N. 24 - MENSILE - APRILE 2015 La moda come consacrazione della bellezza. Ci raccontano come si fa fotografi, stylist, fashion editor, digital artist e stampatori LA STORIA L’INCONTRO EDWARD STEICHEN, RAFFAELE ORIGONE ARTE, MODA E STAR E MATTEO ORIANI LUOGHI PROVATE PER VOI LA GALLERIA LYTRO ILLUM CARLA SOZZANI ED ELINCHROME “Sono sempre alla ricerca della bellezza... E delle sfide.” Clark Little I AM DIFFERENT Questa immagine è stata scattata da Clark Little e raffigura le onde delle Hawaii North Shore. I AM NIKON d750 Dai libero sfogo alla creatività con la versatile, rapida e agile Nikon D750. In un mondo dove tutto è possibile, questa favolosa fotocamera con sensore full frame e monitor basculante LCD RGBW da 8,0 cm e 1229k punti permette di sfidare i confini della tua immaginazione. Trasforma le tue idee e le tue emozioni in immagini sensazionali e scopri come fare la differenza con la nuova D750. 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E un buon risultato può essere amplificato dalla forza creativa di un gruppo affiatato. In questo numero siamo andati a esplorare questo mondo e a cercare di capire cosa accade quando si deve “fare un servizio” o immortalare una sfilata. Potrete leggere del fotografo per cui la bellezza è il suo guru, degli esperti che fanno il video delle sfilate e della loro tempestività, del fashion editor e del suo gran gusto, del re del fotoritocco che si fa chiamare “digital artist”. E anche di come si stampa una foto che diventa un’opera d’arte: parliamo di fine art, insomma. E come se non bastasse il tripudio della bellezza abbiamo un’intervista allo studio Oriani e Origoni (Matteo e Raffaele), la strana coppia della fotografia italiana: maghi dello still life. Nella storia che raccontiamo si potranno vedere le magnifiche opere di Edward Steichen che ha fotografato Winston Churchill e Greta Garbo e mille altri. Non mancano naturalmente le prove tecniche che sono un appuntamento fondamentale per chi scatta. C’è la presentazione di una macchina del futuro, che è già presente: la Lytro Illum e una luce da studio Elinchrom, fondamentale per chi scatta per la moda. E le novità sono sempre in pentola, ogni numero saltano fuori come conigli. Non fateveli scappare. Nuova serie Art (A) Eccellenza senza compromessi Lenti speciali FLD e SLD Nuova serie Art (A) Unico nella sua categoria con f1.8 Tecnologia all’ avanguardia Motore Ipersonico HSM Nuova serie Art (A) Prestazioni imbattibili Espressività artistica Personalizzabile MADE IN JAPAN Importato da Nuova serie Sport (S) Adatto all’uso in condizioni estreme Personalizzabile con USB dock Lenti FLD Nuova serie Contemporary (C) 4 lenti FLD Macro 1:3 (1:2 con lente) Nuova stabilizzazione OS Nuova serie Contemporary (C) Qualità e compattezza Macro 1:2,8 Lenti speciali FLD Scopri le novità su: SOMMARIO www.fotonotiziario.eu [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE Diego Gelmini CAPOREDATTORE Astrid Bianca Bemori CAPOSERVIZIO Davide Grilli 22 Scatti di moda 04 DIETRO LA FOTO 06 NEXT Il meglio del mercato in arrivo 50 I LUOGHI Corso Como 10 INCONTRO UN PASSO NELLA STORIA 42 PROVATE PER VOI 56 APPUNTI 48 DAL WEB 52 Raffaele Origoni e Matteo Oriani Elinchrom ELB 400 e Lytro Illum Instagram Marketing Stampa Gigraf srl [email protected] Iscritta al Registro Nazionale degli Operatori di Comunicazione al n. 12650 Edward Steichen Mostre, eventi e workshop PUBBLICITÀ Edizioni Gelmini Tel +39 02 70122000 Direttore Marketing & Advertising Ernesto Lombardo [email protected] Registrazione n. 484 del 27/12/1980 presso il Tribunale di Milano. La Proprietà e l’Editore declinano ogni responsabilità nel merito delle opinioni espresse dagli Autori. Media Partner FOTOGRAFIA DI ARCHITETTURA E DESIGN 2 ART DIRECTOR Monica Zavan Edizioni Gelmini Via Fraccaroli, 3 20134 Milano Tel +39 02 70122000 Fax +39 02 70120130 [email protected] Andrea Costantini 14 HANNO COLLABORATO Osvaldo Esposito Monica Papagna Diego Papagna Edoardo Sansonne Silvia Aonzo Costo singola copia 2 euro Abbonamento annuo 20 euro La rivoluzione della stampa fotografica. Entra nella nuova dimensione della stampa dei fotolibri con hdbook powered by Canon. Il sistema di inchiostri a 7 colori di DreamLabo 5000, l’innovativa tecnologia di produzione inkjet di Canon, garantisce una gamma cromatica eccezionalmente ampia, esaltando ogni dettaglio e rendendo gli scatti più vivi. 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La “mente” (con la coscienza) è la parte spirituale e vitale dell’essere umano; quell’ingrediente che trasforma l’acquoso e comune corpo fisico in una sofisticata amalgama salata e saporita. La mente distingue l’uomo consapevole dall’istintivo animale. È una potenza che sfugge alle costrizioni sociali, alle differenze economiche, ai limiti di spazio e di tempo”. Così descrive il giovane creativo l’alchimia che viene fuori dalle sue immagini inconsuete, distinte dalla relazione teorica del pensiero con la rappresentazione cromatica dell’immagine composta. La serie “where is my mind” è figlia di queste affascinanti ispirazioni e della convinzione che il viaggio non solo allarga la mente, ma le dà forma. Costantini non è nuovo a questo genere di astrattismi, dalla sua passione ha fatto nascere anche un magazine denominato PhotoGraphize, emblema 4 dell’arte digitale liberamente scaricabile in rete, che ospita artisti di tutto il mondo. Nella composizione proposta nella rubrica di questo mese sia il ritratto, sia il backstage, sono stati realizzati interamente nella casa studio di Bethesda, nel Maryland. Costantini è un fautore della manipolazione digitale che usa per rendere suggestive anche immagini apparentemente banali. Non vi sono stati particolari accorgimenti per il ritratto, che possiamo notare nella foto di base; Andrea ha preferito posizionare il soggetto davanti a una finestra utilizzando la pallida luce del sole in una tarda mattinata di maggio del 2012. Mentre gli elementi aggiunti, la vista panoramica e lo skyline di fondo, sono stati scattati a New ANDREA COSTANTINI York City nel mese di marzo 2013 sulla High Line, un parco lineare di New York realizzato su una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata chiamata West Side Line, facente parte della più ampia New York Central Railroad. Il fotografo ha unito le immagini elaborandole in Photoshop CS6, trasformandole in artwork nella serie denominata “Where is my mind”, creata in due versioni, a colori e seppia, come quella pubblicata in queste pagine. La commistione tra i due elementi ha reso chiaramente il concetto grazie a semplici ma decisivi tagli sulle immagini manipolate. I risultati sono resi ancora più evidenti dalla serie completa, che interpreta il pensiero dei soggetti fotografati da diverse angolazioni e con tagli differenti. La geometria delle composizioni rappresenta la chiave di lettura creativa, una geometria basata su punti di vista differenti, in base al soggetto e al panorama. Non tutte le composizioni mostrano lo sguardo, spesso celato dagli stralci cittadini, come per dimostrare che il pensiero occulta la visione reale, trasformando l’illusione in cibo per la creatività. Pochi i passaggi tecnici da illustrare, se non che per il ritratto dell’immagine principale è stata utilizzata una Canon Eos 60D con obiettivo EF-S18-135mm f/3.5-5.6 IS. Lo scatto è stato effettuato a mano libera, senza flash. Per il panorama urbano di New York City sempre una Canon Eos 60D con obiettivo EF 40mm f/2.8 STM e un treppiede MKC3-H01. Il risultato è frutto di creatività e occhio per la composizione. Partito da Pescara alla conquista di un mondo fatto di immagini talvolta surreali, Andrea Costantini, ha 37 anni, la maggior parte dei quali spesi a viaggiare in giro per il globo, alla ricerca di cibo per la mente, di immagini per i suoi artwork. La sua formazione in fotografia è iniziata negli anni 90, all’istituto d’arte di Pescara che ha influenzato positivamente le sue scelte future. Negli anni ha alternato una grande passione da autodidatta alla volontà di impreziosire il suo curriculum con specializzazioni in Photoshop e Illustrator che gli hanno permesso di diventare un Adobe Certified Expert. Ha conseguito le specializzazioni a Madrid e Parigi dove è entrato in contatto con altri professionisti, ne ha assorbito esperienze e consigli e ha trasformato la sua passione in una professione, diventando un illustratore e graphic designer. Negli stessi anni ha iniziato a occuparsi di fotografia. Combinando queste due arti sono nate le sue creazioni e grazie alla rete e ai social network il mondo professionale gli ha definitivamente aperto le porte. La sua ultima sfida è stata quella di creare un magazine di fotografia on line: Photographize.org, di cui è editore e curatore e che ha avuto l’onore di pubblicare lavori di alcuni tra i migliori artisti e fotografi contemporanei. Dal 2009 vive e lavora negli Stati Uniti, a Washington DC. La multietnicità e i contrasti di questo Paese hanno dato una nuova impronta alla sua arte e sono stati finora fonte di nuove ed eccitanti ispirazioni. www.andreacostantini.org www.facebook.com/acostantiniphotoart FOTOCAMERE E OBIETTIVI Canon EOS 60D, Olympus OMD E-5, Canon EF S18-135mm f/3.5-5.6 IS, Canon EF 40mm f/2.8 STM, Canon EF 16-35 mm f/2.8 L II USM, Rokinon 8mm F3.5 U/Wide Fisheye Lens, Olympus M.ZUIKO Digital 17mm f/1.8, Canon Speedlite 430EX II Flash Per segnalare i vostri lavori da pubblicare in queste pagine potete mandare una mail a: [email protected] 5 A volte puo' capitare di perdere i dati della memoria SD della propria macchina fotografica, sono gli inconvenienti del mestiere. A me è successo recentemente, rischiavo di perdere un servizio molto importante. Non sapevo cosa fare. Per fortuna mi sono affidato ad iRecovery. La loro specialità? Recuperare i dati persi! Meno male, il mio servizio è stato... salvato! FRANCESCO MORANDIN Fotografo di moda e di ricerca fotografica iRecovery S.r.l. Via Trento 3/f - 31030 Castello di Godego (TV) [email protected] www.irecoverydata.com 800-21.637 Il logo utilizza un’icona conosciuta e trasversale nel settore Vuoi vendere i nostri servizi? Cerchiamo rivenditori nella tua zona! Contattaci NEXT di Diego Papagna ASTA CHE VISTA! I n occasione delle sfilate un’idea creativa per poter realizzare fotografie e video da una prospettiva insolita è l’utilizzo delle aste proposte da Neutech. Un sistema composto da aste telescopiche, da 4,3 m a 13,5 m, in vetroresina o fibra di carbonio, alla cui estremità si collegano supporti per camere analoghi a quelle che si usano sotto i droni. Queste aste sono state proprio inventate per poter sostituire l’uso del drone che è impossibilitato dalla normativa vigente. Le camere si possono comandare grazie a un joystick posto sulla maniglia che regge il palo e l’inquadratura si vede in un monitor sempre agganciato al palo o tenuto da un aiutante/operatore. Queste aste permettono di raggiungere velocemente quote di scatto notevoli finora raggiungibili solo con i droni. E’ sufficiente una macchina fotografica WIFI e uno smartphone per poter inquadrare e scattare con estrema semplicità. Leggere, di veloce utilizzo, per nulla invasive come altri sistemi tradizionali, possono essere praticamente usate ovunque, senza bisogno di permessi da parte di alcuno. http://neutech.it/ 6 A volte puo' capitare di perdere i dati della memoria SD della propria macchina fotografica, sono gli inconvenienti del mestiere. A me è successo recentemente, rischiavo di perdere un servizio molto importante. Non sapevo cosa fare. Per fortuna mi sono affidato ad iRecovery. La loro specialità? Recuperare i dati persi! Meno male, il mio servizio è stato... salvato! FRANCESCO MORANDIN Fotografo di moda e di ricerca fotografica iRecovery S.r.l. Via Trento 3/f - 31030 Castello di Godego (TV) [email protected] www.irecoverydata.com 800-21.637 Il logo utilizza un’icona conosciuta e trasversale nel settore Vuoi vendere i nostri servizi? Cerchiamo rivenditori nella tua zona! Contattaci NEXT PORTRAIT PRO 12 P ortrait Professional è un software specializzato per il ritocco dei ritratti. Come per la versione precedente, la 12 può essere utilizzata come applicazione stand-alone o come plug-in che può essere lanciato da Photoshop, Lightroom, Aperture e Photoshop Elements per miglio- PORTRAIT PRO 12 5600° K DAYLIGHT BALANCED 8 4200° K 3200° K TUNGSTEN BALANCED rare l’immagine su cui si sta lavorando. Il software è dotato di un’interfaccia molto facile da usare, le cui funzioni controllate da cursori sono regolabili dall’utente; se l’impostazione automatica è troppo forte o troppo debole è facilmente ottimizzabile variando i parametri. Portrait Pro 12 è adatto a fotografi ritrattisti, di matrimonio e per la fotografia glamour. Il software è in grado di rilevare l’età dei volti e di selezionare l’area del viso in maniera autonoma e molto precisa, lasciando la possibilità di sistemare facilmente la selezione e applicare i vari filtri per pulire, cambiare tonalità e illuminare la pelle. Inoltre dispone di diverse regolazioni in grado di modificare agevolmente i lineamenti del viso, compresi occhi, labbra e capelli. http://www.portraitprofessional.com/ DS620 Prestazioni eccellenti per stampe e profitti immediati! Affidabilita’ Ampia scelta di formati Qualita’ Professionale Velocita’ Profitto STAMPA LUCIDA 15x23* 13x18 STAMPA OPACA 15x20 10x15 5x15 DS620, destinata ad essere un Best Seller! Prestazioni elevate, qualita’ e velocita’ professionale, compatezza e costo super vantaggioso dei supporti... sono solo alcuni dei punti di forza della nuova stampante top di gamma DNP. 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Il servizio offerto da “Tutto in diretta” è semlice ed efficace, senza bisogno di utilizarre regie mobili e di tutti i costi che ne conseguono. -Come funziona il vostro servizio? Facciamo un sopraluogo e verifichiamo la presenza e la potenza della rete internet. Nel caso fosse assente utilizziamo le chiavet- te dati telefoniche con le quali oggi, tramite il 4G, si riescono a ottenere buoni risultati sebbene non sempre garantiti al 100%, se no utilizziamo satelliti o altre soluzioni. REALIZZA I SOGNI DEI TUOI CLIENTI E ALLARGA I TUOI ORIZZONTI DI BUSSINES 10 -Com’é nata l’idea? Un politico illuminato (eccezione che conferma la regola) invitò David Grosman al teatro Donizzetti per la giornata della memoria e mi chiede (allora facevo il consulente per l’ufficio stampa di questo politico) di mandare sul sito internet dell’ente di cui era presidente la diretta dell’incontro con questo grande scrittore. Abbiamo messo in piedi le telecamere necessarie e abbiamo utilizzato un sistema neonato di Windows che si chiama Windows live che trasmetteva il file da un server a un altro e nell frattempo lo pubblicava sul sito internet. Quella stato un successo. Per Unesco abbiamo mandato in diretta in 220 sedi sparse per il mondo tre giorni di convegni dalla villa Reale di Monza con esperti e studiosi che hanno discus- so del futuro del libro di carta e del futuro dell’ebook. La diretta è stata mandata sul sito dell’Unesco Italia in tre lingue: italiano, francese e inglese. http://www.tuttoindiretta.it/ PICCOLE DIMENSIONI GRANDI PRESTAZIONI S sera, complice un annuncio di Fabio Fazio la sera prima a “Che tempo che fa”, abbiamo avuto più di 4000 visite sul sito. Da lì ho intuito la potenzialità che ci ha portato ad avere più di 10000 utenti in contemporanea per la presentazione dell’Expo fatta il 24 aprile del 2010 da Formigoni, Letizia Moratti, sindaco di allora, e gli architetti e gli ingegneri che presentavano il progetto al teatro Strehler di Milano. -Di che tipo di attrezzatura vi avvalete per realizzare le dirette? Semplici telecamere Hd e mixer per le riprese video, vari schede video esterne, semplici rimbalzi wifi, eventuali chiavette 3G o 4G o zainetti LiveU, se necessario antenne satellitari o ponti radio per avere la rete internet teoricamente in ogni luogo del pianeta. -Nel vostro repertorio ci sono state anche dirette piuttosto curiose... La più curiosa è stata quella di una comunione con 50 bambini. Il prete di un quartiere di Bergamo di 75 anni di età ma molto moderne nelle sue visioni che ancora oggi, dopo 5 anni, manda in diretta ogni domenica la messa sul sito della parrocchia grazie a un sistema semiautomatico creato da noi, ci ha consentito di fare una promozione ai genitori dei bambini che hanno visto la diretta in tutto il mondo. I parenti lontani erano contentissimi ed è iete a un concerto ma il palco è troppo lontano? Amanti del bird watching ma volete viaggiare leggeri? Siete amanti dello sport e volete vedere ancora da più vicino i vostri campioni? Nessun problema, la linea di binocoli Nikon Aculon W10 è la soluzione ai vostri problemi. La tecnologia Nikon da oggi vi accompagna anche nelle attività all’aria aperta, la linea Sport Optics assicura infatti ingrandimenti ottici di 8x e 10x e allo stesso tempo contiene le dimensioni utilizzando lenti da 21 mm. Studiati per garantire il massimo comfort, gli oculari a rotazione degli Aculon si adattano alla perfezione anche a chi usa occhiali da vista. Massima praticità e resistenza alle condizioni più estreme: l’azoto presente al loro interno impedisce l’appannamento delle lenti e se cadono in acqua nessun problema, possono resistere per dieci minuti a un metro di profondità senza subire alcun danno. Piccole dimensioni per grandi prestazioni. http://www.nikon.it/it_IT/product/sport-optics/binoculars/ aculon/aculon-w10-10x21 SCHEDA TECNICA •ingrandimento 8x e 10x •Water resistent •Anti appannamento •Peso 215 g •Dimensioni 87x110x34 mm LIGHT IS W WHAT YOU MAKE OF IT Dal 1° gennaio Difox è distributore ufficiale Gossen DIFOX S.r.l. Piazza Martiri Della Libertà, 42 56025 PONTEDERA (PI) TEL 0578 58447 [email protected] www.difox.com NEXT di Osvaldo Esposito DALL’INCONTRO TRA FOWA E ROLAND NASCE PRINT HOUSE D al mercato fotografico a quello della comunicazione visiva e della prototipazione rapida, così si sta evolvendo il business di uno dei marchi più noti del nostro settore: Fowa. Protagonista indiscussa del mercato italiano da quasi sessant’anni anni, l’azienda di Torino ha stretto una partnership interessante con Roland DG Italia, altro marchio prestigioso, da tempo impegnato nella diffusione di plotter e periferiche dedicate all’incisione e modellazione. Da quest’anno Fowa, oltre a distribuire prodotti fotografici e attrezzature di stampa, offrirà all’utenza professionale nuovi prodotti 12 altamente tecnologici per guidare il cambiamento permettendo ai professionisti della fotografia di scoprire nuovi canali di business. I prodotti commercializzati saranno inizialmente due linee: VERSA-BN plotter stampa&taglio, di cui Roland è stata pioniera assoluta ed è marchio di riferimento per questa tecnologia e la linea VERSALEF plotter a inchiostri UV per stampare a colori direttamente su oggetti e personalizzarli, anche singolarmente. Roland ha celebrato il 30° anniversario della sua fondazione nel 2011, distinguendosi sul campo per l’innovazione e la qualità dei servizi in tanti mercati. La produ- zione è effettuata con l’esclusivo sistema di Digital Yatai, che consente la creazione delle periferiche in maniera individuale, una per una, con il massimo della qualità e del controllo di produzione. Il percorso conoscitivo è già iniziato con il Photo Tour, che dalla seconda metà di aprile ha visto impegnata l’azienda nelle presentazioni programmate in diverse città. Oltre alle macchine e agli accessori strettamente fotografici i visitatori hanno avuto la possibilità di toccare con mano le nuove tecnologie dedicate alla prototipazione rapida tridimensionale e alla stampa digitale grazie alla presenza delle soluzioni Roland DG. Sharebot è indubbiamente uno dei plus della linea di distribuzione Fowa, che ha dato anche un nome a questo nuovo canale, denominandolo PrintHouse. L’obiettivo è quello di creare punti vendita dedicati alle tecnologie di stampa a 360 gradi. Nel progetto di casa Fowa figurano sia le classiche soluzioni distribuite dal gruppo, come i chioschi digitali o i minilab in grado di creare photobook e stampe fotografiche di alta qualità, sia le soluzioni di stampa fine art, produzioni di stampa e taglio, per arrivare fino alla prototipazione 3D grazie all’uso delle stampanti Sharebot. Contestualmente Fowa ha lanciato il gadget dell’anno: LikeMe. Una riproduzione in scala ridotta, fino a 25 cm di altezza, di un mezzobusto o figura intera creato in 3D da una scansione fotografica del soggetto. Una visione innovativa che porta le attività fotografiche di uno studio professionale su nuovi livelli di servizi per la clientela. Con i plotter da stampa e taglio e con le soluzioni versatili Roland inoltre è possibile dare maggior vigore e nuovi impulsi alla produzione dello studio. Copertine di book, cover per tablet, paralumi personalizzati e tanto altro con le stampanti VersaUV LEF e VersaBN. VersaUV può stampare direttamente su diverse tipologie di materiali e superfici, fino a 10 centimetri di altezza: PET, ABS, PC e TPU. L’operatore inoltre può anche stampare su materiali più soffici come pelle, ecopelle e stoffa. Materiali più particolari possono essere resi adatti alla stampa grazie all’utilizzo di primer esterni per il pre-trattamento della superficie da stampare. www.printhouse.it L’INCONTRO LA STRANA COPPIA La storia di una collaborazione, di una passione comune e di un’amicizia nata per caso. È quella di Raffaele Origone e Matteo Oriani, un duo ancora oggi affiatato e creativo più che mai di Bianca Astrid Bemori 14 15 L’INCONTRO Q uanto fa una passione comune. Che poi diventa la scelta della vita. Con il contributo di un’amicizia nata per caso e la voglia di rischiare. Un mix potente che si è composto parecchi anni fa e che funziona ancora oggi. Come la stessa tenacia a voler continuare a ricercare. La strana coppia della fotografia italiana si è creata così e va avanti così. È formata da Raffaele Origone, pacato e riflessivo e Matteo Oriani, reattivo e ipercritico. Continua a scegliere stili e proposte e a discutere per tenere vivo il proprio modo di lavorare e il proprio personale standard di qualità. Alto, just to say. Anche se la 16 crisi incalza. I giornali di moda e arredamento in Italia chiudono? Don’t worry ci sono i cataloghi italiani, la pubblicità, i libri e poi i magazine di altri Paesi. Dai mobili al food, dalla moda alla bellezza, loro scattano come gli viene e gli piace. Certo hanno parecchio buon gusto. E delle idee. E molti anni di esperienza. Così non c’è problema. Se si tratta di mobili che fanno? Gli danno un’anima. Un esempio? Due poltrone vicine sembra che dialoghino, altri disegnano percorsi di un viaggio chissà dove, altri incerottati sembrano rapiti, altri ballano, altri fanno feste, altri ancora si mettono in mostra... Insomma raccontano storie, entrano in relazione e diventano altro. Un po’ come accade con il cappello del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupery. Ma rimangono sempre gli oggetti creati per una precisa funzione. Lo stesso vale per i profumi e per le scarpe. Prendono vita, insomma. “Tu dici?” risponde distaccato Matteo Oriani, guardingo e preciso si lascia interrogare sulle prime con una certa circospezione. “Diciamo che noi facciamo succedere qualcosa. Creiamo le situazioni”. Poi, dopo poco si lascia andare e parte dalle origini: gli Anni 80. “Molto 17 L’INCONTRO merito va al Mondo della calzatura italiana, un giornale di settore che raccoglieva tutta la produzione calzaturiera italiana, che ci dava carta bianca per fotografare un’infinità di paia. Un grande esercizio”. “È stata una grande opportunità per sperimentare”, chiosa Raffaele Origone. Si sono incontrati nella “bottega” di Giovanni Gastel e il segno si vede: essenziale, elegante e fantasioso. Raffaele ha sostituito Matteo in studio, che era andato a fare l’alpino (dove ha fatto pure lì il fotografo. Quando è destino...). Oggi si occupano ancora di moda: “Lavoriamo con Moschino che ha sempre avuto grandi intuizioni e rispetta le nostre. Realizziamo per loro i cataloghi”. I loro still life di food sono una prova ulteriore di collaborazione fruttuosa come le “casette” di cibo e le trote danzanti create per la rivista del cuoco svizzero Andreas Caminada e il suo giornale, Caminada. “Sono i limiti che ti aiutano a sviluppare le idee. Sai che quello è un oggetto, un profumo, un cibo da vendere o da far conoscere a un certo lettore e quindi deve essere visto e spiegato”, precisano insieme. “È un vantaggio. Conosci i confini e nello stesso tempo hai 18 19 L’INCONTRO molta libertà”. Il massimo della libertà con il massimo delle regole, proclama da sempre Bob Wilson, genio del teatro. Quali sono i loro strumenti di lavoro? “Usiamo da sempre il banco ottico. Nel nostro caso Sinar. È fondamentale, per noi, avere la possibilità di correggere le prospettive, le vie di fuga con basculaggi e decentramenti. Per altri lavori lavoriamo con la Canon”. Anche se hanno iniziato con il Banco ottico 20x25 come Giovanni Gastel di cui sono stati entrambi assistenti. E poi sono passati al 10x12 (inesatto. Si usava 20x25 o 10x12 a seconda delle circostanze). “Ti permette un maggior controllo della messa a fuoco perché c’è più profondità di campo”. Non hanno mai snobbato la pubblicità. Anzi ricordano alcuni lavori con orgoglio come quelli per Calzedonia, Etro, Trussardi e Bulgari. “L’importante è incontrare persone di talento. A noi è capitato. Tra questi Felice Perini (art director alla Condè Nast, ma lavorava anche per la pubblicità di Etro, Calzedonia)”, raccontano entrambi con convinzione. Spesso alcune idee arrivavano con facilità dall’analogico. La casualità che 20 ti permette la pellicola”. Uno “sbaglio”, una luce capitata? Spesso diventa una svolta. Un passaggio che ti fa fare un salto. Loro hanno iniziato così. In analogico con ritmi forsennati come assistenti di Giovanni Gastel, un maestro generoso. Ma instancabile. “Ti dico solo che abbiamo portato un banco ottico 10x12 nel deserto...”, racconta Matteo. Erano gli Anni 80: il boom della moda italiana. E allora il flusso era inarrestabile: Mondo Uomo, Donna ecc. “Io sono capitato nel suo studio per caso. Tramite mia cugina Roberta, che era la sua assistente. E poi ho capito che era quello che volevo fare. Ho lavorato da GG dal 1981 al 1986/7 con la pausa militare dall’ottobre 1983 all’ottobre 1984”, spiega Matteo. “Poi sono arrivato io a sostituirlo. E sono rimasto”. Aggiunge Raffaele. Sono diventati amici e hanno deciso di tentare insieme un progetto di futuro. “Anche noi non avevamo pausa. Di giorno con Giovanni e la sera per i nostri lavori nel suo studio che ci prestava. È andata bene”. Non è facile. Cosa tiene insieme la “strana coppia”? la diversità totale dei caratteri, l’amore per la fotografia, rispetto. E anche affetto. Anche se non credo che lo confesseranno mai... www.fotoluce.it MODA IN REAL TIME Le foto delle sfilate, in passerella e nel backstage, realizzate e distribuite in tempi quasi impossibili. È questa la specialità di Luca Lazzari, fondatore di showbit.com di Diego Papagna D a poco rientrato dalle sfilate parigine, incontriamo Luca Lazzari, fotografo e fondatore di showbit.com insieme a Pietro D’Aprano, responsabile tecnico. La loro agenzia possiede un immenso database di immagini e video riguardanti i più importanti fashion show internazionali e tutto quello che ci ruota attorno. Il loro grande pregio è quello di realizzare e distribuire le immagini in tempi record. Com’è iniziata la vostra attività? Ho iniziato per caso, studiavo architettura e volevo fare il designer di moda. Incominciai ad andare a fotografare le sfilate sia perché quell’ambiente mi attirava, sia per avere una documentazione personale che magari avrebbe potuto essermi utile. In seguito feci l’inviato per una rivista locale di Padova presso la quale, per arrotondare lo stipendio, curavo la rubrica di moda con foto e video. Trasferitomi a Milano, cominciai a lavorare per diverse riviste importanti come Uomo Vogue e Panorama. Oggi è fondamentale l’aspetto commerciale che purtroppo ha il sopravvento 22 sul fattore fotografico. I prezzi continuano a scendere e bisogna avere un parco clienti sempre più ampio per coprire i costi elevati mantenendo alta la qualità. E’ una grande sfida! Com’è organizzato il vostro workflow? Il lavoro si divide in due: il real time vero e proprio e quello in differita. Per il real time che è dedicato ai siti internet, lavoriamo con la macchina fotografica collegata a un laptop che acquisisce le immagini, le converte in bassa risoluzione e le invia ai nostri editors che le scelgono e le inviano a loro volta ai siti dei magazine praticamente in tempo reale. Comunque anche il resto del lavoro avviene sempre in tempi piuttosto ridotti, per esem- 23 pio, per le figure intere si resta all’interno delle 24 ore. I beauty hanno un processo leggermente più lento perché essendo post-prodotti maggiormente necessitando di un processo più accurato. Le immagini vengono poi inserite all’interno dei nostri cataloghi in modo tale che i clienti possano scegliere più facilmente le immagini che preferiscono. L’esigenza dei clienti è quella di avere tutto e subito perciò anche per i video online la consegna avviene entro 4 ore al massimo; abbiamo i runner che vanno sul posto delle sfilate, prendono le card, le portano agli editor che eseguono un montaggio di 3 minuti tra backstage e passerella e le inviano sui siti dei clienti. Oltre all’esposizione sul sito, abbiamo da tempo cominciato anche a stampare su carta dei veri e propri cataloghi delle sfilate per consentire alle redazioni di scegliere le immagini più comodamente. Per una sfilata in quanti vi muovete? Dipende ovviamente dall’importanza della fashion week. A Parigi, per esempio, andiamo in 16-17 più altri 2-3 locali per cui arriviamo a una ventina di persone, a cui vanno aggiunte un’altra ventina di persone che lavorano presso lo studio di Milano dove vengono eseguite le correzioni e inserite le keywords; si tratta di un grosso impegno, anche a livello logistico. Che attrezzature usate? L’offerta ora è molto vasta per cui, per ogni tipo di servizio, abbiamo attrezzature specifiche. Per le foto da passerella utilizziamo di solito Nikon e Canon , capita anche di usare mirrorless come Olympus soprattutto per lo street. Per i video, ma anche per i backstage, usiamo Panasonic GH4 e Sony Alpha 7S. Preferiamo usare questi tipi di camera per le riprese video rispetto a normali telecamere per avere un look più cinematografico rispetto alle solite riprese di sfilate. Il desiderio sarebbe quello di avere una macchina con cui sia possibile fare tutto, quindi partire da un video per poi estrarre dei frame ad alta qualità, ma per il momento rimane un sogno ancora un po’ lontano. 24 Quali sono le maggiori difficoltà? In passerella, le maggiori difficoltà sono più che altro a livello logistico. Per esempio a Parigi, a causa dei recenti episodi di terrorismo, le sfilate sono state realizzate in posti piccolissimi con accessi molto limitati per ragioni di sicurezza e per noi fotografi era difficile muoversi. Un altro problema è quello di trovare la postazione ideale: si tratta di una vera e propria lotta tra fotografi e operatori perché riuscire a individuare il posto migliore è fondamentale per la realizzazione del servizio fotografico. Dal punto di vista tecnico, i problemi, rispetto a un tempo, si sono attenuati grazie ai passi enormi della tecnologia. Rimane, però, sempre l’aspetto dell’illuminazione perché molte sfilate vengono fatte praticamente al buio, cosa che costringe a lavorare a valori iso altissimi, anche fino a 10.000 e quindi l’immagine ne risente. Anche nei backstage, l’illuminazione è spesso precaria e, come se non bastasse, bisogna tener presenti le diverse dominanti di colore, le luci dei lampadari e quelle degli specchi per il trucco prestando molta attenzione al corretto bilanciamento del bianco per evitare di dover lavorare troppo in post-produzione dato che la consegna del lavoro deve essere praticamente immediata. Fino a poco fa, l’inquadratura rimaneva sempre una insidia ma ora, grazie ai nuovi zoom Canon e Nikon, come l’ 80-400 Nikon o il 70-300 e il 100-400 Canon anche senza una grande apertura si possono risolvere molti problemi perché permettono di realizzare sia la figura intera che i dettagli con una unica focale. Cosa fondamentale è comunque avere sempre l’attrezzatura più aggiornata possibile perché si lavora spesso in condizioni estreme di luce, fuoco, distanza, perciò le performance della macchina sono molto importanti. Bisogna essere veloci e pratici nel seguire la situazione e bisogna mantenere tempi di scatto piuttosto rapidi perché le modelle si muovono in continuazione e, a volte, corrono addirittura. Noi siamo stati pionieri nell’uso del flash in passerella: abbiamo iniziato con i metz, poi i quantum e i Lumedyne. Posso asserire di essere stato anche il primo ad usare il digitale sulle passerelle con i dorsi Kodak sui corpi Canon: lì sì che c’erano vere difficoltà e non si poteva proprio sbagliare! La macchina eseguiva tre scatti a distanza di un secondo uno dall’altro e poi bisognava aspettare altri 12 secondi per poterne fare altri tre... Anche per i beauty iniziammo a portare le luci per il backstage, cercando di innovare e avere una luce il più possibile vicino ad un beauty professionale. È importante essere appassionati di moda? Certamente, quello che fa la differenza tra un fotografo e l’altro, è proprio avere l’occhio per la moda: sapere cosa stai fotografando è fon- damentale per interpretarlo e capirlo. Per esempio, quando si fotografano i dettagli, bisogna scegliere in brevissimo tempo su quale particolare è meglio puntare perciò, anche nella ricerca dei miei collaboratori, preferisco avere persone che conoscono la moda. Una caratteristica della nostra agenzia è quella di cercare giovani fotografi o videografi direttamente nelle scuole; dopo una stagione di training, iniziano subito a lavorare. Siamo convinti che i giovani possano sempre portare qualcosa di nuovo e di fresco. Ci stiamo anche evolvendo e organizziamo corsi, workshop e molti giovani si sono formati proprio qui. Il nostro sogno è quello di aprire in futuro una scuola. http://www.showbit.com/ 25 LUCI DI MODA L’illuminazione nella fotografia di moda è fondamentale. Ecco le principali caratteristiche di alcuni dei migliori flash da studio di Diego Papagna MULTIBLITZ XPAC 24AS Potenza max (Ws) 2400Ws Gamma potenza: 9 Stop Lampada pilota (max): 650w Tempi ricarica (100%) 1,2 secondi Durata lampo (t=0.5) 1/6000-1/1600 regolazione potenza 1/3 stop Temperatura colore 5600K (±300K) Lunghezza 22,5 cm Larghezza 17,5cm Altezza 40 cm Peso 7,5kg ELINCHROM DIGITAL RX 2400 Potenza max (Ws) 2400Ws Gamma potenza: 6 Stop Lampada pilota (max): 650w Tempi ricarica (100%) 1,9 secondi Durata lampo (t=0.5) 1/1410 sec regolazione potenza 1/3 stop Temperatura colore 5600K (±300K) Lunghezza 22cm Larghezza 13cm Altezza 32cm Peso 6,6kg 26 PROFOTO PRO-8A 2400 Potenza max (Ws) 2400Ws Gamma potenza: 10 Stop Lampada pilota (max): 1000w Tempi ricarica (100%) 0.05-0.9s Durata lampo (t=0.5) 1/12.000 - 1/1600 sec regolazione potenza 1/3 stop Temperatura colore 5600K (±300K) Lunghezza 25cm Larghezza 18,5cm Altezza 37cm Peso 12,2kg BOWENS GENERATORE QUAD 2400 Potenza max (Ws) 2400Ws Gamma potenza: 6 Stop Lampada pilota (max): 650w Tempi ricarica (100%) 3 secondi Durata lampo (t=0.5) 1/400 sec regolazione potenza 1/3 stop Temperatura colore 5600K (±300K) Lunghezza 28cm Larghezza 18cm Altezza 34cm Peso 9.5kg BRONCOLOR SENSO 2400 Potenza max (Ws) 2400Ws Gamma potenza: 5,5 F Stop Lampada pilota (max): 650w Tempi ricarica (100%) 2,8 secondi Durata lampo (t=0.5) 1/2750 sec regolazione potenza 1/3 stop Temperatura colore 5600K (±300K) Lunghezza 20,3cm Larghezza 14,8cm Altezza 30,0cm Peso 7,5kg SPEEDOTRON 2405CX LV Potenza max (Ws) 2400Ws Gamma potenza: 9 Stop Lampada pilota (max): 650w Tempi ricarica (100%) 2secondi Durata lampo (t=0.5) 1/600 sec regolazione potenza 1/3 stop Temperatura colore 5600K (±300K) Lunghezza 25cm Larghezza 18,5cm 6.4” x 8.8” x 13” Altezza 37cm Peso 7,1 kg 27 TE LO DO IO IL SERVIZIO Come nascono i servizi di moda? Ce lo spiega Carlo Ortenzi, da quindici anni uno dei più affermati fashion editor che, oltre agli abiti e alla location, sceglie anche il fotografo più adatto di Edoardo Sansonne D a Maxim fino a Sportweek Carlo Ortenzi è da quindici anni uno dei protagonisti dell’editoria di moda milanese. Ma come avviene la creazione di un servizio di moda? Dalla scelta degli abiti, fino alla gestione del set e del fotografo è tutto nelle sue mani. Ecco come un professionista del mestiere gestisce la situazione. Come sei diventato fashion editor? Nel ‘99, dopo essermi laureato in Psicologia e Sociologia alla Sapienza di Roma, ho deciso di trasferirmi a Milano, la citta dove tutt’oggi vivo e lavoro. Frequentando un corso di fashion editing ho imparato le tecniche del mestiere, anche se il buon gusto non si impara di certo a scuola. Il 21 marzo del 2000 ho iniziato a lavorare con il mio attuale capo, Alessandro Calascibetta. Ho sempre voluto fare moda uomo, è più difficile non cadere nel banale o nell’eccesso. Il mio lavoro è in equilibrio, rivolto a uomini veri e concreti ma comunque aperti a sperimentare la moda. 28 Da dove prendi ispirazione per un servizio? Le idee le partorisco prendendo ispirazione da fotografie, mostre, sfilate piuttosto che da una location o un film. Tutto ciò che vedo e che mi sta intorno può essere un ottimo spunto dal quale partire per sviluppare un servizio. Poi inizio a pensare a che tipologia di moda voglio fare e subito me la immagino proiettata su chi dovrà indossarla. La scelta del modello è essenziale, una bellezza particolare può significare tutto per uno scatto. Cerco sempre di non perdere mai di vista il mio ruolo quando sviluppo un progetto: il mio scopo è rinnovare, portare nuove idee dalle quali il lettore possa prendere spunto. Foto di Andrea Massari 29 Come scegli il fotografo? Dipende dal risultato che voglio ottenere. Mi piace molto lavorare con giovani di talento, sicuramente hanno più grinta e voglia di dimostrare quello che valgono e allo stesso tempo si possa avere più dialogo e scambio d’opinione sul set. È anche certo che un professionista del mestiere può essere indispensabile nel risolvere situazioni critiche. Tuttavia la cosa per me più importante è che il fotografo riesca a mettere la sua creatività a servizio del risultato. Il fotografo viene coinvolto in fase di progettazione? A volte è lui a chiedermelo, così può scegliere in anticipo i fondali e luci più adatti per i capi che ho selezionato e allo stesso tempo può farsi un idea della storia che si vuole raccontare con lo shooting. Capita invece che sia io a coinvolgerli per spiegargli precisamente la mia idea del servizio e cosa desidero avere sul set per la buona Foto di Paolo Leone 30 riuscita del servizio. Capita che i capi scelti per un servizio non funzionino una volta sul set? Può succedere, quando vai in showroom a scegliere gli abiti alcuni possono sembrare perfetti per il servizio, ma quando li vedi indossati dal modello capita che nell’insieme risultino carenti o eccessivi. A quel punto bisogna darsi da fare: si aggiunge, si toglie e si lavora con gli accessori. In genere quando devo scattare un servizio sono molto fiducioso e non porto quasi mai capi di riserva. Come interagite sul set? Quando parto per scattare un servizio ho sempre un’idea ben precisa di ciò che voglio ottenere, tuttavia sono sempre pronto ad ascoltare l’opinione professionale di chiunque collabori sul set. Quando dobbiamo scegliere se tenere o scartare una foto, la decisione finale va presa all’unisono. Perché il fotografo guardando lo scatto si sofferma di più sull’osservare il comportamento della luce, mentre io magari faccio più attenzione alle pieghe del vestito o alla posa del modello. Collaborando si ottiene sempre il risultato migliore. Cosa l’esperienza rende più facile? Con l’esperienza si inizia ad avere la sicurezza nell’osare. Dopo quindici anni posso dire che nulla è impossibile, se voglio ottenere o realizzare qualcosa non mollo finché non ci riesco, o almeno ci provo fino in fondo. A volte faccio i salti mortali per ottenere un look che alla fine nemmeno utilizzo nel servizio, ma almeno ci ho provato e mi sarà comunque servito d’ispirazione. Con il tempo poi si inizia a capire a priori quale sarà il particolare che renderà speciale lo scatto, è importante avere un punto focale, un indumento che renda unico l’intero look. Il segreto sta poi nel riuscire a farlo rendere in fotografia. Scegliere la location o lo sfondo più adatto è importantissimo, ma è anche necessario avere un fotografo con una certa esperienza che sappia gestire il modello nel contesto. Scegli fotografi con una forte impronta stilistica per i tuoi servizi? Dipende. A volte capita che la moda proposta sia fatta di abiti semplici e sobri, in quel caso a rendere interessante l’immagine è proprio la fotografia e lo stile del fotografo. Se invece gli abiti di un servizio risultano abbondantemente appariscenti è meglio scegliere fotografi con uno stile più classico e sobrio, in modo da non sovraccaricare un’immagine che è già potente. Col tempo si capisce a priori quale fotografo ri- uscirà a dare il meglio di se per la storia che si vuole raccontare. Com’è il tuo stile? Foto di Francesco Bertola Io amo stratificare, vestire a cipolla per intenderci. Poi uso molto gli accessori, che spesso possono essere la salvezza di un servizio. Sono molto spontaneo nel mio modo di operare, quindi non mi sono mai trovato ad analizzare il mio stile. 31 LA BELLEZZA È IL MIO GURU Lorenzo Bringheli con una decennale esperienza a New York, ha consacrato la sua ricerca alla bellezza. L’ha trovata nella fotografia di moda. E sa come continuare a cercarla di Monica Papagna L orenzo Bringheli è un personaggio interessante del mondo della fotografia. Ha iniziato a lavorare giovanissimo, poi è andato a New York per più di 10 anni ed ora è tornato in Italia, semplicemente perché vuole essere italiano. La sua visione della fotografia non è comune e l’America ha profondamente segnato la sua etica del lavoro. L’abbiamo incontrato nella sua casa di Milano per farci raccontare qualcosa in più sul suo modo di vedere la fotografia. In pochi non ti conoscono, ma ti faccio comunque la domanda di rito: come hai iniziato a fare il fotografo e quando hai capito che sarebbe stato il tuo lavoro? Ho iniziato giovanissimo, già a 16 anni avevo capito che la fotografia sarebbe stata il mio futuro, ma avevo anche ben chiaro che la fotografia - prima che arrivasse il digitale - era una cosa molto cara. Ho iniziato con qualche matrimonio e con le feste dei diciottesimi, semplicemente perché avevo la stessa età ed ero diventato popolare tra amici e conoscenti. Per me era una cosa divertente e mi serviva per fare pratica. Non c’era internet, diciamo che più o meno era il ‘97-’98, non era facile contattare i fotografi per provare a lavorare per loro, quindi coglievo qualunque occasione. A volte ho anche fermato i fotografi per strada, appena vedevo che tiravano fuori una macchina 32 fotografica li fermavo e cercavo un contatto. In effetti si fa quasi fatica a ricordare come fosse prima di internet. Anche fare il percorso da assistente era complicato se non provenivi da una scuola! Esatto! Non ho mai pensato di formarmi in una scuola di fotografia, lavorare per me è stato il mezzo più rapido per ottenere le conoscenze che mi servivano. Mi interessava il mondo del lavoro ed era anche il mio obiettivo. Ho iniziato a fare l’assistente freelance, ma sapevo che sarebbe stato solo per un periodo limitato di tempo, quello che mi serviva per imparare. Ho sempre avuto una fede incondizionata sul fatto che avrei fatto il fotografo. È sempre difficile, ma io non ho mai dubitato che sarebbe stato il mio futuro. Possiamo definirti un fotografo di moda? Per sintesi direi che faccio il fotografo di moda, 33 ma faccio anche ritratti e reportage. Certo, non sono un fotografo di guerra. Mi piace il bello in assoluto, la mia estetica cerca di essere quella che ricerca il bello e la moda probabilmente è proprio il tipo di fotografia perfetta per questa ricerca. Non ti sei formato in una scuola, ma non per questo non hai studiato, la tua, anzi, è stata una ricerca davvero seria, mi sbaglio? Ho iniziato chiedendomi “come si fa quella foto?”, quindi in un modo forse meno spontaneo rispetto a un fotografo che inizia per esprimere qualcosa. Io non avevo il bisogno di esprimermi, avevo proprio bisogno di costruirmi una professionalità e un lavoro. Capire tutto. Hai quindi iniziato dalla tecnica, poi? Quella è stata la priorità. Volevo sentirmi sicuro di poter servire un cliente nel migliore dei modi. Avevo chiaro il concetto di fotografia commerciale: cioè una qualunque fotografia fatta su commissione. Anche un fotoreporter di National Geographic, per fare un esempio, è un fotografo commerciale. Sono persone che vivono guadagnando con la fotografia. Solo i fotografi d’arte sono liberi da questa etichetta. Spesso la fotografia commerciale viene inserita in un’estetica predefinita, ma io non riesco a riconoscermi in questa definizione. Essere un fotografo commerciale per me è un merito, significa che hai un lavoro e una professionalità. Come lo vedi questo periodo di crisi? I budget sono stati tagliati per alcuni clienti i cui amministratori non hanno idea di quanto possa danneggiare una brutta foto. Nel momento in cui il cliente spende dei soldi (studio, modelle, truccatore, parrucchieri, catering, aerei, ecc...) è impossibile che risparmi proprio sul fotografo. I grossi clienti sono spesso quotati in borsa, basta scaricare il bilancio del marchio e capire se davvero hanno problemi di bilancio o meno. Il fotografo non deve essere pagato al giorno, deve essere pagato per quello che sa, per la cultura che c’è dietro, per gli anni di studio che, certo, vengono condensati in una giornata lavorativa, ma non si sta pagando solo il tempo di quel singolo giorno. Finché esisteranno i clienti esisteranno anche i fotografi professionisti. La moda non finirà come non finirà la vanità e finiranno certe necessità degli esseri umani. Fa parte del mio modo di essere fiducioso. Non bisogna mai svalutare il proprio lavoro, c’è la crisi, certo, ma quando vedi che i marchi si muovono, vanno alle fiere, fanno le sfilate, non è possibile che non abbiano il budget per una campagna. Ci sono tanti giornali, tanti clienti, tanto mondo. Certo, tutti vorremmo il cliente sotto casa, ma spesso non è possibile e bisogna andarseli a cercare. È per questo che sei andato a New York? A New York ci sono andato per una serie di circostanze. Stavo tanto bene in Italia, lavoravo già molto, ma avevo comunque appena iniziato la mia carriera e alcune persone, che mi avevano sostenuto agli inizi, mi avevano consigliato di andare a New York. Io mi sono fidato dei loro consigli, come già avevo fatto in passato. Inizialmente pensavo di starci solo un anno poi mi sono trovato un agente e i permessi per lavorare. Lì nessuno ti aiuta per nessun motivo al mondo, ma non ti ostacolano quindi ci sono infinite possibilità. Dopo un’esperienza decennale a Giorgia Jagger Foto di Paolo Leone 34 New York perché hai deciso di tornare in Italia? In Europa si respira un’altra atmosfera e una cultura di cui mi sento parte, motivo per cui sono tornato a viverci. New York però è il posto che ti dimostra che se vuoi una cosa puoi farla. Nessuno ti aiuta, ma non c’è pregiudizio iniziale, se davvero ci credi, ce la farai. Ho comunque una casa a New York, ma ho deciso di non vivere lì full time. Sono fiero di essere italiano e mi piace stare qui. Con internet alla fine puoi lavorare a distanza e avere una base europea ti permette di lavorare di più con la Russia, con la Cina, il Giappone e in generale tutta l’Asia. Se sei a New York è impensabile per il fuso. stenti sono stati sfruttati. In America tutti sono trattati con la massima dignità e ogni professionalità viene riconosciuta. È importante che questo venga compreso anche qui, non è troppo tardi per cambiare rotta. Che progetti stai seguendo ora? Lavoro con la Condé Nast Italia, ho fatto un libro per Tod’s e sto lavorando con un sacco di gruppi diversi. Lavoro molto nella moda, ma anche tanto nel ritratto, sia in Italia che all’estero. E penso sempre che il bello deve ancora venire. www.lorenzobringheli.com Cosa ti ha insegnato l’esperienza newyorkese? Sicuramente l’etica del lavoro. In Italia i fotografi sono colpevoli di non aver difeso i diritti degli assistenti i quali, non potendosi mantenere in maniera dignitosa, hanno dovuto trovare qualcosa d’altro da fare. Fare l’assistente invece è un lavoro, si può guadagnare bene e in più ci sono delle responsabilità inferiori rispetto a quelle del fotografo. A New York ce ne sono tantissimi e sono preparati in maniera eccellente. In Italia invece è diventato davvero difficile, perché veniamo da anni in cui gli assi- Mathias Lauridsen 35 VEDO, NON VEDO Roberto Fiocco si occupa di glamour e nudo artistico, un genere lontano dalle logiche commerciali che il fotografo cerca di far conoscere attraverso i suoi workshop in giro per l’Italia di Osvaldo Esposito H a iniziato frequentando i mercatini di fotografia, dove ha avuto la possibilità di provare le prime macchine analogiche e in particolare le Leica che gli sono rimaste nel cuore. Roberto Fiocco, 43 anni, è un fotografo veneto dedito al glamour e al nudo artistico, due temi molto lontani dalle logiche della fotografia commerciale. Fiocco infatti ha una predilezione per la didattica e preferisce il contatto umano con i suoi allievi, oltre 750 fino ad ora, che hanno seguito e continuano a scegliere i suoi workshop in giro per l’Italia. Lavora prevalentemente con la Fuji X-pro 1 e ottiche Voigtlander; per i wor- 36 kshop usa invece una Canon Eos 1D. Indubbiamente il marchio lasciato dalla Leica M6 che lo ha accompagnato durante gli anni della fotografia analogica ha segnato il suo modo di lavorare e di affrontare il set. Quando frequentava i mercatini ha scoperto la creatività grazie all’essenzialità delle Leica. Ha scovato pregi e difetti degli obiettivi apprendendo realmente l’interazione delle lenti Pubblicavo i miei scatti e molti appasionati di fotografia hanno iniziato a seguirmi sui social. Nel 2010 ho conosciuto Donatella Coiro che oltre a essere la modella ideale per il mio stile è diventata anche mia socia nel progetto che attualmente stiamo portando avanti con i workshop e la scuola di fotografia. Inizialmente tenevamo un paio di appuntamenti al mese, poi alla fine del 2014 siamo diventati un’associazione, entrando a far parte della pro loco di San Pietro in Cariano, in provincia di Verona. Adesso organizziamo corsi di fotografia e workshop durante tutto l’anno, in diverse location, da Venezia, dove abbiamo tenuto dei corsi sulla fotografia notturna, fino all’Etna, sulla piana dei dammusi del 1600. Oggi RFphotogroup conta già oltre 750 iscritti. Raccontaci come sono strutturati gli incontri? Teniamo sia workshop a carattere didattico, in cui spieghiamo l’uso corretto del flash, l’incidenza della luce o gli schemi di illuminazione in sala posa, sia incontri professionali, ad esempio dedicati al nudo artistico figurativo, tesi alla ricerca dei flussi di luce sul corpo, oltre alle interpretazioni in chiave glamour, ma sempre molto soft, senza accenni all’erotismo. Ultimamente il boudoir sta prendendo sempre più piede. Durante i workshop dedichiamo un’ora circa alla teoria e un paio d’ore alla parte pratica. Partiamo dalla progettazione del set. In genere insegno a preparare il set programmandolo prima sulla carta. Quando affrontiamo il nudo artistico Modella: Veronica Bertolucci cerco di far recepire le geometrie del corpo Luogo: Verona Studio fotografico modellato dalla luce. Mi piace sottolineare DATI TECNICI che molti scatti effettuati dai nostri corsisti Corpo Macchina: Fuji X-PRO1 durante i workshop sono stati premiati in Iso 400 concorsi fotografici. f 1,5 t 1/250 Ottica: Voigtlander 50mm ff f1,5 LO SCATTO Uno scatto che racchiude una struttura visiva molto particolare con una luce flare che avvalora una posa di forte impatto emotivo. con la luce. Quella stessa luce che ha imparato a modellare dopo un workshop tenuto da Erminio Rusconi in cui si analizzava l’estro del Caravaggio. Il passo successivo per intraprendere la strada del glamour è stato un incontro con Roberto Rocchi e un libro di Augusto Pieroni che gli ha fatto scoprire come comunicare con le persone attraverso la fotografia. Hai partner tecnologici che ti supportano nelle tue attività? Non ne ho mai cercati, anche se al momento sono in contatto con alcuni brand che mi hanno chiesto di testare le loro attrezzature e immagino che questo percorso porterà qualcosa di positivo per il futuro. Fino ad ora il sostegno più significativo l’ho ricevuto dalla pro loco della mia cittadina che accorpando la nostra associazione ci ha dato in gestione ampi locali attrezzati per gestire in maniera professionale la sala posa e i workshop. Contiamo di costruire le basi per una vera e propria scuola di fotografia. Quanto conta l’illuminazione nelle foto di nudo? Tantissimo. Nel nudo artistico il flash è basilare, di solito ne uso tre e non lavoro mai con la luce continua. Quando faccio glamour preferisco la luce ambiente e adopero i pannelli riflettenti. Adoro il bianco e nero e spesso applico il filtro rosso, verde o giallo direttamente in macchina. Quali maestri ti hanno ispirato in seguito? Che valore dai all’interazione tra fotografo e modella? Quando hai iniziato a fare workshop? Cosa vedi nel tuo futuro? Cartir Bresson con quel suo saper aspettare l’attimo, costruire l’immagine prima che accada. Sotto il profilo compositivo ho appreso molto dal maestro francese, ma devo qualcosa anche a David Hamilton, che ho scoperto nel 2010. L’atmosfera delle sue foto è fonte di grande ispirazione. Ci vuole intesa. Il rapporto va visto come quello che c’è tra il regista e l’attrice principale di una scena. La modella deve saper recitare con il corpo e con lo sguardo, deve recepire le intenzioni del fotografo ed offrire all’obiettivo attimi intensi ed emotivi. Al fotografo tocca saper cogliere i momenti salienti; il lavoro va impostato sin dall’inizio. Si stabilisce un legame, un mood, un’intesa per il raggiungimento di obiettivi studiati a tavolino. Un sogno. Far diventare questo spazio una scuola di fotografia. 37 Steve Martin by Michael Grecco UNA NUOVA VITA “Digital artist” è un termine americano per definire chi, con il fotoritocco, ricrea un’immagine. Ce lo spiega Chiara Merico, che da cinque anni vive e lavora a Los Angeles di Monica Papagna C hiara è una digital artist italiana che vive da più di cinque anni a Los Angeles. Le sue mani hanno ritoccato famose celebrity e dato un mood a immagini di grandi fotografi. Da poco è diventata freelance e ha un sogno da realizzare: il cinema. È corretto definirti una fotoritoccatrice? Il fotoritocco non si limita a pulire una pelle o a togliere una ruga. Il fotoritoccatore può dare un mood, un’atmosfera a un’immagine. Magari il fotografo per motivi di tempo e di costi ha dato solo una bozza dell’atmosfera e sta alla post produzione la resa finale, per questo il termine fotoritoccatore è un po’ riduttivo, in America normalmente si parla di digital artist. Di fatto è una sorta di tecnica pittorica. Qual è stato il tuo percorso? Ho studiato arte sin dal liceo. Poi sono passata a Brera dove ho studiato scenografia, ma solo per un anno, poi sono passata al corso di decorazione. Lo studio è stato prettamente classico e ho avuto la 38 Mel Brooks by Michael Grecco 39 Argentum by Guido Argentini fortuna di studiare quando l’arte digitale non era ancora così presente e l’atmosfera era quella dell’accademia di una volta. A Brera ho fatto un corso di fotografia e da lì è nata la passione. Come sei arrivata a specializzarti nel fotoritocco? Ho iniziato subito a lavorare come assistente e con il fotografo Carlo Bevilacqua ho fatto i primi passi nel fotoritocco. Mi sono appassionata e ho iniziato a fare dei corsi serali di Photoshop. Per esperienza ho capito che la cosa più importante è guardare un professionista che lavora, certo ci vogliono delle basi, ma osservare è incredibilmente educativo. Ti sono serviti i tuoi anni di studio? 40 Ho capito che il fotoritocco è anche disegno perché devi davvero saper disegnare e conoscere l’anatomia umana per riuscire a fare dei ritocchi credibili e lavorare ai volti e ai corpi delle persone. Devi dare i giusti volumi e non è facile. Il mio percorso artistico mi ha aiutato moltissimo perché quando ho iniziato con il fotoritocco sapevo già fare queste cose. In America come ci sei arrivata? Sono stata al famoso Festival di fotografia di Arles. Lì arrivano i fotografi di tutto il mondo, tra loro ho conosciuto anche Michael Grecco che è diventato il mio sponsor per andare a Los Angeles. Ho sentito che seguirlo artisticamente poteva essere la mia occasione di dare una svolta alla mia vita. Amo Milano, ma Patrick Dempsey by Michael Grecco Jim Parsons by Aaron Fallon ho capito che in quel momento non aveva più nulla da darmi, l’avevo usata tutta e non avevo più stimoli. Il mio bisogno di cambiamento ha trovato una risposta in America. Come ti sei mossa a LA? Hai studiato oppure hai iniziato subito a lavorare? A Los Angeles ho frequentato la UCLA, una delle università più famose della California, dove fanno dei corsi serali di fotoritocco. Di giorno lavoravo per Michael Grecco e di sera andavo a scuola. Non c’era tempo per divertirsi, non c’era tempo di festeggiare, si lavorava e si studiava. Cosa ti è piaciuto di questa esperienza americana? Stare sul set è un’esperienza affascinante Chris Farley by Michael Grecco e molto formativa, è lì che si capisce bene l’idea del fotografo e dell’art director, così si può poi interpretare perfettamente il tipo di ritocco che è necessario. Ho lavorato con fotografi che hanno immortalato divi che io ho sempre ammirato e ho ritoccato volti di persone che stimo. Com’è il tuo luogo di lavoro? Posso lavorare ovunque ci sia un monitor calibrato, una tavoletta grafica, Photoshop, cuore e passione. Progetti per il futuro? Ora sono diventata freelance e sto facendo i primi passi anche in altri settori, per esempio i poster per il cinema o l’automotive. Mi piacerebbe diventare una colorist ed occuparmi solo del colore nel cinema, chissà! 41 OPERE D’ARTE IN STAMPA Nella stampa Fine Art la fotografia sposa l’arte grazie a sofisticate lavorazioni e soprattutto a carte trattate che hanno un’elevata resa di stampa e sono inalterabili nel tempo. Ecco le migliori sul mercato di Osvaldo Esposito L a produzione di stampe fine art negli ultimi anni sta vivendo un periodo di grande attenzione. I dettagli per la scena, i chiaroscuri, le sfumature, i controluce sono messi in evidenza dai fotografi di qualunque genere, dallo still life ai panorami, passando perfino dal wedding. Un successo decretato dalla voglia di offrire qualcosa di stupefacente, che vada oltre lo scatto. Infatti la conclusione più logica della fotografia fine art confluisce nella stampa, resa su supporti di altissimo pregio e dalla configurazione ottimale in termini di resa grazie a inchiostri di qualità e plotter dotati di oltre dieci colori. Sono tanti gli elementi da prendere in considerazione se si desidera addentrarsi in questo magico mondo dove la fotografia sposa l’arte ed i colori digitali si mescolano alle tradizioni artigianali della lavorazione dei supporti. La carta rappresenta il prodotto finale, da toccare, da sentire, da accarezzare e da osservare in tutte le sue sfumature. Spesso si tratta di supporti lavorati a mano, con tessiture particolari, che rendono più o meno intense le sfumature delle immagini fotografiche. La stampa fine art ai pigmenti è nota anche come Giclée Print e rappresenta lo stato dell’arte nelle riproduzioni dedicate alle esposizioni museali. I sistemi di stampa, rigorosamente a getto d’inchiostro, lavorano generalmente con diverse cartucce colore, per offrire un ampio 42 gamut e una profondità del colore apprezzabile solo su carte speciali, in cotone bianchissimo o in fibra di bamboo. Le carte infatti sono protagoniste assolute, si va dalle opache alle baritate brillanti che opportunamente trattate, in combinazione con gli inchiostri pigmentati offrono una qualità e una costanza nel tempo ineguagliabili. Motivo per cui molti professionisti hanno intrapreso questa strada alla scoperta di nuovi entusiasmanti traguardi che vanno ben oltre la carta lucida, ed entrano nel mondo dell’arte espressiva. Le stampe fine art sono sempre più diffuse anche nel mondo del design e dell’arredo, ne sono un valido esempio le numerose gallerie sorte un po’ in tutto il mondo, nelle quali vengono proposte riproduzioni fotografiche ad alta espressività emotiva non solo per i soggetti ripresi, ma soprattutto per le modalità di presentazione dell’immagine con chiaroscuri dal carattere tridimensionale. HAHNEMÜHLE Fondata in Germania, nel 1584 sull’altopiano Solling, in Bassa Sassonia, è una delle aziende europee più famosa al mondo per la produzione di carte di pregio. In principio, la gamma di prodotti comprendeva unicamente carte da lettere mentre oggi il mercato richiede specifiche soluzioni per le stampanti a getto d’inchiostro caratterizzate da un altissimo standard di qualità. Negli stabilimenti Hahnemühle vengono prodotti ogni anno circa 3.000 tonnellate di carte pregiate; una conferma della leadership acquisita su un mercato di nicchia che si sta diffondendo sempre di più, a favore di un’estetica dell’arte che supera i confini della stampa patinata per approdare su trame delicate, a tratti ruvide, che sappiano interagire con la profondità dei chiaroscuri. Il marchio tedesco, noto nell’ambiente dell’arte per la produzione di tele d’alta qualità, oggi si rivolge a pittori, grafici, illustratori, rilegatori e fotografi con più di 150 tipi di carte speciali. L’azienda conta 180 dipendenti e diverse sedi periferiche in tutto il mondo. La varietà di superficie, la sensazione tattile e le proprietà conservative hanno consentito ad Hahnemühle di ottenere numerosi riconoscimenti TIPA, BIPP e American Photo awards. Tutte le carte soddisfano i requisiti di musei e gallerie (ISO 9706). Le FineArt Digital Collection sono disponibili in tre gamme di prodotti: Matt FineArt (texture liscia) con rivestimento superficiale opaco in finitura liscia o strutturata come la richiestissima Photo Rag, 100 % cotone bianco, dall’impressionante profondità pittorica. La gamma comprende la Bamboo, prodotta al 90% con fibre di bamboo, particolarmente adatta ai toni caldi ed alle stampe monocromatiche. FineArt Glossy comprende tutte le carte Hahnemühle dotate di rivestimento lucido, come la barite (Baryta), al 100% di cotone, dotata di un rivestimento premium e diverse tonalità di lucentezza. Canvas FineArt offre tele di diversa grammatura, opache, lucide o con finiture metalliche. http://www.hahnemuehle.com ILFORD Fondata nel 1879 da Alfred Hugh Harman nel seminterrato della sua casa, oggi è uno dei marchi più solidi sul mercato. Nel 1998 inizia la produzione di supporti per stampanti ink jet e dopo soli due anni lancia la gamma Galerie che dura ancora adesso. Propone oltre 20 tipi di supporti per tutte le esigenze professionali. La serie Gold Prestige presenta anche dei cartoncini baritati ottimizzati per l’uso con le migliori stampanti fotografiche con inchiostri a pigmenti.Per i fanatici delle fibre la Galerie Gold Fibre Silk è una carta dalla struttura equivalente a quella delle carte fotografiche baritate, con un reale strato di solfato di bario steso immediatamente sotto lo strato ricevente dell’inchiostro. Questo supporto consente di ottenere immagini definite, dall’ampia gamma tonale e con eccellenti caratteristiche di durata nel tempo. Galerie Prestige Smooth Fine Art risulta ideale per chi vuole valorizzare le proprie stampe d’arte. Realizzata al 100% in fibra di cotone, priva di sostanze acide, ha una leggera trama superficiale completamente opaca, offre un’eccellente stabilità dell’immagine nel tempo e, come altre carte nella gamma Smooth, ha la possibilità di essere stampata sia con inchiostri a base acqua che con inchiostri pigmentati. www.ilford.com 43 KODAK Offre una vasta gamma di prodotti disponibili in rotoli per la stampa da plotter. La Professional Artist Canvas ha un rivestimento opaco, con carta da medio impasto, doppia CANSON ARCHES La cartiera francese Canson nasce nel 1557. La sua illustre storia comprende prestigiosi rico n o s c i m e n t i come la nomina per la Fabbricazione Reale ad opera di Luigi XVI nel 1784 e l’invenzione della mongolfiera, costruita con carta Canson nel 1782. Canson è stata promotrice di molte altre invenzioni tra cui la carta lucida, 44 la carta velina e di molte tecniche di lavorazione della carta. Già nel 1865 ha ottenuto il brevetto per un sistema che semplificava il processo della stampa fotografica, migliorava la qualità dei toni di colore nero e allo stesso tempo ne riduceva il costo. Questa invenzione è stata premiata alla Mostra Internazionale della fotografia nel 1892. La cartiera Arches, oggi inglobata con il marchio Canson, è stata fondata nel 1492 e nel corso degli anni la sua storia è stata strettamente legata alle vicende della Francia. Molte pietre miliari della letteratura e opere d’arte sono state affidate alla eccezionale carta Arches, come onda, in poliestere misto cotone; permette una finitura opaca resistente all’acqua. Ottima per inchiostri dye e pigmentati. www.kodak.com “The complete works of Voltaire” di Beaumarchais e “The description of Egypt” di Napoleone. Le qualità uniche di queste due cartiere e dei loro prodotti sono state riconosciute da artisti del calibro di Picasso, Chagal, Warhol, Ingres, Miro e Alechinsky. Oggi i prodotti Canson sono distribuiti capillarmente in tutto il mondo. L’azienda fornisce numerose carte adatte a tutti gli utilizzi fine art che possono essere selezionate direttamente sul sito spuntando le caratteristiche richieste dai menu a tendina. Risulta molto interessante l’ampia sezione web dedicata alle info ed ai consigli per un corretto utilizzo delle carte speciali. Speciali come la cosiddetta moul-made, che caratterizza un processo di fabbricazione abbastanza singolare. Significa fabbricata su forma tonda ed è un termine che identifica la più antica e pregiata tecnica di fabbricazione della carta. La carta Arches mould-made viene prodotta utilizzando uno stampo a forma cilindrica. La polpa della carta, contenuta in un serbatoio, viene recuperata dallo stampo cilindrico e viene quindi posizionata tra lo stampo stesso e un panno di feltro tenuto disteso e in tensione sopra a delle cinghie. Il panno di feltro assorbe una grande quantità d’acqua presente nella carta. Infine i cilindri esercitano una forte pressione sul panno di feltro per spremere fuori l’acqua e per dare alla carta la sua tipica grana definita in base alla struttura delle fibre del panno di feltro. La carta moul-made è la più prestigosa tra quelle in commercio, è dotata di una struttura molto consistente e marcata. www.canson-infinity.com AWAGAMI L’eccellente qualità delllo storico marchio giapponese pone le carte Awagami a un livello superiore. La lavorazione, effettuata rigorosamente a mano, rispecchia tutti i canoni della tradizione così come tramandato da molte generazioni. La gamma inkjet, AwaIJP, preserva la straordinaria sensazione tattile di washi, migliorando la riproduzione dei colori inaccurati. Questi i modelli della serie Awagami inkjet attualmente disponibili: Murakumo Kozo, composto da morbide fibre dalla bellezza accattivante e fascino organico. Ottima carta per la stampa di opere d’arte. Kozo è consigliato per stampe fotografiche, riproduzioni di fascia alta e opere d’arte ed è particolarmente adatto per stampe/riproduzioni di opere in stile asiatico. Mitsumata dona alle stampe un aspetto liscio ed elegante. Inbe è un supporto stampabile su entrambe le superfici. Composto da una miscela unica di fibre di canapa e Kozo. Bizan è una carta elegante e di gran classe, con bordi spessi e grezzi, è realizzata un foglio per volta dai maestri cartai di Awagami. Si tratta di una carta dallo spessore accentuato adatta per le stampe monocromatiche. Shiramine è realizzata a mano, un foglio per volta secondo il metodo tradizionaleed è utilizzabile con qualsiasi stampante a getto d’inchiostro. Unryu un classico giapponese dotato di forza estetica grazie a sottili strati di gelso (Kozo). Risulta particolarmente indicata per le stampe retroilluminate Bamboo denso ma morbido è stato originariamente sviluppato per la stampa tradizionale ed è realizzato con la massima cura a garanzia di grande durata. Disponibile in fogli e rotoli con rivestimento per la stampa digitale su entrambi i lati. www.awagami.com EPSON I fotografi che utilizzano le stampanti Epson conoscono bene l’affidabilità cromatica degli inchiostri UltraChrome K3. I risultati più attendibili si ottengono con la carta fotografica Premium Luster Photo che permette di stampare immagini ad elevata saturazione. Epson distribuisce anche supporti speciali per la stampa fine art, come la nuova carta Velvet Fine Art Paper con una base in cotone al 100%, trattata e senza acidi. Questa carta è dotata del rivestimento Enhanced Matte Coating che garantisce una gamma cromatica eccezionale e un valore DMax elevato. Japanese Kozo Paper Thin permette l’effetto traslucido grazie al suo peso di soli 34 g/m². È ricavata dal kozo, un tipo di gelso utilizzato in Asia e in Giappone per produrre la carta. Nonostante il suo peso ridotto e la trama fine, assicura un’elevata resistenza grazie alle fibre di kozo, che lo rendono particolarmente adatto per la creazione di opere d’arte che durano nel tempo. Presenta una superficie liscia e resiste all’umidità e fa parte della collezione SignatureWorthy di Epson, consigliata da artisti famosi e noti per la loro affidabilità. Questo nuovo tipo di carta nasce dalla collaborazione tra Epson e Gary Wornell, noto artista che da oltre dieci anni utilizza le stampanti Epson per realizzare le sue opere. www.epson.it TECCO Azienda tedesca specializzata in supporti di stampa per ink-jet. Nove i modelli di carta dedicata alla fine art. CSW380 Smooth White è l’ultima arrivata in casa Tecco. Si tratta di una tela di cotone e poliestere brillante con rivestimento opaco, progettata per fornire i migliori risultati di stampa ad alto contrasto; estensibile e robusta con elevata resistenza www.tecco-photo.de 45 PROVATA PER VOI ELINCHROM ELB 400 Il sistema di flash on e off camera più piccolo e potente del mondo: è infatti in grado di compensare la luce del sole. Compatto e leggero, è il compagno di viaggio ideale di ogni fotografo di Diego Papagna G razie alla disponibilità di Apromastore, siamo riusciti a provare in anteprima il nuovo generatore portatile a batteria Elinchrom ELB 400. Si tratta di un sistema appositamente progettato per i fotografi che amano viaggiare leggeri, infatti è il sistema di flash on e off camera più piccolo e potente sul mercato: in soli 15x18,5x8,5 cm e 2kg di peso (inclusa la batteria) si hanno a disposizione 424w in grado di poter compensare la luce del sole. Upgrade del fortunato Quadra Hybrid, il nuovo flash offre prestazioni migliorate rispetto al predecessore a partire dalla nuova batteria 14.4V / 4.1Ah agli ioni di litio che si carica completamente in solo un’ora e mezza con un aumento sostanziale della durata che raggiunge ora i 350 scatti e un tempo di ricarica di 1,6 secondi a piena potenza; un vero e proprio record per la categoria! Un altro vantaggio consiste nel fatto che il piccolo generatore non solo mantiene la compatibilità con le precedenti batterie ma, grazie alla funzione integrata Lifetime, possiede anche la capacità di ripristinare le batterie che sono rimaste ferme per parecchio tempo e hanno le 46 celle danneggiate. Nuovo anche il display OLED che permette una perfetta visualizzazione e un rapido accesso a tutte le funzioni come strobo, sequenza o ritardo per venire incontro a qualsiasi esigenza creativa. Inoltre il generatore ha di serie il ricevitore Skyport di nuova generazione integrato per non perdere mai un colpo, compatibile anche con il software Elinchrom studio. Il generatore ha due attacchi pre le torce che lavorano in modalità asimmetrica, permettendo massimo controllo sulla potenza del lampo, consentendo regolazioni dai 21 ai 424Ws. Le teste, anch’esse in miniatura e studiate per essere le più leggere possibile (solo 0,28 kg SCHEDA TECNICA • 424 ws • Tempo di ricarica di 1,6 secondi • Torce miniaturizzate da 0,28 kg • Batteria agli ioni di litio 14,4V/ 4.1Ah • Ricarica batteria in 1.30h • 350 lampi a piena potenza • Distribuzione della potenza asimmetrica 2:1 • Lampada pilota a led da 50w equivalenti • Display OLED integrato • Sistema Skyport integrato di peso), sono proposte in due modelli come nella serie a rete: • Quadra Action, per un lampo ultrarapido in grado di congelare il movimento del soggetto. • Quadra Pro, per impieghi intensivi o per la sincronizzazione Hypesync con gli appositi trigger. La velocità del lampo può arrivare sino a un 1/5700s, ideale per la fotografia action e fashion. Integrata e molto luminosa è anche la lampada pilota a Led equivalenti a 50 W con possibilità di essere usata in modalità conti- nua e a spegnimento temporizzato. L’attacco Elinchrom Quadra permette di utilizzare tutti gli accessori dedicati tra cui troviamo anche due modelli di ring flash e, tramite un adattatore, è possibile sfruttare tutto il sistema completo Elinchrom. Compatto e leggero, adatto a molteplici usi come la moda, la fotografia sportiva e il ritratto, ha tutte le caratteristiche indispensabili di un flash professionale: è il compagno di viaggio ideale di ogni fotografo. http://www.apromastore.com/ 47 PROVATA PER VOI LYTRO ILLUM Una fotocamera Light Field che permette di agire post-scatto e on-camera su profondità di campo, colore e altri importanti parametri. Ha cambiando il modo di concepire la fotografia di Edoardo Sansonne C i volle del tempo prima che la fotografia digitale fosse accettata per prendere il posto della pellicola, ora è già tempo di guardare avanti. Lytro, startup della Silicon Valley, lancia sul mercato la nuovissima Illum, fotocamera che si fa beffa delle due dimensioni aggiungendone una terza, ecco a voi la fotografia Light Field. Il Dr. Ren Ng, fondatore e Presidente Esecutivo di Lytro, inizia dieci anni fa a lavorare sul progetto della prima fotocamera Light Field, ovvero l’oggetto che avrebbe segnato il passaggio dalla fotografia digitale 2D ai nuovi dati 3D arricchiti. La Light Field Photography non genera solamente un file in tre dimensioni, ma da la possibilità di regolare caratteristiche fisse dell’immagine come la messa a fuoco, la profondità di campo, l’inclinazione e il cambio di prospettiva anche in post produzione. Lytro sostiene che la nuova fotocamera Illum sia in grado di creare una finestra interattiva sul mondo, catturando l’esperienza visiva come mai prima d’ora. Hanno ragione. La fotografia si anima, ogni volta è come ritrovarsi dietro all’obiettivo un momento prima dello scatto. Queste sono le Living Pictures. Ma che tecnologia si cela dietro a un procedimento di acquisizione così 48 complicato ma allo stesso tempo così rapido? Perché dobbiamo ricordarci che la Lytro Illum ha un tempo di posa veloce di 1/4000 di secondo. Tutto sta nell’interazione fra il sensore Megaray e il software di elaborazione dei dati. Il primo è in grado di catturare le informazioni relative all’intensità e direzione di quaranta milioni di raggi di luce e su tutti i piani focali presenti nell’immagine, il secondo elabora rapidamente le informazioni, riportando l’immagine in tempo reale sullo schermo touch. Lytro fornisce gratuitamente un software per computer dove poter elaborare le immagini scattate con Illum che consente di ottenere il risultato desiderato con semplici passaggi. Con pochi cursori sarà possibile regolare profondità di campo e prospettiva. I files delle immagini scattate dalla camera sono in formato RAW, quindi leggibili da qualunque altro pro- gramma per l’elaborazione delle immagini. Il risultato? Infinite possibilità. Il software dà anche la possibilità di creare animazioni, dove poter apprezzare a pieno l’impatto visivo delle foto scattate che prendono vita mutando sotto i vostri occhi. Lytro sostiene che la presentazione animata sarà la nuova frontiera anche nella fotografia di matrimoni: dopo l’album e il book digitale arriva la presentazione “Living Pictures”. Per gli appassionati dei social network esiste già un’applicazione per iPad che consente di modificare rapidamente e condividere le foto scattate con Illum. Tuttavia non c’è ancora la possibilità di condividere le “Living pictures” ma la Lytro sta già prendendo accordi per farle sbarcare su Facebook. Stanno inoltre vagliando la possibilità registrare video in formato Light Field, tuttavia siccome un singolo fotogramma occupa 52 Mb, non si hanno ancora i mezzi e le tecnologie necessarie per elaborare in tempo reale un quantitativo di informazioni così elevato. Staremo a vedere! La somma di due parole fortissime per prodotti incredibili. SCHEDA TECNICA • S ensore light field da 40 Megaray • Obiettivo con Zoom ottico 8 X (33250mm) • Apertura costante f / 2,0 sull’intera zoomata • Tempo di posa veloce 1/4000 di secondo • Messa a fuoco macro estrema • Touch screen categoria smartphone • Peso 940 grammi • Slitta a contatto caldo per tutti i flash più diffusi Distributore esclusivo via Ponte all’Asse 2/4 50019 Sesto F.no (Fi) tel: 055/34 36 195 fax: 055/340 162 [email protected] www.toscanafotoservice.it 49 DAL WEB QUESTIONE DI MARKETING Instagram, se utilizzato bene, rappresenta per i fotografi una vetrina internazionale. Ilaria Barbotti, fondatrice della community degli Instagramers italiani ci spiega come utilizzarlo al meglio di Monica Papagna I laria Barbotti è la fondatrice della community degli Instagramers italiani e ha scritto un libro - appena uscito per Hoepli - dedicato a questo popolare social network “Instagram Marketing”. Ma si può davvero fare marketing con Instagram e come? Ne parliamo con Ilaria che è pronta a chiarirci ogni dubbio e invitare tutti i fotografi ad aprire un account. Hai appena scritto il libro “Instagram Marketing” appena uscito in libreria per Hoepli, come è nata l’idea? L’idea parte dal fatto che non esisteva una bibliografia italiana su Instagram. In italia, infatti, facciamo ancora fatica a vederlo come un mezzo strategico, soprattutto per aziende e giornalisti. Da questa carenza è nata la necessità di scriverne e il mio progetto editoriale è stato accolto con entusiasmo da Hoepli. I nostri lettori sono fotografi professionisti e, spesso, sono anche abbastanza critici nei confronti di Instagram, cosa vorresti dirgli per convincerli a iscriversi? Instagram può essere il loro profilo virtuale, il loro spazio pubblicitario. Attraverso i giusti hashtag possono essere raggiunte centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. Conosco diversi fotografi professionisti che usano benissimo Instagram. 50 Lo vedo più come una fonte di ispirazione e promozione che come un mezzo contro cui “fare la guerra” . Un fotografo professionista come potrebbe utilizzare questo social network per fare marketing per sé stesso e per il proprio brand? Il fotografo professionista dovrebbe utilizzare Instagram in maniera strategica, utilizzando i giusti tag, geotaggando le foto e andando a cercarsi i potenziali clienti proprio attraverso gli hashtag. Per esempio, se fossi un fotografo di matrimonio utilizzerei i tag #wedding, #matrimonio e quelli della zona in cui lavoro, per intercettare persone interessate al settore per portarle sul mio profilo che sarà pieno di belle foto di matrimonio. È un vetrina internazionale, se ben usata. Si parla sempre di numeri, ma sono davvero così importanti? E solo loro fanno la differenza? Instagram è il social che cresce di più e più in fretta. Sicuramente i numeri contano, ma non è tutto lì. Su Instagram c’è una grande community che va conosciuta e coinvolta nei progetti. Senza community ogni progetto perde di senso e non riesce a raggiungere quell’interesse che può avere con l’appoggio e la creatività di chi vive il social da 4 anni con impegno e competenze. Quali sono gli ingredienti che non possono mancare per avere un buon account Instagram? Una bella bio con il link al proprio sito, la descrizione chiara del proprio lavoro e delle proprie passioni e una bella foto che racconti qualcosa. Poi, ovviamente, un progetto fotografico. Se hai uno stile che si contraddistingue e non segue la moda, hai vinto. Ti piace la foto minimal o architettura? Scat- ta e condividi questi soggetti con i giusti tag in inglese (#minimal #architecture #street ..) e segui chi lo fa come te per prendere ispirazione. Il successo arriva, ma non immediatamente. Quali sono i fotografi italiani che ci consigli di seguire? @mental_shot, @polylm, @vittomotta @mighele_, @andykate, @prunoconti, @gipomnontesanto. Gli altri li trovate nel mio libro divisi per tema fotografico. E me :-) @ilarysgrill ;). Non è detto che un buon influencer sia anche un bravo fotografo, ma forse chi già è un bravo fotografo ha più chance di chi non lo è, sbaglio? Diciamo che se fai belle foto puoi crescere su Instagram, ma questo non basta. Se non sei social, non interagisci, non dedichi tempo agli utenti che ti seguono, non crescerai mai (o crescerai molto lentamente), il social nasce e vive di interazioni. Bisogne farle e anche costantemente altrimenti non ottieni risultati in termini di crescita e seguito dell’account. Ovviamente la fotografia è preminente e una bella fotografia è il primo importate step per avere successo e diventare un influencer - o meglio - un instagramers professionista. Nuove JVC 4KCAM telecamere professionali VIAGGIA LEGGERO? PORTATI SOLO L’ESSENZIALE JVC presenta 4 nuove telecamere professionali, dal design compatto, che permettono la registrazione 4K e Full HD. Le nuove JVC GY-HM170E e GY-HM200E sono camcorder palmari, con nuovo sensore CMOS da 1 / 2,3" ed ottica zoom integrata 12x ( 24x dinamico), e registrano il flusso 4K UHD a 150Mbps 4:2:2 e Full HD a 50 Mbps 4:2:2, su supporti economici e facilmente reperibili sul mercato: schede di memoria SDHC, SDXC U3. Stessi formati di registrazione anche per la palmare GY-LS300CHE, che dispone di un sensore CMOS 4K super 35mm ed attacco ottica MFT ( micro 4:3), mentre la GW-SP100E è una testa camera con elettronica separata. GY-HM170E GY-HM200E GW-SP100E GY-LS300CHE Per ulteriori informazioni sui nuovi prodotti 4K e HD visita il nostro sito www.jvcpro.it/4kcam. 4KCAM cameras, 138x183. (IT).indd 1 2/13/2015 2:59:24 PM 51 ...sempre più al vostro servizio. via Ponte all’Asse 2/4 50019 Sesto F.no (Fi) tel: 055/34 36 195 fax: 055/340 162 [email protected] www.toscanafotoservice.it ACCESSORI DI QUALITA’ treppiedi, illuminatori, battery grip, batterie universali. via Ponte all’Asse 2/4 50019 Sesto F.no (Fi) tel: 055/34 36 195 fax: 055/340 162 [email protected] www.toscanafotoservice.it I LUOGHI UN CULT MONDIALE La galleria dedicata alla fotografia e all’arte in generale aperta da Carla Sozzani nel 1990, un vero e proprio punto di riferimento per l’ambiente culturale milanese e non solo di Edoardo Sansonne 52 D efinirlo il tempio della fotografia sarebbe sbagliato. Corso Como 10 è sì un luogo dove la fotografia d’autore viene consacrata e celebrata dagli appassionati, ma allo stesso tempo è il posto dove la novità arriva ancor prima di essere rivelata al mondo. Una piccola finestra sul presente più attuale e avanguard, capace di mostrarci ciò che abitualmente chiamiamo futuro. La fondatrice e proprietaria di Corso Como 10 è Carla Sozzani. Dopo un passato fatto di successi nel campo editoriale, fra Vogue ed Elle, nel ‘90 inaugura la sua prima galleria interamente dedicata alla fotografia. È da quel momento che parte la grande avventura di Corso Como 10, oggi punto di riferimento per l’ambiente culturale milanese e non solo. Lo spazio col tempo è cresciuto: alla galleria, che ospita esposizioni fotografiche di alto livello, si è aggiunta una libreria, poi uno store, che fa da vetrina ai più grandi talenti del fashion design contemporaneo. Poi si è aggiunto il Caffè e infine le 3 Rooms dove gli amanti del design possono soggiornare immersi nell’arredamento che ha fatto storia. Tutte queste tessere vanno a formare quell’incredibile domino che è 10 Corso Como. La proprietaria Carla Sozzani ci racconta come tutto è cominciato. Da quale necessità nasce Corso Como 10? È stata la naturale risposta al mio bisogno di portare in un luogo fisico la mia più grande passione: l’arte. La vecchia casa di ringhiera al numero 10 di Corso Como fu un colpo di fulmine, stavo facendo colazione all’angolo e ho visto un cartello “affittasi”. Presi il piano superiore e aprii la galleria. Il complesso era una vecchia auto officina Renault, abbiamo avuto automobili che passavano avanti e indietro tutto il giorno per i primi tempi! Successivamente aprii la libreria, lo Store, il ristorante e le 3 Rooms. Cos’è cambiato in più di vent’anni? Corso Como 10 è rimasto sempre lo stesso, ciò che nel tempo si è evoluto è tutto ciò che lo circonda. Una volta c’era il fruttivendolo, botteghe di artigiani, ora è tutto diverso. È importante che il mio spazio rimanga un punto fisso di riferimento, che non cambi identità. Adoro quando la gente mi ringrazia per la pace che riesce a trovare qui, per me è la ricompensa più grande. Perché la fotografia, come sceglie gli artisti? Quando aprii la galleria la fotografia a Milano non aveva ancora la giusta considerazione e lo spazio per esprimersi. Non ho un criterio preciso per scegliere i fotografi, mi piace proporre arte che abbia prima di tutto significato per me stessa. Gli artisti che espongo sono persone che stimo profondamente per il loro lavoro e adoro l’idea di condividerli con la mia città. Dopo tutti questi anni di attività le mostre che abbiamo realizzato sono più di duecento. Quanto è importante la fotografia di moda? La fotografia di moda è fondamentale. Tanto che la prima mostra che allestimmo nel ‘90 fu di Louise Dahl-Wolfe, storica fotografa americana di moda. Tempo dopo, alla mostra di Helmut Newton, la fila per entrare in galleria era chilometrica! Ciò che mi piace della fashion photography è la sua costante capacità di rinnovarsi per stare al passo coi tempi. Cosa vede nel futuro? Continueremo a fare le cose a modo nostro, il modello di Corso Como 10 è nato e cresciuto spontaneamente. Questo ensemble vincente lo abbiamo poi esportato in Asia: ora c’è un Corso Como 10 a Shanghai, Seoul e Pechino. Più avanti chissà! 53 SITO NUOVO: REGISTRATEVI! www.fotoluce.it UN PASSO NELLA STORIA Edward Steichen COME TI SCATTO UN DIPINTO Edward Steichen ha trasferito lo studio e l’esperienza dell’arte alla fotografia. Risultato? Dei capolavori. Tra i quali un ritratto di Winston Churchill e Greta Garbo di Edoardo Sansonne E dward Steichen è considerato il veterano per eccellenza della fotografia di moda. I suoi scatti si trasformano in stupefacenti dipinti che ritraggono le icone dei primi del novecento con una luce che ha dell’eterno. Una vita alla costante ricerca di forme e composizione, nella speranza di portare alla luce tutti i segreti che l’arte fotografica ancora oggi ci nasconde. Lussemburghese di nascita, si forma come pittore di belle arti negli Stati Uniti. Si approccia alla fotografia a soli quindici anni, quando inizia 54 un apprendistato in litografia all’American Fine Art Company di Milwaukee. Il suo forte legame con la pittura lo porta, all’inizio del secolo scorso, ad avvicinarsi alla fotografia intesa come forma d’arte. Abbraccia così il Movimento pittorista, del quale sarebbe diventato ben presto uno dei maggiori esponenti. Nel 1899 espone alcune foto al 55 UN PASSO NELLA STORIA Second Philadelphia Salon e attira l’attenzione del fotografo Alfred Stieglitz, con il quale qualche anno dopo fonda la Little Galleries of the Photo-Secession, galleria newyorkese che si propone di diffondere la nuova corrente fotografica. Durante il primo conflitto mondiale Steichen viene messo a comando della divisione fotografica dell’American Expeditionary Force. L’esperienza lo reindirizza verso uno stile fotografico più semplice e diretto e al suo ritorno accantona il pittorismo per dedicarsi ai primi scatti di moda. Nel 1932 realizza infatti la sua prima copertina a colori per Vogue e inizia a fotografare i personaggi di spicco dell’epoca. Nel suo mirino cadono Greta Garbo, Marlene Dietrich, Gloria Swanson e persino Winston Churchill. Allo scoppio della seconda Guerra Mondiale 56 Steichen è di nuovo al fronte, questa volta per girare un documentario. Il suo “The Fighting Lady” gli vale il premio Oscar come miglior documentario nel ‘45. Per i suoi meriti gli viene così proposto di diventare il curatore del Museum of Modern Art di New York ed è sotto questo incarico che Steichen segue la realizzazione di una delle più importanti esposizioni fotografiche: The Family Of Man. 273 fotografi da 68 paesi diversi, quasi due milioni di fotografie passate al vaglio e 503 selezionate per lo scopo finale: raccontare l’esperienza umana dalla nascita alla morte. La raccolta ebbe una tale risonanza nel mondo dell’arte che nel 2003 l’UNESCO l’ha definitivamente inserita nell’Elenco delle Memorie del Mondo. Un omaggio all’umanità e a un grande autore del ventesimo secolo. 57 F O T O À F I R I S K O O IL L Foto Studio F snc - Laboratorio Fotografico Professionale Via Vincenzo Raguso 1/Z - 74015 Martina Franca (TA) Foto Studio F snc Prossimamente saremo lieti di presentarvi numerose novità Tel. +39 0804304321 - +39 0804838770 E-mail [email protected] [email protected] Sito www.fotostudiof.it APPUNTI mostre, concorsi e workshop mostre Art Kane. Visionary Palazzo Santa Margherita, Modena dal 25 giugno al 20 settembre Una grande retrospettiva dedicata ad Art Kane a vent’anni dalla sua scomparsa e nel novantesimo anniversario della sua nascita, presenta per la prima volta in Italia un centinaio di fotografie classiche e inedite che hanno contribuito a formare l’immaginario visivo della seconda metà del Novecento. 45 frames from PhotoVogue Leica Galerie, Milano dal 22 aprile 58 al 10 maggio La mostra nasce dall’iniziativa di PhotoVogue, la piattaforma del sito di Vogue Italia su cui gli utenti possono caricare le proprie foto. Una giuria composta dalle curatrici e da Andrea Pacella, Marketing Manager di Leica Camera Italia, giudicherà gli scatti dei partecipanti e decreterà il miglior autore. David Bailey, Stardust PAC, Milano fino al 2 giugno Con oltre 300 scatti in mostra, Stardust celebra uno dei più grandi fotografi viventi e offre al pubblico uno sguardo inedito su un artista iconico, che ha ritratto in modo creativo e sempre stimolante soggetti e gruppi, catturati nel corso degli ultimi cinque decenni: molti di loro famosi, alcuni sconosciuti, tutti coinvolgenti e memorabili. Brassaï pour l’amour de Paris Palazzo Morando, Milano fino al 28 giugno Un’esposizione dedicata all’opera intensa e luminosa di uno dei più grandi fotografi del Novecento, racconta la storia eccezionale di una passione, quella che ha unito per più di cinquant’anni il a cura di Edoardo Sansonne fotografo agli angoli e ai più nascosti recessi della capitale francese, ma anche a tutti quegli intellettuali, artisti, grandi famiglie, prostitute e mascalzoni, che hanno contribuito alla leggenda di Parigi. Sarà così l’occasione di una vera e propria scoperta, l’opportunità di conoscere l’intensa attività di questo straordinario autore che approda a Parigi ancora bambino e che per tutta la vita vivrà la capitale francese come fonte delle sue riflessioni e fil rouge del suo lavoro. La misura perfetta MICamera, Milano fino al 9 maggio Le illustrazioni di Marina Luz, vincitrice di un Emmy Award, si mescolano alle piccole stampe fotografiche di Todd Hido, sulle quali a volte l’autore ha anche disegnato. Opere speciali decisamente diverse dalle impeccabili grandi stampe a colori per le quali Hido è internazionalmente noto. Giorgio Strehler un uomo per Milano Teatro Strehler, Milano fino al 3 maggio Giorgio Strehler fu una grande personalità artistica, e una mostra lo ricorda. Dal 14 aprile al 3 maggio nel foyer del Teatro Strehler si ha la possibilità di osservare Giorgio Strehler un uomo per Milano, un teatro per l’Europa. Si tratta di un percorso testuale e iconografico che permette allo spettatore di osservare con curiosità il lavoro del Maestro triestino. Sono presenti anche dei costumi di scena, che riportano quasi materialmente in vita la poesia del lavoro di Giorgio Strehler, attento a ogni minimo dettaglio delle sue rappresentazioni. A occhi aperti. Quando la Storia si è fermata in una foto Museo dell’Auditorium, Roma fino al 10 maggio Attraverso le oltre cento fotografie esposte, lo spettatore è accompagnato in un viaggio coinvolgente che gli offre la possibilità di guardare il mondo da una prospettiva incredibilmente privilegiata: quella degli occhi dei grandi reporter. Appassionato di fotografia, ma soprattutto di giornalismo e realtà, l’ideatore della mostra Mario Calabresi ha intrapreso un viaggio speciale nella storia recente, cercando “testimoni oculari” che con il loro lavoro e la voglia di scavare tra le pieghe della cronaca, hanno raccontato momenti straordinari del nostro presente in una serie di immagini realizzate “con gli occhi ben aperti sul mondo”. Dirigibili della Regia Marina Complesso del Vittoriano, Roma fino al 3 maggio Attraverso una selezione di fotografie d’epoca provenienti dagli album di Arrigo Lorenzo Osti (18911977), ufficiale della Regia Marina in servizio sui dirigibili tra il 1916 e il 1918, la mostra è divisa in tre sezioni: i dirigibili nell’aspetto tecnico e bellico; il personale, gli ufficiali e i molti visitatori; la città di Roma vista dall’alto dei dirigibili. Le 85 fotografie rivelano una grande modernità, sia per la scelta del soggetto che per il taglio dell’inquadratura, documentando inoltre le complesse attività di manovra e manutenzione di un mezzo che si dimostrava estremamente difficile da comandare. La Roma di Florence Henry Terme di Diocleziano, Roma fino al 21 giugno Le grandiose aule delle Terme di Diocleziano ritornano ad essere cornice di una mostra fotografica. Sarà questa la volta delle foto che Florence Henri, formatasi al Bauhaus e “compagna” dei Dadaisti, scattò durante un viaggio in Italia tra il 1931 e il 1932. A catturare la sua attenzione fu soprattutto il Foro, le sculture e le architetture “classiche”. Dagli scatti realizzati l’artista trasse diversi fotomontaggi pubblicati negli anni successivi. Tra questi, le foto della campagna del 1935 con i “ritratti” e le diverse composizioni “astratte” che costituiscono ancora 59 APPUNTI oggi il maggior corpo di lettura delle antichità romane, conferendo un carattere specifico alla citazione del classico nella sua fotografia. Modern Mexico AND Gallery, Roma fino al 9 maggio Mostra-progetto fotografico composto da scatti in bianco e nero in cui la fotografa messicana Melissa Bugarini ha catturato il volto del suo Messico attraverso le città di Guadalajara e Città del Messico. Con questi scatti Melissa vuole raccontare le nuove tradizioni e le illusioni moderne del suo “Modern Mèxico”. Ghosts from the past, Karl Mancini Ass. Culturale WSP Photography, Roma fino al 7 maggio La Cambogia è un Paese in grande sviluppo grazie agli ingenti investimenti stranieri degli ultimi anni, soprattutto Russi e Francesi, che hanno contribuito a questo processo cambiando abitudini e stili di vita di una parte del paese. Ma, non molto lontano dalla turistica Serendipity beach 60 di Sianoukville o dai magnifici templi di Angkor, il tanfo delle latrine si sente ancora forte e la gente vive ancora in condizioni disperate. Lavorando al progetto “Ghosts from the past” Karl Mancini ha passato quattro anni ad occuparsi del problema, collaborando con diversi gruppi ONG che operano nelle zone delle province di Banteay Meanchey, Krong Pailin, Oddar Meanchey, Preah Vilear, Pursat e Siem Reap, offrendo aiuto a chi ha bisogno di riabilitazione fisica e supporto medico. Momenti di luce Collezionando Gallery, Roma fino al 9 maggio Mostra fotografica dell’artista romano Enrico Ingino dal tema “Single Frames For Contemporary Meditation”. L’artista quando esce a fotografare si estranea, creativamente parlando, da tutto quello che conosce. Cerca a caso le foto, come quando si entra in un negozio senza la precisa intenzione di acquistare qualcosa, quando nella mente si sente la voce che dice “guarda questo, quello, quest’altro. The Cinema Show Palazzo Santa Margherita, Modena fino al 7 giugno Esposizione fotografica che vuole essere una celebrazione della settima arte e dei suoi protagonisti, naturalmente attraverso il medium fotografico. La rassegna presenta l’opera di una quarantina di fotografi, alcuni che hanno dedicato un’intera vita professionale al cinema, altri che nel corso della loro carriera ne hanno ritratto i protagonisti in modo occasionale. Hiroshi Sugimoto Foro Boario, Modena fino al 7 giugno La Fondazione Fotografia Modena presenta negli spazi espositivi del Foro Boario di Modena una mostra antologica dedicata a Hiroshi Sugimoto, tra i più autorevoli interpreti della fotografia contemporanea internazionale. Il percorso, a cura del direttore di Fondazione Fotografia Modena Filippo Maggia, ripercorre l’intera carriera dell’artista, presentando alcune pietre miliari della sua ricerca. Racconti Privati MUFOCO, Cinisello Balsamo fino al 6 settembre La mostra presenta una selezione di fotografie realizzate da Mario Cresci tra Tricarico e Barbarano Romano nel periodo 1967-1978, quando viveva in Basilicata. workshop Workshop di fotografia notturna Castelluccio di Norcia 4 e 5 luglio Il piano di Castelluccio di Norcia è ideale per lo svolgersi dei nostri corsi di fotografia. Facilmente raggiungibile sia da direzione “mare” sia da direzione Perugia. La piana non presenta nessun tipo di percorso “impegnativo” , è adatto a chiunque ami la montagna. L’inquinamento luminoso è talmente flebile, che nelle bellissime giornate estive, è possibile osservare la via lattea a occhio nudo. Workshop Parco Naturale 3 Cime Parco Naturale 3 Cime 4 e 5 luglio Fotografare il paesaggio del parco, significa scoprirlo ed innamorarsene. Grazie a Pixcube. it e partners attivi del workshop, desideriamo che ogni partecipante possa cogliere gli aspetti più unici della biodiversità di questo parco. La comprensione e condivisione con i compagni dei diversi habitat, si traduce quasi sempre in un elemento decisivo per colui che osserva ed ascolta. Workshop Parco Naturale Puez Odle Parco Naturale Puez Odle 19 e 20 settembre Dal punto di vista paesaggistico si riscontra una grande variabilità; deserti altipiani calcarei, fertili pascoli alpini vette bizzarramente frastagliate, maestose pareti, gole profondamente scavate dall’erosione e fitte foreste di conifere costituiscono un caleidoscopio di paesaggi e forme raramente riscontrabile su un territorio così circoscritto. Allegato al manuale d’uso del lo Expo in Città IMAGING A 360° Utilizzo generale Logo Come previsto a pagina 16 e 17 del manuale d’uso il lo in Città “deve essere posizionato sempre in ultima p nell’angolo basso a destra separato dagli altri marchi linee verticali che lo precedono.” Si consiglia di aggiu manuale la seguente dicitura “Con l’ammissione nel ca Expo in Città gli enti ammessi acquisiscono il di utilizzare il logo Expo in Città accompagnato dalla dicit Evento”: www.photoshow.it www.aifotoweb.it Un Evento H T T P : / / W W W. F O T O N O T I Z I A R I O . E U / LEADER NEL SETTORE DEL NOLEGGIO FOTOGRAFICO E DIGITALE OPERATIVI OVUNQUE, IN TUTTE LE PARTI DEL MONDO INOSTRILINK.HTML WWW.EXITRENTAL.IT 2015: LA FOTOGRAFIA DI MATRIMONIO È ANCORA DI SERIE B? Q uesto è quanto si sono chiesti i fotografi associati ad ANFM durante la convention tenutasi a Bologna tra la fine febbraio e l’inizio di Marzo. Alla tavola rotonda, moderata da Mosè Franchi, sono intervenuti il giornalista Michele Smargiassi, il coordinatore generale di Tau Visual, Roberto Tomesani, e il fotografo Edoardo Agresti. Il tema è stato dibattuto e sviscerato, quello che ne è emerso è un’immagine rassicurante. Il fotografo di matrimonio del 2015, a dispetto della crisi, nella percezione del cliente non è più un fotografo di serie B… Il fotografo di matrimonio ha acquisito la sua dimensione professionale anche agli occhi di fotografi che si occupano di altri settori. L’esempio più lampante sono le coppie vip: anni fa sceglievano il fotografo che fa moda per immortalare il loro matrimonio, convinti che il fotografo di matrimonio non ne fosse all’altezza, oggi questo succede sempre meno; soprattutto tra le persone con livello di istruzione più alto è molto frequente la ricerca del fotografo specializzato in matrimonio. Ma perché quest’inversione di tendenza? Negli ultimi anni, anche grazie all’azione di associazioni come ANFM, la fotografia di matrimonio è cambiata. Si è passati da una concezione superficiale e commerciale a un’idea artistica e professionale del servizio di matrimonio. Oggi al fotografo di matrimonio sono richieste eccellenze non semplici da raggiungere e il mercato sta facendo grande selezione. In tutti i settori, lo sappiamo bene, il mercato è in movimento. Nel settore della fotografia di matrimonio dobbiamo tenere presenti alcuni fattori importanti, per farlo riporto alcuni dati statistici: • Nel 2013, per la prima volta il numero dei matrimoni scende sotto quota duecentomila. Sono stati infatti celebrati in Italia 194.057 matrimoni (13.081 in meno rispetto al 2012). • circa 53 mila nozze in meno negli ultimi 5 anni (pari a oltre un quinto delle celebrazioni del 2008). • A diminuire sono soprattutto le prime nozze tra sposi di cittadinanza italiana: 145.571 celebrazioni nel 2013, oltre 40 mila in meno negli ultimi cinque anni. • Diminuiscono i matrimoni in seconde nozze, scendendo da 34.137 del 2008 a 30.691 del 2013, ma il ritmo della flessione è più contenuto di quello delle prime nozze. Pertanto, la loro quota sul totale continua ad aumentare, dal 13,8% del 2008 al 15,8% del 2013. • Nel 2013 sono state celebrate con rito religioso 111.545 nozze, oltre 44 mila in meno negli ultimi 5 anni (-29%). I matrimoni celebrati con il solo rito civile sono scesi a 82.512 (-9% rispetto al 2008); la loro quota sul totale raggiunge il 42,5% del 2013, dal 36,8 del 2008. Sia al Nord (55%) che al Centro (51%) i matrimoni con rito civile superano quelli religiosi. Anno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Celebrazioni totali matrimoni 246.613 230.613 217.700 204.830 207.138 194.057 Variazione in % rispetto all’anno precedente -2,50 -6,49 -5,60 -5,91 1,13 -6,32 Primi matrimoni (entrambi i coniugi italiani) 185.749 175.043 168.610 155.395 153.311 145.471 Fonte Istat dati aggiornati a Novembre 2014 (ringraziamo Nicasio Ciaccio per questa ricerca). 62 SUBSCRIPTION abbonarsi è facile! SE DESIDERATE RICEVERE LA COPIA CARTACEA DI FOTO-NOTIZIARIO COSTA SOLO 20 EURO ALL'ANNO. POTETE: 1 Inviare un assegno, non trasferibile, intestato a Grafiche Gelmini S.r.l., via Fraccaroli 3, 20134 Milano insieme ai vostri dati: nome, cognome, indirizzo, telefono e indirizzo e-mail. Indicate anche se siete un fotonegoziante, un fotografo, un laboratorio, ecc. 2 Fare un versamento sul conto corrente postale 96553847 intestato a Grafiche Gelmini, causale “abbonamento 1 anno a Foto-Notiziario (cartaceo)” e inviare, via e-mail, la copia del versamento e i vostri dati (nome, cognome, indirizzo, telefono e indirizzo e-mail) a: [email protected] FAC-SIMILE 3 On-line, su www.fotonotiziario.eu, tramite l’apposita sezione di shop on line con modalità di pagamento PayPal SE INVECE VOLETE UNA COPIA DIGITALE, È GRATUITA! POTETE RICEVERLA VIA MAIL INVIANDO I VOSTRI DATI A: [email protected] 64