AGENDA 21 LAGHI
Bioindicazione della qualità dell’aria
mediante licheni epifiti
Dott.ssa Paola Anderi
Dott. Davide Baldi
Dott. Davide Bortolas
Cosa sono i licheni
Un lichene è il risultato di una
simbiosi tra un fungo e un’alga.
Il fungo (micobionte) riceve
carboidrati dall’alga (fotobionte)
e, in cambio, fornisce acqua e sali
minerali, Il fungo inoltre protegge
l’alga da eccessivo disseccamento
e dalle forti radiazioni luminose.
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Forme di crescita dei licheni
CROSTOSO
FOGLIOSO
FRUTICOSO
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Struttura interna di un lichene
La maggior parte dei licheni si
ancora al substrato per mezzo di
filamenti, detti rizine.
Le rizine NON sono radici.
Il lichene trae tutte le sostanze
necessarie alla vita dall’atmosfera.
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Tecniche di biomonitoraggio
Il biomonitoraggio permette di identificare lo stato di alcuni
parametri ambientali sulla base degli effetti da essi indotti su
organismi reattivi.
Sono possibili due tecniche:
BIOACCUMULO: viene misurata la concentrazione di sostanze
in organismi in grado di assorbirle dall’ambiente e accumularle;
BIOINDICAZIONE: vengono stimate le variazioni ambientali
sulla base delle modificazioni morfologiche, fisiologiche o
genetiche indotte su organismi, popolazioni o comunità.
I licheni possono essere utilizzati sia come bioaccumulatori,
sia come bioindicatori
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Licheni come bioindicatori
Nel caso dell’Agenda 21 Laghi i licheni vengono usati come
bioindicatori.
Ciò è possibile perché i licheni hanno le
seguenti caratteristiche:
- sensibilità agli inquinanti atmosferici;
- ampia diffusione nell’area di studio;
- scarsa mobilità;
- lungo ciclo vitale;
- uniformità genetica;
La biondicazione tramite licheni si basa sul fatto che l’inquinamento
atmosferico causa modificazioni sui licheni epifiti. In particolare una
riduzione del numero totale di specie.
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Perché bioindicazione?
La bioindicazione non misura direttamente
l’emissione di sostanze inquinanti, stima gli
effetti dell’inquinamento sugli organismi.
VANTAGGI
- È poco costosa
- Rileva gli effetti di tutti gli inquinanti, su
ampie superfici e su tempi prolungati
- Rileva gli effetti combinati di più inquinanti
LIMITI
- Non dà informazioni sui singoli inquinanti
- Non dà risultati puntuali nel tempo
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Le esperienze in Europa
A partire dall’inizio degli anni ’70 (Hawksworth & Rose, 1970) ad oggi
sono stati proposti numerosi metodi per la bioidicazione tramite licheni:
in Gran Bretagna, Francia, Svizzera Olanda, Germania e Italia.
Alla fine degli anni '80, un gruppo di lichenologi svizzeri (Ammann et
al. 1987) testarono la predittività delle formule dei diversi indici di
qualità dell’aria mediante licheni epifiti elaborati fino ad allora.
L’ordine tedesco degli ingegneri (VDI, 1995) ha elaborato delle lineeguida per la Germania. In Olanda Van Herk (1999) è stato di recente
elaborato un metodo basato su un approccio fitosociologico.
Standardizzazione europea del metodo BL: un gruppo di lavoro
costituito dai principali esperti europei sta attualmente elaborando un
metodo di bioindicazione unificato e standardizzato a livello europeo.
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In Italia: il metodo IBL ANPA
In Italia il metodo elaborato da
Nimis et al. (1989) è stato
ampiamente utilizzato (290 studi
negli anni ’80, oltre 600 negli anni
’90).
Nel 2001 l’Agenzia Nazionale per
la Protezione dell’Ambiente ha
stabilito uno standard
per il
metodo IBL in Italia.
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Il metodo IBL ANPA: suddivisione del territorio
Rete Nazionale ANPA: Stazioni
di rilevamento di 1 km2 distribuite
sul territorio secondo un criterio
statistico ed individuate da una
griglia 18x18 km.
Per studi di maggiore dettaglio si
può utilizzare una griglia a maglie
più strette che si possano integrare
con la Rete Nazionale ANPA.
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Il metodo IBL ANPA: la scelta delle stazioni
Sul territorio vanno individuati 3
alberi con caratteri adatti:
- Stessa specie (o specie simile, in
particolare per la corteccia)
- Inclinazione tronco < 10°
- Circonf. minima tronco 60 cm
- Assenza di disturbi (verniciature,
malattie, eccesso di muschi…)
- Piante isolate o al margine di
bosco
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Il metodo IBL ANPA: il reticolo di campionamento
Su ogni albero da campionare
viene posizionato, a circa 1 m dal
suolo, un reticolo formato da un
fila verticale di 5 quadrati da
10x10 cm.
Vengono identificate le specie
licheniche presenti e ne viene
contato il numero all’interno di
ogni quadrato.
La rilevazione viene ripetuta per i
quattro punti cardinali: Nord, Est,
Sud e Ovest.
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Il metodo IBL ANPA: il calcolo dell’IBL
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Il metodo IBL ANPA: elaborazioni cartografiche
Per facilitare la lettura dei dati i valori di BL delle singole stazioni
vengono fatti rientrare in classi di qualità.
Ad ogni fascia di valori corrisponde un diverso grado di
naturalità/alterazione e un colore che verrà riportato su una carta
tematica.
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Il metodo IBL ANPA: risultati cartografici
La cartografia può essere realizzata
secondo due diverse procedure:
1)La griglia di riferimento viene
riportata sulla carta. Al quadrato
corrispondente a ogni stazione
viene dato il colore relativo al
valore di BL della stazione
2)Si utilizza un programma di
mappatura
automatica
che
effettua interpolazioni tra valori
contigui
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Biomonitoraggio mediante i licheni