Appunti e spunti da
un percorso di innovazione
•
•
•
•
•
•
•
•
•
3 moduli collocati entro la stessa abitazione
15 bambini
3 educatori + 1 assistente + 1 volontario SCV
Apertura 07,30 – 17,30
Apertura settembre – luglio
Autorizzazione Comune SGV
Convenzionamento Comune SGV ( 5 lattanti )
Saturazione posti ospitalità : 100%
Lista di attesa : > 50% domanda accolta
•
•
•
•
•
•
•
•
Carta del servizio 
Regolamento
Sistema di valutazione della qualità 
Guida alla organizzazione del servizio 
Documento sui costi
Supervisione pedagogica esterna
Peer rewiew tra educatori domiciliari
Rapporto annuale sulla gestione
Approntare modelli di servizio congruenti con i bisogni
presenti nei contesti montani e rurali e nei piccoli
comuni
Agire concretamente per ridurre il gap di opportunità
e di risorse esistente tra aree metropolitane ed urbane
ed aree rurali e montane
Incongruenza del Nido con i bisogni presenti nei
contesti montani e rurali : scarsità quantitativa della
domanda ; segmentazione della domanda ;
Incongruenza della ipotesi dei Nidi di vallata : mancato
sviluppo di prossimità ; mancato sviluppo di
accessibilità ;
• Soluzione del problema della accessibilità
• Soluzione del problema della prossimità
• Apparente facilità di attivazione
• Stabilità
• Nido come luogo di esperienza
• Costo dei servizi
• Educatività  solitudine
• Educatività  valutazione
• Stabilità  spazi esclusivamente destinati allo scopo
• Nido come luogo di esperienza  Ambiente strutturato a Nido
• Costo dei servizi  Far coincidere moduli per ottimizzare costi
• Educatività  Solitudine  Più moduli per costruire collettivi
• Educatività  valutazione  Agire peer rewiew
• Educatività  valutazione  Agire supervisione esterna
Patto regionale per lo
sviluppo e la buona
occupazione
Modello di
riferimento per lo
sviluppo della offerta
nei contesti montani e
rurali
In locali affittati dalla cooperativa :
In locali posti a disposizione dai Comuni :
3. Cetona, Cucciolo
4. Cetona , Cucciolo
5. Montepulciano, Fata Turchina
6. Sinalunga, Coccinella
7. Sinalunga, Coccinella
1. S.Giovanni Valdarno, La Casa delle Fate
2. S.Giovanni Valdarno, La Casa delle Fate
3. Stia, Molliche di Pollicino
Casa delle Fate, S.Giovanni Valdarno :
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
Integrazione della offerta esistente
Collegamento con i servizi del territorio
Autorizzato ed accreditato
9 ore giornaliere di apertura
4 possibilità di fruizione : 6,7,8,e 9 ore
11 mesi annui apertura
12 utenti primo anno
12 utenti secondo anno
2 educatori domiciliari
1 assistente part time
1 volontaria SCV
Molliche di Pollicino, Stia :
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
·
Creazione di servizio in ambito che ne era sprovvisto
Assenza di collegamento con i servizi del territorio
Autorizzato ed accreditato
9 ore giornaliere di apertura
4 possibilità di fruizione : 4,5,6,e 9 ore
11 mesi annui apertura
05 utenti primo anno
05 utenti secondo anno
1 educatori domiciliare
1 volontaria SCV
Servizi educativi domiciliari
Molliche di Pollicino
2 ambiti locali montani coperti
8 servizi educativi domiciliari attivati
8 educatori inseriti a t.p.
2 assistenti inseriti a p.t.
5 volontarie SCV inserite
42 utenti primo anno
40 utenti secondo anno
Cucciolo, Cetona :
Creazione di servizio in ambito che ne era sprovvisto
· Assenza di collegamento con i servizi del territorio
· Autorizzato ed accreditato
· 5 ore giornaliere di apertura
· 1 possibilità di fruizione
· 11 mesi annui apertura
· 10 utenti primo anno
· 08 utenti secondo anno
· 2 educatori domiciliari
· 1 assistente part time
· 1 volontaria SCV
Coccinella, Sinalunga :
· Integrazione della offerta esistente
· Collegamento con i servizi del territorio
· Autorizzato ed accreditato
· 6 ore giornaliere di apertura
· 3 possibilità di fruizione : 4,5 e 6 ore
· 11 mesi annui apertura
· 10 utenti primo anno
· 10 utenti secondo anno
· 2 educatori domiciliari
·
· 1 volontaria SCV
Fata Turchina, Montepulciano :
· Integrazione della offerta esistente
· Collegamento con i servizi del territorio
· Autorizzato
· 8 ore giornaliere di apertura
· 4 possibilità di fruizione : 4,5,6 e 8 ore
· 11 mesi annui apertura
· 05 utenti primo anno
· 05 utenti secondo anno
· 1 educatore domiciliare
·
· 1 volontaria SCV
Tema n.1 : Continuità dei servizi
Nelle situazioni di Stia e S.Giovanni
gli spazi ove è stato allestito il servizio
educativo domiciliare sono a titolarità
comunale e sono stati destinati allo
scopo specifico ; in due casi, Cetona
e Montepulciano, la cooperativa ha
affittato abitazioni adibite in esclusiva
allo scopo ; in 1 caso, il servizio ha
luogo
presso
la
abitazione
dell’educatore ma la cooperativa ha
stipulato un regolare contratto di
affitto
Per assicurare la continuità educativa
e relazionale, gli inserimenti sono stati
effettuati attivando una coppia di
educatori ( il titolare più il supplente )
ovverosia – nei servizi domiciliari
doppi – attivando gli inserimenti a
piccolissimi gruppi in modo che i
bambini
potessero
entrare
in
relazione con entrambi gli educatori
Continuità del
servizio
Sono stati adottati accorgimenti
per assicurare la continuità del
servizio sia dal punto di vista degli
spazi entro cui viene realizzato sia
dal punto di vista della continuità
del personale
In funzione dell’ammortizzare il costo
di affitto ed allestimento di abitazioni
e spazi dedicati esclusivamente al
servizio di Nido , si è provveduto, ove
esistevano le condizioni, ad attivare
due servizi domiciliari entro la stessa
casa.
La attivazione di servizi doppi
permette di assicurare meglio la
continuità educativa e, nel contempo,
di limitare il problema della solitudine
dell’educatore, che si è invece
avvertito molto nei servizi educativi
domiciliari singoli.
La normativa vigente permette la attivazione di servizi
educativi domiciliari anche in spazi diversi da quelli
abitativi ma non esplicita la possibilità di utilizzare allo
scopo anche spazi pubblici quali, ad esempio, aule
inutilizzate di scuole elementari o spazi entro i Ciaf.
La normativa vigente permette la realizzazione di
esperienze quali quelle prodotte ma – per la sua
schematicità – lascia il campo aperto a dubbi. Non
casualmente,
in
alcuni
contesti
locali,
la
Amministrazione Comunale ha di fatto vietato la
costituzione di servizi educativi doppi.
La normativa non affronta neppure il tema della
continuità dei servizi, se non in termini generici. La
questione, sostanzialmente, è demandata alle scelte
dei singoli comuni, con il rischio che si creino
situazioni molto differenziate ma che si chiamano tutte
allo stesso modo, facendo confusione sia tra l’utenza
potenziale sia tra i produttori dei servizi.
Una questione di carattere programmatico che si pone
è anche quella afferente la possibilità di accedere a
finanziamenti specifici per la costruzione, la
costruzione, la ristrutturazione e l’affitto di locali da
destinare a servizi educativi domiciliari. Entro gli
attuali strumenti di finanziamento ( art.70 e Cipe ) la
possibilità è prevista ma è evidente che se non
vengono definite priorità, la tipologia sarà sempre
penalizzata rispetto ad altre e, con essa, saranno
penalizzati i piccoli comuni montani e rurali.
Tema n.2 : “ Educatività “ dei servizi
In tutti i servizi, il ricorso ad ambienti
esclusivamente dedicati al servizio
educativo domiciliare ha permesso di
allestire l’ambiente secondo una
precisa logica educativa, del tutto
congruente con quella normalmente
utilizzata nei nidi.
In tutti i servizi è stata definita ed
applicata
una
precisa
programmazione
educativa.
Gli
ambientamenti, la definizione della
offerta e delle attività, le attività con i
genitori sono state attivate entro la
programmazione definita. Tutti i
servizi
hanno
inoltre
fruito
di
supervisione pedagogica ed hanno
ricorso
alla
valutazione
sull’andamento con approcci di tipo
ispettivo e di tipo peer rewiew.
Educatività dei
servizi
Sono state poste in essere
strategie ed azioni mirate ad
assicurare ai servizi un forte
contenuto educativo.
Un primo problema che è emerso è
quello afferente le skills, cioè le
competenze
del
personale.
L’esperienza ha dimostrato che nel
servizio educativo domiciliare la
dimensione del saper fare ed essere
si
ricava,
soprattutto,
dalla
esperienza sul campo.
Un secondo problema emerso
concerne la difficoltà materiale di
agire relazioni con la rete dei servizi
esistenti nel territorio per il fatto che,
in alcuni territori, il SED è nato
proprio per ovviare alla totale
assenza di servizi.
L’utilizzo di spazi dedicati esclusivamente al SED e la
loro strutturazione secondo logiche educative
dovrebbero essere assunti dalla normativa e
privilegiati
rispetto
a
soluzioni
orientate
esclusivamente a proporre l’esperienza della
socializzazione.
La formazione degli educatori domiciliari va
aggiornata, nei contenuti, tenendo conto della
peculiarità dell’agire da soli o al massimo in due, che
è tipica del SED. La formazione in contesto, effettuata
in ambiti molto strutturati e caratterizzati dal lavoro di
gruppo
non
aiuta,
anzi
si
è
dimostrata
controproducente.
La messa in rete dei servizi domiciliari con quelli del
territorio non può prodursi, in molte situazioni, per
ragioni obiettive, cioè perché nel territorio non
esistono servizi. La soluzione adottata nel progetto,
consistente nella creazione di un coordinamento di
educatori domiciliari, potrebbe essere implementata
con la sperimentazione di forme di collegamento
stabile tra un SED ed un nido, non necessariamente
vicinissimo, sul tipo del “ gemellaggio “.
Il terzo problema emerso deriva dal
fatto che non esiste ancora una
cultura specifica di questa tipologia di
servizio, il che ha costretto ad
affrontare i problemi empiricamente,
agendo la logica della razionalità
strumentale.
Tema n.3 : Modello organizzativo dei servizi
In tutti i servizi la organizzazione della
offerta consegue ad analisi della
domanda specifica. Si è quindi dato
luogo a regimi di apertura differenziati
e a formule che permettono, anche
nello stesso servizio domiciliare, di
fruire dei servizi in modo differente.
Tutti i servizi sono dotati di
regolamento, carta del servizio ( con
esplicitazione del paradigma di
qualità), sistema di valutazione
articolato in pratiche di peer rewiew,
verifica ispettiva, rilevazione di
customer satisfaction. Ove è stato
necessario si è dato luogo a pratiche
di
Organizzazione
dei servizi
Sono state poste in essere
strategie ed azioni organizzative
mirate ad assicurare ai servizi un
preciso ed omogeneo profilo
organizzativo
In funzione della ottimizzazione dei
costi e della sperimentazione di
formule innovative di gestione si è
ricorso in modo strutturale all’impiego
di volontarie del SCV
Tutti i servizi dispongono sia di
spazio sonno sia di servizio mensa,
assicurato mediante intese con i
Comuni o con fornitori industriali del
territorio
La definizione e la applicazione di un modello di SED
ha permesso di gestire al meglio l’insieme delle
variabili organizzative anche nei contesti – come
Cetona e Stia – in cui si è coperto un vuoto assoluto.
La definizione e la applicazione di uno specifico
sistema di valutazione della qualità ha permesso di
dare centralità al tema del contenuto educativo del
servizio.
L’esperienza
ha
permesso
di
costruire
e
sperimentare, in generale molto positivamente, una
serie di strumenti di lavoro ovverosia :
1. Modello di servizio
2. Modello di sistema di valutazione di qualità
3. Linea Guida per la programmazione educativa
4. Linea Guida sulla predisposizione dell’ambiente
5. Modello di regolamento
6. Modello di Carta del Servizio
7. Modello di questionario per la rilevazione del clima
8. Modello di rilevazione di customer satisfaction
Il ricorso alla supervisione ciclica ed alla verifica tra
colleghi ha permesso di limitare gli effetti negativi
della solitudine dell’educatore e della generale
inesperienza degli educatori e, nel contempo, di
configurare un modello abbastanza omogeneo.
I servizi attivati hanno tutti titolarità
privata. Nei casi di S.Giovanni ( 2 ),
Cetona ( 2 ), Sinalunga ( 2 ), Stia (1),i
servizi agiscono in regime di
accreditamento e convenzionamento
con il Comune. In un caso
(Montepulciano) si agisce in regime
di autorizzazione al funzionamento
Tema n.4 : Consensi ed indicazioni dalla utenza
La
rilevazione
di
customer
satisfaction, effettuata nel dicembre
2004 e cui hanno preso parte più
dell’80% dei genitori dei bambini
iscritti ai servizi educativi domiciliari
della rete Molliche di Pollicino ha
fornito dati molto positivi...
Giudizio sintetico sui fattori della gestione
7,42
7,82
8,76
8,33
Dati della
rilevazione di
customer
satisfaction
8,61
Grado di partecipazione dei genitori alla gestione
Qualità degli strumenti informativi
Qualità della comunicazione educatori - genitori
4,73
7,30
Qualità della programmazione educativa
8,64
Qualità del progetto educativo
Qualità degli spazi esterni
8,70
Qualità degli spazi interni
Adeguatezza del calendario di apertura settimanale
8,48
8,30
Adeguatezza dell'orario di apertura giornaliero
Flessibilità degli orari
Accessibilità del servizio
Obiettivi di miglioramento
:1. Sostenere il processo di rafforzamento delle competenze e del saper fare del personale ; 2. Migliorare l’ambiente esterno ; 3. Progettare
interventi di continuità con la Scuola Materna ; 4. Migliorare la capacità di documentare il lavoro svolto ; 5. Programmare azioni specifiche volte
al migliore e più attivo coinvolgimento dei genitori nella gestione e nella valutazione dei servizi
• Economia dei servizi  Non solvibilità della domanda …
• Norme regionali  Insufficienza del quadro normativo ( educatività )
• Costituzione materiale  1 solo servizio ? Solitudine e maggiori costi
• Nidi a ragnatela  soluzione insufficiente
Scarica

Casa delle Fate - Provincia di Arezzo