PORFIDO Patrimonio netto negativo, al capolinea la società di Marco Stenico. Persi 20 posti di lavoro Montechiara Porfidi fallita, la cava all'asta TRENTO - La Montechiara Porfidi srl, società di Lona Lases in capo ai fratelli Marco e Flavio Stenico è stata dichiarata fallita dal tribunale di Trento il 7 febbraio. La società era stata messa in liquidazione a settembre, dopo una crisi con cassa integrazione e mobilità che aveva ridotto l'occupazione a 12 addetti. «Ora sono tutti licenziati conferma Giuliano MontihcIIcrdclla Fillea Cgil - In tutto sono stati persi 20 posti di lavoro». La fine della Montechiara, tuttavia, apre uno scenario inedito nella zona del porfido trentino: la concessione torna in mano al Comune che indirà una gara per trovare il nuovo concessionario. Sulle aste per le concessioni del porfido si è consumata negli ultimi anni una vivace polemica. Dalle concessioni «a vita» l'Europa e poi la Provincia hanno chiesto di passare a concessioni con una scadenza. I Comuni hanno resistito, chi più chi meno, ma alla fine si è arrivati a definire un orizzonte temporale. «Noi a Lona Lases - puntualizza il sindaco Marco Casagranda - abbiamo deliberato il 2020 per due lotti e il 2022 per i tre della Montechiara Porfidi». Casagranda sottolinea: «Si è discusso tanto se sia una scadenza lunga, ma pensiamo alle concessioni di 90 anni delle spiagge pubbliche o a quelle idroelettriche». Ci ha pensato la crisi economica, tuttavia, a risolvere il dilemma: prima la Laite ad Albiano, ora la Montechiara a Lona Lases chiudo- no e riportano la concessione in Comune. E scatta la procedura per le aste. Montechiara Porfidi ha seguito di poco la liquidazione della Porfidi International, anch'essa in capo al presidente di Trentino Export Marco Stenico. Nell'assemblea del 28 settembre scorso i soci hanno esaminato la situazione patrimoniale al 31 luglio 2012, che presentava un patrimonio netto negativo per 218 mila euro e debiti per 1 milione 572 mila euro, e hanno deciso la liquidazione della società. Tre settimane fa il fallimento. «Ora la concessione ritorna alla pubblica amministrazione comunale - spiega il sindaco Casagranda - Una volta approvato il nuovo piano di coltivazione della cava faremo l'asta». Il piano di coltivazione è all'esame degli uffici provinciali competenti. «È lì da diversi mesi, spero che sia approvato a breve». Una volta arrivato il via libera di Piazza Dante, la gara e l'aggiudicazione potrebbero essere conclusi nel giro di due-tre mesi. «L'asta prevede l'aggiudicazione a chi offre il miglior prezzo al metro cubo» aggiunge Casagranda. Il prezzo si moltiplica per i volumi estratti e questo è il contributo che viene versato al Comune. «La scadenza la lasciamo al 2022». Il punto sulla situazione del distretto del porfido sarà fatto lunedì dalla commissione permanente per l'analisi dell'andamento occupazionale del settore che comprende imprenditori e sindacati. F. Ter.