PERGINE VALSUGANA 40 mercoledì 20 febbraio 2008 l'Adige Redazione: 0461 532828 fax 0461 538731 email: [email protected] PALÙ DEL FERSINA. Il paese si mobilita: il parroco è poco presente Ridateci la messa alla domenica Sala delle associazioni affollata ieri sera a Palù del Fersina. I fedeli chiedono al parroco di essere più presente e di celebrare la messa anche la domenica (foto Erredì) PALU’ DEL FERSINA - «Vogliamo il parroco più presente in paese e la messa alla domenica». Ieri sera a Palù del Fersina, la comunità si è riunita, chiamata dal sindaco Loris Moar, sollecitato da parrocchiani che si considerano abbandonati dal parroco don Rinaldo Bombardelli. Nella sala della associazioni, una quarantina di persone del paese che conta 188 abitanti. Da un lato, la comunità di fedeli si rende conto che il parroco deve seguire altre cinque parrocchie della valle dei Mocheni: due a Fierozzo, quindi Sant’Orsola, Frassilongo e Roveda. Dall’altro denunciano che la messa del sabato sera alle 20 non è sufficiente. Chiedono la messa domenicale almeno a rotazione con le altre parrocchie. Hanno spiegato, ieri sera, di averne già parlato a suo tempo con don Rinaldo, senza però riuscire a cambiare di una virgola la situazione. Alla fine della riunione, il sindaco Moar ha distribuito un documento scritto dai parrocchiani del paese in cui è espresso con chiarezza il loro pensiero: «Nonostante si comprendano le difficoltà di don Rinaldo nel guidare ben sei parrocchie, facciamo presente che la celebrazione di quella che dovrebbe essere la messa domenicale sempre e solo il sabato sera, non permette a tutti, e soprattutto agli anziani, di parteciparvi. Per chi è dotato di mezzo proprio rimane la possibilità di recarsi in altra chiesa, ma per gli altri? Il disagio della comunità di Palù è cresciuto quando abbiamo dato un’occhiata al calendario pasquale distribuito in occasione della messa di inizio febbraio. Qui abbiamo appreso, con grande rammarico, che nella nostra chiesa quest’anno non sarà celebrato nessuno dei riti previsti per il periodo pasquale, neppure la Pasqua. Ora la nostra sarà pure una piccola e umile chiesa, ma forse, se avessimo avuto la possibilità di discuterne insieme attraverso i comitati parrocchiali dei singoli paesi, avremmo potuto trovare una soluzione adeguata alle esigenze di tutti». Il sindaco è stato incaricato di contattare il parroco per sottoporgli le richieste della comunità che lo vuole più presente in paese. M. A. IN BREVE Ramus e Stenico vanno a Piné a chiedere la riapertura delle aziende per due settimane: «Per la cassa integrazione». Risposta: «Se ce lo chiedono gli altri dieci» PINÉ PERGINE Periscopio vince a Losanna Il gs Periscopio ha vinto nel fine settimana il torneo internazionale di Wheelchair Curling (curling in carrozzina) di Losanna. Alla Cave, vuole trattare la Confindustria Cavatori divisi: per due, accordo con l’Asuc RENZO M. GROSSELLI BASELGA DI PINÉ - Il Comitato Asuc di Tressilla aspettava dieci imprenditori alla sua ultima chiamata, visto che due hanno già accettato di firmare un nuovo contratto di concessione direttamente con l’Asuc. Invece si sono presentati Fabio Ramus, Marco Stenico e l’avvocato Paolo Angheben di Confindustria. Che hanno chiesto che i loro rappresentati possano riprendere i lavori per due settimane, per poter permettere agli imprenditori di incassare la Cassa integrazione straordinaria (più una settimana per liberare i piazzali dal materiale lavorato). L’accordo è che le cave riaprono per 15 giorni, per incassare la Cassa integrazione Marco Stenico (Assindustria) «Ma noi vogliamo che ogni cavatore faccia domanda per questo direttamente a noi - dicono all’Asuc - circostanziata. Ci riserviamo di dare ad ognuno la nostra disponibilità». Era l’ultima chiamata quella di ieri per i cavatori di porfido di San Mauro che con ordinanza del Tar si erano viste sospese le concessioni scadute il 30 ottobre e rinnovate dal sindaco di Baselga di Piné. La chiamata veniva dall’Asuc di Tressilla: «Abbiamo invitato i cavatori, non Con- findustria. - diceva il presidente dell’Asuc Marco Avi (nella foto) (nella foto) prima dell’incontro - Già c’è un accordo con la ditta Mattivi Carlo srl e con Ida Porfidi». E continuava: «Noi non trattiamo solo in nome di nuovi valori monetari, ma difendiamo un patrimonio. Siamo gestori di un patrimonio collettivo di cui in passato si è fatto commercio. Noi non vogliamo solo aumentare le entrate delle concessioni, ma anche evitare il depauperamento di un patrimonio». È da ottobre del 2006 che l’Asuc chiede di trattare. «Siamo ancora senza risposta - continua Avi - e se ora gli operai rischiano di rimanere fermi non è colpa nostra. Non accetteremo il ricatto dell’occupazione». Ma all’incontro si sono presentati Ramus, Stenico e Angheben di Confindustria. Gli industriali temono seriamente che se le Asuc vincono a Piné poi la valanga possa spostarsi nel cuore del porfido, tra Fornace, Lona Lases e Albiano. Al loro arrivo hanno trovato la porta chiusa che si è però aperta pochi minuti dopo, il tempo di un conciliabolo tra il Comitato Asuc IL GIUDIZIO DEL SINDACATO «Preoccupati ma apprezziamo la posizione delle Asuc» BASELGA DI PINÉ - «Una situazione in evoluzione che ci preoccupa tantissimo. Ma oggi abbiamo apprezzato la posizione espressa dal comitato dell’Asuc di Tressilla». Parola di Stefano Pisetta (Filca Cisl) e Giuliano Montibeller (Fillea Cgil) che ieri, dopo l’incontro tra Asuc e Confindustria, si sono a loro volta seduti al tavolo, e sono rimasti col presidente Marco Avi e l’avvocato Mauro Iob per due ore. «Una situazione ingarbugliata e delicata - hanno detto alla fine i due sindacalisti - in cui si giocheranno equilibri di non poco conto. Ma oggi l’assunzione di responsabilità dell’Asuc ci è parsa positiva. L’apertura delle cave per 15 giorni permetterà alle aziende di incassare dall’Inps l’indennità di cassa integrazione già versata agli operai». «Ma accanto al problema delle concessioni c’è un altro nodo che ci preoccupa. - aggiungono Pisetta e Montibeller - La questione del materiale abbattuto e anche su ciò abbiamo sollecitato le Asuc a fare chiarezza. Non c’è congruità tra materiale abbattuto e manodopera impiegata». A detta del sindacato i cavatori fanno lavorare molto materiale fuori cava, contro il dettato della legge (e contro l’interesse dei lavoratori e della comunità trentina). e l’avvocato Mauro Iob che ha difeso le sue ragioni davanti al Tar. Poi tre ore di serrato dibattito nella sede delle Asuc del Pinetano a Baselga. All’uscita le due delegazioni dicono cose diverse. Ecco Marco Stenico di Confindustria: «Incontro costruttivo. La settimana prossima gli operai riprenderanno il lavoro per quindici giorni e poi ci sarà ancora la cassa integrazione. Ci stanno a cuore le attese degli operai, che sono manodopera fidelizzata, un patrimonio aziendale». Ma l’avvocato Iob e Marco Avi negano: «Nessun accordo con Confindustria. La disponibilità per l’apertura delle cave per due settimane la daremo solo a ciascuna delle 10 aziende, die- Niente accordi con Assindustria: ogni cavatore dovrà fare domanda Marco Avi (Asuc Tressilla) tro domanda scritta e circostanziata, per permettere loro di incassare le quote di Cassa integrazione straordinaria che hanno versato ai dipendenti. E lo faremo solo per venire incontro agli operai». E le nuove concessioni? «Con i due imprenditori con cui abbiamo trattato direttamente, abbiamo già risolto la questione. Per gli altri si è presentata Confindustria: speriamo che non abbiano voluto solo guadagnare tempo, facendoci perdere il nostro di tempo». competizione hanno partecipato le squadre rappresentative di Italia, Francia, Germania e Svizzera. La formazione del gs cittadino era composta da Gabriele Dallapiccola, Flavio Girardi (il presidente del gruppo), Pierdomenico Giurato e Paolo Ioriatti. Questa vittoria ha confermato come in questi ultimi anni il gruppo Periscopio abbia saputo crescere nelle varie discipline sportive arrivando ad affermarsi a vari livelli. A Dallapiccola, inoltre, è andato il premio Fair Play assegnato dalla commissione organizzatrice dei campionati mondiali di Wheelchair Curling che hanno avuto luogo qualche giorno fa a Sursee in Svizzera. PERGINE Campioni di bocce Un centinaio di giocatori di tutte le società bocciofile trentine ed una rappresentanza di club veneti aggregati al comitato di Trento hanno partecipato alla due giorni di sabato 16 e domenica 17 febbraio nell’impianto di viale Caduti per disputare la 24ª edizione del trofeo Cassa Rurale di Pergine. La vittoria è andata alla coppia Facchinelli/Facchinelli della bocciofila di Canova alla quale il presidente Paolo Facchini ha consegna l’ambito trofeo. Al secondo posto Osti e Graziola del Toblino, terzi Tiso-Valandro del Villazzano, quarti Occofer-Strefani della bocciofila perginese. PERGINE Ginnastica pre e post parto Corsi di ginnastica pre e post parto rivolti alle gestanti che hanno iniziato il terzo mese di gravidanza e alle puerpere sono organizzati dal Comune e dalla coop Città Futura. La frequenza è prevista in due sedute settimanali, al lunedì e mercoledì dalle 17 alle 18 presso l’asilo nido il Bucaneve di via Dolomiti. Costo 70 euro mensili per otto lezioni collettive ed una individuale. STALLE A STELLE Dal 2008 arriva la certificazione di qualità Zootecnia. All’assemblea della categoria, ripetuti appelli dai vertici della Federazione Il veterinario: «Da noi nessun caso, la profilassi riguarda già il 50%dei bovini di valle» Più controlli dopo i casi di Tbc: «Allevatori, attenti all’igiene nelle stalle» PERGINE - Ripetuti, martellanti. Mai come durante l’assemblea annuale degli allevatori di martedì si sono sentiti appelli all’igiene nelle stalle e al benessere da garantire agli animali. Appelli rivolti da dirigenti della Federazione provinciale di categoria e dal veterinario del distretto sanitario locale Giovanni Monsorno agli allevatori dell’Unione di valle in sala. Sono 110 gli associati e di questi 62 con bestiame iscritto nel libro genealogico e costantemente controllato dal tecnico Primo Pintarelli: 1.523 le vacche da latte monitorate su 3.500 capi. La Tbc bovina rilevata di recente in alcune stalle della valle di Rabbi e Val di Sole ha fatto scattare reazioni mirate alla salubrità ambientale ed alla salute degli animali. «Da noi non sono stati riscontrati casi di tubercolosi - garantisce Monsorno - abbiamo iniziato la profilassi da gennaio che riguarda ormai oltre il 50 per cento dei 4.000 bovini presenti nell’alta valle. Comunque i nostri controlli saranno più rigidi anche nelle malghe, senza deroghe sulle entrate ed uscite di capi di bestiame. Importante è la pulizia degli ambienti in cui vivono, la aereazione, la qualità del cibo, l’igiene anche nei trasporti. Tutto sarà controllato e vi sarà meno tolleranza rispetto al passato». Pressante l’invito rivolto anche da Mario Tonina, il direttore commerciale della Federazione «perché quanto accaduto danneggia tutto il settore. Possiamo difendere la nostra produzione e valorizzarla monitorando bene l’intera filiera, che ormai è tutta trentina se si eccettua quella parte di bestiame che viene affidata all’esterno per lo svezzamento». Gli inviti cadono in una vallata dove aprono nuove stalle, nel Pinetano e nella valle del Fersina, dopo le pesanti chiusure degli anni scorsi. E dove il macello pubblico di Pergine funziona a pieno ritmo. «Puntiamo ad aumentare del 20 per cento i 500 metri quadri ora disponibili anticipa Michele Dallapiccola, presidente della Macello Alta Valsugana srl - per un investimento di 350.000 euro». Nel 2007 ha macellato 2.300 capi grossi, mentre erano 1.500 nel 2006, perché la Federazione provinciale conferisce 40 capi alla settimana, che poi vende in proprio o mediante il Sait. In questo modo la srl si sta avviando al pareggio di bilancio. M. A. PERGINE – Il progetto «Stalle a stelle» punta diritto a migliorare la qualità della zootecnia. L’ha spiegato il direttore della Federazione provinciale allevatori Claudio Valorz. Nel 2008 venti stalle, alcune in alta Valsugana, saranno testate secondo le regole messe a punto lo scorso anno. Il punteggio verrà calcolato in rapporto a vari parametri: controlli su capi, gestione delle stalle, buone pratiche nella mungitura, manutenzione e ordine, carico di animali su ogni ettaro di superficie, gestione delle deiezioni, eccetera. Nel 2009 gli allevatori potranno aderire al progetto volontariamente e ricevere le stelle meritate.