maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 1 MAGGIO GIUGNO 2015 3 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 2 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 3 EDITORIALE Far capire all’Amministrazione federale e ai politici d’Oltralpe che il Ticino è confrontato con un mercato del lavoro influenzato da quello lombardo, che crea situazioni ben diverse da quelle registrate a Ginevra piuttosto che a Sciaffusa, è un’impresa quasi disperata ma, assieme alle altre associazioni economiche, al Cantone e ai nostri rappresentanti a Berna, cerchiamo di spiegarci e farci capire. Si pensava che con la lingua degli appalti della Confederazione in Ticino fosse più semplice: purtroppo non è così. Nonostante le nostre diverse denunce con scritti e anche un ricorso al Tribunale federale, che ci ha dato ragione poiché ha ritenuto che l’Amministrazione federale debba tenere meglio in considerazione il plurilinguismo della Svizzera, a volte succede ancora che committenti pubblici si permettano di allestire la documentazione di concorso in lingua tedesca, per lavori eseguiti in Ticino. Purtroppo, sebbene lo scorso autunno siano stati inoltrati al Consiglio federale quattro atti parlamentari per chiedere di regolamentare la situazione, lo stesso Consiglio, nella revisione di legge e di ordinanza sugli acquisti pubblici, che è stata in consultazione fino a fine giugno, non propone alcuna modifica rispetto alla situazione attuale. Questo significa che i committenti hanno l’obbligo di pubblicare nella lingua ufficiale del luogo di esecuzione dei lavori di edilizia unicamente il bando di concorso (breve descrizione di che lavoro è messo a concorso) e l’aggiudicazione (nominativo della ditta che si è aggiudicata la commessa). Per le ditte locali sarebbe invece molto, ma molto più importante, avere a disposizione nella propria lingua tutta la documentazione di gara per poterla studiare bene e inoltrare un’offerta interessante. Dopo l’acquisizione del lavoro, stipulare il contratto d’appalto sempre nella lingua del luogo d’esecuzione dei lavori così da presentare anche la liquidazione finale nella stessa lingua. Se il lavoro è previsto nella Svizzera tedesca o francese la questione non si pone! Il tutto si svolge o in tedesco o in francese, punto. Perché se il lavoro si svolge in Ticino il committente, che nella maggior parte dei casi risiede nella Svizze- Un caro saluto e un grazie a tutti Chiudere con l’attività professionale non l’ho mai messo come uno degli obiettivi della mia vita. Tuttavia questo momento, giustamente, è arrivato. Alla SSIC Sezione Ticino ho passato parecchi anni e ho raccolto molte soddisfazioni gratificanti. Grazie alla fiducia concessami da subito dai dirigenti di allora e regolarmente confermata in seguito ho avuto l’opportunità di approfondire ulteriormente le conoscenze acquisite in precedenza nel campo della progettazione, della direzione lavori e dell’esecuzione nei rami del genio civile, dei lavori in sotterraneo e dell’edilizia, per elaborarle e metterle a disposizione di chi ne ha fatto richiesta. Ho cercato di fare del mio meglio, grazie all’aiuto dei miei colleghi che ringrazio sentitamente, e spero di essere riuscito, con loro, a soddisfare la maggior parte delle numerose domande che negli anni ci sono state sottoposte. Un grazie a tutti coloro con i quali ho avuto il piacere di collaborare o anche solo di dialogare e un caro saluto a tutti i membri e amici della SSIC TI. Al neodirettore e collega Nicola Bagnovini gli auguri più belli di conseguire tante soddisfazioni. Vittorino Anastasia Direttore SSIC Sezione Ticino ra tedesca, deve poter decidere in quale lingua gestire l’appalto? La risposta del Consiglio federale all’interpellanza del Consigliere nazionale Ignazio Cassis lascia molto amaro in bocca poiché parte dal presupposto che la regola sia quella di allestire la documentazione di gara nella lingua di residenza del committente e poi semmai tradurla in un’altra lingua. Però sottolinea subito che le traduzioni costano e quindi non s’hanno da fare! E qui noi non ci stiamo. Condividiamo il fatto che le traduzioni costano e devono essere evitate ma contestiamo la soluzione. Infatti basta allestire dall’inizio tutta la documentazione nella lingua del luogo di esecuzione dei lavori e il problema è risolto. È quanto chiedono in sostanza gli impresari ticinesi ovvero unicamente di essere trattati come i loro colleghi che operano al nord delle Alpi poiché non sono meno svizzeri di loro! Meno svizzeri degli altri? No! Vittorino Anastasia Direttore SSIC Sezione Ticino Responsabile Nicola Bagnovini 1 EDITORIALE 3 LA POLTRONA Intervista a Vittorino Anastasia Direttore SSIC Sezione Ticino 4 5 6 7 ASSEMBLEA SSIC TI L’edilizia tiene su «buoni livelli» La staffetta tra Anastasia e Bagnovini Zali assicura «vicinanza e sostegno» Breve storia dell’Universo 9 INFO DA ZURIGO Pronti a garantire l’attuale CNM anche nel 2016 MEMENTO Pensare per tempo alla successione aziendale 11 VIAGGIO SSIC TI Alla scoperta di San Pietroburgo SAN GOTTARDO Sicurezza per il Ticino: pensiamoci ora Editore © SSIC Sezione Ticino Viale Portone 4 6500 Bellinzona tel. 091 825 54 23 fax 091 825 75 38 www.ssic-ti.ch e-mail: [email protected] Fotografie redazionali SSIC TI, Bellinzona Stampa Tipo Print Roncoroni+Sulmoni Mendrisio Grafica Guido Robbiani Tiratura 2'700 copie 6 volte all’anno In copertina: passaggio di consegne alla Direzione della SSIC Ticino tra Vittorino Anastasia e Nicola Bagnovini (a destra). 12 HGC Assicurazioni garanzia di costruzione 1 maggio-giugno 2015 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 4 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 5 LA POLTRONA Come annunciato nel corso dell’Assemblea generale ordinaria svoltasi lo scorso 7 maggio, a partire dal 1° luglio lei terminerà la sua apprezzata e qualificata attività professionale presso la SSIC TI per beneficiare del pensionamento. Attività durata oltre 24 anni, dei quali gli ultimi 4 in qualità di Direttore. Ing. Anastasia quale bilancio generale si sente di dare di questa sua lunga esperienza? Personalmente un bilancio molto positivo poiché ho avuto l’opportunità di dedicarmi all’approfondimento di tutto quanto ruota attorno alle normative, materia che mi ha sempre appassionato. E nel settore della costruzione sono parecchi questi temi: dalle norme tecniche a quelle contrattuali, dalle leggi ai contratti collettivi di lavoro. Ho così avuto modo di far parte di molti consessi che si occupano di queste problematiche, contribuendo a portare al loro interno, in maniera costruttiva e mai rivendicativa, la voce dell’impresario costruttore. Questo lavoro costante credo abbia contribuito a migliorare alcune normative in vigore, nel senso di averle rese più vicine alla realtà e quindi meglio applicabili e accettabili, ma anche a mantenere alto il grado di apprezzamento generale di cui gode verso l’esterno la SSIC Sezione Ticino. Senza peccare di immodestia mi pare di poter affermare che i servizi, sottoforma di circolari o consulenze, offerti dalla nostra associazione ai suoi membri, ma anche a terzi, siano sempre stati apprezzati per neutralità e chiarezza. Pensando al suo ruolo di Direttore, svolto peraltro sempre con competente scrupolosità, vi sono aspetti irrisolti ai quali tiene in modo particolare e che riguardano da vicino gli impresari costruttori ticinesi o, più in generale, il tessuto imprenditoriale locale? Certamente ci sono delle problematiche irrisolte, alcune anche poiché sono cicliche. Qui penso in particolare a quella della mancanza di depositi di materiali inerti che – vuoi per il fatto che da anni il volume di materiale in esubero è elevato, soprattutto nel Sottoceneri dove si trovano rocce di scarso valore geotecnico e quindi non riciclabili, vuoi poiché le piazze per installare gli impianti di riciclaggio non sono ancora state attuate e quindi la quota di materiale riutilizzato è inferiore alla media svizzera – è Intervista a Vittorino Anastasia L’ing. Vittorino Anastasia, Direttore della Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino, terminerà ad inizio luglio la propria attività dirigenziale e andrà in pensione. sempre di attualità. Un altro problema che peserà sul settore ancora per qualche tempo è dovuto alla pressione che viepiù si è accumulata a causa della concorrenza, perlopiù sleale, provocata dalle ditte estere che possono operare in Svizzera con i loro dipendenti distaccati e non rispettano, come dovrebbero, i nostri contratti collettivi di lavoro. La SSIC, sia a livello cantonale, sia nazionale, si è sempre dichiarata favorevole alla libera circolazione delle persone. In questi casi si tratta però di prestazioni di servizio e quindi di una libera circolazione di imprese con la conseguenza che diventa impossibile controllare il rispetto delle condizioni salariali e di lavoro previste dai CCL. Per questo la SSIC TI, con scritti al Consiglio federale e con il sostegno dell’On. Fabio Regazzi che ha inoltrato una mozione in Consiglio nazionale, ha chiesto di escludere dall’Accordo sulla libera circolazione delle persone, la libera circolazione delle imprese. Come si sa la problematica è molto complessa e le nostre richieste poco comprese e condivise dai colleghi d’Oltralpe, motivo per cui le soluzioni non arriveranno a breve termine. Del problema della lingua degli appalti della Confederazione ne parlo nell’editoriale. Dall’alto della sua esperienza, cosa si sente di consigliare ai giovani imprenditori della costruzione per poter operare con successo in un settore contraddistinto da una crescente concorrenza interna ed estera? Quando si parla di concorrenza il primo pensiero corre generalmente al prezzo delle prestazioni offerte, che se non è basso non è concorrenziale. Pur riconoscendo che per i committenti quella del prezzo sia una componente molto importante nella determinazione dell’offerta vincente, fortunatamente non sempre è l’unica. Quindi, oltre a razionalizzare le attività all’interno della propria impresa per poter offrire prestazioni economicamente interessanti, è indispensabile poter garantire altre peculiarità quali la serietà, la puntualità, la qualità delle prestazioni e altre ancora, che i committenti seri apprezzano e che possono fare la differenza nei confronti dei prezzi bassi. Acquisire queste referenze costa però tempo e costanza e quindi prima di avviare un’attività in proprio è opportuno maturare tali esperienze. Dir. Anastasia, visto che sta iniziando una nuova fase della sua vita – per la quale le formuliamo i migliori voti augurali di ogni bene – quali progetti ha in mente e come pensa di occupare il suo tempo libero? Volutamente non ho fatto progetti poiché poi bisogna rispettarli e questo può creare tensioni inutili. Sono convinto che la famiglia, i miei due nipotini, i libri che non ho letto, la casa con il suo giardino e qualche posto da visitare, vicino o lontano che sia, potranno riempire bene le mie giornate. Non negherò però di certo una risposta a chi ritenesse utile avere un parere su qualche tema affine al settore della costruzione, e in questo senso con la SSIC TI avrò ancora modo di collaborare. L’Ufficio presidenziale, il Consiglio sezionale, le colleghe e i colleghi del Segretariato di Bellinzona e del Centro di formazione professionale di Gordola ringraziano di cuore il Direttor Anastasia per tutto quanto fatto per la SSIC TI in questi anni. A Vittorino auguriamo un futuro ricco di salute, serenità e tante nuove soddisfazioni. 3 maggio-giugno 2015 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 6 Assemblea generale ordinaria SSIC TI Faido, 7 maggio 2015 1 Il tavolo presidenziale durante la seconda parte dell’Assemblea. 2 Consegna dell’omaggio a Heinrich Bütikofer da parte della SSIC TI. 3 Il Sindaco di Faido Roland David durante il suo saluto. 4 Luca Pagani, l’attuale Presidente del Gran Consiglio ticinese. 5 Cleto Muttoni con Guido Biaggio, ex membro di Consiglio sezionale. 6 Il Presidente nazionale della SSIC, Gian-Luca Lardi. 7 Il Direttore entrante della SSIC TI, Nicola Bagnovini. 8 Piero Martinoli e Claudio Zali prima del loro atteso intervento. 9 Vittorino Anastasia e Cleto Muttoni omaggiano Claudio Zali. 10 Il Direttore uscente Vittorino Anastasia durante il suo saluto. 11 Una scultura in legno dall’artista D. Eggli anche per Piero Martinoli. 12 Momento di festa in segno di gratitudine a Vittorino Anastasia. 13 I cinque giovani studenti del Conservatorio della Svizzera italiana. Foto: Davide Rotanzi, SSIC TI 1 2 5 3 6 7 8 11 4 9 12 10 13 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 7 ASSEMBLEA SSIC TI «Il 2015 dovrebbe mantenersi di nuovo su buoni livelli per il settore edile nel cantone Ticino» ha dichiarato il Presidente ingegner Cleto Muttoni all’Assemblea generale ordinaria della Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino (SSIC TI), svoltasi il pomeriggio di giovedì 7 maggio nella palestra comunale di Faido. I dati essenziali forniti dall’ing. Muttoni indicano che «il volume complessivo delle licenze concesse nel 2014 è stato di 2.43 miliardi di franchi (370 milioni in più rispetto al 2013) ed anche la percentuale di abitazioni sfitte in Ticino si conferma su livelli bassi con lo 0.83% rispetto ad una media nazionale dell’1.08%». Considerando che di regola le licenze di costruzione concesse si tramutano in cantiere a breve e medio termine, il Presidente della SSIC Sezione Ticino può formulare una prognosi favorevole per il settore, mitigata tuttavia dall’«inattesa decisione presa a metà gennaio dalla Banca nazionale svizzera di abbandonare la soglia minima di 1.20 nel cambio franco/euro, che ha portato parecchia incertezza nel settore industriale di esportazione». Secondo Muttoni, dunque, «la costruzione di edifici industriali o amministrativi potrebbe risentirne». Se il quadro generale del mercato edilizio ticinese continua a soddisfare, anche perché, ha detto Muttoni, «per le opere di genio civile sono attesi importanti interventi di manutenzione e miglioria dell’infrastruttura viaria da parte dei principali committenti pubblici federali (USTRA e FFS in primis)», alcuni suoi elementi meritano tuttavia un’attenzione particolare. Nella fattispecie, se si guarda alle commesse da parte del Cantone e dei Comuni, «le finanze piangono e la quota di investimenti è sempre più oggetto di contenimento, nonostante sappiamo tutti bene trattarsi di falsi risparmi, almeno a medio e lungo termine». Investimento risparmiato, risparmio non assicurato, verrebbe voglia di commentare ed il ragionamento può essere fatto anche all’interno della categoria riguardo ai prezzi bassi sempre più perseguiti nei concorsi pubblici. «Un circolo vizioso», secondo Muttoni, che penalizza un settore «dal quale dovremmo trarre il giusto compenso per le prestazioni che ci vengono chieste». Per il Presidente della SSIC TI «l’unica soluzione per risolvere il problema dei prezzi bassi consiste in una sana politica di acquisizione delle commesse, che dovrebbe portare le imprese di costruzione ad abbandonare tutte quelle scelte pericolose dettate dalla volontà o dalla necessità di acquisire lavori ad ogni costo. E questo dipende solo da noi» ha ammonito Muttoni. La SSIC TI «può invece soltanto continuare a vigilare affinché i committenti pubblici non facciano uso esclusivo del prezzo quale criterio di aggiudicazione», considerando invece anche altri fattori, come ad esempio l’attendibilità del prezzo, le referenze, la formazione degli apprendisti o il programma lavoro, così da identificare la miglior offerta che non necessariamente corrisponde a quella più economica. Insomma, una pluralità di elementi, che dovrebbe garantire una sana concorrenza all’interno del mercato, viceversa turbata «dalla concorrenza sleale spesso proveniente dall’estero» ha detto l’ing. Muttoni, indicando le cifre più aggiornate relative alla cosiddetta invasione di padroncini e distaccati in Ticino, un fenomeno tuttora «preoccupante, secondo il Presidente della SSIC Ticino, nonostante la leggera flessione rispetto al 2013». E pur tuttavia l’anno scorso, per il comparto edilizia e genio civile nel solo Ticino, sono stati notificati circa 66mila giorni di lavoro da parte degli indipendenti (detti anche padroncini) e 111mila svolti dai distaccati. Il totale di 176'981 giorni di lavoro sottratti ad imprese locali corrisponde, secondo Muttoni, ad oltre 900 posti di lavoro a tempo pieno. Questi indipendenti (spesso falsi indipendenti) e lavoratori distaccati non percepiscono i nostri minimi salariali in quanto, applicando la quota parte di oneri sociali prevista in Italia, non potrebbero in alcun modo com- petere dal profilo finanziario con le imprese ticinesi. Inevitabili dunque i sotterfugi sui salari e gli abusi, non facili da smascherare. «Avevamo avanzato una serie di misure accompagnatorie all’attenzione di Berna» ha osservato Muttoni, «rimaste purtroppo inevase per mancanza di volontà politica a livello federale». Resta dunque una necessità di vigilanza sul territorio, che Muttoni ha invocato anche a livello individuale. La SSIC TI garantisce l’anonimato per le segnalazioni e sta addirittura pensando all’introduzione di un “numero verde” e di un’applicazione per smartphone per facilitare ulteriormente le segnalazioni di cantieri sospetti, strani viavai di operai, furgoncini parcheggiati lontano da occhi indiscreti, orari di lavoro inconsueti, ecc. Il Presidente ing. Muttoni ha infine accennato al rinnovo del Contratto nazionale mantello che scadrà a fine 2015. Si annuncia un autunno caldo: «Il clima tra la nostra Sede centrale ed il sindacato Unia è molto teso per colpa di questo sindacato che elude palesemente il partenariato sociale, avendo istituito un “Servizio specializzato di analisi del rischio” smaccatamente arbitrario». L’edilizia tiene su «buoni livelli» Il tavolo presidenziale durante la prima parte dell’Assemblea generale ordinaria della SSIC TI riservata agli associati. Da sinistra: Paolo Ortelli (Direttore Centro di Gordola), Mauro Galli (Vicepresidente), Vittorino Anastasia (Direttore), Ferdinando Santaniello (Membro Ufficio presidenziale) e Cleto Muttoni (Presidente). Il Vicedirettore nazionale della SSIC, Avv. Heinrich Bütikofer, alla sua ultima partecipazione all’Assemblea generale della SSIC Sezione Ticino prima del suo pensionamento previsto il 1° luglio 2015. Ringraziamenti da parte del Presidente Cleto Muttoni alla Direttrice della HGC Regione Ticino Karin Marti, che durante l’Assemblea ha consegnato l’apprezzato assegno a favore della formazione degli apprendisti muratori al CFP di Gordola. 5 maggio-giugno 2015 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 8 ASSEMBLEA SSIC TI Nella sua parte iniziale, riservata agli associati, l’assemblea ha ascoltato anche l’intervento del Vicedirettore della SSIC nazionale, l’avvocato Heinrich Bütikofer, che andrà in pensione a fine giugno dopo oltre vent’anni di servizio. Il dirigente nazionale della SSIC ha confermato che «la situazione economica nel settore dell’edilizia principale è buona. A livello nazionale sono però diminuiti i permessi di costruzione e vi sono quindi da attendere ripercussioni negative nella seconda metà dell’anno, come risulta anche da una notevole reticenza delle banche alla concessione di crediti». Bütikofer ha confermato la difficile situazione riguardante il rinnovo del contratto collettivo nazionale degli edili in scadenza a fine anno, ha anche ribadito i concetti di sostenibilità e di sicurezza sul lavoro, l’impegno nella formazione professionale di base, il sostegno ad un’armonizzazione degli appalti fra Cantoni e Confederazione. E, per dire di che pasta è fatto, ha annunciato che in autunno, da pensionato, si iscriverà ad un corso di laurea in storia e diritto pubblico all’università di Berna. Auguri! Auguri vivissimi, ripetuti, collettivi e individuali si sono pure riversati su Vittorino Anastasia e Nicola Bagnovini, rispettivamente Direttore uscente e nuovo della SSIC Sezione Ticino, a decorrere dal 1° luglio. L’avvicendamento è un segnale di continuità nella parte amministrativa della SSIC TI. L'ingegner Vittorino Anastasia è entrato nella società all’inizio del 1991 come capo dell’Ufficio calcoli e ne ha scalato il vertice passando attraverso la vice-direzione. Nascondendo bene l’emozione (che pur tuttavia si avvertiva in brevi tremori di voce) ha ringraziato moltissimi dirigenti e colleghi: «A tutti esprimo il mio sentito ringraziamento per avermi concesso la possibilità di operare in un ambiente favorevole che credo e spero abbia contribuito a valorizzare e aumentare le percezioni positive che gli esterni nutrono nei confronti della nostra associazione». Ma non ha mancato neppure l’ultima occasione per illustrare i temi a suo dire di maggiore attualità per il settore: salari e qualifiche dei lavoratori dell’edilizia, le notifiche dei padroncini e distaccati, lo smaltimento degli inerti e, ultimo suo dossier sul quale lavorerà fino al pensionamento, il problema della lingua negli appalti della Confederazione, che ancora penalizza il Cantone Ticino. La staffetta tra Anastasia e Bagnovini Il tavolo presidenziale della parte pubblica dell’Assemblea generale ordinaria della SSIC Sezione Ticino svoltasi a Faido lo scorso 7 maggio. Da sinistra: Gian-Luca Lardi, Piero Martinoli, Claudio Zali, Vittorino Anastasia e Cleto Muttoni. A sua volta il neo Direttore ingegner Nicola Bagnovini è brevemente intervenuto per esprimere le primissime sensazioni in questo «giorno speciale, nel quale affiorano diversi sentimenti: emozione, gratitudine, onore e senso di responsabilità». Ancora giovane anagraficamente, ma già dipendente della SSIC TI da 21 anni, Bagnovini ha detto di essere cosciente che il compito affidatogli «non sarà semplice, ma ho imparato molto da chi mi ha preceduto e cercherò di farne tesoro per dare continuità nella qualità e nella quantità del lavoro svolto finora dalla SSIC Sezione Ticino, al fine di garantire buone condizioni quadro agli operatori del settore ticinese della costruzione». In questo clima di festeggiamenti, l’assemblea della SSIC TI ha pure dovuto deliberare anche su una decisione formale. La nomina di due nuovi membri del Consiglio sezionale, conseguenza del ritiro di Guido Biaggio, recentemente nominato Vicedirettore dell’Ufficio federale delle strade (per cui ha lasciato la direzione dell’impresa di costruzioni LGV SA), e di Veronica Meli, che pure ha lasciato la presidenza del Gruppo giovani imprenditori (GGI) della SSIC TI. Su proposta della Sottosezione di Bellinzona, rispettivamente del GGI, l’assemblea ha ratificato all’unanimità la nomina di Giovanni Calzaghe, impresario costruttore diplomato federale e Direttore dell'impresa SAISA SA di Bellinzona, e di Erik Pinchetti, diplomato federale in economia aziendale nelle arti e mestieri e contitolare dell’impresa Rigassi & Pinchetti SA di Lodrino, nonché attuale Presidente del GGI della SSIC TI. Spazio infine anche ad una simpatica ricorrenza dell’assemblea. Anche quest’anno la HG Commerciale Ticino, noto fornitore di materiali e attrezzature per la co- struzione e storico sponsor principale di questa rivista, ha deciso di sostenere con un contributo finanziario, destinato alla formazione degli apprendisti muratori, il Centro di Gordola. L’apprezzato assegno è stato consegnato dalla direttrice Karin Marti. Numerosi e meritati gli applausi rivolti al Dir. Anastasia per il suo competente e scrupoloso lavoro svolto durante il lungo percorso professionale alla SSIC TI. L’ing. Nicola Bagnovini, al quale è stata affidata la direzione della SSIC TI a partire dal 1° luglio, nel suo intervento durante la parte pubblica dell’Assemblea. La parte pubblica dell’assemblea ha poi visto la partecipazione della (consueta) qualificatissima squadra di ospiti, invitati e rappresentanti di istituzioni. A cominciare dal sindaco di Faido On. Roland David, felice per la scelta del suo Comune (ma l’idea è stata del Presidente ing. Cleto Muttoni, orgoglioso delle sue radici faidesi) 6 maggio-giugno 2015 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 9 quale luogo dell’evento. David ha ricordato le vocazioni storiche di Faido: per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica (qui fu realizzato a fine 800 il primo impianto in Ticino e 15 anni fa anche la prima centrale a legna per il teleriscaldamento), per il turismo e per la tutela del territorio. «Impresari e artigiani sono per noi presenze indispensabili» ha detto David. Il sindaco di Faido è stato seguito, sul palco degli oratori, dal primo Vicepresidente del Gran Consiglio (nel frattempo nominato quale Primo cittadino del Ticino), On. Luca Pagani, il quale si è detto «consapevole delle difficoltà fra le quali deve muoversi oggi il settore della costruzione» ed ha ricordato le sollecitazioni rivolte dal Gran Consiglio nella scorsa legislatura nei confronti della Berna federale affinché prenda in considerazione la reale situazione del Cantone. «Ora speriamo nella realizzazione di soluzioni concrete» ha detto Pagani, auspicandole anche dal nuovo Governo e dal Parlamento usciti dalle recenti elezioni cantonali. Il medesimo auspicio, affinché si possano favorire e incoraggiare le condizioni quadro per l’economia locale, è stato formulato dal Presidente nazionale della SSIC, ingegner Gian-Luca Lardi, che è tornato sul tema del rinnovo del Contratto nazionale mantello esprimendo la necessità di un «clima di collaborazione con i sindacati», attualmente purtroppo inesistente per le ragioni già precedentemente indicate. Ma Lardi ha anche detto che se «lo stallo non si sbloccherà, noi proporremo la proroga a tutto il 2016 del contratto attuale». All’uditorio allargato dell’assemblea pubblica si è nuovamente rivolto il Presidente Cleto Muttoni, per ribadire argomenti già illustrati in precedenza (ma di interesse generale) quali la situazione congiunturale e le prospettive economiche, il problema della lingua negli appalti della Confederazione e la libera circolazione delle persone, ma anche per accennare al tema del risanamento della galleria autostradale del San Gottardo e invocando la diffusione di «informazioni corrette e oggettive in modo che la popolazione possa, al momento opportuno, decidere in piena libertà e con la propria testa». Muttoni ha anche espresso le indicazioni di voto dell’Ufficio presidenziale della SSIC TI per le votazioni del 14 giugno 2015: no alla modifica della Legge federale sulla radiotelevisione (quindi no Zali assicura «vicinanza e sostegno» al canone generalizzato e a carico anche delle imprese), no all’iniziativa “Tassare le eredità milionarie per finanziare l’AVS” e pure no all’iscrizione nella Costituzione cantonale di un salario minimo per tutti. «Basta vedere quanto ha fatto e quanto fa il nostro settore senza interventi statali» ha osservato il Presidente cantonale della SSIC Sezione Ticino. Molto atteso anche l’intervento del Consigliere di Stato Onorevole Claudio Zali, Direttore del Dipartimento del territorio, chiamato in causa da numerosi temi d’attualità nel settore della costruzione, dalle distorsioni della libera circolazione allo smaltimento degli inerti da cantiere. Ebbene, Zali ha esordito con un messaggio politico chiarissimo di «vicinanza e sostegno» alla SSIC Sezione Ticino e della «necessità di tutelare il Ticino dagli effetti negativi degli accordi bilaterali». Poi ha affrontato alcuni temi tecnici particolari: sulla riforma della Legge sulle commesse pubbliche, che spera di far approdare al Gran Consiglio nei prossimi mesi, ha detto che conterrà una priorità in favore delle ditte svizzere. Sui depositi degli inerti ha ricordato la recente pubblicazione di un messaggio governativo (con 3.1 milioni di richiesta di credito) per l’analisi di fattibilità 2015/2019 dei futuri depositi per inerti e per la realizzazione di quattro centri logistici per il recupero dei materiali da cantiere. Infine, Zali ha annunciato, in prima assoluta, l’intenzione del Dipartimento del territorio di realizzare un progetto di revisione totale della Legge edilizia, attraverso la creazione di un gruppo di lavoro interno allo suo Dipartimento. Chiusura in grande stile, infine, con una conferenza di straordinario livello del Presidente dell’Università della Svizzera italiana, prof. Piero Martinoli, su «Una breve storia dell’Universo», illustrando in meno di un’ora i 13.8 miliardi di anni del nostro sistema astrale, dalla legge gravitazionale di Newton, passando per le leggi sulla relatività (abbiamo scoperto che ce ne sono due, una ristretta del 1905 e una generale del 1915, della quale ricorre quest’anno il centenario) di Albert Einstein, e su fino a scienziati come Wheeler ed Eddington che hanno via via completato le scoperte scientifi- che sullo spazio ed il tempo. «Uno dei campi della scienza più interessanti» ha spiegato Martinoli, «con progressi straordinari compiuti negli ultimi 25 anni grazie in particolare ad alcune missioni spaziali». Come avviene da alcuni anni a questa parte, in particolare per la passione musicale coltivata dal Direttore Vittorino Anastasia, la parte pubblica dell’assemblea è stata scandita da intermezzi questa volta eseguiti dal quintetto «Café Zimmermann», una formazione di cinque studenti della Scuola universitaria professionale del Conservatorio della Svizzera italiana (Alessandra Alfonsi al flauto, Riccardo Emanuele Feroce all’oboe, Karin Yamaguchi al corno, Arseniy Shkatsov al fagotto e Nikolett Urban al clarinetto) che ha eseguito dapprima il brindisi de «La Traviata» di Giuseppe Verdi, poi un Medley di brani di Nino Rota tratti dalla colonna sonora del film «Il Padrino» e infine un arrangiamento di diversi celebri brani di Ennio Morricone. Grandi e meritati applausi. Il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio, On. Claudio Zali, durante la sua relazione che gli ha permesso di toccare diversi aspetti di stretta attualità riguardanti il settore ticinese della costruzione. Breve storia dell’Universo Passione ed entusiamo hanno contraddistinto l’intervento del Prof. Piero Martinoli che, usando un linguaggio accessibile a tutti, ha riassunto il complesso tema della storia dell’Universo tra nascita, evoluzione e futuro. 7 maggio-giugno 2015 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 10 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 11 INFO DA ZURIGO Lo scorso 19 maggio si è svolta a Zurigo l’Assemblea nazionale dei delegati della Società svizzera impresari costruttori (SSIC). Vista la scadenza a fine 2015 dell’attuale Contratto nazionale mantello per l’edilizia principale in Svizzera (CNM 2012-2015), durante la riunione si è discusso parecchio proprio in merito ai negoziati sul CNM. Di fatto è stato deciso, confermando peraltro l’indicazione del proprio Comitato centrale, che la SSIC non negozierà sul CNM con Unia finché lo stesso sindacato non avrà soppresso il suo servizio di «Analisi dei rischi». Nonostante questo, per evitare un vuoto convenzionale particolarmente negativo per i lavoratori del nostro settore, gli impresari costruttori sono disposti a proporre ai sindacati una proroga del CNM vigente anche per il 2016. Il CNM fissa i salari minimi che sono, a livello nazionale, i più alti di quelli di tutti i settori dell’artigianato, senza parlare poi del pensionamento anticipato, delle vacanze, dell’attraente formazione continua, della protezione della disdetta, ecc. Visto, come detto, che il CNM vigente scadrà il 31 dicembre 2015, i delegati della SSIC hanno deciso all’unanimità di prorogare questo contratto esemplare senza cambiamento; hanno preso infatti questa nobile decisione per non mettere a repentaglio l’alta protezione dei lavoratori. Non bisogna poi dimenticare che il CNM deve essere dichiarato di obbligatorietà generale da parte del Consiglio federale affinché questa protezione convenzionale continui ad essere valida per tutti i lavoratori edili. A tal fine è necessario che i sindacati siano d’accordo. «Non posso immaginarmi che un sindacato che si impegni con serietà per i suoi lavoratori ci si opponga» ha dichiarato GianLuca Lardi, Presidente centrale della SSIC. «È un atto più che generoso quello di prorogare un Contratto, così favorevole ai lavoratori, senza cambiamenti, se si pensa a quanto sta succedendo in diversi altri settori che riducono il salario del loro personale, mentre ne aumentano l’orario di lavoro.» Gli impresari costruttori sono, fino a nuovo avviso, contrari a negoziati sui contenuti del CNM. «Le trattative sul CNM presuppongono che ambedue le parti si attengano alle regole di partenariato sociale. In questo ambito, Unia fa esattamente l’opposto», ha precisato Gian-Luca Lardi, «con il suo servizio specializzato “Analisi dei rischi”, questo sindacato ostacola l’applicazione basata sul partenariato sociale e il controllo del CNM.» Il Professore di diritto, lo zurighese Ulrich Saxer, esprime in una sua perizia un parere persino più severo: «con il “servizio specializzato per l’analisi dei rischi”, il sindacato Unia impedisce l’esecuzione corretta, nel rispetto dello stato di diritto, del CNM.» D’altro canto, le Commissioni professionali paritetiche sono epressamente incaricate dell’esecuzione del CNM durante la sua validità, è quanto cita l’art. 76 dello stesso CNM, ma Unia non vuol capire! Nicola Bagnovini Vicedirettore SSIC Sezione Ticino MEMENTO È un dato reale e sintomatico del nostro tessuto economico: nei prossimi anni una ditta ticinese su due dovrà affrontare il tema della “successione aziendale”, vale a dire del “passaggio del testimone” da una persona – spesso il fondatore dell’azienda – ad un’altra figura manageriale. Nella vita di un’impresa è spesso un momento critico, tanto da attirare l’attenzione di molti specialisti, tra cui quelli della SUPSI che vi hanno dedicato un progetto da cui emerge il dato citato. Come gestire al meglio una tappa così delicata? Una valida soluzione è rivolgersi a coloro che si occupano professionalmente di trasmissione aziendale, come Alberto Pedrazzi, membro di direzione e responsabile della clientela aziendale per la Regione di Lugano a BancaStato. Signor Pedrazzi: quando iniziare a pensare alla successione aziendale? «L’analisi dovrebbe iniziare qualche anno prima del ritiro del titolare. Le misure da intraprendere possono richiedere anni. È un passo che presuppone un’attenta analisi e le soluzioni devono essere ponderate e pianificate con largo anticipo. Prendiamo il caso di un’azienda di famiglia in cui lavora il figlio del titolare. È indispensabile che disponga di una formazione specifica ed acquisti capacità di gestione con il proprio personale, con i clienti e con i fornitori. Questo può richiedere anni». Quali scenari si aprono a chi intende ritirarsi? «Si va dall’ipotesi della successione interna alla famiglia a quella di affidare la gestione dell’azienda a qualche dipendente qualificato e fidelizzato, oppure a persone provenienti dall’esterno. Alfine di motivare adeguatamente queste nuove figure manageriali, si può pensare di vendere loro parte o tutte le quote societarie. Vi sono poi altre possibilità. Queste elencate sono quelle più tradizionali». Cosa offre BancaStato in tal senso? «Rivolgersi a noi significa dialogare con qualcuno che “parla la stessa lingua”. Ci occupiamo soprattutto degli aspetti finanziari in collabora- Pronti a garantire l’attuale CNM anche nel 2016 Pensare per tempo alla successione aziendale Alberto Pedrazzi, membro di direzione e responsabile BancaStato della clientela aziendale della regione di Lugano. zione con altri specialisti esterni quali fiduciari e avvocati, indispensabili per pianificare correttamente gli aspetti successori. In quest’ottica, il nostro impegno è legato al mandato pubblico di BancaStato. Favorire lo sviluppo economico del Cantone significa anche evitare situazioni destabilizzanti, che potrebbero affievolire o addirittura distruggere preziose realtà consolidate». 9 maggio-giugno 2015 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 12 dipl.dipl. ETH/SIA/OTIA ETH/SIA/OTIA Ing. dipl. ETH/SIA/OTIA Ing.Ing. SG TSU TD UIR DOII A OD ’D I N’ IG NE GG EN GE NR EIRAI A STUDIO D’INGE N E VISANI VISANI RUSCONI RUSCONI TALLERI TALLERI SASA VISANI RUSCONI TALLERI SA STUDIO D’INGEGNERIA VISANI RUSCONI TALLERI SA Ing. dipl. ETH/SIA/OTIA Carvina 2, casella 555, 6807 Taverne Centro Carvina 2, casella postale 555, 6807 Taverne Centro Carvina 2,Centro casella postale 555, 6807postale Taverne del Gabi 2, casella postale 121, 6596 Gordola del Gabi 2, casella postale 121, 6596 Gordola Vicolo del Carvina Gabi 2,Vicolo casella postale 121, 65966807 Gordola Centro 2,Vicolo casella postale 555, Taverne Tel. (0041) 091 911 1010 3030 Tel. (0041) 091 911 (0041) 091 911 10 30 Vicolo del GabiTel. 2, casella postale 121, 6596 Gordola Fax 091 911 1010 5959 Fax (0041) 091 911 10(0041) 59 Centro Carvina 2, casella postale 555, 6807 Taverne Tel. (0041) 091Fax 911(0041) 10 30091 911 E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] E-mail: [email protected] Vicolo del Gabi 2, casella postale 121, 6596 Gordola Fax (0041) 091 911 10 59 www.vrt.ch www.vrt.ch www.vrt.ch Tel. (0041) 091 911 10 30 Fax (0041) E-mail: 091 [email protected] 10 59 www.vrt.ch d’ingegneria perper impianti e applicazioni nelnel campo Studio d’ingegneria impianti e applicazioni campo Studio d’ingegneriaStudio per impianti e applicazioni nel campo E-mail: [email protected] costruzioni e delle energie delle costruzioni e delle energie delle costruzioni e delle energie www.vrt.ch Studio d’ingegneria Studio d’ingegneria per impianti nel campo pere applicazioni impianti e applicazioni delle costruzioni e delle energie nel campo delle costruzioni e delle energie maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 13 VIAGGIO SSIC TI Come buona tradizione, la SSIC Sezione Ticino ha organizzato anche quest’anno un viaggio all’estero destinato ai propri associati. La trasferta si è svolta dal 13 al 16 maggio verso una meta prestigiosa: San Pietroburgo, raggiunta in aereo partendo da Lugano, dopo aver fatto scalo a Zurigo. Per i 30 partecipanti è stata un’occasione speciale per scoprire, grazie ad una brava guida parlante italiano che ci ha accompagnato durante l’intero soggiorno, le principali attrazioni architettoniche e culturali di quella che viene definita la capitale culturale della Russia. San Pietroburgo (con circa 5.5 milioni di abitanti) è infatti la città in cui nasce la letteratura, l’intelligentia e, dall’inizio dell’Ottocento, si insinua una sottile rivalità con Mosca. In città, notevoli ed imponenti sono stati i lavori di restauro che hanno investito gli aristocratici palazzi e, grazie alla particolare illuminazione, al crepuscolo abbiamo potuto scorgere autentiche scenografie teatrali, davvero affascinanti e particolari. Ma torniamo alla nostra gita caratterizzata da un intenso ma piacevole programma di visite guidate. Dopo una prima familiarizzazione con la realtà di San Pietroburgo, il secondo giorno è stato caratterizzato dalla visita panoramica della città, alla scoperta dei fasti e dell’architettura locale, quali il piazzale delle Colonne Rostrate, i prestigiosi palazzi sul Lungo Neva, la pro- spettiva Nevskij, la Piazza del Palazzo dove sorge il Palazzo d'Inverno, la Piazza dei Decabristi e la cattedrale di S. Isacco, la cui cupola dorata è visibile da tutti i punti della città. Abbiamo proseguito con la visita della Fortezza dei Santi Pietro e Paolo, primo nucleo storico della città ed opera del ticinese Domenico Trezzini. La giornata è poi terminata con una minicrociera sui canali per ammirare gli angoli più suggestivi di questa città definita «Venezia del Nord». Il giorno prima del rientro, dapprima visita della residenza imperiale estiva a Pushkin (a ca. 30 km da San Pietroburgo), per ammirare il parco e il palazzo che appartennero a Caterina II. Un palazzo considerato un capolavoro di architettura, opera del grande architetto italiano Bartolomeo Rastrelli, all’interno del quale abbiamo osservato le opulenti sale imperiali, tra le quali l’elegante Sala d’Ambra. Tornati in città, visita al Palazzo d’Inverno, sede dell’Hermitage, il più grande museo al Mondo, con capolavori dei vari Leonardo da Vinci, Raffaello, Caravaggio, Tiziano, Velazquez, Rembrandt, Van Dyck, ... Si ringraziano i partecipanti per la simpatica e piacevole compagnia. Stefania Pintus Segretaria di Direzione SSIC Sezione Ticino SAN GOTTARDO Tra poco più di 9 mesi il popolo svizzero dovrà decidere se il risanamento del tunnel autostradale del San Gottardo dovrà essere fatto risolvendo, una volta per tutte, il problema di disporre di un collegamento costante e sicuro con il resto della Svizzera oppure mantenendo il nostro Cantone in una situazione di collegamento precario con tutti i rischi che ne conseguono. Sì perché, come dimostrano gli eventi della fine di maggio, basta un episodio abbastanza banale (alcuni massi che minacciano di franare sul tracciato della strada del passo) ad obbligare le autorità a chiudere la via di comunicazione per 5-6 settimane. Immaginiamoci lo scenario se questo succedesse durante i famigerati 3 anni necessari per i lavori della galleria del Gottardo. Gli oppositori al tunnel di risanamento – in sostanza la seconda Alla scoperta di San Pietroburgo galleria – hanno sempre sostenuto che durante questo periodo la mobilità attraverso le Alpi sarebbe garantita dalle navette ferroviarie e dalla strada del Passo. Teoricamente queste due possibilità permetterebbero, nell’arco della giornata, di assorbire il flusso di veicoli che oggi transitano sotto il massiccio. Peccato che, come ben sappiamo, il traffico non si organizza per muoversi in maniera omogenea sulle 24 ore che compongono la giornata ma, piuttosto, si concentra in un periodo più ristretto. Anche avendo a disposizione la strada del passo i disagi saranno quindi enormi. Se poi, malauguratamente, questa dovesse venir chiusa per un periodo prolungato, come è il caso in queste settimane, sarebbe il collasso completo dei trasporti alpini a livello cantonale. Senza grandi doti di preveggenza a soffrirne enormemente sarebbe l’intero Ticino perché, volenti o nolenti, essere collegati al resto della Svizzera costituisce una condizione vitale per lo sviluppo economico e sociale del nostro Cantone. La soluzione per evitare tutto questo l’abbiamo: il tunnel di risanamento. Una seconda galleria che permetterebbe, dopo i lavori, di disporre finalmente di una soluzione duratura, economicamente sostenibile e sicura. Ma questo agli oppositori non interessa, purtroppo sono disposti a sacrificare il Ticino sull’altare dell’ideologia. Alex Farinelli Assistente di Direzione SSIC Sezione Ticino Sicurezza per il Ticino: pensiamoci ora 11 maggio-giugno 2015 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 14 maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 15 www.costruttori.ch/a maggio-giugno 2015_impag. novembre/dicembre 2007 22.06.15 09:40 Pagina 16 GAB 6850 MENDRISIO-STAZIONE ASSICU RATI AL M EG LIO. ASSICURAZIONE GARANZIA DI COSTRUZIONE RIDUZIONE DEI PREMI FINO AL 30 %