TONNO ROSSO
ABC: AVOID BY CATCH E RIGETTI
Avoid By Catch
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FONDO EUROPEO PESCA
PROGRAMMAZIONE 2007 - 2013
Osservatorio
nazionale
della pesca
UNIONE EUROPEA
FAI
FEDERPESCA
TONNO ROSSO Thunnus thynnus Nome comune: Tonno rosso Classe: Actinopterygii Ordine: Perciformes Famiglia: Thunnidae Genere specie: Thunnus thynnus Descrizione E’ un pesce dal corpo fusiforme di grandi dimensioni, che può pesare anche 500-­‐600 Kg. Ha la bocca dotata di denti conici sulle mascelle e sul palato. La colorazione è quella tipica dei pesci pelagici: ventre argenteo e dorso blu scuro. Le pinne dorsali sono unite: la prima, falciforme, è giallo-­‐blu; la seconda è marrone. Dietro alla seconda dorsale sono presenti 8-­‐ 10 pinnule (non delle vere pinne, in quanto prive di strutture ossee) gialle con bordature nere. Ha peduncolo caudale carenato, per stabilizzare il nuoto. Può raggiungere i 3 m di lunghezza e i 450 Kg di peso, ed è uno dei pesci ossei di maggior grandezza. Il tonno vive nell’Oceano Pacifico e nell’Atlantico ed è presente in tutto il Mediterraneo e nel Mar Nero. Esistono almeno due sottospecie, una atlantica (T. thynnus thynnus , presente anche nei nostri mari) ed una pacifica (T. thynnus orientalis). Gli immaturi frequentano generalmente acque temperate, mentre gli adulti vivono anche a basse temperature. Interessante osservare che il tonno è un pesce omeotermo, ovvero in grado di regolare la sua temperatura corporea, che può superare di una decina di gradi quella esterna. In particolare si avvicina alla fascia costiera nel periodo riproduttivo, maggio-­‐giugno, e durante i primi mesi dell’autunno dove arriva per nutrirsi. Alcune sub-­‐popolazioni di questa specie colonizzano le coste mediterranee per tutto l’anno non effettuando la migrazione atlantica. Biologia E’ una specie pelagica a comportamento gregario e migra spostandosi più vicino alla costa nelle stagioni calde. Può coprire distanze di oltre 250 km/giorno, con una velocità pari a 75 Km/h. Durante il periodo riproduttivo, costituisce banchi molto numerosi, che si muovono lungo coste dell’Africa settentrionale, della Sicilia e della Sardegna, del basso Tirreno e della Liguria. Dall’Atlantico entrano individui solo per riprodursi e poi ritornano nell’oceano. La deposizione delle uova avviene in ambiente pelagico sotto forma di dispersione dei gamete di entrambi i sessi. Una femmina attorno ai 300 Kg rilascia fino a 10 milioni di uova per stagione. Non ci sono cure parentali. Uova e larve sono state ritrovate in Mediterraneo e lungo la costa occidentale della Spagna tra giugno e luglio. Nella fase larvale è planctofago, mentre da adulto preda cefalopodi, crostacei e soprattutto pesci pelagici di piccolo dimensioni, prevalentemente sardine. La maturità viene raggiunta a 4-­‐5 anni (lunghezza 90 cm). Sono stati pescati individui di 15 anni di età. Habitat T. thynnus viene ritrovato in Oceano Atlantico ma a partire dalla stagione primaverile, gli esemplari maturi cominciano a migrare verso acque più calde, Mar Mediterraneo e Golfo del Messico, dove va a riprodursi. La capacità di compiere ampie migrazioni è dovuta ad una elevata capacità natatoria, conferita da una particolare rete di vasi sanguigni che permette una maggiore efficienza dell’apparato muscolare. Il tonno effettua anche migrazioni verticali durante i diversi periodi dell’anno in base alla temperatura dell’acqua. Questo fa si che la sua alimentazione è variegata e comprende anche organismi demersali (merluzzo, gambero). Alcuni banchi di tonni soprattutto nella zona del salernitano compiono spostamenti stagionali costa-­‐largo seguendo i gruppi di pesci di cui si cibano. Nello specifico durante il periodo primaverile-­‐estivo restano sotto costa mentre durante l’estete si spostano al largo per poi rientrare sotto-­‐costa nei mesi autunnali. Attività di pesca Considerata tra le specie più pregiate dal punto di vista culinario, presenta un elevato valore commerciale soprattutto per la richiesta che arriva dal mercato nipponico. Attualmente la pesca del tonno rosso (Thunnus thynnus) è regolata da un sistema stringente di quotazione che permette di effettuare questa attività solo alle imbarcazioni che per normativa ministeriale possiedono la quota (per maggiori dettagli vedi scheda ICCAT). La maggior parte dei quantitativi pescabili è di concessione ai grandi pescherecci che effettuano la pesca con la rete a circuizione. Un ulteriore porzione di quota è affidata alla pesca con il palangaro ed infine piccole porzioni sono concesse ad altre realtà di pesca come la tonnara fissa e la pesca sportivo-­‐ricreativa (vedi tabella sotto). SISTEMI DI PESCA % Circuizione (PS) 74.32 Palangaro (LL) 13.57 Tonnara fissa (TRAP) 8.45 Pesca sportiva – ricreativa (SPOR) 0.47 Quota non divisa (UNCL) Da decreto ministeriale 17-­‐04-­‐2015 L 3.19 a pesca con la rete a circuizione, che può essere effettuata solo per un mese all’anno (vedi scheda iccat), che coincide con il periodo in cui i tonni arrivano nel Mediterraneo per la riproduzione e quindi formano banchi numerosi, ha subito un notevole mutamento con la costruzione delle cosi chiamate gabbie di accrescimento per tonni. Queste gabbie sono dei veri e propri recinti off-­‐shore in cui i tonni vengono trasportati dopo che sono stati racchiusi nelle reti. I pesci una volta dentro le gabbie sono nutriti secondo dei criteri standard di alimentazione (acciughe, sarde, sgombri e calamari) e quindi ingrassati. Da qui poi verranno prelevati e trasferiti sul mercato. Discorso diverso è quello per i pesci pescati all’amo dei palangari, per i quali non esistono limiti temporali per eseguire la loro attività di pesca ma solo il limite massimo della quota assegnata. L’attività di pesca del tonno negli anni a causa delle stringenti normative che la regolano ha subito un decremento notevole sia per quel che riguarda il numero di addetti sia per quel che riguarda le tradizioni di determinate aree del Mediterraneo. Attualmente l’impossibilità di pescare il tonno sta arrecando notevoli problemi alle molteplici marinerie dell’area tirrenica del sud Italia. Esempi evidenti di criticità sia normativa che ambientale si riscontrano nell’attività di pesca alle alici con la rete a circuizione e nella pesca del pesce spada con il palangaro. Il tonno rosso nel Compartimento Marittimo di Salerno. La zona del litorale salernitano è storicamente nota per essere tra le più produttive per la pesca del tonno rosso. Non a caso la maggior parte delle barche autorizzate alla pesca di questa specie con le reti a circuizione appartiene alle marinerie di Salerno e di Cetara. Dal punto di vista ecologico questa zona rappresenta per i tonni sia un’area di riproduzione che di accrescimento dei giovanili. Molti banchi di tonni, che sono definiti dai pescatori “tonno locale”, colonizzano queste acque per tutto l’anno, compiendo movimenti verticali in base alle variazioni di temperatura della colonna d’acqua. Durante queste migrazioni i tonni sono soliti cibarsi di tutto quello che incontrano e quindi anche di risorse demersali sfruttate dalla pesca locale, come ad esempio merluzzi e diverse specie di gamberi. Durante la primavera-­‐estate, periodo più produttivo per la pesca delle alici nelle zone della provincia di Salerno, i banchi di tonni “disturbano” tale attività con la loro massiccia presenza predando le alici raccolte nelle reti e rompendo le stesse con la loro grossa mole. Infatti è proprio in questo periodo che i tonni in notevole numerosità si avvicinano alla costa per la riproduzione. L’impossibilità di pescare i tonni per le numerose imbarcazioni che effettuano la pesca con il palangaro soprattutto nel sud del Salernitano sta arrecando gravi danni alla loro economia. Nello specifico la pesca del pesce spada effettuata con gli ami non può non attrarre il voracissimo tonno rosso e spesso accade che sono catturati numerosi esemplari di questa specie che non possono essere commercializzati e che rappresentano un vero è proprio neo normativo per i pescatori stessi che sono costretti a liberarli sia vivi che morti. Inoltre dal punto di vista ecologico è noto che spada e tonno non riescono a convivere e che essendo due grandi predatori pelagici entrano in competizione tra di loro. Da metà agosto a fine ottobre il novellame di tonno ha raggiunto il peso di circa 1-­‐3 kg e questo fa si che inizi ad essere un vorace predatore entrando in conflitto con le attività di pesca locale soprattutto la pesca delle alici con la rete a circuizione. TONNO ROSSO
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