speciale
Intervista a Giselda Virno
della Di Mauro Officine Grafiche.
IL
packaging
flessibile
Piera
Graziani
VENDITORE
SILENZIOSO
MA EFFICACE
Obiettivo: esportare almeno la metà della produzione.
A questo punta l’azienda di Salerno che si concentra sul packaging
e sullo sviluppo del suo ruolo di servizio per dare risposte
personalizzate anche a piccoli lotti.
Una storia lunga oltre un
secolo quella della famiglia Di
Mauro di Cava dei Tirreni che con
la Di Mauro Officine Grafiche Spa
www.dimauroog.it ha creato
un’eccellenza nel settore del packaging flessibile (in particolare
per il Food). Giunta alla quarta generazione e caratterizzata
da un management giovane e preparato, la società è oggi un’azienda
all’avanguardia che vanta un modernissimo stabilimento attrezzato
con i più aggiornati impianti di produzione e sistemi di controllo.
Ultimato il piano di investimenti per la costruzione e
l’equipaggiamento del nuovo sito, la Di Mauro ha promosso un nuovo
importante progetto che punta all’efficienza e al potenziamento della
Ricerca entro il 2015.
Non si può dire che siate stati con le mani in mano
negli ultimi dieci anni…
«Diciamo che operiamo in un settore che non ci consente di star
fermi, pena la perdita di competitività. Non penso solo alle macchine di
Sopra. Giselda
Virno, Sales
& Marketing
Manager della
Di Mauro
Officine
Grafiche.
A lato. Oggi la Di
Mauro si avvale
della stampa
rotocalco ma
sta valutando le
nuove soluzioni
di stampa che
lo sviluppo
dei processi e
degli inchiostri
propone al
mercato.
Il laboratorio
di Ricerca.
L’azienda ha promosso
un nuovo importante
progetto che punta
all’efficienza e al
potenziamento
della Ricerca entro
il 2015.
La vostra azienda si rivolge
principalmente al mercato nazionale.
Volendo però ampliare i vostri obiettivi
di crescita, state pensando anche al
potenziamento dell’export?
«Esportare è un’esigenza prima che un’ambizione. In effetti
realizziamo il nostro fatturato perlopiù in Italia mentre la quota relativa
all’estero deve essere potenziata Ci rivolgiamo essenzialmente ai Paesi
europei dalle economie stabili come Germania e Francia e ad alcuni
emergenti, per esempio la Polonia. Il nostro obiettivo è proprio quello di
riuscire a esportare almeno la metà della nostra produzione.»
Quali sono le sfide che le aziende come la sua sono chiamate
a raccogliere nel breve termine?
«In linea generale direi che un grande sforzo deve essere compiuto
per migliorare l’efficienza produttiva in un sistema Paese che non aiuta, per
ridurre i lead times, e trovare risposte economiche ai piccoli lotti di acquisto
che sono destinati ad aumentare.
Quest’ultima è una tendenze del mercato che si sforza di
personalizzare i prodotti del largo consumo per esempio etichettando
con nomi propri lattine, bottiglie e barattoli. Il frazionamento dei
lotti d’acquisto è frutto dell’effetto combinato della diversificazione e
personalizzazione dei prodotti, delle promozioni che sostengono le
vendite e dell’affermarsi delle private label nell’ambito della GDO; a questo
si sommano le nuove direttive in merito al corpo dei caratteri e alla grafica
utilizzati sulle confezioni dei prodotti.
Altra sfida importante per il packaging è la crescita di componenti
accessori come l’apertura e richiusura facilitate, la trasparenza delle
confezioni, la possibilità di scongelare o cuocere il cibo, anche al
microonde, direttamente nelle confezioni: il packaging diventa padella o
pentola a pressione, vassoio o piatto da portata piegandosi ai bisogni del
marketing.»
Quali tecnologie utilizzate per la stampa?
«Oggi la Di Mauro si avvale della stampa rotocalco ma conserva una
partecipazione nell’azienda di stampa flessografica nata da uno spin-off
che risale agli anni ´80. Stiamo valutando le nuove soluzioni di stampa che
lo sviluppo dei processi e degli inchiostri propone al mercato.»
Per esempio la stampa digitale?
«Non solo. La stampa digitale è interessante per la preparazione di
mock up o per la possibilità che offre di realizzare microtirature. L’esigenza
che avvertiamo però è quella di personalizzare lotti che, sebbene piccoli,
sono pur sempre industriali. Guardiamo alle operazioni della GDO, in
particolare nel mondo anglosassone, ed è evidente che la fidelizzazione
del cliente viaggia sempre più sul canale di soluzioni su misura e sul
servizio che si è in grado di offrire. Combinando poi il packaging con
soluzioni online è possibile seguire da vicino i gusti e le abitudini che
guidano gli acquisti. Ogni produttore di packaging dovrà trovare la propria
risposta al frazionamento delle tirature a seconda del mercato in cui opera.
La stampa digitale è una delle possibili soluzioni.»
Quali sono i must per un imballaggio sostenibile?
«La ricerca di equilibrio tra la mancanza e l’uso eccessivo del
packaging è la sfida quotidiana: dobbiamo ridurre gli scarti alimentari
contenendo al minimo necessario il volume del packaging. Anche
perché non economicamente sostenibile, sentiamo superata la fase della
compostabilità dell’imballo e pensiamo piuttosto all’imballaggio del futuro
come a un mono-materiale: la bottiglia in PET vale per tutti noi come
esempio. Oggi si lavora moltissimo sulle riduzioni dello spessore e quindi
del peso del packaging, malgrado il rapporto peso/prodotto confezionato
sia già vincente.
Altre sfide del packaging sono relative al tema della tracciabilità
dell’intera filiera, sempre nell’ottica delle crescenti informazioni di cui
il consumatore informato e consapevole vuole disporre per orientarsi
nell’acquisto. Il packaging deve preservare il prodotto e accompagnarlo
nella filiera distributiva, deve restare un venditore silenzioso ma efficace
e soprattutto deve evolvere verso un minor impatto ambientale e un
maggior contenuto di servizio.»
Il 2013 volge al termine: quali sono i propositi della Di Mauro
per il nuovo anno?
«Per prima cosa affiancare al settore del food nuovi segmenti e
accrescere a livello europeo la reputazione che ci siamo guadagnati in
Italia puntando sull’efficienza e l’innovazione. E poi stare in ascolto dei
nostri clienti per rispondere in modo sollecito alle loro esigenze. Ascoltare,
saper interpretare e tradurre in soluzioni le esigenze del mercato è la sfida
che abbiamo davanti.» ❚
10 dicembre 2013
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produzione ma anche a sistemi di controllo
efficaci a partire dal trattamento dell’immagine
e all’incisione dei cilindri fino alla stampa,
all’accoppiamento e al taglio. E poi la Ricerca,
per noi fondamentale, e il raggiungimento
della massima efficienza possibile attraverso
l’automazione e la cogenerazione.
Con la giusta dose di orgoglio, posso
dire che ci sentiamo all’altezza delle esigenze
dei mercati in cui operiamo e di quelli a cui
puntiamo per un futuro sviluppo.»
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