali pagati dai clienti superiori al tetto legale, risultavano a norma di legge. Un'usura mascherata . La giurisprudenza, per mezzo di numerose sentenze della Corte Costituzionale, ha dichiarato la superiorità della legge 108 sulla circolare di Bankitalia, non vincolante per le banche. Nell'aprile 2010 l'Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari) ha presentato alle principali procure, forte delle sentenze, denunce per usura, abuso d'ufficio e favoreggiamento ai danni di Bankitalia. Il 10 giugno 2014, il Pubblico Ministero (PM) di Trani, Dott. Michele Ruggiero, a chiusura delle indagini, ha contestato il reato di usura ad alcune banche con il concorso morale degli ex vertici di Bankitalia e del dirigente del ministero del Tesoro Giuseppe Maresca. L'accusa era di aver aggirato la legge antiusura del 1996. Tra i 62 indagati risultano, peraltro, nomi di rilievo quali Anna Maria Tarantola (presidente Rai ed ex capo della 5 Vigilanza di Bankitalia), Fabrizio Saccomanni (ministro dell'economia del governo Letta ed ex direttore generale di Bankitalia), Alessandro Profumo (presidente del consiglio di amministrazione di Mps ed ex ad di Unicredit), Giuseppe Mussari e Francesco Gaetano Caltagirone (ex presidente e vice presidente di Mps). L'accusa fa notare che "per 18 lunghi anni, famiglie ed imprenditori strozzati dagli alti tassi di interesse usurari praticati dalle banche socie di Bankitalia, alla quale viene contestata per la prima volta da un Tribunale della Repubblica la non indipendenza dagli Istituti di credito, non hanno potuto far valere le proprie ragioni in giudizio". Veniamo, così, alla ragione dell' interrogazione al governo presentata dal M5S , prima firma Michele Giarrusso . Alla chiusura delle indagini di Trani, infatti, la Scuola Superiore della Magistratura (SSM), organo teoricamente terzo, ha organizzato un corso di aggiornamento per magistrati civili e penali sull'usura, come è nelle sue facoltà. Il problema è che il corso è stato pensato con il patrocinio di Banca d'Italia e Abi , coinvolte nelle indagini stesse ,e l'incontro è stato ospitato ieri, 14 luglio, e lo sarà oggi, addirittura in una stanza all'interno della sede Abi: Palazzo Altieri. Il M5S chiede quindi al governo di chiarire alcune questioni di notevole portata, non solo riferite al caso specifico. In particolare si pretende chiarezza riguardo ai pericolosi rapporti tra potere giudiziario e bancario . È bene chiedersi, innanzitutto, se il corso ha secondi fini, tra i quali influenzare magistrati attivi nelle indagini antiusura. Va spiegata poi la strana ospitalità dell'Abi. Il governo, infine, è invitato ad esprimersi su una urgente strategia d'azione per evitare i quotidiani soprusi che le banche infliggono tuttora ai cittadini. L'usura bancaria deve essere stroncata definitivamente, tanto più in una situazione di pesante restrizione del credito causata non solo dalla paura delle banche di non veder restituiti i prestiti, ma anche nella sfiducia dei cittadini, che non investono e non consumano. * http://it.wikipedia.org/ wiki/Commissione_massimo_scoperto Segui @Senato5stelle “Questa è l’acqua”, a Reggio Emilia il primo Festival sonoro della letteratura Esplorare la letteratura attraverso il suono, andando al di là della parola scritta, per ritornare al piacere di ascoltare le storie. Lo facevano i grandi autori come Kafka, Gogol, Puškin e Tolstoj, che prima di arrivare sui libri, leggevano i loro racconti in pubblico, declamandoli per farli ascoltare e per riportare la narrazione alla magia corale del riunirsi intorno ai cantastorie. Ora quelle impressioni potranno tornare in una rassegna dedicata alle parole, ma soprattutto alla musica e al sapore di tutto questo mescolato insieme. Dal 16 al 19 luglio a Reggio Emilia va in scena “Questa è l’acqua – Festival sonoro della letteratura”, una manifestazione nata da un’idea dello scrittore Paolo Nori per riportare al centro del palcoscenico la narrazione orale. “Ermanno Cavazzoni e io – ha spiegato Nori – non volevamo fare un festival letterario ma un archivio, l’archivio sonoro della letteratura. Avevamo, e abbiamo, l’impressione che ci sia molto materiale letterario non scritto, sonoro, che tutti i giorni si produce in Italia, in letture, conversazioni, presentazioni di libri, e che nessuno classifica e conserva. L’idea del festival – conclude ironicamente lo scrittore – era come di supporto all’archivio”. Proprio come facevano gli antichi, proprio come facevano i grandi autori, Nori lancia agli ospiti che interverranno la sfida della lettura pubblica. Sul palco nelle quattro serate in programma, si alterneranno artisti che leggeranno opere proprie e altrui, offrendo spunti sul senso della bellezza di esistere e anche sulla sua inconsapevolezza, come suggerisce il titolo del festival “Questa è l’acqua”, tratto dal discorso di David Foster Wallace del 21 maggio 2005 ai laureati del Kenyon College. L’iniziativa, realizzata dall’Arci di Reggio Emilia in collaborazione con l’assessorato 6 Cultura e Paesaggio della Provincia di Reggio Emilia, da mercoledì 16 luglio porterà in viale Ramazzini 72, tra la sede dell’Arci e il centro internazionale Loris Malaguzzi, voci e suoni della letteratura, pezzi di storie da ascoltare, ancora prima che leggere. Primo ospite sarà l’autore e fumettista Gipi, che leggerà pezzi di sue opere. Giovedì 17 luglio sul palco la serata si aprirà alle 19 con Daniele Benati che proporrà un inedito Samuel Beckett tradotto in dialetto reggiano. A seguire, alle 22 sarà la volta di Carlo Lucarelli, accompagnato dalla colonna sonora delle Mondine di Novi. Il programma prosegue venerdì 18 luglio con Giuseppe Bellosi, che darà voce alla lettura integrale de “La Fondazione” di Raffaello Baldini. Alle 22 altra lettura integrale sarà quella di Matteo B. Bianchi, che leggerà la propria opera “Mi ricordo”, seguita dalla scrittura, raccolta e lettura dei “Mi ricordo” dei presenti. La serata conclusiva è prevista sabato 19 luglio con l’ultimo concerto dei Nuovi Bogoncelli, che proporranno letture di Daniil Charms, e il gran finale con le poesie e gli scritti narrati da Mariangela Gualtieri. M5S Cultura: "La scuola è patrimonio di tutti: basta proclami, occorrono fatti" Dopo le riforme degli ultimi anni che hanno investito il mondo della scuola, è in arrivo un nuovo provvedimento da parte dell'attuale Governo. Il Movimento 5 Stelle ritiene che dietro la proposta di riforma del Ministro Giannini si celino, invece, solo ed esclusivamente i soliti tagli ad una scuola già abbondantemente vessata e saccheggiat a, atteggiamento in antitesi rispetto a quanto affermato qualche mese fa da Renzi durante il discorso di insediamento. Supplenze gratuite per i docenti, cancellazione delle graduatorie d'istituto senza assunzioni, aumento delle ore lavorative senza un aumento della retribuzione e taglio dell'ultimo anno di scuola superiore per i licei: lo scopo non pare proprio quello di potenziare l'offerta formativa ma di tagliare laddove occorrerebbe piuttosto investire, anche in considerazione del fatto che l'Italia ha già ridotto la spesa pubblica per l'istruzione trovandosi, infatti, al di sotto della media europea in ordine alla spesa pubblica in istruzione. La scelta del Governo di presentare una legge delega nel mese di luglio, nel bel mezzo del periodo estivo, significa ridurre notevolmente l'attenzione e la partecipazione dell'opinione pubblica e del mondo dell'istruzione: la scuola è un patrimonio dell'Italia e dei cittadini italiani, per questo nella discussione del suo futuro si devono coinvolgere i suoi operatori e le famiglie. L'aumento della partecipazione e del dialogo sembra essere il tema della conferenza stampa di Forza Italia prevista alla Camera oggi, lunedì 14 luglio: ci auspichiamo che anche questa conferenza stampa non si esaurisca ai soliti proclami senza sbocchi pragmatici . Il Movimento 5 Stelle ribadisce che fin troppo spesso questa vecchia politica non riesce ad andare oltre alla forma. Sembra, anzi parrebbe una certezza, essersi dimenticata della sostanza e del dialogo vero e genuino, necessario al fine di migliorare lo sfacelo in cui versa la scuola. Il Movimento 5 Stelle è in prima linea per dialogare con il mondo dell'istruzione, come dimostra il recente Tavolo di Confronto a 5 Stelle sul Reclutamento che ha avuto luogo alla Camera pochi giorni fa, e vigilerà affinché la voce dei cittadini sia rispettata e abbia il giusto peso all'interno delle istituzioni. I Portavoce senatori della 7a Commissione del Senato Manuela Serra, Michela Montevecchi, Enza Blundo Segui @Senato5stelle 7 Cagliari, no al progetto di trivellazione marina. Il M5S incontra i cittadini l Movimento 5 Stelle ha organizzato a Cagliari per sabato 12 luglio 2014, dalle ore 18:30 alle 20:00, presso i giardini pubblici di Viale San Vincenzo, un incontro territoriale con i cittadini; parteciperanno i portavoce del Senato e della Camera: Manuela Serra, Emanuela Corda e Andrea Vallascas. L'evento ha il precipuo scopo di dare, a tutti i cittadini che interverranno, informazioni utili in ordine all'istanza di permesso di prospezione denominato «d 1 E.P-.SC» presentata dalla Società Schlumberger Italiana S.p.A., in data 20 gennaio 2013 e pubblicata sul BUIG n°2 del 28 febbraio 2014. Con tale richiesta, la società indicata intende ottenere l'autorizzazione di prospezione dei fondali marini del c.d. Santuario Pelagos, area marina protetta di interesse internazionale, che, per quanto riguarda l'Italia, si estende tra lo spazio di mare compreso tra la Sardegna nord occidentale, la Liguria e la Toscana. Il progetto è finalizzato ad ispezionare i fondali marini indicati con la tecnica dell' "Airgun", consistente in "spari" di aria compressa sul fondo del mare, al fine della ricerca idrocarburi. In ordine a tale progetto la senatrice portavoce Manuela Serra, di concerto con i colleghi senatori, ha presentato in data 4 luglio 2014, ex artt. 9 ss. della legge n°241 del 1990 e 24 del D.lgs. n° 152 del 2006, delle osservazioni al Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. La discussione affronterà, più in generale, le problematiche inerenti i progetti di ricerca di idrocarburi a terra e a mare, evidenziando le varie criticità per l'ambiente, per l'uomo e per gli animali. Sarà presente anche la dott.ssa Manuela Pintus, biologa e membro del Comitato civico "No al Progetto Eleonora", che interverrà al fine di spiegare agli astanti le criticità dei progetti in oggetto. L'evento intende, nella sostanza, offrire un momento di riflessione, sotto il profilo sociale, economico e politico, sul particolare momento storico che il Paese sta affrontando, al fine di sviluppare possibili soluzioni condivise. La Meno-Democrazia di Renzi. Tra bugie e arroganza La MENO-democrazia di Renzi è servita! Il Senato (che continuerà ad avere poteri costituzionali importanti come quello di eleggere il Presidente della Repubblica ed i membri del CSM) NON sarà più eletto dai cittadini . Per i referendum abrogativi le firme richieste verranno alzate da 500mila a 800mila, per le leggi d'iniziativa popolare le sottoscrizioni necessarie saranno quintuplicate da 50mila a 250mila. Sempre più poteri saranno nelle mani del Presidente del Consiglio e del Governo a scapito del ruolo del Parlamento. Cari elettori- attivisti- rappresentanti del PD, che giustamente scendeste in piazza contro le modifiche costituzionali del governo Berlusconi e vi mobilitaste nel 2006 per il referendum che poi le bocciò, dove siete? Non vi sorge il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato, profondamente sbagliato, molto pericoloso e ben poco democratico nella MENOdemocrazia di Renzi? Per tranquillizzarli, Renzi sta facendo 'bere' ai cittadini la balla che la riforma sia frutto di un confronto allargato e democratico e che il governo sia aperto ai contributi e ai miglioramenti che possono arrivare dall'opposizione, ma si tratta di una vergognosa bugia! In Commissione Affari costituzionali il Movimento 5 Stelle ha presentato oltre 220 proposte di modifica, tra emendamenti e subemendamenti, e sono state tutte respinte. Eppure si trattava di modifiche che puntavano a ridurre i costi , tagliando numero dei parlamentari e loro indennità, e a introdurre delle forme di democrazia diretta e partecipata che permettevano una forma di controllo dei cittadini sulla politica. Tutte cose evidentemente sgradite al governo . Abbiamo constatato sulla nostra pelle che fuori dal patto di ferro tra Pd-Forza Italia il governo non intende toccare nemmeno una virgola di questo testo. Gli italiani devono sapere che le regole del gioco le stanno scrivendo in due, Renzi e Berlusconi, e tutti gli altri sono tagliati fuori senza possibilità di toccare palla. Segui @Senato5stelle 8