INDICAZIONI PER L’ELABORAZIONE DELLA TESI LO SCHEMA CLASSICO FRONTESPIZIO INDICE PREMESSA INTRODUZIONE SCOPO MATERIALI E METODI RISULTATI DISCUSSIONE CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA ALLEGATI L’ INDICE Opportuno elencare capitoli e paragrafi secondo la modalità utilizzata dalle norme di buona tecnica ( es. 1.5.1). Le pagine dell’elaborato seguono i numeri arabi, le pagine dell’indice hanno numerazione a parte e seguono i numeri romani. LA PREMESSA 1) PREMESSA La decisione di approfondire la tematica della valutazione dell’esposizione al caldo durante le lavorazioni di asfaltatura in estate, nasce da un’indagine preliminare, effettuata nel 2009 su quattro imprese specializzate della provincia di Pordenone. Questa ricognizione, pur limitata, ha evidenziato che solo in un caso il documento di valutazione dei rischi della ditta, previsto dall’art. 28 del DLgs 81/2008, prendeva in esame il rischio di esposizione ai fattori macroclimatici avversi, peraltro in modo assolutamente generico e senza il supporto di alcuna indagine strumentale. In nessun documento erano state programmate misure tecniche, organizzative e procedurali, idonee alla mitigazione delle problematiche correlate all’esposizione al rischio, ne’ erano stati adottati protocolli di sorveglianza sanitaria mirati. Nella PREMESSA, che può essere integrata nell’ INTRODUZIONE, vengono sinteticamente spiegati i motivi che hanno portato alla scelta dell’argomento di tesi. L’ INTRODUZIONE E’ necessaria per fornire al pubblico ed ai componenti della Commissione che non sono esperti in materia, le conoscenze di base per poter seguire lo sviluppo del lavoro e valutarlo. Fanno tipicamente parte dell’introduzione i riferimenti normativi, le conoscenze mediche, ecc. 1) INTRODUZIONE 1.1) CONDIZIONI DI BENESSERE TERMICO, AMBIENTI SEVERI E MODERATI 1.2) OMEOERMIA E BILANCIO TERMICO, ASPETTI FISICI E FISIOLOGICI 1.3) DISORDINI E PATOLOGIE DA ESPOSIZIONE AL CALORE 1.3.1) DISORDINI DA PROTRATTO FUNZIONAMENTO DEI MECCANSIMI DI TERMOREGOLAZIONE 1.3.2) DISORDINI DA BLOCCO DEI MECCANSIMI DI TERMOREGOLAZIONE 1.4) ACCLIMATAZIONE E ADATTAMENTO 1.5) RICOGNIZIONE DEI RIFERIMENTI NORMATIVI E TECNICI VIGENTI 1.5.1) IL “TESTO UNICO” PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEL LAVORO 1.5.2) LE LINEE GUIDA E LE BUONE PRASSI LO SCOPO 2) SCOPO DELLA TESI Il presente lavoro vuole quindi portare un contributo alla valutazione dell’esposizione al caldo per le persone addette alle lavorazioni di asfaltatura, eseguite durante l’estate, mediante la rilevazione dell’indice WBGT. Lo SCOPO riporta le parole chiave usate anche per il titolo. Deve essere sintetico al massimo. MATERIALI E METODI La sezione può anche essere sdoppiata in due distinti paragrafi. Nei MATERIALI viene descritto “con che cosa” e “su che cosa” si è lavorato: attrezzature, luoghi, indici di rischio, campioni selezionati di lavoratori, ecc. Nei METODI si spiega come si è proceduto, utilizzando il criterio cronologico e senza anticipare i risultati. 3) MATERIALI E METODI 3.1) L’INDICE WBGT 3.2) GLI INDICATORI SEMPLIFICATI 3.3) LA STRUMENTAZIONE 3.4) IL QUESTIONARIO 3.5) LE INDAGINI SVOLTE RISULTATI E DISCUSSIONE La sezione può essere sdoppiata, ma risulta più facile accompagnare ogni serie di risultati con un commento critico. Se si opta per la divisione in due paragrafi distinti, non ci devono essere anticipazioni o ripetizioni. In questo caso, i risultati vanno presentati in modo asettico. 4) RISULTATI 4.1) LE MISURAZIONI DELL’INDICE WBGT, ESTATE 2009 4.2) I DATI RACCOLTI DAI QUESTIONARI 4.3) GLI INDICATORI SEMPLIFICATI ED IL CONFRONTO CON I VALORI DELL’INDICE WBGT RILEVATI NEL CORSO DELL’ ESTATE 2010 4.4) DISCUSSIONE CONCLUSIONI Le CONCLUSIONI devono sintetizzare al meglio il lavoro svolto e integrarsi perfettamente con lo SCOPO ed il titolo della tesi. Si può procedere per punti: … ci siamo interessati di… … abbiamo provveduto a misurare qualcosa … … ottenendo un certo risultato … … che ci porta ad affermare che … … e proporre altro … La sintesi deve essere stringata e lasciare un po’ di curiosità per la lettura del lavoro; non è opportuno superare le due facciate ! CONCLUSIONI 5) CONCLUSIONI La valutazione dell'esposizione al caldo durante le lavorazioni di asfaltatura svolte nel periodo estivo, effettuata mediante la rilevazione strumentale dei parametri ambientali di cui alla Norma UNI EN 27243:1996 per l’elaborazione dell’indice WBGT ha dimostrato, nelle rilevazioni dell’estate del 2009 e del 2010, la sussistenza di rischi per la salute degli addetti in talune giornate di lavoro caratterizzate da elevate temperature dell'aria, elevata umidità e irraggiamento solare. I sopralluoghi sui cantieri e l’elaborazione dei questionari, somministrati ad un campione rappresentativo di operatori delle imprese oggetto di studio, hanno fatto emergere carenze nell’adozione delle misure di mitigazione del rischio quali l'informazione e formazione, la fornitura strutturata e garantita di acqua da bere e per rinfrescarsi sui cantieri mobili temporanei, la dotazione di vestiario adeguato, l'ombreggiatura dei mezzi d’opera, la sorveglianza sanitaria e la definizione di protocolli di primo soccorso. A maggior ragione, non risultavano adottate altre misure di prevenzione, maggiormente onerose, quali la variazione dell’orario estivo di lavoro e l'introduzione di pause di recupero fisiologico. I questionari hanno anche consentito di rilevare come una quota importante delle maestranze adottasse comportamenti alimentari e voluttuari poco adeguati alla riduzione degli effetti dell’esposizione al calore e degli altri rischi propri della mansione in argomento. CONCLUSIONI La ricerca di una correlazione tra una serie di ventitre rilevazioni strumentali dell’indice WBGT, svolte nel luglio 2010, ed il responso fornito dagli indicatori semplificati reperibili in letteratura, adottati da Francia e Svizzera e basati sull’utilizzo di dati meteoclimatici di comune reperimento, forse anche per la limitatezza dello studio, non ha fornito risposte esaurienti. Posto che attualmente, in attesa di ulteriori studi, la valutazione del rischio di esposizione al calore sembra non poter prescindere dalla rilevazione quantomeno dell’indice WBG, si è ritenuto necessario fornire alle imprese, ai lavoratori ed alle loro rappresentanze, un'informazione di base sulle problematiche connesse all’esposizione al clima caldo, anche al fine di promuovere l’adozione di quelle misure tecniche e organizzative concretamente attuabili, che potrebbero e dovrebbero essere comunque realizzate. A questo proposito è stato redatto un opuscolo informativo (Allegato n. 5). L’opuscolo trae spunto da specifiche indicazioni operative fornite negli Stati Uniti dal National Institute for Occupational Safety and Health [29] ed in Europa dall’Istituto Nazionale Svizzero di Assicurazione contro gli Infortuni – SUVA [30]. Tale materiale informativo è finalizzato a promuovere condizioni di lavoro meno pregiudizievoli per la salute e svilenti della dignità degli operatori, nonchè una situazione di maggior rispetto delle previsioni normative attuali. BIBLIOGRAFIA Nella scrittura dell’elaborato, ogni qualvolta l’argomento esuli dalle competenze proprie della nostra figura professionale, è necessario dare un sostegno a quanto si afferma, si cita o si riassume. Le citazioni letterali vanno inserite tra virgolette o riportate in carattere corsivo, con un riferimento all’autore. Oltre ai quadri clinici riportati, sono da menzionare una serie di disagi e disturbi psicologici che, come rilevato da C. Melino, si manifestano senza altra sintomatologia consistente a carico di altri organi ed apparati [5] e sono generalmente caratterizzati … La BIBLIOGRAFIA e la SITOGRAFIA WEB possono essere citate insieme, “in ordine di apparizione” utilizzando un numero progressivo tra parentesi quadre. La citazione bibliografica rispetta le seguenti regole: . Numero di riferimento, tra parentesi quadre . Cognome e iniziale del nome dell’autore che viene citato, letteralmente o come sintesi di concetti da egli espressi . Anno dell’edizione tra parentesi tonde . Titolo dell’opera (o del tomo, seguito da “in” e dal titolo dell’opera) . Cognome e iniziale del nome degli autori dell’opera (se sono più di tre, è sufficiente indicare il primo seguito dalla dicitura “et al.” ) . Numero dell’edizione . Luogo di edizione e Casa Editrice . Capitolo e pagina/e dove si sono reperiti la citazione letterale o i concetti che sono stati riassunti nel lavoro ESEMPIO riferito alla citazione della slide precedente [5] Melino C. (2004), “Il Microclima”, in “Lineamenti di igiene del lavoro”, Melino C. et al., IV Edizione, Roma, Società Editrice Universo, cap.14, p 137. La citazione bibliografica di atti di convegni o di articoli tratti da riviste scientifiche segue regole analoghe: [25] Ghersi R., Mariani S. (2004), “Ruolo del medico competente e sorveglianza sanitaria in lavoratori esposti a stress microclimatico”, in “Atti del Convegno dBA 2004 - Microclima - Valutazione, prevenzione e protezione dei rischi e comfort nei luoghi di lavoro” (Modena 14 ottobre 2004) a cura di Nicolini O. et al., 2, pp15-34. [26] Alberti M. (1986), “Ambienti caldi: confronto tra il criterio WBGT ed il criterio della sudorazione richiesta”, in “Giornale degli Igienisti Industriali”, Milano, 11,4, pp 29-53. La citazione sitografica riporta l’indirizzo della pagina WEB visitata, seguito dalla data dell’ultima visita, dal titolo del documento e data del medesimo: [27] http://www.ispesl.it/documentazione/fattore.asp Ultima visita 30/07/2010 ”DLgs 81/2008 Titolo VIII, Capo I, II, III, IV e V sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all’esposizione agli agenti fisici nei luoghi di lavoro. Indicazioni operative”, Rev. 02 del 10/03/2010. ALLEGATI Gli ALLEGATI si citano nello sviluppo del testo tra parentesi tonde e in carattere corsivo. ALLEGATI • Descrizione sintetica della Norma UNI EN ISO 7933:2005 “Ergonomia dell’ambiente termico. Determinazione analitica e interpretazione dello stress da calore mediante il calcolo della sollecitazione termica prevedibile” – Indice PHS. • Rapporti misurazione indice WBGT estate 2009 • Modello del questionario somministrato • Ciclo operativo lavorazioni asfaltatura e rischi associati • Opuscolo informativo Fa parte degli allegati tutto ciò che appesantirebbe il testo ma fornisce informazioni necessarie sugli argomenti trattati, come ad esempio: estratti della normativa, rapporti di campionamento o analisi, esemplari della modulistica utilizzata per le rilevazioni (es. questionari), fascicoli fotografici, materiale illustrativo, ecc.). Regole per la composizione del testo Tipo carattere: arial / times new roman Dimensione carattere: 12 Interlinea: 1,5 Formato paragrafo: giustificato Margini: sinistro 3,5 cm; superiore, inferiore e destro 2,5 cm Numerazione pagina: esterno pagina in basso Stampa pagina: preferibile su una sola facciata (i colori di foto, grafici e tabelle tendono a trasparire) Non eccedere con le foto, non debordare con il lavoro (una tesi normale consta di una sessantina di facciate). Abstract Al momento della presentazione dell’elaborato finale lo studente deve presentare l’abstract su carta intestata con i seguenti campi : Titolo della tesi “____” Studente xxx Relatore xxx Correlatore xxx Sessioni di tesi del xxxx Abstract Luogo: xxx. Scopo: xxxx. Materiali e metodi: xxxxx Conclusioni: xxxx La presentazione delle diapositive La prima diapositiva ha una struttura identica per tutti. MAX 10 SLIDES 12 MIN TOTALI Evitare di leggere le diapositive. Le diapositive devono essere sintetiche, la comunicazione visiva deve arrivare a segno immediatamente senza interrompere la ricezione della comunicazione verbale, che ne arricchisce il contenuto. I consigli non richiesti … Quel giorno, l’unico “nemico” l’avrete dentro di voi… Fatevene una ragione e cercate di essere sereni nell’esposizione, guardate la Commissione, moderate la gestualità ma non abolitela. Non giocherellate con le mani, i capelli, la penna… Rispettate i tempi e NON fate casino dopo la discussione o la proclamazione. Il consiglio è caldamente esteso a parenti e amici !! Un breve applauso al termine della discussione ed uno più lungo alla proclamazione ci stanno… altro… no!.