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|Numero 11 / 2011|
Dal 22 al 28 agosto la nona edizione, particolarmente
selettiva, con oltre la metà dei ritiri su 2.500 atleti
Reportage
Dietro le quinte
dell’UTMB 2011
con Vibram
Un team di 10 persone ha ripreso notte e giorno
gli atleti Vibram. Una splendida esperienza che
ha portato alla realizzazione di un intenso video.
Dal nostro inviato a Chamonix
BENEDETTO SIRONI
km – 5.100 mt di dislivello positivo) piazzandosi
oltretutto in ottima posizione.
Della The North face Ultra Trail du Mont Blanc
2011 sapete ormai tutto. Sono passati quasi 3
mesi dalla gara e i vari media, specializzati e
non, hanno ampiamente vivisezionato l’evento
con dovizia di particolari e considerazioni annesse, a partire dalla terza vittoria consecutiva di
Kilian Jornet (2008, 2009 e 2011, nel 2010 la
gara è stata sospesa a causa del maltempo). Il
motivo per cui noi ne parliamo solo adesso è la
diversa chiave di lettura che vogliamo offrirvi,
visto che quest’anno l’UTMB l’abbiamo vissuta in
prima persona sotto un’angolatura particolare,
molto intensa ed emozionante (per un riassunto
telegrafico della gara vedi il box a destra).
DIETRO LA TELECAMERA - Al fine di documentare al meglio questa straordinaria esperienza,
ogni atleta Vibram è stato seguito nel corso
della gara dalle telecamere di Sportmaker,
azienda milanese specializzata in servizi per le
aziende tra i quali proprio la produzione video.
La troupe di Sportmaker aveva già realizzato il
video di presentazione del team Vibram e per
l’UTMB si è fatta letteralmente “in quattro”: ossia ha seguito notte e giorno la gara con ben 10
persone suddivise in quattro team, uno per la logistica e tre dedicati unicamente alle riprese
video, al fine di poter documentare i passaggi di
tutti e quattro gli atleti in svariate posizioni del
percorso. Il tutto con il supporto di Ferrino (che
ha fornito il materiale), sotto la supervisione tecnica di Alessandro Beltrame (esperto operatore
con svariate esperienze tra documentari e outdoor in qualsiasi condizione e frangente) e la
precisa regia di Luca Santini (vero e proprio
guru della logistica e general manager di Map
srl, società italiana di formazione aziendale specializzata in outdoor training).
IL TEAM VIBRAM - Breve premessa: come vi
avevamo annunciato sul numero 9 di Outdoor
Magazine, Vibram - già sponsor ufficiale dell’evento negli ultimi quattro anni - ha deciso di
partecipare all’UTMB 2011 con un proprio team.
Partendo da 150 candidature provenienti da 12
nazioni sono stati selezionati 5 atleti che potessero rappresentare al meglio lo spirito del brand
e che rispondessero al claim “Ordinary people
being extraordinary”, ovvero persone “normali”
in grado di compiere imprese eccezionali (sottointeso, grazie anche al brand dell’ottagono
giallo, visto che hanno utilizzato modelli Lafuma, Saucony, Hi-Tec e New Balance con suola
Vibram). È nato così il Team Vibram UTMB, con
due atleti italiani, uno svizzero e due francesi, in
grado di rappresentare tutti e tre i paesi attraversati. Nella pagina a fianco trovate le interviste ai 4 atleti (il quinto, lo svizzero Candide Gabioud, non ha potuto partecipare causa
infortunio). Menzione a parte merita Jerome
Bernard, responsabile marketing Vibram, che
non ha partecipato all’UTMB ma ha dato ottima
prova di sé nell’altrettanto impegnativa CCC (92
DUE GIORNI INTENSI - Abbiamo avuto il piacere
di unirci al team Sportmaker e di vivere quindi
sul campo l’evolversi della gara. Innanzitutto le
condizioni meteo quest’anno sono state davvero impegnative per gli atleti. Pioggia battente,
neve in quota e basse temperature hanno
costretto gli organizzatori a posticipare la partenza alle 23.30 (anziché alle 18.30) e a modificare il percorso (169 km al posto di 166 km).
Tutto ciò ha reso l’edizione 2011 la più sfiancante della storia dell’UTMB, come testimonia
anche l’elevato numero di abbandoni (circa la
metà). Seguire dal vivo molte fasi della gara,
accogliere gli atleti esausti e affamati ai ristori,
scorgere nei loro occhi le più variegate e intense emozioni. E ancora: aspettarli in cima a un
colle dopo un’interminabile salita di 1.000 metri
di dislivello alla luce di una lampada frontale o
incrociare il loro sguardo perso tra la voglia di
abbandonare e l’incrollabile volontà di arrivare
fino alla fine per sé, per la propria famiglia, per
tutti coloro che li hanno sostenuti. Un viaggio
verso i confini dei propri limiti, tante scene di un
unico film che le telecamere di Sportmaker
hanno cercato di immortalare in un epico ma
quanto mai umano racconto corale.
Foto davanti allo stand Vibram per alcuni atleti e staff aziendale.
Una delle frasi del video Vibram: “Start Factor - Tensioni, speranze, paure, certezze. Il sapore dolce-amaro
dell’inquietudine. Riesco quasi a sentirli: centinaia di cuori palpitanti d’attesa, migliaia di battiti sempre più
forti. Come granelli di questa umana, immensa clessidra, scandiamo l’attesa della partenza”.
UTMB 2011 IN PILLOLE
169 km dell’edizione 2011
9.700 mt di dislivello positivo in semi-autonomia
46 ore massime per finire la gara
2.554 iscritti
2.369 i concorrenti sulla linea di partenza
186 donne (7,85%)
1.133 finishers (il 47,83% contro il 60,5% nel
2009) tra cui 72 donne
1.237 numero di abbandoni (52,25%)
1.700 volontari
3 paesi attraversati (Francia, Svizzera, Italia)
15 comuni attraversati
71 ghiacciai lungo il percorso
400 vette attorno al percorso
33 punti ristoro
5.500 sacchi da gestire
48 punti di controllo
100 personale medico (30 medici, 70 infermieri)
LA FORZA DEL TEAM - Al di là dei risultati raggiunti, comunque ottimi (vedi interviste a fianco),
l’esperienza del team Vibram è stata anche l’occasione per un coinvolgimento di parte dello
staff aziendale. Oltre a essere presenti con uno
stand nel villaggio espositivo di Chamonix, come
tutti gli altri sponsor, Vibram ha infatti messo in
campo un secondo team composto da alcuni dei
suoi dipendenti e collaboratori, chiamati a seguire e assistere gli atleti lungo il percorso. Tra i
quali Nicola Faccinetto (team coordinator), Corrado Giambalvo (maratoneta e membro del Vibram FiveFingers Test Team), Annalaura Gatto
(marketing) e il già citato Jerome Bernard. Perfino l’amministratore delegato Adriano Zuccala ha
dato prova del suo “attaccamento alla maglia”
nonché della sua ottima forma fisica correndo per
alcuni tratti del percorso con i vari atleti...
BUONA VISIONE - Questa bellissima esperienza
ha dato vita a “The Extraordinary Story”, filmdocumentario di 40 minuti dedicato appunto al
team Vibram ma anche all’UTMB in generale,
con tutto il suo incredibile bagaglio di emozioni.
Ci piace per questo chiudere proprio citando
un’altra delle frasi racchiuse in questo film, oltre
a quella che trovate sotto la foto in apertura:
150 punti soccorso
48.000 TUC
20.000 barrette ai cereali
7.500 banane
400 kg di salame
2.600 kg di formaggio
8.500 litri di minestra
10.000 litri di Coca-Cola
4.800 lattine di birra
96 ore d’animazione
Podio femminile:
25h02m00s Elisabeth Hawker (GB)
27h55m34s Néré Martinez Urruzola (ESP)
28h30m28s Darcy Piceu Africa (USA)
Podio maschile:
20h36m43s Kilian Jornet Burgada (ESP)
20h45m30s Iker Karrera Aranburu (ESP)
20h55m41s Sébastien Chaigneau (FR)
“Nature factor - Sentire il caldo abbraccio dell’infinito, condividere gli umori della terra. Natura. in
queste cangianti distese, tra spazi lucenti e
incontaminati, ritrovo te, materna compagna di
viaggio. Un’ombra minuscola mi corre a fianco,
tra cime imponenti e maestose. Ripenso alle
parole di Walter Bonatti. Come un instancabile
esploratore, proteso verso nuove sfide, sconfinati orizzonti. Ma la più grande avventura è sempre
dentro noi stessi”.
Il film Vibram realizzato da Sportmaker sarà distribuito tramite DVD attraverso molteplici canali.
È candidato inoltre a partecipare ad alcuni tra i più
importanti festival di cinema e montagna in Italia
e a livello internazionale.
Un riassunto del filmato è
stato inserito nel DVD ufficiale dell’UTMB. In attesa
di una visione completa
potete gustarvi il trailer inquadrando il codice QR o visitando il nostro sito
nella sezione video (www.outdoormag.it)
Foto: Ettore Cavalli - www.sportmaker.it
Il campo base del team Sportmaker, autore delle riprese del video Vibram. A destra il team Sportmaker al completo.
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ORDINARY PEOPLE BEING EXTRAORDINARY – LE INTERVISTE DEGLI ATLETI VIBRAM CHE HANNO PARTECIPATO ALL’UTMB 2011
JEROME BERNARD: “ALL’ARRIVO MI SENTIVO DI VOLARE!”
Jerome Bernard, direttore marketing
di Vibram, è sceso in campo all’UltraTrail du Mont-Blanc gareggiando nella
CCC, maratona di 93 km e 5.300 mt di
dislivello. Passione e costanza alla
base di un risultato sorprendente.
Hai chiuso 292° alla
CCC, un ottimo piazzamento per un atleta
neofita. In cosa ti ha aiutato sentirti una “ordinary person” e cosa c’è di
“extraordinary” nella
tua esperienza all’UltraTrail du Mont-Blanc?
Ho partecipato alla CCC
con molta umiltà e con
mille riserve. Avevo due
obiettivi: quello dichiarato di terminare la gara e
quello “nascosto” di provare a tagliare il traguardo in un massimo di 20 ore. Ed è stato davvero straordinario riuscirci in 16 ore!
Come ha inciso sulla tua prestazione
il doppio ruolo di atleta sul campo e
direttore marketing Vibram?
Vibram è un marchio così forte da
comportare un grosso carico di aspettative nel momento in cui decidi di gareggiare con i suoi colori. Questo ha significato per me una sorta di pressione
durante tutta la corsa. Ma il rovescio
della medaglia è stata la forte carica e
la spinta ad andare avanti derivate dal
vedere gli spettatori associare immediatamente il mio nome a quello di un
brand così prestigioso. Vivere la gara
anche da atleta mi ha permesso inoltre
di guardare l’intero evento UTMB da una
prospettiva diversa, un punto di vista
privilegiato che ti fa scoprire quanto
lavoro c’è dietro al “palcoscenico” di
ogni singola gara in programma.
Cosa ti ha spinto a non mollare fino
al traguardo finale?
Una grande motivazione legata a un
anno intero di sacrifici e allenamenti. La
CCC era un obiettivo personale, una
sfida con me stesso. Ora posso dire che
è stata una fatica ben spesa, visto che
sono riuscito a percorrere di corsa tutti i
tratti in piano e in discesa, e a mantenere un ritmo quasi invariato a partire dal
20 km di gara.
Qual è il ricordo più
bello che conservi di
tutta la gara?
Gli ultimi 7 km prima
dell’arrivo. Li ho vissuti
con uno stato di grazia
che non provavo da tantissimo
tempo.
Le
gambe andavano bene,
avevo l’impressione di
volare, un’emozione davvero indimenticabile!
Anche tu, come
Marco Zanchi, gareggiavi con le Saucony Xodus 2.0, con suola
Vibram Xodus. Qual è il tuo giudizio su
questa calzatura?
Questa scarpa, così come tutti i prodotti Saucony, ha la corsa nel suo dna. È
comoda e precisa, con una suola perfettamente in grado di assicurare grip e
tenuta in tutte le condizioni, anche sul
bagnato. Con tutta la pioggia che abbiamo preso, posso garantire che la performance della suola è stata incredibile. Se
indossi Saucony Xodus 2.0, praticamente ti dimentichi di averla al piede e questo credo sia il complimento più grande
che si possa fare a una scarpa. In realtà
l’intero equipaggiamento di gara, compresi gli articoli forniti dai nostri partner
tecnici (Petzl, Montura, Camelbak,
Julbo), si è dimostrato all’altezza delle
aspettative riposte.
Possiamo allora tradurre il tuo entusiasmo in una promessa di partecipazione alla prossima edizione?
Ogni sfida che si rispetti, come la CCC,
ha bisogno di tempi e valutazioni.
Staremo a vedere.
RAPHAËL BODIGUEL: “PARTIRE È GIÀ LA PRIMA CONQUISTA”
Francese di 39 anni, è un impiegato
dotato di grande motivazione e forte
potenziale. Definisce l’UTMB, che ha
chiuso al 101° posto in
33h13m26s, “la corsa la più
prestigiosa al mondo”.
Sei passato dal 52° posto
alla CCC del 2010 al 101°
dell’UTMB nel 2011. Un importante passo avanti, no?
Certamente. Aggiungerei
anche il 72° posto all’Argentière, ma lì ho perso terreno
perché sono rimasto sulla
strada e alla fine i piedi
hanno cominciato a farmi molto male.
Sono arrivato al traguardo camminando.
Quali sono le differenze tra la CCC e
l’UTMB in termini di performance e di
emozioni vissute?
Dal punto di vista emotivo, le due
gare sono identiche. In entrambi i casi mi
sono ritrovato ad attraversare territori
sconosciuti come all’interno di una vera
avventura. In termini di performance,
ero più preparato per l’UTMB. Conoscevo
una parte del percorso grazie alla precedente esperienza della CCC e al lavoro di
ricognizione fatto a luglio col Team Vibram. Mi ero anche allenato molto di
più, sia in termini di distanze coperte
che di intensità. Nessun aspetto della
gara doveva essere lasciato all’improvvisazione, dalla gestione del cibo ai tempi
di permanenza nelle stazioni di ristoro.
Qual è il più bel ricordo che ti sei
portato dietro dall’UTMB?
Di sicuro la partenza, perché ero ansioso di iniziare la gara. Già solo cominciare è stata una vittoria. E il sorgere del
sole dietro l’innevata Croix du Bonhomme è stato magnifico! Il passo del
monte Seign con la neve e le raffiche di
vento non sono stati così
piacevoli, ma hanno permesso ai partecipanti di dimostrare la loro determinazione a finire la gara
nonostante le avversità climatiche.
Il sostegno del Vibram
Tester Team ti ha aiutato?
Non credevo che avrei
avuto assistenza durante la
gara, quindi la presenza del
team Vibram è stata una
vera sorpresa. Nonostante la mia “timida” partenza, erano sempre lì ad
aspettarmi nelle stazioni di ristoro per incoraggiarmi e assistermi. Anche grazie a
loro, tagliare il traguardo non è stato poi
così duro.
Hai corso l’UTMB con scarpe Saucony
Xodus 2.0, con suola Vibram Xodus.
Qual è il tuo giudizio su queste calzature dopo una gara così faticosa?
Hanno un grip davvero eccezionale e,
nonostante il look non particolarmente
accattivante, una volta indossate sono
leggere e dinamiche. Il sistema di supporto, con i rinforzi gialli che dalla scarpa
arrivano alle stringhe, assicura un’eccezionale stabilità in discesa.
Parteciperai all’edizione 2012 dell’UTMB?
C’è sempre qualcosa da imparare in
una gara così faticosa. Ora so dove bisogna migliorare. Quindi sì, sarò disponibile per la prossima edizione. La
parte più dura sarà il sorteggio di gennaio 2012.
GIUSEPPE MARAZZI: “L’UTMB PER ESPLORARE I PROPRI LIMITI”
Dopo l’interruzione forzata dell’edizione 2010,
Beppe Marazzi questa volta è arrivato fino al traguardo finale dell’UTMB. Ecco la sua cartolina dal MonteBianco.
Arrivare 49° all’UTMB a tre anni dall’ingresso ufficiale nel circuito del trail
running è davvero un ottimo risultato.
Cosa ti ha aiutato in questa impresa
personale?
Di sicuro ha giocato un ruolo fondamentale mantenere la testa sulle spalle e
conservare sempre un certo equilibrio.
Perdere il controllo nei tanti momenti di
abbattimento avrebbe di sicuro pregiudicato l’esito della gara. Ho chiuso con un
tempo di 30h17m51s.
L’anno scorso hai vissuto solo l’esperienza della
partenza a causa dell’interruzione forzata della
gara dovuta al maltempo. Come hai vissuto questa
seconda partecipazione all’UTMB?
Per certi versi come una continuazione della precedente. Le condizioni del tempo alla partenza erano
molto simili a quelle dell’anno scorso e temevo una
nuova interruzione. Poi tutto è migliorato e ho potuto finalmente vivere le emozioni della corsa fino alla
fine.
Cosa ti ha colpito di più della gara?
Di sicuro il tratto che va dal 30° km (più o meno
dove l’anno scorso c’era stata l’interruzione) fino a
Courmayeur. Paesaggi mozzafiato e sconosciuti che
ho attraversato con il morale alto e il fisico riposato.
Dovendo racchiudere l’esperienza dell’UTMB in una
massima, direi che questa gara ti aiuta a
esplorare i tuoi limiti per capire fin dove
puoi spingerti col corpo e con la mente, e
come sia possibile sfruttare in fondo
tutte le tue capacità e abilità.
È stato importante il supporto dei
tuoi sostenitori?
Direi fondamentale. Soprattutto nei momenti di crisi e di scoraggiamento, la differenza la faceva la grossa spinta morale dei
ragazzi del Vibram Tester Team e dell’intera troupe che ci seguiva. Sapere che c’è un
fotografo che resta sveglio di notte nel
bosco per scattarti una foto ti aiuta ad andare avanti
perché sai che qualcuno ti sta aspettando e che è lì per
valorizzare la tua impresa.
Hai gareggiato con scarpe Lafuma Speed Trail con
suola Vibram Vitesse. Un tuo parere su queste calzature?
Sono perfette per grip, leggerezza e traspirazione.
Assicurano tenuta e perfomance anche nelle condizioni di maggiore disagio, come nella corsa sulla roccia e sul fango.
Pronto a partire per l’UTMB 2012?
È davvero un grande impegno, ma direi di sì.
JOHAN SÉRAZIN: “L’IMPORTANZA DELL’UMILTÀ CONTRO LE AVVERSITÀ”
Francese di 41 anni, lavora nella logistica. Corridore
di lunga esperienza, atleta di triathlon dal 1987 al
1995, ha partecipato all’UTMB nel 2006
classificandosi 12°.
La tua precedente partecipazione all’UTMB, nel 2006, è stata un vero successo
e si è conclusa con un 12° posto. Sfortunatamente quest’anno hai dovuto abbandonare la gara al 50° km. Cosa è successo?
Non ero al massimo della mia condizione fisica. Il meglio della mia stagione è
stato molto tempo prima dell’UTMB. Dopo
un ottimo periodo tra maggio e luglio, c’è
stato un lento declino che mi ricorda di essere un uomo
e non una macchina.
Qual è l’esperienza più entusiasmante che questo
tipo di gara regala a un atleta, anche quando non
arriva a tagliare il traguardo?
L’emozione della partenza. Dopo mesi di preparazione, il momento finalmente arriva e ti sale l’adrenalina
insieme alla paura. È necessario conservare una buona
dose di umiltà per confrontarsi con l’oscurità della
notte, le avversità del tempo e la fatica fisica.
In che modo il Vibram Tester Team ti ha aiutato
durante la gara?
È importante sapere che condividerai le
emozioni della gara con altre persone, con
il Vibram Tester Team, con la famiglia, con
gli amici. Questo mi incoraggiava e mi
dava la giusta motivazione per andare
avanti.
Hai usato le scarpe Lafuma Speed Trail
con suola Vibram Vitesse. Qual è il tuo
giudizio su questa calzatura dopo una
gara così faticosa?
Amo queste scarpe per la loro leggerezza, flessibilità e dinamicità. In più, il loro grip è davvero eccezionale. Quando il terreno si fa difficile e le condizioni climatiche critiche, le suole Vibram mi danno
sicurezza e questo è un fattore fondamentale.
Sfiderai di nuovo il Monte Bianco partecipando
all’edizione 2012 dell’UTMB?
Non sono così sicuro per il 2012, ma di certo un giorno tornerò perché non sopporterei di legare il mio ultimo ricordo della gara a un ritiro.
MARCO ZANCHI: “ASPETTATEMI AL PROSSIMO CHECK-POINT!”
Emozioni e ricordi dalla gara. Marco Zanchi quest’anno ha partecipato per la prima volta all’UTMB e questo,
come lui stesso ha dichiarato, “è un sogno che si concretizza”. Giunto 32°, ci racconta la sua impresa.
Arrivare 32° alla gara regina del trail
running è davvero un’esperienza “extraordinary” per un atleta che ha cominciato
a correre in montagna “solo” dal 2002.
Cosa ti ha aiutato a raggiungere un tale
risultato?
La mia fortuna è stata avere dei maestri
di prim’ordine, atleti di prestigio nazionale
che mi hanno accompagnato negli allenamenti durante tutti questi anni. La forza di
volontà e la costante voglia di migliorare
hanno fatto il resto. Sono arrivato primo tra
gli atleti italiani iscritti, con un tempo di 28h37m14s.
Qual è lo spirito con cui hai affrontato l’UTMB?
Mi ritengo una “ordinary person”, non un grande
atleta. Non sognavo di arrivare primo ma di raggiungere un obiettivo personale, quello di terminare la gara.
Le incognite da affrontare sono state davvero tante: il
freddo, il buio, la pioggia. Lo scoraggiamento è sempre
dietro l’angolo.
Cosa ti ha spinto ad andare avanti?
Continui perché sei lì, trascinato dagli altri atleti
e supportato dalle persone che sono sul posto per
assisterti, in primis i colleghi del Vibram Tester
Team che non hanno mai smesso di fare il tifo per
me. Al 90° km, dopo un’ora d’arresto dovuta a una
forte contrattura, mi sono trovato davanti a un
bivio e ho deciso di ripartire con la voglia di dire ai
ragazzi “aspettatemi al prossimo check-point”. Ed è
così che ce l’ho fatta.
In cosa differisce l’UTMB dalle altre gare?
L’Ultra-Trail du Mont-Blanc è una vera e propria sfida
personale, una battaglia con se stessi che
impegna la mente almeno quanto il fisico.
Quando sei sfinito e le gambe sembrano
non reggere più, sono solo la motivazione,
la voglia di finire a tutti i costi e la carica di
chi fa il tifo per te a convincerti a continuare. È come se a un certo punto scattasse
una scintilla che ti fa superare la stanchezza fisica.
Che giudizio dai alle calzature utilizzate nella gara, le Saucony Xodus 2.0 con
suola Vibram Xodus?
Sono le scarpe ideali per la corsa sulle
lunghe distanze. La resistenza al tempo e all’usura sia
della tomaia che della suola Vibram le rende perfette
per una prova di endurance come l’UTMB.
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Dietro le quinte dell`UTMB 2011 con Vibram Un