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L'audizione del presidente Stella davanti alla commissione
parlamentare di controllo Casse, stop a tassazione doppia Investire
nei giovani per sostenere la crescita del paese
Ridurre (se non addirittura
eliminare) l'iniqua doppia
tassazione che grava sugli enti
previdenziali privati e cancellare
l'obbligo di versamento nelle
casse dello Stato delle somme
derivanti dalla spending review.
Ma anche consentire allo Stato
di contare su un rilevante
sostegno finanziario per tutte le
iniziative volte al rilancio
dell'economia del Paese. Sono
alcuni passaggi dell'audizione
del presidente di
Confprofessioni, Gaetano Stella,
davanti alla Commissione
parlamentare di controllo sulle
attività di previdenza degli enti
gestori di forme obbligatorie di
previdenza e assistenza sociale,
nell'ambito dell'«Indagine
conoscitiva sulla gestione del
risparmio previdenziale da parte
dei Fondi pensione e Casse
professionali, con riferimento
agli investimenti mobiliari e
immobiliari, e tipologia delle
prestazioni fornite, anche nel
settore assistenziale», che si è
svolta I'll novembre a Palazzo
San Macuto. Secondo il
presidente Stella «gli enti di
previdenza privata gestiscono
patrimoni stimabili in circa 70
miliardi di euro, di cui buona
parte attualmente già investiti in
titoli dello Stato; ciò non di
meno
si potrebbero programmare e
condividere iniziative volte al
rilancio del social housing, nella
realizzazione di infrastrutture
utili e necessarie al Paese».
Tuttavia, ha sottolineato il
presidente di Confprofessioni,
sono ancora molte le criticità da
superare per assicurare
l'equilibrio delle Casse nel lungo
periodo e quindi « garantire il
pagamento delle pensioni ai
propri iscritti». Nonostante le
singole Casse abbiamo superato
lo stress test a 50 anni, la loro
sostenibilità sarà raggiunta solo
attraverso nuove iscrizioni, ma i
parametri ministeriali adottati per
la redazione dei bilanci tecnici
standard delle Casse sono «poco
attendibili» poiché non tengono
conto del drastico calo dei redditi
dei professionisti, dell'andamento
del mercato del lavoro autonomo
professionale e del ricambio
generazionale.
CONFPROFESSIONI
Per favorire una decisa ripresa
degli iscritti alle Casse di
previdenza, Confprofessioni ha
proposto la creazione di un fondo
di solidarietà interprofessionale tra
le casse che copra dagli shock
demogra
fici e reddituali che singole
professioni possono subire più di
altre. Ma ancor più incisivo
potrebbe risultare un drastico
cambio di rotta nella gestione
delle risorse provenienti dalla
doppia tassazione, che colpisce
eccessivamente i rendimenti
delle Casse. Secondo Stella, «tali
flussi finanziari potrebbero
essere opportunamente utilizzati
per generare dei fondi che
accompagnino in particolare i
giovani e le donne alla
professione e supportino la loro
capacità reddituale. Al di là dei
principi di equità
obbligazioni e titoli strutturati,
tenuto conto che si tratta di enti
di diritto privato, che non hanno
il paracadute dello Stato; anzi,
sono il bersaglio di un prelievo
fiscale che ha raggiunto livelli
non più sostenibili.
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sociale, l'investimento delle
Casse sui giovani iscritti alle
rispettive categorie professionali
determinerebbe una spinta
decisa allo sviluppo del settore
professionale (inteso come parte
rilevante dell'economia del
Paese) e di conseguenza alla
crescita del pil nazionale e di
tutta la comunità». Sul fronte
degli investimenti delle Casse a
sostegno dell'economia del
Paese, Confprofessioni ha
mantenuto una posizione di
cautela, sottolineando i rischi
dell'incertezza normativa,
fiscale e amministrativa che
accompagnano gli investimenti
pubblici e in infrastrutture e che
potrebbero rendere gli
investimenti delle Casse ancor
più rischiosi di
Pag.
1
11 novembre 2015
Confprofessioni,tasse Enti?Aiuto giovani
Stella, puntare su sviluppo professioni, più che economia reale
© ANSA
(ANSA) - ROMA, 11 NOV - I proventi della doppia tassazione sulle Casse previdenziali private
(sulle prestazioni erogate e sui ricavi da investimento, ndr) siano impiegati per "accompagnare
giovani e donne alla professione e supportare la loro capacità reddituale". A proporlo il presidente di
Confprofessioni, Gaetano Stella, in audizione oggi nella Commissione parlamentare di controllo sulle
attività di previdenza degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Ciò,
ha chiarito il vertice dell'associazione che rappresenta varie categorie, "determinerebbe una spinta
decisa allo sviluppo del settore professionale, inteso come parte rilevante dell'economia del Paese" e,
di conseguenza, "alla crescita del Pil nazionale e di tutta la comunità", poiché gli Enti pensionistici
"gestiscono patrimoni stimabili in circa 70 miliardi di euro, di cui buona parte attualmente già
investiti in titoli dello Stato". Più cauta, invece, la Confederazione sugli investimenti delle Casse a
sostegno dell'economia reale del Paese, a causa, ha detto, dei "rischi dell'incertezza normativa, fiscale
e amministrativa che accompagnano gli investimenti pubblici e in infrastrutture" e che potrebbero
rendere tali operazioni finanziarie ancor più a rischio di incorrere in "obbligazioni e titoli strutturati,
tenuto conto che si tratta di Enti di diritto privato", ha concluso Stella. (ANSA).
11 novembre 2015
Casse, “Utilizzare i proventi della
doppia tassazione per sostenere
i giovani professionisti”
La proposta del presidente di Confprofessioni in audizione
a Palazzo San Macuto
“Utilizzare i proventi della doppia tassazione sulle Casse per accompagnare i
giovani e le donne alla professione e supportare la loro capacità reddituale”.
È la proposta lanciata dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella,
davanti alla Commissione parlamentare di controllo sulle attività di previdenza
degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, nel
corso dell'audizione che si è svolta oggi a Palazzo San Macuto, sull'«Indagine
conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei Fondi
pensione e Casse professionali».
“Al di là dei principi di equità sociale, l'investimento delle Casse sui giovani
iscritti alle rispettive categorie professionali determinerebbe una spinta decisa
allo sviluppo del settore professionale (inteso come parte rilevante
dell'economia del Paese) e di conseguenza alla crescita del Pil nazionale e di
tutta la comunità” ha affermato Stella, sottolineando che gli enti di previdenza
privata gestiscono patrimoni stimabili in circa 70 miliardi di euro, di cui buona
parte attualmente già investiti in titoli dello Stato.
RISCHIOSI GLI INVESTIMENTI DELLE CASSE IN INFRASTRUTTURE.
Cauta la posizione della Confederazione sugli investimenti delle Casse a
sostegno dell'economia del Paese. Stella ha messo in guardia contro i rischi
dell'incertezza normativa, fiscale e amministrativa che accompagnano gli
investimenti pubblici e in infrastrutture e che potrebbero rendere gli
investimenti delle Casse ancor più rischiosi di obbligazioni e titoli strutturati,
tenuto conto che si tratta di enti di diritto privato.
11 novembre 2015
Previdenza, Confprofessioni: Le Casse investano sui giovani
professionisti
«Utilizzare i proventi della doppia tassazione sulle Casse per accompagnare i
giovani e le donne alla professione e supportare la loro capacità reddituale». È
la proposta lanciata dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, davanti
alla Commissione parlamentare di controllo sulle attività di previdenza degli
enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, nel corso
dell'audizione, che si è svolta oggi a Palazzo San Macuto, sull'«Indagine
conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei Fondi
pensione e Casse professionali». «Al di là dei principi di equità sociale,
l'investimento delle Casse sui giovani iscritti alle rispettive categorie
professionali determinerebbe una spinta decisa allo sviluppo del settore
professionale (inteso come parte rilevante dell'economia del Paese) e di
conseguenza alla crescita del Pil nazionale e di tutta la comunità» ha affermato
Stella, sottolineando che gli enti di previdenza privata gestiscono patrimoni
stimabili in circa 70 miliardi di euro, di cui buona parte attualmente già investiti
in titoli dello Stato. Cauta la posizione della Confederazione sugli investimenti
delle Casse a sostegno dell'economia del Paese. Stella ha messo in guardia
contro i rischi dell'incertezza normativa, fiscale e amministrativa che
accompagnano gli investimenti pubblici e in infrastrutture e che potrebbero
rendere gli investimenti delle Casse ancor più rischiosi di obbligazioni e titoli
strutturati, tenuto conto che si tratta di enti di diritto privato».
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SINDACATO NAZIONALE OB GEOLOG! PHQfESSiQWSTI SINGEOP Al via la Commissione
Confprofessioni - Singeop DISSESTO IDROGEOLOGICO Al via la Commissione Confprofessioni - Singeop
SINGEOP SINDACATO NAZIONALE OB GEOLOG! PHQfESSiQWSTI Contrastare il dissesto
idrogeologico nel nostro Paese. Questo l'obiettivo dell'alleanza tra Confprofessioni e Singeop (il Sindacato
nazionale dei geologi aderente alla Confederazione), che ha portato alla costituzione di una commissione ad hoc
per la stesura delle Linee guida per la progettazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. La
Commissione Singeop-Confprofessioni nasce sull'onda del progetto « ItaliaSicura», la struttura di missione del
Governo, istituita nel luglio del 2014, contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture idriche e l'edilizia
scolastica. Una cabina di regia che coordina tutte le strutture dello Stato per trasformare in cantieri oltre 2,4
miliardi di euro al fine di ridurre gli stati di emergenza territoriali. «Il dissesto idrogeologico è una emergenza
sociale e la peculiare Al via la Commissione Confprofessioni - Singeop SINGEOP SINDACATO
NAZIONALE OB GEOLOG! PHQfESSiQWSTI Contrastare il dissesto idrogeologico nel nostro Paese. Questo
l'obiettivo dell'alleanza tra Confprofessioni e Singeop (il Sindacato nazionale dei geologi aderente alla
Confederazione), che ha portato alla costituzione di una commissione ad hoc per la stesura delle Linee guida
per la progettazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. La Commissione SingeopConfprofessioni nasce sull'onda del progetto « ItaliaSicura», la struttura di missione del Governo, istituita nel
luglio del 2014, contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture idriche e l'edilizia scolastica. Una cabina di
regia che coordina tutte le strutture dello Stato per trasformare in cantieri oltre 2,4 miliardi di euro al fine di
ridurr versatilità che ci vede interpreti per le esigenze della collettività, è chiamata a partecipare con tutte le
forze intellettuali presenti nella nostra confederazione», ha dichiarato Guglielmo Emanuele, presidente di
Singeop, annunciando la nascita della Commissione pochi giorni prima della firma degli Accordi di programma
quadro tra Governo, Regioni e Comuni che, lo scorso 4 novembre, ha siglato l'avvio del Piano Città
Metropolitane. Di cambiamenti climatici e vulnerabilità per l'Italia, Singeop ha parlato anche durante un
workshop organizzato dalla Lilt (la Lega italiana per la lotta contro i tumori), lo scorso 1° ottobre, presso l'area
espositiva Casciana Triulza delFExpo, dimostrando con dati scientifici la correlazione tra geologia e salute e le
conseguenze dell'impatto dell'uomo sull'ambiente. gli stati di emergenza territoriali. «Il dissesto idrogeologico è
una emergenza sociale e la peculiare Al via la Commissione Confprofessioni - Singeop SINGEOP
SINDACATO NAZIONALE OB GEOLOG! PHQfESSiQWSTI Contrastare il dissesto idrogeologico nel
nostro Paese. Questo l'obiettivo dell'alleanza tra Confprofessioni e Singeop (il Sindacato nazionale dei geologi
aderente alla Confederazione), che ha portato alla costituzione di una commissione ad hoc per la stesura delle
Linee guida per la progettazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. La Commissione
Singeop-Confprofessioni nasce sull'onda del progetto « ItaliaSicura», la struttura di missione del Governo,
istituita nel luglio del 2014, contro il dissesto idrogeologico, per le infrastrutture idriche e l'edilizia scolastica.
Una
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CONFPROFESSIONI
Pag.
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11 novembre 2015
Contrasto al dissesto
idrogeologico, al via la
Commissione ConfprofessioniSindacato Geologi
Obiettivo stendere le Linee Guida per la progettazione di
interventi di mitigazione dei rischi
Una Commissione ad hoc per la stesura delle Linee Guida per la
progettazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
Si tratta dell'esito dell’alleanza tra Confprofessioni e Singeop (il Sindacato
Nazionale dei Geologi aderente alla Confederazione Italiana dei liberi
professionisti) siglata con l'obiettivo di contrastare il dissesto idrogeologico in
Italia.
PROGETTO “ITALIASICURA”. La Commissione Singeop-Confprofessioni
nasce sull’onda del progetto “ItaliaSicura”, la struttura di missione del
Governo, istituita nel luglio del 2014, contro il dissesto idrogeologico, per le
infrastrutture idriche e l’edilizia scolastica. Una cabina di regia che coordina
tutte le strutture dello Stato (Ministeri, Protezione civile, Regioni, Enti locali,
Consorzi di bonifica, Provveditorati alle opere pubbliche, Genio Civile ed enti e
soggetti locali), per trasformare in cantieri oltre 2,4 miliardi di euro al fine di
ridurre gli stati di emergenza territoriali.
“Il dissesto idrogeologico è un’emergenza sociale e la peculiare versatilità che
ci vede interpreti per le esigenze della collettività, è chiamata a partecipare
con tutte le forze intellettuali presenti nella nostra confederazione”, ha
dichiarato Guglielmo Emanuele, presidente di Singeop, annunciando la
nascita della Commissione pochi giorni prima della firma degli Accordi di
Programma Quadro tra Governo, Regioni e Comuni che, lo scorso 4
novembre, ha siglato l’avvio del Piano Città Metropolitane.
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Con il neo presidente Toti il dialogo è aperto IN LIGURIA Con il neo presidente Toti il
dialogo è aperto Lo scorso 26 ottobre una delegazione di Confprofessioni Liguria,
composta dal presidente Roberto De Lorenzis, dal segretario Rosaria Bono e dal presidente
dei revisori Massimo Lusuriello, ha incontrato il neopresidente della Regione Liguria,
Giovanni Toti. Durante l'incontro, il presidente De Lorenzis ha ribadito l'impegno di
Confprofessioni a collaborare con le istituzioni locali su progetti di sviluppo, mettendo a
disposizione dell'ente regione il contributo qualificato e gratuito dei professionisti.
L'occasione ha permesso altresì di rinnovare l'auspicio al sollecito riconoscimento del
ruolo di parte sociale alla delegazione ligure di Confprofessioni. Con l'occasione la
delegazione di Confprofessioni ha chiesto al presidente Toti di rimuovere l'assurdo divieto
che impedisce ai professionisti l'accesso ai fondi europei posto dalla Regione Liguria e non
previsto dalle norme Con il neo presidente Toti il dialogo è aperto Lo scorso 26 ottobre
una delegazione di Confprofessioni Liguria, composta dal presidente Roberto De Lorenzis,
dal segretario Rosaria Bono e dal presidente dei revisori Massimo Lusuriello, ha incontrato
il neopresidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Durante l'incontro, il presidente De
Lorenzis ha ribadito l'impegno di Confprofessioni a collaborare con le istituzioni locali su
progetti di sviluppo, mettendo a disposizione dell'ente regione il contributo qualificato e
gratuito dei professionisti. L'occasione ha permesso altresì di rinnovare l'auspicio al
sollecito riconoscimento del ruolo di parte sociale alla delegazione ligure di
Confprofessioni. Con l'occasione la delegazione di Confprofessioni ha chiesto al
presidente Toti di rimuovere l'assurdo divieto che impedisce ai professionisti l'accesso ai
fondi europei posto comunitarie. Alacre la risposta del presidente Toti, che ha voluto
sottolineare la grande attenzione e disponibilità della Regione verso le esigenze e le
problematiche dei liberi professionisti invitando Confprofessioni a un confronto periodico
sulle tematiche generali che sono di interesse per la Confederazione ma anche per i
cittadini e per l'economia della Regione Liguria. Al termine dell'incontro il presidente De
Lorenzis ha espresso soddisfazione per «l'attenzione dimostrata dalla Regione alle
problematiche del comparto professionale». dalla Regione Liguria e non previsto dalle
norme Con il neo presidente Toti il dialogo è aperto Lo scorso 26 ottobre una delegazione
di Confprofessioni Liguria, composta dal presidente Roberto De Lorenzis, dal segretario
Rosaria Bono e dal presidente dei revisori Massimo Lusuriello, ha incontrato il
neopresidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Durante l'incontro, il presidente De
Lorenzis ha ribadito l'impegno di Confprofessioni a collaborare con le istituzioni locali su
progetti di sviluppo, mettendo a disposizione dell'ente region
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PERSUASORI Gli autori occulti degli emendamenti alla manovra di bilancio marcano a uomo i
parlamentari ogni giorno. Ci sono tutti: Confindustria, Eni, Lottomatica, Anci, ambientalisti
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Pacche, sorrisi, sussurri: i
lobbisti rifanno la Stabilità
Jiest'anno li hanno elegati in
una stanza .pposita. Ma non è
ervito a molto, per.. ^ciano
borse e giacconi e poi vanno in
giro come prima, stazionando
davanti alla porta della
commissione Bilancio.
Parliamo dei lobbisti. Ovvero i
rappresentanti di enti e
associazioni chiamati a fare
pressione su parlamentari e
partiti affinchè, nella legge di
Stabilità, passino norme che
interessano alle diverse
categorie professionali.
Davanti alla commissione negli
anni passati era una sorta di
suq arabo, specie durante le
sedute notturne, quando
succedeva di tutto di più, con
emendamenti che saltavano
fuori come funghi alle due del
mattino, per poi magari sparire
alle prime luci dell'alba. E i
lobbisti fuori a controllare,
monitorare, suggerire,
sussurrare. "Senatore, dove
siete arrivati con la
votazione?". "Onorevole,
quell'emendamento allora è
PER IL TROPPO CAOS lo
scorso anno Laura Boldrini ha
deciso divietare l'accesso ai
lobbisti al piano dove lavora la
commissione Bilancio. "Ma le
vie del signore sono infinite. E
anche i corridoi di
Montecitorio...", sorride un
rappresentante di Terna. Così
ora, anche a Palazzo Madama,
Pietro Grasso ha posto delle
restrizioni: ma la stanza a loro
adibita è a soli trenta passi
dalla commissione Bilancio. In
realtà, complice il cortile, i
capannelli si sprecano. Con
una variegata fauna composta
da giornalisti, portaborse,
rappresentanti degli uffici
legislativi dei sappiamo già a
chi chiedere", individuati gli
interlocutori",
CONFPROFESSIONI
ministeri, commessi e,
appunto, lobbisti. Che qui
svolgono solo la parte finale
del loro lavoro: verificano il
raggiungimento del risultato.
La vera attività di
lobbyinginizia molto prima.
"Innanzitutto c'è un lavoro di
monitoraggio su tutto quello
che esce dal palazzo:
dichiarazioni, tweet, proposte e
disegni di legge, emendamenti.
Così, quando un cliente ci
contatta, noi racconta Andrea
Rosiello, rappresentante di una
società di "monitoraggio
legislativo e relazioni
istituzionali", che qui sta
rappresentando notai e
Confprofessioni. "Unavolta
continua, "si chiede un
incontro, durante il quale si
sottopone la questione. E lì si
vede se il parlamentare è
sensibile al tema oppure è
meglio cambiare cavallo". La
regola è quella di avere contatti
con
tutte le forze politiche. A volte
sono meglio i peones e i piccoli
gruppi, altre no. Andrea è qui,
tra le altre cose, per un
emendamento che equipara i
liberi professionisti alle Pmi,
così da poter accedere ai bandi
europei e regionali. Fabrizia
Sabbatini, invece, rappresenta i
tributaristi e sta spingendo
affinchè l'aliquota della
gestione separata dell'Inps
scenda dal 27 al 24 per cento
entro il 2019. LA RIUSCITA
dell'attività di lobbying, però,
non è affatto scontata, gli
ostacoli sono mille. "Il segreto
del successo è far combaciare
un interesse particolare con
quello più generale. Ma spesso
un interesse si scontra con un
altro. In quel caso si cerca un
compromesso, che non sempre
riesce", racconta un altro
lobbista, del settore sanità, che
vuole restare anonimo.
Davanti alla porta della
commissione Bilancio c'è un
po' di tutto. Confindustria,
Terna, Enel, Eni, Lottomatica,
rappresentanti di categorie,
professioni. Tra le lobby più
potenti ci sono gli
ambientalisti. Capitale, grandi
gruppi, ma anche società civile.
L'Anci, per esempio, sta
spingendo per l'inserimento
V Corteggiamenti "Quando
un politico fa tre comunicati
di fia sui negozianti vuole
essere 'abbordato'"
Corteggiamenti "Quando un
politico fa tre comunicati di
fia sui negozianti vuole essere
'abbordato'"
di una norma che, se
approvata, solleverà cori di
proteste: l'abolizione
dellapossibilità di pagare le
multe scontate del SOper cento
se saldate entro un tot numero
di giorni. Niente sconto, più
soldi nelle casse dei Comuni.
"Basta guardare la filiera degli
emendamenti per capire chi
sono i maggiori gruppi di
pressione", spiega Silvana
Comaroli, senatrice della Lega.
E qui siamo sull'altro fronte,
quello dei politici. Spesso sono
loro a rendersi disponi
bili a essere avvicinati. "Se un
senatore fa tre comunicati
stampa sui problemi dei
negozianti, allora vuoi dire che
quel settore gli interessa e se
ne vuole fare carico", racconta
un altro lobbista. Il ritorno,
poi, è politico-elettorale:
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davanti a quella categoria potrà
vantarsi di aver fatto il loro
interesse sperando di
incamerare voti. REGALI?
Mazzette? Pacchi giganti a
Natale? Qui entriamo nel
penale. "Tutto è possibile, per
carità. Ci sono quelli più
disponibili e quelli meno. Ma
oggi stanno tutti molto più
attenti. Le Le vere pressioni,
d'altronde, avvengono altrove,
nei ministeri, o direttamente a
Palazzo Ghigi. "Il termine
lobbista ha sempre
un'accezione negativa e la
vicenda Chaouqui non ha
aiutato, ma chi fa davvero
questo mestiere deve essere
serio, competente e preparato",
racconta uno dei decani,
rappresentante di
Confindustria. Lui ieri non
c'era. I suoi colleghi più
giovani, invece, si preparano a
fare tardi: la terza sessione
della giornata in commissione
Bilancio inizia alle 20:30. ©
RIPRODUZIONE
RISERVATA
n termine •LA
PAROLA
"lobbista" è
così definita
sul dizionario:
"Gruppo di
persone legate
da interessi
comuni e in
grado di
esercitare
pressioni sul
potere politico
Senato A destra, indicazioni per l'aula dei lobbisti
• SECONDO J. F.
Kennedy, invece,
"Un lobbista è
colui che mi
spiega in dieci
minuti quello che
i miei
collaboratori non
riescono a
spiegarmi in tre
giorni
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Massa Carrara CONVEGNO REGIONALE TOSCANA LE SINERGIE TRA
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revisore legale Massa Carrara Costituzione e regolamento del contratto di rete - Dott.
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Dottore commercialista e revisore legale, membro Commissione Nazionale UGDCEC Reti d'Impresa Distacco e assunzione diretta nel contratto di rete - Rag. Alessandro
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CCIAA MS - Dott. Andrea Balestri, Direttore Assindustria Massa Carrara - Dott. Mirco
Bongiorni, Responsabile Registro Imprese Massa Carrara - Dott. Marco Antonelli,
Quadro Direttivo della C. R. Carrara Spa - Dott.ssa Michela Bonini, Delegata Toscana
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Lo schema di digs domani all'esame del governo Tessera
professionale in avvicinamento
DI BEATRICE MIGLIORINI Tessera professionale sempre più vicina. Il documento che faciliterà la
mobilità dei professionisti all'interno dell'Ue inizia a prendere forma accompagnato dalla banca dati ad
hoc che permetterà lo scambio dati sui riacquisti professionali dei professionisti tra paesi. È atteso,
infatti, per domani l'esame preliminare da parte del Consiglio dei ministri del digs di recepimento della
direttiva 2013/55/Ue relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento
1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato
interno. Esame che arriva dopo l'approvazione della legge di delegazione europea 2014 avvenuta questa
estate e, a seguito del quale, il governo si è impegnato ad emanare entro il 18 gennaio 2016 un digs
contenente l'elenco di tutte le professioni, per le quali sarà disponibile la tessera professionale europea.
Meccanismo che si baserà, sostanzialmente, sul criterio della reciprocità tra stato e stato e che troverà
un appiglio organizzativo nello scambio di informazioni. Affinchè tutto l'impianto sia messo in moto,
infatti sarà necessario pri ma che ciascuno stato, Italia in primis, compia una mappatura delle
professioni e che, con l'aiuto della pubblica amministrazione, che inevitabilmente dovrà far capo a
ordini e collegi, inserisca i dati relativi alle qualifiche dei vari iscritti in una banca dati apposita. Solo
l'accesso alla banca dati e il successivo riscontro delle informazioni circa la qualifica professionale
permetteranno il rilascio automatico della tessera per i soggetti interessati. Un meccanismo virtuoso,
quindi, che dovrebbe andare a semplificare la vita ai professionisti stranieri che ambiscono a lavorare in
Italia sia ai molti italiani che ambiscono a lavorare all'estero. Sul fronte interno, però, sarà necessario
fare un approfondimento circa la distinzione tra professioni regolamentate e non regolamentate
(professioni esercitate ai sensi della legge 4/2013). Il rischio, per questa ultima categoria, infatti, è
quello di essere tenuta fuori dalla possibilità di rilascio della tessera professionale. Il testo europeo,
infatti, parla in modo generico di «professioni regolamentate». Resta, quindi, da capire se il governo
avrà modo di interpretare questa espressione in modo ampio andando, quindi, a ricomprederla o se
preferirà attenersi al tenore letterale della disposizione. ma che ciascuno stato, Italia in primis, compia
una mappatura delle professioni e che, con l'aiuto della pubblica amministrazione, che inevitabilmente
dovrà far capo a ordini e collegi, inserisca i dati relativi alle qualifiche dei vari iscritti in una banca dati
apposita. Solo l'accesso alla banca dati e il successivo riscontro delle informazioni circa la qualifica
professionale permetteranno il rilascio automatico della tessera per i soggetti interessati. Un
meccanismo virtuoso, quindi, che dovrebbe andare a semplificare la vita ai professionisti stranieri che
ambiscono a lavorare in Italia sia ai molti italiani che ambiscono a lavorare all'estero. Sul fronte
interno, però, sarà necessario fare un approfondimento circa la distinzione tra professioni regolamentate
e non regolamentate (professioni esercitate ai sensi della legge 4/2013). Il rischio, per questa ultima
categoria, infatti, è quello di essere tenuta fuori dalla possibilità di rilascio della tessera professionale. Il
testo europeo, infatti, parla in modo generico di «professioni regolamentate». Resta, quindi, da capire
se il governo avrà modo di interpretare questa espressione in modo ampio andando, quindi, a
ricomprederla o se preferirà attenersi al tenore letterale della disposizione.
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Commercialisti: tra
Ires e Imp il fìsco
pretende in media
il44%degiiutili
Marco Bellinazzo
>• pagina 51
Reddito d'impresa. I risultati dello studio condotto dal Consiglio nazionale dei
dottori commercialisti e dall'Università di Genova Le proposte. Deve essere
sterilizzato l'effetto-crisi Al Fisco il 44% degli utili aziendali Tra il 2009 e il 2013
prelievo fra 41 e 51% - Valori più stabili per le realtà «medie»
Marco Bellinazzo MILANO II
corporate taxrate delle aziende
italiane è pari al 44 per cento. Il
dato, relativo al 2013, emerge da
uno studio condotto
dall'Osservatorio bilanci del
Consiglio nazionale dei
commercialisti e dal dipartimento di
economia dell'Università di Genova.
La ricerca ha analizzato il
quinquennio tra il 2009 e il 2013 in
cui le realtà osservate hanno svolto
stabilmente l'attività produttiva e
non hanno subito cambiamenti
dimensionali. In questo periodo il
dato ha oscillato tra il 41 e il 51%,
mostrando la maggiore stabilità per
le imprese di media dimensione
(con un numero di dipendenti tra 50
e 249). Il valore più alto del Tax rate
mediano si è registrato invece per le
grandi imprese (da 250 dipendenti
in su) nel 2011 ed è risultato pari a
53%, mentre il valore più basso è
stato rilevato nel 2O12 per le
piccole imprese (con un numero di
dipendenti tra io e 49 dipendenti)
con il 38,7 cento. Nella ricerca
peraltro è stato preso in
considerazione unicamente il
corporate tax rate, cioè il costo per
imposte, correnti e differite, relativo
a Ires e Irap. Al contrario non è stato
valutato il total tax rate, calcolato di
norma dalla Banca Mondiale, che
"pesa" anche altre imposte e altri
tributi gravanti sulle imprese e che
per l'Italia, secondo il Doing
business 2015 è pari al 65,4 per
cento. La ricerca, inoltre, ha inteso
calcolare il tax rate come "mediana"
e non semplicemente come media,
in modo tale da
limitare l'influenza dei casi
estremi che spesso condizionano
le medie. Altra particolarità del
lavoro svolto dall'Osservatorio
Bilanci dei
PROFESSIONISTI
Il peso delle imposte TAX RATE (IMPOSTE TOTALI) Dati in percentuale
TAX RATE (IMPOSTE CORRENTI) Dati in percentuale
Corporate Tax Rate Nella
ricerca svolta
dall'Osservatorio bilanci del
Consiglio nazionale dei
commercialisti e dal
dipartimento di Economia
dell'Università di Genova è
stato preso in considerazione
unicamenteilCorporateTax
Rate, cioèilcosto perimposte,
correnti e differite, relativo a
Ires e Irap. Al contrario non
è stato valutato il TotalTax
Rate, calcolato di norma
dalla Banca Mondiale, che
"pesa"
anchealtreimposteealtri
tributi gravanti sulle imprese
e che per l'Italia, secondoil
Doing Business 2015 è pari
al 65,4 per cento.
commercialisti è costituita dal
fatto che si riferisce ai settori
industria, commercio e servizi
e include le piccole imprese
oltre alle medie e alle grandi,
escludendo dall'analisi il
settore finanziario e le micro
imprese (con meno di io addetti
e meno di 2 milioni di euro di
fatturato). «Con questa ricerca
- ha spiega il consigliere
nazionale dei commercialisti
con delega ai principi contabili,
Raffaele Marcello - abbiamo
calcolato il carico fiscale sulle
imprese italiane in maniera
puntuale, epurandolo dei picchi
legati a casi estremi. La
rafforzamento della ripresa in
atto deve passare da un
alleggerimento consistente
proprio del tax rate. Il super
ammortamento predisposto
dalla legge di Stabilità va nella
giusta dirczione, anche se
sarebbe auspicabile una sua
estensione anche agli
immobili. Così come,
ovviamente, è positivo il taglio
dell'Ires, che ci auguriamo
possa scattare già dal 2016».
tassazione mediana che
abbiamo così individuato ci
restituisce comunque il quadro
di un sistema imprenditoriale
nazionale gravato da un carico
fiscale davvero abnorme. E
ormai a tutti chiaro che il
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Altri esiti interessanti
dell'analisi derivano dal fatto
che il tax rate è stato misurato
prendendo in considerazione
solo le imprese che presentano
un utile ante imposte, pari al
75% del campione di 300
soggetti (società di capitali con
sede legale in Italia e che non
redigono i bilanci secondo le
regole Ifrs). Esiste poi un
nucleo di aziende (11-14%)
cne mostra sia una perdita ante
imposte che un costo per
imposte, cioè oneri fiscali per
imposte comunque dovuto,
segno dell'incidenza di un
prelievo come l'Irap che ricade
anche su realtà con bilanci in
rosso (tassando anche costo del
lavoro e interessi passivi). Nel
2013 si nota inoltre un
sensibile calo delle imposte
correnti (25% medio). Si tratta,
in quest'ultimo caso, del flusso
di cassa in uscita per il
pagamento delle imposte, al di
là delle valutazioni sulle
imposte differite attive e
passive.
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SU DIO <:(>MMKR(;iAUSTI II 44%
degli utili delle imprese se lo mangiano
l'Ires e l'Irap mn Stroppa a pag. 28 mm
Elaborazione dell'Osservatorio bilanci dei commercialisti con
l'università di Genova II 44% degli utili in Ires e Irap // tax rate per
le imprese nel 2013. Era 51% nel 2011
Ies::,.... II peso delle imposte dirette sugli utili delle imprese (%) 1 fe"". - .'. - - .'. --':; ",
_________ '^^^^^^^^^^^^^^^^^^L-^^l^:.. _____ ;„ ____ ,_;;__;:„ _________ ,„_;;,,,
______________ _™ ________ J 1 Imprese Piccole Medie Grandi TOTALE 2009
Media 36,32 39,80 36,63 37,00 Mediana 51,45 49,78 45,28 48,40 2010 Media 36,09
39,83 33,77 34,58 Mediana 45,03 49,49 42,82 45,85 2011 Media 29,77 39,26 41,31
40,23 Mediana 50,51 49,61 53,12 51,37 2012 Media 32,87 36,80 35,91 35,88 Mediana
38,70 40,48 43,07 40,78 2013 Media 33,11 9,38 35,99 25,60 Mediana 41,74 43,31 47,24
44,14 Fonte: Indagine Osservatorio bilanci Consiglio nazionale commercialisti Dipartimento economia università di Genova
DI VALERIO STROPPA Ires e
Irap pesano per il 44% sugli utili
delle imprese. È questa la
percentuale mediana di imposte
correnti e differite che le aziende
hanno pagato nel 2013. Un tax
rate inferiore al 2011, quando il
prelievo aveva superato il 51%,
ma che resta comunque ancora
«abnorme». A evidenziarlo è una
ricerca realizzata
dall'Osservatorio bilanci del
Consiglio nazionale dei
commercialisti in collaborazione
con il dipartimento di economia
dell'Università di Genova. I dati
presentati ieri si concentrano sul
corporate tax rate, ossia il
rapporto tra imposte dirette pagate
(Ires e Irap) e utili delle imprese.
L'elaborazione si differenzia così
da altri studi, quali per esempio il
Doing Business della Banca
mondiale, che prendono invece in
esame tutti gli oneri fiscali e
previdenziali (arrivando, per il
2015, a un tax rate complessivo
del 65,4%). II campione era
costituito da 300 piccole, medie e
grandi aziende dei settori
industria,
commercio e servizi, accomunate
da una serie di requisiti: società di
capitali, sede legale in Italia,
applicazione dei principi contabili
nazionali. Dal punto di vista
dimensionale sono state escluse le
microimprese, ossia quelle con
meno di dieci dipendenti e giro
d'affari inferiore ai 2 milioni di
euro annui. Per motivi opposti
lasciati fuori dal calcolo anche i
grandi
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gruppi finanziari e assicurativi. Il
corporate tax rate è stato calcolato
solo per le imprese con un risultato
ante imposte positivo (75% della
platea). Tuttavia, circa un 14% di
soggetti ha
limitata al 30% del risultato
operativo lordo (Roi). «Il lungo
periodo di crisi che abbiamo
vissuto ha comportato crescenti
tassi di indebitamento delle
imprese a cui si sono
accompagnati Roi decrescenti»,
registrato oneri fiscali anche in
presenza di un conto economico sottolinea Luigi Mandolesi,
consigliere Cndcec delegato alla
in «rosso», per lo più a causa
fiscalità, «l'incremento della
dell'applicazione dell'Irap. La
potrebbe fungere
ricerca si fecalizza sulla mediana, deducibilità
anche da volano per l'incremento
che è più stabile nel tempo in
degli investimenti futuri da parte
quanto non influenzato dai valori delle imprese, con positivi effetti
estremi anomali. Non manca
sulla ripresa del ciclo economico».
l'elaborazione della media: in tale
ipotesi il corporate tax rate si è
attestato nel 2013 al 25,6%, in
netta diminuzione rispetto ai
valori rilevati nel 2011 e nel
2012 (si veda tabella in pagina).
«La tassazione mediana che
abbiamo individuato ci
restituisce il quadro di un sistema
imprenditoriale gravato da un
carico fiscale davvero abnorme»,
commenta Raffaele Marcello,
consigliere nazionale dei
commercialisti con delega ai
principi contabili, «il
rafforzamento della ripresa in
atto deve necessariamente
passare da un alleggerimento
consistente proprio del tax rate.
Il super ammortamento inserito
in legge di stabilità dall'esecutivo
va nella giusta dirczione, anche
se sarebbe auspicabile una sua
estensione anche agli immobili».
Tra le richieste della categoria c'è
pure l'incremento della
percentuale di deducibilità degli
interessi passivi, oggi
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FOCUS NORME
Istruzioni della Gdf
sui reati tributarii
sempre segnalate
l'omessa o l'infedele
dichiarazione
Antonio Iorio»pagina 49
Accertamento. Le prime indicazioni della Guardia di finanza sulle modalità di
applicazione della riforma delle sanzioni Reati fiscali, vincolo di segnalazione II
ravvedimento non blocca la comunicazione della «notizia» alla Procura
Le indicazioni della direttiva INTERCETTAZIONI Per effetto dell'aumento di pena dei delitti di
occultamento o distruzione delle scritture contabili ed indebita compensazione di crediti inesistenti
(autorità giudiziaria in futuro potrà disporre l'intercettazione di conversazioni o comunicazioni
telefoniche di altre forme di comunicazioni nelcorsodi indagini relative a tali delitti
SEGNALAZIONI I militari dovranno procedere comunque alla trasmissione all'autorità giudiziaria
della comunicazione della notizia di reatoanchequando l'estinzione del debito consenta l'applicazione
della causa di non punibilità, ponendo in evidenza la condotta tenuta dal contribuente rispetto al
pagamento del debito erariale. CALENDARIO I nuovi reati di omessa dichiarazione del sostituto di
imposta (articolo 5 del Digs 74/2000) e dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (articolo 3
del Digs 74/2000) commessi da un contribuente non obbligato alla tenuta delle scritture contabili
potranno applicarsi soltanto peri fatti commessi dopo il 22 ottobre 2015 EFFETTO RETROATTIVO
Le disposizioni che hanno determinato un innalzamento delle soglie di punibilità tra cui quelle di
omesso versamento delle ritenute e dell'Iva, trattandosi di modifiche favorevoli al reo, valgono
retroattivamente e quindi anche con riferimento alle condotte poste in essere prima dell'entrata in
vigore delle nuove norme (22 ottobre 2015)
Antonio Iorio v 'I verificatori della
Guardia di finanza continueranno a
trasmettere all'autorità giudiziaria le
notizie di reato in presenza dei
delitti di omessa o infedele
dichiarazione, omessi versamenti
dell'Iva, delle ritenute ed indebita
compensazione di crediti non
spettanti anche se il contribuente ha
provveduto a sanare la propria
posizioneequindipuò beneficiare
della nuova causa di non punibilità.
Viene invece ribadita l'applicazione
del/a vor rei per le violazioni
commesse in passato che ora non
costituiscono più reato per effetto
dell'aumento delle soglie previste
nelle nuove norme. Sono queste le
principali indicazioni contenute
nella direttiva datata 10/11/2015 del
Comando generale della CdF diretta
ai reparti operativi del Corpo a
segui-
to dell'entrata in vigore del Digs
158/2015 sulla revisione del
sistema sanzionatorio.
PROFESSIONISTI
Va detto che si tratta di direttive
preliminari, di certo tempestive
ma, evidentemente, non esaustive,
e comunque, data la delicatezza
della materia, subordinate alle
valutazioni delle varie Procure
della Repubblica II documento
ripercorre, in buona sostanza, le
principali novità di interesse per il
Corpo, contenute nel Digs
158/2015 in tema di reati e
sanzioni tributarie. In tale
contesto, appare interessante
quanto previsto in merito alle
nuove cause di non punibilità
previste dal modificato articolo
13 del Digs 74/2000 e,
segnatamente, nelle ipotesi in cui
il contribuente si avvalga del
ravvedimento operoso per
regolarizzare la violazione
costituente reato. A questo
proposito, infatti, la direttiva
ricorda che per effetto delle
modifiche contenute nel Digs
158/2015, l'estinzione integrale
del debito tributario relativo alla
IL PUNTO Profili
soggetti vi e
circostanze non
devono essere valutate
dalla polizia
giudiziaria
violazione costituente reato: può
integrare una causa di non
punibilità per i reati di omesso
versamento Iva e ritenute,
indebita compensazione di crediti
non spettanti nonché infedele od
omessa dichiarazione;
rappresentaunacircostanzaattenua
nte ad effetto speciale
(abbattimento fino alla metà
della pena) per gli altri delitti,
ovvero anche per le dichiarazioni
infedeli od omesse ove non si
verifichino tutte le circostanze
previste per far scattare la non
punibilità. Secondo il documento
della CdF i militari incaricati
delle verifiche e dei controlli
dovranno procedere, comunque,
alla
trasmissione all'autorità giudiziaria
della comunicazione della notizia
di reato anche quando l'estinzione
del debito consenta l'applicazione
della causa di non punibilità,
ponendo in evidenza
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la condotta tenuta dal contribuente
rispetto al pagamento del debito
erariale Ciò, in quanto la polizia
giudiziaria ha il compito di
procedere alla denuncia di ogni
fatto costituente reato quando la
situazione risulti integrare una
specifica fattispecie astratta
prevista dal legislatore da un punto
di vista oggettivo, mentre i profili
soggettivie le altre circostanze
diverse alla materialità del fatto
devono essere rimesse alla
esclusiva valutazione dell'autorità
giudiziaria. Per quanto concerne,
invece, l'applicazione retroattiva
delle norme più favorevoli (favor
rei) la circolare si limita a ricordare
i casi di innalzamento delle soglie:
vi è da sperare che in sede di
direttive più approfondite sia
segnalato ai Reparti del Corpo che
in tale ipotesi di favor rei rientrano
anche le modifiche pro reo sui
costi indeducibili e sulla
determinazione dell'imposta evasa
relativi alla dichiarazione infedele.
A proposito della retroattività, o
meno, delle modifiche introdotte
dal Digs 158/2015, la circolare
precisa che il nuovo delitto di
dichiarazione fraudolenta mediante
altri artifizi, commesso da un
contribuente non obbligato alla
tenuta delle scritture contabili,
potrà applicarsi soltanto per i fatti
commessi dopo il 22 ottobre 2015.
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E l'effetto dell'aumento delle pene previsto dalla riforma dei reati trii mta r i. La Guardia di finanza è pronta Intercettazioni per
reati contabili
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Intercettazioni anche per l'occultamento e la
distruzione di documenti contabili. E questo
l'effetto dell'aumento della pena disposto dalla
riforma dei reati tributali. L'Autorità ha dunque
ora la possibilità di intercettare conversazioni,
comunicazioni telefoniche e altre comunicazioni
legate a queste fattispecie. E la Guardia di
finanza (che ha emanato una circolare sugli
effetti delle nuove norme) è pronta a collaborare
con l'autorità giudiziaria. ßartelli a pag. 25
Istruzioni della Guardia di finanza sal digs 158/2015 (riforma delle
sanzioni tributarie) I reati contabili intercettabili Occultamento e
distruzione di documenti ai raggi X
DI CRISTINA BARTELLI
Intercettazioni anche per
l'occultamento e la distruzione di
documenti contabili. È questo
l'effetto dell'aumento della pena
disposto dal nuovo articolo 10 del
digs 74/2000 modificato dalla
riforma dei reati tribùtari (digs
158/2015). L'Autorità ha dunque
ora la possibilità di intercettare
conversazioni, comunicazioni
telefoniche e altre comunicazioni
legate a queste fattispecie. E la
Guardia di finanza è pronta a
collaborare con l'autorità
giudiziaria. Il comando generale
delle Fiamme gialle, guidato da
Saverio Capolupo, ha diramato ai
reparti una circolare (che
ItaliaOggi è in grado di
anticipare) che fornisce i primi
chiarimenti operativi sul
provvedimento. Chiarimenti che
hanno «valore di preliminare
orientamento operativo e potranno
essere integrati» in base agli
orientamenti della giurisprudenza.
Tanto che lo stesso comando
generale invita i reparti a inviare
entro il 1° giugno 2016 una
relazione nella quale sarà
evidenziato l'impatto della
riforma sull'azione del Corpo.
Applicando la successione delle
leggi penali nel tempo, la
circolare specifica che per
determinate fattispecie di reato
che aggravano la situazione del
reo si terrà conto dei fatti
commessi solo
dopo il 25 ottobre
(data di
entrata in
vigore della
riforma). Per le
situazioni più
favorevoli al
reo
invece si
procederà a
riconsiderare
PROFESSIONISTI
le posizioni
retroattivament
e. Pagamento
del
finanza nell'applicare le
norme del codice
penale sulla
successione delle leggi
nel tempo. Se una delle
debito tributario. La nuova
disposizione introduce una causa norme prefigura
di non punibilità rappresentata
dall'integrale pagamento di tutte
le somme dovute a titolo di
imposta, sanzioni e interessi nelle
ipotesi di reati tributari non
caratterizzati dalla fraudolenza. Il
pagamento spontaneo, da parte
del contribuente, degli importi
dovuti, può avvenire anche, si
legge nella circolare, «mediante
le speciali procedure conciliative
e di adesione all'accertamento
nonché con il ravvedimento
operoso». Ma, anche tenendo
conto di questa nuova possibilità,
le Fiamme gialle giungono alla
conclusione che esiste la
«necessità di procedere alla
trasmissione della
comunicazione di notizia di reato
all'autorità giudiziaria anche se
risulti che il contribuente abbia
proceduto alla spontanea
regolarizzazione delle
violazioni». I militari incaricati
delle verifiche e dei controlli
dovranno procedere «comunque
alla trasmissione all'Autorità
giudiziaria della comunicazione
della notizia di reato», si
specifica nel documento, anche
se sia «astrattamente
configurabile la causa di non
punibilità di cui all'articolo in
commento». I militari dovranno
porre in evidenza ogni dato o
notizia, concernente la condotta
del contribuente, che siano rivolti
a soddisfare gli interessi erariali.
Linee guida per
l'applicazione temporale
delle
disposizioni. Tre i percorsi
che individua la Guardia di
una nuova incriminazione,
introducendo un reato in
precedenza non previsto, o se si
estende la portata applicativa di
una fattispecie incriminatrice già
esistente a fatti precedentemente
non ricompresi opera il divieto di
retroattività trattandosi di legge
sfavorevole al reo. Nei casi,
quindi, come il nuovo reato di
omessa dichiarazione del sostituto
d'imposta e del delitto di
dichiarazione fraudolenta
mediante altri artifici la punibilità
scatta per i fatti commessi dopo il
22 ottobre, data di entrata in
vigore della disposizione. Nel
secondo caso la legge interviene
sulla previgente incriminazione,
abrogando la fattispecie
preesistente, o comunque
limitandone l'ambito di
applicazione. In questa ipotesi,
specificano dali Gdf, si applica il
principio della retroattività della
legge favorevole per cui il
responsabile della condotta non è
più punibile. Ultimo caso, preso
in esame, si punisce una
determinata condotta ma con un
diverso trattamento sanzionatorio.
In questo caso, se la modifica è
sfavorevole al reo, opera la regola
dell'irretroattività. Dichiarazione
infedele. La nuova formulazione
della norma, per la Guardia di
finanza, non consente più di
ritenere rilevanti le valutazioni
giuridico tributarie difformi da
quelle corrette e, in particolare, le
componenti negative di reddito
non deducibili in base alla
normativa fiscale (non inerenti,
non di competenza
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o non documentate). Inoltre è Saverio
specificato che non danno
luogo a fatti punibili a titolo di
dichiarazione infedele le
valutazioni che, singolarmente
considerate, differiscono in
misura interiore al 10% di
quelle corrette. In questi
importi non si deve tener
conto nella verifica del
superamento delle soglie di
punibilità. In buona sostanza,
scrivono dalla Gdf, sì alla
rilevanza penale purché le
rettifiche eccedano la
percentuale del 10% fermo
restando il superamento delle
soglie di punibilità.
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CASSAZIONE
Accertamenti precoci
sono nulli DI DEBORA
ALBERICI
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È nullo l'accertamento emesso
prima di 60 giorni dai
chiarimenti forniti dal
contribuente o da quelli
ulteriori nell'ambito di
un'indagine per elnsione fiscale.
In questa materia, precisa la
Cassazione con la sentenza
23050 dell'I 1 novembre 2015,
al di là di qualunque previsione
normativa devono essere
rispettate tutte le garanzie di
difesa del contribuente. La
vicenda riguarda una società
alla quale l'ufficio aveva
notificato un atto impositivo
contestando l'abuso del diritto.
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L'imprenditore aveva fornito
dei primi chiarimenti,
chiedendo poi del tempo per
produrre altra documentazione
ma l'amministrazione aveva
comunque emesso
l'accertamento prima di
sessanta giorni. La Ctp ha
annullato l'atto, con decisione
confermata dalla Ctr di Torino
e ora resa definitiva dalla
sezione tributaria del
Palazzaccio. In particolare, ad
avviso dei Supremi giudici,
l'articolo 37-bis del dpr 600,
norma messa a dura prova dalla
recente riforma sull'abuso del
diritto, prevede espressamente
la nullità. Ma, anche non vi
fosse una disposizione espressa
in questo senso, sancisce la
Cassazione, l'atto emesso ante
tempo sarebbe comunque nullo.
Sul punto Piazza Cavour
precisa infatti che la sanzione
di invalidità dell'atto tributario anche laddove non
espressamente prevista - deriva
o comunque è riconducibile al
«sistema ordinamentale
comunitario e nazionale», in
quanto emanato in difformità
dal modello legale e inficiato
da vizio di legittimità «di
particolare gravita, in
considerazione della funzione,
di diretta derivazione da
principi costituzionali».
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Cassazione. Nullità per Catto emesso prima del tempo Anche i controlli
antielusivi devono rispettare i 60 giorni
Laura Ambrosi V'È illegittimo
l'accertamento antìelusivo emesso in
violazione del termine
dilatoriodi6ogiornie,atalfine,
èirrilevante l'esistenza o meno di un
pregiudizio subito dal contribuente
da tale irregolarità. Ad affermarlo è
laCorte di cassazione con la
sentenza 23050 depositata ieri.
L'agenzia delle Entrate notificava a
una società un accertamento
disconoscendo alcune operazioni
considerate elusive ai sensi
dell'articolo 37 bis del Dpr 600/73.
Il provvedimento veniva impugnato
sollevando, tra i diversi motivi, la
sua nullità perché emesso prima del
decorso dei 60 giorni previsto dalla
norma. Si ricorda infatti, che
l'Ufficio, secondo le pregresse
previsio
ni normative (ora di fatto
contenute nel nuovo articolo io
bis dello Statuto del
contribuente), doveva invitare il
contribuente in contraddittorio
prima dell'emissione del
provvedimento e tra la data di
notifica dell'invito e quella
dell'accertamento dovevano
decorrere almeno 60 giorni.
Nella specie, in estrema sintesi,
l'Ufficio notificava l'atto prima
del decorso del termine dilatorio
di 60 giorni. Entrambi i giudici
di merito, accoglievano il
ricorso, dichiarando la nullità
dell'atto. L'Agenzia ricorreva
così per Cassazione, lamentando,
in estrema sintesi, che la
sanzione di nullità riguarda la
sola ipotesi in cui non siano
richiesti i chiarimenti e non
quando non sia integralmente
decorso
dilatorio prevista dall'articolo 37
bis, concretizza un vizio del
procedimento consistente nel fatto
di non aver lasciato al
contribuente l'intero lasso i tempo
a garanzia della sua facoltà di
anticipare la propria difesa. Non si
tratta così di un mero re
quisito di forma, ma
rappresenta la sostanza del
diritto al contraddittorio. La
decisione, pur confermando il
principio sancito dalla norma
oltre che dalla citata
interpretaziune della Consulta,
fornisce interessanti principi in
tema di contraddittorio. Infatti,
la pronuncia, più in generale,
rileva che la sanzione di
invalidità perla violazione del
diritto di contraddittorio, anche
se non espressamente prevista,
deriva dalla particolare gravita
legata alla funzione che lo
stesso assolve per la difesa. Si
tratta, infatti, di un principio
generale del diritto comunitario
che trova applicazione
ogniqualvolta
l'amministrazione si proponga
di adottare nei confronti di un
soggetto un atto ad esso lesivo.
A tal fine non assume alcun
rilievo l'eventuale
dimostrazione del pregiudizio
subito dal contribuente, poiché
tale pregiudizio va ravvisato
per il solo fatto di aver violato
il diritto di difesa.
il termine previsto. In ogni
caso, secondo la tesi erariale,
non vi era stato alcun
pregiudizio per il contribuente
in conseguenza della mancata
osservanza del predetto
termine. La Suprema Corte ha
confermato la nullità dell'atto
perché emesso in violazione
del diritto al contraddittorio
preventivo, espressamente
previsto per legge. E stata
richiamata la decisione della
Corte Costituzionale (la 132
del 2015) secondo la quale la
mancata attesa del termine
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Risorse alle imprese se cresce lo sconto sugli interessi passivi Reddito d'impresa. I risultati dello studio condotto dal
Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e dall'Università di Genova Le proposte. Deve essere sterilizzato l'effetto-crisi
Risorse alle imprese se cresce lo sconto sugli interessi passivi Giorgio Costa Recupero di "reale" deducibilità degli interessi
passivi, ampliamentodellapossibilitàdi rivalutazione e affrancamento dei beni d'impresa. Il rimedio auna pressione fiscale
elevata c'è e passa dal Fisco stesso. Che potrebbe fare di più per evitare che situazioni contingenti come la crisi e il lievitare
degli interessi passivi finiscano per amplificare la pressione fiscale. «A questo riguardo si può pensarespiegailconsiglierenazionale delegato alla fiscalità Luigi Mandolesi - a incrementare la percentuale di deducibilità degli
interessi passivi, oggi limitata al 30% del risultato operativo lordo. Il lungo periodo di crisi economico-finanziaria che stiamo
vivendo - spiega Mandolesi - ha comportato crescenti tassi di indebitamento delle imprese a cui si sono accompagnati
risultati operativi lordi via via decrescenti. Una combinazione "perversa" che haavuto l'effetto di ridurre in maniera rilevante
la quantità di interessi passivi deducibili nel singolo periodo d'imposta». Del resto, l'incremento della percentuale di
deducibilità, oltre ad accelerare il recupero fiscale delle eccedenze di interessi passivi maturate negli anni scorsi, potrebbe
rappresentare anche un volano per l'incremento degli investimenti futuri da parte delle imprese, con effetti positivi anche
sulla ripresa del ciclo economico. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, inoltre, propone la riapertura della
possibilità di affrancamento delle riserve in sospensione d'imposta costituite in occasione delle precedenti leggi di rivalutazio
Risorse alle imprese se cresce lo sconto sugli interessi passivi Giorgio Costa Recupero di "reale" deducibilità degli interessi
passivi, ampliamentodellapossibilitàdi rivalutazione e affrancamento dei beni d'impresa. Il rimedio auna pressione fiscale
elevata c'è e passa dal Fisco stesso. Che potrebbe fare di più per evitare che situazioni contingenti come la crisi e il lievitare
degli interessi passivi finiscano per amplificare la pressione fiscale. «A questo riguardo si può pensarespiegailconsiglierenazionale delegato alla fiscalità Luigi Mandolesi - a incrementare la percentuale di deducibilità degli
interessi passivi, oggi limitata al 30% del risultato operativo lordo. Il lungo periodo di crisi economico-finanziaria che stiamo
vivendo - spiega Mandolesi - ha comportato crescenti tassi di indebitamento delle imprese a cui si sono accompagnati
risultati operativi lordi via via decrescenti. Una combinazione "perversa" che haavuto l'effetto di ridurre in maniera rilevante
la quantità di interessi passivi deducibili nel singolo periodo d'imposta». Del resto, l'incremento della percentuale di
deducibilità, oltre ad accelerare il recupero fiscale delle eccedenze di interessi passivi maturate negli anni scorsi, potrebbe
rappresentare anche un volano per l'incremento degli investimenti futuri da parte delle imprese, con effetti positivi anche
sulla ripresa del ciclo economico. Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, inoltre, propone la riapertura della
possibilità di affrancamento delle riserve in sospensione d'imp ne dei beni d'impresa. «Il disegno di legge di Stabilità 2016
ripropone la possibilità di rivalutareibenidiimpresa risultanti in bilancio al 31 dicembre 2014, dietro pagamento di un'imposta
sostitutiva, nonché la possibilità di affrancare il saldo attivo di rivalutazione con un'imposta sostitutiva del io per cento.
L'occasione potrebbe essere propiziaspiega ancora Mandolesi - per riaprire i termini per l'affrancamento dei saldi attivi
risultanti dalle precedenti rivalutazioni all'epoca non affrancati per carenza di risorse finanziarie da sta costituite in occasione
delle precedenti leggi di rivalutazio Risorse alle imprese se cresce lo sconto sugli interessi passivi Giorgio Costa Recupero di
"reale" deducibilità degli interessi passivi, ampliamentodellapossibilitàdi rivalutazione e affrancamento dei beni d'impresa. Il
rimedio auna pressione fiscale elevata c'è e passa dal Fisco stesso. Che potrebbe fare di più per evitare che situazioni
contingenti come la crisi e il lievitare degli interessi passivi finiscano per amplificare la pressione fiscale. «A questo riguardo
si L'ALTRO INTERVENTO Per i professionisti va riaperta la possibilità di affrancare le riserve che derivano da vecchie
rivalutazioni può pensare-spiegailconsiglierenazionale delegato alla fiscalità Luigi Mandolesi - a incrementare la percentuale
di deducibilità parte delle imprese». Significativo l'impatto di una scelta in tal senso in quanto l'affrancamento "libererebbe"
queste riserve rendendole utilizzabili per scopi produttivi, oggi di fatto impediti da una tassazione ordinaria troppo gravosa.
Tutte misure che impattano sulle società di capitali mentre tali limiti non esistono per Sas e ditte individuali. Sarebbe invece
auspicabile, per le imprese individuali, che le regole previste del Ddl di stabilità venissero estese anche a queste ultime così
come in materia di Irap il mondo degli autonomi e delle libere professioni aspetta una decisione "politica" che cancelli il
tributo laddove non vi è autonoma organizzazione. degli interessi passivi, oggi limitata al 30% del risultato operativo lordo.
Il lungo periodo di crisi economico-finanziaria che stiamo vivendo - spiega Mandolesi - ha comportato crescenti tassi di
indebitamento delle imprese a cui si sono accompagnati risultati operativi lordi via via decrescenti. Una combinazione
"perversa" che haavuto l'effetto di ridurre in maniera rilevante la quantità di interessi passivi deducibili nel singolo periodo
d'imposta». Del resto, l'incremento della percentuale di deducibilità, oltre ad accelerare il recupero fiscale delle eccedenze di
interessi passivi maturate negli anni scorsi, potrebbe rappresentare anche un volano per l'incre
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Cooperazione rafforzata con l'Inaii Assicurazione obbligatoria. Siglato un protocollo d'intesa con l'Istituto
Cooperazione rafforzata con l'Inaii II Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e l'Inaii hanno firmato un
protocollo d'intesa per migliorare i servizi a favore degli utenti, finalizzato a una gestione più efficiente
dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoroelemalattieprofessionali e a una migliore
erogazione delle prestazioni. Cooperazione rafforzata con l'Inaii II Consiglio nazionale dei dottori
commercialisti e l'Inaii hanno firmato un protocollo d'intesa per migliorare i servizi a favore degli utenti,
finalizzato a una gestione più efficiente dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul
lavoroelemalattieprofessionali e a una m Il documento sottoscritto dal presidente del Consiglio nazionale dei
commercialisti, Gerardo Longobardi, e dal presidente dell'Inaii, Massimo De Felice, oltre all'utilizzo delle
procedure informatiche, affronta anche il tema delle attività di formazione e informazione rispetto alle quali i
commercialisti e l'Inaii riconoscono l'opportuni gliore erogazione delle prestazioni. Cooperazione rafforzata
con l'Inaii II Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e l'Inaii hanno firmato un protocollo d'intesa per
migliorare i servizi a favore degli utenti, finalizzato a una gestione più efficiente dell'assicurazione obbligatoria
contro gli infortuni sul lavoroelemalattieprof tà della partecipazione reciproca ai rispettivi eventi formativi.
Consiglio nazionale e Inail si impegnano in quest'ottica a tenere incontri periodici in particolare in occasione
dell'attuazione di disposizioni legislative o di modifiche organizzative dell'Inaii che comportino innovazioni
operative per le aziende e i professionisti oppure per intervenire tempestivamente nella soluzione di criticità
che possono presentarsi nel tempo e prevenire così il contenzioso. ssionali e a una m Il documento sottoscritto
dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Gerardo Longobardi, e dal presidente dell'Inaii,
Massimo De Felice, oltre all'utilizzo delle procedure informatiche, affronta anche il tema delle attività di
formazione e informazione rispetto alle quali i commercialisti e l'Inaii riconoscono l'opportuni gliore
erogazione delle prestazioni. Cooperazione rafforzata con l'Inaii II Consiglio nazionale dei dottori
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Voluntary lombarda: 1,8 mld
Al 9 novembre erano state già presentate 40 mila istanze di riemersione
Rientrati 20 miliardi di capitali. Versata al fisco un'aliquota media del 9%
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Dalla sola Lombardia la copertura quasi integrale
del gettito voluntary indicato nella legge di
Stabilità 2016. È di 1,8 mld circa, infatti, il gettito
della voluntary disclosure che arriva dai
contribuenti lombardi che hanno deciso di far
emergere i capitali
illegalmente detenuti all'estero. Capitali che,
applicando un valore medio, tra imposte e
sanzioni, pari al 9% ammontano a circa 20
miliardi di euro. E quanto emerso ieri a Milano a
margine di un convegno sul rimpatrio dei capitali.
ßartelli a pag. 25
Dalla Lombardia 1,8 mld per
la voluntary
Dalla sola Lombardia la copertura quasi integrale del gettito
voluntary indicato nella legge di stabilità 2016. È di 1,8 mld
circa, infatti, il gettito, secondo quanto ItaliaOggi è in grado di
anticipare, della voluntary disclosure che arriva dai contribuenti
lombardi che hanno deciso di far emerge i capitali illegalmente
detenuti all'estero. Capitali che, applicando un valore medio, tra
imposte e sanzioni, pari al 9% ammontano a circa 20 miliardi di
euro. Una cifra arrotondata per difetto, osservata da Milano, e
che si ferma al 9 novembre. Dal 10 novembre, infatti, il transito
delle istanze voluntary è tutto arenato sul centro operativo di
Pescara, come effetto di una modifica alla legge di conversione
del di di proroga dei termini sulla voluntary disclosure (dl 153),
che oggi approda all'aula della camera. I dati sono emersi a
margine del convegno organizzato a Milano, ieri da Banca
Generali, su: « Voluntary disclosure. Lo stato dell'arte dei lavori
verso la conclusione della procedura». «Attualmente la
Lombardia ha superato la presentazione di 40 mila istanze», ha
dichiarato Angela Calcò, dell'ufficio accertamento della
dirczione regionale della Lombardia, «effettuiamo un
monitoraggio continuo, ormai riusciamo a capire quante sono
presentate da soggetti delegati e quanti da intestatari.
Lavoriamo senza rallentamenti particolari». Il costo della
procedura in sanzioni e imposte si aggira tra il 6 e il 9% dei
valori riemersi. E sul rinvio dei termini delle istanze al 30
novembre, la funzionaria della Dre Lombardia ha specificato
che «gli uffici hanno avuto l'input di richiamare anche chi ha
presentato le istanze, anche con istanza completa per dare la
possibilità al contribuente o al professionista di dare una
ulteriore documentazione». Per Giuseppe Botalo, generale della
Guardia di finanza, che ha affrontato le relazioni tra voluntary e
antiriciclaggio, le segnalazioni di operazioni sospette legate alla
procedura «hanno subito un considerevole incremento da
settembre. Fino a settembre», ha raccontato il generale, «erano
ferme intorno a 400 mentre ad oggi sono arrivate circa 1.700
segnalazioni, il 70% delle quali dalla Lombardia». A riprova
che la riemersione dei capitali illegalmente detenuti all'estero è
stata caratterizzata da una forte regionalizzazione. Sul percorso
di collaborazione volontaria è intervenuto anche Michele
Muscolo, consigliere delegato di Generfid (società fiduciaria del
Gruppo Banca Generali): «I tempi sono cambiati e finalmente la
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società italiana ha capito l'importanza della legalità. A fianco
dei contribuenti gli intermediari, e in particolare le società
fiduciarie, sono i principali attori, accanto ai contribuenti e ai
loro professionisti, nella regolarizzazione dei patrimoni,
mobili e immobili, detenuti all'estero. Il mondo delle
fiduciarie ha subito una metamorfosi, sono passate da essere
considerate strumenti opachi a centri di eccellenza
trasparenti capaci di semplificare il rapporto dei loro clienti
con il Fisco e fornire delle garanzie di solvibilità delle
imposte al fisco stesso». Cristina Bartelli
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Mercoledì
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Enrico Franco
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In 5 anni 70 laureati Commercialisti del Triveneto, accordo confermato con l'ateneo Presidente Dante Carolo,
presidente della Conferenza permanente dei 14 Ordini TRENTO Dalla firma del primo accordo nel 2010 tra il
Dipartimento di Economia e management dell'università di Trento e i 14 Ordini dei Dottori Commercialisti ed
Esperti Contabili del Triveneto sono stati già 70 i laureati dell'ateneo trentino ad aver concluso il percorso
quinquennale (laurea triennale e laurea magistrale) dedicato alla formazione dei futuri commercialisti. Una
convenzione che è stata rinnovato ieri alla presen za del rettore Paolo Collini e di Dante Carolo presidente della
Conferenza permanente dei 14 Ordini del Triveneto. Si tratta di una formula di successo, unica in Italia, che
permette di ridurre i tempi di accesso alla professione, svolgendo i 18 mesi del tirocinio obbligatorio già durante
il corso di laurea magistrale e offrendo agli studenti, futuri professionisti, una preparazione mirata e specializzata
sui temi della professione del commercialista, attraverso l'attivazione di laboratori misti tra docenti di
provenienza universitaria e professionisti ed un tirocinio anticipato nella parte finale del percorso di studi,
anziché post laurea. «Gli 11 mila commercialisti del Triveneto — ha sottolineato Carolo — negli ultimi 5 anni
sono cresciuti in media del n,i96, sono uno ogni 713 abitanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Giorgio Gandola
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Studi professionali: le novità
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Sono oltre seimila i giovani e
meno giovani che in provincia
di Bergamo lavorano in uno
studio professionale in qualità
di dipendenti, siano essi
impiegati in studi notarili e di
avvocati, ma anche in studi
dentistici, di ingegneri, di
architetti e dei laboratori di
analisi Per loro ci sono novità
importanti dopo il rinnovo del
Contratto nazionale raggiunto
lo scorso aprile: dall'aumento
mensile di 85 euro (al terzo
livello) alla possibilità di
contratti specifici per over 50 e
per disoccupati da più di 12
mesi, fino a nuove modalità
nell'organizzazione degli orari.
È stato attivato anche un fondo
per il sostegno al reddito
dedicato a chi, negli studi, stia
attraversando una fase di crisi.
Per informare questi lavoratori
sulle recenti novità contrattuali,
laFilcams-Cgil diBergamo
organizza sabato mattina, 14
novembre (dalle 10 alle 12)
un'assemblea pubblica aperta a
tutti nella sede Cgil di via
Garibaldi.
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Alessandro Russello
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Rete per le aziende
Giustìzia, imprese e
commercialisti uniti
contro la crisi
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TREVISO (g.f.) Se l'impresa finisce in cattive
acque, se sta provando a uscirne con un
concordato preventivo o con qualche sistema per
trattare sul debito ma se le soluzioni per evitare il
default si fanno difficili ecco che si può tentare il
più ragionevole dei possibili salvataggi grazie ad
una collaborazione fra Tribunale, Ordine dei
commercialisti e Unindustria Treviso. E' il senso
dell'accordo sottoscritto ieri fra le tre parti
coinvolte allo scopo di non sprecare realtà
industriali con buoni fondamentali, gestendo lo
stato di crisi e assicurando la continuazione
dell'attività. L'intesa, che si chiama «Rete di
supporto alle imprese in crisi», porta la firma del
presidente di Palazzo di giustizia, Aurelio Gatto,
del presidente dell'Ordine dei dottori
commercialisti, Vittorio Raccamari, e di quello
dell'associazione industriale, Maria Cristina
Piovesana. Il suo funzionamento, in sintesi, ha
come ingrediente centrale un sistema di scambio
di informazioni che, attraverso l'intervento di
delegati esperti, dovrebbe agevolare
l'individuazione di possibili investitori o
acquirenti le cui proposte siano idonee ad
accompagnare fuori dal guado le aziende alle
soglie del fallimento salvaguardando quanto c'è di
buono nella parte industriale e, contestualmente, i
diritti dei soggetti creditori. Il punto di vista di
Piovesana è che «questa nuova collaborazione ci
consentirà di essere ancora più efficaci,
condividendo informazioni e professionalità,
concretizzando al tempo stesso un esempio di
relazione virtuosa con la pubblica
amministrazione, in questo caso il Tribunale».
L'accordo, aggiunge Raccamari, nasce
dall'esigenza di «fornire tangibili soluzioni alle
problematicità delle aziende che per più motivi
oggi si ritrovano in un periodo di crisi, ricercando
quindi il mantenimento del valore dell'azienda
stessa in termini di marchi, brevetti e capitale
umano. In un momento di recessione le istituzioni
hanno l'obbligo di operare favorendo percorsi
virtuosi evitando che la crisi economica possa
prendere derive dai drammatici risvolti anche
sociali».
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Corte di giustizia Ue. In caso di dimissioni a seguito di modifica unilaterale delle
condizioni di lavoro II recesso è licenziamento La sentenza riferita a un caso
spagnolo può avere effetti anche in Italia
Aldo Bottini
LaCortedigiustiziadell'Unione
europea, con una sentenza
pubblicata ieri (€-422/14), fornisce
alcune importanti interpretazioni
della direttiva europea sui
licenziamenti collettivi (98/597
CE). La Corte si pronuncia su un
rinvio pregiudiziale disposto da un
giudice spagnolo e interviene su due
punti centrali della direttiva:
ilcriteriodicomputodelladimensione
aziendale che rende applicabile la
procedura di licenziamento
collettivo e la nozione di
licenziamento che rileva ai fini della
determinazione della soglia
numerica oltre la quale si ha un
licenziamento collettivo. Quanto al
primo profilo, la direttiva fa
riferimento al concetto di lavoratori
«abitualmente» occupati nello
stabilimento
interessatodallariduzionedel
personale. La questione posta alla
Corte riguardava la computabilitào
meno in tale organico "abituale" dei
la
oggettivi) oltre il quale si
configura un licenziamento
collettivo. La direttiva assimila ai
licenziamenti «le cessazioni del
contratto di lavoro verificatesi per
iniziativa del datore di lavoro per
una o più ragioni non inerenti alla
persona del lavoratore, purché i
licenziamenti siano almeno
cinque». La Corte afferma che il
riferimento alla condizione dei
cinque licenziamenti riguarda i
licenziamenti in senso stretto e
non le cessazioniassimilate.
Tuttavia, e que
per l'applicazione della procedura
di licenziamento collettivo.
sta è la portata più innovatrice
della sentenza, nella nozione di
licenziamento (non definita
espressamente dalladirettiva)
deve, secondo la Corte, farsi
rientrare «qualsiasi cessazione del
contratto di lavoro non voluta dal
lavoratore e, quindi, senza il suo
consenso». Nel caso spagnolo
sottoposto all'attenzione della
Corte, la questione riguardava una
normadileggechedàfacoltàal
lavoratore, danneggiato da una
modifica sostanziale delle sue
condizioni di lavoro, di recedere
voratori
dal contratto ricevendo
concontrattoatempodeterminato.
un'indennità. Qualcosa di simile,
La Corte rileva che, ai fini del
dunque, alle nostre dimissioni
calcolo dell'organico di uno
pergiustacausaealleipotesididimiss
stabilimento per l'applicazione
ioniqualificateprevistedaalcunicon
della direttiva 98/59, la natura del tratticollettivKad esempio quelli
rapporto di lavoro è irrilevante.
dei dirigenti). Ebbene, afferma la
Pertanto i lavoratori con contratto a Corte, in un caso del genere la
tempo determinato devono essere
cessazione del rapportoèimputabi]
considerati lavoratori abitualmente eallamodifica unilaterale (e
impiegati. Sotto questo profilo la
svantaggiosa) apportata dal datore
normativa italiana appare
di lavoro a un elemento
conforme alla direttiva,
sostanziale del contratto di
soprattuttodopo l'entrata in vigore
dell'articolo 8 del Digs 368/2001,
ora sostituito dall'articolo 27 del
lavoro per ragioni non inerenti alla
Digs 81/2015 (codice dei
persona del lavoratore e pertanto
contratti),
equivaleaunlicenziamentoecome
chestabiliscelacomputabilità dei
tale va considerato ai fini del
lavoratori a termine,
computo della soglia numerica che
ORGANICO I giudici hanno
determina l'applicazione della
precisato che nei numero di
disciplina dei licenziamenti
lavoratori occupati abitualmente in
collettivi La Corte conclude,
azienda si devono includere quelli a
pertanto, che viola la direttiva
tempo determinato
qualsiasi normativa nazionale o
interpretazione che conduca a
escludere dalla nozione di
licenziamento fattispecie come
prevedendo anche uno specifico
quella sottoposta alla sua
criterio di calcolo (numero medio attenzione. Si tratta, all'evidenza,
mensile dei lavoratori a tempo
di un principio suscettibile di
determinato impiegati negli ultimi conseguenze di notevole rilievo
due anni, sulla base della effettiva anche nell'ordinamento italiano,
durata dei rapporti di lavoro).
nel quale sinora le dimissioni del
Ciòposto, laCortesioccupadella
lavoratore, anche se qualificate da
determinazione della soglia
una modifica pregiudizievole delle
numerica di applicazione della
condizioni di lavoro operata dal
disciplina dei licenziamenti
datore di lavoro, sono sempre state
collettivi, ossia del numero di
ritenute irrilevanti ai fini del
licenziamenti per ragioni non
computo della soglia numerica
inerenti allapersona del dipendente
(cioè per motivi
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La risoluzione consensuale può
essere licenziamento
La risoluzione consensuale rientra nella nozione di
licenziamento collettivo, qualora sia stata determinata da una
variazione unilaterale (peggiorativa) del rapporto di lavoro per
opera del datore di lavoro. Lo stabilisce la Corte di giustizia Ue
con la sentenza nella causa C-422/2014, interpretando la
direttiva 98/59/Ce sul rawicinamento degli stati membri in
materia di licenziamenti collettivi. Diversi i chiarimenti forniti
dalla corte Ue, chiamata nello specifico a valutare la legittimità
di una legge spagnola. Prima di tutto, la Corte dichiara che i
lavoratori che beneficino di nn contratto a tempo determinato
vanno considerati lavoratori «abitualmente» impiegati, ai sensi
della direttiva, nello stabilimento interessato. Tuttavia, i
lavoratori a tempo il cni rapporto cessi per scadenza regolare
del termine non vanno computati nella determinazione
dell'esistenza di nn «licenziamento collettivo». In secondo
luogo, la Corte aggiunge che, al fine di accertare l'esistenza di
nn licenziamento collettivo, la regola dei «cinque» attiene
esclusivamente i licenziamenti in senso stretto. Infine, la Corte
dichiara che il comportamento del datore di lavoro che
proceda, unilateralmente, a una modifica sostanziale degli
elementi essenziali del contratto di lavoro per ragioni non
inerenti alla persona dello stesso lavoratore, rientra nella
nozione di « licenziamento» se da tale comportamento ne
scaturisca una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.
La Corte ricorda, inoltre, che i licenziamenti si caratterizzano
per la
altererebbe l'ambito di
applicazione della direttiva,
con la conseguenza di
privarla della sua piena
efficacia. Carla De Lelli»
'^.„i.^.,_,_;,-^_„..„.„..^.„a.^.
mancanza di consenso del
lavoratore; ora, poiché la
cessazione del rapporto di
lavoro della persona in causa
rientra in una risoluzione
consensuale a seguito della
modifica unilaterale
apportata dal datore di
lavoro a nn elemento
sostanziale del contratto di
lavoro, deve concludersi che
la cessazione stessa
costituisce un licenziamento.
Ciò sia perché la direttiva è
volta al rafforzamento della
tutela dei lavoratori in caso
di licenziamenti collettivi,
sia per l'obiettivo
dell'armonizzazione delle
norme applicabili ai
licenziamenti collettivi che
consiste nel garantire una
protezione di analoga natura
dei diritti dei lavoratori nei
vari stati membri e
nell'uniformare gli oneri che
tali norme di tutela
comportano per le imprese
dellTJe. Poiché la nozione di
licenziamento condiziona
l'applicazione della tutela e
dei diritti predisposti dalla
direttiva a favore dei
lavoratori, essa incide, sugli
oneri per l'impresa che la
tutela dei lavoratori
comporta. Di conseguenza,
qualsiasi normativa
nazionale o interpretazione
che conduca a ritenere che la
risoluzione del contratto di
lavoro non costituisca un
licenziamento
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Riforma forense. Testi in commissione
Nuove regole in arrivo per esame di
Stato, tirocinio e controlli
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FedericaMicardi La riforma
forense sta per portare a casa altri
due importanti decreti Si tratta
delle nuove regole per l'esame di
Stato e di quelle relative
all'accertamento dell'esercizio della
professione Le commissioni
giustizia di Camera e Senato hanno
avviato m questi giorni l'iter per il
parere sugli schemi dei
decretiministenali
TralenovitaperPesamediStato-per
la venta gia anticipate da tempo (si
veda il Sole 24Ore del 17
febbraio)cisonol'mvioviaPecdeitemi da parte
del ministero della Giustizia al
presidente della Commissione
distrettuale poco prima dell'inizio
della prova, le stanze schermate per
inibire l'uso di strumenti elettronici
e l'estrazione delle domande a sorte
neil' orale Ma andiamo con ordine
Lariforma forense, legge 247 del
31 dicembre 2O12, affidava a
successivi regolamenti, circa una
trentina, la definizione delle norme
di dettaglio su questioni
importanticome appunto l'esame
diStato, la verifica del reale
svolgimento dellaprofessione e il
tirocinio (lo schema che riforma il
praticantato presso gli uffici
giudiziari è arrivato alle
Commissioni ieri) II ministero
della Giustizia aveva due anm di
tempo - scaduti il 2 febbraio 2015 per emanare quelli di sua
competenza In questi giorni le
commissioni Giustizia di Camera e
Senato stanno discutendo sullo
schema di decreto presentato dal
Governo che disciplina le modalità
eleprocedureperlo svolgimento
dell'esame di Stato (atto del
Governo 205) Testo su cui devono
esprimere il loro parere entro il 28
novembre La commissione
Giustizia della Camera deve anche
pronunciarsi, entro sabato
prossimo, sull'atto 203, relativo alle
disposizioni per l'accertamento
dell'esercizio della professione (iter
gia conclusoalSenato)
Ipareriparlamentan sono gli ultimi
che mancano all'appello, dato che
sonogiastatiacquisitiquellodel
Consiglio nazionale forense e
quello del Consiglio di Stato Una
volta conclusa la raccolta
PROFESSIONISTI
delle valutaziom il ministero
della Giustizia dovrà elaborare
un testo definitivo che poi sarà
pubblicato in Gazzetta Oggi m
commissione Giustizia alla
Camera continua la discussione,
cominciata il io novembre La Commissione del
Senato tornerà a discutere del
tema forse martedì prossimo e
comunque dovrà esprimersi entro
il 28 novembre Le novità
sull'esame di Stato, una volta che
il decreto
ministerialesarapubblicatoinGazz
etta, diventeranno operative a
decorrere dalla terza sessione
d'esame successiva alla
pubblicazione Le regole di
svolgimento dell'esame per poter
accedere alla professione forense
sono state riviste per assicurare la
regolarità delle prove e risolvere
il problema legato alla "disparita
di trattamento" a seconda del
luogo di svolgimento dell'esame
Sul sorteggio delle domande per
l'orale il Cnf ha sollevato diverse
perplessità, inanella relazione
illustrativa il ministero della
Giustizia difende la sua decisione
Per dare un'idea del fenomeno
"geografico", basta prendere ad
esempio le tre citta con più di
mille esaminati e quindi, Napoli,
Roma e Milano dove la
percentuale di promossi tra gli
ammessi all'orale nel 2013 è stata
del 99,47% a Napoli (i
Ó94SU1703), del 76,34% a
Roma (i 026 su i 344 ) e del
64,87% a Milano (698 su 1076)
Un risultato molto simile a quello
registrato nel 2O12
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Avvocati, l'esame di Stato diventa telematico La riforma in dirittura d'arrivo. I
grandi studi pensano a un «Uber» di servizi legali per i giovani professionisti
Avvocatura, lavori in corso.
Perenni. Da più di tre anni il
mondo forense vive di continue
«rivoluzioni»: dalla riforma
delle professioni alla legge di
categoria (attesa da più di
cinquant'anni) sono tanti i
cantieri aperti e pochi quelli
che si sono conclusi. L'accesso
alla professione per esempio è
qualcosa di simile alla SalernoReggio Calabria, un lavorìo
continuo tra veti e proposte.
Attualmente gli avvocati sono
in attesa dei decreti attuativi
che disciplinino il percorso
universitario (che dovrebbe
comprendere anche
parte del tirocinio). E poi è in
approvazione in Parlamento la
proposta di modifica dell'Esame
di Stato: una versione 2.0
pensata per evitare brogli e
ingiustizie. A controllare tutto,
direttamente da Via Arenula
(presso il ministero della
Giustizia), ci sarà un sistema
informatico che estrarrà a sorte i
quesiti da sottoporre al
candidato. Questa sorta di entità
(qualcosa di simile ad «Hal», il
supercomputer di Odissea 2001
nello spazio) deciderà anche le
domande per l'esame orale. Un
sistema che possa equiparare le
difficoltà nelle varie sedi in
cui si svolge l'esame. Qualcosa
che impedisca fenomeni noti: a
Potenza tutti promossi, a Napoli
passa il 99% dei candidati e a
Milano e Torino i promossi
superano di poco il 60%. Un
sistema telematico di equità ma
anche un freno all'ondata di
iscritti all'Albo. Gli
PROFESSIONISTI
avvocati ormai stanno per toccare
quota 250 mila, sono troppi e il
mercato non riesce ad assorbirli.
Qualcuno ha pensato di decimarli
basandosi sul guadagno e
mettendo fuori dall'Albo chi
dichiara redditi troppo bassi.
Qualcun altro pensa a soluzioni
più in linea coi tempi.
In Inghilterra per esempio i
grandi studi legali stanno
finanziando provider di servizi
legali. Qualcosa di molto simile
a un Uber dei servizi legali. A
Londra e New York già
esistono: sono reti di giovani
professionisti o donne che per
motivi personali non possono
sostenere i ritmi degli studi
legali. Succede che se uno
studio affermato ha un overdose
di lavoro o cerca uno specialista,
si rivolge all'Uber legale e affida
una ricerca o una pratica a un
professionista che viene pagato
per la singola prestazione. Si
tratta di una soluzione che
Al vertice II
ministro della
Giustizia Andrea
Orlando
247 mila gli
avvocati in
Italia. Solo in
Lombardia
sono 36 mila,
nel Lazio 30
mila, in
Campania 38
mila
in Italia rimetterebbe in gioco i
giovani e le donne ma che
potrebbe anche riaprire il
mercato a costi molto più bassi
senza rinunciare a tutele e
competenze. A Londra questi
servizi sono totalmente on line e
operano attraverso una rete
Intranet tra studi legali. In Italia
c'è già chi sta analizzando la
fattibilità del progetto. Molti
studi internazionali sono
intenzionati ad esportare il
modello anche da noi. E, a
occhio e croce, questo sarà un
cantiere che verrà ultimato molto
in fretta. Isidore Trovato ©
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Tribunale di Pavia. Rimessione in
termini Organi di mediazione, la parte
non paga per le inefficienze
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Marco Marinaro Le inefficienze
dell'organismo di mediazione non
devono pregiudicare le parti. Se la
mediazione disposta dal giudice
non ha avuto un regolare
svolgimento «a causa di impreviste
inefficienze dell'organismo
prescelto e, in ogni caso, per causa
non imputabile alle parti» , si rende
necessario rimettere in termini le
stesse per valutare se avviare altra
mediazione avanti allo stesso o ad
altro organismo. Il Tribunale di
Pavia, con l'ordinanza del 26
ottobre scorso (estensore
Marzocchi) affronta una questione
alquanto delicata circa il corretto
esperimento della mediazione nel
corso di un processo di opposizione
a decreto ingiuntivo. È nota infatti
la querelle che vede contrapposti
due orientamenti della
giurisprudenza di merito circa le
conseguenze della declaratoria di
improcedibilità per il mancato
esperimento della mediazione
obbligatoria (ex lege ovvero ex
officio iudicis) sul solo giudizio di
opposizione ovvero anche sul
decreto ingiuntivo. E nell'attesa
della pronuncia della Corte di
cassazione che non dovrebbe
tardare molto risolvendo la
problematica questione
interpretativa, il giudice pavese,
prima di assumere
unadeterminazionecircala
improcedibilità, invita le parti a
fornire chiarimenti sulla procedura
di mediazione e al contempo le
invita altresì a valutare l'eventualità
di avviare una nuova mediazione
avanti a un organismo attrezzato
per svolgere gli incontri con
modalità telematica. Nella vicenda
in questione la parte opponente
aveva tempestivamente avviato la
mediazione presso un organismo
regolarmente iscrit
PROFESSIONISTI
to nel registro ministeriale e
competente per territorio.
Tuttavia il primo incontro
veniva fissato dopo oltre tre
mesi (e quindi anche oltre il
termine di durata massima del
procedimento) e ciò
nonostante non si svolgeva
per impossibilità del
mediatore designato. Nel
"verbale di rinvio" risulta che
le parti, d'intesa,
concordavano per altra data il
nuovo incontro, ma il giudice
rileva che non vi è un
documento che comprovi
l'esito di tale procedura. Da
quanto emerge dall'ordinanza,
mentre il difensore
dell'opponente deduceva che
l'incontro non si sarebbe
potuto tenere perché il cliente
avrebbe inutilmente chiesto
all'organismo di svolgere
l'incontro con modalità
telematica, il procuratore della
convenuta opposta deduceva
per contro che l'opponente
non avrebbe partecipato
all'appuntamento senza
addurre alcun giustificato
motivo. Per tale ragione il
Tribunale ha ritenuto di dover
approfondire la questione,
chiedendo alle parti di fornire
ulteriori chiarimenti (con
eventuali documenti a
supporto) sull'esito della
procedura tenutasi presso
l'organismo di mediazione
adito dall'opponente nei limiti
propri della riservatezza della
stessa sollecitando le parti ad
avviare o riprendere la
mediazione. Peraltro, preso
atto che la normativa vigente
consente agli organismi
l'adozione di modalità
telematiche per lo
svolgimento degli incontri
rammenta alle parti che ciò
non esonera dal rispetto
dell'articolo 8, comma i, del
Decreto legislativo 28/2010
(«al primo incontro e agli
incontri successivi, fino al
termine della procedura, le
parti devono partecipare con
l'assistenza dell'avvocato»).
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ASSISTENZA
FAMILIARE
L'indisponibilità va
dimostrata
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La condizione di
impossibilità economica che
scrimina il reato di
violazione degli obblighi di
assistenza familiare non
dipende dall'esiguità del
reddito percepito o dal tipo
di lavoro svolto, bensì da
una provata situazione di
incolpevole indisponibilità
di introiti sufficienti a
soddisfare le esigenze
minime dei familiari. Nel
caso trattato, i giudici
d'appello hanno confermato
la condanna per un uomo
che si era sottratto ai propri
obblighi adducendo come
scusante il particolare tipo
di lavoro svolto. Corte
d'Appello di Taranto
Sezione penale - Sentenza4
maggio 201 n, 196
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Le reazioni. «Garantismo, la vicenda si
chiarirà» L'imbarazzo di Renzi e del Pd:
fiducia, attendiamo gli sviluppi
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Emilia Patta ROMA La consegna è quella del
silenziofinchénonsicapiscebene il contorno e la profondità di questo
nuovo pasticcio targato Vincenzo De Luca. «È tutto
ancoramoltoinceito».«Certonon è una bella notizia». «Vediamo come
prosegue». A nessuno dei big del Pd renziano si riesce a estorcere
unapresadi posizione netta sull'indagine che coinvolge il governatore
della Campania Vincenzo De Luca, questa volta con l'ipotesi di un reato
grave come quello della corruzione di un giudice (tecnicamente si tratta
di concussione per induzione). E lo stesso Matteo Renzi, partito nel
pomeriggio per il vertice diMalta sull'immigrazione, si tiene alla larga
dalla vicenda. Tanto che nella email scritta prima di lasciare Palazzo
Ghigi parla dell'inutilità dei nuovi partitini a sinistra edel precariato
(vedi pagina 31) senza fare accenno al caso che campeggia su tutti i
giornali. AncheLorenzoGuerini, vicesegretario del Pd che solitamente si
premura di stendere le note ufficiali in queste circostanze, rinuncia a
metterci faccia e firma. Alla fine della giornata filtrano solo commenti
dettati da generiche "fonti del Pd", naturalmente riconducibili ai vertici
di Largo del Nazareno. «Fiducia totale nei confronti dei magistrati,
massimo garantismo nei confronti degli indagati. L'indagine della
magistratura faccia il suo corso, e la regione Campania lavori sulle
emergenze e sulle priorità a partire dalla Terra dei Fuochi e da Bagnoli».
Un riferimento non causale, questo allaTerra dei Fuochi e a Bagnoli, dal
momento che venerdì dovrebbe essere approvato in Consiglio dei
ministri il decreto che stanzia i fondi per le emergenze campane oltre
che per il Giubileo e Ù dopo Expo. Insomma: continuare a lavorare sulle
emergenze, sulle cose concrete, nella speranza più che nella convinzione
che nel giro di poco tempo la magistratura chiarisca l'estraneità del
governatore. Cautela, dunque. E certo preoccupazione. È il ministro
della Giustizia Andrea Orlando a estenarla: «Sono preoccupato- dice il
Guardasigilli, area Giovani Turchi nellageografia interna del Pd -.
Perché per quello che si capisce si tratta di una vicenda non
particolarmente esaltante, ma sarei cauto nel trarre conclusioni perché
siamo ai primi indizi». Di certo, comunque vadano le cose, la
valutazione comune atu ttoil Pd è che il nuovo caso De Luca non fa
bene all'immagine del partito. E non fa bene al voto di primavera che
comprende anche Napoli dove la partita per i democratici, al pari di
Roma, è tutta in salita. L'immagine del Pd, si diceva. Perché il caso non
riguarda solo il controverso De Luca, che si è voluto candidare contro il
parere di Roma e a dispetto della Severino. L'uomo chiave di questa
nuova inchiesta è il suo stretto collaboratore Nello (Carmelo) Mastursi,
che De Luca ha voluto portare con sé da Salerno alla sede della Regione
come capo della segreteria. Dopo le primarie regionali del marzo 2014
che hanno scelto come segretaria del Pd campano Assunta Tartaglione,
renziana di provenienza area dem, fu l'allora sindaco di Salerno a volere
Mastursi come responsabile dell'organizzazione del partito in Campania.
Si tratta di un dirigente di prima fila del Pd campano, come fa notare il
pur garantista Maurizio Gasparri (Fi): «Quello che emerge con chiarezza
è la commistione tra il partito e queste pratiche inaccettabili. Mastursi
intratteneva colloqui inopportuni e imbarazzanti relativi alle vicende
giudiziarie del presidente dellaRegione».Comechevadala vicenda,
èunaltrodei segnali che spingono il premier e segretario del Pd a metter
mano al partito anche a livello locale. ©R [PRODUZIONE
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Controlli dellAgenzia anche per i 730 Inps Immobili. La superficie ufficiale presa dalle planimetrie non serve (per ora) ai fini
fiscali ma diventerà un riferimento per tutti Dichiarazioni. Le modifiche allo studio Controlli dellAgenzia anche per i 730 Inps
Francesca Milano v Dal prossimo anno potrebbe cambiare l'iter di lavorazione dei modelli 730 il cui sostituto d'imposta è l'Inps. È
allo studio, infatti, l'estensione della procedura del 73O-4anche per i pensionati e per i percettori di indennità. Mentre nel caso di
sostituti diversi dall'Inps il Caf invia il modello 730-4 elaborato all'agenzia delle Entrate, che a sua volta trasmette i risultati a
ciascun sostituto, per l'Inps fino a oggi è mancato il passaggio intermedio dell'Agenzia. Quando il sostituto d'imposta è l'Inps, le
regole attuali prevedono infatti che il Caf trasmetta il 730 direttamente all'Istituto. Dal prossimo anno, pero, questa procedura
potrebbe cambiare ed essere uniformata a quella più generale: questo consentirebbe un controllo da parte delle Entrate su possibili
anomalie nei modelli di dichiarazione dei contribuenti che percepiscono redditi dall'Inps. Un'altra modifica che potreb Controlli
dellAgenzia anche per i 730 Inps Francesca Milano v Dal prossimo anno potrebbe cambiare l'iter di lavorazione dei modelli 730 il
cui sostituto d'imposta è l'Inps. È allo studio, infatti, l'estensione della procedura del 73O-4anche per i pensionati e per i percettori
di indennità. Mentre nel caso di sostituti diversi dall'Inps il Caf invia il modello 730-4 elaborato all'agenzia delle Entrate, che a
sua volta trasmette i risultati a ciascun sostituto, per l'Inps fino a oggi è mancato il passaggio intermedio dell'Agenzia. Quando il
sostituto d'imposta è l'Inps, le regole attuali prevedono infatti che il Caf trasmetta il 730 direttamente all'Istituto. Dal prossimo
anno, pero, questa procedura potrebbe cambiare ed essere uniformata a quella più generale: questo consentirebbe un controllo da
parte delle Entrate su possibili anomalie nei modelli di dichiarazione dei contribuenti che percepiscono red be essere introdotta
riguarda il caso dei modelli 730 dei contribuenti che hanno ricevuto più di una certificazione unica nello stesso anno: in questi
casi, infatti, lo scorso anno si sono verificati problemi nella elaborazione del modello precompilato. Se dal prossimo anno queste
difficoltà dovrebbero essere risolte(sonoinprogrammaaltriincontrineiprossimigiorni),resta ancora aperto il fronte delle spese
sanitarie: ieri la Fnomceo (la Federazione dei medici chirurghi e odontoiatri) ha ribadito in audizione di fronte alla Commissione
parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria Soggettiva impossibilità di dare attuazione
agliadempimentiprevisticonparticolareriferimentoalrispettodella scadenza del 16 gennaio 2016». La Fnomceo propone di «
eliminare l'obbligo di trasmissione dei datìperil2Oi5»(cheresterebbeuna facoltà) e di «semplificare e limitare leinformazioni da
raccogliere». iti dall'Inps. Un'altra modifica che potreb Controlli dellAgenzia anche per i 730 Inps Francesca Milano v Dal
prossimo anno potrebbe cambiare l'iter di lavorazione dei modelli 730 il cui sostituto d'imposta è l'Inps. È allo studio, infatti,
l'estensione della procedura del 73O-4anche per i pensionati e per i percettori di indennità. Mentre nel caso di sostituti diversi
dall'Inps il Caf invia il modello 730-4 elaborato all'agenzia delle Entrate, che a sua volta trasmette i risultati a ciascun sostituto,
per l'Inps fino a oggi è mancato il passaggio intermedio dell'Agenzia. Quando il sostituto d'imposta è l'Inps, le regole attuali
prevedono infatti che il Caf trasmetta il 730 direttamente all'Istituto. Dal prossimo anno, pero, questa procedura potrebbe cambiare
ed essere uniformata a quella più generale: questo consentirebbe un controllo da parte delle Entrate su possibili anomalie n
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Esonero contributivo
Scambio di dati per
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Luigi Caiazza Condivisione di
informazioni tra ministero e Inps
per contrastare i comportamenti
elusivi delle imprese volti alla
fruizione dell'esonero dei
contributi previdenziali previsto
dall'articolo i, comma 118 della
legge 190/2014, II ministero del
Lavoro, con la lettera circolare
19069 del 9 novembre, ha
comunicato alle direzioni
territoriali che, per dare maggiore
efficacia alle azioni ispettive, le
sedi dell'Inps metteranno a
disposizione ulteriori
informazioni sui datori di lavoro
che fruiscono di tali agevolazioni.
Il fenomeno elusivo, come già
evidenziato dallo stesso ministero
con la lettera circolare 9970 del
17 giugno, riguarda imprese
committenti che disdettano
contratti di appalto: i lavoratori
coinvolti, trascorso un periodo di
almeno sei mesi in cui continuano
a prestare la medesima attività
attraverso un contratto di
somministrazione, vengono poi
assunti a tempo indeterminato da
una terza impresa appaltatrice per
beneficiare dell'esonero
contributivo triennale. Altra
pratica contraria alla finalità
dell'agevolazione consiste nel non
concludere l'accordo per il
passaggio dei lavoratori a fronte
di un cambio di appalto, in modo
che l'azienda subentrante possa
richiedere l'esonero per i nuovi
assunti. In questo modo, infatti,
non si crea nuova occupazione e
in più si devono erogare gli
ammortizzatori sociali ai
lavoratori che restano senza
impiego. Da qui il
coinvolgimento dell'Inps, che
parteciperà ad attività congiunte,
con propri funzionari, per
effettuare ulteriori controlli
"mirati".
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Spese sanitarie nel 730, i medici chiedono un anno Un periodo di prova di
un anno senza l'onere delle sanzioni. È questa la richiesta avanzata dalla
Fnomceo, Fondazione nazionale dell'ordine dei medici chirurghi e degli
odontoiatri, che ieri, intervenendo in audizione alla camera, ha ribadito le
proprie perplessità sul sistema tessera sanitaria e sull'invio automatico dei
dati salutari al modello 730. Focus principale dell'incontro, l'effettiva
raccolta di informazioni da parte del medico curante, il quale si
troverebbe, secondo il quadro legislativo previsto, vincolato a elevati costì
di adempimento e a maggiori responsabilità. Su di esso grava inoltre
l'incognita dell'onere dell'informativa al cliente, per il quale la fondazione
ha chiesto che si preveda sia lo stesso soggetto a dover esprimere, in caso
di diniego, la volontà di non comunicazione alle Entrate, invertendo
l'automatismo nei confronti di pazienti dai 16 ai 18 anni, i cui dati, in
assenza di assenso, è bene non vengano trasmessi. Come spiegato da
Franco Molteni, rappresentante Fnomceo, un primo problema sorge dal
contenuto dei dati inviati e dal soggetto che sostiene la spesa. A quale
dichiarazione imputare l'onere del figlio a carico di genitori separati?
Come far sì che il parente che ha sostenuto una spesa nei confronti di un
portatore di handicap possa farla rientrare nella propria precompilata?
Merita poi riguardo la tematica della protezione dell'individuo: nel caso di
ragazzo non ancora maggiorenne che sostiene individualmente la spesa
per esami specialistici, le specifiche contenute nel dato che raggiunge il
730 del genitore violano un diritto dell'essere umano. È dunque
consigliabile che si ponga un filtro alle comunicazioni e che faccia sì che
a essere indicati siano la sola natura del rapporto (se detraibile) e l'importo
pagato. Altro ostacolo nasce dall'evidenza che molti professionisti, specie
di studi piccoli, compilano ancora le proprie fatture a mano.
L'introduzione dell'invio automatico non solo impone un cambiamento
nella routine medica, ma vincola all'adeguamento delle dotazioni
informatiche per la trattazione e comunicazione dei dati. Infine, come
sollevato da Guido Marinoni, la questione degli accreditamenti sul
sistema tessera sanitaria, che ad oggi, visto l'elevato numero di strutture
ancora da accreditare e la capacità ridotta degli uffici, presenta la quasi
impossibilità del rispetto dei termini previsti dell'invio (15 gennaio 2016)
e necessita dunque di proroga. Gloria Grigolon
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La sentenza della Corte costituzionale sui requisiti per poter
accedere al beneficio Pensione di inabilità estesa Ai cittadini extra
Ue sordi non serve la carta di soggiorno
DI DANIELE GIRIGLI I cittadini
extracomunitari riconosciuti sordi
hanno titolo a pensione d'inabilità
e indennità di comunicazione,
anche se privi di carta di
soggiorno: è sufficiente la loro
regolare presenza in Italia, anche
se di un giorno soltanto. A
stabilirlo è la sentenza n. 230
della Corte costituzionale
depositata ieri. Nuovo round:
sordi civili. Nuovo round per la
Corte, chiamata a giudicare
ancora una volta l'illegittimità
costituzionale dell'ari. 80, comma
19 della legge n. 388/2000,
stavolta «nella parte in cui
subordina al requisito della
titolarità della carta di soggiorno
la concessione agli stranieri
legalmente soggiornanti nel
territorio dello Stato della
pensione di invalidità civile per
sordi e della indennità di
comunicazione». È l'ennesima
chiamata in causa, per dichiarare
la stessa illegittimità in
riferimento a prestazioni
riconosciute agli invalidi civili (si
veda tabella). Come in tutti i
precedenti, anche stavolta la
questione illegittima riguardava la
subordinazione della erogazione
delle prestazioni assistenziali
riconosciute in Italia ai sordi, al
possesso della carta di soggiorno
nel caso di stranieri legalmente
presenti in Italia. La corte ritiene
del tutto fondata la questione, che
nello specifico si riferisce alle
seguenti prestazioni riconosciute
ai sordi civili: a) pensione
d'inabilità, oggi attribuita dall'età
di 18 anni. E pari a 279,75 euro a
mese (per 13 mesi), in presenza di
un reddito non superiore a
16.532,10 euro; b) indennità di
comunicazione, oggi attribuita a
qualunque età nell'importo di euro
253,26 al mese per 12 mesi, senza
condizione di reddito. Non serve
la carta di soggiorno. Con il citato
comma 19 dell'art. 80, la
Finanziaria 2001 ha ammesso alle
predette prestazioni, dal 1°
gennaio 2001, gli stranieri
extracomunitari a condizione che
fossero titolari di carta di
soggiorno. Quest'ultima, si
ricorda, è stata ppi sostituita dal
«permesso di soggiorno Ce per
soggiornanti di lungo periodo»
che il cittadino straniero può
richiedere, per sé
TEMI PREVIDENZIALI
stesso e per i propri familiari,
qualora sia in possesso dei
seguenti requisiti: • soggiorno in
Italia da almeno cinque anni in
regola con il permesso di
soggiorno; • reddito non inferiore
all'importo annuale dell'assegno
sociale (5.830,76 euro nel 2015).
Per la Corte questa parte della
disposizione non è legittima. «Le
ragioni», spiega nella sentenza,
«sono le stesse della precedente
sentenza n. 40/2013 con cui ha
dichiarato non costituzionale la
stessa norma con
I precedenti Sentenza n. 306 del 2008 Sentenza n. 11 del
2009 Sentenza n. 187 del 2010 Sentenza n. 329 del 2011
Sentenza n. 40 del 2013 Sentenza n. 22 del 2015
Sentenza n. 306 del 2008 Sentenza n. 11 del 2009
Sentenza n. 187 del 2010 Sentenza n. 329 del 2011
Sentenza n. 40 del 2013 Sentenza n. 22 del 2015
Indennità di accompagnamento per inabilità Pensione
d'inabilità Assegno mensile d'invalidità Indennità di
frequenza Indennità di accompagnamento Pensione
d'invalidità e indennità speciale (ciechi) Sentenza n. 306
del 2008 Sentenza n. 11 del 2009 Sentenza n. 187 del
2010 Sentenza n. 329 del 2011 Sentenza n. 40 del 2013
Sentenza n. 22 del 2015 Indennità di accompagnamento
per inabilità Pensione
riferimento all'indennità di
accompagnamento». Ciò che non è
legittimo, per la Corte, anche in
questo caso, è sempre la presenza
del requisito della carta di
soggiorno, che porta a una
discriminazione e disparità di
trattamento. Come allora, anche
adesso la Corte osserva che
«nell'ipotesi in cui vengano in
rilievo provvidenze destinate al
sostentamento della persona
nonché alla salvaguardia
di condizioni di vita accettabili per
il contesto familiare in cui il
disabile si trova inserito, qualsiasi
discrimine fra cittadini e stranieri
legalmente soggiornanti nel
territorio dello Stato, fondato su
requisiti diversi da quelli previsti
per la generalità dei soggetti,
finisce per risultare in contrasto
con il principio di non
discriminazione», per come
interpretato dalla Corte europea dei
diritti dell'uomo.
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chi miil
I vitalizi e la necessità, «unica operazione
possibile», di ricalcolarli su base
contributiva sono il tema centrale del suo
intervento: difende la sua idea e attacca chi
la contesta, a suo avviso «per interessi
personali». Il presidente dell'Inps, Tito
Boeri, è l'atteso ospite del convegno
Politiche previdenziali e nuovo welfare
organizzato a Campobasso. Da qui, dalla
quieta provincia, replica in maniera diretta
alle contestazioni che gli sono piovute
addosso a seguito della pubblicazione, li
na settimana fa, della proposta di riforma
pensionistica avanzata dall'Istituto nazionale
di previdenza. «Una discussione
stucchevole. La storia dell'Inps è una storia
di proposte - ammonisce Boeri -. Noi
veniamo chiamati in Parlamento per fare
proposte, c'è una interlocuzione costante con
i ministeri». Così difende anche la scelta di
rendere pubblico il documento: «Non
avremmo mai messo il testo sul sito dell'Inps
se questa scelta non fosse stata concordata
con il
governo». Questo, per chiarire il metodo.
Nel merito, evidentemente principale punto
di scontro, Boeri non ha dubbi: «La proposta
che facciamo è quella di ricalcolare i vitalizi
sulla base dei principi del sistema
contributivo. Le persone che hanno fatto
carriera politica e hanno avuto cariche
elettive riceveranno un vitalizio che è
proporzionato ai contributi che hanno
versato. In alcuni casi, questo comporterà
anche una riduzione del 50-60%».
TEMI PREVIDENZIALI
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Mercoledì
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Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio Alla Regione Lazio il Tir è un po' speciale Esclusivo: liquidazioni d'oro ai dipendenti, a giorni la
valutazione delFInps sulla legittimità. E il palazzo trema... Alla Regione Lazio il Tir è un po' speciale Esclusivo: liquidazioni d'oro ai dipendenti, a giorni
la valutazione delFInps sulla legittimità. E il palazzo trema... guando ha letto la nota sui « Problemi interpretativi nella quantificazione dell'Indennità di
fine servizio» consegnatagli dal suo capo del personale, il presidente dell'Arsial Antonio Rosati è saltato sulla sedia L'ipotesi di quel testo, appena velata da
qualche prudente formulazione tecnica, era (ed è) che l'Agenzia regionale per lo sviluppo dell'agricoltura del Lazio da lui guidata stia pagando ai
dipendenti liquidazioni così generose da costituire un vero e proprio regalo Da qui una richiesta di chiarimenti all'Inps, partita a fine ottobre, la cui risposta
è attesa a giorni Nel frattempo, per orientarsi nel labirinto delle norme, Rosati ha incaricato Alla Regione Lazio il Tir è un po' speciale Esclusivo:
liquidazioni d'oro ai dipendenti, a giorni la valutazione delFInps sulla legittimità. E il palazzo trema... guando ha letto la nota sui « Problemi interpretativi
nella quantificazione dell'Indennità di fine servizio» consegnatagli dal suo capo del personale, il presidente dell'Arsial Antonio Rosati è saltato sulla sedia
L'ipotesi di quel testo, appena velata da qualche prudente formulazione tecnica, era (ed è) che l'Agenzia regionale per lo sviluppo dell'agricoltura del Lazio
da lui guidata stia pagando ai dipendenti liquidazioni così generose da costituire un vero e proprio regalo Da qui una richies i suoi uffici di fare qualche
ricerca II risultato è una stona, di cui Panorama ha ottenuto gli elementi essenziali, che va molto al di là della piccola Arsial È venuto fuori che fin dal
lontano 19791 dipendenti della Regione Lazio percepiscono una liquidazione assai superiore agli altri lavoratori italiani, sia del settore pnvato sia pubblico
Queste «gratifiche», prive di qualunque motivazione, sono state cancellate nel 2002 con l'abrogazione della legge regionale che le aveva istituite, per poi
rispuntare dal nulla pochi mesi dopo in forza di un semplice regolamento Sono sopravvissute fino allo scorso luglio, quando la giunta di Nicola Zingaretti
ha approvato un regolamento per riportare (m parte) il trattamento dei dipendenti regionali alla a di chiarimenti all'Inps, partita a fine ottobre, la cui
risposta è attesa a giorni Nel frattempo, per orientarsi nel labirinto delle norme, Rosati ha incaricato Alla Regione Lazio il Tir è un po' speciale Esclusivo:
liquidazioni d'oro ai dipendenti, a giorni la valutazione delFInps sulla legittimità. E il palazzo trema... guando ha letto la nota sui « Problemi interpretativi
nella quantificazione dell'Indennità di fine servizio» consegnatagli dal suo capo del personale, il presidente dell'Arsial Antonio Rosati è saltato sulla sedia
L'ipotesi di quel testo, appena velata da qualche prudente formulazione tecnica, era (ed è) che l'Agenzia regionale per lo sviluppo dell'agricoltura del Lazio
da lui guidata stia pagando ai dipendenti liquidazioni normalità Peccato che abbia anche messo nero su bianco l'impossibilità di chiedere soldi indietro
(perfino per le anticipazioni già ottenute su liquidazioni future) e che si sia dimenticata di dare qualunque pubblicità alla cosa, tant'è che all'Arsial se ne
sono accorti per puro caso Ora, se PInps confermerà che le liquidazioni «de noantri» (per dirla alla romanesca) sono illegittime, si apriranno interrogativi
interessanti A quanto ammonta il danno erariale accumulato finora2 Quali amministratori sono responsabili di aver regalato, almeno dal 2002, decine di
milioni ai loro dipendenti2 Quante probabilità ci sono che altre Regioni si siano prese analoghe libertà2(Stefano Caviglia) © RIPRODUZIONE
RISERVATA così generose da costituire un vero e proprio regalo Da qui una richies i suoi uffici di fare qualche ricerca II risultato è una stona, di cui
Panorama ha ottenuto gli elementi essenziali, che va molto al di là della piccola Arsial È venuto fuori che fin dal lontano 19791 dipendenti della Regione
Lazio percepiscono una liquidazione assai superiore agli altri lavoratori italiani, sia del settore pnvato sia pubblico Queste «gratifiche», prive di qualunque
motivazione, sono state cancellate nel 2002 con l'abrogazione della legge regionale che le aveva istituite, per poi rispuntare dal nulla pochi mesi dopo in
forza di un semplice regolamento Sono sopravvissute fino allo scorso luglio, quando la giunta di Nico
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Domande a quota SOmila - Attesi 4 miliardi
Dal rientro dei capitali al Tesoro già 3,2
miliardi A pochi giorni dalla chiusura della
finestra di rientro dei capitali, la voluntary
disclosure ha già portato in dote al Mef 3,2
miliardi di nuove tasse. L'obiettivo di 4
miliardi è vicino. Le domande sono a quota
Somila. Oggi inizia alla Camera l'iter di
conversione definitiva della legge. Domani il
voto. Galimberti »• pagina 6
Lotta all'evasione IL RIENTRO DEI CAPITALI II bilancio Le istanze di adesione al
5 novembre sfioravano quota SOmila II recupero a tassazione I maggiori imponibili
emersi finora sono quantifìcabili in oltre 7 miliardi
La voluntary incassa 3,2 miliardi II gettito è sempre più
vicino all'obiettivo di 4 miliardi fissato dall'Economia
Alessandro Galimberti MILANO
Alla vigilia della conversione
definitiva del decreto prevista per
domani alla Camera - gli indici della
voluntary disclosure segnano una
forte accelerazione. I dati del Mef,
presentati martedì alla commissione
Finanze del Senato dal
sottosegretario Enrico Zanetti,
parlano di 79.258 istanze di
emersione depositate al 5 novembre
scorso, con una previsione di gettito
fiscale di 2,5 miliardi di euro.
L'ipotesi di cassa è stata ottenuta spiega la nota firmata dal direttore
dell'agenzia delle Entrate, Rossella
Orlandi - applicando «aliquote
medie cautelative» sui maggiori
imponibili che emergono dalle
"autodenunce" che ammontano a
poco più di 7,4 miliardi tra imposte
sui redditi, imposte sostitutive delle
imposte sui redditi, Irap evasa, Iva
non versata, maggiori ritenute e
contributi previdenziali contestati. I
dati vanno comunque letti in una
prospettiva temporale, tenendo sullo
sfondo il complicato cammino della
legge e soprattutto della proroga dei
termini di accesso alla Vd,
approvata sul filo di lana a fine
settembre. Solo 40 giorni fa il
governo poteva annunciare, insieme
alla riapertura della finestra fino al
30 novembre, la raggiunta copertura
delle clausole di salvaguardia per 14
miliardi sulle accise carburante e
sugli acconti Ires/Irap. Il 5
novembre miliardi (stima
prudenziale), L'obiettivo target del
Mef
CONGIUNTURA
valutaria della Cdf sono 1.655,
vale a dire più del 2% delle
istanze. Un dato solo
apparentemente basso,
considerato che chi si
"autodenuncia" al Fisco non
dovrebbe rischiare sulla
questione "lavaggio", e che è
ancor più sorprendente (o
indicativo) se si pensa che a
settembre, prima del decreto
LOTTA AL DENARO
"Certezza", le Sos erano solo
SPORCO Professionisti e
186. Se è presto per fare
l'equazione "grandi
intermediari che hanno
presentato le pratiche hanno fortune=maggior rischio
riciclaggio", certo la simmetria
dovuto fare il test
antiriciclaggio: segnalazioni meriterà di essere approfondita
una volta che le procure della
a quota 1.655
Repubblica avranno scremato le
segnalazioni. Suggestiva, e
©RIPRODUZIONE RISERVATA
come tale fuorviantea una lettura
superficiale, la ripartizione
fonti interne dell'Agenzia lo
geografica delle segnalazioni di
considerano ormai
sospetto riciclaggio: il 60% è al
"inevitabilmente" raggiunto. La Nord, meno del 9 % al Centro,
curva ascendente di ottobre in
un infinitesimo a Sud e nelle
realtà dimostra un altro effetto
Isole, il 30 % è invece
atteso: la pubblicazione del
difficilmente contestualizzabile
decreto "Certezza" del 2
grazie alla fantasia
settembre scorso - che ha
ingegneristica messa in campo
congelato il raddoppio dei
talvolta per nascondere origine e
termini di accertamento da reato "base" delle (ex) fortune di
fiscale - ha realmente sbloccato paradisi. Di certo, invece,
le grandi fortune e convinto al
emerge la responsabilizzazione
rientro i possessori di capitali
dei professionisti in questa
sopra il forfait (fissato dalla
materia: una segnalazione su 3
legge a 2 milioni). Questo
(in totale 546) è arrivata alla Uif
addentellato cronologico rende
da parte del professionista che
ancor più interesha "accompagnato" il rientro.
Oggi intanto inizia alla Camera
sante l'analisi delle segnalazione
l'ultimo miglio per la
di operazioni sospette di
conversione definitiva in legge
riciclaggio, dati emersi ieri a
del decreto che ha allungato
margine del convegno organizzato l'accesso alla Vd fino al 30
da Generali al centro Congressi
novembre prossimo. Il voto
Stelline di Milano. Le "Sos"
finale dell'Aula è previsto per
inviate al io novembre dall'Unità
domani. Sorprese bandite, in
di informazione finanziaria al
ballo ci sono 4 miliardi.
Nucleo di Polizia
- cioè solo un mese dopo - il
gettito era quasi raddoppiato a
2,5 maalSole24Orerisultache,
aieri sera, il dato di gettito è
già salito a 3,2 miliardi. mai
rivelato ufficialmente-, che
èdÌ4miliardi,appareora
davvero a portata di mano,
tanto che
Segnalazione «Sos» • La
segnalazione di operazione
sospetta (Sos) è prevista
dall'articolo 41 del decreto
legislativo 231/2007, che
obbliga intermediar!
finanziari (banche ma non
solo), professionisti,
revisori e altri operatori
non finanziari di portare a
conoscenza della Unità di
informazione finanziaria,
operazioni per le quali
«sanno, sospettano o hanno
ragionevoli motivi per
sospettare che siano in
corso o che siano state
compiute o tentate
operazioni di riciclaggio o
di finanziamento del
terrorismo»
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miliardi 79.258 7,4 Alla stessa data - 5 novembre - i maggiori imponibili emersi dalle SOmila
istanze ammontavano a circa 7,4 miliardi, di cui 1,5 di imposte sui redditi; 5,2 di imposte
sostitutive delle imposte sui redditi; 421 milioni di euro di Irap non versata; 216 milioni di Iva;
H milioni di euro di maggiori ritenute; e infine 54 milioni di contributi previdenziali evasi
MAGGIORE IMPONIBILE EVASIONE EMERSA • IL GETTITO Le istanze di rientro
volontà rio/emersione dei capitali depositate al 5 novembre scorso sfioravano le SOmila unità.
La grande dovuta all'entrata in vigore LE ISTANZE I numeri LE ISTA del decreto "Certezza"
sul raddoppio dei termini pena le-sta portando le domande di regolarizzazione molto vicino
alle proiezioni (ufficiose) dell'Agenzia, vale a dire quota lOOmila LEISTANZE le a dire quota
lOOmila ose) dell'Agenzia, vale o vicino alle proiezioni i regolarizzazione molto ta portando le
domande di i pena le-sta portando le sul raddoppio dei termini del decreto "Certezza" sul LE
ISTANZE I numeri LE ISTANZE Le istanze di rientro volontà rio/emersione dei capitali
depositate al 5 novembre scorso sfioravano le SOmila unità. La grande e LE ISTANZE I
numeri LE ISTA del decreto "Certezza" sul raddoppio dei termini pena le-sta portando le
domande di regolarizzazione molto vicino alle proiezioni (ufficiose) dell'Agenzia, vale a dire
quota lOOmila LEISTANZE EVASIONE EMERSA • IL GETTITO Alla stessa data - 5
novembre - i maggiori imponibili emersi dalle SOmila istanze ammontavano a circa 7,4
miliardi, di cui 1,5 di imposte sui redditi; 5,2 di imposte sostitutive delle imposte sui redditi;
421 milioni di euro di Irap non versata; 216 milioni di Iva; H milioni di euro di maggiori
ritenute; e infine 54 milioni di contributi previdenziali evasi MAGGIORE IMPONIBILE AIS
novembre scorso, l'Agenzia stimava un recupero di 2,5 miliardi di gettito (ottenuto applicando
gli sconti medi previsti dalla legge sulla Vd). A ieri sera però la stima è già lievitata a 3,2
miliardi, con dovuta allo sblocco dei "grandi" rientri con ildecreto "Certezza" di settembre.
Entro fine mese l'Agenzia conta di arrivare altarget di 4 miliardi LE TASSE DA «VD» NZE le
a dire quota lOOmila ose) dell'Agenzia, vale o vicino alle proiezioni i regolarizzazione molto
ta portando le domande di i pena le-sta portando le sul raddoppio dei termini del decreto
"Certezza" sul LE ISTANZE I numeri LE ISTANZE Le istanze di rientro volontà rio/
emersione dei capitali depositate al 5 novembre scorso sfioravano le SOmila unità. La grande e
LE 79.258 7,4 miliardi 3,2 IST miliardi NZE I nu RICICLAGGIO eri LE ISTA A ieri le
segnalazioni di sospetto riciclaggio inoltrate alla Uif (Unità di informazione finanziaria) nelle
operazioni di rientro di ca pita le rappresentavano oltre il 2% delle istanze. Un dato solo
apparentemente basso, considerato che chi si "dichiara" dovrebbe essere in condizioni di piena
compliance, e quindi senza rischi di complicazioni SEGNALAZIONI del decreto "Certezza"
sul raddoppio dei termini pena le-sta portando le domande di regolarizzazione molto vicino
alle proiezioni (ufficiose) dell'Agenzia, vale a dire quota lOOmila LEISTANZE EVASIONE
EMERSA • IL GETTITO Alla stessa data - 5 novembre - i maggiori imponibili emersi dalle
SOmila istanze ammontavano a circa 7,4 miliardi, di cui 1,5 AREE PIÙ A RISCHIO •
INTERMEDIARI di imposte sui redditi; 5,2 di impos Oltre il 59% delle segnalazioni di
sospetto riciclaggio arrivano dal Nord del paese (975), solo l'8,7% dal Centro
(145),mentrealSud(0,73%, 12 segnalazioni) e Isole (idem) le irregolarità segnalate sono
episodiche. Va sottolineato cheil 30% delle segnalazioni sospette non sono geograficamente
localizzabili perchèfanno riferimento a società e/o strutture giuridiche di difficile
"ricostruzione" e sostitutive delle imposte sui redditi; 421 milioni di euro di Irap non versata;
216 milioni di Iva; H milioni di euro di maggiori ritenute; e infine 54 milioni di contributi
previdenziali evasi MAGGIORE IMPONIBILE AIS novembre scorso, l'Agenzia stimava un
recupero di 2,5 miliardi di gettito (ottenuto applicando gli sconti medi previsti dalla legge sulla
Vd). A ieri sera però la stima è già SEGNALAZIONI DAL SUD lievitata a 3,2 mili Le
segnalazioni antiriciclaggio che stanno emergendo nella voluntary disclosure hanno trend
molto diversi rispetto alle75mila registrate ogni anno dalla Uif. Qui la percentuale delle banche
supera di poco il53% (a fronte di oltre il 90) mentre spiccano le segnalazioni inoltrate dai
professionisti (33%). Il dato si spiega con la circostanza che nelle "vd" è sempre indispensabile
la consulenza di avvocati e commercialisti rdi, con dovuta allo sblocco dei "grandi" rientri con
ildecreto "Certezza" di settembre. Entro fine mese l'Agenzia conta di arrivare altarget di 4
miliardi LE TASSE DA «VD» NZE le a dire quota lOOmila ose) dell'Agenzia, vale o vicino
alle proiezioni i regolarizzazione molto ta portando le domande di i pena le-sta portando le sul
raddoppio dei termini del decreto "Certezza" sul LE ISTANZE I numeri LE ISTANZE Le
istanze SOS DEI PROFESSIONISTI di rientro volontà rio 1.655 24 emersione dei 546 cap
CONGIUNTURA
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Mef. «Taglio Tasi è politico? Ogni intervento
su tasse lo è» Padoan: l'Italia non chiede troppa
flessibilità alla Ue
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Laura Di Pillo ROMA Rivendica
l'azione di Governo e i risultati
delle riforme avviate. Rilancia sul
taglio delle tasse, su flessibilità e
spending review che non decolla.
Il ministro dell'Economia Pier
Carlo Padoan incassato l'upgrade
di Moody's al sistema bancario
italiano, parla in una video
intervista al quotidiano britannico
Financial Times. L'Italia non
chiede troppa flessibilità alla Ue
puntualizza subito. «Accade che in
alcuni ambienti l'Italia sia vista
come un Paese che sta chiedendo
troppo. Rifiuto del tutto
quest'argomentazione» spiega il
ministro a proposito della
maggiorflessibilità chie-
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sta a Bruxelles sui conti
pubblici a fronte delle riforme.
Parla di fisco: sul taglio delle
tasse sulla prima casa definito
nella Legge di stabilità «non è
l'unico: abbiamo iniziato nel
2014 con le tasse su lavoro,
investimenti e immobiliare.
Nel complesso - aggiunge - sia
le famiglie che le imprese oggi
godono di una tassazione più
bassa» e su questa linea «
continueremo nel 2017 e
oltre» sottolinea Padoan. «
Eliminare le tasse sulla prima
casa ha un impatto positivo per
80% della popolazione che
CONGIUNTURA
possiede l'abitazione in cui
vive e questo - ricorda - da non
solo ungrande sollievo a tutte
le famiglie, incluse quelle a
basso reddito ma aumenta
anche la Una misura «alla
Berlusconi?» si chiede
retoricamente Padoan. «Può
darsi. La mia risposta è,
mostratemi un qualsiasi taglio
delle tasse che non Facendo
poi riferimento alla ripresa
dell'economia, il ministro
riconosce che «il Quantitative
Easing della Bce aiuta tutti i
paesi dell'Eurozona, ma
alitalia secondo me si registra
un impatto aggiuntivo delle
misure adottate dal governo,
da quelle strutturali, come il
Jobs Act, a quelle fiscali, come
i benefici per chi assume a
tempo indeterminato». In
merito alla spending review e
alle dimissioni dell'ultimo
commissario Roberto Perotti,
Padoan ammette: «Abbiamo
avuto tagli di spesa
significativi nella precedente
legge di bilancio, e in quella di
quest'anno saranno pari a 8,5
miliardi. Continueremo su
questa strada, è un po' meno di
quanto messo a preventivo ma
i tagli continuano» e oltre alle
considerazioni economiche
«c'è una decisione politica da
prendere».
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Industria
SETTORI Sulla farmaceutica il
governo rilancia Roberto Turno»
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Salute. Il quarto Healthcare Summit del Sole 24 Ore su sostenibilità, digitalizzazione e
innovazione nel sistema pubblico Sanità, le imprese alzano il tiro Farmindustria e
Assobiomedica: tasse alte e burocrazia - Lorenzin: investite in Italia
Rosanna Magnano Roberto Turno v
«Alle imprese della filiera della
salute, dal farmaco al biomedicale,
chiedo di restare in Italia e di fare
grandi investimenti.
Semplificheremo le norme, daremo
certezza sulla programmazione del
mercato
internoeoffriremounterrenofertile
per gli investitori». La ministra della
Salute, Beatrice Lorenzin, a nome
del Governo spalanca le porte del
Ssn all'industria della Salute dal 4°
Healthcare summit de II Sole 24
Ore che si è svolto, ieri, a Roma. Un
appuntamento centrato quest'anno
sui nuovi modelli del sistema sanità
tra sostenibilità, digitalizzazione e
innovazione. Le imprese apprezzano
le parole di Lorenzin. Ma con
cautela E mettono in guardia:
Farmindustria
lamentailmegatagliodapayback-14
miliardi solo nel 2016 - che
rappresenta una tassa, neppure
occulta, in più. Mentre
Assobiomedica
contestala«
centralizzazionemassiccia» degli
acquisti e le gare al massimo ribasso
che mettono a rischio la qualità dei
prodotti e e delle cure. Insomma: Û
Governo rilancia e le imprese
chiedono certezze, o
l'innovazioneresterà una chimera
Ma la ministra rassicura il settore: «
Oltreaessereilsecondohubd'Europa sottolinea- l'Italia resta un territorio
molto accogliente, non solo per
come è fatto il nostro sistema
sanitario ma ancheper il nostrosistema
di formazione». Per la ministra
Lorenzin le condizioni in Italia sono
quindi favorevoli agli investimenti.
«Dopo tanti anni in cui questo
settoreèstatodemonizzato, oraabbiamo
una strategia industriale nel
biomedicale e un dialogo trasparente e
rigoroso. Con regole certe
Germania Svizzera CrescitadeU'exportdimedicinali «Una cifra che viene
restituita allo ____________________________________ Stato dalle
imprese - attacca - e che sarebbe meglio reinvestire ad In Italia il maggiore
incremento al Mondo dell'export di medicinali esempio per finanziare
l'accesso ai tra il 2010 e il 2014. Miliardi di dollari, Ue28
farmaciinnovativi,invecediessere________________ bilanci». La proposta
è di una riorganizzazionedellagovernanceche dovrebbebasarsisul
mantenimento e il rafforzamento del fondo per gli innovativi, con un fondo
unico per tutta l'assistenza ospedaliera, rimuovendo il tetto e il relativo
meccanismo di ripiano, senza soglie di prodotto o regionali. Punta il dito
contro i danni da "centralizzazionedegliacquisti", invece, Luigi Boggio,
presidentediAssobiomedica. «Le gare
centralizzatepossonoportarerisparmi,manon __ è possibile standardizzare
Scornila _____ dispositivi II rischio è di sacrificare ^_ la qualità. A livello
locale le basi ^B Usa d'asta sono bassissime e non con- _____
templanorinnovazione.Senzacon-Danimarca 6,9 India 5,6 Cina 1,6 0,5
0,3-0,05-0,5-2,7
comunitari. I prezzi dei farmaci sono
più bassi che nel resto d'Europa In
calo del 32% tra il 2OO1 e il 2014
contro il -15% nei BigUe». E solo per
il 2016, ricorda Scaccabarozzi, Ù
ripiano totale a
caricodelleaziendedel"rosso"sulla
spesa farmaceutica ospedaliera
per le imprese della salute».
Mal'industriarestaperplessa«! dati
- ha detto Massimo Scaccabarozzi,
presidentediFarmindustriadimostr
ano che rispetto ad altri comparti
la spesa farmaceutica in Italia è
già sottofinanziata. La spesa
procapite è più bassa del 30%
rispetto ai grandi partner
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avranno a che fare con il
payback». già risentendo
delle conseguenze corrette le
procedure d'acquisto in-
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NEL MIRINO Le associazioni
contestano la centralizzazione
massiccia degli acquisti e le gare al
massimo ribasso che mettono a
rischio le cure
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zienti». Un lek motiv condiviso da
Stefano Folli, ceo di Philips Italia,
Israele e Grecia, che oltre
all'elettronica di consumo punta
forte sull'health technology:
«L'Italia è un Paese
doveconcretizzarelasfidadellatele
medicina. L'innovazione è il
futuro e la vera scommessa per la
sostenibilità.
Uprocessosièattivato,il72%delle
aziende sanitarie hanno investito
in servizi digitali al cittadino. È il
primo passo. Ora si deve puntare
sempre più sull'assistenza sanitaria
"da remoto". Solo cosìfaremo
Sanità 2.0». Pronte le risposte e le
proposte dell'ad di Consip, Luigi
Marroni, che non nega i rischi di
burocratizzare le gare o di
acquistare poca qualità. Ma
precisa che in realtà gran parte
degli acquisti in sanità è gestita in
sede locale da migliaia di stazioni
appaltanti e che al momento su 29
miliardi di acquisti di beni e
servizi in sanità, Consip ne
intercetta solo tre e le centrali
regionali 7,5. Ma ora sono in serbo
delle novità: «Stiamo preparando
un piano industriale specifico e
puntiamo a diventare gli
aggregatori anche dell'offerta, non
solo delladomanda». Comma
sorpresa inarrivo:«Pensiamo,
comefalaDifesa, di sostenere
l'innovazione acquistando prodotti
che ancora non esistono». Un
investimento sul futuro, sul meglio
della tecnologia.
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IL COLLOQUIO/ PIETRO "Lavoro cambia
per innovazione Aiuti ai redditi"
ROSARIA AMATO ROMA.I tagli non sono dovuti solo
alla crisi: per Pietro Ichino, giuslavorista e senatore Pd, le
banche attraversano «un cambiamento epocale».
Professore, le banche erano sovradimensionate «Che le
banche fossero sovradimensionate è l'unico punto su cui
tutti concordano. Tutti sperimentiamo gli effetti
dell'informatica e della telematica: penso soprattutto al
bancomat e allo home banking, ma i cambiamenti epocali
non sono solo questi». La Fabi, ü principale sindacato
bancari, accusa: si tratta solo dell'ennesima riduzione,
nessuna idea di rilancio. «Non conosco il piano
industriale di Unicredit. Ma il compito di valutarlo e di
negoziarne le ricadute sui lavoratori è del sindacato. Il
problema è che i sindacati italiani per lo più non sono
attrezzati per farlo, con il risultato che tendono a
difendere l'esistente». Di quanto dovranno ridursi
personale e filiali «Quando è davvero necessario,
l'aggiustamento degli organici di un istituto bancario,
come di qualsiasi altra impresa, deve poter avvenire
sempre. La domanda più importante è se il sistema delle
relazioni industriali, e più in generale il nostro sistema di
servizi al mercato del lavoro, sono in grado di gestire il
passaggio dall'impresa in crisi a quella più solida e
produttiva assicurando ai lavoratori la necessaria
sicurezza economica e professionale. Senza questo, è
difficile che la produttività possa L'Abi ha presentato
numeri sorprendenti sulla diffusione dei social network.
Le filiali si stanno trasformando in "salotti". Gli sportelli
tradizionali diventeranno obsoleti nel giro di alcuni anni
o un certo numero dovrà rimanere sul territorio «Questo
è uno dei grandi mutamenti in atto, ma non il solo.
Dobbiamo renderci conto che l'innovazione tecnologica
ha sempre prodotto la riduzione di determinate mansioni;
ma il risultato dell'evoluzione, sul medio e lungo termine,
non è mai stato una riduzione complessiva
dell'occupazione: semmai il contrario. Questo processo
va favorito, non ostacolato. Ma questo va fatto
sostenendo
CONGIUNTURA
Come «Innanzitutto con un buon trattamento
complementare di disoccupazione negoziato
con l'azienda che licenzia. Poi c'è tutto il
nuovo discorso sul contratto di
ricollocazione, cioè l'assistenza intensiva per
la riqualificazione e il reperimento della
nuova occupazione: il settore bancario in
parte è già, e ancor più potrà diventare, un
settore leader per entrambi gli aspetti».
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Estratto da pag.
Giovedì
12/11/2015
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Diffusione Testata
Ezio Mauro
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Sud, sgravi più forti a chi assume
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Modifiche del governo perii Mezzogiorno, torna il credito d'imposta sugli investimenti. Padoan: "Sulla Tasi come
Berlusconi? Forse, ma la scelta politica è continuare a ridurre le tasse". Spunta sanatoria sulle spiagge
ROBERTO PETRINI ROMA Si profila un rafforzamento delle misure
per il Sud: la decontribuzione per circa 8.000 euro che ha avuto effetto
positivo sull'occupazione e che la "Stabilità" dal prossimo anno riduce
al 40 per cento, circa 3000 euro, per il Mezzogiorno sarà mantenuta
integra ai livelli del 2015. In bilico la durata, se la proroga sarà triennale
l'importo sarà leggermente più basso, se biennale sarà mantenuto al 100
per cento. Interventi anche per le imprese del Sud: torna lo sconto
fiscale sotto forma di credito d'imposta per l'intero ammontare per gli
investimenti. «Il governo è d'accordo, stiamo valutando le
compatibilita», ha spiegato ieri il capogruppo del Pd in commissione
bilancio del Senato, Giorgio Santini dopo un vertice con la ministra
Boschi, i sottosegretari Baretta e De Vincenti. Battessimo del fuoco per
il primo emendamento approvato in Comissione Bilancio al Senato. Fa
salvi i 700 funzionari retrocessi dal Tar al ruolo di semplici impiegati,
mentre la vicenda degli 800 dirigenti «bocciati» dalla
Corte costituzionale e relativo concorso, oggetto di altri
emendamenti, resta ancora congelata e oggetto di
polemiche. La vicenda riguarda circa 700 funzionari
dell'Agenzia delle entrate, retrocessi, dopo oltre otto anni,
al rango di semplici impiegati per irregolarità formali del
concorso: ora il trattamento economico, in attesa di un
nuovo concorso, verrà garantito. Resta invece ancora
oggetto di polemica l'altra questione relativa agli 800
dirigenti bocciati dalla Consulta e che dovranno espletare
un nuovo concorso entro la fine del 2016. Alcuni
emendamenti del Pd propongono maggiore garanzie per
le posizioni degli ex dirigenti, aggiuntive rispetto al ddl
Enti locali che aveva già affrontato la vicenda, ma Scelta
civica teme «sanatorie» e fa muro. Tutto resta dunque,
per ora, congelato. Dalle colonne del financial times
intanto il ministro dell'Economia Padoan in una intervista
fa quadrato sulla legge di stabilità: l'abolizione della Tasi
è un'imposta alla
al 100 per cento come
quest'anno. Saranno
invece ridotti al 40 per
il resto del territorio
nazionale
AGENZIA ENTRATE
Salvataggio per i 700
funzionari dell'Agenzia
delle entrate declassati ad
impiegati. Lo prevede un
emendamento approvato
ieri. Resta aperto il nodo
dei dirigenti
SALVA SPIAGGE
Spunta l'ennesima
moratoria per chi gestisce
le spiagge in concessione.
L'emendamento è stato
presentato da Area
popola re e sana il
mancato versamento del
canone
Berlusconi? «Forse», ha ammesso il ministro. «Ma la mia
risposta - ha aggiunto - è: mostrami un qualsiasi taglio
delle tasse che non abbia implicazioni politiche». Padoan
ha ricordato che l'eliminazione della Tasi «impatta
positivamente sull'80 per cento della popolazione italiana
e che il taglio delle tasse continuerà nel 2017 e oltre e che
il debito cala dopo otto anni». «L'Italia è sulla strada
giusta», ha detto ieri Renzi a Die Welt. La stabilità si
avvia intanto verso il voto di fiducia previsto in aula tra il
18 e il 20 novembre dove la maggioranza può contare su
170 voti su 321. Al Senato i temi più sensibili: casa e
contante, mentre pensioni e giochi slitteranno alla
Camera Sui due temi caldi, Tasi e contante, Alfano si è
espresso duramente: «II Pd se ne faccia una ragione su
Imu-Tasi e contante nessun passo indietro», non è escluso
tuttavia che si possano introdurre alcune correzioni come
un tetto più basso per i money transfer e il ripristino della
tracciabilità per affitti e Tir.
SGRAVI SUD II governo
pronto a potenziare gli
sconti contributivi per il
Sud che rimarranno
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