ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “J. F. Kennedy” di CUSANO MUTRI Via Orticelli, 26 - 82033 Cusano Mutri-BN /Tel: 0824 862064-e-mail: [email protected] NEWS KENNEDY LA SCUOLA ... PA G IN A IN P R IM A SCUOLA SECONDARIA di I GRADO Trimestrale dell’Istituto Comprensivo DUE M ITI DEL VENTESIMO SECOLO: modelli di democrazia per le nuove generazioni Anno 7 - Numero 1 a cura della Redazione Dicembre 2013 Sommario John Fizgerald Kennedy Protagonista della Nostra storia La nostra scuola, dal 1966, è intitolata a John Fizgerald Kennedy, 35° presidente americano, di cui il 22 novembre scorso, è ricorso il 50° anniversario del suo assassinio. Il ricordo di questo tragico evento è stato occasione per approfondire la storia, la personalità, l’alto senso di giustizia, di uguaglianza, di rettitudine morale, che caratterizzarono l’operato di uno degli uomini più rappresentativi del “secolo breve” e che, in questo difficile momento di crisi, restano valori imprescindibili a cui fare riferimento. Quegli stessi valori che portarono alla decisione di intitolare la nostra scuola a questo grande uomo politico. Il 12 dicembre del 1966 il Collegio dei Docenti presieduto dal preside, prof. Davide Iacobelli, propose, nella scelta di un nome da dare al nostro Istituto, alcuni personaggi che si erano particolarmente distinti, tra cui: Kennedy, Foscolo, Carducci, Mazzini, Gioberti, Rosmini, Garibaldi, Virgilio e Michelangelo. Al termine della seduta si giunse alla scelta di Kennedy, in quanto “uomo di fede, fede nella grandezza dell’uomo, nel valore insopprimibile della libertà, nella giustizia, nella possibilità di concordia e di pace”. Nato a Brookline il 29 maggio del 1917, Kennedy vinse le elezioni presidenziali del 1960, da candidato del Partito Democratico, superando il repubblicano Richard Nixon. Nel suo discorso inaugurale dopo l’insediamento alla Casa Bianca, parlò del bisogno di tutti gli americani di essere cittadini attivi, dicendo: “Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi, chiedetevi cosa potete fare voi per il vostro paese“. Sostenitore convinto della “convivenza pacifica” e della fine del razzismo, ebbe modo di affermare le proprie idee democratiche e riformiste, la sua convinzione della necessità di un clima di pace, di libertà e di distensione tra le superpotenze in epoca di guerra fredda. Infatti, in uno dei suoi discorsi, chiese alle nazioni del mondo di unirsi nella lotta contro ciò che chiamò “ i comuni nemici dell’umanità, la tirannia, la povertà, le malattie e la guerra”. La sua breve presidenza fu segnata da alcuni eventi molto rilevanti: la crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli antefatti della Guerra del Vietnam e l’affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani. A tal proposito, nel 1954, la Corte Suprema statunitense si era pronunciata contro la segregazione razziale nelle scuole pubbliche; tuttavia c’erano ancora molte scuole, soprattutto negli stati meridionali, che non rispettavano questa decisione. Rimanevano, inoltre, in vigore le pratiche di segregazione razziale sugli autobus, nei ristoranti, nei cinema e negli altri spazi pubblici. Migliaia di americani di tutte le razze ed estrazione sociale si unirono per protestare contro le discriminazioni, che Kennedy, come Martin Luther King negli stessi anni, combattevano, sostenendo l’integrazione razziale ed i diritti civili di tutti gli uomini. Il 22 novembre 1963, in Texas, Kennedy venne assassinato da un fanatico, Lee Oswald, mentre attraversava in parata la città di Dallas. La sua tragica ed immatura scomparsa, avvenuta in circostanze ancora oggi non del tutto chiare, ha lasciato un amaro rimpianto in tutto il mondo, per le grandi speranze di rinnovamento che aveva suscitato. L’assassinio di Kennedy fu un evento focale nella storia degli Stati Uniti, per l’impatto che ebbe sulla nazione e sulla politica del paese. Con la sua scomparsa moriva il sogno della democrazia americana che aveva accompagnato ed entusiasmato gli elettori per soli 1000 giorni. Non una morte qualsiasi, ma la morte di un uomo vero che si era battuto per ciò che era giusto. Ad oggi, la figura di Kennedy continua a ricevere considerazioni di stima e apprezzamento e il presidente Obama, ricordandolo nella celebrazione dell’anniversario della morte, ha affermato che “incarnò la forza di volontà del popolo che aveva guidato”, aggiungendo, inoltre, che la sua memoria “rimane nell’immaginazione dell’America non perché venne ucciso, ma perché incarnò il carattere del popolo”. Centro Territoriale Permanente Pag. 2 Partecipazione Attiva Pag. 3 “Star bene a scuola” Pag. 4 Diritto di avere Diritti Pag. 5 Primo Piano Pagg. 6e7 ... a Natale puoi Pag. 8 NOTIZ IE IN E VIDE NZA CTP Percorso di Avvicinamento all’olio extra vergine d’oliva Pag. 2 “A scuola di NON VIOLENZA” Pag. 4 L’eredità di Nelson Mandela: il messaggio universale di pace Tutto il mondo si è commosso alla notizia, data dal presidente del Sudafrica, Jacob Gedleyihlekisa Zuma, della morte di “Madiba”, emblema della lotta contro l’apartheid e personalità determinante nella caduta di tale regime nel suo Paese. Un’intera vita dedicata a combattere per la giustizia e contro la disuguaglianza, sopportando insulti, aggressioni e la condanna a 27 anni di carcere. Mandela è riuscito a far sentire la sua voce anche quando gli era impedito di parlare, mentre, giorno dopo giorno, nel mondo diventava un mito, simbolo della liberazione definitiva dagli antichi e sanguinosi pregiudizi nati con lo schiavismo. Continua alla Pag. 2 Premio E.I.P. Pag.3 KENNEDY NEWS PAGINA 2 “La strada verso la libertà non è mai agevole e molti dovranno attraversare valli spazzate dal vento della morte prima di arrivare in cima alla motagna dei propri desideri” Nelson Mandela Continua dalla prima pagina La lotta all'apartheid, in nome dei diritti umani, ancor prima di quelli civili, politici e sociali, è stata un punto di riferimento e di speranza per i neri che, in tutto il pianeta, si ribellavano alle ingiustizie e alle crudeltà del razzismo. Il regime dell'apartheid in Sudafrica aveva, infatti, trovato una raccapricciante formalizzazione legislativa, con tanto di segregazione e deportazioni, violenze e disprezzo. Dopo vari importanti riconoscimenti, tra i quali il Premio Sakharov per la libertà di pensiero (1988) e il Premio Lenin per la pace (1990), nel 1993, dopo la sua scarcerazione e la fine dell'apartheid, gli fu attribuito il prestigioso Premio Nobel per la pace. L'anno dopo, nel 1994, Mandela venne eletto Capo dello Stato. Primo Presidente di colore, simbolo della non violenza, ci ha insegnato come, prima di lui, Lincoln, Martin Luther King e Gandhi, la virtù del perdono contro l'odio, la lotta non violenta per i propri diritti, contro l'accettazione passiva delle ingiustizie sociali. E' stato un faro che ha illuminato non solo la politica, ma anche la musica, il cinema, lo sport, veicoli che gli hanno permesso di uscire dai confini nazionali, per assurgere a simbolo mondiale. Negli ultimi anni, Mandela ha spostato ogni attenzione sui pesanti problemi sociali del paese, concentrando i maggiori sforzi per vincere un'altra dura battaglia, quella contro la piaga dell'Aids. Più che mai, in questi tempi difficili e incerti, la figura di Nelson Mandela, così mite nel suo modo di essere e, al tempo stesso così ostinato, rappresenta un esempio di eroismo e di fiducia in un futuro migliore. Ha vinto partendo dagli abissi di una prigione, senza mai perdersi d'animo, sfidando se stesso e l'impossibile, rendendo la sua immagine universale, simbolo del bene, che ovunque e in ogni tempo, riesce a vincere sul male. Mandela è già nell'olimpo degli immortali. Anno 7 - Numero 1 dicembre 2013 manifesto, in cui rivendicava la libertà di stampa, di espressione e di religione e Mawan Barghouti. Quest’ultimo, leader di Fatah, un’organizzazione politica e paramilitare palestinese, facente parte dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), definito il “Mandela palestinese”, è stato coinvolto in attentati terroristici, ma è giudicato dal popolo il leader che potrebbe riunificare i Palestinesi e portarli alla trattativa di pace con gli Israeliani. In Cina, invece, vive in carcere dal 2008 il critico letterario Liu Xiaobo, reo di aver pubblicato un manifesto che invocava il rispetto delle libertà individuali e auspicava l’avvio di vere riforme nel paese; per lui le porte della prigione non si sono aperte nemmeno con il conferimento del premio Nobel per la Pace, assegnatogli nel 2010. Non bisogna dimenticare, infine, l’azione di un’altra donna, Aung San Suu Kyi, l’attivista della Birmania, leader della Lega Nazionale per la Democrazia, la quale ha pagato lo sforzo di democratizzare il proprio paese con quasi 20 anni di arresti domiciliari (è stata rilasciata nel 2010). Anche lei premio Nobel, è stata la prima a commemorare il grande leader sudafricano appena scomparso: “Ci ha fatto capire che nessuno dovrebbe essere penalizzato per il colore della pelle, o per le circostanze in cui è nato. E ci ha fatto comprendere che possiamo cambiare il mondo, modificando atteggiamenti e percezioni”. Porto Martina Vitelli Vittorio Classe III A OLTRE MANDELA Una folla commossa si è radunata a Johannesburg, sua città natale, immediatamente dopo l’annuncio della morte di Nelson Mandela e immediate sono state le dichiarazioni di stima e di affetto giunte da ogni dove. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, lo ha definito un “gigante della giustizia” e “fonte d’ispirazione per l’umanità”; in un telegramma, Papa Francesco ha invitato le nuove generazioni di sudafricani “a mettere la giustizia e il bene comune avanti alle loro aspirazioni politiche”. Il leader sudafricano rimarrà sempre un esempio da seguire, ma c’è bisogno di qualcuno che prenda il suo posto e lo occupi con grande dignità, proprio come ha fatto lui. Molte sono le persone che, in diverse parti del mondo, come ha fatto “Madiba”, stanno operando per il bene dei loro popoli e che sfidano il potere per raggiungere un clima di uguaglianza ed eliminare le diversità di ogni tipo. Ricordiamo, ad esempio, Antonio Sanchez a Cuba, imprigionato dal 2003 al 2010 in un carcere durissimo per aver pubblicato un Cento Territoriale Permanente Corsi per adulti Annualità 2013/2014 Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia 20 o 80 anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane. (Henry Ford) Queste frasi racchiudono pienamente, a nostro avviso, il senso del lifelong learning, ovvero dell’apprendimento permanente, che è il cuore pulsante che anima il C.T.P. di Cusano Mutri e Pietraroja, ovvero il Centro Territoriale Permanente, un servizio istituito nel 1997 dal Ministero della Pubblica Istruzione, che, coordinato dalla Dott.ssa Giovanna Caraccio, è tutt’oggi vitale ed operante in questo e nei territori limitrofi. Quest’anno, nell’organizzazione dei percorsi differenziati per adulti, oltre ad agevolare chi, con il Corso di Conseguimento del Diploma di Scuola Secondaria di Primo Grado, desidera riprendere il cammino scolastico, si è pensato anche a coloro che, ormai una buona fetta della nostra popolazione, si trovano ad affrontare viaggi all’estero. Il corso Travelling around the world offre, infatti, gli strumenti indispensabili per cavarsela con l’inglese in situazioni di ordinaria necessità, ovviando alle difficoltà di chi non conosce bene la lingua. Per chi, invece, dovesse decidere di non spostarsi troppo, ma di assa- porare al meglio le bellezze artistiche, naturali e culinarie del nostro Paese, il corso Guida turistica del Bel Paese offre l’opportunità di conoscere una serie di itinerari di viaggio tra cui scegliere con maggiore consapevolezza. Sono stati attivati, inoltre, il corso Cineforum, una serie di proiezioni cinematografiche rivolte prettamente a chi, tra lavoro e famiglia, non riesce a trovare un po’ di tempo libero e di tranquillità per godersi un bel film, riflettendo anche sulle tecniche adoperate e sulle tematiche affrontate e il corso di Informatica, focalizzato sulle tante opportunità di comunicazione e conoscenza offerte da internet, con uno sguardo attento ai pericoli del web. Infine, per coloro che desiderano assaggiare gusti diversi da quelli caratteristici della cucina sannita, il corso Cucine a confronto propone una carrellata di piatti tipici della cucina partenopea a confronto con quelli della migliore tradizione inglese, mentre, per chi preferisce restare ancorato al proprio territorio e imparare a riconoscere la qualità delle risorse produttive che esso offre, verrà attivato il corso Avvicinamento all’olio extra vergine d’oliva. Chi ha tempo allora…non aspetti tempo! Il team del CTP Marianna Scarpati Elena De Marco Rosa Ornella Fappiano Partecipazione Attiva KENNEDY NEWS PAGINA 3 Anno 7 - Numero 1 Dicembre 2013 E.I.P. Ecole di PAIX Italia Instrument Premiazione del 41° Concorso Nazionale Progetto “Giornale Scolastico” Un nuovo traguardo per l’Istituto Comprensivo “Kennedy”. Il giornale scolastico “Kennedy news” vince il I premio E.I.P. importante riconoscimento per l’attività svolta dagli studenti e dalla scuola. La premiazione, coordinata dalla prof.ssa Anna Paola Tantucci, presidente E.I.P. Italia, si è tenuta nella mattinata di giovedì 24 ottobre, nella Biblioteca Nazionale di Roma in presenza di importanti esponenti del mondo politico e culturale italiano. Giovedì 24 ottobre 2013, nella sala delle conferenze della Biblioteca Nazionale di Roma, il nostro Istituto è stato premiato al Concorso Nazionale E.I.P. “ SCUOLA Facendo…Conoscere, Volere, Partecipare: 3 modi per essere cittadini in Italia, in Europa, nel mondo “ sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. La partecipazione al concorso ha coinvolto gli alunni dei diversi ordini della nostra scuola con la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione dei diritti umani, come orizzonte nuovo e comune della convivenza planetaria nella dimensione della condivisione e della responsabilità. I lavori realizzati, in relazione alle tre sezioni del concorso, quali Premio “Poesia giovane Michele Cossu per lavori di giovani sulla pace e i diritti umani” Premio MARISA ROMANO LOSI “Il mio Giornale Scolastico” in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa e Il Sannio Quotidiano e Premio “Arte, fede e cultura” sono stati premiati da personalità di alto prestigio culturale, quali la Presidente dell’E.I.P. Anna Paola Tantucci, il Professore Vittorio Silvestrini Presidente della Città della scienza-Naples,il Direttore del Sannio Quotidiano Luca Colasanto, per l’ impegno, l’originalità e la creatività. Gli elogi sono stati rivolti in primis alla Dirigente Giovanna Caraccio, sostenitrice delle iniziative E.I.P. e poi ai protagonisti dell’evento, gli alunni della Scuola Primaria di Civitella Licinio, gli alunni della Scuola Secondaria, Cassella Maria Concetta, Di Biase Luca, Porto Martina, e tutti gli alunni dell’Istituto che si sono attivati per la realizzazione del giornale “Kennedy news… La scuola in prima pagina” . Un successo molto importante per la nostra scuola che si adopera a promuovere per gli alunni azioni educative e formative, che permettano loro di conoscere e di recuperare il patrimonio storico, culturale, artistico e religioso del territorio; riflettere sui propri bisogni interiori, comprendere l’importanza della vita, leggere in modo consapevole il proprio presente, esprimere sentimenti, emozioni, comunicare idee, punti di vista, speranze, attraverso prodotti personali, originali e significativi. La Coordinatrice Prof.ssa Bibiana Masella CONCORSO FOTOGRAFICO SCATTA LA BELLEZZA DEL PAESAGGIO SANNITA! Gli alunni della Scuola Primaria Capoluogo e della Scuola Secondaria di primo grado dell’I.C. “J.F. Kennedy” di Cusano Mutri hanno partecipato con entusiasmo al Concorso fotografico per la Settimana Unesco di Educazione allo sviluppo. Il Sannio è un tesoro nascosto della nostra cara Italia, i cui paesaggi reali si confondono con quelli immaginari di un suolo a tratti incontaminato, ma non del tutto immune dai “veleni” della camorra e dell’ignoranza. Per scoprire il Sannio dal punto di vista ambientale, non occorre un esperto paesaggista, ma agli occhi di tutti appaiono caratteristiche specifiche e antiche tradizioni. Immerso nell’antico Sannio Pentro, si trova il nostro amato Cusano Mutri, con le sue case di pietra dominate dalla torre campanaria di San Pietro, quasi raccolto sotto l’ala protettiva del Monte Mutria e del Matese, che si distendono come un fondale da palcoscenico alle sue spalle. Dietro ogni angolo, in ogni stradina lastricata, in tutte le piazze e gli slarghi si nascondono scorci affascinanti, frammenti di storia che raccontano le nostre origini. Dai ruderi del castello medioevale, all’antica piazza Lago, dalla Chiesetta della Madonna delle Grazie alla bellissima piazza Roma, dalla Porta di Mezzo alla Chiesa del Santo Patrono Nicola, dalla Chiesa di Santa Maria del Castagneto alle campagne della vallata cusanese, ogni pietra, ogni castagno secolare, ogni rudere, ogni collina impreziosiscono quello scrigno magnifico che è Cusano. Troppo spesso, sia per abitudine che per uno stile di vita poco in sintonia con la natura, gli uomini sembrano non apprezzare più le bellezze che ci circondano. Anche i nostri occhi sono spesso distratti nonostante abbiamo la fortuna di vivere in un posto così bello. Grazie a questo concorso, gli alunni sono riusciti ad apprezzare i posti in cui vivono e a conoscerne meglio la storia, cercando di rispettare e salvaguardare con più impegno questo nostro paradiso così spesso maltrattato. È di fondamentale importanza valorizzare il nostro paese e promuovere la difesa del paesaggio, come recita anche l’articolo 9 della nostra Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Tutti noi dovremmo capire, così come i nostri politici e amministratori, che “l ’umanità senza la bellezza non potrebbe vivere” . Solo rispettando la natura e le sue bellezze si potranno evitare tutte quelle tragedie causate dal dissesto ambientale, di cui purtroppo ultimamente sentiamo spesso. Prof.ssa M.Giuseppina Orsino Meccaniche celesti Panorama di Cusano. Prati verdi, colline alberate, cime modeste di monti innevati, cielo, ciel pieno di stelle, la luna che sembra non voler scendere dietro i monti, aspetta il sorgere del sole perché le tenebre diano sempre il posto alla luce nella nostra vallata: la luce dell'amore. Scorcio autunnale “Ti dirò con poche parole che è un posto delizioso. Infatti vi sono acque chiare, verde, pace, riposo di vita tranquilla e terra feconda. Lì sono semplici le arti, generosi i vini; e la gente è buona, illustre per personaggi, pulita, ospitale e pia” [Parroco Vincenzo Fiore, 1906] KENNEDY NEWS PAGINA 4 “Star bene a scuola” Anno 76 - Numero 1 “Star bene a scuola” Dicembre 2013 A scuola: appuntamento con lo psicologo Dopo la visione di un filmato, nel quale il Presidente dell’Ordine degli psicologi porge i suoi saluti e un augurio di buon lavoro, viene presentato il programma dell’intensa mattinata che ci vede protagonisti (con nostro grande entusiasmo!). I tre gruppi di lavoro, nei quali veniamo organizzati, affrontano tre aspetti diversi del problema: gli stereotipi di genere, la violenza domestica, il maltrattamento e il contrasto alla violenza. Così, attraverso immagini, racconti, confronto e scambi di esperienze abbiamo imparato tante cose. Bisogna denunciare ogni forma di violenza, rivolgendosi senza alcun timore alle associazioni presenti sul territorio che tutelano le donne oggetto di maltrattamenti, sia dal punto di vista psicologico, che legale; iniziare dalla famiglia quale primo strumento educativo alla non violenza; sensibilizzare la collettività al fenomeno, sia per fermarlo, sia per fornire aiuto nei casi in cui si assiste alle violenze, sia, soprattutto, per educare le donne a non sottostare ai maltrattamenti che subiscono; bisogna ragionare evitando pregiudizi e stereotipi di genere falsi e distorti (questo NO perché sei FEMMINA…questo SI perché sei MASCHIO!). Abbiamo imparato, ed è questo il messaggio che rimane più impresso di questa giornata, che “NON SIAMO SOLE”! Aurora Di Biase Classe III B IV Settimana del Benessere psicologico in Campania Il 18 novembre, per la IV edizione della Settimana del Benessere Psicologico, organizzata dall’Ordine degli psicologi, in collaborazione con l’ANCI (Associazione dei Comuni), le professioniste dell’Associazione IOSEI, che opera sul territorio e la coordinatrice del gruppo di psicologhe e psicoterapeute, dott.ssa Maria Di Carlo, si sono recate nel nostro Istituto per affrontare insieme a noi ragazzi delle classi terze, alla Dirigente e ai docenti, una tematica delicata ma coinvolgente: la violenza. Dopo il benvenuto ai presenti della dott.ssa Caraccio, sempre molto attenta alle problematiche sociali, ci introduce all’argomento con un focus sulla violenza domestica. Si susseguono l’intervento della dott.ssa Di Carlo, che analizza, con un linguaggio semplice e chiaro, la figura dello psicologo e si sofferma su termini (purtroppo!) molto attuali, quali il femminicidio e il biocidio, e il saluto del sindaco di Pietraroja, Lorenzo Di Furia, che sottolinea l’importanza della scelta della scuola, come “luogo privilegiato” per affrontare il tema della violenza, e “veicolo” di messaggi di non violenza. ento Approfondim Adolescenti alla deriva Tristi storie di adolescenti che invitano alla riflessione i loro coetanei Non c’è giorno in cui ognuno di noi nell’ascoltare i telegiornali, nel leg- Gruppi di lavoro gere i quotidiani si ponga questa domanda: in che mondo stiamo vivendo? A mio avviso il nostro è un mondo dove i ragazzi non rispettano i genitori, si STOP alla violenza contro le donne Ti amo da morire La settimana del Benessere Psicologico, iniziata il giorno 18 Novembre è terminata il giorno 25, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Le statistiche degli ultimi anni mostrano un preoccupante e costante aumento dei casi di violenza in cui l’autore è un uomo, chi la subisce è una donna. Maltrattamenti, molestie psicologiche, stalking, minacce verbali e scritte… Sono tantissime le donne che subiscono violenze di ogni tipo e rimangono in silenzio, per paura, per disinformazione, per evitare l’umiliazione di ammettere a se stesse e agli altri che a provocarle sono i loro ex partner, i mariti, i compagni di vita. Questa aggressività che attraversa la società italiana e i rapporti personali è invisibile: solo il 7,2% denuncia all’autorità giudiziaria e quasi il 34% passa la vita senza raccontare quello che è successo a nessuno, nemmeno ai propri amici. Nonostante il Parlamento abbia approvato la legge contro il femminicidio e la normativa italiana punisca anche lo stalking, essere vittime di violenza è ancora uno stigma. Un fatto che ancora troppe donne considerano un problema personale, mescolando sensi di colpa e paure. lasciano trasportare via da alcol, droghe, interessi materiali, violenti scontri di vario genere; mentre gli adulti, invece di prendersi cura dei propri figli, si limitano a soddisfare ogni loro richiesta, oltrepassando spesso ogni limite. Le nuove tecnologie se da un lato ci consentono di stare a contatto con la gente di tutto il mondo, conoscere nuovi amici, dall’altro sono pericolose, perché dietro profili falsi dei social network più usati, si possono nascondere persone senza scrupoli. Nel nostro paese, come in tante altre zone del mondo, ragazzi minorenni rientrano a casa in tarda notte e i genitori, nonostante la “brutta” strada che i propri figli hanno intrapreso, li lasciano allo sbaraglio. In queste ultime settimane è emerso un fatto di cronaca che mi ha molto colpito: le baby prostitute di Roma. Ragazzine minorenni, di soli quattordici anni, pronte a prestazioni sessuali, in cambio di denaro, per poter acquistare oggetti firmati. Hanno rinunciato alla scuola, chiuse in un appartamento, mettendo a rischio la loro salute, la loro dignità, la propria vita, rovinandosi gli anni più belli e spensierati della vita. Si parla tanto di crisi economica e politica, ma ciò che oggi fa maggiormente male è il vuoto spirituale, la mancanza dei valori etici e del rispetto della persona. Ragazzi, prendiamo una matita e ridisegniamo il mondo al cui centro ci siamo noi, che rappresentiamo il presente e che desideriamo un futuro migliore, senza tutte queste situazioni assurde e inconcepibili! Florio Gemma Casse II A KENNEDY NEWS PAGINA 5 Anno 7 - Numero 1 Diritto di avere Diritti Dicembre 2013 Giornata Internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza 10 dicembre Giornata dei Diritti Umani Il 20 novembre si è celebrato l’anniversario della Convenzione dei diritti dell’Infanzia, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989, nella quale si evidenzia il ruolo centrale del fanciullo per la costruzione della società futura. La redazione ha raccolto le considerazioni degli alunni della classe I B. “OGNI INDIVIDUO HA DIRITTO ALLA VITA, ALLA LIBERTÀ ED ALLA SICUREZZA DELLA PROPRIA PERSONA”. “Il diritto di avere dei diritti” “Qui a scuola si sta bene, si gioca, si canta e si può studiare. Ma al lavoro, se eravamo in ritardo, ci picchiavano”. Una testimonianza vera, intensa, di un bambino indiano, che come migliaia di altri innocenti, è stato costretto a lavorare ed è stato privato dei propri diritti. La storia ci insegna che, molte volte, i bambini sono stati delle vittime: bambini uccisi e sfruttati, deportati nei campi di concentramento, bambini violentati e costretti ad uccidere, bambini privati della loro dignità. (Alessandra Giaccio) Una storia molto esemplare è quella di Iqbal Masih, un ragazzo pakistano di dodici anni, ceduto dalla sua famiglia ad un mercante di tappeti in cambio di pochi dollari. Assassinato, poi, dalla “mafia dei tappeti” perché ritenuto di intralcio agli affari malavitosi, diventa il simbolo della lotta allo sfruttamento del lavoro minorile. (Carla Vitelli) Questa storia vera è stata riprodotta in un film, un film straziante, commovente, che ci fa riflettere sulla società attuale in cui a soffrire sono sempre i più deboli. (Antonio Vitelli) Da grande sogno di diventare attrice e fare un film sui diritti dei bambini dal titolo “ Perché maltrattare e violentare delle anime inermi e innocenti ? (Jennifer Amato) E’ bruttissimo che dei bambini vengano così trattati: malmenati, incatenati, picchiati, frustrati, costretti a lavorare per giornate intere ai telai e, poi venduti, come oggetti di scambio. (Giuseppe Di Biase) Il sacrificio di vita di Iqbal è stato davvero nobile. Lui è stato un vero “eroe”. Ha lottato senza mai arrendersi fino ad essere ucciso da un colpo di pistola, un colpo all’innocenza, alla giustizia, alla libertà, al diritto di avere una vita senza catene e buchi senza luce. (Giuseppe Meglio) Tutto ciò ci fa riflettere su chi vive nel completo benessere, a partire da noi che abbiamo la famiglia che ci cura, ci protegge e ci accontenta su tutto, e noi vogliamo sempre di più, pretendiamo cellulari, tablet e tanti altri beni materiali. ( Giulia Di Biase) Spesso gli adulti tendono a dare molta più importanza ai beni materiali, come il denaro, invece di occuparsi dei figli in età adolescenziale o quando sono in difficoltà e hanno bisogno di aiuto. Questi stessi adulti dovrebbero aiutarci a comprendere le regole del vivere civile, del rispetto, l’amore per la vita e la tolleranza. Invece, diventano nemici pericolosi. Allora c’è da chiedersi: “di chi possiamo veramente fidarci?” (Alessandra Giaccio) Classe I B Il diritto del fanciullo di essere amato In Italia, con la Legge n.176 del 27 maggio 1991, la Commissione parlamentare per l’infanzia ha approvato e reso esecutiva la Convenzione sui diritti del fanciullo, elaborata a New York il 20 novembre 1989. La Legge sottolinea l’importanza della famiglia, in quanto unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare dei fanciulli. Dagli adulti, infatti, dipendono la sana crescita, la giusta formazione, lo sviluppo dei valori e dello spirito critico di noi ragazzi. Gli adulti sono per noi dei modelli di riferimento per crescere sani nello spirito e nel corpo. Nello specifico, tutti i bambini e gli adolescenti, senza distinzione alcuna di colore della pelle, di nazionalità o di religione, hanno dei diritti fondamentali, come quelli di avere un nome, una famiglia, essere amati, poter giocare, ricevere un’istruzione, essere curati, essere ascoltati, essere protetti, potersi esprimere, avere amicizie e segreti. Il fanciullo ha diritto alla protezione e alle cure necessarie al suo benessere (art. 3); ha diritto alla vita e al suo sviluppo (art. 6); il fanciullo ha diritto a preseverare la sua identità, la sua nazionalità, il suo nome e le sue relazioni familiari (art. 8). I genitori hanno una responsabilità comune per quanto riguarda l’educazione del fanciullo, la responsabilità di allevarlo e di provvedere al suo sviluppo (art. 18). Ogni bambino ha bisogno di amore, in tutte le parti del mondo perché i bambini sono tutti uguali e niente li distingue. Classe I A ART.3 della DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO. Vado via Infanzie negate Non ce la faccio più È tutta la mattina che lavoro Sto male, sto per cadere a terra, chiedo aiuto ma nessuno mi sente, che ne sarà di me? Non mangio da troppo tempo Penso solo a sistemare il tabacco Chiedo aiuto a te Ma non capisci perché sei ricco e fumi quello che io raccolgo. Ecco è arrivato il mio momento Finalmente riposerò: è arrivata la mia stranamente aspettata morte. Torrillo Antonella Classe IIB Piccoli bambini, soli è poveretti che non potete dormire sui letti Voi che dovete solo lavorare Voi che non potete mai giocare. Voi che avete un’infanzia bruciata dalla fatica consumata Voi che lavorate tutti i giorni per guadagnare quasi niente Voi che vivete armati e mandati a morire come soldati Il nostro mondo egoista, e duro non si preoccupa del vostro futuro Vorrei che tutto ciò finisse all’ improvviso E sui vostri volti tornasse il sorriso Caiola Pasquale Classe IIB Io sono Malala “Sedermi a scuola a leggere libri è un mio diritto. Vedere ogni essere umano sorridere di felicità è il mio desiderio”. Sono queste le parole contenute nel libro di Malala Yousafzai, sedici anni, simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, candidata al Premio Nobel per la Pace e vincitrice il 10 ottobre 2013 del premio Sakharov per la libertà di pensiero, assegnato dal Parlamento Europeo. 9 ottobre 2012, ore dodici, Valle dello Swat, Pakistan. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All’improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo il suo desiderio di leggere e di studiare. Per questo deve morire. Malala, tuttavia, non muore; operata prima a Peshawar, in Pakistan, e poi curata a Londra, guarisce e la sua guarigione miracolosa sarà l’inizio di un viaggio che la porterà dalla valle in cui è nata, fino all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Classe III A KENNEDY NEWS Primo piano PAGINA 6 Anno 7 - Numero 1 Dicembre 2013 La straordinaria storia di un immigrato marocchino che vendeva accendini in strada a Torino per pagarsi gli studi al Politecnico. E che oggi è dottore in ingegneria civile STRAGE DI IMMIGRATI A LAMPEDUSA to Approfondimen L’orrore è iniziato il 3 ottobre verso le 5 del mattino. Un barcone di circa cinquecento immigrati è naufragato davanti alle coste dell’isola di Lampedusa. È di 110 vittime, tra cui donne e bambini (il più piccolo di soli tre mesi), e 151 superstiti il bilancio del naufragio e all’appello mancherebbero circa 250 persone, anche se non ci sono conferme ufficiali su questo numero. I profughi volevano segnalare la loro posizione incendiando una coperta, sperando che qualcuno li aiutasse a scendere da quel barcone infernale, ma quando le fiamme si sono propagate su di esso, presi dal panico, si sono gettati in acqua. Alcuni sono annegati subito, altri sono riusciti a rimanere a galla fino all’arrivo dei soccorsi. Gli investigatori hanno fermato il presunto responsabile di questa tragedia, un tunisino di 35 anni indicato come lo scafista del “barcone della morte”, che dovrà rispondere di omicidio plurimo. Ancora una volta la speranza di una vita migliore naufraga insieme alle vite di tanti immigrati. UN VERO E PROPRIO EROE! Rachid Khadiri Abdelmoula, 26 anni, il giovane immigrato marocchino che vendeva accendini e fazzolettini di carta a Torino per pagarsi gli studi al Politecnico, si può considerare una specie di eroe. Un eroe non come siamo abituarti a pensare, forte, muscoloso, ma coraggioso, fiducioso, dotato di spirito di sacrificio. Beh… questo è Rachid, un giovane caparbio, disposto a passare tutta la giornata sotto i portici del centro di Torino per riuscire a inseguire il suo sogno, quello per il quale è stato capace di sopportare ogni critica e ogni insulto, ogni porta sbattuta in faccia, ad ogni caduta sempre pronto a rialzarsi. Questo ragazzo, che deve tutto ai suoi amici che sono stati capaci di capire i suoi sacrifici e le sue difficoltà, aiutandolo in ogni momento, questo “grafene” come lui si definisce, cioè un foglio sottilissimo e resistente che si può adagiare su ogni superfice, uno dei tanti Aurora di Biase Classe III B immigrati del Politecnico, ha dimostrato tutt’altro: di essere una persona speciale, umile, e nello stesso tempo forte e SPACE DEBRIS: UN PROBLEMA SPAZIALE LA TERRA E’ CIRCONDATA DA RIFUTI Anche se non ne siamo consapevoli, in orbita attorno alla terra si trovano numerosi detriti che costituiscono la “spazzatura spaziale“, che può provocare danni sia nello spazio, se si scontra con navicelle di astronauti in missione, sia sulla Terra, perforando l’atmosfera e cadendo su zone abitate. Dal 1957 sono stati messi in orbita oltre 4000 satelliti che, al termine della loro missione, rimangono sospesi nello spazio. Numerosi sono i detriti che gravitano intorno alla terra ad una velocità di 36.000 km all’ora. Dallo spazio sono stati recuperati pezzi di navicelle, bulloni, coperture termiche, scaglie di vernice, originati da collisioni ed esplosioni, e detriti “famosi” quali il guanto di un astronauta e una macchinetta fotografica di Michael Collins. Parte di questa spazzatura, uscendo dall’orbita terrestre, si disintegra a contatto con l’atmosfera; un’altra rimane fluttuante e una piccola parte cade addirittura sulla Terra. Questo è l’aspetto più preoccupante! Se qualche frammento anche di dimensioni ridotte cade sulla terra può causare ingenti danni. Per questo motivo, bisogna che lo spazio venga ripulito in qualche modo. In questa direzione puntano progetti come la costruzione di satelliti, più costosi e sofisticati, ma che alla fine della loro missione, vengono spinti verso un’orbita lontana; o l’invenzione di “satelliti spazzini”, in grado di ripulire lo spazio. L’attenzione su questo problema è aumentata in questi giorni, quando si è diffusa la notizia di una probabile caduta di un frammento del satellite Goce sull’Italia. I telegiornali e i media in generale avevano allarmato un po’ tutti, invitando a stare in casa in determinate ore e zone dell’Italia. Per fortuna il frammento si è disintegrato a contatto con l’atmosfera! La NASA, comunque, ha comunicato che, già da tempo, ha creato una rete di sorveglianza che segue gli spostamenti dei satelliti per bombardarli nello spazio, una volta terminata la loro vita operativa. Siamo circondati da rifiuti sulla Terra e anche nello spazio! Di Biase Antonella Crocco Nilde Torrillo Antonella Classe II B pronta a tutto. Oltre agli amici, Rachid ha avuto un aiuto enorme, morale e anche materiale dai fratelli, che hanno rinunciato ai propri sogni per far fruttare il suo, e dai genitori che lo hanno aiutato, con grandi sacrifici, a “coltivare” una vita dignitosa, quella che lui sognava. Dietro di lui c’è un lavoro di gruppo, diviso tra l’Italia e il Marocco, tra i fazzoletti di carta che i fratelli vendono nel centro storico di Torino e il piccolo terreno coltivato a Kourigba dalla madre e dagli altri fratelli rimasti in patria. E finalmente ha raggiunto il suo scopo: si è laureato in ingegneria. Ma non è finita qui! Si è impegnato tanto anche per trovare un lavoro, ma questa volta un lavoro vero e degno del suo titolo di studi. Grazie alla sua caparbietà e al suo impegno e a tutte le persone che hanno avuto e, che ancora oggi, hanno fiducia in lui, il neo laureato arriverà a volare più in alto, sempre di più…Questo dimostra che le persone volenterose e determinate, nonostante le difficoltà e i problemi, riescono con tenacia, forza di volontà e impegno a raggiungere i propri sogni. Rachid è per me un esempio di vita: un vero e proprio eroe! Cassella Maria Concetta Classe IIA “La Terra dei fuochi” si estende anche nel Sannio Ciò che sta accadendo in Campania riguarda tutti Tutto è iniziato quando sono stati resi pubblici i verbali degli interrogatori a Carmine Schiavone, un pentito della camorra. 16 anni fa, aveva confessato che per anni la camorra aveva scaricato ed interrato nella zone di Napoli e Caserta tonnellate di rifiuti tossici e radioattivi, provenienti da tutt’Italia. Infatti, numerose aziende per smaltire i rifiuti ad un prezzo molto conveniente, non hanno avuto scrupoli ad avvelenare la nostra terra, provocando, considerata l’alta densità abitativa e di coltivazioni, oltre che una perdita economica per l’agricoltura e per il commercio, la morte di centinaia di persone per tumori e malattie rare. Subito si è scatenato il putiferio. La popolazione di quei luoghi, indignata, ha protestato fortemente, soprattutto perché lo Stato conosceva la situazione da 16 anni e non ha fatto mai niente per rimediare. Alcuni esperti hanno dichiarato che saranno pochi i terreni recuperabili attraverso le bonifiche, ma la maggior parte di essi non sarà “abitabile” per secoli! Nè si conosce il destino delle centinaia di migliaia di persone che abitano quei luoghi. Purtroppo, le dichiarazioni del pentito rivelano che anche nel nostro Sannio sono avvenuti degli sversamenti illegali. I sospetti riguardano alcuni pozzi ENI, che negli scorsi anni sono stati scavati per cercare petrolio e gas naturale. A conclusione delle trivellazioni che hanno dato esito negativo, l’ENI avrebbe provveduto a sigillarli. Il sindaco di Cerreto Sannita sospetta, però, che siano stati riempiti di rifiuti tossici prima di essere sigillati ed ha chiesto delle verifiche. Il problema dei rifiuti nel Sannio non è legato solo a quelli tossici, ma anche agli impianti stir di Casalduni e di Sant'Arcangelo Trimonte. In quello di Casalduni, ad esempio, che ospita l'immondizia del napoletano, di recente, le ecoballe hanno preso fuoco con ripercussioni negative su tutto il territorio circostante. Mendillo Roberto Classe III A KENNEDY NEWS PAGINA 7 Anno 7 - Numero 1 Primo Piano lluvioni Allarme a Dicembre 2013 Immagini simili che sembrano provenire dallo stesso luogo... In realtà luoghi molto distanti geograficamente ma accomunati da un disastroso evento naturale Una tempesta molto violenta ha colpito le Filippine ed, in particolare l’isola orientale di Leyte e la città di Tacloban, dove, nei primi giorni di novembre, il vento ha soffiato a 320 km/h, provocando onde alte quindici metri. Il tifone Haiy, oltre a provocare ingenti danni a case e Sardegna Disastro del Vajont: 50 anni dopo 9 ottobre 1963. Una colossale frana cade dal pendio del Monte Toc nel bacino idroelettrico del Vajont. Invasi e distrutti interi paesi; 1910 i morti. Sono le 22:39 quando una frana, lunga 2 km e di oltre 270 milioni di metri cubi di rocce e terra, si stacca dalla montagna. In circa 20 secondi arriva a valle, generando una scossa sismica e riempiendo il bacino artificiale. L’impatto con l’acqua genera tre gigantesche onde, e i circa 25 milioni di metri cubi di acqua che riescono a scavalcare la diga raggiungono la Valle del Piave e la cittadina di Longarone, distruggendole e spazzandole via tutte insieme in pochi terribili istanti. Già nel 1960 era accaduto un fatto di straordinaria importanza, un primo segnale di allarme: sotto il Pian della Pozza circa 750.000 m³ di terra strutture, la maggior parte delle quali sono andate distrutte, ha ucciso oltre un migliaio di persone e ne ha lasciato altre 500.000 senza casa; molti sono anche i dispersi, tra cui dodici italiani. La causa, a quanto dicono gli esperti, è la rilevante differenza di temperatura tra le acque oceaniche tropicali, che superano i 35 gradi centigradi, e la bassa temperatura in quota nella troposfera che è di circa 50 gradi centigradi sotto lo zero. Molti aiuti e messaggi di sostegno sono arrivati da tutti i Paesi del mondo tra cui anche l’Italia, che ha stanziato circa 1 milione di euro in soccorso delle popolazioni colpite. Ma a pochi giorni dall’alluvione che ha devastato le Filippine e le isole circostanti, fa il giro del mondo un’altra notizia che riguarda proprio l’Italia. Una “bomba d’acqua” si è abbattuta in modo incessante per alcune ore nella giornata di lunedì 18 novembre, su tutta la Sardegna, in particolare nelle zone di Olbia e Nuoro, provoe roccia (la cui parte prospiciente la forra si era già mossa accasciandosi qualche decina di metri più in basso fin dalla primavera di quell’anno) franarono nel bacino, che si trovava con l’acqua a quota 650m slm. Questo fatto fu visto allora come la “prova generale” di quanto sarebbe potuto avvenire, se fosse realmente accaduto, come è poi davvero successo. Secondo gli esperti, la costituzione geologica del versante Nord del Monte Toc, il disboscamento, la piovosità, la costruzione di canali e strade, l’errore dei tecnici, l’invaso e lo svaso repentini sono le probabili cause del disastro. Nel 1968 prende il via il processo che vede imputati i maggiori tecnici e dirigenti coinvolti nella realizzazione dell’opera: saranno tutti condannati a ventuno anni di prigione per omicidio aggravato e disastro colposo. Oggi Longarone rivive il ricordo di quanto accaduto nella mente e nella rinascita, grazie a quanti hanno portato quelle montagne, quei luoghi impressi nel cuore. Bianco Erica Amato Melissa Classe III A Filippine cando crolli, frane, voragini, allagamenti. “E’ una tragedia nazionale”, così il premier Letta ha definito il violento naufragio che ha causato almeno 18 morti, ed ha previsto lo stanziamento immediato di 20 milioni di euro per l’emergenza sull’isola. Non sono mancate manifestazioni di solidarietà da parte di volontari, persone comuni, ma anche dei vip, amanti dell’isola, che hanno dato il loro sostegno. Oltre alla Sardegna, l’evento meteorologico eccezionale ha colpito nei giorni seguenti anche alcune aree del Sud peninsulare: piogge alluvionali hanno investito la Calabria ionica, mentre un tornado si è abbattuto sul Salento. Fortunatamente le conseguenze non sono state così tragiche come in Sardegna, ma c’è mancato davvero poco a dover contare altre vittime di un autunno che, come ogni anno, non ci risparmia da eventi naturali così estremi. Ma la “colpa” è anche (o soprattutto!) dell’uomo, non solo della natura. Classe II B Una stella di Sant’ Agata de’ Goti trionfa a New York! L’Italia festeggia Monsignor Piazza nominato Vescovo Il 25 giugno 2013 è arrivato l'annuncio ufficiale nella diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti, della nomina fatta da Papa Francesco, di don Franco Piazza, Vicario Episcopale e Docente universitario, a nuovo Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca. Il Rev. do Orazio Francesco Piazza, nato a Solopaca (BN) il 4 ottobre 1953, ordinato presbitero il 25 giugno 1978, è incardinato nella diocesi di Cerreto Sannita -Telese Sant’Agata de’ Goti; il 21 settembre scorso nella cittadina di Telese Terme si è svolta la Messa di ordinazione durante la quale è diventato ufficialmente il 72° pastore della Diocesi di Sessa Aurunca. Il solenne rito, presieduto dal cardinale di Napoli, Mons. Crescenzio Sepe, è stato concelebrato dal Vescovo di Cerreto Sannita-Telese Terme-Sant’Agata dei Goti, mons. Michele De Rosa, e dall’arcivescovo di Gallese e Nunzio Apostolico, monsignor Antonio Franco. Presenti anche, l’arcivescovo metropolita di Benevento, mons. Andrea Mugione, numerose autorità istituzionali, civili e religiose, molti sindaci del Sannio, a partire da quello di Solopaca e della stessa Sessa Aurunca. L’omelia del cardinale di Napoli è stata particolarmente sentita e ricca di richiami all’azione di Papa Francesco, che sta indicando alla Chiesa di essere maggiormente sensibile alla vita di tutti i giorni, in particolare verso le persone più bisognose, semplici e umili. In tale prospettiva il cardinale ha invitato a vivere l’evento dell’ordinazione episcopale “non come uno spettacolo ma come un momento di grazia” per tutta la comunità, per rilanciare una pastorale aperta a tutto e che “non abbia paura di sporcarsi le mani”. Infine, Sepe ha esortato il nuovo Vescovo ad essere “sale della terra e luce del mondo” per tutta la comunità di Sessa. Al termine della celebrazione, tra gli applausi della folla, Mons. Piazza ha salutato tutti con queste parole: “la vita è sempre un incontro, non ci sono solo avvenimenti ma relazioni. Il mio è un ruolo assunto nella pienezza e nella responsabilità ma anche nella consapevolezza delle mie debolezze”. Classe III B L’intera cittadina di Sant’ Agata de’ Goti è diventata improvvisamente nota, per le radici date alla famiglia di Bill De Blasio, eletto il 6 novembre 2013, sindaco di New York. Le intenzioni del sindaco progressistadi si sono subito espletate nelle sue parole “progredire ma ricercare la pace”, quando ha affermato di volersi impegnare per abbattere le disuguaglianze sociali e promuovere la fratellanza al di là delle differenze etniche, religiose e culturali. Valori questi che ha ereditato senza dubbio dal nonno “don Giovanni”, sarto conosciuto nella cittadina sannita, che donava i vestiti confezionati con le sue mani, emigrante verso gli States per cercare fortuna. La piccola cittadina di Sant’Agata de’ Goti stenta a credere che un loro compaesano abbia raggiunto una posizione così prestigiosa, ma è anche molto orgogliosa dell’impegno, della forza di volonta e dei valori di uguaglianza e democrazia che contraddistinguono Di Blasio. Anche noi festeggaimo il nuovo sindaco di New York, augurandogli di raggiungere traguardi sempre più alti! Maria Concetta Cassella Classe II A KENNEDY NEWS PAGINA 8 Viviamo il Natale all’insegna della fratellanza e dell’amore reciproco L’Accensione del Grande Albero L’ 8 Dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, nella piazza principale del nostro paese c’è stato un evento significativo del Natale, al quale noi alunni dell’Istituto abbiamo aderito con canti, poesie e riflessioni. Molti sono stati gli interventi dei partecipanti, come quello del Sindaco Pasquale Frongillo, che ha salutato e ringraziato l’Istituto e, in particolare, la Dirigente, per la costante e sentita partecipazione alle manifestazioni organizzate dal Comune e dalla Pro Loco. Davvero emozionante è stato l’intervento della Dott.ssa Caraccio, che ci ha invitati a vivere il Natale con responsabilità, amore e fratellanza, valori da rincorrere non soltanto in questa ricorrenza importante, ma quotidianamente, in famiglia, a scuola, tra gli amici. La comparsa di Babbo Natale ha donato, soprattutto ai più piccoli, molti sorrisi e momenti indimenticabili. È stato un pomeriggio speciale, che ci ha fatto riscoprire il vero senso del Natale, all’insegna dell’amicizia, dell’allegria, dei sorrisi e dello stare insieme, aprendo i nostri cuori e facendoci sentire, amici e compaesani, una vera famiglia. Cassella Maria Concetta Florio Gemma Classe II A FINALMENTE È NATALE È Natale finalmente, lo è per tutta la gente, ma specialmente per i bambini, che attendono sotto l’albero i propri regalini e aspettano le bontà che la mamma preparerà! Ma c’è qualcosa di veramente speciale a Natale, qualcosa che non si può comprare: l’amore, stare insieme in allegria, i sorrisi dei bambini, tanto belli, se pur piccini! Tutti i giorni dovrebbe essere Natale; se così fosse le persone non si farebbero più del male! Classe III B Con l’ é “più Natale” Consapevoli dell’assoluta autenticità di tale affermazione, il nostro Istituto ha abbracciato con slancio ed entusiasmo l’adesione alle varie iniziative UNICEF programmate in questo primo periodo dell’anno, con lo scopo di far riflettere gli allievi sull’importanza e sulla necessità di porsi, nella società contemporanea, come protagonisti attivi e responsabili, capaci di scelte coraggiose, coerenti con i valori fondamentali del vivere civile. Diffondere la conoscenza di realtà lontane e adottare comportamenti di solidarietà consapevole, sono due facce del medesimo impegno. Diverse sono state le iniziative intraprese nell’ambito del pro- Anno 7 - Numero 1 Dicembre 2013 19 dicembre 2013 Parrocchia di San Giovanni Cusano Mutri Celebrazione eucaristica in memoria di Genoveffa, Giovanni, Simone, Antonio e Carlo L’Istituto Comprensivo “Kennedy”ricorda con affetto la Famiglia Tammaro Addobbi realizzati dagli alunni con materiali naturali getto UNICEF, in comunione con quelle che sono le idee di raccolta di fondi che l’organizzazione da sempre svolge nella scuola italiana. La vendita delle orchidee, avvenuta nel primissimo periodo scolastico, ha visto il nostro Istituto, al pari con le altre scuole del territorio, impegnato in una proficua azione di solidarietà, che è stato il segnale di un coinvolgimento partecipe dell’intera comunità scolastica e che dura ormai da vari anni. Con l’approssimarsi del Natale, poi, nell’Istituto si vive un’atmosfera magica e allegra per l’allestimento del Presepe e l’addobbo dell’Albero; gli alunni si sono impegnati nella vendita o nell’acquisto di cartoline di Natale e nella lotteria della Pigotta, la cui estrazione avverrà a scuola, prima delle vacanze natalizie. Il ricavato verrà devoluto ai bambini e ai ragazzi meno fortunati. La coordinatrice del Progetto Unicef Prof.ssa Immacolata Sasso “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi…” Gv 1,18 REDA ZIONE Dirige dott.ss nte Scolas tico a Giov Docen anna Carac te ref cio prof.ss a Dolo erente r e sP Gli alu nni e i almieri della S docen ti cuola Secon d a r di I Gr ia ado Cosa può esserci di più importante di una parola che si concretizza, di una speranza che diventa realtà, di un pensiero che diventa azione, di valori che diventano stile di vita? Proprio questa è una delle verità che nasconde il versetto “E il Verbo si fece carne...”, la parola che diventa azione, comportamento, Vita. E’ proprio questa l’innovazione profonda che Gesù nel suo divenire uomo porta con sé: traformare la Parola in vita, fare in modo che le parole non restino tali, ma diventino “cambiamento del cuore”. ll tempo di Avvento e di Natale ci aiuta a riflettere su quanto Dio tenga a noi, al nostro essei re uomini, da mandare suo figlio, chiedendogli di “abitare in mezzo a noi”. La venuta di Gesù ci uri d le g u A ata fa comprendere quanto è bello essere uomini e donne nel mondo e nel tempo che si vive. nN o u a Gesù ci chiede di essere uomini e donne pronti ad accogliere con gratuità e umiltà la sua chia- B dall ne mata, il suo invito a seguirlo, a fidarci di Lui. Gesù ci chiede di essere uomini e donne capaci di zio eda ternet! R Siamo su In accogliere ogni altro nostro fratello e amarlo quanto Lui ha amato noi, di accogliere, come Lui ci nedy.gov.it ha accolti, di perdonare come Lui ha perdonato noi. Le sue parole sono riconoscibili nel suo stile. www.icken @scuola Questo chiede a noi: accogliere uno stile di vita che possa raccontare agli altri il Vangelo. Repubblica ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “J. F. Kennedy” di CUSANO MUTRI Via Orticelli, 26 - 82033 Cusano Mutri-BN /Tel: 0824 862064-e-mail: [email protected] WS E N Y D E KENN A G IN A . . IN P R IM A P FA N Z IA N FA I ’ L L E D E R IM A R IA LA SCUOLA P . .. SEMINARE ... PER UN DOMANI MIGLIORE "I diritti dei bambini, oggi : manutenzione d'amore!" Il 20 novembre 1989 è una data storica in cui si ricorda l'approvazione , da parte dell'ONU, della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, ratificata dall'Italia con la legge n.176/'91. I diritti dell'infanzia, dei bambini, dei più piccoli e indifesi sono i diritti della PACE, perché essi rappresentano il futuro e la vita del mondo! Ma quanti bambini oggi, purtroppo, sono ancora vittime degli omicidi, delle guerre, delle violenze da parte degli adulti; quanti i bambini schiavi, bambini - soldati, i cui diritti vengono continuamente calpestati, viola- Filastrocca dei bambini I bambini di tutto il mondo giocano insieme a girotondo. Bello è il mondo, grande è la Terra, ma le parole son sempre quelle: "Ogni bambino ha il diritto di studiare, di mangiare e di giocare insieme alla sua famiglia, con tanta gioia e meraviglia". Marica Perfetto IV San Felice ti; quanti bambini sono defraudati, sfruttati, violentati e costretti alla prostituzione e a commettere crimini… Bambini percossi, che non hanno voce, nati senza conoscere un sorriso, senza avere la sicurezza e la stabilità familiare, senza conoscere il calore di un abbraccio e di una carezza materna! Bambini che non sanno cosa siano i giocattoli, che ancor prima di rendersi conto di cosa sia la vita, sono costretti a girovagare come raminghi per le strade, vestiti solo di stracci; bambini costretti a chiedere l'elemosina per poter sopravvivere; bambini accovacciati dietro gli angoli dei vicoli, che tremano per il freddo causato dalle rigide temperature invernali. Bambini costretti dalla crudeltà degli adulti e dall'indifferenza della società ricca, a guadagnarsi il salario amaro della vita, non per vivere una vita normale, ma per sopravvivere ad un crudele destino! I bambini dei Paesi poveri, contrariamente a quelli dei Paesi più benestanti, non hanno giocattoli, non li conoscono nemmeno. Gli spot che vediamo in TV ci mostrano solo bambini belli, sorridenti e felici; mentre tanti sono poveri e sul volto hanno i segni del destino. Allora voglio dire a tutti: "I bambini sono il futuro, il domani". Ma se questo futuro oggi viene così calpestato, quale speranza avrà il mondo? Il futuro si tutela partendo dal presente, da ora quindi! Un ringraziamento, dunque, a quanti da tempo si attivano per la tutela dei diritti dell'infanzia, perché diritti della PACE. Pia Erminia Di Biase classe IV San Felice Anno 7 - Numero 1 Dicembre 2013 SET TEM AND BRE... IAMO pa g. 10 A IN GUERR E IN PACE pag.11 POLITICA NDO A SCUOLA pag. 12 Per i bambini… I diritti sono tanti e tutti da rispettare, in Italia e nel mondo senza evitare confronto. I bambini sono uguali come Angeli con le ali, alti e bassi, magri e grassi monelli o belli sono tutti fratelli. Sono uniti nell'amore della famiglia con gran cuore. Valentina, Marika e Annamaria Classe IV San Felice Progetto “Arte,fede, cultura” pag. 13 “I diritti non si devono confondere con i capricci” Classe Prima Capoluogo "La bambina senza diritti" 20 NOVEMBRE 2013 Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Lavoro grafico-pittorico della pluriclasse I-II-III C'era una volta una bambina di nome Jasmine che viveva lontana dalla sua famiglia di origine; la sua vita non era molto bella e lei era spesso infelice. Gli altri bambini la evitavano perché era diversa da tutti: aveva una testa enorme e un corpicino piccolo, ma il suo cuore era molto grande e pieno di sentimenti nobili, sinceri. Peccato che nessuno lo capisse! Quando aveva solo tre anni, i suoi genitori l'avevano venduta a due persone malvagie che la costringevano a lavorare e lavorare così tanto che spesso si ammalava, ma loro non si preoccupavano neppure di darle le medicine. La piccola Jasmine era molto intelligente e desiderava andare a scuola come tutti i suoi coetanei, ma non glielo permisero. Così iniziò a procurarsi, di nascosto, dei libri che leggeva di notte, quando tutti dormivano con la luce fioca di una candela. Una notte Jasmina si accorse che la candela aveva una luce diversa, pian piano si avvicinò e…dalla fiamma uscì una fata bellissima che le disse:" Sono qui per aiutarti!" Ad un tratto la stanza si illuminò, una forte luce avvolse Jasmina che fu portata in un posto bellissimo e decorato con i colori dell'amore; un posto dove tutti l'accolsero e l'accettarono così com'era, senza alcuna distinzione e preferenza; un luogo dove tutti i suoi diritti di bambina vennero rispettati! Lì Jasmine visse felice e contenta di… essere una bambina come tutti gli altri. Alessia Di Biase classe IV San Felice INTORNO A NOI pag. 14 Un ann o di gra ndi anniver sari pag. 15 VER IL N SO ATA pag. LE 16 KENNEDY NEWS PAGINA 10 SETTEMBRE...ANDIAMO Anno 7 - Numero 1 Dicembre 2013 Scuola dell’Infanzia “Antonio e Carlo Tammaro: INSIEME SI PUO’... Bambini ed insegnanti della scuola dell' infanzia " A. e C. Tammaro" il 16 settembre felici di ritrovarsi dopo la pausa estiva, hanno ripreso il loro percorso di apprendimento. In questi primi giorni è fondamentale un periodo di adattamento, di conoscenza e saluti sia per i piccoli che entrano per la prima volta a scuola che per i più grandicelli che ritrovano un ambiente familiare e gli amici. Tutti insieme, docenti e bambini viviamo e condividiamo le piccole grandi emozioni di questi primi giorni di scuola. Noi docenti pronte a tranquillizzare, rassicurare, accogliere ed i bimbi più grandi disponibili verso i piccolini con abbracci, carezze, pronti ad aiutarli ed asciugare le loro lacrime. Investire i bambini della responsabilità di assistere i più piccoli giova agli uni e agli altri perché sviluppa quel rapporto di amici- zia e fiducia che a scuola, come nella vita, va sempre incoraggiato e coltivato. Così, tutti insieme, è iniziato il nostro cammino… con mani piccole che stringevano manine ancora più piccole, mentre nel salone si canta il " GIROTONDO DELL'AMICIZIA" o " IL CANTO DI BENVENUTO" si raccontano storie, si memorizzano poesie e filastrocche e solo di tanto in tanto fa capolino un po' di nostalgia di mamma o di casa. Grazie a queste attività , relative al " PROGETTO ACCOGLIENZA" i bambini più grandi hanno riannodato i legami con l'ambiente scuola ed è stato agevolato l'inserimento dei nuovi arrivati. L'inizio della scuola è segnato dall' arrivo dell' AUTUNNO: numerose sono le attività che prendono spunto dagli elementi che la natura offre in questa stagione. Il caldo che a poco a poco se ne va, le giornate che diventano più corte e le foglie che cambiano colore e cadono… e loro, i bambini, parlano di uva, funghi, castagne e animali che faranno un lungo sonno: il letargo poi, con l'ingenuità tipica dei bambini affermano: "però mae' fa caldo" già perché questo autunno è un po' strano. Intanto guardano con curiosità al salone, alle foglie colorate, a funghi e ghiande sorridenti, a strani gatti neri e zucche, fantasmini e streghe di carta, si, perché altra festa tipica dell'autunno è HALLOWEEN che si festeggia il 31 ottobre in concomitanza di quella dei Santi e dei morti. Tipica della tradizione anglosassone, ha origini molto antiche, riti ed usanze ad essa legati sono però divertenti, tanto che questa sorte di " Carnevale horror" con le sue maschere mostruose ed il suo dolcetto o scherzetto è piaciuta anche in Italia specialmente ai bambini. La settimana che precede Halloween, le sezioni della scuola dell'infanzia si trasformano in piccoli laboratori di " allegre mostruosità", questo è stato un ottimo spunto per affrontare con i bambini il tema delle paure, quindi delle emozioni. Abbiamo conversato, discusso, parlato di quelle CUSANO MUTRI LA"SAGRA DEI FUNGHI" A Cusano Mutri, un piccolo paese della provincia di Benevento, si trova nel Parco regionale del Matese, su una collina rocciosa al centro di una conca circondata da monti. Ogni anno, a Cusano, vengono organizzate tante feste tradizionali, civili e religiose come il Carnevale, l'Infiorata, le sagre… La festa più lunga e bella è la sagra dei funghi che tutti gli anni, da circa trentacinque, attira molti turisti attratti non solo dalla bellezza del paese ma anche dai prodotti tipici locali e dalle belle passeggiate ed escursioni che si possono fare nei boschi. Nel periodo tra fine settembre e inizio ottobre il paese si riempie di persone, tra cui tanti bambini con le loro famiglie. Molte persone vengono con le automobili e con i pullman, altre con i camper per fermarsi più di un giorno. La sagra viene organizzata dal Sindaco e dalla Pro-loco; vi partecipa gente del paese e dei paesi vicini. Durante tutta la sua durata il paese è pieno di stand gastronomici; in ogni parte del centro storico ci sono venditori con i propri prodotti; nell'aria si sente odore di funghi porcini cotti, freschi e secchi. In piazza Orticelli ci sono i ristoratori che preparano che sono le loro paure più frequenti, di quelle reali, fantastiche e di quelle utili! Esprimere ansie e paure li aiuta a conviverci, ridimensionarle imparando piano piano ad affrontarle. Insieme poi, si può anche esorcizzare la paura, così tanti pipistrelli neri si sono posati sulle teste dei nostri bambini i per nulla spaventati… Insieme si può anche affrontare un argomento molto serio: I DIRITTI DEI BAMBINI, festa celebrata il 20 Novembre in occasione della giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Abbiamo parlato con loro dei diritti che ogni bambino deve avere e del fatto che ancora oggi troppi bambini sono vittime di violenze, abusi e che vivono in condizioni di grande trascuratezza. I bambini hanno memorizzato un canto "la marcia dei diritti dei bambini" e realizzato un bellissimo cartellone dove, attaccati a dei palloncini colorati, sono elencati tutti i loro diritti. Il cartellone farà bella mostra di sé nella nostra scuola perché è fondamentale per noi adulti ricordarci di loro ogni giorno e ricordarci che ogni bambino ha il "diritto di essere bambino". Le docenti tante pietanze a base di funghi porcini. Il re dei funghi infatti, è il porcino che viene cucinato in tanti modi: con le tagliatelle, con gli gnocchi, con il riso, in zuppa, alla brace… Oltre alle pietanze a base di funghi vengono preparate ricette tradizionali con i prodotti locali. C'è la possibilità di gustare dolci tipici: panzerotti ripieni di castagne, ciambelle con le patate, bomboloni, crostate con i frutti di bosco e con marmellate artigianali. Nei vicoli e nelle piazze le case, per l'occasione, diventano negozi, botteghe, pasticcerie. Si possono acquistare oggetti artigianali in pietra(fontane, mortai), in legno("cucchiarelle"), in tessuto, in vimini(cesti, cestini). Ci sono bancarelle con formaggi, salumi, miele, frutta, origano, prodotti del sottobosco e dei campi. Durante tutto il periodo della sagra Cusano è illuminato da tantissime luci: ogni piazza ha un palcoscenico per spettacoli; per le strade e i vicoli ci sono cantanti e giocolieri. Ci sono tante attrazioni, persino le giostre per i bambini. Noi bambini durante la sagra ci divertiamo tanto. Classe terza Primaria Cusano "Capoluogo" Anno 7 - Numero 1 IN GUERRA E IN PACE ... Dicembre 2013 KENNEDY NEWS PAGINA 11 ...per non dimenticare Giornata delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale ricordare Il 4 Novemb re: un giorno da ricordare La commemorazione del 4 novembre è un giorno importante per la storia d'Italia. In questa data si ricorda l'armistizio che nel 1918 pose fine alle ostilità tra l'Italia e l'Austria - Ungheria. La guerra si concluse con la vittoriosa offensiva di Vittorio Veneto. Una vittoria che costò la vita a 689.000 italiani, mentre 1.050.000 furono mutilati e feriti: cifre che devono far riflettere, numeri da ricordare! Il 4 Novembre rappresenta, soprattutto, il Giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il sacrificio di tanti Italiani in uniforme, caduti per il nostro Paese, è ricordato con varie celebrazioni nei luoghi più rappresentativi. Anche il nostro paese ricorda quest'avvenimento. Noi alunni delle classi quinte dei plessi di " San Felice" e di "Capoluogo", insieme alle nostre insegnanti, ci siamo recati dinanzi al Palazzo Comunale per far parte del corteo diretto alla chiesa di San Giovanni Battista dove si è celebrata la Santa Messa. In seguito Milite ignoto Finalmente anch'io ho potuto partecipare a questa celebrazione molto importante perché ricorda i soldati morti per la Patria e per la nostra libertà. Io ho recitato una poesia (a lato) di Abdullah Pashew per ricordare il Milite Ignoto. In quel momento mi sentivo molto emozionata, perché tante persone mi ascoltavano con attenzione. Crocco Giorgia classe V San Felice Se domani una delegazione verrà nel mio paese e qualcuno mi chiederà: "Dov'è la tomba del Milite Ignoto?" Io risponderò: "Eccellenza, sulle sponde di ogni fiume, sui gradini di ogni moschea, alla porta di ogni casa, sulla soglia di ogni chiesa, in ogni grotta, su ogni roccia di questa montagna, sotto gli alberi di ogni foresta, su ogni lembo del cielo, non tema, s'inchini posi pure la corona di fiori". Grazie perché ci siamo recati davanti al Monumento ai Caduti per deporre la corona di alloro. Durante il tragitto abbiamo cantato "la Canzone del Piave". I momenti più emozionanti sono stati quando abbiamo cantato tutti quanti insieme l'Inno di Mameli, suonato dalla banda cittadina e quando la tromba ha suonato il silenzio. Il Sindaco e altre autorità hanno parlato dell'importanza di questo giorno, anche noi bambini abbiamo letto le nostre riflessioni. Tra le persone presenti alla cerimonia vi era un signore di 102 anni, vissuto durante le due guerre mondiali. Sul suo volto c'era tanta commozione e nel suo sguardo c'era il ricordo dei tanti soldati caduti in guerra, per amore della Patria. Questa celebrazione ci ha toccato il cuore e resterà sempre nei nostri ricordi. In questa giornata abbiamo colto un grande senso di appartenenza e siamo sicuri che ogni volta che passeremo davanti al monumento dei nostri caduti, ricorderemo sempre chi ha combattuto per noi e per il nostro Paese. Il nostro desiderio è sperare che i "Grandi della Terra" si impegnino a far durare la pace. Gli alunni di quinta Plesso San Felice M IS SI O N Grazie perché senza di voi saremo ancora in guerra . Grazie perché Vi siete sacrificati per noi. Anche se spesso nessuno ve l'avesse chiesto. Vi dico grazie di tutto cuore perché pur sapendo che non sareste tornati, siete andati lo stesso, per salvare la nostra Patria. Classe 5^ Capoluogo pac e po rtare rtare la pace Olt re i co nfi ni na zio na li pe r Sentiamo spesso il termine "missione": i religiosi vanno in missione per far conoscere la religione cristiana ai popoli dell'Asia, dell'Africa e dell'America, e aiutano le persone a soddisfare i loro bisogni primari; gli astronauti vanno in missione nello spazio per scoprire le caratteristiche dell’Universo e farcele conoscere. Oggi, vanno in missione anche i nostri soldati che si recano oltre i confini nazionali ed europei per difendere la libertà, i diritti dell'uomo, la democrazia, la pacifica convivenza tra popoli e nazioni. Abbiamo letto che oltre 9mila militari italiani sono impegnati attualmente nelle Missioni di Pace, che l'Italia insieme ad altre nazioni porta avanti nel mondo. I nostri soldati non esitano a rischiare la vita per un ideale, per portare aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dalla guerra o da altri eventi. Tanti soldati, però, nel prestare la loro opera di solidarietà e di pace nel mondo, hanno perso la vita come in Kosovo e nei Balcani, in Libano, nel Corno d'Africa, in Afghanistan e in Iraq. Tra questi bisogna ricordare i 19 militari di Nassiryya, che facevano parte della missione italiana "Antica Babilonia". La missione italiana era iniziata il 15 luglio 2003 ed era un'operazione militare con finalità di peacekeeping (mantenimento della pace). Tra i compiti dei nostri militari vi erano quelli di: addestrare ed equipaggiare le forze di polizia locale, aiutare la ricostruzione di impianti pubblici, riattivare i servizi essenziali, concorrere a mantenere l'ordine pubblico. Il 12 novembre 2003, purtroppo, avvenne il grave attentato di Nassiryya. Alle ore 10:40 ora locale, le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti alla base italiana dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri e civili. Da allora sono trascorsi dieci anni e oggi, 12 novembre 2013, ricorre il triste anniversario della loro morte. Pochi giorni fa noi alunni siamo intervenuti alla commemorazione dei caduti in guerra con le nostre maestre e il Dirigente Scolastico dott.ssa Caraccio. Durante la cerimonia il sindaco Di Furia ha ricordato che il 4 novembre è anche la festa delle Forze Armate perchè ancora oggi i militari dei vari settori si battono per la pace e la libertà dei popoli. E’ giusto quindi ricordarle e mostrare loro la nostra gratitudine. Gli alunni di V - Primaria Pietraroja Lavoro realizzato dagli alunni di seconda di Cusano Capluogo Istituto Comprensivo J.F. Kennedy Scuola Primaria Capoluogo classe quinta 4 novembre 2013 Celebrazione della Giornata dell’ Unita’ Nazionale e delle Forze Armate Pubblicazione realizzata alla LIM dagli alunni di classe quinta Scuola Primaria Capoluogo KENNEDY NEWS PAGINA 12 A SCUOLA di legalità Anno 7 - Numero 1 Dicembre 2013 "Politicando…a scuola" all'Ufficio Anagrafe, Giovanni Di Biase, r Junio co Sinda del per completare e valiione l’elez Verso : Felice Plesso San dare le carte di identità e le tessere elettorali che Nella nostro plesso di San Felice, anche quest'anno, ci stiamo organizzando ci serviranno per le nostre per rivivere l'esperienza dell'elezione a Sindaco Junior. C'è un gran fermento! votazioni scolastiche. Si stanno formando le tre liste elettorali, scegliendo i candidati a sindaco, asses- Dopo, riuniti nella Sala sori e/o consiglieri. Tante sono le idee, le proposte, gli slogan, i volantini e tanto Consiliare, il Sindaco e è l'impegno nell'organizzazione della programmazione per le tre liste. l'Assessore ci hanno chiaTutto ciò rientra nel progetto curricolare "Politicando" che ci rende protagoni- rito le funzioni di tutte le sti di una piccola società politica, all'interno della nostra scuola. Gli obiettivi che cariche comunali, del sinsi intendono proseguire con tale progetto sono diversi e tutti molto educativi: daco, degli assessori e dei vivere la politica come " arte del pensiero", dell'ascolto, del servizio, del dialogo, consiglieri. Hanno rispodella scelta condivisa; sviluppare il pensiero critico; crescere come responsabili sto alle nostre domande e cittadini; conoscere e rispettare i valori di libertà, di democrazia, di bene comu- ci hanno dato delle indicane; valorizzare le capacità di ciascuno. zioni importanti per organizzare al meglio le nostre elezioni. Come tappa fondamentale di avvio siamo andati a visitare la casa Comunale Alla luce dell'esperienza dello scorso anno e di tutte le indicazioni date dalle di Cusano Mutri, dove abbiamo incontrato e intervistato il Sindaco, Pasquale persone direttamente coinvolte politicamente nella società del nostro paese, Frongillo, l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Antonella Crocco, il Comandante sicuramente saremo più organizzati e più partecipi alle attività che si svolgerandei Vigili Urbani, Antonio Civitillo, e la bibliotecaria, Lucia Franco. no all'interno del progetto. In questa occasione, ci siamo rivolti al dipendente comunale addetto Alunni di classe quarta- Scuola Primaria di San Felice Gli alunni della Scuola di San Felice intervistano il Sindaco Pasquale Frongillo Noi alunni della Scuola Primaria plesso di San Felice, nell'ambito del progetto "Politicando" stiamo vivendo, per il secondo anno consecutivo, un'esperienza di Cittadinanza attiva. Il giorno 14 novembre ci siamo recati nei locali del Palazzo Comunale per intervistare il Sindaco Pasquale Frongillo e per conoscere direttamente gli ambienti e il funzionamento della" macchina comunale". Dopo una cordiale accoglienza da parte degli assessori e del Sindaco, abbiamo iniziato la visita… Il Sindaco ha invitato noi alunni di classe V a rivolgergli qualsiasi domanda al fine di farci comprendere il funzionamento dell'Ente Locale. All'inizio abbiamo spiegato il motivo della nostra presenza, collegata a un argomento affrontato a scuola: "L'elezione del Sindaco Junior". Dopo è iniziata l'intervista… -Perché ha scelto di fare il Sindaco? Ho scelto di candidarmi per mettere le mie competenze al sevizio dei cittadini e per migliorare il mio paese. -È difficile il Suo compito? Il mio lavoro è abbastanza complesso: consiste nell'amministrare e governare il territorio di Cusano, in particolare sono responsabile della sicurezza dei cittadini. -Quante ore al giorno lavora? Il mio lavoro richiede tanto tempo, dedizione, disponibilità ed è difficile quantificarlo; tuttavia riesco a ritagliarmi un po' di tempo da dedicare al mio lavoro da geometra e alla mia famiglia. -Cosa si prova a ricoprire questo ruolo? Tante soddisfazioni, ma al contempo molto impegno. -Come si fa a diventare Sindaco? Quando sono stato eletto io, bisognava formare una lista composta di sedici persone e un candidato a Sindaco, fare i comizi, farsi pubblicità e aspettare che il popolo prendesse una decisione. La lista che ha ricevuto più del 50% dei voti ha vinto. Il sindaco eletto ha, poi, formato la Giunta Comunale. - Quanti anni dura la carica di Sindaco e che funzioni ha? La carica di Sindaco dura 5 anni e si può essere eletti per due volte consecutive. -Quali sono state le priorità che ha dovuto affrontare subito dopo il suo insediamento? Le priorità che ho dovuto affrontare sono state: il problema dell'acqua e quello dei rifiuti. -C'è qualche momento di riposo nel vostro lavoro? Sì, riesco a trovare, come ho già detto, un po' di tempo libero per la mia famiglia. -C'è un Vice Sindaco che La sostituisce? Sì, c'è un Vice Sindaco, Michel Florio, che mi sostituisce quando non sono in sede. Scuola dell’Infanzia di Pietraroja Un albero che cambia Gli alunni della Scuola dell’Infanzia di Pietraroja hanno realizzato i loro alberelli autunnali che ognuno modificherà nel corso dell’anno scolastico a seconda dei cambiamenti stagionali e il ciclo vitale delle piante. Per i piccoli allievi l’ esperienza grafico-pittorico-manipolativa è stata accattivante e significativa. -Quante persone ci sono nel Consiglio? Nel Consiglio ci sono diciassette persone. -Dove si riunisce il Consiglio? Il Consiglio si riunisce nella Sala Consiliare. -Di cosa si occupa il Consiglio Comunale? I membri del Consiglio Comunale prendono le decisioni necessarie e utili al buon funzionamento del territorio comunale. -I Cittadini possono assistere al Consiglio Comunale? Si, tutti i cittadini sono invitati ad assistere al Consiglio Comunale. -Riuscite sempre a soddisfare le richieste dei Cittadini? Il mio compito è di ascoltare e di soddisfare le richieste dei cittadini. -Se non si riesce a soddisfare le richieste, cosa si fa? Quando non si riesce a soddisfare le richieste dei cittadini si chiede l'intervento del Prefetto. -Quali sono i servizi di cui Cusano ha maggiormente bisogno? La sostituzione della rete idrica e il miglioramento della raccolta differenziata. -Vi è mai capitato di perdere la fiducia per qualche problema? Non ho mai perso la fiducia, nonostante i tanti problemi. Sono sempre disposto ad ascoltare le esigenze dei cittadini, dialogare con loro per trovare una giusta soluzione. Al termine dell'intervista abbiamo visitato la Sala Consiliare. Nel ringraziare il sindaco e i suoi assessori per aver risposto a tutte le nostre domande, cogliamo l'occasione per invitarli nella nostra scuola per il giorno della proclamazione del Sindaco junior. È stata una bella esperienza che ricorderemo con grande piacere, in attesa del prossimo incontro. Gli alunni della classe quinta di San Felice Anno 7 - Numero 1 Dicembre 2013 Progetto ARTE-FEDE-CULTURA a cura degli alunni e dei docenti di Civitella Licinio Dalla SCUOLA PRIMARIA "San Bartolomeo Apostolo" Anche quest'anno noi alunni della scuola primaria di Civitella Licinio, grazie al progetto realizzato in occasione della XXIX sagra della Castagna , abbiamo avuto modo di conoscere la storia, le bellezze artistiche e le tradizioni religiose della nostra comunità. Abbiamo svolto un lavoro di ricerca sulla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo per scoprirne le origini e le opere d'arte in essa custodite. Ancora più interessante è stato conoscere la figura del nostro santo protettore San Bartolomeo che fu un apostolo di Gesù. Ad opera dei pagani fu scorticato vivo e poi decapitato e per questo motivo è raffigurato con il coltello in mano. Si festeggia il 24 agosto e per l'occasione tornano anche gli emigranti che, insieme ai residenti, partecipano numerosi alla processione che si svolge per le vie del paese, intonando un Processione del 1951 con la statua di San Bartolomeo LA CHIESA DI SAN BART OLOMEO La chiesa di San Bartolomeo Apostolo fu probabilmente costruita insieme al piccolo centro abitativo prima dell'anno 1000. Era una chiesa parrocchiale arcipretale molto grande, di proprietà del feudatario Nel tempo, a causa dei terremoti e della qualità scadente dei materiali, la chiesa ha subito molti interventi di manutenzione e con il terremoto del 5 giugno 1688 rimasero in piedi solo alcuni tronconi delle pareti. La ricostruzione fu avviata molto presto e, insieme alla parrocchia, fu ricostruita anche la chiesa della Madonna della Neve. I terremoti del 1962 e del novembre 1980 provocarono gravi danni alle strutture ed alla copertura, al punto da chiuderla al culto perché ritenuta pericolosa. I lavori di recupero iniziati alla fine degli anni ottanta si sono conclusi nel 2000, con la riapertura della chie- antico canto che anche noi abbiamo imparato a scuola. La nostra comunità è molto devota a San Bartolomeo e davvero tante sono le testimonianze di coloro che in passato sono stati protetti o graziati,soprattutto in caso di maltempo e fulmini. Le antiche foto , i disegni e i cartelloni con le nostre ricerche sono stati esposti nella cappella di San Rocco durante i giorni in cui si è svolta la Sagra della Castagna. Tantissimi sono stati i visitatori che hanno apprezzato la mostra, ad iniziare dalla nostra Dirigente Scolastica, dott.ssa Giovanna Caraccio, che ha manifestato interesse e ammirazione per il lavoro da noi svolto spendendo parole di elogio per l'impegno che abbiamo dimostrato nella realizzazione di tale progetto. Gli sa il 23 luglio dello stesso anno. Rialzata rispetto al fondo stradale, vi si accede per mezzo di una doppia scalinata che confluisce su un ballatoio molto ampio dal quale, tramite due scalini, si accede all'interno. A sinistra del portone d'ingresso sorge la torre campanaria, sulla quale, dal 20 giugno 1925 , è posto un orologio che scandisce con suoni diversi le ore e i quarti d'ora. La chiesa presenta al suo interno una navata centrale che termina in un'abside semicircolare in cui si trova l'Altare Maggiore in marmo bianco, regalato alla chiesa nel 1922 da don Pasquale Florio, nativo di Civitella. Nella nicchia centrale si trova la statua di san Bartolomeo Apostolo ai cui piedi è posto un reliquario contenente frammenti ossei del santo. Il Tabernacolo ligneo è del XVIII secolo ed è stato restaurato dal professor Marco De Lerma. Nelle nicchie laterali sono custodite le statue della Madonna del SS. Rosario e di Sant'Anna. Dalla SCUOLA DELL'INFANZIA I bambini attraverso le attività grafico-pittoriche e manipolative scoprono la figura di San Bartolomeo Con grande interesse ed entusiasmo ci apprestiamo anche quest'anno ad intraprendere il nostro consueto viaggio nel progetto di plesso "Arte, Fede, Cultura S. Bartolomeo" ; un percorso che, gli scorsi anni, ha ampliato e consolidato le conoscenze dei bambini relativamente alle tradizioni del loro paese sviluppando il senso di appartenenza alla comunità di origine. Il progetto, ha cercato di far collimare la storia del Santo con l'attualità per recuperare il senso profondo della trazione ecclesiastica oggi troppo confusa con gli aspetti materiali e profani. La nostra scuola dell'infanzia, si è avvalsa di tutte le strategie , strumentazioni e documentazioni che hanno consentito di orientare, sostenere e guidare lo sviluppo del progetto. In questo senso, il ricorso a materiali strutturati e non, da manipolare ed esplorare, ha innescato una sequenza KENNEDY NEWS PAGINA 13 Al nostro Protettore Nostro Santo Protettore, tutti noi di Civitella, ti adoriamo con amore in questa chiesa tanto bella. Quando il Signore tu incontrasti un suo apostolo divenisti, ma per seguire la tua missione subisti tante umiliazioni. Ti hanno scorticato e decapitato e un martire sei diventato. Noi qui in terra ti ringraziamo perché spesso a te ricorriamo, quando fulmini e tempeste allontani in modo lesto. Sempre a te, nostro beato, il tuo popolo è grato. alunni della Scuola Primaria Sulla porta d'ingresso vi è la cantorìa, sorretta da due colonne ; su di essa è situato l'organo, di scuola napoletana, costruito da Raffaele di Giuseppa Mascia, organaro di Agnone, nel 1851 ed è stato restaurato nel 2000. Sul lato destro di chi entra vi è la cappella di San Rocco, voluta dal popolo e dal parroco don Giovan Battista Lavorgna, forse perché l'antica chiesetta di san Rocco era in rovina. Iniziata nel 1913, fu conclusa nel 1920. L'altare è in marmo , mentre la nicchia è in legno di noce. Sulla sinistra , vi è il Fonte Battesimale in pietra locale; è ricoperto da una struttura in metallo dorato in cui sono impressi alcuni simboli cristiani. Lungo le pareti della Chiesa si trova la "Via Crucis", realizzata dal maestro Franzese, composta da quattordici pannelli in ceramica. Gli alunni della Scuola Primaria graduata di situazioni suggestive e motivanti che hanno accresciuto e stimolato ulteriormente l'interesse dei bambini per la vita del Santo. Dal punto di vista didattico, il lavoro progettuale è stato svolto dai bambini di quattro e cinque anni, attraverso schede operative libere e guidate, elaborate con svariate tecniche, rappresentanti la vita e le opere del Santo. Tutto il lavoro cartaceo verrà rilegato in un libro e consegnato ai bambini alla fine dell'anno scolastico. In maniera ludica e sensoriale, l'elaborazione di un plastico che ha rappresentato verosimilmente la chiesa di S. Bartolomeo , ha affascinato didatticamente i bambini, sin dalla prima fase operativa. La scuola, in occasione della "Sagra delle Castagne", ha allestito una mostra con tutti i lavori dei bambini presso la chiesa di S. Bartolomeo che ha suscitato un grande interesse di pubblico e un vivo apprezzamento per l'ingente lavoro svolto. In conclusione possiamo dire che il progetto ha coinvolto ed impegnato in modo significativo tutti i bambini , impegno che è stato ben ripagato dal successo riscosso. Le insegnanti Alessandrelli e Mendillo KENNEDY NEWS PAGINA 14 INTORNO A NOI... Anno 7 - Numero 1 Dicembre 2013 so C.A.I. Progetto Crescere Felix, percor lezze del loro territorio Le classi quarte scoprono le bel Grazie al progetto Crescere Felix, percorso C.A.I., il 4 ottobre, con le classi quarte dell'Istituto Comprensivo J.F.Kennedy di Cusano Mutri, abbiamo visitato il Ponte di Annibale e le Forre del Titerno. Il Ponte di Annibale è una costruzione di epoca romana sito sul corso del Titerno. Una leggenda racconta che il celebre condottiero Annibale sarebbe passato sul ponte assieme ai suoi elefanti durante la discesa della penisola al tempo della seconda guerra punica per nascondere un suo bottino di guerra sul vicino Monte Cigno. Sulla strada provinciale Cusano-Cerreto è stato eretto un monumento in bronzo dal titolo: BENTORNATO ANNIBALE. Il ponte, costruito con l'uso di pietra locale, è costituito da una sola arcata a schiena d'asino che sovrasta il fiume Titerno, è lungo 13m, ha una larghezza di 1,50m e una luce di 9,15m. Dal ponte siamo passati alle Forre che si trovano al confine tra i comuni di Cerreto Sannita e di Cusano Mutri, dove il corso del fiume Titerno ha creato dei canyon scavati nella roccia bianca Osservando l'autunno dei due monti. Le Forre sono luoghi suggestivi e incontaminati, una serie di gole che si sono formate a causa dell'erosione esercitata nel corso di milioni di anni dall'acqua sulla pietra calcarea. Seguendo un fitto boschetto di querce, cerri, carpini, aceri siamo giunti alle Forre del Titerno. Lungo il sentiero principale abbiamo visitato siti naturali e affascinanti come il ponte del Mulino, caratteristico ponticello costituito da pietre disposte ad arco, il Muraglione, il Belvedere da cui abbiamo ammirato il Cimitero di Pietraroja e uno splendido paesaggio. Per noi è stata un'esperienza davvero interessante perché per qualche ora ci siamo immersi nella natura. Intorno a noi c'era tanto silenzio che veniva interrotto dal canto melodioso di usignoli e dal rumore dell'acqua che cascava da 30m in una vasca scavata nella roccia viva. Camminando nell'incantevole sottobosco abbiamo visto splendide fioriture di ciclamini, anemoni, rovi, felci, pungitopi … Se siete in zona vi suggeriamo di andarci almeno una volta a passeggiare in questi posti tra l'altro percorribili lungo dei sentieri segnalati. Buon cammino. Classe IV - Pietraroja In autunno: i funghi L'autunno è ritornato, tutto intorno è colorato: rosso, verde, giallo, marrone sono i colori di questa stagione. Grappoli d'uva neri e dorati dentro i tini son stati pigiati; noci e castagne sono cadute e in ogni casa portan salute. Mentre le rondini volan lontano, lo scoiattolo e il riccio a dormire si preparano. Questo è l'autunno e la sua armonia, questa è la stagione che vorrei non andasse mai via… Cristian Perfetto Un alunno raccont a Accadde in autunno... La rondine e gli amici del bosco E' autunno. In un bosco, una mattina, la rondine si sveglia, decide che è arrivata l''ora di partire e va a salutare i pettirossi. Quando ritorna al nido per prepararsi per il viaggio, i suoi amici, l''albero, il riccio, lo scoiattolo, la formica, le domandano che cosa stava facendo. La rondine risponde: "Devo partire per i Paesi caldi". Le chiede l'albero: "Perché parti e ci lasci? Siamo stati sempre insieme!" "Non è che non siamo più amici è che inizia a far freddo!" Dice la rondine. Interviene il riccio: "E se metti un po' di lana nel tuo nido?" "Non so come fare!", "Ci penso io". Lo scoiattolo propone: "Resta ancora qualche giorno, se stai bene rimani, altrimenti vai via." La rondine risponde: "Ma non ho da mangiare!" La formica le dice: "Non ti preoccupare, al cibo ci penso io!" "Grazie, amica mia!" Così tutti si misero all'opera. Lo scoiattolo domandò alla rondine. "Ti piacciono le noci?" "Non ne ho mai mangiata una" Risponde la rondine. " Allora te le porto ad assaggiare." Arriva la formica, sbucando da sottoterra, con un secchiello pieno di vermetti, la rondine lo solleva con il becco, lo appende ad un ramo e lo tiene in riserva per l'inverno. La formica, sbadigliando, la saluta esclamando: "Sono stanca, vado a dormire!" Dopo un mese la rondine era ancora lì e stava bene. L'albero una mattina si svegliae le chiede: "Rondine, stai bene?" "Ma certo! Penso che l''anno prossimo resterò ancora qui." Rassicurato, l'albero si rimette a dormire e anche gli animaletti vanno in letargo tranquilli. Trascorso l'inverno e arrivata la primavera, tutti gli animaletti si svegliano e la rondine comunica loro la sua decisione: " Ho deciso che rimarrò per sempre qui perché, grazie a voi, l'inverno non mi fa più paura!" Tutti i suoi amici, felici, si abbracciano lacrimando di gioia. Luca Candiello Classe quarta "Capoluogo" Lavoro realizzato dagli alunni della Classe Prima -Cusano Capoluogo I funghi sono vegetali privi di clorofilla. Non sono perciò in grado di produrre da soli il nutrimento e devono cibarsi di organismi in decomposizione o vivere come parassiti di altre piante. Non avendo clorofilla non sono di colore verde e possono vivere in ambienti molto bui. I funghi più conosciuti sono quelli che si trovano nel sottobosco e sono considerati una prelibatezza dai buongustai. Occorre però stare molto attenti perché non tutte le speci sono commestibili alcune sono velenosissime. I funghi sono molto utili perché aiutano le sostanze organiche a decomporsi : infatti le trasformano per potersene cibare . Funghi microscopici formano le muffe che possono essere osservate sui cibi in decomposizione . Alcuni sono utilissimi per l'uomo poiché da essi si ricreavano sostanze utilizzate in medicina (per esempio la penicillina). Anche i lieviti sono microscopici funghi che si producono nella fermentazione degli alimenti. Classe Terza - Cusano Capoluogo TRAGEDIA A LAMPEDUSA Solcano il mare per un futuro migliore nella nostra Europa ma... Guardando la televisione abbiamo appreso che, nella notte tra mercoledì 2 ottobre 2013 e giovedì 3 ottobre 2013, una barca con a bordo circa 500 migranti è naufragata al largo di Lampedusa a causa di un incendio scoppiato a bordo.. Nonostante i tentativi di salvataggio molti migranti hanno perso la vita , sono stati ritrovati infatti molti cadaveri tra cui molte donne e bambini. Le persone salvate sono circa 155 e ci sono ancora decine di dispersi. Secondo alcuni soccorritori, ci sono molti cadaveri ancora sotto il relitto e non si sa di preciso ancora quanti. Il barcone partito dalle coste Libiche, è prima naufragato e poi andato in fiamme dopo che era stato dato fuoco a una coperta, cercando forse di attirare l' attenzione di un peschereccio. Secondo il racconto dei superstiti sull'imbarcazione c' erano circa 500 persone, tutte provenienti dai paesi dell'Africa Subsahariana, soprattutto Eritrea e Somalia. Nonostante le condizioni meteorologiche, i sommozza-tori e i palombari della Marina Militare hanno continuato a lavorare recuperando altri 57 corpi, arrivando ad un numero complessivo di 288 cadaveri, ma secondo i sommozzatori nel relitto sono ri- maste ancora decine di cadaveri. La procura di Agrigento ha accusato un tunisino di Sfax, Ben Salem Khaleo, di essere lo scafista del relitto naufragato. Ad accusarlo sono stati anche dei superstiti eritrei che lo hanno riconosciuto dalle fotografie che sono state mostrate dagli uomini della Squadra Mobile di Agrigento. Il tunisino è accusato di omicidio plurimo cioè procurato naufragio e favoreg-giamento dell'immigrazione clandestina. Alcuni superstiti gli attribuiscono anche la responsabilità dell'incendio del relitto. Un superstite racconta di aver visto il capitano versare benzina su una co-perta, un altro ha sentito dire da molte persone che era stato lui a incendiare l' imbarcazione. " Papa Francesco" tramite un messaggio lasciato su Twitter invita tutti a pregare per le vittime. "E' una vergogna" "Bergoglio chiede l'impegno di tutti affinchè fatti simili non possano ripetersi. Il nostro Presidente della Repubblica ha dato un giorno di lutto Nazionale, mentre noi alunni abbiamo fatto un "minuto" di silenzio per le vittime di questa tragedia, riflettendo su questa triste vicenda e sulle difficoltà di quanti tentano di giungere in Italia lasciando la propria terra nella speranza di costruire una vita migliore trovando invece disperazione e morte. Classe 5^ Capoluogo KENNEDY NEWS UN ANNO DI ANNIVERSARI Anno 7 - Numero 1 PAGINA 15 a cura degli alunni di V della scuola primaria di Pietraroja Dicembre 2013 50° 50° GIOVANNI XXIII Giovanni XXIII, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, è stato il 261º vescovo di Roma e fu eletto papa il 28 ottobre 1958. È ricordato con l'appellativo di "Papa buono" e per la frase " Cari figlioli, tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite: "Questa è la carezza del Papa!" ". E' stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000. Nacque a Sotto il Monte in località Brusicco e venne battezzato lo stesso giorno. Frequentò la scuola elementare in una pluriclasse, poi il ginnasio e infine si laureò in Sacra Teologia nel seminario vescovile di Bergamo. Fu ordinato sacerdote e successivamente fu nominato visitatore apostolico in Bulgaria, dopo nunzio apostolico a Parigi e poi al patriarcato di Venezia. Dopo poco tempo la sua elezione, nella cappella papale di S. Paolo fuori le Mura annunciò ai Cardinali la prossima convocazione del Concilio ecumenico per la Chiesa universale, presienziò alla cerimonia di apertura ma non partecipò ai lavori del Concilio in quanto morì il 3 giugno 1963. Quest’anno è ricorso il 50esimo della sua morte. 200° GIUSEPPE VERDI Giuseppe Verdi nacque a Le Roncole, frazione di Busseto, il 10 ottobre 1813 da genitori agricoltori. Il giorno successivo Giuseppe venne battezzato e gli vennero apposti i nomi di Giuseppe Francesco Fortunino. Il terzo giorno della sua nascita il padre di Verdi si recò a Busseto per registrarlo all’anagrafe e venne indicato nel registro comunale con i nomi di Joseph Fortunin François. L'atto di nascita fu redatto in francese perchè a quel tempo Busseto apparteneneva all'Impero francese creato da Napoleone. Pur essendo un giovane di umile condizione sociale, riuscì tuttavia a seguire la propria vocazione di compositore grazie alla buona volontà e al desiderio di apprendere. L'organista della chiesa delle Roncole, Pietro Baistrocchi, lo prese a benvolere e gratuitamente lo indirizzò verso lo studio della musica e alla pratica dell'organo. Più tardi un negoziante amante della musica, fiducioso nelle capacità del giovane, divenne suo protettore e lo aiutò a proseguire gli studi intrapresi. Tra le tante opere musicò il Nabucco ed uno dei cori dell'opera, il celebre “Va, pensiero”, diventò nel tempo una specie di canto doloroso o inno contro il dominio austriaco, diffondendosi rapidamente in Lombardia e nel resto d'Italia. 2 ottobre: festa dei nonni I miei nonni Io ho dei nonni molto speciali che mi proteggono da tutti i mali; sono una guida per l'educazione e un rifugio in ogni occasione. Mi difendono dalle sgridate dei miei genitori inventando stratagemmi sempre migliori. Mi aiutano sempre con le addizioni e calcoliamo insieme decine e milioni, per le moltiplicazioni le tabelline mi insegnano e per me sono un grande sostegno. Mi fanno sempre tanti regali e quando li apro li trovo sempre speciali. Mi portano in campagna per apprezzare la natura e mi spiegano cosa c'è in ogni radura. Una loro carezza vale più di un tesoro ed è meglio di mille monete d'oro. Mi insegnano a fare le piccole cose e io li ringrazio con una canzone: una canzone che nasce dal cuore per dire loro tutto il mio amore. Classe quarta Scuola Primaria "Capoluogo" 15 0° J . F. K E N N E D Y Nel 2013 ricorrono i cinquanta anni di un famoso e drammatico omicidio: quello del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, ucciso a Dallas il 22 novembre 1963. E’ stato un politico statunitense, 35º Presidente degli Stati Uniti, rappresentante del Partito Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1960 e successe al Presidente Eisenhower. Kennedy, di origine irlandese e di religione cattolica. La sua breve presidenza, in epoca di guerra fredda, fu segnata da alcuni eventi molto importanti: la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, i fatti precedenti alla Guerra del Vietnam e la crecita del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Kennedy, quando prestò giuramento come presidente degli Stati Uniti, il 20 gennaio 1961 a Washington, nel suo discorso inaugurale parlò del bisogno di tutti gli americani di essere cittadini attivi. Successivamente chiese alle nazioni del mondo di unirsi nella lotta contro ciò che chiamò "i comuni nemici dell'umanità: la tirannia, la povertà, le malattie e la guerra". Quando nacque la Scuola Media di Cusano Mutri, fu intitolata alla sua memoria. Oggi il nostro Istituto Comprensivo conserva il suo nome propio perchè si adoperò per migliorare le condizioni dell’umanità intera nella sua breve vita. Beatles, 50 anni fa usciva il primo album "Please please me" 50 anni fa usciva il primo album dei Beatles e precisamente il 22 marzo 1963 dal titolo “Please please me”. Per realizzarlo bastarono solo 12 ore e 400 sterline. L’album conteneva 13 canzoni tra cui i primi due succesi della band di Liverpool: "Love Me Do" e "Please Please Me". Fu così che cominciò ufficialmente il successo del gruppo più popolare della storia della musica, che rivoluzionò la storia del pop e diede vita ad una generazione di capelli a caschetto. ITAN A LA PR IM A ME TR OP OL ITAN La prima vera linea metropolitana al mondo è stata quella di Londra, chiamata ancora oggi "Underground" o "The Tube". Essa nasceva il 10 gennaio 1863 e all'inizio di questo anno ha compiuto 150 anni. L'idea della metropolitana venne al sindaco di allora che aveva osservato il caos insopportabile per le vie del centro. All'inizio le metropolitane correvano principalmente in superficie ma nel 1880 l'elettrificazione consentì di portarle sotto terra, con la prima linea interamente sotterranea a Londra. I lavori di costruzione della metropolitana londinese iniziarono nel marzo del 1860 da parte di un'impresa privata. A distanza di tempo la "tube" continua a essere uno dei mezzi di trasporto più efficienti, con 11 linee, 270 stazioni e 402 chilometri di binari. Quella londinese è infatti la terza underground più lunga del mondo, dopo Pechino e Shanghai. Nel mese di gennaio per celebrare l'anniversario, un treno a vapore, come quelli che trasportavano i passeggeri nel XIX secolo, si è fermato alla stazione ferroviaria di Moorgate: oltre al sindaco di Londra Boris Johnson, c'erano tante persone vestite con abiti ottocenteschi per rievocare i viaggiatori di quell'epoca. VERSO IL NATALE KENNEDY NEWS PAGINA 16 Anno 7- Numero 1 Dicembre 2013 RISCOPRENDO LE TRADIZIONI DICEMBRE E... le festività religiose L’ACCENDIAMO? Accendiamolo con i canti natalizi Gli alunni dell'Istituto Kennedy alla manifestazione della Pro loco Un albero gigante, realizzato con plastica riciclata di colore bianco, decorato con fiori azzurri e una stella luminosa, si è acceso lentamente in piazza Orticelli in Cusano Mutri. Non solo le luci hanno illuminato l'albero ma anche i canti natalizi che gli alunni dell'Istituto Comprensivo hanno eseguito sotto l'albero. La carrellata dei canti è stata aperta dai ragazzi della Scuola Secondaria con "Anche quest'anno è già Natale", seguiti dai bambini dell'Infanzia di Capoluogo con "Natale per tutti". Gli allievi della Scuola Primaria di San Felice hanno presentato, poi, il canto "Aria di Natale" e quelli di Civitella Licinio "Sarà Natale se". E' stata poi la volta di noi alunni di Pietraroja che abbiamo eseguito un vecchio canto del Coro dell'Antoniano di Bologna dal titolo "Auguri auguri auguri", un brano dal testo semplice e dalla melodia ritmata, scelto proprio perché in modo semplice augura che il Natale porti a tutti la felicità. Tale augurio vogliamo porgerlo a tutti ma in particolare ai nostri coetanei che nel mondo hanno bisogno di calore ed affetto, di una famiglia, di una casa, di serenità e pace, di quelle piccole cose che ci permettono di soddisfare i bisogni primari e ci fanno sentire protetti e amati. Si sono esibiti, quindi, gli allievi della scuola Primaria di Capoluogo con il brano "Le note di Natale" e, infine, tutti insieme abbiamo cantato "A Natale puoi". Tutti i gruppi sono stati applauditi dalle Autorità e persone presenti e i fotografi intervenuti hanno immortalato i vari momenti. Intanto scende il buio e l'albero spicca luminoso in mezzo a noi. La nostra Dirigente dottoressa Caraccio prende la parola e ringrazia gli alunni, i docenti, i genitori, la Pro Loco e il Comune di Cusano Mutri che insieme hanno realizzato una così bella manifestazione. Aggiunge anche che è stato il modo migliore per iniziare il cammino verso il Natale in quanto tutta la comunità scolastica e sociale ha lavorato insieme per un fine comune. L'arrivo di Babbo Natale ha causato un po' di confusione perché tutti volevano essere i primi a ricevere il dono ma tutto sommato è stata una bella esperienza e diciamo grazie a coloro che hanno reso possibile questa serata. Gli alunni di 5ª-Pietraroja I' primo è sant'Ansano. Li sei Nicola divino. Li sette sant' Ambrogio di Milano. Li otto è a Cuncezione, Santa Maria. I dudci s'adda digiunà, perché i' tridici è Santa Lucia. I' vintuno Tummaso che canta, e i vintcincq' la Nascita Santa. Chi vò sapè lu rest' gl'' utmo o gl'anno è Santu Salvestre. Chi vo' sapè lu restante, i' primo o iennaro è cap' d'anno. (Canto popolare cusanese) Dicembre è un mese con tante festività religiose e questo antico canto popolare cusanese le elenca appunto… Gli alunni di classe terza "San Felice" La ricetta di un magico Natale Se un felice Natale vogliamo creare tutto l'occorrente ci dobbiamo procurare: Mezzo chilo d'amore, un pizzico d'umiltà, un volto sorridente e due cucchiai di carità. Molto bene bisogna mescolare se un buon Natale vogliamo realizzare, RISCOPRENDO da condividere con tutti i parenti, LE TRADIZIONI con quelli lontani e con quelli presenti. Questa è la ricetta del magico Natale FILASTROCCA CUSANESE che a grandi e piccini ho voluto svelare. Di Biase Benedetta Mo ven Natal nata vota classe V San Felice La notte di Natale A Natale noi bambini siamo meno birichini. Un grande albero adorniamo in compagnia delle persone che amiamo. Durante la notte scende piano la magia portando a tutti regali, dolci e allegria. Ci riuniamo tutti quanti dai più piccoli ai più grandi per augurarci pace e amore con la gioia in ogni cuore. Arianna De Carlo classe V San Felice E a capa chiù me votë. Moglierm tutta a modë vo' Cambià e nun sapë Che tutti i negozi Aumentenë i prezzë E soldë nun cë në stann E po' ciappiccicamm. Gli alunni di classe terza "San Felice" PROVERBIO Come Catarinea Accussì Natalea. Natale…che cos'è Tutto l'anno l'ho aspettato e finalmente è arrivato, con addobbi ,dolci e regalini son felici grandi e piccini. Il presepe e l'alberello rendono tutto ancor più bello. Al mondo intero fa sognare, fa gioire ed amare. Volete sapere che cos'è? È il Natale, la festa più bella che c'è. Antonella Di Gennaro classe V San Felice AUGURI di buone feste La Redazione: Dirigente Scolastico dott.ssa Giovanna Caraccio Referente ins. Michelina Venditto Gli alunni e i docenti della Scuola Primaria e dell’Infanzia Siamo su Internet! ww.ickennedy.it