- - - Donne vs uomini: 4 elementi per studiarne le differenze Il sesso biologico: caratteristiche fisiche L’identità di genere: si riferisce alla percezione di se stessi, cioè al fatto che ci si senta maschi o femmine L’ideale di genere: aspettative culturali relative ai comportamenti maschili e femminili Il ruolo di genere: è il derivato della divisione sessuale del lavoro, dei diritti e delle responsabilità Identità di genere: si costituisce sulla base di determinanti sociali e culturali elaborate in un certo sistema di relazioni, sedimentate in pratiche, comportamenti ed aspettative sociali che tradizionalmente vengono ascritte alla categoria distintiva maschio/femmina. Il genere è dunque una costruzione sociale e culturale, che tuttavia fa sempre più riferimento «ai significati molteplici e contraddittori attribuiti alla differenza sessuale» [Scott 1988: 2]. è costituita dagli stereotipi socialmente elaborati che discriminano l’appartenenza ad un genere piuttosto che all’altro, ai quali ogni soggetto è socializzato e verso i quali può decidere se aderire o meno Teorie per spiegare le differenze tra uomo e donna 1. DIFFERENZA NATURALE: Gli aspetti biologici (ormoni, dimensione del cervello, ecc.) comportano differenze innate di comportamento tra uomini e donne 2. SOCIALIZZAZIONE DI GENERE: I ruoli di genere vengono appresi, attraverso agenzie di socializzazione I bambini interiorizzano le norme e le aspettative sociali corrispondenti al proprio sesso Le differenze di genere sono un PRODOTTO CULTURALE TUTTAVIA… Gli individui possono respingere o modificare le aspettative sociali connesse ai ruoli sociali 3. LA COSTRUZIONE SOCIALE DEL GENERE E DEL SESSO Nulla è determinato (sesso, genere..) Anche il corpo e la biologia sono sottoposti all’agire umano e alla scelta personale La “cultura” può plasmare la “biologia” 4. L’identità di genere si sviluppa attraverso 3 processi fondamentali (Maccoby, Jacklin 1974) - Imitazione: i bambini prendono a modello il comportamento degli adulti - Rinforzo: si attribuiscono premi e punizioni verso comportamenti adeguati o inadeguati al proprio genere - Auto-socializzazione: processo che avviene attraverso l’interazione sociale Metamorfosi dell’identità sessuale: Che cosa sta cambiando riguardo alla sessualità? - Affrancamento della sessualità dalla riproduzione secolarizzazione dei valori, con una crescente tolleranza rispetto alle scelte nell’orientamento sessuale; differenziazione fra sessualità e affettività: la “relazione pura”; declino di alcuni stereotipi sociali; crisi di senso della distinzione “maschile-femminile” pluralizzazione delle forme in cui gli individui autodefiniscono la propria identità sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale, pansessuale, queer, transgender, asessuale…) Sessualità come continuum? La scala di Kinsey 0- Exclusively heterosexual with no homosexual 1- Predominantly heterosexual, only incidentally homosexual 2- Predominantly heterosexual, but more than incidentally homosexual 3- Equally heterosexual and homosexual 4- Predominantly homosexual, but more than incidentally heterosexual 5- Predominantly homosexual, only incidentally heterosexual 6- Exclusively homosexual The Klein Sexual Orientation Grid – [Klein and Wolf 1985] Passato A. Attrazione sessuale B. Comportamento sessuale C. Fantasie sessuali D. Preferenze emozionali E. Preferenze sociali F. Auto-identificazione G. Stile di vita Presente Ideale L’identità sessuale: un processo evolutivo È il risultato della mediazione fra corpo, identità di sé, norme e modelli sociali - È sempre meno etero-normata; essa è un processo di costruzione di senso autodiretto dall’individuo - Rientra nella natura “aperta” dell’identità di sé e del percorso biografico dell’individuo - Essa è “fluida” perché da un lato più contingente, indeterminata; dall’altro perché luogo di produzione di senso sempre più differenziato - Le DISUGUAGLIANZE di genere 1. Teoria della differenza naturale: La divisione sessuale del lavoro è fondata da fattori biologici. Uomini e donne svolgono i compiti per i quali sono biologicamente più portati (Murdock) 2. Approccio funzionalista T. PARSONS Rigida divisione dei ruoli all’interno della famiglia ruoli espressivi per le donne ruoli strumentali per gli uomini 3. Teoria del conflitto (Collins) La diseguaglianza di genere è fondata sul conflitto tra un gruppo dominante (uomini) e un gruppo subordinato (donne) e sulla disponibilità sessuale Il livello di subordinazione delle donne è determinato da due fattori: - Disponibilità diretta o indiretta di risorse (es. indipendenza economica) - Valore come proprietà di scambio (es. donna sterile/donna fertile) 4. Teoria neo-marxista Le disuguaglianze di genere derivano da un complesso sistema di relazioni tra capitalismo e patriarcato (Hartmann) Il dominio degli uomini è elevato a sistema sociale: - La società garantisce il dominio maschile offrendo alle donne salari più bassi - Un reddito basso incoraggia le donne a sposarsi - La donna sposata lavora per il marito nell’ambito domestico - Il lavoro domestico e l’accudire i figli scoraggiano le donne dalla ricerca di un impiego a tempo pieno IL FEMMINISMO Cerca di spiegare le disuguaglianze di genere, a partire da tre filoni di pensiero: 1. 2. 3. Femminismo liberale Femminismo radicale Femminismo nero 1. Il femminismo liberale Lavorano all’interno del sistema culturale per riformarlo gradualmente. Agiscono su singole questioni (sessismo, discriminazione, disuguaglianza delle retribuzioni, ecc.) LIMITI: è una lettura parziale; non si coglie la natura sistemica del problema 2. Femminismo radicale Modello patriarcale: è sempre esistito in tutte le culture. Gli uomini sono responsabili della sfruttamento delle donne e ne traggono i benefici. Sfruttano il loro lavoro domestico e rendono loro inaccessibili i ruoli di potere e di influenza Classe sessuale (Firestone): gli uomini controllano la donna nella riproduzione e dell’educazione dei figli LIMITI: il patriarcato non può essere considerato un modello universale. Non si considerano le varianti storiche che può assumere. Restano fuori dall’analisi altri fattori che possono intervenire a creare disuguaglianza di genere, come l’etnia, la classe sociale, ecc. 3. Femminismo nero I modelli precedenti sono insufficienti perché si riferiscono alle donne bianche della classe media dei paesi industrializzati E le donne nere? Occorre riformulare un approccio che tenga conto di 3 elementi: genere, etnia e classe sociale (Hooks) Violenza maschile: violenze e molestie sessuali non sono casi isolati, frutto di psicopatologie, ma fanno parte dell’oppressione sistematica degli uomini sulle donne. Tutte le norme sociali e culturali che veicolano i comuni concetti di bellezza e di sessualità sono imposti dagli uomini alle donne e perpetuano la disuguaglianza di genere Le relazioni di genere CONNELL L’ordine di genere come “ambito organizzato di pratiche umane e relazioni sociali” che danno forma ai concetti di maschilità e femminilità L’ordine è costituito da 3 aspetti: a. Il lavoro: divisione sessuale delle attività, sia domestiche, sia professionali b. Il potere: le relazioni basate sull’autorità, sulla violenza o sull’ideologia c. La catessi: i rapporti intimi, affettivi ed emozionali L’interazione tra questi 3 elementi determina uno specifico ordine di genere Maschilità complice Maschilità subordinate Maschilità egemone Più potere Femminilità subordinate Femminilità enfatizzata Maschilità omosessuale Meno potere Femminilità resistenti Maschilità egemone/complice La supremazia di genere viene esercitata attraverso dinamiche culturali che pervadono ogni ambito della vita. La m. egemone è collegata all’eterosessualità e al matrimonio Chi gode del dividendo patriarcale (cioè dal dominio della mascolinità egemone nella gerarchia di genere) esercitano una maschilità complice Maschilità subordinata L’omosessualità incarna caratteristiche ripudiate dalla maschilità egemone e viene spesso stigmatizzata. Si colloca in una posizione di inferiorità nella gerarchia di genere Femminilità subordinate Femminilità enfatizzata: è complementare alla maschilità egemone. È caratterizzata dalla condiscendenza nei confronti dell’uomo. Femminilità resistente: rifiuta il modello prevalente e propone una femminilità alternativa a quella enfatizzata (es. donne lavoratrici, femministe, lesbiche, single…). Sempre ignorate dalla storia Crisi della gerarchia di genere Nuovo ordine per il genere, determinato da 3 fattori: Crisi delle istituzioni (es. matrimonio) Crisi della sessualità (indebolimento della maschilità egemone) Cambiamento degli interessi sociali (promozione dei diritti delle donne sposate e dei diritti degli omosessuali; diffusione di atteggiamenti antisessisti tra gli uomini) Crisi del male breadwinner Cambiamenti nel mondo del lavoro e nell’istituzione del matrimonio Dall’uomo castigatore all’uomo nuovo L’omosessualità In passato, si considerava la sodomia, come comportamento contro-natura da condannare Il concetto nasce nella seconda metà dell’Ottocento (Foucault) Da allora, l’omosessualità è stata MEDICALIZZATA (Medicalizzazione: quando un problema nonmedico diventa un problema di competenza dei medici) a. 4 tipi di omosessualità (Plummer) Casuale: esperienza transitoria b. Situata: determinata da esigenze di contesto (prigioni) c. Personalizzata: omosessualità non dichiarata d. Come stile di vita: omosessuali “usciti allo scoperto”, che fanno attività politicosociale all’interno di una subcultura gay Atteggiamenti verso l’omosessualità eterosessismo: individui non eterosessuali vengono classificati e discriminati in base al loro orientamento sessuale Omofobia: paura e disprezzo nei confronti degli omosessuali In generale, però, aumenta la tolleranza verso gli omosessuali Italia 1981: il 10% riteneva l’omosessualità moralmente giustificabile Italia 1999: è il 40% La lotta per i diritti gay Le coppie di fatto In molti Stati, si attribuisce un riconoscimento giuridico a coppie non sposate (sia etero sia omosessuali) Es. patti civili di solidarietà (Pacs)