Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 35 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress L'audizione del presidente Stella davanti alla commissione parlamentare di controllo Casse, stop a tassazione doppia Investire nei giovani per sostenere la crescita del paese Ridurre (se non addirittura eliminare) l'iniqua doppia tassazione che grava sugli enti previdenziali privati e cancellare l'obbligo di versamento nelle casse dello Stato delle somme derivanti dalla spending review. Ma anche consentire allo Stato di contare su un rilevante sostegno finanziario per tutte le iniziative volte al rilancio dell'economia del Paese. Sono alcuni passaggi dell'audizione del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, davanti alla Commissione parlamentare di controllo sulle attività di previdenza degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, nell'ambito dell'«Indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei Fondi pensione e Casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale», che si è svolta I'll novembre a Palazzo San Macuto. Secondo il presidente Stella «gli enti di previdenza privata gestiscono patrimoni stimabili in circa 70 miliardi di euro, di cui buona parte attualmente già investiti in titoli dello Stato; ciò non di meno si potrebbero programmare e condividere iniziative volte al rilancio del social housing, nella realizzazione di infrastrutture utili e necessarie al Paese». Tuttavia, ha sottolineato il presidente di Confprofessioni, sono ancora molte le criticità da superare per assicurare l'equilibrio delle Casse nel lungo periodo e quindi « garantire il pagamento delle pensioni ai propri iscritti». Nonostante le singole Casse abbiamo superato lo stress test a 50 anni, la loro sostenibilità sarà raggiunta solo attraverso nuove iscrizioni, ma i parametri ministeriali adottati per la redazione dei bilanci tecnici standard delle Casse sono «poco attendibili» poiché non tengono conto del drastico calo dei redditi dei professionisti, dell'andamento del mercato del lavoro autonomo professionale e del ricambio generazionale. CONFPROFESSIONI Per favorire una decisa ripresa degli iscritti alle Casse di previdenza, Confprofessioni ha proposto la creazione di un fondo di solidarietà interprofessionale tra le casse che copra dagli shock demogra fici e reddituali che singole professioni possono subire più di altre. Ma ancor più incisivo potrebbe risultare un drastico cambio di rotta nella gestione delle risorse provenienti dalla doppia tassazione, che colpisce eccessivamente i rendimenti delle Casse. Secondo Stella, «tali flussi finanziari potrebbero essere opportunamente utilizzati per generare dei fondi che accompagnino in particolare i giovani e le donne alla professione e supportino la loro capacità reddituale. Al di là dei principi di equità obbligazioni e titoli strutturati, tenuto conto che si tratta di enti di diritto privato, che non hanno il paracadute dello Stato; anzi, sono il bersaglio di un prelievo fiscale che ha raggiunto livelli non più sostenibili. Pagina a cura di CONFPROFESSIONI WWW.COMFPROFESSIOM.IT [email protected] sociale, l'investimento delle Casse sui giovani iscritti alle rispettive categorie professionali determinerebbe una spinta decisa allo sviluppo del settore professionale (inteso come parte rilevante dell'economia del Paese) e di conseguenza alla crescita del pil nazionale e di tutta la comunità». Sul fronte degli investimenti delle Casse a sostegno dell'economia del Paese, Confprofessioni ha mantenuto una posizione di cautela, sottolineando i rischi dell'incertezza normativa, fiscale e amministrativa che accompagnano gli investimenti pubblici e in infrastrutture e che potrebbero rendere gli investimenti delle Casse ancor più rischiosi di Pag. 1 11 novembre 2015 Confprofessioni,tasse Enti?Aiuto giovani Stella, puntare su sviluppo professioni, più che economia reale © ANSA (ANSA) - ROMA, 11 NOV - I proventi della doppia tassazione sulle Casse previdenziali private (sulle prestazioni erogate e sui ricavi da investimento, ndr) siano impiegati per "accompagnare giovani e donne alla professione e supportare la loro capacità reddituale". A proporlo il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, in audizione oggi nella Commissione parlamentare di controllo sulle attività di previdenza degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Ciò, ha chiarito il vertice dell'associazione che rappresenta varie categorie, "determinerebbe una spinta decisa allo sviluppo del settore professionale, inteso come parte rilevante dell'economia del Paese" e, di conseguenza, "alla crescita del Pil nazionale e di tutta la comunità", poiché gli Enti pensionistici "gestiscono patrimoni stimabili in circa 70 miliardi di euro, di cui buona parte attualmente già investiti in titoli dello Stato". Più cauta, invece, la Confederazione sugli investimenti delle Casse a sostegno dell'economia reale del Paese, a causa, ha detto, dei "rischi dell'incertezza normativa, fiscale e amministrativa che accompagnano gli investimenti pubblici e in infrastrutture" e che potrebbero rendere tali operazioni finanziarie ancor più a rischio di incorrere in "obbligazioni e titoli strutturati, tenuto conto che si tratta di Enti di diritto privato", ha concluso Stella. (ANSA). 11 novembre 2015 Casse, “Utilizzare i proventi della doppia tassazione per sostenere i giovani professionisti” La proposta del presidente di Confprofessioni in audizione a Palazzo San Macuto “Utilizzare i proventi della doppia tassazione sulle Casse per accompagnare i giovani e le donne alla professione e supportare la loro capacità reddituale”. È la proposta lanciata dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, davanti alla Commissione parlamentare di controllo sulle attività di previdenza degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, nel corso dell'audizione che si è svolta oggi a Palazzo San Macuto, sull'«Indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei Fondi pensione e Casse professionali». “Al di là dei principi di equità sociale, l'investimento delle Casse sui giovani iscritti alle rispettive categorie professionali determinerebbe una spinta decisa allo sviluppo del settore professionale (inteso come parte rilevante dell'economia del Paese) e di conseguenza alla crescita del Pil nazionale e di tutta la comunità” ha affermato Stella, sottolineando che gli enti di previdenza privata gestiscono patrimoni stimabili in circa 70 miliardi di euro, di cui buona parte attualmente già investiti in titoli dello Stato. RISCHIOSI GLI INVESTIMENTI DELLE CASSE IN INFRASTRUTTURE. Cauta la posizione della Confederazione sugli investimenti delle Casse a sostegno dell'economia del Paese. Stella ha messo in guardia contro i rischi dell'incertezza normativa, fiscale e amministrativa che accompagnano gli investimenti pubblici e in infrastrutture e che potrebbero rendere gli investimenti delle Casse ancor più rischiosi di obbligazioni e titoli strutturati, tenuto conto che si tratta di enti di diritto privato. 11 novembre 2015 Previdenza, Confprofessioni: Le Casse investano sui giovani professionisti «Utilizzare i proventi della doppia tassazione sulle Casse per accompagnare i giovani e le donne alla professione e supportare la loro capacità reddituale». È la proposta lanciata dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, davanti alla Commissione parlamentare di controllo sulle attività di previdenza degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, nel corso dell'audizione, che si è svolta oggi a Palazzo San Macuto, sull'«Indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei Fondi pensione e Casse professionali». «Al di là dei principi di equità sociale, l'investimento delle Casse sui giovani iscritti alle rispettive categorie professionali determinerebbe una spinta decisa allo sviluppo del settore professionale (inteso come parte rilevante dell'economia del Paese) e di conseguenza alla crescita del Pil nazionale e di tutta la comunità» ha affermato Stella, sottolineando che gli enti di previdenza privata gestiscono patrimoni stimabili in circa 70 miliardi di euro, di cui buona parte attualmente già investiti in titoli dello Stato. Cauta la posizione della Confederazione sugli investimenti delle Casse a sostegno dell'economia del Paese. Stella ha messo in guardia contro i rischi dell'incertezza normativa, fiscale e amministrativa che accompagnano gli investimenti pubblici e in infrastrutture e che potrebbero rendere gli investimenti delle Casse ancor più rischiosi di obbligazioni e titoli strutturati, tenuto conto che si tratta di enti di diritto privato». Giovedì 12/11/2015 35 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 SINDACATO NAZIONALE OB GEOLOG! PHQfESSiQWSTI SINGEOP Al via la Commissione Confprofessioni - Singeop DISSESTO IDROGEOLOGICO Al via la Commissione Confprofessioni - Singeop SINGEOP SINDACATO NAZIONALE OB GEOLOG! PHQfESSiQWSTI Contrastare il dissesto idrogeologico nel nostro Paese. Questo l'obiettivo dell'alleanza tra Confprofessioni e Singeop (il Sindacato nazionale dei geologi aderente alla Confederazione), che ha portato alla costituzione di una commissione ad hoc per la stesura delle Linee guida per la progettazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. La Commissione Singeop-Confprofessioni nasce sull'onda del progetto « ItaliaSicura», la struttura di missione del Governo, istituita nel luglio del 2014, contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture idriche e l'edilizia scolastica. Una cabina di regia che coordina tutte le strutture dello Stato per trasformare in cantieri oltre 2,4 miliardi di euro al fine di ridurre gli stati di emergenza territoriali. «Il dissesto idrogeologico è una emergenza sociale e la peculiare Al via la Commissione Confprofessioni - Singeop SINGEOP SINDACATO NAZIONALE OB GEOLOG! PHQfESSiQWSTI Contrastare il dissesto idrogeologico nel nostro Paese. Questo l'obiettivo dell'alleanza tra Confprofessioni e Singeop (il Sindacato nazionale dei geologi aderente alla Confederazione), che ha portato alla costituzione di una commissione ad hoc per la stesura delle Linee guida per la progettazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. La Commissione SingeopConfprofessioni nasce sull'onda del progetto « ItaliaSicura», la struttura di missione del Governo, istituita nel luglio del 2014, contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture idriche e l'edilizia scolastica. Una cabina di regia che coordina tutte le strutture dello Stato per trasformare in cantieri oltre 2,4 miliardi di euro al fine di ridurr versatilità che ci vede interpreti per le esigenze della collettività, è chiamata a partecipare con tutte le forze intellettuali presenti nella nostra confederazione», ha dichiarato Guglielmo Emanuele, presidente di Singeop, annunciando la nascita della Commissione pochi giorni prima della firma degli Accordi di programma quadro tra Governo, Regioni e Comuni che, lo scorso 4 novembre, ha siglato l'avvio del Piano Città Metropolitane. Di cambiamenti climatici e vulnerabilità per l'Italia, Singeop ha parlato anche durante un workshop organizzato dalla Lilt (la Lega italiana per la lotta contro i tumori), lo scorso 1° ottobre, presso l'area espositiva Casciana Triulza delFExpo, dimostrando con dati scientifici la correlazione tra geologia e salute e le conseguenze dell'impatto dell'uomo sull'ambiente. gli stati di emergenza territoriali. «Il dissesto idrogeologico è una emergenza sociale e la peculiare Al via la Commissione Confprofessioni - Singeop SINGEOP SINDACATO NAZIONALE OB GEOLOG! PHQfESSiQWSTI Contrastare il dissesto idrogeologico nel nostro Paese. Questo l'obiettivo dell'alleanza tra Confprofessioni e Singeop (il Sindacato nazionale dei geologi aderente alla Confederazione), che ha portato alla costituzione di una commissione ad hoc per la stesura delle Linee guida per la progettazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. La Commissione Singeop-Confprofessioni nasce sull'onda del progetto « ItaliaSicura», la struttura di missione del Governo, istituita nel luglio del 2014, contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture idriche e l'edilizia scolastica. Una Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. CONFPROFESSIONI Pag. 1 11 novembre 2015 Contrasto al dissesto idrogeologico, al via la Commissione ConfprofessioniSindacato Geologi Obiettivo stendere le Linee Guida per la progettazione di interventi di mitigazione dei rischi Una Commissione ad hoc per la stesura delle Linee Guida per la progettazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Si tratta dell'esito dell’alleanza tra Confprofessioni e Singeop (il Sindacato Nazionale dei Geologi aderente alla Confederazione Italiana dei liberi professionisti) siglata con l'obiettivo di contrastare il dissesto idrogeologico in Italia. PROGETTO “ITALIASICURA”. La Commissione Singeop-Confprofessioni nasce sull’onda del progetto “ItaliaSicura”, la struttura di missione del Governo, istituita nel luglio del 2014, contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture idriche e l’edilizia scolastica. Una cabina di regia che coordina tutte le strutture dello Stato (Ministeri, Protezione civile, Regioni, Enti locali, Consorzi di bonifica, Provveditorati alle opere pubbliche, Genio Civile ed enti e soggetti locali), per trasformare in cantieri oltre 2,4 miliardi di euro al fine di ridurre gli stati di emergenza territoriali. “Il dissesto idrogeologico è un’emergenza sociale e la peculiare versatilità che ci vede interpreti per le esigenze della collettività, è chiamata a partecipare con tutte le forze intellettuali presenti nella nostra confederazione”, ha dichiarato Guglielmo Emanuele, presidente di Singeop, annunciando la nascita della Commissione pochi giorni prima della firma degli Accordi di Programma Quadro tra Governo, Regioni e Comuni che, lo scorso 4 novembre, ha siglato l’avvio del Piano Città Metropolitane. Giovedì 12/11/2015 35 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Con il neo presidente Toti il dialogo è aperto IN LIGURIA Con il neo presidente Toti il dialogo è aperto Lo scorso 26 ottobre una delegazione di Confprofessioni Liguria, composta dal presidente Roberto De Lorenzis, dal segretario Rosaria Bono e dal presidente dei revisori Massimo Lusuriello, ha incontrato il neopresidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Durante l'incontro, il presidente De Lorenzis ha ribadito l'impegno di Confprofessioni a collaborare con le istituzioni locali su progetti di sviluppo, mettendo a disposizione dell'ente regione il contributo qualificato e gratuito dei professionisti. L'occasione ha permesso altresì di rinnovare l'auspicio al sollecito riconoscimento del ruolo di parte sociale alla delegazione ligure di Confprofessioni. Con l'occasione la delegazione di Confprofessioni ha chiesto al presidente Toti di rimuovere l'assurdo divieto che impedisce ai professionisti l'accesso ai fondi europei posto dalla Regione Liguria e non previsto dalle norme Con il neo presidente Toti il dialogo è aperto Lo scorso 26 ottobre una delegazione di Confprofessioni Liguria, composta dal presidente Roberto De Lorenzis, dal segretario Rosaria Bono e dal presidente dei revisori Massimo Lusuriello, ha incontrato il neopresidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Durante l'incontro, il presidente De Lorenzis ha ribadito l'impegno di Confprofessioni a collaborare con le istituzioni locali su progetti di sviluppo, mettendo a disposizione dell'ente regione il contributo qualificato e gratuito dei professionisti. L'occasione ha permesso altresì di rinnovare l'auspicio al sollecito riconoscimento del ruolo di parte sociale alla delegazione ligure di Confprofessioni. Con l'occasione la delegazione di Confprofessioni ha chiesto al presidente Toti di rimuovere l'assurdo divieto che impedisce ai professionisti l'accesso ai fondi europei posto comunitarie. Alacre la risposta del presidente Toti, che ha voluto sottolineare la grande attenzione e disponibilità della Regione verso le esigenze e le problematiche dei liberi professionisti invitando Confprofessioni a un confronto periodico sulle tematiche generali che sono di interesse per la Confederazione ma anche per i cittadini e per l'economia della Regione Liguria. Al termine dell'incontro il presidente De Lorenzis ha espresso soddisfazione per «l'attenzione dimostrata dalla Regione alle problematiche del comparto professionale». dalla Regione Liguria e non previsto dalle norme Con il neo presidente Toti il dialogo è aperto Lo scorso 26 ottobre una delegazione di Confprofessioni Liguria, composta dal presidente Roberto De Lorenzis, dal segretario Rosaria Bono e dal presidente dei revisori Massimo Lusuriello, ha incontrato il neopresidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Durante l'incontro, il presidente De Lorenzis ha ribadito l'impegno di Confprofessioni a collaborare con le istituzioni locali su progetti di sviluppo, mettendo a disposizione dell'ente region Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. CONFPROFESSIONI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 13 Direttore Responsabile Diffusione Testata Marco Travaglio 45.694 PERSUASORI Gli autori occulti degli emendamenti alla manovra di bilancio marcano a uomo i parlamentari ogni giorno. Ci sono tutti: Confindustria, Eni, Lottomatica, Anci, ambientalisti Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Pacche, sorrisi, sussurri: i lobbisti rifanno la Stabilità Jiest'anno li hanno elegati in una stanza .pposita. Ma non è ervito a molto, per.. ^ciano borse e giacconi e poi vanno in giro come prima, stazionando davanti alla porta della commissione Bilancio. Parliamo dei lobbisti. Ovvero i rappresentanti di enti e associazioni chiamati a fare pressione su parlamentari e partiti affinchè, nella legge di Stabilità, passino norme che interessano alle diverse categorie professionali. Davanti alla commissione negli anni passati era una sorta di suq arabo, specie durante le sedute notturne, quando succedeva di tutto di più, con emendamenti che saltavano fuori come funghi alle due del mattino, per poi magari sparire alle prime luci dell'alba. E i lobbisti fuori a controllare, monitorare, suggerire, sussurrare. "Senatore, dove siete arrivati con la votazione?". "Onorevole, quell'emendamento allora è PER IL TROPPO CAOS lo scorso anno Laura Boldrini ha deciso divietare l'accesso ai lobbisti al piano dove lavora la commissione Bilancio. "Ma le vie del signore sono infinite. E anche i corridoi di Montecitorio...", sorride un rappresentante di Terna. Così ora, anche a Palazzo Madama, Pietro Grasso ha posto delle restrizioni: ma la stanza a loro adibita è a soli trenta passi dalla commissione Bilancio. In realtà, complice il cortile, i capannelli si sprecano. Con una variegata fauna composta da giornalisti, portaborse, rappresentanti degli uffici legislativi dei sappiamo già a chi chiedere", individuati gli interlocutori", CONFPROFESSIONI ministeri, commessi e, appunto, lobbisti. Che qui svolgono solo la parte finale del loro lavoro: verificano il raggiungimento del risultato. La vera attività di lobbyinginizia molto prima. "Innanzitutto c'è un lavoro di monitoraggio su tutto quello che esce dal palazzo: dichiarazioni, tweet, proposte e disegni di legge, emendamenti. Così, quando un cliente ci contatta, noi racconta Andrea Rosiello, rappresentante di una società di "monitoraggio legislativo e relazioni istituzionali", che qui sta rappresentando notai e Confprofessioni. "Unavolta continua, "si chiede un incontro, durante il quale si sottopone la questione. E lì si vede se il parlamentare è sensibile al tema oppure è meglio cambiare cavallo". La regola è quella di avere contatti con tutte le forze politiche. A volte sono meglio i peones e i piccoli gruppi, altre no. Andrea è qui, tra le altre cose, per un emendamento che equipara i liberi professionisti alle Pmi, così da poter accedere ai bandi europei e regionali. Fabrizia Sabbatini, invece, rappresenta i tributaristi e sta spingendo affinchè l'aliquota della gestione separata dell'Inps scenda dal 27 al 24 per cento entro il 2019. LA RIUSCITA dell'attività di lobbying, però, non è affatto scontata, gli ostacoli sono mille. "Il segreto del successo è far combaciare un interesse particolare con quello più generale. Ma spesso un interesse si scontra con un altro. In quel caso si cerca un compromesso, che non sempre riesce", racconta un altro lobbista, del settore sanità, che vuole restare anonimo. Davanti alla porta della commissione Bilancio c'è un po' di tutto. Confindustria, Terna, Enel, Eni, Lottomatica, rappresentanti di categorie, professioni. Tra le lobby più potenti ci sono gli ambientalisti. Capitale, grandi gruppi, ma anche società civile. L'Anci, per esempio, sta spingendo per l'inserimento V Corteggiamenti "Quando un politico fa tre comunicati di fia sui negozianti vuole essere 'abbordato'" Corteggiamenti "Quando un politico fa tre comunicati di fia sui negozianti vuole essere 'abbordato'" di una norma che, se approvata, solleverà cori di proteste: l'abolizione dellapossibilità di pagare le multe scontate del SOper cento se saldate entro un tot numero di giorni. Niente sconto, più soldi nelle casse dei Comuni. "Basta guardare la filiera degli emendamenti per capire chi sono i maggiori gruppi di pressione", spiega Silvana Comaroli, senatrice della Lega. E qui siamo sull'altro fronte, quello dei politici. Spesso sono loro a rendersi disponi bili a essere avvicinati. "Se un senatore fa tre comunicati stampa sui problemi dei negozianti, allora vuoi dire che quel settore gli interessa e se ne vuole fare carico", racconta un altro lobbista. Il ritorno, poi, è politico-elettorale: Pag. 1 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 13 Direttore Responsabile Diffusione Testata Marco Travaglio 45.694 davanti a quella categoria potrà vantarsi di aver fatto il loro interesse sperando di incamerare voti. REGALI? Mazzette? Pacchi giganti a Natale? Qui entriamo nel penale. "Tutto è possibile, per carità. Ci sono quelli più disponibili e quelli meno. Ma oggi stanno tutti molto più attenti. Le Le vere pressioni, d'altronde, avvengono altrove, nei ministeri, o direttamente a Palazzo Ghigi. "Il termine lobbista ha sempre un'accezione negativa e la vicenda Chaouqui non ha aiutato, ma chi fa davvero questo mestiere deve essere serio, competente e preparato", racconta uno dei decani, rappresentante di Confindustria. Lui ieri non c'era. I suoi colleghi più giovani, invece, si preparano a fare tardi: la terza sessione della giornata in commissione Bilancio inizia alle 20:30. © RIPRODUZIONE RISERVATA n termine •LA PAROLA "lobbista" è così definita sul dizionario: "Gruppo di persone legate da interessi comuni e in grado di esercitare pressioni sul potere politico Senato A destra, indicazioni per l'aula dei lobbisti • SECONDO J. F. Kennedy, invece, "Un lobbista è colui che mi spiega in dieci minuti quello che i miei collaboratori non riescono a spiegarmi in tre giorni CONFPROFESSIONI Pag. 2 Giovedì 12/11/2015 34 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Fondazione Centro Studi UNGDC Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Massa Carrara CONVEGNO REGIONALE TOSCANA LE SINERGIE TRA IMPRESE Ati-Ats, Contratti di Rete, Consorzi 20 Novembre 2O15 - Ore 14.OO 19.OO Centro Congressi Carrara Fiere - sala Michelangelo Programma: .24.00 Registrazione Partecipanti Modera: Dott. Daniele Virgillito, Dottore Commercialista e Revisore Legale in Catania. Segretario UNGDCEC Introduzione e saluti di rito - Dott. Massimiliano Lencioni, Presidente UGDCEC Massa Carrara Saluti Autorità e Presidenti degli ordini Organizzatori - Dott. Andrea Sismondi, Coordinatore UNGDCEC Toscana Dott. Fazio Segantini, Presidente UNGDCEC Inizio lavori II Contratto di rete: l'aggregazione per la competitivita - Dott.ssa Laura Bertozzi, Dottore commercialista e revisore legale Massa Carrara Costituzione e regolamento del contratto di rete - Dott. Marco Maltoni, Notaio in Forlì e Cesena Consorzi e ATI - Dott. Michele Rossini, Dottore commercialista e revisore legale, membro Commissione Nazionale UGDCEC Reti d'Impresa Distacco e assunzione diretta nel contratto di rete - Rag. Alessandro Agostini, Consulente del lavoro in Firenze 17.00 - 17.30 Coffee Break Formazione finanziata per i dipendenti degli Studi Professionali e delle Aziende ad essi collegate Sig. Michele Personen!, Area gestione attività Formative di Fondoprofessioni Tavola Rotonda Case History Sig. Matteo Bel lomi, rete MIA Sig. Claudio Morelli, Apuana Corporate Intervengono: - Dott. Daniele Mocchi, Istituto Studi e Ricerche Aziende CCIAA MS - Dott. Andrea Balestri, Direttore Assindustria Massa Carrara - Dott. Mirco Bongiorni, Responsabile Registro Imprese Massa Carrara - Dott. Marco Antonelli, Quadro Direttivo della C. R. Carrara Spa - Dott.ssa Michela Bonini, Delegata Toscana di Giunta UNGDCEC Evento accreditato ai fini della PPC (SCF) - Iscrizioni sul sito dell'UGDCEC di Massa Carrara http://www.massa-carrara.ugdcec.it/ Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. FONDOPROFESSIONI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 26 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Lo schema di digs domani all'esame del governo Tessera professionale in avvicinamento DI BEATRICE MIGLIORINI Tessera professionale sempre più vicina. Il documento che faciliterà la mobilità dei professionisti all'interno dell'Ue inizia a prendere forma accompagnato dalla banca dati ad hoc che permetterà lo scambio dati sui riacquisti professionali dei professionisti tra paesi. È atteso, infatti, per domani l'esame preliminare da parte del Consiglio dei ministri del digs di recepimento della direttiva 2013/55/Ue relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno. Esame che arriva dopo l'approvazione della legge di delegazione europea 2014 avvenuta questa estate e, a seguito del quale, il governo si è impegnato ad emanare entro il 18 gennaio 2016 un digs contenente l'elenco di tutte le professioni, per le quali sarà disponibile la tessera professionale europea. Meccanismo che si baserà, sostanzialmente, sul criterio della reciprocità tra stato e stato e che troverà un appiglio organizzativo nello scambio di informazioni. Affinchè tutto l'impianto sia messo in moto, infatti sarà necessario pri ma che ciascuno stato, Italia in primis, compia una mappatura delle professioni e che, con l'aiuto della pubblica amministrazione, che inevitabilmente dovrà far capo a ordini e collegi, inserisca i dati relativi alle qualifiche dei vari iscritti in una banca dati apposita. Solo l'accesso alla banca dati e il successivo riscontro delle informazioni circa la qualifica professionale permetteranno il rilascio automatico della tessera per i soggetti interessati. Un meccanismo virtuoso, quindi, che dovrebbe andare a semplificare la vita ai professionisti stranieri che ambiscono a lavorare in Italia sia ai molti italiani che ambiscono a lavorare all'estero. Sul fronte interno, però, sarà necessario fare un approfondimento circa la distinzione tra professioni regolamentate e non regolamentate (professioni esercitate ai sensi della legge 4/2013). Il rischio, per questa ultima categoria, infatti, è quello di essere tenuta fuori dalla possibilità di rilascio della tessera professionale. Il testo europeo, infatti, parla in modo generico di «professioni regolamentate». Resta, quindi, da capire se il governo avrà modo di interpretare questa espressione in modo ampio andando, quindi, a ricomprederla o se preferirà attenersi al tenore letterale della disposizione. ma che ciascuno stato, Italia in primis, compia una mappatura delle professioni e che, con l'aiuto della pubblica amministrazione, che inevitabilmente dovrà far capo a ordini e collegi, inserisca i dati relativi alle qualifiche dei vari iscritti in una banca dati apposita. Solo l'accesso alla banca dati e il successivo riscontro delle informazioni circa la qualifica professionale permetteranno il rilascio automatico della tessera per i soggetti interessati. Un meccanismo virtuoso, quindi, che dovrebbe andare a semplificare la vita ai professionisti stranieri che ambiscono a lavorare in Italia sia ai molti italiani che ambiscono a lavorare all'estero. Sul fronte interno, però, sarà necessario fare un approfondimento circa la distinzione tra professioni regolamentate e non regolamentate (professioni esercitate ai sensi della legge 4/2013). Il rischio, per questa ultima categoria, infatti, è quello di essere tenuta fuori dalla possibilità di rilascio della tessera professionale. Il testo europeo, infatti, parla in modo generico di «professioni regolamentate». Resta, quindi, da capire se il governo avrà modo di interpretare questa espressione in modo ampio andando, quindi, a ricomprederla o se preferirà attenersi al tenore letterale della disposizione. PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Commercialisti: tra Ires e Imp il fìsco pretende in media il44%degiiutili Marco Bellinazzo >• pagina 51 Reddito d'impresa. I risultati dello studio condotto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e dall'Università di Genova Le proposte. Deve essere sterilizzato l'effetto-crisi Al Fisco il 44% degli utili aziendali Tra il 2009 e il 2013 prelievo fra 41 e 51% - Valori più stabili per le realtà «medie» Marco Bellinazzo MILANO II corporate taxrate delle aziende italiane è pari al 44 per cento. Il dato, relativo al 2013, emerge da uno studio condotto dall'Osservatorio bilanci del Consiglio nazionale dei commercialisti e dal dipartimento di economia dell'Università di Genova. La ricerca ha analizzato il quinquennio tra il 2009 e il 2013 in cui le realtà osservate hanno svolto stabilmente l'attività produttiva e non hanno subito cambiamenti dimensionali. In questo periodo il dato ha oscillato tra il 41 e il 51%, mostrando la maggiore stabilità per le imprese di media dimensione (con un numero di dipendenti tra 50 e 249). Il valore più alto del Tax rate mediano si è registrato invece per le grandi imprese (da 250 dipendenti in su) nel 2011 ed è risultato pari a 53%, mentre il valore più basso è stato rilevato nel 2O12 per le piccole imprese (con un numero di dipendenti tra io e 49 dipendenti) con il 38,7 cento. Nella ricerca peraltro è stato preso in considerazione unicamente il corporate tax rate, cioè il costo per imposte, correnti e differite, relativo a Ires e Irap. Al contrario non è stato valutato il total tax rate, calcolato di norma dalla Banca Mondiale, che "pesa" anche altre imposte e altri tributi gravanti sulle imprese e che per l'Italia, secondo il Doing business 2015 è pari al 65,4 per cento. La ricerca, inoltre, ha inteso calcolare il tax rate come "mediana" e non semplicemente come media, in modo tale da limitare l'influenza dei casi estremi che spesso condizionano le medie. Altra particolarità del lavoro svolto dall'Osservatorio Bilanci dei PROFESSIONISTI Il peso delle imposte TAX RATE (IMPOSTE TOTALI) Dati in percentuale TAX RATE (IMPOSTE CORRENTI) Dati in percentuale Corporate Tax Rate Nella ricerca svolta dall'Osservatorio bilanci del Consiglio nazionale dei commercialisti e dal dipartimento di Economia dell'Università di Genova è stato preso in considerazione unicamenteilCorporateTax Rate, cioèilcosto perimposte, correnti e differite, relativo a Ires e Irap. Al contrario non è stato valutato il TotalTax Rate, calcolato di norma dalla Banca Mondiale, che "pesa" anchealtreimposteealtri tributi gravanti sulle imprese e che per l'Italia, secondoil Doing Business 2015 è pari al 65,4 per cento. commercialisti è costituita dal fatto che si riferisce ai settori industria, commercio e servizi e include le piccole imprese oltre alle medie e alle grandi, escludendo dall'analisi il settore finanziario e le micro imprese (con meno di io addetti e meno di 2 milioni di euro di fatturato). «Con questa ricerca - ha spiega il consigliere nazionale dei commercialisti con delega ai principi contabili, Raffaele Marcello - abbiamo calcolato il carico fiscale sulle imprese italiane in maniera puntuale, epurandolo dei picchi legati a casi estremi. La rafforzamento della ripresa in atto deve passare da un alleggerimento consistente proprio del tax rate. Il super ammortamento predisposto dalla legge di Stabilità va nella giusta dirczione, anche se sarebbe auspicabile una sua estensione anche agli immobili. Così come, ovviamente, è positivo il taglio dell'Ires, che ci auguriamo possa scattare già dal 2016». tassazione mediana che abbiamo così individuato ci restituisce comunque il quadro di un sistema imprenditoriale nazionale gravato da un carico fiscale davvero abnorme. E ormai a tutti chiaro che il Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Altri esiti interessanti dell'analisi derivano dal fatto che il tax rate è stato misurato prendendo in considerazione solo le imprese che presentano un utile ante imposte, pari al 75% del campione di 300 soggetti (società di capitali con sede legale in Italia e che non redigono i bilanci secondo le regole Ifrs). Esiste poi un nucleo di aziende (11-14%) cne mostra sia una perdita ante imposte che un costo per imposte, cioè oneri fiscali per imposte comunque dovuto, segno dell'incidenza di un prelievo come l'Irap che ricade anche su realtà con bilanci in rosso (tassando anche costo del lavoro e interessi passivi). Nel 2013 si nota inoltre un sensibile calo delle imposte correnti (25% medio). Si tratta, in quest'ultimo caso, del flusso di cassa in uscita per il pagamento delle imposte, al di là delle valutazioni sulle imposte differite attive e passive. PROFESSIONISTI Pag. 2 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress SU DIO <:(>MMKR(;iAUSTI II 44% degli utili delle imprese se lo mangiano l'Ires e l'Irap mn Stroppa a pag. 28 mm Elaborazione dell'Osservatorio bilanci dei commercialisti con l'università di Genova II 44% degli utili in Ires e Irap // tax rate per le imprese nel 2013. Era 51% nel 2011 Ies::,.... II peso delle imposte dirette sugli utili delle imprese (%) 1 fe"". - .'. - - .'. --':; ", _________ '^^^^^^^^^^^^^^^^^^L-^^l^:.. _____ ;„ ____ ,_;;__;:„ _________ ,„_;;,,, ______________ _™ ________ J 1 Imprese Piccole Medie Grandi TOTALE 2009 Media 36,32 39,80 36,63 37,00 Mediana 51,45 49,78 45,28 48,40 2010 Media 36,09 39,83 33,77 34,58 Mediana 45,03 49,49 42,82 45,85 2011 Media 29,77 39,26 41,31 40,23 Mediana 50,51 49,61 53,12 51,37 2012 Media 32,87 36,80 35,91 35,88 Mediana 38,70 40,48 43,07 40,78 2013 Media 33,11 9,38 35,99 25,60 Mediana 41,74 43,31 47,24 44,14 Fonte: Indagine Osservatorio bilanci Consiglio nazionale commercialisti Dipartimento economia università di Genova DI VALERIO STROPPA Ires e Irap pesano per il 44% sugli utili delle imprese. È questa la percentuale mediana di imposte correnti e differite che le aziende hanno pagato nel 2013. Un tax rate inferiore al 2011, quando il prelievo aveva superato il 51%, ma che resta comunque ancora «abnorme». A evidenziarlo è una ricerca realizzata dall'Osservatorio bilanci del Consiglio nazionale dei commercialisti in collaborazione con il dipartimento di economia dell'Università di Genova. I dati presentati ieri si concentrano sul corporate tax rate, ossia il rapporto tra imposte dirette pagate (Ires e Irap) e utili delle imprese. L'elaborazione si differenzia così da altri studi, quali per esempio il Doing Business della Banca mondiale, che prendono invece in esame tutti gli oneri fiscali e previdenziali (arrivando, per il 2015, a un tax rate complessivo del 65,4%). II campione era costituito da 300 piccole, medie e grandi aziende dei settori industria, commercio e servizi, accomunate da una serie di requisiti: società di capitali, sede legale in Italia, applicazione dei principi contabili nazionali. Dal punto di vista dimensionale sono state escluse le microimprese, ossia quelle con meno di dieci dipendenti e giro d'affari inferiore ai 2 milioni di euro annui. Per motivi opposti lasciati fuori dal calcolo anche i grandi PROFESSIONISTI gruppi finanziari e assicurativi. Il corporate tax rate è stato calcolato solo per le imprese con un risultato ante imposte positivo (75% della platea). Tuttavia, circa un 14% di soggetti ha limitata al 30% del risultato operativo lordo (Roi). «Il lungo periodo di crisi che abbiamo vissuto ha comportato crescenti tassi di indebitamento delle imprese a cui si sono accompagnati Roi decrescenti», registrato oneri fiscali anche in presenza di un conto economico sottolinea Luigi Mandolesi, consigliere Cndcec delegato alla in «rosso», per lo più a causa fiscalità, «l'incremento della dell'applicazione dell'Irap. La potrebbe fungere ricerca si fecalizza sulla mediana, deducibilità anche da volano per l'incremento che è più stabile nel tempo in degli investimenti futuri da parte quanto non influenzato dai valori delle imprese, con positivi effetti estremi anomali. Non manca sulla ripresa del ciclo economico». l'elaborazione della media: in tale ipotesi il corporate tax rate si è attestato nel 2013 al 25,6%, in netta diminuzione rispetto ai valori rilevati nel 2011 e nel 2012 (si veda tabella in pagina). «La tassazione mediana che abbiamo individuato ci restituisce il quadro di un sistema imprenditoriale gravato da un carico fiscale davvero abnorme», commenta Raffaele Marcello, consigliere nazionale dei commercialisti con delega ai principi contabili, «il rafforzamento della ripresa in atto deve necessariamente passare da un alleggerimento consistente proprio del tax rate. Il super ammortamento inserito in legge di stabilità dall'esecutivo va nella giusta dirczione, anche se sarebbe auspicabile una sua estensione anche agli immobili». Tra le richieste della categoria c'è pure l'incremento della percentuale di deducibilità degli interessi passivi, oggi Pag. 1 Estratto Estrattoda dapag. pag. Giovedì Giovedì 12/11/2015 12/11/2015 1 Direttore DirettoreResponsabile Responsabile Diffusione Diffusione Testata Testata Roberto Roberto Napoletano Napoletano 196.767 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress FOCUS NORME Istruzioni della Gdf sui reati tributarii sempre segnalate l'omessa o l'infedele dichiarazione Antonio Iorio»pagina 49 Accertamento. Le prime indicazioni della Guardia di finanza sulle modalità di applicazione della riforma delle sanzioni Reati fiscali, vincolo di segnalazione II ravvedimento non blocca la comunicazione della «notizia» alla Procura Le indicazioni della direttiva INTERCETTAZIONI Per effetto dell'aumento di pena dei delitti di occultamento o distruzione delle scritture contabili ed indebita compensazione di crediti inesistenti (autorità giudiziaria in futuro potrà disporre l'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche di altre forme di comunicazioni nelcorsodi indagini relative a tali delitti SEGNALAZIONI I militari dovranno procedere comunque alla trasmissione all'autorità giudiziaria della comunicazione della notizia di reatoanchequando l'estinzione del debito consenta l'applicazione della causa di non punibilità, ponendo in evidenza la condotta tenuta dal contribuente rispetto al pagamento del debito erariale. CALENDARIO I nuovi reati di omessa dichiarazione del sostituto di imposta (articolo 5 del Digs 74/2000) e dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (articolo 3 del Digs 74/2000) commessi da un contribuente non obbligato alla tenuta delle scritture contabili potranno applicarsi soltanto peri fatti commessi dopo il 22 ottobre 2015 EFFETTO RETROATTIVO Le disposizioni che hanno determinato un innalzamento delle soglie di punibilità tra cui quelle di omesso versamento delle ritenute e dell'Iva, trattandosi di modifiche favorevoli al reo, valgono retroattivamente e quindi anche con riferimento alle condotte poste in essere prima dell'entrata in vigore delle nuove norme (22 ottobre 2015) Antonio Iorio v 'I verificatori della Guardia di finanza continueranno a trasmettere all'autorità giudiziaria le notizie di reato in presenza dei delitti di omessa o infedele dichiarazione, omessi versamenti dell'Iva, delle ritenute ed indebita compensazione di crediti non spettanti anche se il contribuente ha provveduto a sanare la propria posizioneequindipuò beneficiare della nuova causa di non punibilità. Viene invece ribadita l'applicazione del/a vor rei per le violazioni commesse in passato che ora non costituiscono più reato per effetto dell'aumento delle soglie previste nelle nuove norme. Sono queste le principali indicazioni contenute nella direttiva datata 10/11/2015 del Comando generale della CdF diretta ai reparti operativi del Corpo a segui- to dell'entrata in vigore del Digs 158/2015 sulla revisione del sistema sanzionatorio. PROFESSIONISTI Va detto che si tratta di direttive preliminari, di certo tempestive ma, evidentemente, non esaustive, e comunque, data la delicatezza della materia, subordinate alle valutazioni delle varie Procure della Repubblica II documento ripercorre, in buona sostanza, le principali novità di interesse per il Corpo, contenute nel Digs 158/2015 in tema di reati e sanzioni tributarie. In tale contesto, appare interessante quanto previsto in merito alle nuove cause di non punibilità previste dal modificato articolo 13 del Digs 74/2000 e, segnatamente, nelle ipotesi in cui il contribuente si avvalga del ravvedimento operoso per regolarizzare la violazione costituente reato. A questo proposito, infatti, la direttiva ricorda che per effetto delle modifiche contenute nel Digs 158/2015, l'estinzione integrale del debito tributario relativo alla IL PUNTO Profili soggetti vi e circostanze non devono essere valutate dalla polizia giudiziaria violazione costituente reato: può integrare una causa di non punibilità per i reati di omesso versamento Iva e ritenute, indebita compensazione di crediti non spettanti nonché infedele od omessa dichiarazione; rappresentaunacircostanzaattenua nte ad effetto speciale (abbattimento fino alla metà della pena) per gli altri delitti, ovvero anche per le dichiarazioni infedeli od omesse ove non si verifichino tutte le circostanze previste per far scattare la non punibilità. Secondo il documento della CdF i militari incaricati delle verifiche e dei controlli dovranno procedere, comunque, alla trasmissione all'autorità giudiziaria della comunicazione della notizia di reato anche quando l'estinzione del debito consenta l'applicazione della causa di non punibilità, ponendo in evidenza Pag. 1 Estratto Estrattoda dapag. pag. Giovedì Giovedì 12/11/2015 12/11/2015 1 Direttore DirettoreResponsabile Responsabile Diffusione Diffusione Testata Testata Roberto Roberto Napoletano Napoletano 196.767 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress la condotta tenuta dal contribuente rispetto al pagamento del debito erariale Ciò, in quanto la polizia giudiziaria ha il compito di procedere alla denuncia di ogni fatto costituente reato quando la situazione risulti integrare una specifica fattispecie astratta prevista dal legislatore da un punto di vista oggettivo, mentre i profili soggettivie le altre circostanze diverse alla materialità del fatto devono essere rimesse alla esclusiva valutazione dell'autorità giudiziaria. Per quanto concerne, invece, l'applicazione retroattiva delle norme più favorevoli (favor rei) la circolare si limita a ricordare i casi di innalzamento delle soglie: vi è da sperare che in sede di direttive più approfondite sia segnalato ai Reparti del Corpo che in tale ipotesi di favor rei rientrano anche le modifiche pro reo sui costi indeducibili e sulla determinazione dell'imposta evasa relativi alla dichiarazione infedele. A proposito della retroattività, o meno, delle modifiche introdotte dal Digs 158/2015, la circolare precisa che il nuovo delitto di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi, commesso da un contribuente non obbligato alla tenuta delle scritture contabili, potrà applicarsi soltanto per i fatti commessi dopo il 22 ottobre 2015. PROFESSIONISTI Pag. 2 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 E l'effetto dell'aumento delle pene previsto dalla riforma dei reati trii mta r i. La Guardia di finanza è pronta Intercettazioni per reati contabili Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Intercettazioni anche per l'occultamento e la distruzione di documenti contabili. E questo l'effetto dell'aumento della pena disposto dalla riforma dei reati tributali. L'Autorità ha dunque ora la possibilità di intercettare conversazioni, comunicazioni telefoniche e altre comunicazioni legate a queste fattispecie. E la Guardia di finanza (che ha emanato una circolare sugli effetti delle nuove norme) è pronta a collaborare con l'autorità giudiziaria. ßartelli a pag. 25 Istruzioni della Guardia di finanza sal digs 158/2015 (riforma delle sanzioni tributarie) I reati contabili intercettabili Occultamento e distruzione di documenti ai raggi X DI CRISTINA BARTELLI Intercettazioni anche per l'occultamento e la distruzione di documenti contabili. È questo l'effetto dell'aumento della pena disposto dal nuovo articolo 10 del digs 74/2000 modificato dalla riforma dei reati tribùtari (digs 158/2015). L'Autorità ha dunque ora la possibilità di intercettare conversazioni, comunicazioni telefoniche e altre comunicazioni legate a queste fattispecie. E la Guardia di finanza è pronta a collaborare con l'autorità giudiziaria. Il comando generale delle Fiamme gialle, guidato da Saverio Capolupo, ha diramato ai reparti una circolare (che ItaliaOggi è in grado di anticipare) che fornisce i primi chiarimenti operativi sul provvedimento. Chiarimenti che hanno «valore di preliminare orientamento operativo e potranno essere integrati» in base agli orientamenti della giurisprudenza. Tanto che lo stesso comando generale invita i reparti a inviare entro il 1° giugno 2016 una relazione nella quale sarà evidenziato l'impatto della riforma sull'azione del Corpo. Applicando la successione delle leggi penali nel tempo, la circolare specifica che per determinate fattispecie di reato che aggravano la situazione del reo si terrà conto dei fatti commessi solo dopo il 25 ottobre (data di entrata in vigore della riforma). Per le situazioni più favorevoli al reo invece si procederà a riconsiderare PROFESSIONISTI le posizioni retroattivament e. Pagamento del finanza nell'applicare le norme del codice penale sulla successione delle leggi nel tempo. Se una delle debito tributario. La nuova disposizione introduce una causa norme prefigura di non punibilità rappresentata dall'integrale pagamento di tutte le somme dovute a titolo di imposta, sanzioni e interessi nelle ipotesi di reati tributari non caratterizzati dalla fraudolenza. Il pagamento spontaneo, da parte del contribuente, degli importi dovuti, può avvenire anche, si legge nella circolare, «mediante le speciali procedure conciliative e di adesione all'accertamento nonché con il ravvedimento operoso». Ma, anche tenendo conto di questa nuova possibilità, le Fiamme gialle giungono alla conclusione che esiste la «necessità di procedere alla trasmissione della comunicazione di notizia di reato all'autorità giudiziaria anche se risulti che il contribuente abbia proceduto alla spontanea regolarizzazione delle violazioni». I militari incaricati delle verifiche e dei controlli dovranno procedere «comunque alla trasmissione all'Autorità giudiziaria della comunicazione della notizia di reato», si specifica nel documento, anche se sia «astrattamente configurabile la causa di non punibilità di cui all'articolo in commento». I militari dovranno porre in evidenza ogni dato o notizia, concernente la condotta del contribuente, che siano rivolti a soddisfare gli interessi erariali. Linee guida per l'applicazione temporale delle disposizioni. Tre i percorsi che individua la Guardia di una nuova incriminazione, introducendo un reato in precedenza non previsto, o se si estende la portata applicativa di una fattispecie incriminatrice già esistente a fatti precedentemente non ricompresi opera il divieto di retroattività trattandosi di legge sfavorevole al reo. Nei casi, quindi, come il nuovo reato di omessa dichiarazione del sostituto d'imposta e del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici la punibilità scatta per i fatti commessi dopo il 22 ottobre, data di entrata in vigore della disposizione. Nel secondo caso la legge interviene sulla previgente incriminazione, abrogando la fattispecie preesistente, o comunque limitandone l'ambito di applicazione. In questa ipotesi, specificano dali Gdf, si applica il principio della retroattività della legge favorevole per cui il responsabile della condotta non è più punibile. Ultimo caso, preso in esame, si punisce una determinata condotta ma con un diverso trattamento sanzionatorio. In questo caso, se la modifica è sfavorevole al reo, opera la regola dell'irretroattività. Dichiarazione infedele. La nuova formulazione della norma, per la Guardia di finanza, non consente più di ritenere rilevanti le valutazioni giuridico tributarie difformi da quelle corrette e, in particolare, le componenti negative di reddito non deducibili in base alla normativa fiscale (non inerenti, non di competenza Pag. 1 Giovedì 12/11/2015 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 o non documentate). Inoltre è Saverio specificato che non danno luogo a fatti punibili a titolo di dichiarazione infedele le valutazioni che, singolarmente considerate, differiscono in misura interiore al 10% di quelle corrette. In questi importi non si deve tener conto nella verifica del superamento delle soglie di punibilità. In buona sostanza, scrivono dalla Gdf, sì alla rilevanza penale purché le rettifiche eccedano la percentuale del 10% fermo restando il superamento delle soglie di punibilità. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. PROFESSIONISTI Pag. 2 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 29 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 CASSAZIONE Accertamenti precoci sono nulli DI DEBORA ALBERICI Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress È nullo l'accertamento emesso prima di 60 giorni dai chiarimenti forniti dal contribuente o da quelli ulteriori nell'ambito di un'indagine per elnsione fiscale. In questa materia, precisa la Cassazione con la sentenza 23050 dell'I 1 novembre 2015, al di là di qualunque previsione normativa devono essere rispettate tutte le garanzie di difesa del contribuente. La vicenda riguarda una società alla quale l'ufficio aveva notificato un atto impositivo contestando l'abuso del diritto. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— L'imprenditore aveva fornito dei primi chiarimenti, chiedendo poi del tempo per produrre altra documentazione ma l'amministrazione aveva comunque emesso l'accertamento prima di sessanta giorni. La Ctp ha annullato l'atto, con decisione confermata dalla Ctr di Torino e ora resa definitiva dalla sezione tributaria del Palazzaccio. In particolare, ad avviso dei Supremi giudici, l'articolo 37-bis del dpr 600, norma messa a dura prova dalla recente riforma sull'abuso del diritto, prevede espressamente la nullità. Ma, anche non vi fosse una disposizione espressa in questo senso, sancisce la Cassazione, l'atto emesso ante tempo sarebbe comunque nullo. Sul punto Piazza Cavour precisa infatti che la sanzione di invalidità dell'atto tributario anche laddove non espressamente prevista - deriva o comunque è riconducibile al «sistema ordinamentale comunitario e nazionale», in quanto emanato in difformità dal modello legale e inficiato da vizio di legittimità «di particolare gravita, in considerazione della funzione, di diretta derivazione da principi costituzionali». PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 49 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Cassazione. Nullità per Catto emesso prima del tempo Anche i controlli antielusivi devono rispettare i 60 giorni Laura Ambrosi V'È illegittimo l'accertamento antìelusivo emesso in violazione del termine dilatoriodi6ogiornie,atalfine, èirrilevante l'esistenza o meno di un pregiudizio subito dal contribuente da tale irregolarità. Ad affermarlo è laCorte di cassazione con la sentenza 23050 depositata ieri. L'agenzia delle Entrate notificava a una società un accertamento disconoscendo alcune operazioni considerate elusive ai sensi dell'articolo 37 bis del Dpr 600/73. Il provvedimento veniva impugnato sollevando, tra i diversi motivi, la sua nullità perché emesso prima del decorso dei 60 giorni previsto dalla norma. Si ricorda infatti, che l'Ufficio, secondo le pregresse previsio ni normative (ora di fatto contenute nel nuovo articolo io bis dello Statuto del contribuente), doveva invitare il contribuente in contraddittorio prima dell'emissione del provvedimento e tra la data di notifica dell'invito e quella dell'accertamento dovevano decorrere almeno 60 giorni. Nella specie, in estrema sintesi, l'Ufficio notificava l'atto prima del decorso del termine dilatorio di 60 giorni. Entrambi i giudici di merito, accoglievano il ricorso, dichiarando la nullità dell'atto. L'Agenzia ricorreva così per Cassazione, lamentando, in estrema sintesi, che la sanzione di nullità riguarda la sola ipotesi in cui non siano richiesti i chiarimenti e non quando non sia integralmente decorso dilatorio prevista dall'articolo 37 bis, concretizza un vizio del procedimento consistente nel fatto di non aver lasciato al contribuente l'intero lasso i tempo a garanzia della sua facoltà di anticipare la propria difesa. Non si tratta così di un mero re quisito di forma, ma rappresenta la sostanza del diritto al contraddittorio. La decisione, pur confermando il principio sancito dalla norma oltre che dalla citata interpretaziune della Consulta, fornisce interessanti principi in tema di contraddittorio. Infatti, la pronuncia, più in generale, rileva che la sanzione di invalidità perla violazione del diritto di contraddittorio, anche se non espressamente prevista, deriva dalla particolare gravita legata alla funzione che lo stesso assolve per la difesa. Si tratta, infatti, di un principio generale del diritto comunitario che trova applicazione ogniqualvolta l'amministrazione si proponga di adottare nei confronti di un soggetto un atto ad esso lesivo. A tal fine non assume alcun rilievo l'eventuale dimostrazione del pregiudizio subito dal contribuente, poiché tale pregiudizio va ravvisato per il solo fatto di aver violato il diritto di difesa. il termine previsto. In ogni caso, secondo la tesi erariale, non vi era stato alcun pregiudizio per il contribuente in conseguenza della mancata osservanza del predetto termine. La Suprema Corte ha confermato la nullità dell'atto perché emesso in violazione del diritto al contraddittorio preventivo, espressamente previsto per legge. E stata richiamata la decisione della Corte Costituzionale (la 132 del 2015) secondo la quale la mancata attesa del termine PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 51 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Risorse alle imprese se cresce lo sconto sugli interessi passivi Reddito d'impresa. I risultati dello studio condotto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e dall'Università di Genova Le proposte. Deve essere sterilizzato l'effetto-crisi Risorse alle imprese se cresce lo sconto sugli interessi passivi Giorgio Costa Recupero di "reale" deducibilità degli interessi passivi, ampliamentodellapossibilitàdi rivalutazione e affrancamento dei beni d'impresa. Il rimedio auna pressione fiscale elevata c'è e passa dal Fisco stesso. Che potrebbe fare di più per evitare che situazioni contingenti come la crisi e il lievitare degli interessi passivi finiscano per amplificare la pressione fiscale. «A questo riguardo si può pensarespiegailconsiglierenazionale delegato alla fiscalità Luigi Mandolesi - a incrementare la percentuale di deducibilità degli interessi passivi, oggi limitata al 30% del risultato operativo lordo. Il lungo periodo di crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo - spiega Mandolesi - ha comportato crescenti tassi di indebitamento delle imprese a cui si sono accompagnati risultati operativi lordi via via decrescenti. Una combinazione "perversa" che haavuto l'effetto di ridurre in maniera rilevante la quantità di interessi passivi deducibili nel singolo periodo d'imposta». Del resto, l'incremento della percentuale di deducibilità, oltre ad accelerare il recupero fiscale delle eccedenze di interessi passivi maturate negli anni scorsi, potrebbe rappresentare anche un volano per l'incremento degli investimenti futuri da parte delle imprese, con effetti positivi anche sulla ripresa del ciclo economico. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, inoltre, propone la riapertura della possibilità di affrancamento delle riserve in sospensione d'imposta costituite in occasione delle precedenti leggi di rivalutazio Risorse alle imprese se cresce lo sconto sugli interessi passivi Giorgio Costa Recupero di "reale" deducibilità degli interessi passivi, ampliamentodellapossibilitàdi rivalutazione e affrancamento dei beni d'impresa. Il rimedio auna pressione fiscale elevata c'è e passa dal Fisco stesso. Che potrebbe fare di più per evitare che situazioni contingenti come la crisi e il lievitare degli interessi passivi finiscano per amplificare la pressione fiscale. «A questo riguardo si può pensarespiegailconsiglierenazionale delegato alla fiscalità Luigi Mandolesi - a incrementare la percentuale di deducibilità degli interessi passivi, oggi limitata al 30% del risultato operativo lordo. Il lungo periodo di crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo - spiega Mandolesi - ha comportato crescenti tassi di indebitamento delle imprese a cui si sono accompagnati risultati operativi lordi via via decrescenti. Una combinazione "perversa" che haavuto l'effetto di ridurre in maniera rilevante la quantità di interessi passivi deducibili nel singolo periodo d'imposta». Del resto, l'incremento della percentuale di deducibilità, oltre ad accelerare il recupero fiscale delle eccedenze di interessi passivi maturate negli anni scorsi, potrebbe rappresentare anche un volano per l'incremento degli investimenti futuri da parte delle imprese, con effetti positivi anche sulla ripresa del ciclo economico. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, inoltre, propone la riapertura della possibilità di affrancamento delle riserve in sospensione d'imp ne dei beni d'impresa. «Il disegno di legge di Stabilità 2016 ripropone la possibilità di rivalutareibenidiimpresa risultanti in bilancio al 31 dicembre 2014, dietro pagamento di un'imposta sostitutiva, nonché la possibilità di affrancare il saldo attivo di rivalutazione con un'imposta sostitutiva del io per cento. L'occasione potrebbe essere propiziaspiega ancora Mandolesi - per riaprire i termini per l'affrancamento dei saldi attivi risultanti dalle precedenti rivalutazioni all'epoca non affrancati per carenza di risorse finanziarie da sta costituite in occasione delle precedenti leggi di rivalutazio Risorse alle imprese se cresce lo sconto sugli interessi passivi Giorgio Costa Recupero di "reale" deducibilità degli interessi passivi, ampliamentodellapossibilitàdi rivalutazione e affrancamento dei beni d'impresa. Il rimedio auna pressione fiscale elevata c'è e passa dal Fisco stesso. Che potrebbe fare di più per evitare che situazioni contingenti come la crisi e il lievitare degli interessi passivi finiscano per amplificare la pressione fiscale. «A questo riguardo si L'ALTRO INTERVENTO Per i professionisti va riaperta la possibilità di affrancare le riserve che derivano da vecchie rivalutazioni può pensare-spiegailconsiglierenazionale delegato alla fiscalità Luigi Mandolesi - a incrementare la percentuale di deducibilità parte delle imprese». Significativo l'impatto di una scelta in tal senso in quanto l'affrancamento "libererebbe" queste riserve rendendole utilizzabili per scopi produttivi, oggi di fatto impediti da una tassazione ordinaria troppo gravosa. Tutte misure che impattano sulle società di capitali mentre tali limiti non esistono per Sas e ditte individuali. Sarebbe invece auspicabile, per le imprese individuali, che le regole previste del Ddl di stabilità venissero estese anche a queste ultime così come in materia di Irap il mondo degli autonomi e delle libere professioni aspetta una decisione "politica" che cancelli il tributo laddove non vi è autonoma organizzazione. degli interessi passivi, oggi limitata al 30% del risultato operativo lordo. Il lungo periodo di crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo - spiega Mandolesi - ha comportato crescenti tassi di indebitamento delle imprese a cui si sono accompagnati risultati operativi lordi via via decrescenti. Una combinazione "perversa" che haavuto l'effetto di ridurre in maniera rilevante la quantità di interessi passivi deducibili nel singolo periodo d'imposta». Del resto, l'incremento della percentuale di deducibilità, oltre ad accelerare il recupero fiscale delle eccedenze di interessi passivi maturate negli anni scorsi, potrebbe rappresentare anche un volano per l'incre ©RIPRÛDUZIÛNERISERVATA ento degli investiment PROFESSIONISTI Pag. 1 Giovedì 12/11/2015 51 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Cooperazione rafforzata con l'Inaii Assicurazione obbligatoria. Siglato un protocollo d'intesa con l'Istituto Cooperazione rafforzata con l'Inaii II Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e l'Inaii hanno firmato un protocollo d'intesa per migliorare i servizi a favore degli utenti, finalizzato a una gestione più efficiente dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoroelemalattieprofessionali e a una migliore erogazione delle prestazioni. Cooperazione rafforzata con l'Inaii II Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e l'Inaii hanno firmato un protocollo d'intesa per migliorare i servizi a favore degli utenti, finalizzato a una gestione più efficiente dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoroelemalattieprofessionali e a una m Il documento sottoscritto dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, e dal presidente dell'Inaii, Massimo De Felice, oltre all'utilizzo delle procedure informatiche, affronta anche il tema delle attività di formazione e informazione rispetto alle quali i commercialisti e l'Inaii riconoscono l'opportuni gliore erogazione delle prestazioni. Cooperazione rafforzata con l'Inaii II Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e l'Inaii hanno firmato un protocollo d'intesa per migliorare i servizi a favore degli utenti, finalizzato a una gestione più efficiente dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoroelemalattieprof tà della partecipazione reciproca ai rispettivi eventi formativi. Consiglio nazionale e Inail si impegnano in quest'ottica a tenere incontri periodici in particolare in occasione dell'attuazione di disposizioni legislative o di modifiche organizzative dell'Inaii che comportino innovazioni operative per le aziende e i professionisti oppure per intervenire tempestivamente nella soluzione di criticità che possono presentarsi nel tempo e prevenire così il contenzioso. ssionali e a una m Il documento sottoscritto dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, e dal presidente dell'Inaii, Massimo De Felice, oltre all'utilizzo delle procedure informatiche, affronta anche il tema delle attività di formazione e informazione rispetto alle quali i commercialisti e l'Inaii riconoscono l'opportuni gliore erogazione delle prestazioni. Cooperazione rafforzata con l'Inaii II Consiglio nazionale dei dottori ©RIPRODUZIONE RISERVATA commercialisti e l'Inai Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Voluntary lombarda: 1,8 mld Al 9 novembre erano state già presentate 40 mila istanze di riemersione Rientrati 20 miliardi di capitali. Versata al fisco un'aliquota media del 9% Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Dalla sola Lombardia la copertura quasi integrale del gettito voluntary indicato nella legge di Stabilità 2016. È di 1,8 mld circa, infatti, il gettito della voluntary disclosure che arriva dai contribuenti lombardi che hanno deciso di far emergere i capitali illegalmente detenuti all'estero. Capitali che, applicando un valore medio, tra imposte e sanzioni, pari al 9% ammontano a circa 20 miliardi di euro. E quanto emerso ieri a Milano a margine di un convegno sul rimpatrio dei capitali. ßartelli a pag. 25 Dalla Lombardia 1,8 mld per la voluntary Dalla sola Lombardia la copertura quasi integrale del gettito voluntary indicato nella legge di stabilità 2016. È di 1,8 mld circa, infatti, il gettito, secondo quanto ItaliaOggi è in grado di anticipare, della voluntary disclosure che arriva dai contribuenti lombardi che hanno deciso di far emerge i capitali illegalmente detenuti all'estero. Capitali che, applicando un valore medio, tra imposte e sanzioni, pari al 9% ammontano a circa 20 miliardi di euro. Una cifra arrotondata per difetto, osservata da Milano, e che si ferma al 9 novembre. Dal 10 novembre, infatti, il transito delle istanze voluntary è tutto arenato sul centro operativo di Pescara, come effetto di una modifica alla legge di conversione del di di proroga dei termini sulla voluntary disclosure (dl 153), che oggi approda all'aula della camera. I dati sono emersi a margine del convegno organizzato a Milano, ieri da Banca Generali, su: « Voluntary disclosure. Lo stato dell'arte dei lavori verso la conclusione della procedura». «Attualmente la Lombardia ha superato la presentazione di 40 mila istanze», ha dichiarato Angela Calcò, dell'ufficio accertamento della dirczione regionale della Lombardia, «effettuiamo un monitoraggio continuo, ormai riusciamo a capire quante sono presentate da soggetti delegati e quanti da intestatari. Lavoriamo senza rallentamenti particolari». Il costo della procedura in sanzioni e imposte si aggira tra il 6 e il 9% dei valori riemersi. E sul rinvio dei termini delle istanze al 30 novembre, la funzionaria della Dre Lombardia ha specificato che «gli uffici hanno avuto l'input di richiamare anche chi ha presentato le istanze, anche con istanza completa per dare la possibilità al contribuente o al professionista di dare una ulteriore documentazione». Per Giuseppe Botalo, generale della Guardia di finanza, che ha affrontato le relazioni tra voluntary e antiriciclaggio, le segnalazioni di operazioni sospette legate alla procedura «hanno subito un considerevole incremento da settembre. Fino a settembre», ha raccontato il generale, «erano ferme intorno a 400 mentre ad oggi sono arrivate circa 1.700 segnalazioni, il 70% delle quali dalla Lombardia». A riprova che la riemersione dei capitali illegalmente detenuti all'estero è stata caratterizzata da una forte regionalizzazione. Sul percorso di collaborazione volontaria è intervenuto anche Michele Muscolo, consigliere delegato di Generfid (società fiduciaria del Gruppo Banca Generali): «I tempi sono cambiati e finalmente la PROFESSIONISTI società italiana ha capito l'importanza della legalità. A fianco dei contribuenti gli intermediari, e in particolare le società fiduciarie, sono i principali attori, accanto ai contribuenti e ai loro professionisti, nella regolarizzazione dei patrimoni, mobili e immobili, detenuti all'estero. Il mondo delle fiduciarie ha subito una metamorfosi, sono passate da essere considerate strumenti opachi a centri di eccellenza trasparenti capaci di semplificare il rapporto dei loro clienti con il Fisco e fornire delle garanzie di solvibilità delle imposte al fisco stesso». Cristina Bartelli Pag. 1 Estratto da pag. Mercoledì 11/11/2015 11 Direttore Responsabile Diffusione Testata Enrico Franco 10.604 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress In 5 anni 70 laureati Commercialisti del Triveneto, accordo confermato con l'ateneo Presidente Dante Carolo, presidente della Conferenza permanente dei 14 Ordini TRENTO Dalla firma del primo accordo nel 2010 tra il Dipartimento di Economia e management dell'università di Trento e i 14 Ordini dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili del Triveneto sono stati già 70 i laureati dell'ateneo trentino ad aver concluso il percorso quinquennale (laurea triennale e laurea magistrale) dedicato alla formazione dei futuri commercialisti. Una convenzione che è stata rinnovato ieri alla presen za del rettore Paolo Collini e di Dante Carolo presidente della Conferenza permanente dei 14 Ordini del Triveneto. Si tratta di una formula di successo, unica in Italia, che permette di ridurre i tempi di accesso alla professione, svolgendo i 18 mesi del tirocinio obbligatorio già durante il corso di laurea magistrale e offrendo agli studenti, futuri professionisti, una preparazione mirata e specializzata sui temi della professione del commercialista, attraverso l'attivazione di laboratori misti tra docenti di provenienza universitaria e professionisti ed un tirocinio anticipato nella parte finale del percorso di studi, anziché post laurea. «Gli 11 mila commercialisti del Triveneto — ha sottolineato Carolo — negli ultimi 5 anni sono cresciuti in media del n,i96, sono uno ogni 713 abitanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 13 Direttore Responsabile Diffusione Testata Giorgio Gandola 42.467 Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Studi professionali: le novità Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Sono oltre seimila i giovani e meno giovani che in provincia di Bergamo lavorano in uno studio professionale in qualità di dipendenti, siano essi impiegati in studi notarili e di avvocati, ma anche in studi dentistici, di ingegneri, di architetti e dei laboratori di analisi Per loro ci sono novità importanti dopo il rinnovo del Contratto nazionale raggiunto lo scorso aprile: dall'aumento mensile di 85 euro (al terzo livello) alla possibilità di contratti specifici per over 50 e per disoccupati da più di 12 mesi, fino a nuove modalità nell'organizzazione degli orari. È stato attivato anche un fondo per il sostegno al reddito dedicato a chi, negli studi, stia attraversando una fase di crisi. Per informare questi lavoratori sulle recenti novità contrattuali, laFilcams-Cgil diBergamo organizza sabato mattina, 14 novembre (dalle 10 alle 12) un'assemblea pubblica aperta a tutti nella sede Cgil di via Garibaldi. PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 9 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Russello 7.864 Rete per le aziende Giustìzia, imprese e commercialisti uniti contro la crisi Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress TREVISO (g.f.) Se l'impresa finisce in cattive acque, se sta provando a uscirne con un concordato preventivo o con qualche sistema per trattare sul debito ma se le soluzioni per evitare il default si fanno difficili ecco che si può tentare il più ragionevole dei possibili salvataggi grazie ad una collaborazione fra Tribunale, Ordine dei commercialisti e Unindustria Treviso. E' il senso dell'accordo sottoscritto ieri fra le tre parti coinvolte allo scopo di non sprecare realtà industriali con buoni fondamentali, gestendo lo stato di crisi e assicurando la continuazione dell'attività. L'intesa, che si chiama «Rete di supporto alle imprese in crisi», porta la firma del presidente di Palazzo di giustizia, Aurelio Gatto, del presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti, Vittorio Raccamari, e di quello dell'associazione industriale, Maria Cristina Piovesana. Il suo funzionamento, in sintesi, ha come ingrediente centrale un sistema di scambio di informazioni che, attraverso l'intervento di delegati esperti, dovrebbe agevolare l'individuazione di possibili investitori o acquirenti le cui proposte siano idonee ad accompagnare fuori dal guado le aziende alle soglie del fallimento salvaguardando quanto c'è di buono nella parte industriale e, contestualmente, i diritti dei soggetti creditori. Il punto di vista di Piovesana è che «questa nuova collaborazione ci consentirà di essere ancora più efficaci, condividendo informazioni e professionalità, concretizzando al tempo stesso un esempio di relazione virtuosa con la pubblica amministrazione, in questo caso il Tribunale». L'accordo, aggiunge Raccamari, nasce dall'esigenza di «fornire tangibili soluzioni alle problematicità delle aziende che per più motivi oggi si ritrovano in un periodo di crisi, ricercando quindi il mantenimento del valore dell'azienda stessa in termini di marchi, brevetti e capitale umano. In un momento di recessione le istituzioni hanno l'obbligo di operare favorendo percorsi virtuosi evitando che la crisi economica possa prendere derive dai drammatici risvolti anche sociali». PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 53 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Corte di giustizia Ue. In caso di dimissioni a seguito di modifica unilaterale delle condizioni di lavoro II recesso è licenziamento La sentenza riferita a un caso spagnolo può avere effetti anche in Italia Aldo Bottini LaCortedigiustiziadell'Unione europea, con una sentenza pubblicata ieri (€-422/14), fornisce alcune importanti interpretazioni della direttiva europea sui licenziamenti collettivi (98/597 CE). La Corte si pronuncia su un rinvio pregiudiziale disposto da un giudice spagnolo e interviene su due punti centrali della direttiva: ilcriteriodicomputodelladimensione aziendale che rende applicabile la procedura di licenziamento collettivo e la nozione di licenziamento che rileva ai fini della determinazione della soglia numerica oltre la quale si ha un licenziamento collettivo. Quanto al primo profilo, la direttiva fa riferimento al concetto di lavoratori «abitualmente» occupati nello stabilimento interessatodallariduzionedel personale. La questione posta alla Corte riguardava la computabilitào meno in tale organico "abituale" dei la oggettivi) oltre il quale si configura un licenziamento collettivo. La direttiva assimila ai licenziamenti «le cessazioni del contratto di lavoro verificatesi per iniziativa del datore di lavoro per una o più ragioni non inerenti alla persona del lavoratore, purché i licenziamenti siano almeno cinque». La Corte afferma che il riferimento alla condizione dei cinque licenziamenti riguarda i licenziamenti in senso stretto e non le cessazioniassimilate. Tuttavia, e que per l'applicazione della procedura di licenziamento collettivo. sta è la portata più innovatrice della sentenza, nella nozione di licenziamento (non definita espressamente dalladirettiva) deve, secondo la Corte, farsi rientrare «qualsiasi cessazione del contratto di lavoro non voluta dal lavoratore e, quindi, senza il suo consenso». Nel caso spagnolo sottoposto all'attenzione della Corte, la questione riguardava una normadileggechedàfacoltàal lavoratore, danneggiato da una modifica sostanziale delle sue condizioni di lavoro, di recedere voratori dal contratto ricevendo concontrattoatempodeterminato. un'indennità. Qualcosa di simile, La Corte rileva che, ai fini del dunque, alle nostre dimissioni calcolo dell'organico di uno pergiustacausaealleipotesididimiss stabilimento per l'applicazione ioniqualificateprevistedaalcunicon della direttiva 98/59, la natura del tratticollettivKad esempio quelli rapporto di lavoro è irrilevante. dei dirigenti). Ebbene, afferma la Pertanto i lavoratori con contratto a Corte, in un caso del genere la tempo determinato devono essere cessazione del rapportoèimputabi] considerati lavoratori abitualmente eallamodifica unilaterale (e impiegati. Sotto questo profilo la svantaggiosa) apportata dal datore normativa italiana appare di lavoro a un elemento conforme alla direttiva, sostanziale del contratto di soprattuttodopo l'entrata in vigore dell'articolo 8 del Digs 368/2001, ora sostituito dall'articolo 27 del lavoro per ragioni non inerenti alla Digs 81/2015 (codice dei persona del lavoratore e pertanto contratti), equivaleaunlicenziamentoecome chestabiliscelacomputabilità dei tale va considerato ai fini del lavoratori a termine, computo della soglia numerica che ORGANICO I giudici hanno determina l'applicazione della precisato che nei numero di disciplina dei licenziamenti lavoratori occupati abitualmente in collettivi La Corte conclude, azienda si devono includere quelli a pertanto, che viola la direttiva tempo determinato qualsiasi normativa nazionale o interpretazione che conduca a escludere dalla nozione di licenziamento fattispecie come prevedendo anche uno specifico quella sottoposta alla sua criterio di calcolo (numero medio attenzione. Si tratta, all'evidenza, mensile dei lavoratori a tempo di un principio suscettibile di determinato impiegati negli ultimi conseguenze di notevole rilievo due anni, sulla base della effettiva anche nell'ordinamento italiano, durata dei rapporti di lavoro). nel quale sinora le dimissioni del Ciòposto, laCortesioccupadella lavoratore, anche se qualificate da determinazione della soglia una modifica pregiudizievole delle numerica di applicazione della condizioni di lavoro operata dal disciplina dei licenziamenti datore di lavoro, sono sempre state collettivi, ossia del numero di ritenute irrilevanti ai fini del licenziamenti per ragioni non computo della soglia numerica inerenti allapersona del dipendente (cioè per motivi PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 33 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress La risoluzione consensuale può essere licenziamento La risoluzione consensuale rientra nella nozione di licenziamento collettivo, qualora sia stata determinata da una variazione unilaterale (peggiorativa) del rapporto di lavoro per opera del datore di lavoro. Lo stabilisce la Corte di giustizia Ue con la sentenza nella causa C-422/2014, interpretando la direttiva 98/59/Ce sul rawicinamento degli stati membri in materia di licenziamenti collettivi. Diversi i chiarimenti forniti dalla corte Ue, chiamata nello specifico a valutare la legittimità di una legge spagnola. Prima di tutto, la Corte dichiara che i lavoratori che beneficino di nn contratto a tempo determinato vanno considerati lavoratori «abitualmente» impiegati, ai sensi della direttiva, nello stabilimento interessato. Tuttavia, i lavoratori a tempo il cni rapporto cessi per scadenza regolare del termine non vanno computati nella determinazione dell'esistenza di nn «licenziamento collettivo». In secondo luogo, la Corte aggiunge che, al fine di accertare l'esistenza di nn licenziamento collettivo, la regola dei «cinque» attiene esclusivamente i licenziamenti in senso stretto. Infine, la Corte dichiara che il comportamento del datore di lavoro che proceda, unilateralmente, a una modifica sostanziale degli elementi essenziali del contratto di lavoro per ragioni non inerenti alla persona dello stesso lavoratore, rientra nella nozione di « licenziamento» se da tale comportamento ne scaturisca una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. La Corte ricorda, inoltre, che i licenziamenti si caratterizzano per la altererebbe l'ambito di applicazione della direttiva, con la conseguenza di privarla della sua piena efficacia. Carla De Lelli» '^.„i.^.,_,_;,-^_„..„.„..^.„a.^. mancanza di consenso del lavoratore; ora, poiché la cessazione del rapporto di lavoro della persona in causa rientra in una risoluzione consensuale a seguito della modifica unilaterale apportata dal datore di lavoro a nn elemento sostanziale del contratto di lavoro, deve concludersi che la cessazione stessa costituisce un licenziamento. Ciò sia perché la direttiva è volta al rafforzamento della tutela dei lavoratori in caso di licenziamenti collettivi, sia per l'obiettivo dell'armonizzazione delle norme applicabili ai licenziamenti collettivi che consiste nel garantire una protezione di analoga natura dei diritti dei lavoratori nei vari stati membri e nell'uniformare gli oneri che tali norme di tutela comportano per le imprese dellTJe. Poiché la nozione di licenziamento condiziona l'applicazione della tutela e dei diritti predisposti dalla direttiva a favore dei lavoratori, essa incide, sugli oneri per l'impresa che la tutela dei lavoratori comporta. Di conseguenza, qualsiasi normativa nazionale o interpretazione che conduca a ritenere che la risoluzione del contratto di lavoro non costituisca un licenziamento PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 54 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Riforma forense. Testi in commissione Nuove regole in arrivo per esame di Stato, tirocinio e controlli Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress FedericaMicardi La riforma forense sta per portare a casa altri due importanti decreti Si tratta delle nuove regole per l'esame di Stato e di quelle relative all'accertamento dell'esercizio della professione Le commissioni giustizia di Camera e Senato hanno avviato m questi giorni l'iter per il parere sugli schemi dei decretiministenali TralenovitaperPesamediStato-per la venta gia anticipate da tempo (si veda il Sole 24Ore del 17 febbraio)cisonol'mvioviaPecdeitemi da parte del ministero della Giustizia al presidente della Commissione distrettuale poco prima dell'inizio della prova, le stanze schermate per inibire l'uso di strumenti elettronici e l'estrazione delle domande a sorte neil' orale Ma andiamo con ordine Lariforma forense, legge 247 del 31 dicembre 2O12, affidava a successivi regolamenti, circa una trentina, la definizione delle norme di dettaglio su questioni importanticome appunto l'esame diStato, la verifica del reale svolgimento dellaprofessione e il tirocinio (lo schema che riforma il praticantato presso gli uffici giudiziari è arrivato alle Commissioni ieri) II ministero della Giustizia aveva due anm di tempo - scaduti il 2 febbraio 2015 per emanare quelli di sua competenza In questi giorni le commissioni Giustizia di Camera e Senato stanno discutendo sullo schema di decreto presentato dal Governo che disciplina le modalità eleprocedureperlo svolgimento dell'esame di Stato (atto del Governo 205) Testo su cui devono esprimere il loro parere entro il 28 novembre La commissione Giustizia della Camera deve anche pronunciarsi, entro sabato prossimo, sull'atto 203, relativo alle disposizioni per l'accertamento dell'esercizio della professione (iter gia conclusoalSenato) Ipareriparlamentan sono gli ultimi che mancano all'appello, dato che sonogiastatiacquisitiquellodel Consiglio nazionale forense e quello del Consiglio di Stato Una volta conclusa la raccolta PROFESSIONISTI delle valutaziom il ministero della Giustizia dovrà elaborare un testo definitivo che poi sarà pubblicato in Gazzetta Oggi m commissione Giustizia alla Camera continua la discussione, cominciata il io novembre La Commissione del Senato tornerà a discutere del tema forse martedì prossimo e comunque dovrà esprimersi entro il 28 novembre Le novità sull'esame di Stato, una volta che il decreto ministerialesarapubblicatoinGazz etta, diventeranno operative a decorrere dalla terza sessione d'esame successiva alla pubblicazione Le regole di svolgimento dell'esame per poter accedere alla professione forense sono state riviste per assicurare la regolarità delle prove e risolvere il problema legato alla "disparita di trattamento" a seconda del luogo di svolgimento dell'esame Sul sorteggio delle domande per l'orale il Cnf ha sollevato diverse perplessità, inanella relazione illustrativa il ministero della Giustizia difende la sua decisione Per dare un'idea del fenomeno "geografico", basta prendere ad esempio le tre citta con più di mille esaminati e quindi, Napoli, Roma e Milano dove la percentuale di promossi tra gli ammessi all'orale nel 2013 è stata del 99,47% a Napoli (i Ó94SU1703), del 76,34% a Roma (i 026 su i 344 ) e del 64,87% a Milano (698 su 1076) Un risultato molto simile a quello registrato nel 2O12 ©RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 35 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 362.821 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Avvocati, l'esame di Stato diventa telematico La riforma in dirittura d'arrivo. I grandi studi pensano a un «Uber» di servizi legali per i giovani professionisti Avvocatura, lavori in corso. Perenni. Da più di tre anni il mondo forense vive di continue «rivoluzioni»: dalla riforma delle professioni alla legge di categoria (attesa da più di cinquant'anni) sono tanti i cantieri aperti e pochi quelli che si sono conclusi. L'accesso alla professione per esempio è qualcosa di simile alla SalernoReggio Calabria, un lavorìo continuo tra veti e proposte. Attualmente gli avvocati sono in attesa dei decreti attuativi che disciplinino il percorso universitario (che dovrebbe comprendere anche parte del tirocinio). E poi è in approvazione in Parlamento la proposta di modifica dell'Esame di Stato: una versione 2.0 pensata per evitare brogli e ingiustizie. A controllare tutto, direttamente da Via Arenula (presso il ministero della Giustizia), ci sarà un sistema informatico che estrarrà a sorte i quesiti da sottoporre al candidato. Questa sorta di entità (qualcosa di simile ad «Hal», il supercomputer di Odissea 2001 nello spazio) deciderà anche le domande per l'esame orale. Un sistema che possa equiparare le difficoltà nelle varie sedi in cui si svolge l'esame. Qualcosa che impedisca fenomeni noti: a Potenza tutti promossi, a Napoli passa il 99% dei candidati e a Milano e Torino i promossi superano di poco il 60%. Un sistema telematico di equità ma anche un freno all'ondata di iscritti all'Albo. Gli PROFESSIONISTI avvocati ormai stanno per toccare quota 250 mila, sono troppi e il mercato non riesce ad assorbirli. Qualcuno ha pensato di decimarli basandosi sul guadagno e mettendo fuori dall'Albo chi dichiara redditi troppo bassi. Qualcun altro pensa a soluzioni più in linea coi tempi. In Inghilterra per esempio i grandi studi legali stanno finanziando provider di servizi legali. Qualcosa di molto simile a un Uber dei servizi legali. A Londra e New York già esistono: sono reti di giovani professionisti o donne che per motivi personali non possono sostenere i ritmi degli studi legali. Succede che se uno studio affermato ha un overdose di lavoro o cerca uno specialista, si rivolge all'Uber legale e affida una ricerca o una pratica a un professionista che viene pagato per la singola prestazione. Si tratta di una soluzione che Al vertice II ministro della Giustizia Andrea Orlando 247 mila gli avvocati in Italia. Solo in Lombardia sono 36 mila, nel Lazio 30 mila, in Campania 38 mila in Italia rimetterebbe in gioco i giovani e le donne ma che potrebbe anche riaprire il mercato a costi molto più bassi senza rinunciare a tutele e competenze. A Londra questi servizi sono totalmente on line e operano attraverso una rete Intranet tra studi legali. In Italia c'è già chi sta analizzando la fattibilità del progetto. Molti studi internazionali sono intenzionati ad esportare il modello anche da noi. E, a occhio e croce, questo sarà un cantiere che verrà ultimato molto in fretta. Isidore Trovato © RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 55 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Tribunale di Pavia. Rimessione in termini Organi di mediazione, la parte non paga per le inefficienze Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Marco Marinaro Le inefficienze dell'organismo di mediazione non devono pregiudicare le parti. Se la mediazione disposta dal giudice non ha avuto un regolare svolgimento «a causa di impreviste inefficienze dell'organismo prescelto e, in ogni caso, per causa non imputabile alle parti» , si rende necessario rimettere in termini le stesse per valutare se avviare altra mediazione avanti allo stesso o ad altro organismo. Il Tribunale di Pavia, con l'ordinanza del 26 ottobre scorso (estensore Marzocchi) affronta una questione alquanto delicata circa il corretto esperimento della mediazione nel corso di un processo di opposizione a decreto ingiuntivo. È nota infatti la querelle che vede contrapposti due orientamenti della giurisprudenza di merito circa le conseguenze della declaratoria di improcedibilità per il mancato esperimento della mediazione obbligatoria (ex lege ovvero ex officio iudicis) sul solo giudizio di opposizione ovvero anche sul decreto ingiuntivo. E nell'attesa della pronuncia della Corte di cassazione che non dovrebbe tardare molto risolvendo la problematica questione interpretativa, il giudice pavese, prima di assumere unadeterminazionecircala improcedibilità, invita le parti a fornire chiarimenti sulla procedura di mediazione e al contempo le invita altresì a valutare l'eventualità di avviare una nuova mediazione avanti a un organismo attrezzato per svolgere gli incontri con modalità telematica. Nella vicenda in questione la parte opponente aveva tempestivamente avviato la mediazione presso un organismo regolarmente iscrit PROFESSIONISTI to nel registro ministeriale e competente per territorio. Tuttavia il primo incontro veniva fissato dopo oltre tre mesi (e quindi anche oltre il termine di durata massima del procedimento) e ciò nonostante non si svolgeva per impossibilità del mediatore designato. Nel "verbale di rinvio" risulta che le parti, d'intesa, concordavano per altra data il nuovo incontro, ma il giudice rileva che non vi è un documento che comprovi l'esito di tale procedura. Da quanto emerge dall'ordinanza, mentre il difensore dell'opponente deduceva che l'incontro non si sarebbe potuto tenere perché il cliente avrebbe inutilmente chiesto all'organismo di svolgere l'incontro con modalità telematica, il procuratore della convenuta opposta deduceva per contro che l'opponente non avrebbe partecipato all'appuntamento senza addurre alcun giustificato motivo. Per tale ragione il Tribunale ha ritenuto di dover approfondire la questione, chiedendo alle parti di fornire ulteriori chiarimenti (con eventuali documenti a supporto) sull'esito della procedura tenutasi presso l'organismo di mediazione adito dall'opponente nei limiti propri della riservatezza della stessa sollecitando le parti ad avviare o riprendere la mediazione. Peraltro, preso atto che la normativa vigente consente agli organismi l'adozione di modalità telematiche per lo svolgimento degli incontri rammenta alle parti che ciò non esonera dal rispetto dell'articolo 8, comma i, del Decreto legislativo 28/2010 («al primo incontro e agli incontri successivi, fino al termine della procedura, le parti devono partecipare con l'assistenza dell'avvocato»). Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 55 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 ASSISTENZA FAMILIARE L'indisponibilità va dimostrata Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress La condizione di impossibilità economica che scrimina il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare non dipende dall'esiguità del reddito percepito o dal tipo di lavoro svolto, bensì da una provata situazione di incolpevole indisponibilità di introiti sufficienti a soddisfare le esigenze minime dei familiari. Nel caso trattato, i giudici d'appello hanno confermato la condanna per un uomo che si era sottratto ai propri obblighi adducendo come scusante il particolare tipo di lavoro svolto. Corte d'Appello di Taranto Sezione penale - Sentenza4 maggio 201 n, 196 PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 11 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Le reazioni. «Garantismo, la vicenda si chiarirà» L'imbarazzo di Renzi e del Pd: fiducia, attendiamo gli sviluppi Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Emilia Patta ROMA La consegna è quella del silenziofinchénonsicapiscebene il contorno e la profondità di questo nuovo pasticcio targato Vincenzo De Luca. «È tutto ancoramoltoinceito».«Certonon è una bella notizia». «Vediamo come prosegue». A nessuno dei big del Pd renziano si riesce a estorcere unapresadi posizione netta sull'indagine che coinvolge il governatore della Campania Vincenzo De Luca, questa volta con l'ipotesi di un reato grave come quello della corruzione di un giudice (tecnicamente si tratta di concussione per induzione). E lo stesso Matteo Renzi, partito nel pomeriggio per il vertice diMalta sull'immigrazione, si tiene alla larga dalla vicenda. Tanto che nella email scritta prima di lasciare Palazzo Ghigi parla dell'inutilità dei nuovi partitini a sinistra edel precariato (vedi pagina 31) senza fare accenno al caso che campeggia su tutti i giornali. AncheLorenzoGuerini, vicesegretario del Pd che solitamente si premura di stendere le note ufficiali in queste circostanze, rinuncia a metterci faccia e firma. Alla fine della giornata filtrano solo commenti dettati da generiche "fonti del Pd", naturalmente riconducibili ai vertici di Largo del Nazareno. «Fiducia totale nei confronti dei magistrati, massimo garantismo nei confronti degli indagati. L'indagine della magistratura faccia il suo corso, e la regione Campania lavori sulle emergenze e sulle priorità a partire dalla Terra dei Fuochi e da Bagnoli». Un riferimento non causale, questo allaTerra dei Fuochi e a Bagnoli, dal momento che venerdì dovrebbe essere approvato in Consiglio dei ministri il decreto che stanzia i fondi per le emergenze campane oltre che per il Giubileo e Ù dopo Expo. Insomma: continuare a lavorare sulle emergenze, sulle cose concrete, nella speranza più che nella convinzione che nel giro di poco tempo la magistratura chiarisca l'estraneità del governatore. Cautela, dunque. E certo preoccupazione. È il ministro della Giustizia Andrea Orlando a estenarla: «Sono preoccupato- dice il Guardasigilli, area Giovani Turchi nellageografia interna del Pd -. Perché per quello che si capisce si tratta di una vicenda non particolarmente esaltante, ma sarei cauto nel trarre conclusioni perché siamo ai primi indizi». Di certo, comunque vadano le cose, la valutazione comune atu ttoil Pd è che il nuovo caso De Luca non fa bene all'immagine del partito. E non fa bene al voto di primavera che comprende anche Napoli dove la partita per i democratici, al pari di Roma, è tutta in salita. L'immagine del Pd, si diceva. Perché il caso non riguarda solo il controverso De Luca, che si è voluto candidare contro il parere di Roma e a dispetto della Severino. L'uomo chiave di questa nuova inchiesta è il suo stretto collaboratore Nello (Carmelo) Mastursi, che De Luca ha voluto portare con sé da Salerno alla sede della Regione come capo della segreteria. Dopo le primarie regionali del marzo 2014 che hanno scelto come segretaria del Pd campano Assunta Tartaglione, renziana di provenienza area dem, fu l'allora sindaco di Salerno a volere Mastursi come responsabile dell'organizzazione del partito in Campania. Si tratta di un dirigente di prima fila del Pd campano, come fa notare il pur garantista Maurizio Gasparri (Fi): «Quello che emerge con chiarezza è la commistione tra il partito e queste pratiche inaccettabili. Mastursi intratteneva colloqui inopportuni e imbarazzanti relativi alle vicende giudiziarie del presidente dellaRegione».Comechevadala vicenda, èunaltrodei segnali che spingono il premier e segretario del Pd a metter mano al partito anche a livello locale. ©R [PRODUZIONE RISERVATA PROFESSIONISTI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 52 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Controlli dellAgenzia anche per i 730 Inps Immobili. La superficie ufficiale presa dalle planimetrie non serve (per ora) ai fini fiscali ma diventerà un riferimento per tutti Dichiarazioni. Le modifiche allo studio Controlli dellAgenzia anche per i 730 Inps Francesca Milano v Dal prossimo anno potrebbe cambiare l'iter di lavorazione dei modelli 730 il cui sostituto d'imposta è l'Inps. È allo studio, infatti, l'estensione della procedura del 73O-4anche per i pensionati e per i percettori di indennità. Mentre nel caso di sostituti diversi dall'Inps il Caf invia il modello 730-4 elaborato all'agenzia delle Entrate, che a sua volta trasmette i risultati a ciascun sostituto, per l'Inps fino a oggi è mancato il passaggio intermedio dell'Agenzia. Quando il sostituto d'imposta è l'Inps, le regole attuali prevedono infatti che il Caf trasmetta il 730 direttamente all'Istituto. Dal prossimo anno, pero, questa procedura potrebbe cambiare ed essere uniformata a quella più generale: questo consentirebbe un controllo da parte delle Entrate su possibili anomalie nei modelli di dichiarazione dei contribuenti che percepiscono redditi dall'Inps. Un'altra modifica che potreb Controlli dellAgenzia anche per i 730 Inps Francesca Milano v Dal prossimo anno potrebbe cambiare l'iter di lavorazione dei modelli 730 il cui sostituto d'imposta è l'Inps. È allo studio, infatti, l'estensione della procedura del 73O-4anche per i pensionati e per i percettori di indennità. Mentre nel caso di sostituti diversi dall'Inps il Caf invia il modello 730-4 elaborato all'agenzia delle Entrate, che a sua volta trasmette i risultati a ciascun sostituto, per l'Inps fino a oggi è mancato il passaggio intermedio dell'Agenzia. Quando il sostituto d'imposta è l'Inps, le regole attuali prevedono infatti che il Caf trasmetta il 730 direttamente all'Istituto. Dal prossimo anno, pero, questa procedura potrebbe cambiare ed essere uniformata a quella più generale: questo consentirebbe un controllo da parte delle Entrate su possibili anomalie nei modelli di dichiarazione dei contribuenti che percepiscono red be essere introdotta riguarda il caso dei modelli 730 dei contribuenti che hanno ricevuto più di una certificazione unica nello stesso anno: in questi casi, infatti, lo scorso anno si sono verificati problemi nella elaborazione del modello precompilato. Se dal prossimo anno queste difficoltà dovrebbero essere risolte(sonoinprogrammaaltriincontrineiprossimigiorni),resta ancora aperto il fronte delle spese sanitarie: ieri la Fnomceo (la Federazione dei medici chirurghi e odontoiatri) ha ribadito in audizione di fronte alla Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria Soggettiva impossibilità di dare attuazione agliadempimentiprevisticonparticolareriferimentoalrispettodella scadenza del 16 gennaio 2016». La Fnomceo propone di « eliminare l'obbligo di trasmissione dei datìperil2Oi5»(cheresterebbeuna facoltà) e di «semplificare e limitare leinformazioni da raccogliere». iti dall'Inps. Un'altra modifica che potreb Controlli dellAgenzia anche per i 730 Inps Francesca Milano v Dal prossimo anno potrebbe cambiare l'iter di lavorazione dei modelli 730 il cui sostituto d'imposta è l'Inps. È allo studio, infatti, l'estensione della procedura del 73O-4anche per i pensionati e per i percettori di indennità. Mentre nel caso di sostituti diversi dall'Inps il Caf invia il modello 730-4 elaborato all'agenzia delle Entrate, che a sua volta trasmette i risultati a ciascun sostituto, per l'Inps fino a oggi è mancato il passaggio intermedio dell'Agenzia. Quando il sostituto d'imposta è l'Inps, le regole attuali prevedono infatti che il Caf trasmetta il 730 direttamente all'Istituto. Dal prossimo anno, pero, questa procedura potrebbe cambiare ed essere uniformata a quella più generale: questo consentirebbe un controllo da parte delle Entrate su possibili anomalie n ©RIPRODUZIONE RISERVATA i modelli di dichiarazi TEMI PREVIDENZIALI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 53 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Esonero contributivo Scambio di dati per impedire gli abusi Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Luigi Caiazza Condivisione di informazioni tra ministero e Inps per contrastare i comportamenti elusivi delle imprese volti alla fruizione dell'esonero dei contributi previdenziali previsto dall'articolo i, comma 118 della legge 190/2014, II ministero del Lavoro, con la lettera circolare 19069 del 9 novembre, ha comunicato alle direzioni territoriali che, per dare maggiore efficacia alle azioni ispettive, le sedi dell'Inps metteranno a disposizione ulteriori informazioni sui datori di lavoro che fruiscono di tali agevolazioni. Il fenomeno elusivo, come già evidenziato dallo stesso ministero con la lettera circolare 9970 del 17 giugno, riguarda imprese committenti che disdettano contratti di appalto: i lavoratori coinvolti, trascorso un periodo di almeno sei mesi in cui continuano a prestare la medesima attività attraverso un contratto di somministrazione, vengono poi assunti a tempo indeterminato da una terza impresa appaltatrice per beneficiare dell'esonero contributivo triennale. Altra pratica contraria alla finalità dell'agevolazione consiste nel non concludere l'accordo per il passaggio dei lavoratori a fronte di un cambio di appalto, in modo che l'azienda subentrante possa richiedere l'esonero per i nuovi assunti. In questo modo, infatti, non si crea nuova occupazione e in più si devono erogare gli ammortizzatori sociali ai lavoratori che restano senza impiego. Da qui il coinvolgimento dell'Inps, che parteciperà ad attività congiunte, con propri funzionari, per effettuare ulteriori controlli "mirati". TEMI PREVIDENZIALI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 28 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Spese sanitarie nel 730, i medici chiedono un anno Un periodo di prova di un anno senza l'onere delle sanzioni. È questa la richiesta avanzata dalla Fnomceo, Fondazione nazionale dell'ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri, che ieri, intervenendo in audizione alla camera, ha ribadito le proprie perplessità sul sistema tessera sanitaria e sull'invio automatico dei dati salutari al modello 730. Focus principale dell'incontro, l'effettiva raccolta di informazioni da parte del medico curante, il quale si troverebbe, secondo il quadro legislativo previsto, vincolato a elevati costì di adempimento e a maggiori responsabilità. Su di esso grava inoltre l'incognita dell'onere dell'informativa al cliente, per il quale la fondazione ha chiesto che si preveda sia lo stesso soggetto a dover esprimere, in caso di diniego, la volontà di non comunicazione alle Entrate, invertendo l'automatismo nei confronti di pazienti dai 16 ai 18 anni, i cui dati, in assenza di assenso, è bene non vengano trasmessi. Come spiegato da Franco Molteni, rappresentante Fnomceo, un primo problema sorge dal contenuto dei dati inviati e dal soggetto che sostiene la spesa. A quale dichiarazione imputare l'onere del figlio a carico di genitori separati? Come far sì che il parente che ha sostenuto una spesa nei confronti di un portatore di handicap possa farla rientrare nella propria precompilata? Merita poi riguardo la tematica della protezione dell'individuo: nel caso di ragazzo non ancora maggiorenne che sostiene individualmente la spesa per esami specialistici, le specifiche contenute nel dato che raggiunge il 730 del genitore violano un diritto dell'essere umano. È dunque consigliabile che si ponga un filtro alle comunicazioni e che faccia sì che a essere indicati siano la sola natura del rapporto (se detraibile) e l'importo pagato. Altro ostacolo nasce dall'evidenza che molti professionisti, specie di studi piccoli, compilano ancora le proprie fatture a mano. L'introduzione dell'invio automatico non solo impone un cambiamento nella routine medica, ma vincola all'adeguamento delle dotazioni informatiche per la trattazione e comunicazione dei dati. Infine, come sollevato da Guido Marinoni, la questione degli accreditamenti sul sistema tessera sanitaria, che ad oggi, visto l'elevato numero di strutture ancora da accreditare e la capacità ridotta degli uffici, presenta la quasi impossibilità del rispetto dei termini previsti dell'invio (15 gennaio 2016) e necessita dunque di proroga. Gloria Grigolon TEMI PREVIDENZIALI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 33 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress La sentenza della Corte costituzionale sui requisiti per poter accedere al beneficio Pensione di inabilità estesa Ai cittadini extra Ue sordi non serve la carta di soggiorno DI DANIELE GIRIGLI I cittadini extracomunitari riconosciuti sordi hanno titolo a pensione d'inabilità e indennità di comunicazione, anche se privi di carta di soggiorno: è sufficiente la loro regolare presenza in Italia, anche se di un giorno soltanto. A stabilirlo è la sentenza n. 230 della Corte costituzionale depositata ieri. Nuovo round: sordi civili. Nuovo round per la Corte, chiamata a giudicare ancora una volta l'illegittimità costituzionale dell'ari. 80, comma 19 della legge n. 388/2000, stavolta «nella parte in cui subordina al requisito della titolarità della carta di soggiorno la concessione agli stranieri legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato della pensione di invalidità civile per sordi e della indennità di comunicazione». È l'ennesima chiamata in causa, per dichiarare la stessa illegittimità in riferimento a prestazioni riconosciute agli invalidi civili (si veda tabella). Come in tutti i precedenti, anche stavolta la questione illegittima riguardava la subordinazione della erogazione delle prestazioni assistenziali riconosciute in Italia ai sordi, al possesso della carta di soggiorno nel caso di stranieri legalmente presenti in Italia. La corte ritiene del tutto fondata la questione, che nello specifico si riferisce alle seguenti prestazioni riconosciute ai sordi civili: a) pensione d'inabilità, oggi attribuita dall'età di 18 anni. E pari a 279,75 euro a mese (per 13 mesi), in presenza di un reddito non superiore a 16.532,10 euro; b) indennità di comunicazione, oggi attribuita a qualunque età nell'importo di euro 253,26 al mese per 12 mesi, senza condizione di reddito. Non serve la carta di soggiorno. Con il citato comma 19 dell'art. 80, la Finanziaria 2001 ha ammesso alle predette prestazioni, dal 1° gennaio 2001, gli stranieri extracomunitari a condizione che fossero titolari di carta di soggiorno. Quest'ultima, si ricorda, è stata ppi sostituita dal «permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo» che il cittadino straniero può richiedere, per sé TEMI PREVIDENZIALI stesso e per i propri familiari, qualora sia in possesso dei seguenti requisiti: • soggiorno in Italia da almeno cinque anni in regola con il permesso di soggiorno; • reddito non inferiore all'importo annuale dell'assegno sociale (5.830,76 euro nel 2015). Per la Corte questa parte della disposizione non è legittima. «Le ragioni», spiega nella sentenza, «sono le stesse della precedente sentenza n. 40/2013 con cui ha dichiarato non costituzionale la stessa norma con I precedenti Sentenza n. 306 del 2008 Sentenza n. 11 del 2009 Sentenza n. 187 del 2010 Sentenza n. 329 del 2011 Sentenza n. 40 del 2013 Sentenza n. 22 del 2015 Sentenza n. 306 del 2008 Sentenza n. 11 del 2009 Sentenza n. 187 del 2010 Sentenza n. 329 del 2011 Sentenza n. 40 del 2013 Sentenza n. 22 del 2015 Indennità di accompagnamento per inabilità Pensione d'inabilità Assegno mensile d'invalidità Indennità di frequenza Indennità di accompagnamento Pensione d'invalidità e indennità speciale (ciechi) Sentenza n. 306 del 2008 Sentenza n. 11 del 2009 Sentenza n. 187 del 2010 Sentenza n. 329 del 2011 Sentenza n. 40 del 2013 Sentenza n. 22 del 2015 Indennità di accompagnamento per inabilità Pensione riferimento all'indennità di accompagnamento». Ciò che non è legittimo, per la Corte, anche in questo caso, è sempre la presenza del requisito della carta di soggiorno, che porta a una discriminazione e disparità di trattamento. Come allora, anche adesso la Corte osserva che «nell'ipotesi in cui vengano in rilievo provvidenze destinate al sostentamento della persona nonché alla salvaguardia di condizioni di vita accettabili per il contesto familiare in cui il disabile si trova inserito, qualsiasi discrimine fra cittadini e stranieri legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato, fondato su requisiti diversi da quelli previsti per la generalità dei soggetti, finisce per risultare in contrasto con il principio di non discriminazione», per come interpretato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 6 Direttore Responsabile Diffusione Testata Marco Tarquinio 111.289 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress chi miil I vitalizi e la necessità, «unica operazione possibile», di ricalcolarli su base contributiva sono il tema centrale del suo intervento: difende la sua idea e attacca chi la contesta, a suo avviso «per interessi personali». Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, è l'atteso ospite del convegno Politiche previdenziali e nuovo welfare organizzato a Campobasso. Da qui, dalla quieta provincia, replica in maniera diretta alle contestazioni che gli sono piovute addosso a seguito della pubblicazione, li na settimana fa, della proposta di riforma pensionistica avanzata dall'Istituto nazionale di previdenza. «Una discussione stucchevole. La storia dell'Inps è una storia di proposte - ammonisce Boeri -. Noi veniamo chiamati in Parlamento per fare proposte, c'è una interlocuzione costante con i ministeri». Così difende anche la scelta di rendere pubblico il documento: «Non avremmo mai messo il testo sul sito dell'Inps se questa scelta non fosse stata concordata con il governo». Questo, per chiarire il metodo. Nel merito, evidentemente principale punto di scontro, Boeri non ha dubbi: «La proposta che facciamo è quella di ricalcolare i vitalizi sulla base dei principi del sistema contributivo. Le persone che hanno fatto carriera politica e hanno avuto cariche elettive riceveranno un vitalizio che è proporzionato ai contributi che hanno versato. In alcuni casi, questo comporterà anche una riduzione del 50-60%». TEMI PREVIDENZIALI Pag. 1 Mercoledì 18/11/2015 21 Direttore Responsabile Diffusione Testata Giorgio Mulè 265.365 Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio Alla Regione Lazio il Tir è un po' speciale Esclusivo: liquidazioni d'oro ai dipendenti, a giorni la valutazione delFInps sulla legittimità. E il palazzo trema... Alla Regione Lazio il Tir è un po' speciale Esclusivo: liquidazioni d'oro ai dipendenti, a giorni la valutazione delFInps sulla legittimità. E il palazzo trema... guando ha letto la nota sui « Problemi interpretativi nella quantificazione dell'Indennità di fine servizio» consegnatagli dal suo capo del personale, il presidente dell'Arsial Antonio Rosati è saltato sulla sedia L'ipotesi di quel testo, appena velata da qualche prudente formulazione tecnica, era (ed è) che l'Agenzia regionale per lo sviluppo dell'agricoltura del Lazio da lui guidata stia pagando ai dipendenti liquidazioni così generose da costituire un vero e proprio regalo Da qui una richiesta di chiarimenti all'Inps, partita a fine ottobre, la cui risposta è attesa a giorni Nel frattempo, per orientarsi nel labirinto delle norme, Rosati ha incaricato Alla Regione Lazio il Tir è un po' speciale Esclusivo: liquidazioni d'oro ai dipendenti, a giorni la valutazione delFInps sulla legittimità. E il palazzo trema... guando ha letto la nota sui « Problemi interpretativi nella quantificazione dell'Indennità di fine servizio» consegnatagli dal suo capo del personale, il presidente dell'Arsial Antonio Rosati è saltato sulla sedia L'ipotesi di quel testo, appena velata da qualche prudente formulazione tecnica, era (ed è) che l'Agenzia regionale per lo sviluppo dell'agricoltura del Lazio da lui guidata stia pagando ai dipendenti liquidazioni così generose da costituire un vero e proprio regalo Da qui una richies i suoi uffici di fare qualche ricerca II risultato è una stona, di cui Panorama ha ottenuto gli elementi essenziali, che va molto al di là della piccola Arsial È venuto fuori che fin dal lontano 19791 dipendenti della Regione Lazio percepiscono una liquidazione assai superiore agli altri lavoratori italiani, sia del settore pnvato sia pubblico Queste «gratifiche», prive di qualunque motivazione, sono state cancellate nel 2002 con l'abrogazione della legge regionale che le aveva istituite, per poi rispuntare dal nulla pochi mesi dopo in forza di un semplice regolamento Sono sopravvissute fino allo scorso luglio, quando la giunta di Nicola Zingaretti ha approvato un regolamento per riportare (m parte) il trattamento dei dipendenti regionali alla a di chiarimenti all'Inps, partita a fine ottobre, la cui risposta è attesa a giorni Nel frattempo, per orientarsi nel labirinto delle norme, Rosati ha incaricato Alla Regione Lazio il Tir è un po' speciale Esclusivo: liquidazioni d'oro ai dipendenti, a giorni la valutazione delFInps sulla legittimità. E il palazzo trema... guando ha letto la nota sui « Problemi interpretativi nella quantificazione dell'Indennità di fine servizio» consegnatagli dal suo capo del personale, il presidente dell'Arsial Antonio Rosati è saltato sulla sedia L'ipotesi di quel testo, appena velata da qualche prudente formulazione tecnica, era (ed è) che l'Agenzia regionale per lo sviluppo dell'agricoltura del Lazio da lui guidata stia pagando ai dipendenti liquidazioni normalità Peccato che abbia anche messo nero su bianco l'impossibilità di chiedere soldi indietro (perfino per le anticipazioni già ottenute su liquidazioni future) e che si sia dimenticata di dare qualunque pubblicità alla cosa, tant'è che all'Arsial se ne sono accorti per puro caso Ora, se PInps confermerà che le liquidazioni «de noantri» (per dirla alla romanesca) sono illegittime, si apriranno interrogativi interessanti A quanto ammonta il danno erariale accumulato finora2 Quali amministratori sono responsabili di aver regalato, almeno dal 2002, decine di milioni ai loro dipendenti2 Quante probabilità ci sono che altre Regioni si siano prese analoghe libertà2(Stefano Caviglia) © RIPRODUZIONE RISERVATA così generose da costituire un vero e proprio regalo Da qui una richies i suoi uffici di fare qualche ricerca II risultato è una stona, di cui Panorama ha ottenuto gli elementi essenziali, che va molto al di là della piccola Arsial È venuto fuori che fin dal lontano 19791 dipendenti della Regione Lazio percepiscono una liquidazione assai superiore agli altri lavoratori italiani, sia del settore pnvato sia pubblico Queste «gratifiche», prive di qualunque motivazione, sono state cancellate nel 2002 con l'abrogazione della legge regionale che le aveva istituite, per poi rispuntare dal nulla pochi mesi dopo in forza di un semplice regolamento Sono sopravvissute fino allo scorso luglio, quando la giunta di Nico Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. TEMI PREVIDENZIALI Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Domande a quota SOmila - Attesi 4 miliardi Dal rientro dei capitali al Tesoro già 3,2 miliardi A pochi giorni dalla chiusura della finestra di rientro dei capitali, la voluntary disclosure ha già portato in dote al Mef 3,2 miliardi di nuove tasse. L'obiettivo di 4 miliardi è vicino. Le domande sono a quota Somila. Oggi inizia alla Camera l'iter di conversione definitiva della legge. Domani il voto. Galimberti »• pagina 6 Lotta all'evasione IL RIENTRO DEI CAPITALI II bilancio Le istanze di adesione al 5 novembre sfioravano quota SOmila II recupero a tassazione I maggiori imponibili emersi finora sono quantifìcabili in oltre 7 miliardi La voluntary incassa 3,2 miliardi II gettito è sempre più vicino all'obiettivo di 4 miliardi fissato dall'Economia Alessandro Galimberti MILANO Alla vigilia della conversione definitiva del decreto prevista per domani alla Camera - gli indici della voluntary disclosure segnano una forte accelerazione. I dati del Mef, presentati martedì alla commissione Finanze del Senato dal sottosegretario Enrico Zanetti, parlano di 79.258 istanze di emersione depositate al 5 novembre scorso, con una previsione di gettito fiscale di 2,5 miliardi di euro. L'ipotesi di cassa è stata ottenuta spiega la nota firmata dal direttore dell'agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi - applicando «aliquote medie cautelative» sui maggiori imponibili che emergono dalle "autodenunce" che ammontano a poco più di 7,4 miliardi tra imposte sui redditi, imposte sostitutive delle imposte sui redditi, Irap evasa, Iva non versata, maggiori ritenute e contributi previdenziali contestati. I dati vanno comunque letti in una prospettiva temporale, tenendo sullo sfondo il complicato cammino della legge e soprattutto della proroga dei termini di accesso alla Vd, approvata sul filo di lana a fine settembre. Solo 40 giorni fa il governo poteva annunciare, insieme alla riapertura della finestra fino al 30 novembre, la raggiunta copertura delle clausole di salvaguardia per 14 miliardi sulle accise carburante e sugli acconti Ires/Irap. Il 5 novembre miliardi (stima prudenziale), L'obiettivo target del Mef CONGIUNTURA valutaria della Cdf sono 1.655, vale a dire più del 2% delle istanze. Un dato solo apparentemente basso, considerato che chi si "autodenuncia" al Fisco non dovrebbe rischiare sulla questione "lavaggio", e che è ancor più sorprendente (o indicativo) se si pensa che a settembre, prima del decreto LOTTA AL DENARO "Certezza", le Sos erano solo SPORCO Professionisti e 186. Se è presto per fare l'equazione "grandi intermediari che hanno presentato le pratiche hanno fortune=maggior rischio riciclaggio", certo la simmetria dovuto fare il test antiriciclaggio: segnalazioni meriterà di essere approfondita una volta che le procure della a quota 1.655 Repubblica avranno scremato le segnalazioni. Suggestiva, e ©RIPRODUZIONE RISERVATA come tale fuorviantea una lettura superficiale, la ripartizione fonti interne dell'Agenzia lo geografica delle segnalazioni di considerano ormai sospetto riciclaggio: il 60% è al "inevitabilmente" raggiunto. La Nord, meno del 9 % al Centro, curva ascendente di ottobre in un infinitesimo a Sud e nelle realtà dimostra un altro effetto Isole, il 30 % è invece atteso: la pubblicazione del difficilmente contestualizzabile decreto "Certezza" del 2 grazie alla fantasia settembre scorso - che ha ingegneristica messa in campo congelato il raddoppio dei talvolta per nascondere origine e termini di accertamento da reato "base" delle (ex) fortune di fiscale - ha realmente sbloccato paradisi. Di certo, invece, le grandi fortune e convinto al emerge la responsabilizzazione rientro i possessori di capitali dei professionisti in questa sopra il forfait (fissato dalla materia: una segnalazione su 3 legge a 2 milioni). Questo (in totale 546) è arrivata alla Uif addentellato cronologico rende da parte del professionista che ancor più interesha "accompagnato" il rientro. Oggi intanto inizia alla Camera sante l'analisi delle segnalazione l'ultimo miglio per la di operazioni sospette di conversione definitiva in legge riciclaggio, dati emersi ieri a del decreto che ha allungato margine del convegno organizzato l'accesso alla Vd fino al 30 da Generali al centro Congressi novembre prossimo. Il voto Stelline di Milano. Le "Sos" finale dell'Aula è previsto per inviate al io novembre dall'Unità domani. Sorprese bandite, in di informazione finanziaria al ballo ci sono 4 miliardi. Nucleo di Polizia - cioè solo un mese dopo - il gettito era quasi raddoppiato a 2,5 maalSole24Orerisultache, aieri sera, il dato di gettito è già salito a 3,2 miliardi. mai rivelato ufficialmente-, che èdÌ4miliardi,appareora davvero a portata di mano, tanto che Segnalazione «Sos» • La segnalazione di operazione sospetta (Sos) è prevista dall'articolo 41 del decreto legislativo 231/2007, che obbliga intermediar! finanziari (banche ma non solo), professionisti, revisori e altri operatori non finanziari di portare a conoscenza della Unità di informazione finanziaria, operazioni per le quali «sanno, sospettano o hanno ragionevoli motivi per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo» Pag. 1 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 miliardi 79.258 7,4 Alla stessa data - 5 novembre - i maggiori imponibili emersi dalle SOmila istanze ammontavano a circa 7,4 miliardi, di cui 1,5 di imposte sui redditi; 5,2 di imposte sostitutive delle imposte sui redditi; 421 milioni di euro di Irap non versata; 216 milioni di Iva; H milioni di euro di maggiori ritenute; e infine 54 milioni di contributi previdenziali evasi MAGGIORE IMPONIBILE EVASIONE EMERSA • IL GETTITO Le istanze di rientro volontà rio/emersione dei capitali depositate al 5 novembre scorso sfioravano le SOmila unità. La grande dovuta all'entrata in vigore LE ISTANZE I numeri LE ISTA del decreto "Certezza" sul raddoppio dei termini pena le-sta portando le domande di regolarizzazione molto vicino alle proiezioni (ufficiose) dell'Agenzia, vale a dire quota lOOmila LEISTANZE le a dire quota lOOmila ose) dell'Agenzia, vale o vicino alle proiezioni i regolarizzazione molto ta portando le domande di i pena le-sta portando le sul raddoppio dei termini del decreto "Certezza" sul LE ISTANZE I numeri LE ISTANZE Le istanze di rientro volontà rio/emersione dei capitali depositate al 5 novembre scorso sfioravano le SOmila unità. La grande e LE ISTANZE I numeri LE ISTA del decreto "Certezza" sul raddoppio dei termini pena le-sta portando le domande di regolarizzazione molto vicino alle proiezioni (ufficiose) dell'Agenzia, vale a dire quota lOOmila LEISTANZE EVASIONE EMERSA • IL GETTITO Alla stessa data - 5 novembre - i maggiori imponibili emersi dalle SOmila istanze ammontavano a circa 7,4 miliardi, di cui 1,5 di imposte sui redditi; 5,2 di imposte sostitutive delle imposte sui redditi; 421 milioni di euro di Irap non versata; 216 milioni di Iva; H milioni di euro di maggiori ritenute; e infine 54 milioni di contributi previdenziali evasi MAGGIORE IMPONIBILE AIS novembre scorso, l'Agenzia stimava un recupero di 2,5 miliardi di gettito (ottenuto applicando gli sconti medi previsti dalla legge sulla Vd). A ieri sera però la stima è già lievitata a 3,2 miliardi, con dovuta allo sblocco dei "grandi" rientri con ildecreto "Certezza" di settembre. Entro fine mese l'Agenzia conta di arrivare altarget di 4 miliardi LE TASSE DA «VD» NZE le a dire quota lOOmila ose) dell'Agenzia, vale o vicino alle proiezioni i regolarizzazione molto ta portando le domande di i pena le-sta portando le sul raddoppio dei termini del decreto "Certezza" sul LE ISTANZE I numeri LE ISTANZE Le istanze di rientro volontà rio/ emersione dei capitali depositate al 5 novembre scorso sfioravano le SOmila unità. La grande e LE 79.258 7,4 miliardi 3,2 IST miliardi NZE I nu RICICLAGGIO eri LE ISTA A ieri le segnalazioni di sospetto riciclaggio inoltrate alla Uif (Unità di informazione finanziaria) nelle operazioni di rientro di ca pita le rappresentavano oltre il 2% delle istanze. Un dato solo apparentemente basso, considerato che chi si "dichiara" dovrebbe essere in condizioni di piena compliance, e quindi senza rischi di complicazioni SEGNALAZIONI del decreto "Certezza" sul raddoppio dei termini pena le-sta portando le domande di regolarizzazione molto vicino alle proiezioni (ufficiose) dell'Agenzia, vale a dire quota lOOmila LEISTANZE EVASIONE EMERSA • IL GETTITO Alla stessa data - 5 novembre - i maggiori imponibili emersi dalle SOmila istanze ammontavano a circa 7,4 miliardi, di cui 1,5 AREE PIÙ A RISCHIO • INTERMEDIARI di imposte sui redditi; 5,2 di impos Oltre il 59% delle segnalazioni di sospetto riciclaggio arrivano dal Nord del paese (975), solo l'8,7% dal Centro (145),mentrealSud(0,73%, 12 segnalazioni) e Isole (idem) le irregolarità segnalate sono episodiche. Va sottolineato cheil 30% delle segnalazioni sospette non sono geograficamente localizzabili perchèfanno riferimento a società e/o strutture giuridiche di difficile "ricostruzione" e sostitutive delle imposte sui redditi; 421 milioni di euro di Irap non versata; 216 milioni di Iva; H milioni di euro di maggiori ritenute; e infine 54 milioni di contributi previdenziali evasi MAGGIORE IMPONIBILE AIS novembre scorso, l'Agenzia stimava un recupero di 2,5 miliardi di gettito (ottenuto applicando gli sconti medi previsti dalla legge sulla Vd). A ieri sera però la stima è già SEGNALAZIONI DAL SUD lievitata a 3,2 mili Le segnalazioni antiriciclaggio che stanno emergendo nella voluntary disclosure hanno trend molto diversi rispetto alle75mila registrate ogni anno dalla Uif. Qui la percentuale delle banche supera di poco il53% (a fronte di oltre il 90) mentre spiccano le segnalazioni inoltrate dai professionisti (33%). Il dato si spiega con la circostanza che nelle "vd" è sempre indispensabile la consulenza di avvocati e commercialisti rdi, con dovuta allo sblocco dei "grandi" rientri con ildecreto "Certezza" di settembre. Entro fine mese l'Agenzia conta di arrivare altarget di 4 miliardi LE TASSE DA «VD» NZE le a dire quota lOOmila ose) dell'Agenzia, vale o vicino alle proiezioni i regolarizzazione molto ta portando le domande di i pena le-sta portando le sul raddoppio dei termini del decreto "Certezza" sul LE ISTANZE I numeri LE ISTANZE Le istanze SOS DEI PROFESSIONISTI di rientro volontà rio 1.655 24 emersione dei 546 cap CONGIUNTURA Pag. 2 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 5 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Mef. «Taglio Tasi è politico? Ogni intervento su tasse lo è» Padoan: l'Italia non chiede troppa flessibilità alla Ue ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Laura Di Pillo ROMA Rivendica l'azione di Governo e i risultati delle riforme avviate. Rilancia sul taglio delle tasse, su flessibilità e spending review che non decolla. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan incassato l'upgrade di Moody's al sistema bancario italiano, parla in una video intervista al quotidiano britannico Financial Times. L'Italia non chiede troppa flessibilità alla Ue puntualizza subito. «Accade che in alcuni ambienti l'Italia sia vista come un Paese che sta chiedendo troppo. Rifiuto del tutto quest'argomentazione» spiega il ministro a proposito della maggiorflessibilità chie- Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile sta a Bruxelles sui conti pubblici a fronte delle riforme. Parla di fisco: sul taglio delle tasse sulla prima casa definito nella Legge di stabilità «non è l'unico: abbiamo iniziato nel 2014 con le tasse su lavoro, investimenti e immobiliare. Nel complesso - aggiunge - sia le famiglie che le imprese oggi godono di una tassazione più bassa» e su questa linea « continueremo nel 2017 e oltre» sottolinea Padoan. « Eliminare le tasse sulla prima casa ha un impatto positivo per 80% della popolazione che CONGIUNTURA possiede l'abitazione in cui vive e questo - ricorda - da non solo ungrande sollievo a tutte le famiglie, incluse quelle a basso reddito ma aumenta anche la Una misura «alla Berlusconi?» si chiede retoricamente Padoan. «Può darsi. La mia risposta è, mostratemi un qualsiasi taglio delle tasse che non Facendo poi riferimento alla ripresa dell'economia, il ministro riconosce che «il Quantitative Easing della Bce aiuta tutti i paesi dell'Eurozona, ma alitalia secondo me si registra un impatto aggiuntivo delle misure adottate dal governo, da quelle strutturali, come il Jobs Act, a quelle fiscali, come i benefici per chi assume a tempo indeterminato». In merito alla spending review e alle dimissioni dell'ultimo commissario Roberto Perotti, Padoan ammette: «Abbiamo avuto tagli di spesa significativi nella precedente legge di bilancio, e in quella di quest'anno saranno pari a 8,5 miliardi. Continueremo su questa strada, è un po' meno di quanto messo a preventivo ma i tagli continuano» e oltre alle considerazioni economiche «c'è una decisione politica da prendere». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 15 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 Industria SETTORI Sulla farmaceutica il governo rilancia Roberto Turno» pagina 19 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Salute. Il quarto Healthcare Summit del Sole 24 Ore su sostenibilità, digitalizzazione e innovazione nel sistema pubblico Sanità, le imprese alzano il tiro Farmindustria e Assobiomedica: tasse alte e burocrazia - Lorenzin: investite in Italia Rosanna Magnano Roberto Turno v «Alle imprese della filiera della salute, dal farmaco al biomedicale, chiedo di restare in Italia e di fare grandi investimenti. Semplificheremo le norme, daremo certezza sulla programmazione del mercato internoeoffriremounterrenofertile per gli investitori». La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, a nome del Governo spalanca le porte del Ssn all'industria della Salute dal 4° Healthcare summit de II Sole 24 Ore che si è svolto, ieri, a Roma. Un appuntamento centrato quest'anno sui nuovi modelli del sistema sanità tra sostenibilità, digitalizzazione e innovazione. Le imprese apprezzano le parole di Lorenzin. Ma con cautela E mettono in guardia: Farmindustria lamentailmegatagliodapayback-14 miliardi solo nel 2016 - che rappresenta una tassa, neppure occulta, in più. Mentre Assobiomedica contestala« centralizzazionemassiccia» degli acquisti e le gare al massimo ribasso che mettono a rischio la qualità dei prodotti e e delle cure. Insomma: Û Governo rilancia e le imprese chiedono certezze, o l'innovazioneresterà una chimera Ma la ministra rassicura il settore: « Oltreaessereilsecondohubd'Europa sottolinea- l'Italia resta un territorio molto accogliente, non solo per come è fatto il nostro sistema sanitario ma ancheper il nostrosistema di formazione». Per la ministra Lorenzin le condizioni in Italia sono quindi favorevoli agli investimenti. «Dopo tanti anni in cui questo settoreèstatodemonizzato, oraabbiamo una strategia industriale nel biomedicale e un dialogo trasparente e rigoroso. Con regole certe Germania Svizzera CrescitadeU'exportdimedicinali «Una cifra che viene restituita allo ____________________________________ Stato dalle imprese - attacca - e che sarebbe meglio reinvestire ad In Italia il maggiore incremento al Mondo dell'export di medicinali esempio per finanziare l'accesso ai tra il 2010 e il 2014. Miliardi di dollari, Ue28 farmaciinnovativi,invecediessere________________ bilanci». La proposta è di una riorganizzazionedellagovernanceche dovrebbebasarsisul mantenimento e il rafforzamento del fondo per gli innovativi, con un fondo unico per tutta l'assistenza ospedaliera, rimuovendo il tetto e il relativo meccanismo di ripiano, senza soglie di prodotto o regionali. Punta il dito contro i danni da "centralizzazionedegliacquisti", invece, Luigi Boggio, presidentediAssobiomedica. «Le gare centralizzatepossonoportarerisparmi,manon __ è possibile standardizzare Scornila _____ dispositivi II rischio è di sacrificare ^_ la qualità. A livello locale le basi ^B Usa d'asta sono bassissime e non con- _____ templanorinnovazione.Senzacon-Danimarca 6,9 India 5,6 Cina 1,6 0,5 0,3-0,05-0,5-2,7 comunitari. I prezzi dei farmaci sono più bassi che nel resto d'Europa In calo del 32% tra il 2OO1 e il 2014 contro il -15% nei BigUe». E solo per il 2016, ricorda Scaccabarozzi, Ù ripiano totale a caricodelleaziendedel"rosso"sulla spesa farmaceutica ospedaliera per le imprese della salute». Mal'industriarestaperplessa«! dati - ha detto Massimo Scaccabarozzi, presidentediFarmindustriadimostr ano che rispetto ad altri comparti la spesa farmaceutica in Italia è già sottofinanziata. La spesa procapite è più bassa del 30% rispetto ai grandi partner CONGIUNTURA Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 15 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 196.767 avranno a che fare con il payback». già risentendo delle conseguenze corrette le procedure d'acquisto in- Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress NEL MIRINO Le associazioni contestano la centralizzazione massiccia degli acquisti e le gare al massimo ribasso che mettono a rischio le cure Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— zienti». Un lek motiv condiviso da Stefano Folli, ceo di Philips Italia, Israele e Grecia, che oltre all'elettronica di consumo punta forte sull'health technology: «L'Italia è un Paese doveconcretizzarelasfidadellatele medicina. L'innovazione è il futuro e la vera scommessa per la sostenibilità. Uprocessosièattivato,il72%delle aziende sanitarie hanno investito in servizi digitali al cittadino. È il primo passo. Ora si deve puntare sempre più sull'assistenza sanitaria "da remoto". Solo cosìfaremo Sanità 2.0». Pronte le risposte e le proposte dell'ad di Consip, Luigi Marroni, che non nega i rischi di burocratizzare le gare o di acquistare poca qualità. Ma precisa che in realtà gran parte degli acquisti in sanità è gestita in sede locale da migliaia di stazioni appaltanti e che al momento su 29 miliardi di acquisti di beni e servizi in sanità, Consip ne intercetta solo tre e le centrali regionali 7,5. Ma ora sono in serbo delle novità: «Stiamo preparando un piano industriale specifico e puntiamo a diventare gli aggregatori anche dell'offerta, non solo delladomanda». Comma sorpresa inarrivo:«Pensiamo, comefalaDifesa, di sostenere l'innovazione acquistando prodotti che ancora non esistono». Un investimento sul futuro, sul meglio della tecnologia. ©RIPRODUZIONE RISERVATA CONGIUNTURA Pag. 2 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 7 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ezio Mauro 311.406 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress IL COLLOQUIO/ PIETRO "Lavoro cambia per innovazione Aiuti ai redditi" ROSARIA AMATO ROMA.I tagli non sono dovuti solo alla crisi: per Pietro Ichino, giuslavorista e senatore Pd, le banche attraversano «un cambiamento epocale». Professore, le banche erano sovradimensionate «Che le banche fossero sovradimensionate è l'unico punto su cui tutti concordano. Tutti sperimentiamo gli effetti dell'informatica e della telematica: penso soprattutto al bancomat e allo home banking, ma i cambiamenti epocali non sono solo questi». La Fabi, ü principale sindacato bancari, accusa: si tratta solo dell'ennesima riduzione, nessuna idea di rilancio. «Non conosco il piano industriale di Unicredit. Ma il compito di valutarlo e di negoziarne le ricadute sui lavoratori è del sindacato. Il problema è che i sindacati italiani per lo più non sono attrezzati per farlo, con il risultato che tendono a difendere l'esistente». Di quanto dovranno ridursi personale e filiali «Quando è davvero necessario, l'aggiustamento degli organici di un istituto bancario, come di qualsiasi altra impresa, deve poter avvenire sempre. La domanda più importante è se il sistema delle relazioni industriali, e più in generale il nostro sistema di servizi al mercato del lavoro, sono in grado di gestire il passaggio dall'impresa in crisi a quella più solida e produttiva assicurando ai lavoratori la necessaria sicurezza economica e professionale. Senza questo, è difficile che la produttività possa L'Abi ha presentato numeri sorprendenti sulla diffusione dei social network. Le filiali si stanno trasformando in "salotti". Gli sportelli tradizionali diventeranno obsoleti nel giro di alcuni anni o un certo numero dovrà rimanere sul territorio «Questo è uno dei grandi mutamenti in atto, ma non il solo. Dobbiamo renderci conto che l'innovazione tecnologica ha sempre prodotto la riduzione di determinate mansioni; ma il risultato dell'evoluzione, sul medio e lungo termine, non è mai stato una riduzione complessiva dell'occupazione: semmai il contrario. Questo processo va favorito, non ostacolato. Ma questo va fatto sostenendo CONGIUNTURA Come «Innanzitutto con un buon trattamento complementare di disoccupazione negoziato con l'azienda che licenzia. Poi c'è tutto il nuovo discorso sul contratto di ricollocazione, cioè l'assistenza intensiva per la riqualificazione e il reperimento della nuova occupazione: il settore bancario in parte è già, e ancor più potrà diventare, un settore leader per entrambi gli aspetti». Pag. 1 Estratto da pag. Giovedì 12/11/2015 9 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ezio Mauro 311.406 Sud, sgravi più forti a chi assume Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Modifiche del governo perii Mezzogiorno, torna il credito d'imposta sugli investimenti. Padoan: "Sulla Tasi come Berlusconi? Forse, ma la scelta politica è continuare a ridurre le tasse". Spunta sanatoria sulle spiagge ROBERTO PETRINI ROMA Si profila un rafforzamento delle misure per il Sud: la decontribuzione per circa 8.000 euro che ha avuto effetto positivo sull'occupazione e che la "Stabilità" dal prossimo anno riduce al 40 per cento, circa 3000 euro, per il Mezzogiorno sarà mantenuta integra ai livelli del 2015. In bilico la durata, se la proroga sarà triennale l'importo sarà leggermente più basso, se biennale sarà mantenuto al 100 per cento. Interventi anche per le imprese del Sud: torna lo sconto fiscale sotto forma di credito d'imposta per l'intero ammontare per gli investimenti. «Il governo è d'accordo, stiamo valutando le compatibilita», ha spiegato ieri il capogruppo del Pd in commissione bilancio del Senato, Giorgio Santini dopo un vertice con la ministra Boschi, i sottosegretari Baretta e De Vincenti. Battessimo del fuoco per il primo emendamento approvato in Comissione Bilancio al Senato. Fa salvi i 700 funzionari retrocessi dal Tar al ruolo di semplici impiegati, mentre la vicenda degli 800 dirigenti «bocciati» dalla Corte costituzionale e relativo concorso, oggetto di altri emendamenti, resta ancora congelata e oggetto di polemiche. La vicenda riguarda circa 700 funzionari dell'Agenzia delle entrate, retrocessi, dopo oltre otto anni, al rango di semplici impiegati per irregolarità formali del concorso: ora il trattamento economico, in attesa di un nuovo concorso, verrà garantito. Resta invece ancora oggetto di polemica l'altra questione relativa agli 800 dirigenti bocciati dalla Consulta e che dovranno espletare un nuovo concorso entro la fine del 2016. Alcuni emendamenti del Pd propongono maggiore garanzie per le posizioni degli ex dirigenti, aggiuntive rispetto al ddl Enti locali che aveva già affrontato la vicenda, ma Scelta civica teme «sanatorie» e fa muro. Tutto resta dunque, per ora, congelato. Dalle colonne del financial times intanto il ministro dell'Economia Padoan in una intervista fa quadrato sulla legge di stabilità: l'abolizione della Tasi è un'imposta alla al 100 per cento come quest'anno. Saranno invece ridotti al 40 per il resto del territorio nazionale AGENZIA ENTRATE Salvataggio per i 700 funzionari dell'Agenzia delle entrate declassati ad impiegati. Lo prevede un emendamento approvato ieri. Resta aperto il nodo dei dirigenti SALVA SPIAGGE Spunta l'ennesima moratoria per chi gestisce le spiagge in concessione. L'emendamento è stato presentato da Area popola re e sana il mancato versamento del canone Berlusconi? «Forse», ha ammesso il ministro. «Ma la mia risposta - ha aggiunto - è: mostrami un qualsiasi taglio delle tasse che non abbia implicazioni politiche». Padoan ha ricordato che l'eliminazione della Tasi «impatta positivamente sull'80 per cento della popolazione italiana e che il taglio delle tasse continuerà nel 2017 e oltre e che il debito cala dopo otto anni». «L'Italia è sulla strada giusta», ha detto ieri Renzi a Die Welt. La stabilità si avvia intanto verso il voto di fiducia previsto in aula tra il 18 e il 20 novembre dove la maggioranza può contare su 170 voti su 321. Al Senato i temi più sensibili: casa e contante, mentre pensioni e giochi slitteranno alla Camera Sui due temi caldi, Tasi e contante, Alfano si è espresso duramente: «II Pd se ne faccia una ragione su Imu-Tasi e contante nessun passo indietro», non è escluso tuttavia che si possano introdurre alcune correzioni come un tetto più basso per i money transfer e il ripristino della tracciabilità per affitti e Tir. SGRAVI SUD II governo pronto a potenziare gli sconti contributivi per il Sud che rimarranno CONGIUNTURA Pag. 1