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10-03-2014
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RICERCA IFOM
Movimenti cellulari
In questo articolo:
ricerca di base
metastasi
chemochine
Come stormi
di uccelli
Le cellule tumorali che riescono
ad aggregarsi sono più resistenti e riescono
a dare metastasi con maggiore frequenza
A
a cura di CARLOTTA JARACH
nche per le cellule tumorali vale il detto l’unione fa
la forza. Uno studio pubblicato sulla rivista Current
Biology dimostra che le cellule tumorali nel nostro corpo si comportano come uccelli in uno stormo. I
ricercatori si sono concentrati sulle cellule tumorali B, tipiche dei tumori del
sangue ma presenti anche in quelli solidi, in grado di aggregarsi e, in questa
forma, di resistere meglio delle cellule
solitarie ai fattori ambientali, tra cui il
sistema immunitario. Lo studio condotto dai ricercatori di IFOM e dell’Università degli Studi di Milano mostra
come i gruppi di cellule, al pari degli
uccelli, si muovano
in maniera coordinata e compatta, dando
costantemente il
cambio a chi guida,
alternandosi per
tutto il percorso.
Questo consente loro di aumentare la
capacità di muoversi e potenzialmente
di disseminarsi. Il fenomeno di aggregazione è stato osservato anche in tumori solidi e, benché sia un evento minoritario, una volta insieme le cellule
hanno una capacità di dare origine a
metastasi superiore del 50 per cento rispetto alla cellula solitaria.
Come sottolinea Gema MaletEngra, prima autrice della ricerca e
membro del laboratorio diretto da
Giorgio Scita, “con una concentrazione
bassa di chemochina, una proteina responsabile dell’attivazione dei globuli
bianchi, in genere una cellula B maligna e solitaria non migra, mentre un
aggregato di cellule sì”.
LA BENZINA DEL TUMORE
Le chemochine agiscono quindi
come un carburante. Se le chemochine
aumentano, la cellula solitaria va incontro al fenomeno di migrazione invertita: per eccesso di “benzina”, arrivate al linfonodo da cui devono poi partire per colonizzare altri organi, rimbalzano e tornano indietro. Gli aggregati
di cellule, invece, continuano a muoversi compatti nella direzione prevista.
Non solo: come in
uno stormo di uccelli,
le cellule confondono
le nostre difese immunitarie con movimenti apparentemente casuali, in realtà finemente coordinati, delle vere e proprie “strategie di volo” che dipendono
dalla concentrazione di chemochina
presente. Quando questa inizia a scarseggiare, l’aggregato di cellule si ferma,
aggiusta la direzione, si alimenta e
parte di nuovo. Un impeccabile meccanismo di comunicazione tra le cellule,
come conferma Giorgio Scita, il primo
a dimostrare, in lavori precedenti, la relazione con il carburante molecolare
rappresentato dalla chemochina.
Il gruppo
è più resistente
della cellula
isolata
LA RICERCA IN BREVE
Cosa si sapeva
Le cellule tumorali migrano e danno
luogo a metastasi sotto l’influsso delle
chemochine
Cosa aggiunge questo studio
Le cellule che si muovono in gruppo
sono più resistenti delle altre agli
stimoli ambientali
Troppa chemochina, come troppa
benzina, interferisce con gli spostamenti
delle cellule solitarie ma non dei gruppi
di cellule
I gruppi di cellule si muovono come
stormi, con strategie di spostamento e
alternanza alla guida
APRILE 2015 | FONDAMENTALE | 31
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Come stormi di uccelli