ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “J. F. Kennedy” di CUSANO MUTRI
Via Orticelli, 26 - 82033 Cusano Mutri-BN /Tel: 0824 862064-e-mail: [email protected]
NEWS
KENNEDY
LA SCUOLA
...
PA G IN A
IN P R IM A
SCUOLA
SECONDARIA
di I GRADO
Trimestrale dell’Istituto Comprensivo
DUE M ITI DEL VENTESIMO SECOLO:
modelli di democrazia per le nuove generazioni
Anno 7 - Numero 1
a cura della
Redazione
Dicembre 2013
Sommario
John Fizgerald Kennedy
Protagonista della Nostra storia
La nostra scuola, dal 1966, è intitolata a John Fizgerald
Kennedy, 35° presidente americano, di cui il 22 novembre scorso, è ricorso il 50° anniversario del suo assassinio.
Il ricordo di questo tragico evento è stato occasione per
approfondire la storia, la personalità, l’alto senso di giustizia, di uguaglianza, di rettitudine morale, che caratterizzarono l’operato di uno degli uomini più rappresentativi del “secolo breve” e che, in questo difficile momento di
crisi, restano valori imprescindibili a cui fare riferimento.
Quegli stessi valori che portarono alla decisione di intitolare la nostra scuola a questo grande uomo politico.
Il 12 dicembre del 1966 il Collegio dei Docenti presieduto dal preside, prof. Davide Iacobelli, propose, nella scelta di un nome da dare al nostro Istituto, alcuni personaggi che si erano particolarmente distinti, tra cui: Kennedy,
Foscolo, Carducci, Mazzini, Gioberti, Rosmini, Garibaldi,
Virgilio e Michelangelo. Al termine della seduta si giunse
alla scelta di Kennedy, in quanto “uomo di fede, fede
nella grandezza dell’uomo, nel valore insopprimibile
della libertà, nella giustizia, nella possibilità di concordia
e di pace”.
Nato a Brookline il 29 maggio del 1917, Kennedy vinse
le elezioni presidenziali del 1960, da candidato del
Partito Democratico, superando il repubblicano Richard
Nixon. Nel suo discorso inaugurale dopo l’insediamento
alla Casa Bianca, parlò del bisogno di tutti gli americani
di essere cittadini attivi, dicendo: “Non chiedetevi cosa
può fare il vostro paese per voi, chiedetevi cosa potete
fare voi per il vostro paese“.
Sostenitore convinto della “convivenza pacifica” e della
fine del razzismo, ebbe modo di affermare le proprie
idee democratiche e riformiste, la sua convinzione della
necessità di un clima di pace, di libertà e di distensione
tra le superpotenze in epoca di guerra fredda. Infatti, in
uno dei suoi discorsi, chiese alle nazioni del mondo di
unirsi nella lotta contro ciò che chiamò “ i comuni nemici
dell’umanità, la tirannia, la povertà, le malattie e la guerra”. La sua breve presidenza fu segnata da alcuni eventi molto rilevanti: la crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli
antefatti della Guerra del Vietnam e l’affermarsi del
movimento per i diritti civili degli afroamericani. A tal
proposito, nel 1954, la Corte Suprema statunitense si
era pronunciata contro la segregazione razziale nelle
scuole pubbliche; tuttavia c’erano ancora molte scuole,
soprattutto negli stati meridionali, che non rispettavano
questa decisione. Rimanevano, inoltre, in vigore le pratiche di segregazione razziale sugli autobus, nei ristoranti, nei cinema e negli altri spazi pubblici. Migliaia di americani di tutte le razze ed estrazione sociale si unirono
per protestare contro le discriminazioni, che Kennedy,
come Martin Luther King negli stessi anni, combattevano, sostenendo l’integrazione razziale ed i diritti civili di
tutti gli uomini. Il 22 novembre 1963, in Texas, Kennedy
venne assassinato da un fanatico, Lee Oswald, mentre
attraversava in parata la città di Dallas.
La sua tragica ed immatura scomparsa, avvenuta in circostanze ancora oggi non del tutto chiare, ha lasciato un
amaro rimpianto in tutto il mondo, per le grandi speranze di rinnovamento che aveva suscitato. L’assassinio di
Kennedy fu un evento focale nella storia degli Stati
Uniti, per l’impatto che ebbe sulla nazione e sulla
politica del paese. Con la sua scomparsa moriva il
sogno della democrazia americana che aveva
accompagnato ed entusiasmato gli elettori per soli
1000 giorni. Non una morte qualsiasi, ma la morte
di un uomo vero che si era battuto per ciò che era
giusto. Ad oggi, la figura di Kennedy continua a
ricevere considerazioni di stima e apprezzamento e il presidente Obama, ricordandolo nella celebrazione dell’anniversario della morte, ha affermato che “incarnò la forza di volontà del popolo che aveva guidato”,
aggiungendo, inoltre, che la sua memoria “rimane nell’immaginazione dell’America non perché venne ucciso,
ma perché incarnò il carattere del popolo”.
Centro Territoriale
Permanente
Pag. 2
Partecipazione Attiva
Pag. 3
“Star bene a scuola”
Pag. 4
Diritto di avere Diritti
Pag. 5
Primo Piano
Pagg.
6e7
... a Natale puoi
Pag. 8
NOTIZ
IE IN E
VIDE
NZA
CTP
Percorso di
Avvicinamento all’olio
extra vergine d’oliva
Pag. 2
“A scuola di
NON VIOLENZA” Pag. 4
L’eredità di Nelson Mandela: il messaggio universale di pace
Tutto il mondo si è commosso alla notizia, data dal presidente del
Sudafrica, Jacob Gedleyihlekisa Zuma, della morte di “Madiba”,
emblema della lotta contro l’apartheid e personalità determinante
nella caduta di tale regime nel suo Paese. Un’intera vita dedicata a
combattere per la giustizia e contro la disuguaglianza, sopportando
insulti, aggressioni e la condanna a 27 anni di carcere. Mandela è
riuscito a far sentire la sua voce anche quando gli era impedito di
parlare, mentre, giorno dopo giorno, nel mondo diventava un mito,
simbolo della liberazione definitiva dagli antichi e sanguinosi pregiudizi nati con lo schiavismo.
Continua alla Pag. 2
Premio E.I.P.
Pag.3
KENNEDY NEWS
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“La strada verso la libertà non è mai agevole e molti dovranno attraversare valli spazzate dal vento della morte prima di arrivare in cima alla
motagna dei propri desideri”
Nelson Mandela
Continua dalla prima pagina
La lotta all'apartheid, in nome dei diritti umani, ancor
prima di quelli civili, politici e sociali, è stata un punto di
riferimento e di speranza per i neri che, in tutto il pianeta,
si ribellavano alle ingiustizie e alle crudeltà del razzismo.
Il regime dell'apartheid in Sudafrica aveva, infatti, trovato
una raccapricciante formalizzazione legislativa, con tanto
di segregazione e deportazioni, violenze e disprezzo.
Dopo vari importanti riconoscimenti, tra i quali il Premio
Sakharov per la libertà di pensiero (1988) e il Premio
Lenin per la pace (1990), nel 1993, dopo la sua scarcerazione e la fine dell'apartheid, gli fu attribuito il prestigioso Premio Nobel per la pace. L'anno dopo, nel 1994,
Mandela venne eletto Capo dello Stato. Primo Presidente
di colore, simbolo della non violenza, ci ha insegnato
come, prima di lui, Lincoln, Martin Luther King e Gandhi,
la virtù del perdono contro l'odio, la lotta non violenta per
i propri diritti, contro l'accettazione passiva delle ingiustizie sociali.
E' stato un faro che ha illuminato non solo la politica, ma
anche la musica, il cinema, lo sport, veicoli che gli hanno
permesso di uscire dai confini nazionali, per assurgere a
simbolo mondiale.
Negli ultimi anni, Mandela ha spostato ogni attenzione
sui pesanti problemi sociali del paese, concentrando i
maggiori sforzi per vincere un'altra dura battaglia, quella
contro la piaga dell'Aids.
Più che mai, in questi tempi difficili e incerti, la figura di
Nelson Mandela, così mite nel suo modo di essere e, al
tempo stesso così ostinato, rappresenta un esempio di
eroismo e di fiducia in un futuro migliore.
Ha vinto partendo dagli abissi di una prigione, senza mai
perdersi d'animo, sfidando se stesso e l'impossibile, rendendo la sua immagine universale, simbolo del bene, che
ovunque e in ogni tempo, riesce a vincere sul male.
Mandela è già nell'olimpo degli immortali.
Anno 7 - Numero 1
dicembre 2013
manifesto, in cui rivendicava la libertà di stampa,
di espressione e di religione e Mawan Barghouti. Quest’ultimo, leader di Fatah, un’organizzazione politica e
paramilitare palestinese, facente parte
dell’Organizzazione per la Liberazione
della Palestina (OLP), definito il “Mandela
palestinese”, è stato coinvolto in attentati
terroristici, ma è giudicato dal popolo il leader che potrebbe riunificare i Palestinesi e
portarli alla trattativa di pace con gli
Israeliani. In Cina, invece, vive in carcere
dal 2008 il critico letterario Liu Xiaobo, reo
di aver pubblicato un manifesto che invocava il rispetto delle libertà individuali e auspicava l’avvio di vere riforme nel paese; per
lui le porte della prigione non si sono aperte nemmeno con il conferimento del premio
Nobel per la Pace, assegnatogli nel 2010.
Non bisogna dimenticare, infine, l’azione di
un’altra donna, Aung San Suu Kyi, l’attivista della Birmania, leader della Lega
Nazionale per la Democrazia, la quale ha
pagato lo sforzo di democratizzare il proprio paese con quasi 20 anni di arresti
domiciliari (è stata rilasciata nel 2010).
Anche lei premio Nobel, è stata la prima a
commemorare il grande leader sudafricano
appena scomparso: “Ci ha fatto capire che
nessuno dovrebbe essere penalizzato per
il colore della pelle, o per le circostanze in
cui è nato. E ci ha fatto comprendere che
possiamo cambiare il mondo, modificando
atteggiamenti e percezioni”.
Porto Martina Vitelli Vittorio
Classe III A
OLTRE MANDELA
Una folla commossa si è radunata a
Johannesburg, sua città natale, immediatamente dopo l’annuncio della morte di
Nelson Mandela e immediate sono state le
dichiarazioni di stima e di affetto giunte da
ogni dove. Il segretario generale delle
Nazioni Unite, Ban Ki-moon, lo ha definito
un “gigante della giustizia” e “fonte d’ispirazione per l’umanità”; in un telegramma,
Papa Francesco ha invitato le nuove generazioni di sudafricani “a mettere la giustizia
e il bene comune avanti alle loro aspirazioni politiche”.
Il leader sudafricano rimarrà sempre un
esempio da seguire, ma c’è bisogno di
qualcuno che prenda il suo posto e lo occupi con grande dignità, proprio come ha fatto
lui.
Molte sono le persone che, in diverse parti
del mondo, come ha fatto “Madiba”, stanno
operando per il bene dei loro popoli e che
sfidano il potere per raggiungere un clima
di uguaglianza ed eliminare le diversità di
ogni tipo.
Ricordiamo, ad esempio, Antonio Sanchez
a Cuba, imprigionato dal 2003 al 2010 in un
carcere durissimo per aver pubblicato un
Cento Territoriale Permanente
Corsi per adulti
Annualità 2013/2014
Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia 20 o
80 anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane.
La più grande cosa nella vita è mantenere la propria
mente giovane. (Henry Ford)
Queste frasi racchiudono pienamente, a nostro avviso, il
senso del lifelong learning, ovvero dell’apprendimento
permanente, che è il cuore pulsante che anima il C.T.P.
di Cusano Mutri e Pietraroja, ovvero il Centro Territoriale
Permanente, un servizio istituito nel 1997 dal Ministero della Pubblica
Istruzione, che, coordinato dalla Dott.ssa Giovanna Caraccio, è tutt’oggi vitale ed operante in questo e nei territori limitrofi.
Quest’anno, nell’organizzazione dei percorsi differenziati per adulti, oltre
ad agevolare chi, con il Corso di Conseguimento del Diploma di Scuola
Secondaria di Primo Grado, desidera riprendere il cammino scolastico,
si è pensato anche a coloro che, ormai una buona fetta della nostra
popolazione, si trovano ad affrontare viaggi all’estero.
Il corso Travelling around the world offre, infatti, gli strumenti indispensabili per cavarsela con l’inglese in situazioni di ordinaria necessità,
ovviando alle difficoltà di chi non conosce bene la lingua.
Per chi, invece, dovesse decidere di non spostarsi troppo, ma di assa-
porare al meglio le bellezze artistiche, naturali e
culinarie del nostro Paese, il corso Guida turistica del Bel Paese offre l’opportunità di conoscere
una serie di itinerari di viaggio tra cui scegliere
con maggiore consapevolezza. Sono stati attivati, inoltre, il corso Cineforum, una serie di proiezioni cinematografiche rivolte prettamente a chi,
tra lavoro e famiglia, non riesce a trovare un po’
di tempo libero e di tranquillità per godersi un bel
film, riflettendo anche sulle tecniche adoperate e
sulle tematiche affrontate e il corso di Informatica, focalizzato sulle tante
opportunità di comunicazione e conoscenza offerte da internet, con uno
sguardo attento ai pericoli del web. Infine, per coloro che desiderano
assaggiare gusti diversi da quelli caratteristici della cucina sannita, il
corso Cucine a confronto propone una carrellata di piatti tipici della cucina partenopea a confronto con quelli della migliore tradizione inglese,
mentre, per chi preferisce restare ancorato al proprio territorio e imparare a riconoscere la qualità delle risorse produttive che esso offre, verrà
attivato il corso Avvicinamento all’olio extra vergine d’oliva.
Chi ha tempo allora…non aspetti tempo!
Il team del CTP
Marianna Scarpati Elena De Marco Rosa Ornella Fappiano
Partecipazione Attiva
KENNEDY NEWS
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Anno 7 - Numero 1
Dicembre 2013
E.I.P. Ecole di PAIX Italia Instrument
Premiazione del 41° Concorso Nazionale
Progetto
“Giornale
Scolastico”
Un nuovo traguardo per l’Istituto
Comprensivo
“Kennedy”.
Il giornale scolastico “Kennedy news” vince il I
premio E.I.P. importante
riconoscimento per l’attività
svolta dagli studenti e dalla
scuola.
La premiazione, coordinata
dalla prof.ssa Anna Paola
Tantucci, presidente E.I.P.
Italia, si è tenuta nella mattinata di giovedì 24 ottobre,
nella Biblioteca Nazionale di
Roma in presenza di importanti esponenti del mondo
politico e culturale italiano.
Giovedì 24 ottobre 2013, nella sala delle conferenze della Biblioteca Nazionale
di Roma, il nostro Istituto è stato premiato al Concorso Nazionale E.I.P. “
SCUOLA Facendo…Conoscere, Volere, Partecipare: 3 modi per essere cittadini in Italia, in Europa, nel mondo “ sotto l’Alto Patronato del Presidente della
Repubblica.
La partecipazione al concorso ha coinvolto gli alunni dei diversi ordini della
nostra scuola con la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione dei
diritti umani, come orizzonte nuovo e comune della convivenza planetaria nella
dimensione della condivisione e della responsabilità.
I lavori realizzati, in relazione alle tre sezioni del concorso, quali Premio
“Poesia giovane Michele Cossu per lavori di giovani sulla pace e i diritti
umani” Premio MARISA ROMANO LOSI “Il mio Giornale Scolastico” in collaborazione con la Federazione
Nazionale della Stampa e Il Sannio Quotidiano e Premio “Arte, fede e cultura” sono stati premiati da personalità di alto prestigio culturale, quali la Presidente dell’E.I.P. Anna Paola Tantucci, il Professore Vittorio Silvestrini
Presidente della Città della scienza-Naples,il Direttore del Sannio Quotidiano Luca Colasanto, per l’ impegno,
l’originalità e la creatività.
Gli elogi sono stati rivolti in primis alla Dirigente Giovanna Caraccio, sostenitrice delle iniziative E.I.P. e poi ai protagonisti dell’evento, gli alunni della Scuola Primaria di Civitella Licinio, gli alunni della Scuola Secondaria,
Cassella Maria Concetta, Di Biase Luca, Porto Martina, e tutti gli alunni dell’Istituto che si sono attivati per la realizzazione del giornale “Kennedy news… La scuola in prima pagina” .
Un successo molto importante per la nostra scuola che si adopera a promuovere per gli alunni azioni educative
e formative, che permettano loro di conoscere e di recuperare il patrimonio storico, culturale, artistico e religioso
del territorio; riflettere sui propri bisogni interiori, comprendere l’importanza della vita, leggere in modo consapevole il proprio presente, esprimere sentimenti, emozioni, comunicare idee, punti di vista, speranze, attraverso
prodotti personali, originali e significativi.
La Coordinatrice Prof.ssa Bibiana Masella
CONCORSO FOTOGRAFICO
SCATTA LA BELLEZZA DEL PAESAGGIO SANNITA!
Gli alunni della Scuola Primaria Capoluogo e della Scuola Secondaria di
primo grado dell’I.C. “J.F. Kennedy” di Cusano Mutri hanno partecipato con
entusiasmo al Concorso fotografico per la Settimana Unesco di
Educazione allo sviluppo.
Il Sannio è un tesoro nascosto della nostra cara Italia, i cui paesaggi reali
si confondono con quelli immaginari di un suolo a tratti incontaminato, ma
non del tutto immune dai “veleni” della camorra e dell’ignoranza. Per scoprire il Sannio dal punto di vista ambientale, non occorre un esperto paesaggista, ma agli occhi di tutti appaiono caratteristiche specifiche e antiche
tradizioni. Immerso nell’antico Sannio Pentro, si trova il nostro amato
Cusano Mutri, con le sue case di pietra dominate dalla torre campanaria di
San Pietro, quasi raccolto sotto l’ala protettiva del Monte Mutria e del
Matese, che si distendono come un fondale da palcoscenico alle sue spalle. Dietro ogni angolo, in ogni stradina lastricata, in tutte le piazze e gli slarghi si nascondono scorci affascinanti, frammenti di storia che raccontano le
nostre origini. Dai ruderi del castello medioevale, all’antica piazza Lago,
dalla Chiesetta della Madonna delle Grazie alla bellissima piazza Roma,
dalla Porta di Mezzo alla Chiesa del Santo Patrono Nicola, dalla Chiesa di
Santa Maria del Castagneto alle campagne della vallata cusanese, ogni
pietra, ogni castagno secolare, ogni rudere, ogni collina impreziosiscono
quello scrigno magnifico che è Cusano.
Troppo spesso, sia per abitudine che per uno stile di vita poco in sintonia
con la natura, gli uomini sembrano non apprezzare più le bellezze che ci
circondano. Anche i nostri occhi sono spesso distratti nonostante abbiamo
la fortuna di vivere in un posto così bello. Grazie a questo concorso, gli
alunni sono riusciti ad apprezzare i posti in cui vivono e a conoscerne
meglio la storia, cercando di rispettare e salvaguardare con più impegno
questo nostro paradiso così spesso maltrattato.
È di fondamentale importanza valorizzare il nostro paese e promuovere la
difesa del paesaggio, come recita anche l’articolo 9 della nostra
Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico
della Nazione”. Tutti noi dovremmo capire, così come i nostri politici e
amministratori, che “l ’umanità senza la bellezza non potrebbe vivere” .
Solo rispettando la natura e le sue bellezze si potranno evitare tutte quelle
tragedie causate dal dissesto ambientale, di cui purtroppo ultimamente
sentiamo spesso.
Prof.ssa M.Giuseppina Orsino
Meccaniche celesti
Panorama di Cusano. Prati verdi, colline alberate, cime modeste di
monti innevati, cielo, ciel pieno di stelle, la luna che sembra non voler
scendere dietro i monti, aspetta il sorgere del sole perché le tenebre
diano sempre il posto alla luce nella nostra vallata: la luce dell'amore.
Scorcio autunnale
“Ti dirò con poche
parole che è un posto
delizioso. Infatti vi
sono acque chiare,
verde, pace, riposo
di vita tranquilla e
terra feconda.
Lì sono semplici le
arti, generosi i vini;
e la gente è buona,
illustre per
personaggi, pulita,
ospitale e pia”
[Parroco Vincenzo
Fiore, 1906]
KENNEDY NEWS
PAGINA 4
“Star bene
a scuola”
Anno 76 - Numero 1
“Star bene a scuola”
Dicembre 2013
A scuola: appuntamento con lo psicologo
Dopo la visione di un filmato, nel quale il
Presidente dell’Ordine degli psicologi porge i
suoi saluti e un augurio di buon lavoro, viene
presentato il programma dell’intensa mattinata
che ci vede protagonisti (con nostro grande
entusiasmo!).
I tre gruppi di lavoro, nei quali veniamo organizzati, affrontano tre aspetti diversi del problema:
gli stereotipi di genere, la violenza domestica, il
maltrattamento e il contrasto alla violenza.
Così, attraverso immagini, racconti, confronto e
scambi di esperienze abbiamo imparato tante
cose. Bisogna denunciare ogni forma di violenza, rivolgendosi senza alcun timore alle associazioni presenti sul territorio che tutelano le donne oggetto di maltrattamenti, sia dal punto di vista psicologico, che legale; iniziare dalla famiglia
quale primo strumento educativo alla non violenza; sensibilizzare la collettività al fenomeno, sia per fermarlo, sia per fornire aiuto nei casi in cui
si assiste alle violenze, sia, soprattutto, per educare le donne a non sottostare ai maltrattamenti che subiscono; bisogna ragionare evitando pregiudizi e stereotipi di genere falsi e distorti (questo NO perché sei FEMMINA…questo SI perché sei MASCHIO!). Abbiamo imparato, ed è questo il messaggio che rimane più impresso di questa giornata, che
“NON SIAMO SOLE”!
Aurora Di Biase Classe III B
IV Settimana del Benessere psicologico in Campania
Il 18 novembre, per la IV edizione della Settimana
del
Benessere
Psicologico,
organizzata
dall’Ordine degli psicologi, in collaborazione con
l’ANCI (Associazione dei Comuni), le professioniste dell’Associazione IOSEI, che opera sul territorio e la coordinatrice del gruppo di psicologhe e
psicoterapeute, dott.ssa Maria Di Carlo, si sono
recate nel nostro Istituto per affrontare insieme a
noi ragazzi delle classi terze, alla Dirigente e ai
docenti, una tematica delicata ma coinvolgente: la violenza.
Dopo il benvenuto ai presenti della dott.ssa Caraccio, sempre molto
attenta alle problematiche sociali, ci introduce all’argomento con un
focus sulla violenza domestica. Si susseguono l’intervento della dott.ssa
Di Carlo, che analizza, con un linguaggio semplice e chiaro, la figura
dello psicologo e si sofferma su termini (purtroppo!) molto attuali, quali
il femminicidio e il biocidio, e il saluto del sindaco di Pietraroja, Lorenzo
Di Furia, che sottolinea l’importanza della scelta della scuola, come
“luogo privilegiato” per affrontare il tema della violenza, e “veicolo” di
messaggi di non violenza.
ento
Approfondim
Adolescenti alla deriva
Tristi storie di adolescenti
che invitano alla riflessione i loro coetanei
Non c’è giorno in cui ognuno di noi nell’ascoltare i telegiornali, nel leg-
Gruppi di lavoro
gere i quotidiani si ponga questa domanda: in che mondo stiamo vivendo?
A mio avviso il nostro è un mondo dove i ragazzi non rispettano i genitori, si
STOP alla violenza
contro le donne
Ti amo da morire
La settimana del
Benessere Psicologico, iniziata il giorno 18
Novembre è terminata il
giorno 25, in occasione
della Giornata
Internazionale contro la
violenza sulle donne.
Le statistiche degli ultimi
anni mostrano un preoccupante e costante aumento
dei casi di violenza in cui l’autore è un uomo, chi
la subisce è una donna.
Maltrattamenti, molestie psicologiche, stalking,
minacce verbali e scritte… Sono tantissime le
donne che subiscono violenze di ogni tipo e
rimangono in silenzio, per paura, per disinformazione, per evitare l’umiliazione di ammettere a se
stesse e agli altri che a provocarle sono i loro ex
partner, i mariti, i compagni di vita.
Questa aggressività che attraversa la società italiana e i rapporti personali è invisibile: solo il 7,2%
denuncia all’autorità giudiziaria e quasi il 34%
passa la vita senza raccontare quello che è successo a nessuno, nemmeno ai propri amici.
Nonostante il Parlamento abbia approvato la
legge contro il femminicidio e la normativa italiana punisca anche lo stalking, essere vittime di violenza è ancora uno stigma. Un fatto che ancora
troppe donne considerano un problema personale, mescolando sensi di colpa e paure.
lasciano trasportare via da alcol, droghe, interessi materiali, violenti scontri di
vario genere; mentre gli adulti, invece di prendersi cura dei propri figli, si limitano a soddisfare ogni loro richiesta, oltrepassando spesso ogni limite.
Le nuove tecnologie se da un lato ci consentono di stare a contatto con la
gente di tutto il mondo, conoscere nuovi amici, dall’altro sono pericolose, perché dietro profili falsi dei social network più usati, si possono nascondere persone senza scrupoli.
Nel nostro paese, come in tante altre zone del mondo, ragazzi minorenni rientrano a casa in tarda notte e i genitori, nonostante la “brutta” strada che i propri figli hanno intrapreso, li lasciano allo sbaraglio.
In queste ultime settimane è emerso un fatto di cronaca che mi ha molto colpito: le baby prostitute di Roma. Ragazzine minorenni, di soli quattordici anni,
pronte a prestazioni sessuali, in cambio di denaro, per poter acquistare oggetti firmati. Hanno rinunciato alla scuola, chiuse in un appartamento, mettendo
a rischio la loro salute, la loro dignità, la propria vita, rovinandosi gli anni più
belli e spensierati della vita.
Si parla tanto di crisi economica e politica, ma ciò che
oggi fa maggiormente male è il vuoto spirituale, la
mancanza dei valori etici e del rispetto della persona.
Ragazzi, prendiamo una matita e ridisegniamo il
mondo al cui centro ci siamo noi, che rappresentiamo il presente e che desideriamo un futuro migliore,
senza tutte queste situazioni assurde e inconcepibili!
Florio Gemma Casse II A
KENNEDY NEWS
PAGINA 5
Anno 7 - Numero 1
Diritto di avere Diritti
Dicembre 2013
Giornata Internazionale dei diritti
dell’Infanzia e dell’Adolescenza
10 dicembre
Giornata dei Diritti
Umani
Il 20 novembre si è celebrato l’anniversario della Convenzione dei diritti dell’Infanzia,
approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989, nella
quale si evidenzia il ruolo centrale del fanciullo per la costruzione della società futura.
La redazione ha raccolto le considerazioni degli alunni della classe I B.
“OGNI INDIVIDUO HA
DIRITTO ALLA VITA,
ALLA LIBERTÀ ED
ALLA SICUREZZA
DELLA PROPRIA
PERSONA”.
“Il diritto di avere dei diritti”
“Qui a scuola si sta bene, si gioca, si canta e si può studiare.
Ma al lavoro, se eravamo in ritardo, ci picchiavano”.
Una testimonianza vera, intensa, di un bambino indiano, che come migliaia di altri
innocenti, è stato costretto a lavorare ed è stato privato dei propri diritti.
La storia ci insegna che, molte volte, i bambini sono stati delle vittime: bambini uccisi
e sfruttati, deportati nei campi di concentramento, bambini violentati e costretti ad uccidere, bambini privati della loro dignità. (Alessandra Giaccio)
Una storia molto esemplare è quella di Iqbal Masih, un ragazzo pakistano di dodici
anni, ceduto dalla sua famiglia ad un mercante di tappeti in cambio di pochi dollari.
Assassinato, poi, dalla “mafia dei tappeti” perché ritenuto di intralcio agli affari malavitosi, diventa il simbolo della lotta allo sfruttamento del lavoro minorile. (Carla Vitelli)
Questa storia vera è stata riprodotta in un film, un film straziante, commovente, che ci
fa riflettere sulla società attuale in cui a soffrire sono sempre i più deboli.
(Antonio Vitelli)
Da grande sogno di diventare attrice e fare un film sui diritti dei bambini dal titolo
“ Perché maltrattare e violentare delle anime inermi e innocenti ? (Jennifer Amato)
E’ bruttissimo che dei bambini vengano così trattati: malmenati, incatenati, picchiati,
frustrati, costretti a lavorare per giornate intere ai telai e, poi venduti, come oggetti di
scambio. (Giuseppe Di Biase)
Il sacrificio di vita di Iqbal è stato davvero nobile. Lui è stato un vero “eroe”. Ha lottato
senza mai arrendersi fino ad essere ucciso da un colpo di pistola, un colpo all’innocenza, alla giustizia, alla libertà, al diritto di avere una vita senza catene e buchi senza
luce. (Giuseppe Meglio)
Tutto ciò ci fa riflettere su chi vive nel completo benessere, a partire da noi che abbiamo la famiglia che ci cura, ci protegge e ci accontenta su tutto, e noi vogliamo sempre
di più, pretendiamo cellulari, tablet e tanti altri beni materiali. ( Giulia Di Biase)
Spesso gli adulti tendono a dare molta più importanza ai beni materiali, come il denaro, invece di occuparsi dei figli in età adolescenziale o quando sono in difficoltà e
hanno bisogno di aiuto. Questi stessi adulti dovrebbero aiutarci a comprendere le regole del vivere civile, del rispetto, l’amore per la vita e la tolleranza. Invece, diventano
nemici pericolosi. Allora c’è da chiedersi: “di chi possiamo veramente fidarci?”
(Alessandra Giaccio)
Classe I B
Il diritto del fanciullo
di essere amato
In Italia, con la Legge n.176 del 27
maggio 1991, la Commissione parlamentare per l’infanzia ha approvato e
reso esecutiva la Convenzione sui
diritti del fanciullo, elaborata a New
York il 20 novembre 1989.
La Legge sottolinea l’importanza della
famiglia, in quanto unità fondamentale
della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri, in
particolare dei fanciulli. Dagli adulti, infatti, dipendono la sana crescita, la giusta formazione, lo sviluppo dei valori e dello spirito critico di noi ragazzi. Gli adulti sono per noi
dei modelli di riferimento per crescere sani nello spirito e nel corpo.
Nello specifico, tutti i bambini e gli adolescenti, senza distinzione alcuna di colore della
pelle, di nazionalità o di religione, hanno dei diritti fondamentali, come quelli di avere un
nome, una famiglia, essere amati, poter giocare, ricevere un’istruzione, essere curati,
essere ascoltati, essere protetti, potersi esprimere, avere amicizie e segreti.
Il fanciullo ha diritto alla protezione e alle cure necessarie al suo benessere (art. 3); ha
diritto alla vita e al suo sviluppo (art. 6); il fanciullo ha diritto a preseverare la sua identità, la sua nazionalità, il suo nome e le sue relazioni familiari (art. 8).
I genitori hanno una responsabilità comune per quanto riguarda l’educazione del fanciullo, la responsabilità di allevarlo e di provvedere al suo sviluppo (art. 18).
Ogni bambino ha bisogno di amore, in tutte le parti del mondo perché i bambini sono tutti
uguali e niente li distingue.
Classe I A
ART.3 della DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI
DIRITTI DELL’UOMO.
Vado via
Infanzie negate
Non ce la faccio più
È tutta la mattina
che lavoro
Sto male,
sto per cadere a terra,
chiedo aiuto ma
nessuno mi sente,
che ne sarà di me?
Non mangio da troppo
tempo
Penso solo a
sistemare il tabacco
Chiedo aiuto a te
Ma non capisci
perché sei ricco e
fumi quello che io raccolgo.
Ecco è arrivato
il mio momento
Finalmente riposerò:
è arrivata la mia
stranamente aspettata
morte.
Torrillo Antonella
Classe IIB
Piccoli bambini, soli è poveretti
che non potete dormire sui letti
Voi che dovete solo lavorare
Voi che non potete mai giocare.
Voi che avete un’infanzia bruciata
dalla fatica consumata
Voi che lavorate tutti i giorni
per guadagnare quasi niente
Voi che vivete armati
e mandati a morire come soldati
Il nostro mondo egoista, e duro
non si preoccupa del vostro futuro
Vorrei che tutto ciò
finisse all’ improvviso
E sui vostri volti tornasse il sorriso
Caiola Pasquale Classe IIB
Io sono Malala
“Sedermi a scuola a leggere libri è un mio diritto.
Vedere ogni essere umano
sorridere di felicità è il mio
desiderio”.
Sono queste le parole contenute nel libro di Malala
Yousafzai, sedici anni, simbolo universale delle donne
che combattono per il diritto alla cultura e al sapere,
candidata al Premio Nobel per la Pace e vincitrice il 10
ottobre 2013 del premio Sakharov per la libertà di pensiero, assegnato dal Parlamento Europeo.
9 ottobre 2012, ore dodici, Valle dello Swat, Pakistan.
La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne
è sul vecchio bus che la riporta a casa. All’improvviso
un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola
in pieno volto e lasciandola in fin di vita.
Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo il suo desiderio di leggere e di studiare. Per questo deve morire.
Malala, tuttavia, non muore; operata prima a Peshawar,
in Pakistan, e poi curata a Londra, guarisce e la sua
guarigione miracolosa sarà l’inizio di un viaggio che la
porterà dalla valle in cui è nata, fino all’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite.
Classe III A
KENNEDY NEWS
Primo piano
PAGINA 6
Anno 7 - Numero 1
Dicembre 2013
La straordinaria storia di un immigrato marocchino che vendeva accendini in strada a
Torino per pagarsi gli studi al Politecnico. E che oggi è dottore in ingegneria civile
STRAGE DI IMMIGRATI
A LAMPEDUSA
to
Approfondimen
L’orrore è iniziato il 3
ottobre verso le 5 del
mattino. Un barcone di
circa cinquecento immigrati è naufragato
davanti alle coste dell’isola di Lampedusa.
È di 110 vittime, tra cui
donne e bambini (il più
piccolo di soli tre mesi),
e 151 superstiti il bilancio del naufragio e all’appello mancherebbero circa 250 persone, anche se non ci sono conferme
ufficiali su questo numero. I profughi volevano segnalare la
loro posizione incendiando una coperta, sperando che qualcuno li aiutasse a scendere da quel barcone infernale, ma
quando le fiamme si sono propagate su di esso, presi dal
panico, si sono gettati in acqua. Alcuni sono annegati subito,
altri sono riusciti a rimanere a galla fino all’arrivo dei soccorsi.
Gli investigatori hanno fermato il presunto responsabile di
questa tragedia, un tunisino di 35 anni indicato come lo scafista del “barcone della morte”, che dovrà rispondere di omicidio plurimo. Ancora una volta la speranza di una vita migliore
naufraga insieme alle vite di
tanti immigrati.
UN VERO E PROPRIO EROE!
Rachid Khadiri Abdelmoula, 26 anni, il
giovane immigrato marocchino che
vendeva accendini e fazzolettini di
carta a Torino per pagarsi gli studi al
Politecnico, si può considerare una
specie di eroe. Un eroe non come
siamo abituarti a pensare, forte,
muscoloso, ma coraggioso, fiducioso,
dotato di spirito di sacrificio. Beh… questo è Rachid, un giovane caparbio,
disposto a passare tutta la giornata sotto
i portici del centro di Torino per riuscire a
inseguire il suo sogno, quello per il
quale è stato capace di sopportare ogni
critica e ogni insulto, ogni porta sbattuta
in faccia, ad ogni caduta sempre pronto
a rialzarsi. Questo ragazzo, che deve
tutto ai suoi amici che sono stati capaci
di capire i suoi sacrifici e le sue difficoltà, aiutandolo in ogni momento, questo
“grafene” come lui si definisce, cioè un
foglio sottilissimo e resistente che si può
adagiare su ogni superfice, uno dei tanti
Aurora di Biase Classe III B immigrati del Politecnico, ha dimostrato
tutt’altro: di essere una persona speciale, umile, e nello stesso tempo forte e
SPACE DEBRIS:
UN PROBLEMA SPAZIALE
LA TERRA E’ CIRCONDATA
DA RIFUTI
Anche se non ne siamo consapevoli, in orbita attorno alla terra si trovano numerosi detriti che costituiscono la “spazzatura spaziale“, che
può provocare danni sia nello spazio, se si scontra con navicelle di
astronauti in missione, sia sulla Terra, perforando l’atmosfera e
cadendo su zone abitate.
Dal 1957 sono stati messi in orbita oltre 4000 satelliti che, al termine della loro missione, rimangono sospesi nello spazio. Numerosi
sono i detriti che gravitano intorno alla terra ad una velocità di
36.000 km all’ora. Dallo spazio sono stati recuperati pezzi di navicelle, bulloni, coperture termiche, scaglie di vernice, originati da collisioni ed esplosioni, e detriti “famosi” quali il guanto di un astronauta
e una macchinetta fotografica di Michael Collins. Parte di questa
spazzatura, uscendo dall’orbita terrestre, si disintegra a contatto con
l’atmosfera; un’altra rimane fluttuante e una piccola parte cade addirittura sulla Terra. Questo è l’aspetto più preoccupante!
Se qualche frammento anche di dimensioni ridotte cade sulla terra
può causare ingenti danni. Per questo motivo, bisogna che lo spazio venga ripulito in qualche modo. In questa direzione puntano progetti come la costruzione di satelliti, più costosi e sofisticati, ma che
alla fine della loro missione, vengono spinti verso un’orbita lontana;
o l’invenzione di “satelliti spazzini”, in grado di ripulire lo spazio.
L’attenzione su questo problema è aumentata in questi giorni, quando si è diffusa la notizia di una probabile caduta di un frammento del
satellite Goce sull’Italia. I telegiornali e i media in generale avevano
allarmato un po’ tutti, invitando a stare in casa in determinate ore e
zone dell’Italia. Per fortuna il frammento si è disintegrato a contatto
con l’atmosfera!
La NASA, comunque, ha comunicato che, già da tempo, ha creato
una rete di sorveglianza che segue gli spostamenti dei satelliti per
bombardarli nello spazio, una volta terminata la loro vita operativa.
Siamo circondati da rifiuti sulla Terra e anche nello spazio!
Di Biase Antonella Crocco Nilde Torrillo Antonella Classe II B
pronta a tutto. Oltre agli amici, Rachid
ha avuto un aiuto enorme, morale e
anche materiale dai fratelli, che hanno
rinunciato ai propri sogni per far fruttare
il suo, e dai genitori che lo hanno aiutato, con grandi sacrifici, a “coltivare” una
vita dignitosa, quella che lui sognava.
Dietro di lui c’è un lavoro di gruppo, diviso tra l’Italia e il Marocco, tra i fazzoletti
di carta che i fratelli vendono nel centro
storico di Torino e il piccolo terreno coltivato a Kourigba dalla madre e dagli altri
fratelli rimasti in patria. E finalmente ha
raggiunto il suo scopo: si è laureato in
ingegneria. Ma non è finita qui! Si è
impegnato tanto anche per trovare un
lavoro, ma questa volta un lavoro vero e
degno del suo titolo di studi. Grazie alla
sua caparbietà e al suo impegno e a
tutte le persone che hanno avuto e, che
ancora oggi, hanno fiducia in lui, il neo
laureato arriverà a volare più in alto,
sempre di più…Questo dimostra che le
persone volenterose e determinate,
nonostante le difficoltà e i problemi,
riescono con tenacia, forza di volontà e
impegno a raggiungere i propri sogni.
Rachid è per me un esempio di vita: un
vero e proprio eroe!
Cassella Maria Concetta Classe IIA
“La Terra dei fuochi” si
estende anche nel Sannio
Ciò che sta accadendo in
Campania riguarda tutti
Tutto è iniziato quando sono stati
resi pubblici i verbali degli interrogatori a Carmine Schiavone, un pentito della camorra. 16 anni fa, aveva
confessato che per anni la camorra
aveva scaricato ed interrato nella
zone di Napoli e Caserta tonnellate
di rifiuti tossici e radioattivi, provenienti da tutt’Italia. Infatti, numerose
aziende per smaltire i rifiuti ad un
prezzo molto conveniente, non
hanno avuto scrupoli ad avvelenare
la nostra terra, provocando, considerata l’alta densità abitativa e di coltivazioni, oltre che una perdita economica per l’agricoltura e per il commercio, la morte di centinaia di persone per tumori e malattie rare.
Subito si è scatenato il putiferio.
La popolazione di quei luoghi, indignata, ha protestato fortemente,
soprattutto perché lo Stato conosceva la situazione da 16 anni e non ha
fatto mai niente per rimediare. Alcuni
esperti hanno dichiarato che saranno pochi i terreni recuperabili attraverso le bonifiche, ma la maggior
parte di essi non sarà “abitabile” per
secoli! Nè si conosce il destino delle
centinaia di migliaia di persone che
abitano quei luoghi. Purtroppo, le
dichiarazioni del pentito rivelano che
anche nel nostro Sannio sono avvenuti degli sversamenti illegali. I
sospetti riguardano alcuni pozzi ENI,
che negli scorsi anni sono stati scavati per cercare petrolio e gas naturale. A conclusione delle trivellazioni
che hanno dato esito negativo, l’ENI
avrebbe provveduto a sigillarli.
Il sindaco di Cerreto Sannita sospetta, però, che siano stati riempiti di
rifiuti tossici prima di essere sigillati
ed ha chiesto delle verifiche.
Il problema dei rifiuti nel Sannio non
è legato solo a quelli tossici, ma
anche agli impianti stir di Casalduni
e di Sant'Arcangelo Trimonte. In
quello di Casalduni, ad esempio, che
ospita l'immondizia del napoletano,
di recente, le ecoballe hanno preso
fuoco con ripercussioni negative su
tutto il territorio circostante.
Mendillo Roberto Classe III A
KENNEDY NEWS
PAGINA 7
Anno 7 - Numero 1
Primo Piano
lluvioni
Allarme a
Dicembre 2013
Immagini simili che sembrano provenire dallo stesso luogo...
In realtà luoghi molto distanti
geograficamente ma accomunati da
un disastroso evento naturale
Una tempesta molto violenta ha colpito le
Filippine ed, in particolare l’isola orientale di
Leyte e la città di Tacloban, dove, nei primi giorni di novembre, il vento ha soffiato a 320 km/h,
provocando onde alte quindici metri. Il tifone
Haiy, oltre a provocare ingenti danni a case e
Sardegna
Disastro
del Vajont:
50 anni
dopo
9 ottobre 1963.
Una colossale
frana cade dal pendio del Monte Toc nel bacino
idroelettrico del Vajont. Invasi e distrutti interi
paesi; 1910 i morti.
Sono le 22:39 quando una frana, lunga 2 km e di
oltre 270 milioni di metri cubi di rocce e terra, si
stacca dalla montagna. In circa 20 secondi arriva a valle, generando una scossa sismica e
riempiendo il bacino artificiale. L’impatto con
l’acqua genera tre gigantesche onde, e i circa 25
milioni di metri cubi di acqua che riescono a scavalcare la diga raggiungono la Valle del Piave e
la cittadina di Longarone, distruggendole e spazzandole via tutte insieme in pochi terribili istanti.
Già nel 1960 era accaduto un fatto di straordinaria importanza, un primo segnale di allarme:
sotto il Pian della Pozza circa 750.000 m³ di terra
strutture, la maggior parte delle quali sono
andate distrutte, ha ucciso oltre un migliaio di
persone e ne ha lasciato altre 500.000 senza
casa; molti sono anche i dispersi, tra cui dodici
italiani. La causa, a quanto dicono gli esperti, è
la rilevante differenza di temperatura tra le
acque oceaniche tropicali, che superano i 35
gradi centigradi, e la bassa temperatura in
quota nella troposfera che è di circa 50 gradi
centigradi sotto lo zero.
Molti aiuti e messaggi di sostegno sono arrivati
da tutti i Paesi del mondo tra cui anche l’Italia,
che ha stanziato circa 1 milione di euro in soccorso delle popolazioni colpite.
Ma a pochi giorni dall’alluvione che ha devastato le Filippine e le isole circostanti, fa il giro del
mondo un’altra notizia che riguarda proprio
l’Italia. Una “bomba d’acqua” si è abbattuta in
modo incessante per alcune ore nella giornata
di lunedì 18 novembre, su tutta la Sardegna, in
particolare nelle zone di Olbia e Nuoro, provoe roccia (la cui parte prospiciente la forra si era
già mossa accasciandosi qualche decina di
metri più in basso fin dalla primavera di quell’anno) franarono nel bacino, che si trovava con l’acqua a quota 650m slm. Questo fatto fu visto allora come la “prova generale” di quanto sarebbe
potuto avvenire, se fosse realmente accaduto,
come è poi davvero successo.
Secondo gli esperti, la costituzione geologica
del versante Nord del Monte Toc, il disboscamento, la piovosità, la costruzione di canali e
strade, l’errore dei tecnici, l’invaso e lo svaso
repentini sono le probabili cause del disastro.
Nel 1968 prende il via il processo che vede
imputati i maggiori tecnici e dirigenti coinvolti
nella realizzazione dell’opera: saranno tutti condannati a ventuno anni di prigione per omicidio
aggravato e disastro colposo.
Oggi Longarone rivive il ricordo di quanto accaduto nella mente e nella rinascita, grazie a quanti hanno portato quelle montagne, quei luoghi
impressi nel cuore.
Bianco Erica Amato Melissa Classe III A
Filippine
cando crolli, frane, voragini, allagamenti.
“E’ una tragedia nazionale”, così il premier Letta
ha definito il violento naufragio che ha causato
almeno 18 morti, ed ha previsto lo stanziamento immediato di 20 milioni di euro per l’emergenza sull’isola. Non sono mancate manifestazioni di solidarietà da parte di volontari, persone
comuni, ma anche dei vip, amanti dell’isola, che
hanno dato il loro sostegno.
Oltre alla Sardegna, l’evento meteorologico
eccezionale ha colpito nei giorni seguenti
anche alcune aree del Sud peninsulare: piogge
alluvionali hanno investito la Calabria ionica,
mentre un tornado si è abbattuto sul Salento.
Fortunatamente le conseguenze non sono state
così tragiche come in Sardegna, ma c’è mancato davvero poco a dover contare altre vittime di
un autunno che, come ogni anno, non ci risparmia da eventi naturali così estremi.
Ma la “colpa” è anche (o soprattutto!) dell’uomo,
non solo della natura.
Classe II B
Una stella di Sant’ Agata de’ Goti
trionfa a New York!
L’Italia festeggia
Monsignor Piazza nominato Vescovo
Il 25 giugno 2013 è arrivato l'annuncio ufficiale nella diocesi
di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti, della nomina
fatta da Papa Francesco, di don Franco Piazza, Vicario
Episcopale e Docente universitario, a nuovo Vescovo della
Diocesi di Sessa Aurunca.
Il Rev. do Orazio Francesco Piazza, nato a Solopaca (BN) il
4 ottobre 1953, ordinato presbitero il 25 giugno 1978, è
incardinato nella diocesi di Cerreto Sannita -Telese Sant’Agata de’ Goti; il 21 settembre scorso nella cittadina di
Telese Terme si è svolta la Messa di ordinazione durante la
quale è diventato ufficialmente il 72° pastore della Diocesi di
Sessa Aurunca. Il solenne rito, presieduto dal cardinale di Napoli, Mons. Crescenzio Sepe, è stato
concelebrato dal Vescovo di Cerreto Sannita-Telese Terme-Sant’Agata dei Goti, mons. Michele De
Rosa, e dall’arcivescovo di Gallese e Nunzio Apostolico, monsignor Antonio Franco. Presenti anche,
l’arcivescovo metropolita di Benevento, mons. Andrea Mugione, numerose autorità istituzionali, civili
e religiose, molti sindaci del Sannio, a partire da quello di Solopaca e della stessa Sessa Aurunca.
L’omelia del cardinale di Napoli è stata particolarmente sentita e ricca di richiami all’azione di Papa
Francesco, che sta indicando alla Chiesa di essere maggiormente sensibile alla vita di tutti i giorni, in
particolare verso le persone più bisognose, semplici e umili. In tale prospettiva il cardinale ha invitato
a vivere l’evento dell’ordinazione episcopale “non come uno spettacolo ma come un momento di grazia” per tutta la comunità, per rilanciare una pastorale aperta a tutto e che “non abbia paura di sporcarsi le mani”. Infine, Sepe ha esortato il nuovo Vescovo ad essere “sale della terra e luce del
mondo” per tutta la comunità di Sessa. Al termine della celebrazione, tra gli applausi della folla,
Mons. Piazza ha salutato tutti con queste parole: “la vita è sempre un incontro, non ci sono solo
avvenimenti ma relazioni. Il mio è un ruolo assunto nella pienezza e nella responsabilità ma anche
nella consapevolezza delle mie debolezze”.
Classe III B
L’intera cittadina di Sant’ Agata de’ Goti è
diventata improvvisamente nota, per le
radici date alla famiglia di Bill De Blasio,
eletto il 6 novembre 2013, sindaco di New
York. Le intenzioni del sindaco progressistadi si sono subito espletate nelle sue
parole “progredire ma ricercare la pace”,
quando ha affermato di volersi impegnare
per abbattere le disuguaglianze sociali e
promuovere la fratellanza al di là delle differenze etniche, religiose e culturali. Valori
questi che ha ereditato senza dubbio dal
nonno “don Giovanni”, sarto conosciuto
nella cittadina sannita, che donava i vestiti confezionati con le sue mani, emigrante
verso gli States per cercare fortuna.
La piccola cittadina di Sant’Agata de’ Goti
stenta a credere che un loro compaesano
abbia raggiunto una posizione così prestigiosa, ma è anche molto orgogliosa dell’impegno, della forza di volonta e dei
valori di uguaglianza e democrazia che
contraddistinguono Di Blasio.
Anche noi festeggaimo il nuovo sindaco di
New York, augurandogli di raggiungere
traguardi sempre più alti!
Maria Concetta Cassella Classe II A
KENNEDY NEWS
PAGINA 8
Viviamo il Natale all’insegna
della fratellanza e dell’amore reciproco
L’Accensione del Grande Albero
L’ 8 Dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, nella piazza principale del nostro paese c’è stato un evento significativo
del Natale, al quale noi alunni dell’Istituto abbiamo aderito
con canti, poesie e riflessioni. Molti sono stati gli interventi dei
partecipanti, come quello del Sindaco Pasquale Frongillo, che
ha salutato e ringraziato l’Istituto e, in particolare, la Dirigente,
per la costante e sentita partecipazione alle manifestazioni
organizzate dal Comune e dalla Pro Loco.
Davvero emozionante è stato l’intervento della Dott.ssa
Caraccio, che ci ha invitati a vivere il Natale con responsabilità, amore e fratellanza, valori da rincorrere non soltanto in questa ricorrenza importante, ma quotidianamente, in famiglia, a scuola, tra gli amici.
La comparsa di Babbo Natale ha donato, soprattutto ai più piccoli, molti sorrisi e momenti indimenticabili. È stato un pomeriggio speciale, che ci ha fatto riscoprire il vero senso del Natale, all’insegna
dell’amicizia, dell’allegria, dei sorrisi e dello stare insieme, aprendo i nostri cuori e facendoci sentire,
amici e compaesani, una vera famiglia.
Cassella Maria Concetta Florio Gemma Classe II A
FINALMENTE È NATALE
È Natale finalmente,
lo è per tutta la gente,
ma specialmente per i bambini,
che attendono sotto l’albero i propri regalini
e aspettano le bontà che la mamma preparerà!
Ma c’è qualcosa di veramente speciale a Natale,
qualcosa che non si può comprare:
l’amore, stare insieme in allegria, i sorrisi dei bambini,
tanto belli, se pur piccini!
Tutti i giorni dovrebbe essere Natale;
se così fosse le persone non si farebbero più del male!
Classe III B
Con l’
é “più Natale”
Consapevoli dell’assoluta autenticità di tale affermazione, il nostro
Istituto ha abbracciato con slancio ed entusiasmo l’adesione alle varie
iniziative UNICEF programmate in questo primo periodo dell’anno, con
lo scopo di far riflettere gli allievi sull’importanza e sulla necessità di
porsi, nella società contemporanea, come protagonisti attivi e responsabili, capaci di scelte coraggiose, coerenti con i valori fondamentali del
vivere civile. Diffondere la conoscenza di realtà lontane e adottare comportamenti di solidarietà consapevole, sono due facce del medesimo
impegno. Diverse sono state le iniziative intraprese nell’ambito del pro-
Anno 7 - Numero 1
Dicembre 2013
19 dicembre 2013 Parrocchia
di San Giovanni
Cusano Mutri
Celebrazione eucaristica in
memoria di Genoveffa,
Giovanni, Simone,
Antonio e Carlo
L’Istituto Comprensivo
“Kennedy”ricorda con affetto
la Famiglia Tammaro
Addobbi realizzati
dagli alunni
con materiali naturali
getto UNICEF, in comunione con quelle che sono le idee di raccolta di
fondi che l’organizzazione da sempre svolge nella scuola italiana. La
vendita delle orchidee, avvenuta nel primissimo periodo scolastico, ha
visto il nostro Istituto, al pari con le altre scuole del territorio, impegnato
in una proficua azione di solidarietà, che è stato il segnale di un coinvolgimento partecipe dell’intera comunità scolastica e che dura ormai da
vari anni. Con l’approssimarsi del Natale, poi, nell’Istituto si vive un’atmosfera magica e allegra per l’allestimento del Presepe e l’addobbo
dell’Albero; gli alunni si sono impegnati nella vendita o nell’acquisto di
cartoline di Natale e nella lotteria della Pigotta, la cui estrazione avverrà
a scuola, prima delle vacanze natalizie. Il ricavato verrà devoluto ai bambini e ai ragazzi meno fortunati.
La coordinatrice del Progetto Unicef Prof.ssa Immacolata Sasso
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi…” Gv 1,18
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Cosa può esserci di più importante di una parola che si concretizza, di una speranza che diventa
realtà, di un pensiero che diventa azione, di valori che diventano stile di vita? Proprio questa è una
delle verità che nasconde il versetto “E il Verbo si fece carne...”, la parola che diventa azione, comportamento, Vita.
E’ proprio questa l’innovazione profonda che Gesù nel suo divenire uomo porta con sé: traformare la Parola in vita, fare in modo che le parole non restino tali, ma diventino “cambiamento del
cuore”. ll tempo di Avvento e di Natale ci aiuta a riflettere su quanto Dio tenga a noi, al nostro essei
re uomini, da mandare suo figlio, chiedendogli di “abitare in mezzo a noi”. La venuta di Gesù ci
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fa comprendere quanto è bello essere uomini e donne nel mondo e nel tempo che si vive.
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mata, il suo invito a seguirlo, a fidarci di Lui. Gesù ci chiede di essere uomini e donne capaci di
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accogliere ogni altro nostro fratello e amarlo quanto Lui ha amato noi, di accogliere, come Lui ci
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ha accolti, di perdonare come Lui ha perdonato noi. Le sue parole sono riconoscibili nel suo stile.
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Questo chiede a noi: accogliere uno stile di vita che possa raccontare agli altri il Vangelo.
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LA SCUOLA P
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SEMINARE ... PER UN DOMANI MIGLIORE
"I diritti dei bambini, oggi : manutenzione d'amore!"
Il 20 novembre 1989 è una data storica in
cui si ricorda l'approvazione , da parte
dell'ONU,
della
Convenzione
Internazionale sui Diritti dell'Infanzia e
dell'Adolescenza, ratificata dall'Italia con la
legge n.176/'91.
I diritti dell'infanzia, dei bambini, dei più piccoli e indifesi sono i diritti della PACE, perché essi rappresentano il futuro e la vita del
mondo!
Ma quanti bambini oggi, purtroppo, sono
ancora vittime degli omicidi, delle guerre,
delle violenze da parte degli adulti; quanti i
bambini schiavi, bambini - soldati, i cui diritti vengono continuamente calpestati, viola-
Filastrocca dei bambini
I bambini di tutto il mondo
giocano insieme a girotondo.
Bello è il mondo,
grande è la Terra,
ma le parole son sempre quelle:
"Ogni bambino ha il diritto di studiare,
di mangiare e di giocare
insieme alla sua famiglia,
con tanta gioia e meraviglia".
Marica Perfetto IV San Felice
ti; quanti bambini sono defraudati, sfruttati, violentati e
costretti alla prostituzione e a
commettere crimini…
Bambini percossi, che non
hanno voce, nati senza conoscere un sorriso, senza avere
la sicurezza e la stabilità familiare, senza conoscere il calore
di un abbraccio e di una carezza materna!
Bambini che non sanno cosa siano i giocattoli, che ancor prima di rendersi conto di
cosa sia la vita, sono costretti a girovagare
come raminghi per le strade, vestiti solo di
stracci; bambini costretti a chiedere l'elemosina per poter sopravvivere; bambini
accovacciati dietro gli angoli dei vicoli, che
tremano per il freddo causato dalle rigide
temperature invernali.
Bambini costretti dalla crudeltà degli adulti
e dall'indifferenza della società ricca, a
guadagnarsi il salario amaro della vita, non
per vivere una vita normale, ma per
sopravvivere ad un crudele destino!
I bambini dei Paesi poveri, contrariamente
a quelli dei Paesi più benestanti,
non hanno giocattoli, non li conoscono nemmeno. Gli spot che
vediamo in TV ci mostrano solo
bambini belli, sorridenti e felici;
mentre tanti sono poveri e sul
volto hanno i segni del destino.
Allora voglio dire a tutti: "I bambini sono il futuro, il domani".
Ma se questo futuro oggi viene
così calpestato, quale speranza
avrà il mondo?
Il futuro si tutela partendo dal presente, da
ora quindi!
Un ringraziamento, dunque, a quanti da
tempo si attivano per la tutela dei diritti dell'infanzia, perché diritti della PACE.
Pia Erminia Di Biase
classe IV San Felice
Anno 7 - Numero
1
Dicembre 2013
SET
TEM
AND BRE...
IAMO
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g. 10
A
IN GUERR
E IN PACE
pag.11
POLITICA
NDO
A SCUOLA
pag. 12
Per i bambini…
I diritti sono tanti
e tutti da rispettare,
in Italia e nel mondo
senza evitare confronto.
I bambini sono uguali
come Angeli con le ali,
alti e bassi,
magri e grassi
monelli o belli
sono tutti fratelli.
Sono uniti nell'amore
della famiglia con gran cuore.
Valentina, Marika e Annamaria
Classe IV San Felice
Progetto
“Arte,fede,
cultura”
pag. 13
“I diritti non si devono
confondere con i capricci”
Classe Prima Capoluogo
"La bambina senza diritti"
20 NOVEMBRE 2013
Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia
e dell’adolescenza
Lavoro grafico-pittorico della pluriclasse I-II-III
C'era una volta una bambina di nome Jasmine che viveva lontana dalla sua
famiglia di origine; la sua vita non era molto bella e lei era spesso infelice.
Gli altri bambini la evitavano perché era diversa da tutti: aveva una testa
enorme e un corpicino piccolo, ma il suo cuore era molto grande e pieno di
sentimenti nobili, sinceri. Peccato che nessuno lo capisse!
Quando aveva solo tre anni, i suoi genitori l'avevano venduta a due persone
malvagie che la costringevano a lavorare e lavorare così tanto che spesso si
ammalava, ma loro non si preoccupavano neppure di darle le medicine.
La piccola Jasmine era molto intelligente e desiderava andare a scuola
come tutti i suoi coetanei, ma non glielo permisero. Così iniziò a procurarsi, di
nascosto, dei libri che leggeva di notte, quando tutti dormivano con la luce
fioca di una candela.
Una notte Jasmina si accorse che la candela aveva una luce diversa, pian
piano si avvicinò e…dalla fiamma uscì una fata bellissima che le disse:" Sono
qui per aiutarti!"
Ad un tratto la stanza si illuminò, una forte luce avvolse Jasmina che fu
portata in un posto bellissimo e decorato con i colori dell'amore; un posto
dove tutti l'accolsero e l'accettarono così com'era, senza alcuna distinzione
e preferenza; un luogo dove tutti i suoi diritti di bambina vennero rispettati!
Lì Jasmine visse felice e contenta di… essere una bambina come tutti gli
altri.
Alessia Di Biase classe IV San Felice
INTORNO
A NOI
pag. 14
Un ann
o di gra
ndi
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sari
pag. 15
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IL N SO
ATA
pag. LE
16
KENNEDY NEWS
PAGINA 10
SETTEMBRE...ANDIAMO
Anno 7 - Numero 1
Dicembre 2013
Scuola dell’Infanzia “Antonio e Carlo Tammaro:
INSIEME SI PUO’...
Bambini ed insegnanti della scuola dell' infanzia "
A. e C. Tammaro" il 16 settembre felici di ritrovarsi
dopo la pausa estiva, hanno ripreso il loro percorso
di apprendimento. In questi primi giorni è fondamentale un periodo di adattamento, di conoscenza e
saluti sia per i piccoli che entrano
per la prima volta a scuola che per i più grandicelli che ritrovano un ambiente familiare e gli amici.
Tutti insieme, docenti e bambini viviamo e condividiamo le piccole grandi emozioni di questi primi giorni di scuola. Noi docenti pronte a tranquillizzare, rassicurare, accogliere ed i bimbi più grandi disponibili
verso i piccolini con abbracci, carezze, pronti ad aiutarli ed asciugare le loro lacrime. Investire i bambini
della responsabilità di assistere i più piccoli giova agli
uni e agli altri perché sviluppa quel rapporto di amici-
zia e fiducia che a scuola,
come nella vita, va sempre
incoraggiato e coltivato.
Così, tutti insieme, è iniziato
il nostro cammino… con mani
piccole che stringevano
manine ancora più piccole,
mentre nel salone si canta il "
GIROTONDO DELL'AMICIZIA" o " IL CANTO DI BENVENUTO" si raccontano storie,
si memorizzano poesie e filastrocche e solo di tanto in
tanto fa capolino un po' di
nostalgia di mamma o di casa.
Grazie a queste attività , relative al " PROGETTO ACCOGLIENZA" i bambini più grandi hanno riannodato i legami
con l'ambiente scuola ed è
stato agevolato l'inserimento
dei nuovi arrivati. L'inizio
della scuola è segnato dall'
arrivo
dell' AUTUNNO:
numerose sono le attività
che prendono spunto dagli
elementi che la natura offre
in questa stagione. Il caldo
che a poco a poco se ne va,
le giornate che diventano
più corte e le foglie che
cambiano colore e cadono… e loro, i bambini, parlano di uva, funghi, castagne e animali che faranno un lungo sonno: il letargo
poi, con l'ingenuità tipica dei bambini affermano:
"però mae' fa caldo" già perché questo autunno è un
po' strano. Intanto guardano con curiosità al salone,
alle foglie colorate, a funghi e ghiande sorridenti, a
strani gatti neri e zucche, fantasmini e streghe di
carta, si, perché altra festa tipica dell'autunno è HALLOWEEN che si festeggia il 31 ottobre in concomitanza di quella dei Santi e dei morti. Tipica della tradizione anglosassone, ha origini molto antiche, riti ed
usanze ad essa legati sono però divertenti, tanto che
questa sorte di " Carnevale horror" con le sue
maschere mostruose ed
il suo dolcetto o scherzetto è piaciuta anche in
Italia specialmente ai
bambini. La settimana
che
precede
Halloween, le sezioni
della scuola dell'infanzia si trasformano in
piccoli laboratori di "
allegre mostruosità",
questo è stato un ottimo spunto per affrontare con i bambini il
tema delle paure,
quindi delle emozioni.
Abbiamo conversato,
discusso, parlato di quelle
CUSANO MUTRI
LA"SAGRA DEI FUNGHI" A
Cusano Mutri, un piccolo paese della provincia
di Benevento, si trova nel Parco regionale del
Matese, su una collina rocciosa al centro di una
conca circondata da monti.
Ogni anno, a Cusano, vengono organizzate tante feste tradizionali, civili e religiose
come il Carnevale, l'Infiorata, le sagre…
La festa più lunga e bella è la sagra dei
funghi che tutti gli anni, da circa trentacinque, attira molti turisti attratti non solo dalla
bellezza del paese ma anche dai prodotti
tipici locali e dalle belle passeggiate ed
escursioni che si possono fare nei boschi.
Nel periodo tra fine settembre e inizio
ottobre il paese si riempie di persone, tra
cui tanti bambini con le loro famiglie.
Molte persone vengono con le automobili e con i pullman, altre con i camper per
fermarsi più di un giorno.
La sagra viene organizzata dal Sindaco
e dalla Pro-loco; vi partecipa gente del
paese e dei paesi vicini.
Durante
tutta la sua durata il paese è pieno di stand gastronomici; in ogni parte del centro storico ci sono
venditori con i propri prodotti; nell'aria si sente
odore di funghi porcini cotti, freschi e secchi. In
piazza Orticelli ci sono i ristoratori che preparano
che sono le loro paure più frequenti, di quelle reali,
fantastiche e di quelle utili! Esprimere
ansie e paure li aiuta
a conviverci, ridimensionarle imparando
piano piano ad affrontarle. Insieme poi, si
può anche esorcizzare la paura, così tanti
pipistrelli neri si sono
posati sulle teste dei
nostri bambini i per
nulla spaventati…
Insieme si può anche
affrontare un argomento molto serio: I DIRITTI DEI
BAMBINI, festa celebrata il 20 Novembre in occasione della giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Abbiamo parlato con loro dei
diritti che ogni bambino deve avere e del fatto che
ancora oggi troppi bambini sono vittime di violenze,
abusi e che vivono in condizioni di grande trascuratezza.
I bambini hanno memorizzato un canto "la marcia
dei diritti dei bambini" e realizzato un bellissimo cartellone dove, attaccati a dei palloncini colorati, sono
elencati tutti i loro diritti. Il cartellone farà bella mostra
di sé nella nostra scuola perché è fondamentale per
noi adulti ricordarci di loro ogni giorno e ricordarci
che ogni bambino ha il "diritto di essere bambino".
Le docenti
tante pietanze a base di funghi porcini. Il re dei
funghi infatti, è il porcino che viene cucinato in
tanti modi: con le tagliatelle, con gli gnocchi, con il
riso, in zuppa, alla brace…
Oltre alle pietanze a base di funghi vengono
preparate ricette tradizionali con i prodotti locali.
C'è la possibilità di gustare dolci tipici: panzerotti ripieni di castagne, ciambelle con le patate,
bomboloni, crostate con i frutti di bosco e con marmellate artigianali.
Nei vicoli e nelle piazze le case, per l'occasione, diventano negozi, botteghe, pasticcerie.
Si possono acquistare oggetti artigianali in pietra(fontane, mortai), in legno("cucchiarelle"), in
tessuto, in vimini(cesti, cestini).
Ci sono bancarelle con formaggi, salumi, miele,
frutta, origano, prodotti del sottobosco e dei
campi.
Durante tutto il periodo della sagra Cusano è
illuminato da tantissime luci: ogni piazza ha un
palcoscenico per spettacoli; per le strade e i vicoli ci sono cantanti e giocolieri.
Ci sono tante attrazioni, persino le giostre per i
bambini.
Noi bambini durante la sagra ci divertiamo tanto.
Classe terza Primaria Cusano "Capoluogo"
Anno 7 - Numero 1
IN GUERRA E IN PACE ...
Dicembre 2013
KENNEDY NEWS
PAGINA 11
...per non dimenticare
Giornata delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale
ricordare
Il 4 Novemb re: un giorno da ricordare
La commemorazione del 4 novembre è un giorno importante per la storia
d'Italia. In questa data si ricorda l'armistizio che nel 1918 pose fine alle ostilità
tra l'Italia e l'Austria - Ungheria. La guerra si concluse con la vittoriosa offensiva di Vittorio Veneto. Una vittoria che costò la vita a 689.000 italiani, mentre
1.050.000 furono mutilati e feriti: cifre che devono far riflettere, numeri da ricordare! Il 4 Novembre rappresenta, soprattutto, il Giorno dell'Unità Nazionale e
delle Forze Armate. Il sacrificio di tanti Italiani in uniforme, caduti per il nostro
Paese, è ricordato con varie celebrazioni nei luoghi più rappresentativi.
Anche il nostro paese ricorda quest'avvenimento. Noi alunni delle classi quinte dei plessi di " San Felice" e di "Capoluogo", insieme alle nostre insegnanti,
ci siamo recati dinanzi al Palazzo Comunale per far parte del corteo diretto alla
chiesa di San Giovanni Battista dove si è celebrata la Santa Messa. In seguito
Milite ignoto
Finalmente anch'io ho potuto partecipare a questa celebrazione molto
importante perché ricorda i soldati morti
per la Patria e per la nostra libertà.
Io ho recitato una poesia (a lato) di
Abdullah Pashew per ricordare il Milite
Ignoto. In quel momento mi sentivo
molto emozionata, perché tante persone mi ascoltavano con attenzione.
Crocco Giorgia
classe V San Felice
Se domani
una delegazione verrà nel mio paese
e qualcuno mi chiederà:
"Dov'è la tomba del Milite Ignoto?"
Io risponderò:
"Eccellenza,
sulle sponde di ogni fiume,
sui gradini di ogni moschea,
alla porta di ogni casa,
sulla soglia di ogni chiesa,
in ogni grotta,
su ogni roccia di questa montagna,
sotto gli alberi di ogni foresta,
su ogni lembo del cielo,
non tema,
s'inchini
posi pure la corona di fiori".
Grazie perché
ci siamo recati davanti al Monumento ai Caduti per deporre la corona di alloro.
Durante il tragitto abbiamo cantato "la Canzone del Piave".
I momenti più emozionanti sono stati quando abbiamo cantato tutti
quanti insieme l'Inno di Mameli, suonato dalla banda cittadina e quando
la tromba ha suonato il silenzio. Il Sindaco e altre autorità hanno parlato dell'importanza di questo giorno, anche noi bambini abbiamo letto le
nostre riflessioni.
Tra le persone presenti alla cerimonia vi era un signore di 102 anni,
vissuto durante le due guerre mondiali. Sul suo volto c'era tanta commozione e nel suo sguardo c'era il ricordo dei tanti soldati caduti in guerra,
per amore della Patria. Questa celebrazione ci ha toccato il cuore e
resterà sempre nei nostri ricordi. In questa giornata abbiamo colto un
grande senso di appartenenza e siamo sicuri che ogni volta che passeremo davanti al monumento dei nostri caduti, ricorderemo sempre chi
ha combattuto per noi e per il nostro Paese. Il nostro desiderio è sperare che i "Grandi della Terra" si impegnino a far durare la pace.
Gli alunni di quinta
Plesso San Felice
M IS SI O N
Grazie perché senza di voi
saremo ancora in guerra .
Grazie perché
Vi siete sacrificati per noi.
Anche se spesso
nessuno ve l'avesse chiesto.
Vi dico grazie di tutto cuore perché
pur sapendo che non sareste tornati,
siete andati lo stesso,
per salvare la nostra Patria.
Classe 5^ Capoluogo
pac e
po rtare
rtare la pace
Olt re i co nfi ni na zio na li pe r
Sentiamo spesso il termine "missione": i religiosi vanno
in missione per far conoscere la religione cristiana ai
popoli dell'Asia, dell'Africa e dell'America, e aiutano le persone a soddisfare i loro bisogni primari; gli astronauti
vanno in missione nello spazio per scoprire le caratteristiche dell’Universo e farcele conoscere.
Oggi, vanno in missione anche i nostri
soldati che si recano oltre i confini
nazionali ed europei per difendere la
libertà, i diritti dell'uomo, la democrazia,
la pacifica convivenza tra popoli e
nazioni. Abbiamo letto che oltre 9mila
militari italiani sono impegnati attualmente nelle Missioni di Pace, che l'Italia
insieme ad altre nazioni porta avanti nel
mondo. I nostri soldati non esitano a
rischiare la vita per un ideale, per portare aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dalla guerra o da altri eventi.
Tanti soldati, però, nel prestare la loro opera di solidarietà e di pace nel mondo, hanno perso la vita come in
Kosovo e nei Balcani, in Libano, nel Corno d'Africa, in
Afghanistan e in Iraq. Tra questi bisogna ricordare i 19
militari di Nassiryya, che facevano parte della missione
italiana "Antica Babilonia". La missione italiana era iniziata il 15 luglio 2003 ed era un'operazione militare con finalità di peacekeeping (mantenimento della pace). Tra i
compiti dei nostri militari vi erano quelli di:
addestrare ed equipaggiare le forze di polizia
locale, aiutare la ricostruzione di impianti pubblici, riattivare i servizi essenziali, concorrere a mantenere l'ordine
pubblico.
Il 12 novembre 2003, purtroppo, avvenne il grave attentato di Nassiryya. Alle ore 10:40 ora locale, le 08:40 in
Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò
davanti alla base italiana
dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la
morte di diverse persone
tra Carabinieri e civili.
Da allora sono trascorsi
dieci anni e oggi, 12
novembre 2013, ricorre il
triste anniversario della
loro morte.
Pochi giorni fa noi alunni
siamo intervenuti alla commemorazione dei caduti in
guerra con le nostre maestre e il Dirigente Scolastico
dott.ssa Caraccio. Durante la cerimonia il sindaco Di Furia
ha ricordato che il 4 novembre è anche la festa delle
Forze Armate perchè ancora oggi i militari dei vari settori
si battono per la pace e la libertà dei popoli. E’ giusto quindi ricordarle e mostrare loro la nostra gratitudine.
Gli alunni di V - Primaria Pietraroja
Lavoro realizzato dagli alunni di
seconda di Cusano Capluogo
Istituto Comprensivo
J.F. Kennedy
Scuola Primaria Capoluogo
classe quinta
4 novembre 2013
Celebrazione della Giornata
dell’ Unita’ Nazionale
e delle Forze Armate
Pubblicazione realizzata alla LIM
dagli alunni di classe quinta
Scuola Primaria Capoluogo
KENNEDY NEWS
PAGINA 12
A SCUOLA di legalità
Anno 7 - Numero 1
Dicembre 2013
"Politicando…a scuola"
all'Ufficio Anagrafe,
Giovanni Di Biase,
r
Junio
co
Sinda
del
per completare e valiione
l’elez
Verso
:
Felice
Plesso San
dare le carte di identità
e le tessere elettorali che
Nella nostro plesso di San Felice, anche quest'anno, ci stiamo organizzando ci serviranno per le nostre
per rivivere l'esperienza dell'elezione a Sindaco Junior. C'è un gran fermento! votazioni
scolastiche.
Si stanno formando le tre liste elettorali, scegliendo i candidati a sindaco, asses- Dopo, riuniti nella Sala
sori e/o consiglieri. Tante sono le idee, le proposte, gli slogan, i volantini e tanto Consiliare, il Sindaco e
è l'impegno nell'organizzazione della programmazione per le tre liste.
l'Assessore ci hanno chiaTutto ciò rientra nel progetto curricolare "Politicando" che ci rende protagoni- rito le funzioni di tutte le
sti di una piccola società politica, all'interno della nostra scuola. Gli obiettivi che cariche comunali, del sinsi intendono proseguire con tale progetto sono diversi e tutti molto educativi: daco, degli assessori e dei
vivere la politica come " arte del pensiero", dell'ascolto, del servizio, del dialogo, consiglieri. Hanno rispodella scelta condivisa; sviluppare il pensiero critico; crescere come responsabili sto alle nostre domande e
cittadini; conoscere e rispettare i valori di libertà, di democrazia, di bene comu- ci hanno dato delle indicane; valorizzare le capacità di ciascuno.
zioni importanti per organizzare al meglio le nostre elezioni.
Come tappa fondamentale di avvio siamo andati a visitare la casa Comunale
Alla luce dell'esperienza dello scorso anno e di tutte le indicazioni date dalle
di Cusano Mutri, dove abbiamo incontrato e intervistato il Sindaco, Pasquale persone direttamente coinvolte politicamente nella società del nostro paese,
Frongillo, l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Antonella Crocco, il Comandante sicuramente saremo più organizzati e più partecipi alle attività che si svolgerandei Vigili Urbani, Antonio Civitillo, e la bibliotecaria, Lucia Franco.
no all'interno del progetto.
In questa occasione, ci siamo rivolti al dipendente comunale addetto
Alunni di classe quarta- Scuola Primaria di San Felice
Gli alunni della Scuola di San Felice
intervistano il Sindaco Pasquale Frongillo
Noi alunni della Scuola Primaria plesso di San
Felice, nell'ambito del progetto "Politicando" stiamo
vivendo, per il secondo anno consecutivo, un'esperienza di Cittadinanza attiva. Il giorno 14 novembre ci
siamo recati nei locali del Palazzo Comunale per
intervistare il Sindaco Pasquale Frongillo e per
conoscere direttamente gli ambienti e il funzionamento della" macchina comunale". Dopo una cordiale accoglienza da parte degli assessori e del
Sindaco, abbiamo iniziato la visita…
Il Sindaco ha invitato noi alunni di
classe V a rivolgergli qualsiasi
domanda al fine di farci comprendere il funzionamento dell'Ente Locale.
All'inizio abbiamo spiegato il motivo della nostra presenza, collegata
a un argomento affrontato a scuola:
"L'elezione del Sindaco Junior".
Dopo è iniziata l'intervista…
-Perché ha scelto di fare il
Sindaco?
Ho scelto di candidarmi per mettere le mie competenze al sevizio dei
cittadini e per migliorare il mio
paese.
-È difficile il Suo compito?
Il mio lavoro è abbastanza complesso: consiste nell'amministrare e governare il territorio di Cusano, in particolare sono responsabile
della sicurezza dei cittadini.
-Quante ore al giorno lavora?
Il mio lavoro richiede tanto tempo, dedizione,
disponibilità ed è difficile quantificarlo; tuttavia riesco
a ritagliarmi un po' di tempo da dedicare al mio lavoro da geometra e alla mia famiglia.
-Cosa si prova a ricoprire questo ruolo?
Tante soddisfazioni, ma al contempo molto impegno.
-Come si fa a
diventare
Sindaco?
Quando sono stato eletto io, bisognava formare
una lista composta di sedici
persone e un candidato a
Sindaco, fare i comizi, farsi
pubblicità e aspettare che il
popolo prendesse una
decisione. La lista che ha
ricevuto più del 50% dei
voti ha vinto. Il sindaco
eletto ha, poi, formato la
Giunta Comunale.
- Quanti anni
dura la carica
di Sindaco e
che
funzioni
ha?
La carica di
Sindaco dura 5
anni e si può
essere eletti per
due volte consecutive.
-Quali sono state le priorità che ha dovuto
affrontare subito dopo il suo insediamento?
Le priorità che ho dovuto affrontare sono state: il
problema dell'acqua e quello dei rifiuti.
-C'è qualche momento di riposo nel vostro
lavoro?
Sì, riesco a trovare, come ho già detto, un po' di
tempo libero per la mia famiglia.
-C'è un Vice Sindaco che La sostituisce?
Sì, c'è un Vice Sindaco, Michel Florio, che mi sostituisce quando non sono in sede.
Scuola dell’Infanzia
di Pietraroja
Un albero che cambia
Gli alunni della Scuola dell’Infanzia di
Pietraroja hanno realizzato i loro alberelli
autunnali che ognuno modificherà nel corso
dell’anno scolastico a seconda dei cambiamenti stagionali e il ciclo vitale delle piante.
Per i piccoli allievi l’ esperienza grafico-pittorico-manipolativa è stata accattivante e significativa.
-Quante persone ci sono nel Consiglio?
Nel Consiglio ci sono diciassette persone.
-Dove si riunisce il Consiglio?
Il Consiglio si riunisce nella Sala Consiliare.
-Di cosa si occupa il
Consiglio Comunale?
I
membri
del
Consiglio
Comunale prendono le decisioni
necessarie e utili al buon funzionamento del territorio comunale.
-I Cittadini possono assistere
al Consiglio Comunale?
Si, tutti i cittadini sono invitati ad
assistere al Consiglio Comunale.
-Riuscite sempre a soddisfare le richieste dei Cittadini?
Il mio compito è di ascoltare e
di soddisfare le richieste dei cittadini.
-Se non si riesce a soddisfare le richieste, cosa
si fa?
Quando non si riesce a soddisfare le richieste dei
cittadini si chiede l'intervento del Prefetto.
-Quali sono i servizi di cui Cusano ha maggiormente bisogno?
La sostituzione della rete idrica e il miglioramento
della raccolta differenziata.
-Vi è mai capitato di perdere la fiducia per qualche problema?
Non ho mai perso la fiducia, nonostante i tanti problemi. Sono sempre disposto ad ascoltare le esigenze dei cittadini, dialogare con loro per trovare una
giusta soluzione.
Al termine dell'intervista abbiamo visitato la Sala
Consiliare. Nel ringraziare il sindaco e i suoi assessori per aver risposto a tutte le nostre domande,
cogliamo l'occasione per invitarli nella nostra scuola
per il giorno della proclamazione del Sindaco junior.
È stata una bella esperienza che ricorderemo con
grande piacere, in attesa del prossimo incontro.
Gli alunni della classe quinta di San Felice
Anno 7 - Numero 1
Dicembre 2013
Progetto ARTE-FEDE-CULTURA
a cura degli alunni e dei docenti di Civitella Licinio
Dalla SCUOLA PRIMARIA
"San Bartolomeo Apostolo"
Anche quest'anno noi alunni della scuola primaria di Civitella Licinio, grazie al progetto
realizzato in occasione della XXIX sagra della
Castagna , abbiamo avuto modo di conoscere
la storia, le bellezze artistiche e le tradizioni
religiose della nostra comunità.
Abbiamo svolto un lavoro di ricerca sulla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo
per scoprirne le origini e le opere d'arte in essa
custodite.
Ancora più interessante è stato conoscere la
figura del nostro santo protettore San
Bartolomeo che fu un apostolo di Gesù. Ad
opera dei pagani fu scorticato vivo e poi decapitato e per questo motivo è raffigurato con il
coltello in mano.
Si festeggia il 24 agosto e per l'occasione tornano anche gli emigranti che, insieme ai residenti, partecipano numerosi alla processione
che si svolge per le vie del paese, intonando un
Processione del 1951
con la statua di San Bartolomeo
LA CHIESA
DI SAN BART OLOMEO
La chiesa di San Bartolomeo
Apostolo
fu
probabilmente
costruita insieme al piccolo centro
abitativo prima dell'anno 1000.
Era una chiesa parrocchiale arcipretale molto grande, di proprietà
del feudatario
Nel tempo, a causa dei terremoti
e della qualità scadente dei materiali, la chiesa ha subito molti
interventi di manutenzione e con il
terremoto del 5 giugno 1688
rimasero in piedi solo alcuni tronconi delle pareti. La ricostruzione
fu avviata molto presto e, insieme
alla parrocchia, fu ricostruita
anche la chiesa della Madonna
della Neve.
I terremoti del 1962 e del novembre 1980 provocarono gravi danni
alle strutture ed alla copertura, al
punto da chiuderla al culto perché ritenuta pericolosa.
I lavori di recupero iniziati alla fine degli anni ottanta
si sono conclusi nel 2000, con la riapertura della chie-
antico canto che anche noi abbiamo imparato a scuola.
La nostra comunità è molto devota
a San Bartolomeo e davvero tante
sono le testimonianze di coloro che
in passato sono stati protetti o graziati,soprattutto in caso di maltempo e fulmini.
Le antiche foto , i disegni e i cartelloni con le nostre ricerche sono
stati esposti nella cappella di San
Rocco durante i giorni in cui si è
svolta la Sagra della Castagna.
Tantissimi sono stati i visitatori che
hanno apprezzato la mostra, ad iniziare dalla nostra Dirigente
Scolastica, dott.ssa Giovanna
Caraccio, che ha manifestato interesse e ammirazione per il lavoro
da noi svolto spendendo parole di
elogio per l'impegno che abbiamo
dimostrato nella realizzazione di
tale progetto.
Gli
sa il 23 luglio dello stesso anno.
Rialzata rispetto al fondo stradale, vi si accede per
mezzo di una doppia scalinata che confluisce su un
ballatoio molto ampio dal quale,
tramite due scalini, si accede
all'interno.
A sinistra del portone d'ingresso
sorge la torre campanaria, sulla
quale, dal 20 giugno 1925 , è
posto un orologio che scandisce
con suoni diversi le ore e i quarti
d'ora.
La chiesa presenta al suo interno
una navata centrale che termina
in un'abside semicircolare in cui si
trova l'Altare Maggiore in marmo
bianco, regalato alla chiesa nel
1922 da don Pasquale Florio,
nativo di Civitella. Nella nicchia
centrale si trova la statua di san
Bartolomeo Apostolo ai cui piedi è
posto un reliquario contenente
frammenti ossei del santo.
Il Tabernacolo ligneo è del XVIII
secolo ed è stato restaurato dal
professor Marco De Lerma.
Nelle nicchie laterali sono custodite le statue della
Madonna del SS. Rosario e di Sant'Anna.
Dalla SCUOLA DELL'INFANZIA
I bambini attraverso le attività grafico-pittoriche e
manipolative scoprono la figura di San Bartolomeo
Con grande interesse ed entusiasmo ci apprestiamo anche quest'anno ad intraprendere il nostro consueto viaggio nel progetto di plesso "Arte, Fede, Cultura S. Bartolomeo" ; un percorso che, gli scorsi anni, ha ampliato e consolidato le
conoscenze dei bambini
relativamente alle tradizioni del loro paese sviluppando il senso di appartenenza alla comunità di origine.
Il progetto, ha cercato di far
collimare la storia del
Santo con l'attualità per
recuperare il senso profondo della trazione ecclesiastica oggi troppo confusa
con gli aspetti materiali e
profani.
La nostra scuola dell'infanzia, si è avvalsa di tutte le
strategie , strumentazioni e documentazioni che hanno consentito di orientare,
sostenere e guidare lo sviluppo del progetto. In questo senso, il ricorso a materiali strutturati e non, da manipolare ed esplorare, ha innescato una sequenza
KENNEDY NEWS
PAGINA 13
Al nostro Protettore
Nostro Santo Protettore,
tutti noi di Civitella,
ti adoriamo con amore
in questa chiesa tanto bella.
Quando il Signore tu incontrasti
un suo apostolo divenisti,
ma per seguire la tua missione
subisti tante umiliazioni.
Ti hanno scorticato e decapitato
e un martire sei diventato.
Noi qui in terra ti ringraziamo
perché spesso a te ricorriamo,
quando fulmini e tempeste
allontani in modo lesto.
Sempre a te, nostro beato,
il tuo popolo è grato.
alunni della Scuola Primaria
Sulla porta d'ingresso vi è la cantorìa, sorretta da due
colonne ; su di essa è situato l'organo, di scuola
napoletana, costruito da Raffaele di Giuseppa
Mascia, organaro di Agnone, nel 1851 ed è stato
restaurato nel 2000.
Sul lato destro di chi entra vi è la cappella di San
Rocco, voluta dal popolo e dal parroco don Giovan
Battista Lavorgna, forse perché l'antica chiesetta di
san Rocco era in rovina. Iniziata nel 1913, fu conclusa nel 1920. L'altare è in marmo , mentre la nicchia
è in legno di noce.
Sulla sinistra , vi è il Fonte Battesimale in pietra locale; è ricoperto da una struttura in metallo dorato in cui
sono impressi alcuni simboli cristiani.
Lungo le pareti della Chiesa si trova la "Via Crucis",
realizzata dal maestro Franzese, composta da quattordici pannelli in ceramica.
Gli alunni della Scuola Primaria
graduata di situazioni suggestive e motivanti che hanno accresciuto e stimolato
ulteriormente l'interesse dei bambini per la vita del Santo.
Dal punto di vista didattico, il lavoro progettuale è stato svolto dai bambini di quattro e cinque anni, attraverso schede operative libere e guidate, elaborate con
svariate tecniche, rappresentanti la vita e le opere del Santo.
Tutto il lavoro cartaceo verrà rilegato in un libro e consegnato ai bambini alla fine
dell'anno scolastico.
In maniera ludica e sensoriale, l'elaborazione di un
plastico che ha rappresentato verosimilmente la
chiesa di S. Bartolomeo ,
ha affascinato didatticamente i bambini, sin dalla
prima fase operativa.
La scuola, in occasione
della
"Sagra
delle
Castagne", ha allestito
una mostra con tutti i lavori dei bambini presso la
chiesa di S. Bartolomeo
che ha suscitato un grande interesse di pubblico e un vivo apprezzamento per l'ingente lavoro svolto.
In conclusione possiamo dire che il progetto ha coinvolto ed impegnato in modo
significativo tutti i bambini , impegno che è stato ben ripagato dal successo
riscosso.
Le insegnanti Alessandrelli e Mendillo
KENNEDY NEWS
PAGINA 14
INTORNO A NOI...
Anno 7 - Numero 1
Dicembre 2013
so C.A.I.
Progetto Crescere Felix, percor
lezze del loro territorio
Le classi quarte scoprono le bel
Grazie al progetto Crescere Felix, percorso C.A.I., il 4
ottobre, con le classi quarte dell'Istituto Comprensivo
J.F.Kennedy di Cusano Mutri, abbiamo visitato il Ponte di
Annibale e le Forre del Titerno.
Il Ponte di Annibale è una costruzione di epoca romana
sito sul corso del Titerno. Una leggenda racconta che il
celebre condottiero Annibale sarebbe passato sul ponte
assieme ai suoi elefanti durante la discesa della penisola al
tempo della seconda guerra punica per nascondere un suo
bottino di guerra sul vicino Monte Cigno. Sulla strada provinciale Cusano-Cerreto è stato eretto un monumento in
bronzo dal titolo: BENTORNATO ANNIBALE. Il ponte,
costruito con l'uso di pietra locale, è costituito da una sola
arcata a schiena d'asino che sovrasta il fiume Titerno, è
lungo 13m, ha una larghezza di 1,50m e una luce di 9,15m.
Dal ponte siamo passati alle Forre che si trovano al confine tra i comuni di
Cerreto Sannita e di Cusano Mutri, dove il corso del fiume Titerno ha creato dei
canyon scavati nella roccia bianca
Osservando l'autunno
dei due monti. Le Forre sono luoghi suggestivi e incontaminati, una serie di
gole che si sono formate a causa dell'erosione esercitata nel corso di milioni
di anni dall'acqua sulla pietra calcarea. Seguendo un fitto boschetto di querce, cerri, carpini, aceri siamo giunti alle Forre del
Titerno. Lungo il sentiero principale abbiamo visitato siti naturali e affascinanti come il ponte del
Mulino, caratteristico ponticello costituito da pietre
disposte ad arco, il Muraglione, il Belvedere da cui
abbiamo ammirato il Cimitero di Pietraroja e uno
splendido paesaggio.
Per noi è stata un'esperienza davvero interessante perché per qualche ora ci siamo immersi nella
natura. Intorno a noi c'era tanto silenzio che veniva
interrotto dal canto melodioso di usignoli e dal
rumore dell'acqua che cascava da 30m in una
vasca scavata nella roccia viva. Camminando nell'incantevole sottobosco abbiamo visto splendide
fioriture di ciclamini, anemoni, rovi, felci, pungitopi
…
Se siete in zona vi suggeriamo di andarci almeno una volta a passeggiare in
questi posti tra l'altro percorribili lungo dei sentieri segnalati. Buon cammino.
Classe IV - Pietraroja
In autunno:
i funghi
L'autunno è ritornato,
tutto intorno è colorato:
rosso, verde, giallo, marrone
sono i colori di questa stagione.
Grappoli d'uva neri e dorati
dentro i tini son stati pigiati;
noci e castagne sono cadute
e in ogni casa portan salute.
Mentre le rondini volan lontano,
lo scoiattolo e il riccio a dormire
si preparano.
Questo è l'autunno e la sua armonia,
questa è la stagione che vorrei
non andasse mai via…
Cristian Perfetto
Un alunno raccont a
Accadde in autunno...
La rondine e gli amici del bosco
E' autunno. In un bosco, una mattina, la rondine si
sveglia, decide che è arrivata l''ora di partire e va a
salutare i pettirossi.
Quando ritorna al nido per prepararsi per il viaggio, i
suoi amici, l''albero, il riccio, lo scoiattolo, la formica,
le domandano che cosa stava facendo.
La rondine risponde: "Devo partire per i Paesi caldi".
Le chiede l'albero: "Perché parti e ci lasci? Siamo
stati sempre insieme!" "Non è che non siamo più
amici è che inizia a far freddo!" Dice la rondine.
Interviene il riccio: "E se metti un po' di lana nel tuo
nido?" "Non so come fare!", "Ci penso io". Lo scoiattolo propone: "Resta ancora qualche giorno, se stai
bene rimani, altrimenti vai via." La rondine risponde: "Ma non ho da mangiare!" La formica le dice:
"Non ti preoccupare, al cibo ci penso io!" "Grazie,
amica mia!" Così tutti si misero all'opera. Lo scoiattolo domandò alla rondine. "Ti piacciono le noci?"
"Non ne ho mai mangiata una" Risponde la rondine.
" Allora te le porto ad assaggiare." Arriva la formica,
sbucando da sottoterra, con un secchiello pieno di
vermetti, la rondine lo solleva con il becco, lo
appende ad un ramo e lo tiene in riserva per l'inverno. La formica, sbadigliando, la saluta esclamando:
"Sono stanca, vado a dormire!"
Dopo un mese la rondine era ancora lì e stava
bene. L'albero una mattina si svegliae le chiede:
"Rondine, stai bene?" "Ma certo! Penso che l''anno
prossimo resterò ancora qui." Rassicurato, l'albero
si rimette a dormire e anche gli animaletti vanno in
letargo tranquilli. Trascorso l'inverno e arrivata la primavera, tutti gli animaletti si svegliano e la rondine
comunica loro la sua decisione: " Ho deciso che
rimarrò per sempre qui perché, grazie a voi, l'inverno non mi fa più paura!" Tutti i suoi amici, felici, si
abbracciano lacrimando di gioia.
Luca Candiello Classe quarta "Capoluogo"
Lavoro realizzato dagli alunni della
Classe Prima -Cusano Capoluogo
I funghi sono vegetali privi
di clorofilla. Non sono perciò in grado di produrre da
soli il nutrimento e devono
cibarsi di organismi in
decomposizione o vivere come parassiti di
altre piante.
Non avendo clorofilla non sono di colore verde e possono
vivere in ambienti molto bui.
I funghi più conosciuti sono quelli che si trovano nel sottobosco e sono considerati una prelibatezza dai buongustai.
Occorre però stare molto attenti perché non tutte le speci sono
commestibili alcune sono velenosissime.
I funghi sono molto utili perché aiutano le sostanze organiche
a decomporsi : infatti le trasformano per potersene cibare .
Funghi microscopici formano le muffe che possono essere
osservate sui cibi in decomposizione . Alcuni sono utilissimi
per l'uomo poiché da essi si ricreavano sostanze utilizzate in
medicina (per esempio la penicillina).
Anche i lieviti sono microscopici funghi che si producono nella
fermentazione degli alimenti.
Classe Terza - Cusano Capoluogo
TRAGEDIA A LAMPEDUSA
Solcano il mare per un futuro
migliore nella nostra
Europa ma...
Guardando la televisione abbiamo
appreso che, nella notte tra mercoledì 2 ottobre 2013 e giovedì 3 ottobre 2013, una barca con a bordo
circa 500 migranti è naufragata al
largo di Lampedusa a causa di un
incendio scoppiato a bordo..
Nonostante i tentativi di salvataggio
molti migranti hanno perso la vita ,
sono stati ritrovati infatti molti cadaveri tra cui molte
donne e bambini. Le persone salvate sono circa 155
e ci sono ancora decine di dispersi. Secondo alcuni
soccorritori, ci sono molti cadaveri ancora sotto il
relitto e non si sa di preciso ancora quanti. Il barcone partito dalle coste Libiche, è prima naufragato e
poi andato in fiamme dopo che era stato dato fuoco
a una coperta, cercando forse di attirare l' attenzione di un peschereccio. Secondo il racconto
dei superstiti sull'imbarcazione c' erano circa 500
persone, tutte provenienti dai paesi dell'Africa
Subsahariana, soprattutto Eritrea e Somalia.
Nonostante le condizioni meteorologiche, i sommozza-tori e i palombari della Marina Militare hanno continuato a lavorare recuperando altri 57 corpi, arrivando ad un numero complessivo di 288 cadaveri,
ma secondo i sommozzatori nel relitto
sono ri-
maste ancora decine di cadaveri. La procura di
Agrigento ha accusato un tunisino di Sfax, Ben Salem Khaleo, di essere lo scafista del relitto naufragato. Ad accusarlo sono stati
anche dei superstiti eritrei che
lo hanno riconosciuto dalle
fotografie che sono state
mostrate dagli uomini della
Squadra Mobile di Agrigento.
Il tunisino è accusato di omicidio plurimo cioè procurato
naufragio e favoreg-giamento dell'immigrazione clandestina. Alcuni superstiti gli
attribuiscono anche la responsabilità dell'incendio
del relitto. Un superstite racconta di aver visto il capitano versare benzina su una co-perta, un altro ha
sentito dire da molte persone che era stato lui a
incendiare l' imbarcazione.
" Papa Francesco" tramite un messaggio lasciato su
Twitter invita tutti a pregare per le vittime. "E' una
vergogna" "Bergoglio chiede l'impegno di tutti affinchè fatti simili non possano ripetersi.
Il nostro Presidente della Repubblica ha dato un
giorno di lutto Nazionale, mentre noi alunni abbiamo
fatto un "minuto" di silenzio per le vittime di questa
tragedia, riflettendo su questa triste vicenda e sulle
difficoltà di quanti tentano di giungere in Italia
lasciando la propria terra nella speranza di costruire
una vita migliore trovando invece disperazione e
morte.
Classe 5^ Capoluogo
KENNEDY NEWS
UN ANNO DI ANNIVERSARI
Anno 7 - Numero 1
PAGINA 15
a cura degli alunni di V della scuola primaria di Pietraroja
Dicembre 2013
50°
50°
GIOVANNI XXIII
Giovanni XXIII, al secolo Angelo
Giuseppe Roncalli, è stato il 261º vescovo di Roma e fu
eletto papa il 28 ottobre 1958. È ricordato con l'appellativo di "Papa buono" e per la frase " Cari figlioli, tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai
vostri bambini e dite: "Questa è la carezza del Papa!" ".
E' stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000.
Nacque a Sotto il Monte in località Brusicco e venne
battezzato lo stesso giorno.
Frequentò la scuola elementare in una pluriclasse,
poi il ginnasio e infine si laureò in Sacra Teologia nel seminario vescovile di Bergamo.
Fu ordinato sacerdote e successivamente fu nominato visitatore apostolico in Bulgaria,
dopo nunzio apostolico a Parigi e poi al patriarcato di Venezia.
Dopo poco tempo la sua elezione, nella cappella papale di S. Paolo fuori le Mura
annunciò ai Cardinali la prossima convocazione del Concilio ecumenico per la Chiesa
universale, presienziò alla cerimonia di apertura ma non partecipò ai lavori del Concilio
in quanto morì il 3 giugno 1963.
Quest’anno è ricorso il 50esimo della sua morte.
200°
GIUSEPPE VERDI
Giuseppe Verdi nacque a Le Roncole, frazione di
Busseto, il 10 ottobre 1813 da genitori agricoltori.
Il giorno successivo Giuseppe venne battezzato
e gli vennero apposti i nomi di Giuseppe
Francesco Fortunino. Il terzo giorno della sua
nascita il padre di Verdi si recò a Busseto per
registrarlo all’anagrafe e venne indicato nel registro comunale con i nomi di Joseph Fortunin
François. L'atto di nascita fu redatto in francese
perchè a quel tempo Busseto apparteneneva
all'Impero francese creato da Napoleone.
Pur essendo un giovane di umile condizione
sociale, riuscì tuttavia a seguire la propria vocazione di compositore grazie alla buona volontà e
al desiderio di apprendere. L'organista della chiesa delle Roncole, Pietro Baistrocchi,
lo prese a benvolere e gratuitamente lo indirizzò verso lo studio della musica e alla
pratica dell'organo. Più tardi un negoziante amante della musica, fiducioso nelle capacità del giovane, divenne suo protettore e lo aiutò a proseguire gli studi intrapresi. Tra
le tante opere musicò il Nabucco ed uno dei cori dell'opera, il celebre “Va, pensiero”,
diventò nel tempo una specie di canto doloroso o inno contro il dominio austriaco, diffondendosi rapidamente in Lombardia e nel resto d'Italia.
2 ottobre: festa dei nonni
I miei nonni
Io ho dei nonni molto speciali
che mi proteggono da tutti i mali;
sono una guida per l'educazione
e un rifugio in ogni occasione.
Mi difendono dalle sgridate dei miei genitori
inventando stratagemmi sempre migliori.
Mi aiutano sempre con le addizioni
e calcoliamo insieme decine e milioni,
per le moltiplicazioni le tabelline mi insegnano
e per me sono un grande sostegno.
Mi fanno sempre tanti regali
e quando li apro li trovo sempre speciali.
Mi portano in campagna
per apprezzare la natura
e mi spiegano cosa c'è in ogni radura.
Una loro carezza vale più di un tesoro
ed è meglio di mille monete d'oro.
Mi insegnano a fare le piccole cose
e io li ringrazio con una canzone:
una canzone che nasce dal cuore
per dire loro tutto il mio amore.
Classe quarta
Scuola Primaria "Capoluogo"
15 0°
J . F. K E N N E D Y
Nel 2013 ricorrono i cinquanta
anni di un famoso e drammatico
omicidio: quello del presidente
americano John Fitzgerald
Kennedy, ucciso a Dallas il 22
novembre 1963.
E’ stato un politico statunitense,
35º Presidente degli Stati Uniti,
rappresentante del Partito
Democratico, vinse le elezioni
presidenziali del 1960 e successe
al Presidente Eisenhower.
Kennedy, di origine irlandese e
di religione cattolica. La sua
breve presidenza, in epoca di
guerra fredda, fu segnata da
alcuni eventi molto importanti: la
costruzione del Muro di Berlino,
la conquista dello spazio, i fatti precedenti alla Guerra del Vietnam e la
crecita del movimento per i diritti civili degli afroamericani.
Kennedy, quando prestò giuramento come presidente degli Stati Uniti,
il 20 gennaio 1961 a Washington, nel suo discorso inaugurale parlò del
bisogno di tutti gli americani di essere cittadini attivi. Successivamente
chiese alle nazioni del mondo di unirsi nella lotta contro ciò che chiamò
"i comuni nemici dell'umanità: la tirannia, la povertà, le malattie e la
guerra".
Quando nacque la Scuola Media di Cusano Mutri, fu intitolata alla sua
memoria. Oggi il nostro Istituto Comprensivo conserva il suo nome propio perchè si adoperò per migliorare le condizioni dell’umanità intera
nella sua breve vita.
Beatles, 50 anni fa
usciva il primo album
"Please please me"
50 anni fa usciva il primo album
dei Beatles e precisamente il 22
marzo 1963 dal titolo “Please please me”. Per realizzarlo bastarono
solo 12 ore e 400 sterline. L’album conteneva 13 canzoni tra cui
i primi due succesi della band di Liverpool: "Love Me Do" e
"Please Please Me". Fu così che cominciò ufficialmente il successo del gruppo più popolare della storia della musica, che
rivoluzionò la storia del pop e diede vita ad una generazione di
capelli a caschetto.
ITAN A
LA PR IM A ME TR OP OL ITAN
La prima vera linea metropolitana al mondo è
stata quella di Londra, chiamata ancora oggi
"Underground" o "The Tube". Essa nasceva il 10
gennaio 1863 e all'inizio di questo anno ha compiuto 150 anni. L'idea della metropolitana venne al sindaco di allora che aveva
osservato il caos insopportabile per le vie del centro.
All'inizio le metropolitane
correvano principalmente
in superficie ma nel 1880
l'elettrificazione consentì di
portarle sotto terra, con la
prima linea interamente
sotterranea a Londra. I
lavori di costruzione della
metropolitana londinese
iniziarono nel marzo del
1860 da parte di un'impresa privata.
A distanza di tempo la
"tube" continua a essere
uno dei mezzi di trasporto
più efficienti, con 11 linee,
270 stazioni e 402 chilometri di binari.
Quella londinese è infatti la terza
underground più lunga del mondo,
dopo Pechino e Shanghai.
Nel mese di gennaio per celebrare
l'anniversario, un treno a vapore,
come quelli che trasportavano i passeggeri nel XIX secolo, si è fermato
alla stazione ferroviaria di Moorgate:
oltre al sindaco di Londra Boris
Johnson, c'erano tante persone vestite con abiti ottocenteschi per rievocare i viaggiatori di quell'epoca.
VERSO IL NATALE
KENNEDY NEWS
PAGINA 16
Anno 7- Numero 1
Dicembre 2013
RISCOPRENDO
LE TRADIZIONI
DICEMBRE E... le festività religiose
L’ACCENDIAMO?
Accendiamolo con i canti natalizi
Gli alunni dell'Istituto Kennedy
alla manifestazione della Pro loco
Un albero gigante, realizzato con plastica riciclata di colore
bianco, decorato con fiori azzurri e una stella luminosa, si è
acceso lentamente in piazza Orticelli in Cusano Mutri.
Non solo le luci hanno illuminato l'albero ma anche i canti
natalizi che gli alunni dell'Istituto Comprensivo hanno eseguito
sotto l'albero. La carrellata dei canti è stata aperta dai ragazzi
della Scuola Secondaria con "Anche quest'anno è già Natale",
seguiti dai bambini dell'Infanzia di Capoluogo con "Natale per
tutti". Gli allievi della Scuola Primaria di San Felice hanno presentato, poi, il canto "Aria di Natale" e quelli di Civitella Licinio
"Sarà Natale se". E' stata poi la volta di noi alunni di Pietraroja
che abbiamo eseguito un vecchio canto del Coro
dell'Antoniano di Bologna dal titolo "Auguri auguri auguri", un
brano dal testo semplice e dalla melodia ritmata, scelto proprio
perché in modo semplice augura che il Natale porti a tutti la felicità. Tale augurio vogliamo porgerlo a
tutti ma in particolare ai nostri coetanei che nel mondo hanno bisogno di calore ed affetto, di una famiglia, di una casa, di serenità e pace, di quelle piccole cose che ci permettono di soddisfare i bisogni
primari e ci fanno sentire protetti e amati. Si sono esibiti, quindi, gli allievi della scuola Primaria di
Capoluogo con il brano "Le note di Natale" e, infine, tutti insieme abbiamo cantato "A Natale puoi". Tutti
i gruppi sono stati applauditi dalle Autorità e persone presenti e i fotografi intervenuti hanno immortalato i vari momenti.
Intanto scende il buio e l'albero spicca luminoso in mezzo a noi. La nostra Dirigente dottoressa
Caraccio prende la parola e ringrazia gli alunni, i docenti, i genitori, la Pro Loco e il Comune di Cusano
Mutri che insieme hanno realizzato una così bella manifestazione. Aggiunge anche che è stato il modo
migliore per iniziare il cammino verso il Natale in quanto tutta la comunità scolastica e sociale ha lavorato insieme per un fine comune.
L'arrivo di Babbo Natale ha causato un po' di confusione perché tutti volevano essere i primi a ricevere il dono ma tutto sommato è stata una bella
esperienza e diciamo grazie a coloro che hanno
reso possibile questa serata.
Gli alunni di 5ª-Pietraroja
I' primo è sant'Ansano.
Li sei Nicola divino.
Li sette sant' Ambrogio di Milano.
Li otto è a Cuncezione, Santa Maria.
I dudci s'adda digiunà,
perché i' tridici è Santa Lucia.
I' vintuno Tummaso che canta,
e i vintcincq' la Nascita Santa.
Chi vò sapè lu rest'
gl'' utmo o gl'anno è Santu Salvestre.
Chi vo' sapè lu restante,
i' primo o iennaro è cap' d'anno.
(Canto popolare cusanese)
Dicembre è un mese con tante festività
religiose e questo antico canto popolare cusanese le elenca appunto…
Gli alunni di classe terza
"San Felice"
La ricetta di un magico Natale
Se un felice Natale vogliamo creare
tutto l'occorrente ci dobbiamo procurare:
Mezzo chilo d'amore, un pizzico d'umiltà,
un volto sorridente e due cucchiai di carità.
Molto bene bisogna mescolare
se un buon Natale vogliamo realizzare,
RISCOPRENDO
da condividere con tutti i parenti,
LE TRADIZIONI
con quelli lontani e con quelli presenti.
Questa è la ricetta del magico Natale
FILASTROCCA CUSANESE
che a grandi e piccini ho voluto svelare.
Di Biase Benedetta
Mo ven Natal nata vota
classe V San Felice
La notte di Natale
A Natale noi bambini
siamo meno birichini.
Un grande albero adorniamo
in compagnia delle persone che amiamo.
Durante la notte scende piano la magia
portando a tutti regali, dolci e allegria.
Ci riuniamo tutti quanti
dai più piccoli ai più grandi
per augurarci pace e amore
con la gioia in ogni cuore.
Arianna De Carlo
classe V San Felice
E a capa chiù me votë.
Moglierm tutta a modë vo'
Cambià e nun sapë
Che tutti i negozi
Aumentenë i prezzë
E soldë nun cë në stann
E po' ciappiccicamm.
Gli alunni di classe terza
"San Felice"
PROVERBIO
Come Catarinea
Accussì Natalea.
Natale…che cos'è
Tutto l'anno l'ho aspettato
e finalmente è arrivato,
con addobbi ,dolci e regalini
son felici grandi e piccini.
Il presepe e l'alberello
rendono tutto ancor più bello.
Al mondo intero fa sognare,
fa gioire ed amare.
Volete sapere che cos'è?
È il Natale, la festa più bella che c'è.
Antonella Di Gennaro
classe V San Felice
AUGURI
di buone feste
La Redazione:
Dirigente Scolastico
dott.ssa Giovanna Caraccio
Referente ins. Michelina Venditto
Gli alunni e i docenti
della Scuola Primaria e dell’Infanzia
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