31_ricercaIFOM_apr15b.qxd 10-03-2014 10:46 Pagina 31 RICERCA IFOM Movimenti cellulari In questo articolo: ricerca di base metastasi chemochine Come stormi di uccelli Le cellule tumorali che riescono ad aggregarsi sono più resistenti e riescono a dare metastasi con maggiore frequenza A a cura di CARLOTTA JARACH nche per le cellule tumorali vale il detto l’unione fa la forza. Uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology dimostra che le cellule tumorali nel nostro corpo si comportano come uccelli in uno stormo. I ricercatori si sono concentrati sulle cellule tumorali B, tipiche dei tumori del sangue ma presenti anche in quelli solidi, in grado di aggregarsi e, in questa forma, di resistere meglio delle cellule solitarie ai fattori ambientali, tra cui il sistema immunitario. Lo studio condotto dai ricercatori di IFOM e dell’Università degli Studi di Milano mostra come i gruppi di cellule, al pari degli uccelli, si muovano in maniera coordinata e compatta, dando costantemente il cambio a chi guida, alternandosi per tutto il percorso. Questo consente loro di aumentare la capacità di muoversi e potenzialmente di disseminarsi. Il fenomeno di aggregazione è stato osservato anche in tumori solidi e, benché sia un evento minoritario, una volta insieme le cellule hanno una capacità di dare origine a metastasi superiore del 50 per cento rispetto alla cellula solitaria. Come sottolinea Gema MaletEngra, prima autrice della ricerca e membro del laboratorio diretto da Giorgio Scita, “con una concentrazione bassa di chemochina, una proteina responsabile dell’attivazione dei globuli bianchi, in genere una cellula B maligna e solitaria non migra, mentre un aggregato di cellule sì”. LA BENZINA DEL TUMORE Le chemochine agiscono quindi come un carburante. Se le chemochine aumentano, la cellula solitaria va incontro al fenomeno di migrazione invertita: per eccesso di “benzina”, arrivate al linfonodo da cui devono poi partire per colonizzare altri organi, rimbalzano e tornano indietro. Gli aggregati di cellule, invece, continuano a muoversi compatti nella direzione prevista. Non solo: come in uno stormo di uccelli, le cellule confondono le nostre difese immunitarie con movimenti apparentemente casuali, in realtà finemente coordinati, delle vere e proprie “strategie di volo” che dipendono dalla concentrazione di chemochina presente. Quando questa inizia a scarseggiare, l’aggregato di cellule si ferma, aggiusta la direzione, si alimenta e parte di nuovo. Un impeccabile meccanismo di comunicazione tra le cellule, come conferma Giorgio Scita, il primo a dimostrare, in lavori precedenti, la relazione con il carburante molecolare rappresentato dalla chemochina. Il gruppo è più resistente della cellula isolata LA RICERCA IN BREVE Cosa si sapeva Le cellule tumorali migrano e danno luogo a metastasi sotto l’influsso delle chemochine Cosa aggiunge questo studio Le cellule che si muovono in gruppo sono più resistenti delle altre agli stimoli ambientali Troppa chemochina, come troppa benzina, interferisce con gli spostamenti delle cellule solitarie ma non dei gruppi di cellule I gruppi di cellule si muovono come stormi, con strategie di spostamento e alternanza alla guida APRILE 2015 | FONDAMENTALE | 31