TESTO TRATTO DAL DOCUMENTO GISCOR 1 Che cosa sono le 100 domande sullo screening colorettale? Sono quattro documenti di domande e risposte sullo screening del carcinoma del colon retto (CCR). Tre sono rivolti sia agli utenti sia agli operatori dei programmi di screening. Un documento è rivolto ai soli operatori. I quattro documenti sono i seguenti: Un semplice esame contro il tumore del colon retto Altre informazioni sullo screening del colon retto Istruzioni per fare l’esame del sangue occulto Screening del colon retto: informazioni per gli operatori Perché si fa lo screening colorettale? Il carcinoma del colon retto (CCR) è una malattia “importante” in termini di salute pubblica: è la seconda neoplasia più frequente nelle donne e la terza nei maschi. In entrambi i sessi rappresenta la seconda causa di morte per tumore. Il 90% delle persone si ammala dopo i 50 anni. Lo screening con il test per la ricerca del sangue occulto fecale è associato a una riduzione della mortalità per tumore colorettale di almeno il 20%. Perché fare le 100 domande sullo screening colorettale? Rispetto a quello citologico e mammografico lo screening CCR è quello più recente a livello nazionale. E sta vedendo una forte espansione, con più di 50 programmi attivi e altri di imminente apertura. Lo screening CCR presenta alcune particolarità rispetto agli altri due: è rivolto anche ai maschi e può essere attuato con due diversi test di screening. Inoltre, contrariamente agli altri due screening “storici” non esiste ancora un documento organico che raccolga le domande e le risposte per operatori e per utenti. Gli operatori dei programmi di screening CCR hanno sviluppato negli anni precise competenze nel rispondere alle domande degli utenti. La loro esperienza non è però condivisibile con i colleghi in quanto non è riflessa in documenti cartacei o elettronici. Per quanto riguarda gli utenti, gli opuscoli informativi che essi ricevono assieme agli inviti sono necessariamente concisi e non includono molte delle possibili ulteriori domande. Come è nato il Progetto 100 domande? L’Osservatorio Nazionale Screening ha tra i suoi scopi quello di promuovere la qualità della comunicazione. Il Gruppo di Lavoro Interscreening sulla comunicazione (GDLIS), che raccoglie operatori del GISCi, GISMa, e GISCoR, ha tra gli obiettivi quello di sviluppare una informazione di qualità sugli screening oncologici. I primi due progetti riguardano il papilloma virus umano (HPV) e lo screening del carcinoma del colon retto. Sono davvero 100 le 100 domande? No, ma continuano a crescere e potrebbero diventare molte di più. Per esempio, si sono aggiunte quelle sulla rettosigmoidoscopia, un test di screening usato da alcuni dei programmi italiani. La revisione di questi documenti è anch’essa prevista dal GDLIS. A chi sono destinate? Tre documenti sono destinati sia agli utenti sia agli operatori: uno contiene le informazioni di base sullo screening CCR, un altro delle informazioni più estese e un terzo le istruzioni per l’esecuzione del test. Il quarto documento include informazioni specifiche per i soli operatori. 2 Qual è l’obiettivo delle 100 domande? Fornire a utenti e operatori dei programmi di screening CCR una informazione di qualità sullo screening. Che cosa vuol dire una informazione di qualità? Una informazione di qualità deve essere chiara, accessibile, aggiornata, basata sull’evidenza, trasparente sui propri limiti e capace di indicare ulteriori fonti di informazione. Deve inoltre identificare chiaramente i propri destinatari e obiettivi, e fornire informazioni coerenti con questi dal punto di vista grafico, dei contenuti e del linguaggio. Idealmente, dovrebbe essere sviluppata assieme ai destinatari, o comunque aver messo in atto un meccanismo di verifica con questi. Sottolineiamo però che l’informazione scritta non è mai sostitutiva di una buona comunicazione interpersonale, ma complementare a essa. Come sono state sviluppate le informazioni di base delle 100 domande? I documenti Un semplice esame contro il tumore del colon retto e Istruzioni per fare l’esame del sangue occulto derivano in gran parte dalla standardizzazione del materiale informativo del Veneto effettuata tra il 2005 e il 2006. Nel corso di quel lavoro lettere, opuscoli e istruzioni dei programmi del Veneto erano stati verificati in tre gruppi focus con utenti e riformulati da un gruppo di operatori. Nello sviluppo dei nuovi materiali si era tenuto conto anche dei risultati di altre due indagini qualitative condotte in Veneto e in Toscana nel 2004 e 2005. Da chi è formato il gruppo di lavoro delle 100 domande sullo screening colorettale? E’ formato da operatori con diversi profili professionali: medici, amministrativi, infermieri, assistenti sanitarie, psicologi, sociologi, oncologi, epidemiologi, la maggior parte membri del GISCoR. Gli operatori sono coinvolti nello screening CCR con varie modalità: dal contatto diretto con gli utenti nei front office telefonici e negli ambulatori di 1° e di 2° livello alla gestione dei programmi di screening e alla partecipazione a progetti di ricerca. Come possono essere utilizzate le 100 domande sullo screening colorettale? Potranno essere utilizzate dagli operatori dei front office telefonici o degli ambulatori di 2° livello. I programmi di screening hanno modalità organizzative molto diversificate. Le 100 domande potranno anche offrire agli utenti che ne avessero necessità informazioni più approfondite di quelle contenute negli opuscoli informativi degli screening. Che difficoltà ha presentato questo lavoro? Per molti degli aspetti esaminati non esistono studi controllati che forniscano una risposta. Si è quindi dovuto ricorrere alla “migliore evidenza possibile” o alle “migliori pratiche” e prendere della decisioni che fossero condivise. Si è trattato di un processo lungo e non facile. Si è anche cercato di coniugare la correttezza dei contenuti con la loro rilevanza per i destinatari (utenti e operatori) e la loro comprensibilità da parte di questi. E’ un approccio che ha posto continuamente il problema di scegliere: scelte lessicali, scelte tematiche (quali argomenti mantenere e quali togliere e in quali documenti), scelte riguardanti la struttura logico-organizzativa dei testi. Non è stato facile, in quanto gli operatori della sanità tendono a privilegiare la correttezza di quanto affermato rispetto alla sua comprensibilità da parte dei destinatari. La comprensibilità, in genere, si tende a darla per scontata. 3 BIBLIOGRAFIA 1. Ministero della Salute. Direzione generale della prevenzione. Screening oncologici. Raccomandazioni per la pianificazione e l’esecuzione degli screening di popolazione per la prevenzione del cancro della cervice uterina, del cancro della mammella, del cancro del colon retto. Gruppi di lavoro nominati dal Decreto del Ministro della salute del 18 ottobre 2005, in applicazione della Legge 138 del 2004 (art. 2 bis). Roma, 2006. www.osservatorionazionalescreening.it 2. Osservatorio Nazionale Screening. Quinto Rapporto. www.osservatorionazionalescreening.it 3. “Come rispondere alle 100 domande più frequenti negli screening dei tumori della mammella. Vademecum per gli operatori di front-office” - Dossier 36. Regione EmiliaRomagna. CDS Aziende USL Città di Bologna e Ravenna. Ravenna, 1998. http://asr.regione.emilia-romagna.it/wcm/asr/collana_dossier/doss036/link/doss36.pdf 4. “Come rispondere alle 100 domande più frequenti negli screening dei tumori del collo dell’utero. Vademecum per gli operatori di front-office” – Dossier 35. Regione Emilia-Romagna, CDS Aziende USL Città di Bologna e Ravenna. Ravenna, 1998. http://asr.regione.emilia-romagna.it/wcm/asr/collana_dossier/doss035/link/doss35.pdf 5. ONS - Osservatorio Nazionale Screening. www.osservatorionazionalescreening.it 6. GISCi - Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma. www.gisci.it 7. GISMa - Gruppo Italiano per lo Screening Mammografico. www.gisma.it 8. GISCoR - Gruppo Italiano Screening Colorettale. www.giscor.it 9. Qualità dei materiali informativi. In: Comunicazione. Bibliografia ragionata. Osservatorio Nazionale Screening. www.osservatorionazionalescreening.it/ons/comunicazione/ bibliografia.htm 10. Ricerca qualitativa. In: Comunicazione. Bibliografia ragionata. Osservatorio Nazionale Screening. www.osservatorionazionalescreening.it/ons/comunicazione/bibliografia.htm 11. Cogo C. Screening del carcinoma del colon retto nell’ULSS 4: revisione della fase pilota mediante gruppi focus con utenti. Centro regionale di riferimento-Registro tumori del Veneto, Padova 2004. (informazioni: [email protected]) 12. Grazzini G. Il contributo degli utenti nella verifica di alcuni aspetti dei programmi di screening colorettale: l’esperienza veneta e toscana. Comunicare con tutti, 3° Seminario sulla comunicazione nei programmi di screening oncologici. Roma, 12 Dicembre 2005. www.osservatoriotumori.it/osservatorio/eventi/2005/comunicare2005.htm 13. Piemontese ME. Capire e farsi capire. Teorie e tecniche della scrittura controllata. Tecnodid, 1996 14. De Mauro T. Guida all’uso delle parole. Parlare e scrivere semplice e preciso per capire e farsi capire. Editori Riuniti, 2003. 4 1. Perché l’esame del sangue occulto? I tumori dell’intestino (colon retto) si sviluppano molto lentamente a partire da piccole formazioni benigne chiamate polipi (adenomi), che possono iniziare a sanguinare diversi anni prima della comparsa di altri disturbi. All’inizio questo sangue non si vede a occhio nudo, ma può essere identificato con un esame delle feci chiamato “ricerca del sangue occulto”. Se lo troviamo quando è ancora molto piccolo, il tumore può essere curato in modo definitivo. Secondo l’esperienza scientifica, fare l’esame del sangue occulto ogni due anni dopo i 50 anni può salvare molte vite. 2. Un esame semplice Per fare l’esame dobbiamo raccogliere un piccolo campione di feci e metterlo in un flaconcino. Potremo tranquillamente a casa nostra. Quello utilizzato nello screening è un test “di ultima generazione”: non sarà quindi necessario seguire una dieta particolare e basterà un unico campione di feci. 3. Per fare l’esame Per fare l’esame del sangue occulto con il programma di screening aspettiamo la lettera di invito, che verrà spedita a casa a chi abbia tra i 50 e i 69 anni. Una volta ricevuta, andiamo a ritirare il flaconcino nel posto e nel giorno indicati, oppure mettiamoci d’accordo per un’altra data telefonando al numero che troveremo nella lettera. L’esame è gratuito e non è necessaria l’impegnativa per farlo. La risposta ci verrà spedita a casa. 4. E se l’esame risulta positivo? Su 100 persone che eseguono il test, circa 5 possono risultare positive per la presenza di sangue nelle feci. Questo può essere spesso dovuto a cause non tumorali, come per esempio le emorroidi, ma per accertarlo sarà necessario completare l’esame con un’altra indagine, chiamata colonscopia. 5. E prima del prossimo invito? Ricordiamoci: l’esame del sangue occulto è molto efficace per individuare il tumore dell’intestino, anche quando è molto piccolo e non avvertiamo nessun disturbo. Come ogni esame però, presenta dei limiti. Inoltre può capitare che un polipo o anche una lesione tumorale ci siano ma non sanguinino il giorno dell’esame. Per questo è importante ripetere lo screening ogni due anni e non sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi anche dopo un esame di screening normale. Quindi rivolgiamoci al nostro medico se prima del prossimo invito (o se abbiamo un’età non compresa nello screening) notiamo del sangue nelle feci o abbiamo dei disturbi intestinali duraturi. 6. Per avere ulteriori informazioni sull’esame del sangue occulto fecale si può: telefonare al numero di telefono indicato nella lettera di invito allo screening parlare con il proprio medico guardare il sito: www.osservatorionazionalescreening.it 5 Queste informazioni per utenti e operatori completano quelle contenute nei documenti Un semplice esame contro il tumore del colon retto e Istruzioni per fare l’esame del sangue occulto . 1. MI AVETE MANDATO UNA LETTERA 1.1 Ho ricevuto a casa la vostra lettera: devo fare questo esame? E’ obbligatorio? No, non è obbligatorio. Noi però le consigliamo di farlo perché l’esperienza scientifica ci dice che è un esame molto efficace. Se ha dubbi, ne parli con il suo medico, che saprà consigliarla. 1.2 Ho ricevuto a casa la vostra lettera: non voglio fare l’esame. Noi consigliamo di farlo perché l’esperienza scientifica ci dice che è un esame molto efficace. Ne parli anche con il suo medico, che saprà consigliarla. 1.3 Che cosa vuol dire screening? Perché non lo dite in italiano? In Italiano vuol dire setacciare, vagliare, selezionare, nella lingua comune. In ambito medico significa, invece, un programma organizzato di prevenzione o di diagnosi precoce. 1.4 Perché fare lo screening? E’ scientificamente provato che fare la ricerca del sangue occulto fecale ogni due anni dopo i 50 anni può salvare molte vite: si possono trovare tumori allo stadio iniziale, e quindi più facilmente guaribili, o togliere dei piccoli polipi prima che diventino tumori. 1.5 Chi può fare lo screening? Lo possono fare le persone, sia maschi che femmine, anche se non hanno sintomi, e di un’età compresa tra i 50 e i 69 anni. Vengono invitati i residenti e domiciliati assistiti dall’ASL, cioè le persone che hanno la tessera sanitaria. 1.6 Non mi avete ancora chiamato: che cosa devo fare? Lo screening procede per zone geografiche: pertanto può essere che si debba ancora arrivare a chiamare i residenti di alcune zone. Contatti il call center dello screening per avere informazioni. 1.7 Non ho ancora 50 anni: posso fare l’esame? Lo screening inizia dai 50 anni perché la malattia è più frequente a partire da questa età. Se desidera fare l’esame prima dei 50 anni le consigliamo di parlare con il suo medico. 1.8 Dopo i 70 anni non devo più fare l’esame? La maggior parte dei programmi italiani e stranieri continuano a invitare le persone fino ai 69-70 o 74 anni. Il nostro Servizio chiama fino a 69 ani. Si è dovuto scegliere un limite di età per motivi di costi. Però il rischio di sviluppare un tumore dell’intestino continua a essere presente anche dopo i 70 anni. Le consigliamo quindi di parlare con il suo medico per continuare a fare l’esame del sangue occulto ogni due anni. 6 1.9 Ho familiarità per polipi/tumori dell’intestino e mi è arrivata la vostra lettera: lo faccio o no l’esame? Se è già seguito presso un centro specializzato, non occorre che effettui l’esame. Se no, le consigliamo di fare lo screening. In ogni caso parli con il suo medico per scegliere l’esame più opportuno per la sua situazione: a volte potrebbe essere più indicato eseguire comunque una colonscopia. 1.10 Ho familiarità per polipi/tumori dell’intestino e ho meno di 50 anni (o più di 70 anni): posso entrare nello screening? No, ma le consigliamo di rivolgersi al suo medico. 1.11 E’ davvero tutto gratuito? L’esame è gratuito. Se fosse necessario completare il suo esame con altri controlli, anche questi saranno gratuiti. 2. COME FACCIO A FARE L’ESAME DELLE FECI? 2.1 Come faccio a fare l’esame delle feci? E’ un esame molto semplice. Basta che lei raccolga una piccolissima quantità di feci con un apposito bastoncino. Poi lo mette in una provetta. E’ un esame capace di trovare anche piccole tracce di sangue che non si vedono a occhio nudo. Segua le istruzioni che sono scritte nel foglio che le abbiamo dato assieme al flaconcino 2.2 Devo fare una dieta particolare prima di fare questo esame? No, può mangiare come al solito. 2.3 Sto prendendo del ferro: posso fare l’esame? Sì, perché l’esame non diventa positivo se si prende del ferro. 2.4 Avevo le mestruazioni fino a due giorni fa: posso fare l’esame? Faccia l’esame quando non ha più perdite di sangue da almeno cinque giorni. 2.5 Soffro di stitichezza: per fare l’esame posso prendere un lassativo/ purga/supposta di glicerina? Si comporti come fa normalmente. 2.6 Ogni tanto vedo un po’ di sangue, ho le emorroidi: posso fare il test? Faccia lo stesso il test. Se il test è positivo, pur essendo le emorroidi la causa probabile della presenza di sangue, le consiglieremo comunque di fare la colonscopia. Ricordi che la diagnosi di emorroidi deve essere fatta da un medico. Se lei pensa di avere le emorroidi ma non ha mai fatto esami per capire la causa del sanguinamento è meglio che approfondisca la cosa con il suo medico anche se il risultato del suo test è negativo. 2.7 Ma allora, se l’esame è negativo non sono sicuro al 100% che non ho un tumore? L’esame del sangue occulto è molto affidabile perché è capace di trovare anche le più piccole tracce di sangue. Come ogni esame però, presenta dei limiti. Inoltre, può capitare che un polipo o anche una lesione tumorale ci siano ma non sanguinino il giorno dell’esame. 7 Per questo è importante ripetere lo screening ogni due anni e non sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi anche dopo un esame di screening normale (dolori, stitichezza o diarrea persistenti, presenza di sangue nelle feci). 2.8 Perché fate fare solo un esame delle feci e non tre? Quello che usiamo nello screening è un test molto efficace. Si chiama di “ultima generazione” proprio perché permette di fare un solo esame. 2.9 Sto facendo la radioterapia per un tumore a un organo dell’addome, posso fare l’esame? No, è meglio che aspetti la fine del ciclo di radioterapia e che chieda al suo centro di oncologia. 3. IL MIO ESAME DELLE FECI E’ POSITIVO 3.1 Il mio esame delle feci è positivo: vuol dire che ho qualcosa di brutto? No, non è detto. L’esame può essere positivo per tanti motivi. Per esempio, potrebbe avere delle emorroidi che causano piccole perdite di sangue che non si vedono a occhio nudo. Oppure potrebbe esserci un piccolo polipo, che si potrà togliere subito durante l’esame di approfondimento. Noi le consigliamo l’approfondimento proprio per vedere qual è l’origine di questo sangue. 3.2 Il mio esame delle feci è positivo: può essere perché ho le emorroidi? Può anche essere quello: noi le consigliamo l’approfondimento proprio per vedere se la causa può essere anche quella. 3.3 Il mio esame delle feci è positivo: può essere per del sangue che viene dallo stomaco? E’ poco probabile che il suo esame sia positivo per sangue che viene dallo stomaco. Se con la colonscopia non si trova niente, non deve fare altri esami a meno che non abbia dei disturbi. In questo caso ne parli con il suo medico. 3.4 Il mio esame delle feci è positivo: può essere perché mi sforzo per andare di corpo? Perché sono stitico? Perché ho sforzato? Perché ho preso un lassativo? Perché avevo la diarrea? Perché avevo l’influenza intestinale? Potrebbe anche essere quello: noi le consigliamo l’approfondimento proprio per vedere di capire la causa. 3.5 Il mio esame delle feci è positivo: può essere perché ho preso l’aspirina? Può essere perché ho preso il coumadin? Potrebbe anche essere quello, ma le persone che prendono l’aspirina o il coumadin possono avere un polipo come tutte le altre persone. Per questo è importante che lei completi l’esame con le indagini che le abbiamo consigliato. 3.6 Il mio esame delle feci è positivo: può essere perché sto prendendo del ferro? No, perché l’esame che ha fatto non diventa positivo se si prende del ferro. 3.7 Il mio esame è positivo: può essere perché ho mangiato della carne al sangue? No, perché l’esame che ha fatto non diventa positivo con il sangue di origine animale. 3.8 Il mio esame delle feci è positivo: può essere perché ho mangiato cioccolato/rape rosse/peperoni rossi/pomodori/ciliegie/anguria eccetera? 8 No, perché il risultato non dipende dal colore di quello che ha mangiato. 3.9 Il mio esame delle feci è positivo: non si riesce a distinguere se è per il sangue di un tumore o di altro? No, non è possibile. Su 100 persone che fanno l’esame, circa 5 risultano positive per la presenza di sangue nelle feci. Questo è spesso dovuto a cause non tumorali, come per esempio le emorroidi, ma per esserne sicuri bisogna fare un esame di approfondimento, chiamato colonscopia. 3.10 Il mio esame delle feci è negativo: posso stare tranquillo fino al prossimo invito? Il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci è un mezzo molto efficace per prevenire o diagnosticare precocemente i tumori dell’intestino. Come ogni esame, però, presenta dei limiti. Consulti quindi il suo medico se in qualsiasi momento notasse del sangue nelle feci o dei disturbi intestinali significativi. Può capitare che un polipo o anche una lesione tumorale ci siano ma non sanguinino il giorno dell’esame. Per questo è importante ripetere lo screening ogni due anni e non sottovalutare eventuali disturbi che possono manifestarsi anche dopo un esame di screening normale. Consulti il suo medico se compaiono dolori, stitichezza o diarrea persistenti, presenza di sangue nelle feci. 4. DEVO FARE LA COLONSCOPIA 4.1 Il mio esame delle feci è positivo: devo proprio fare la colonscopia (1)? No, non è obbligato a farla. Noi però consigliamo l’approfondimento per la sua sicurezza: visto che ha iniziato lo screening, è bene andare fino in fondo. Se vuole può parlarne col suo medico. 4.2 Il mio esame delle feci è positivo: devo proprio fare la colonscopia (2)? L’esame delle feci ci dice solamente che ci sono tracce di sangue. Se c’è stato il sanguinamento la colonscopia ci dice da dove e perché. 4.3 Il mio esame è positivo: non posso fare un altro esame delle feci per vedere se è davvero positivo? Non voglio fare la colonscopia: il mio medico mi ha detto che posso fare altri tre esami delle feci per essere sicuri che il mio esame era davvero positivo. No, basta un solo esame positivo per consigliare la colonscopia. Infatti potrebbe esserci un piccolo polipo che però non sanguina il giorno che lei ripete l’esame. 4.4 Il mio esame delle feci è positivo ma ho fatto una colonscopia 6 mesi/1 anno fa: non potete tenermela valida? Ha la risposta della sua endoscopia? Ce la può mandare? La facciamo vedere al nostro endoscopista e le facciamo sapere.. 4.5 Non voglio fare la colonscopia. Posso fare al suo posto il clisma opaco? No, perché il clisma opaco non permette di vedere direttamente le pareti dell’intestino. Inoltre non dà la possibilità di fare prelievi degli eventuali polipi. Se si vede qualcosa con il clisma opaco dopo si deve comunque fare una colonscopia. 4.6 Non voglio fare la colonscopia. Posso fare al suo posto la colonscopia con la TAC o quella con la risonanza magnetica (colonscopia virtuale mediante TAC a scansione; colonscopia virtuale mediante risonanza magnetica)? 9 Sono metodi ancora in fase di valutazione. Forse, in futuro potranno sostituire la colonscopia tradizionale, ma per il momento non ci sono ancora certezze sulla loro affidabilità. Ricordi che anche con questi esami la preparazione da fare è la stessa e ci può essere lo stesso disagio legato all’indagine. Al momento attuale la colonscopia è l’unico esame che permette di vedere tutto il colon. Inoltre, in molti casi può anche essere curativo, cioè permette di togliere direttamente i piccoli polipi. 4.7 Non voglio fare la colonscopia. Posso fare al suo posto la colonscopia con la capsula con la telecamera (Video Capsula Endoscopica -VCE)? No, perché non è in grado di valutare tutto l’intestino ma solo la prima parte, chiamata piccolo intestino. Quindi è un metodo di indagine che non è adatto a trovare i tumori del colon. 4.8 Il mio esame è positivo: ma a voi dal laboratorio cosa dicono? C’è un valore? Posso saperlo? ll valore del suo esame non è importante per il il livello di sanguinamento, ma il fatto che l’esame ha mostrato delle tracce di sangue. Il test non fa una vera e propria diagnosi, per conoscere il motivo bisogna fare la colonscopia. 4.9 Come fanno a fare la colonscopia? Si introduce una sonda flessibile attraverso l’ano. Con questa sonda il medico può vedere direttamente le pareti dell’intestino (colon). Se c’è un piccolo polipo lo può anche togliere subito, oppure può fare dei prelievi di tessuto. 4.10 Ma da dove vanno su? Vanno per via rettale ( per il sedere). 4.11 E’ un esame doloroso? E’ un esame che può essere fastidioso, ma di solito è ben tollerato. Dipende poi molto dalle persone: alcune possono provare un dolore passeggero. Nel nostro programma, nei reparti di Gastroenterologia dei nostri ospedali viene effettuata la sedazione. 4.12 Mi danno qualcosa per dormire? Non posso farlo in anestesia? Non c’è necessità di una anestesia vera e propria, cioè di farla addormentare. La sedazione, prima di fare l’esame, permette di rilassarsi e di sentire meno fastidi. 4.13 Quanto tempo dura la colonscopia? In genere l’esame dura 20/30 minuti; tra tutto un’oretta e mezza circa. Le chiederanno di fermarsi finché non si sarà ristabilito e potrà andare a casa. Se avrà fatto la sedazione chieda a qualcuno di accompagnarla per guidare la macchina al ritorno; inoltre per tutto il giorno dovrà evitare attività che pretendano attenzione mentale. 4.14 Quanto è lunga la sonda? La sonda ha una lunghezza adeguata al nostro intestino: il medico infatti deve poter vedere le pareti di tutto il colon. La sonda misura 130-140 cm e ha un diametro di circa 1-1,5 cm. 4.15 Se dovessero trovarmi un polipo lo tolgono sempre subito? Lo valuterà il medico (l’endoscopista) durante l’esame. Il fatto di toglierlo subito o no può dipendere dall’aspetto, dalla grossezza, dalla posizione, dal numero dei polipi, da eventuali 10 terapie che lei sta facendo e da altri fattori ancora. In base a quello che vedrà, il medico le proporrà di toglierlo subito o di rimandare. Lei potrà fargli tutte le domande che le interessano. 4.16 I polipi sono sempre benigni? La parola polipo sta a indicare qualsiasi formazione che sporge in una cavità, come il dito di un guanto. Il fatto che sia benigno dipende dal suo aspetto al microscopio. E’ vero che la maggior parte dei polipi sono benigni, soprattutto quelli più piccoli. Ma deve sapere che quelli che si trovano nello screening, anche se avessero una iniziale degenerazione, si possono curare in modo definitivo solo con l’asportazione durante l’endoscopia. 4.17 Chi fa l’esame? L’esame sarà fatto da un medico endoscopista di un centro specializzato. 4.18 Sono bravi i vostri medici (endoscopisti)? I centri che abbiamo scelto per lo screening sono tutti centri specialistici con molta esperienza. Sono i reparti di Gastroenterologia degli ospedali di Mestre e di Venezia. Il nostro programma prevede anche un controllo regolare della qualità. 4.19 Posso fare la colonscopia in un ospedale di mia scelta? No, perché noi abbiamo scelto per lo screening soltanto alcuni centri specializzati e con molta esperienza. Se vuole fare la colonscopia in un centro di sua fiducia lo deve fare con impegnativa del suo MMG. 4.20 Come si fa la preparazione della colonscopia? Nel colloquio con il medico dello screening, preparatorio all’appuntamento per la colonscopia, le verranno fornite tutte le indicazioni assai dettagliate per effettuare al meglio la pulizia dell’intestino. Per alcune persone possiamo fornire anche un prodotto. Per situazioni particolari, il paziente acquisterà in farmacia un prodotto alternativo, più adatto alla sua situazione sanitaria. 4.21 E’ vero che è fastidiosa la preparazione intestinale? Può essere fastidiosa, alcune persone la tollerano bene, altre meno. 4.22 E’ vero che si devono bere tanti litri d’acqua con un prodotto sgradevole? Bere molto è importante per far agire al meglio il prodotto. L’acqua, o la bibita, oltre a diluire il prodotto, “lava” le pareti intestinali, trascinando scorie e feci. Può essere un po’ fastidioso, ma perché l’esame riesca è necessario pulire bene l’intestino. Altrimenti si può rischiare di dover ripetere l’esame. 4.23 Devo proprio fare una dieta così liquida il giorno precedente l’esame? Sì, perché l’esame riesce solo se l’intestino è stato pulito bene. 11 12