(1434/1737) Stemma de Medici Quadro generale DATA EVENTO 1115-1382 Istituzione comunale 1382-1434 Regime oligarchico 1434-1494 Signoria di Cosimo il vecchio 1494-1512 Periodo repubblicano ORIGINI DELLA FAMIGLIA MEDICO DI POTRONE (1046-1102) CHIARISSIMO DI GIAMBUONO SALVESTRO DE MEDICI (1331-1388) Si trasferisce dal contado del Mugello in città Primo esponente della famiglia di cui abbiamo notizie: fu Consigliere del Comune intorno al 1201 Copre le cariche di Priore e Gonfaloniere di Giustizia; appoggia gli operai nella Rivolta dei Ciompi, soprattutto quelli della produzione laniera Giovanni di Bicci (1360/1429) Ramo principale di Cafaggiolo Ramo cadetto dei popolani Cosimo il Vecchio (1389/1464) Lorenzo il Vecchio (1395/1440) Piero il Gottoso (1416/1469) Pier Francesco (1430/1476) Lorenzo il Magnifico (1449/1492) Giuliano (1453/1478) Giulio (1478-1534) LUCREZIA (1470/?) Piero lo sfortunato (1472/1503) Maria Salviati (1499-1543) Lorenzo (1492-1519) Alessandro (1511-1537) Caterina (1519-1589) Cosimo I (1416/1469) Giovanni (1475/1521) Papa Leone X Ramo cadetto dei popolani Lorenzo il popolano (1430/1476) Pier Francesco (1487/1525) Pier Francesco (1430/1476) Giovanni il popolano (1430/1476) Giovanni dalle bande nere (1498-1526) Lorenzino (1514-1548) Cosimo I (1519-1574) Francesco I (1541-1587) Ferdinando I (1549-1609) Maria (1573-1642) Cosimo II (1590-1621) Ferdinando II (1610-1670) Leopoldo (1617-1675) Cosimo III (1642-1723) Anna Maria Ludovica (1667-1643) Gian Gastone (1671-1737) Fonti • wikipedia. • Cronologia.leonardo • Libro di testo. • La Firenze di una volta. • Livorno com’era. Le ragioni del successo dei medici La ricchezza: Furono importanti banchieri e seppero sfruttare il fatto di essere divenuti pontefici; ottennero il monopolio delle miniere di allume, che veniva estratto vicino ai Monti della Tolfa. L’appoggio popolare: Salvestro, Giovanni e Cosimo de Medici, in particolare, favorirono i ceti meno abbienti, venendo così soprannominati “popolari”. L’appoggio imperiale: Carlo V concesse il governo della Toscana e le truppe imperiali a Cosimo I. Il prestigio: molti di loro ottennero il titolo di Gonfaloniere di giustizia, Cardinale, Priore o Papa. GIOVANNI DI BICCI (1360/1429) Figlio di Averardo de' Medici e di Giovanna Spini. • Si preoccupò principalmente di aumentare il patrimonio familiare Fondò il Banco de Medici Nel 1408 divenne già responsabile di due filiali, una a Roma e l’altra a Venezia Bronzino, Ritratto di Giovanni di Bicci • Non fu ambizioso di cariche pubbliche, ma le accettò solo dopo che gli erano state offerte; Machiavelli sentenzia così il suo ruolo politico: “Non domandò mai onori ed ebbegli tutti; morì ricchissimo di tesoro ma più di buona fama e di benevolenza” (Istorie Fiorentine, libro IV capitolo 16). • Fu il principale sostenitore dell'istituzione di un catasto cittadino che gli assicurò l’appoggio popolare necessario perché la famiglia ottenesse successo Tassa, imposta in seguito allo scontro coi Visconti di Milano, che colpiva i ceti più abbienti, favorendo quelli minori (1427) Giovanni di Bicci Cosimo il Vecchio (primogenito) Piccarda Bueri Lorenzo il vecchio Antonio Damiano Defunti in tenera età Pontormo, Cosimo il Vecchio Pontormo, Lorenzo il vecchio COSIMO IL VECCHIO (1389/1464) Ha bisogno di entrare in politica per tutelare l’enorme ricchezza familiare Pontormo; Cosimo il Vecchio de' Medici; Firenze, Galleria degli Uffizi (1518-1519 Ascesa al potere della repubblica fiorentina: non copre un ruolo politico, ma gestisce le attività politiche di personaggi a lui fidati Viene esiliato con l’accusa di aver organizzato complotti (Prima cacciata) 1434: torna a Firenze grazie all’elezione di una Signoria favorevole alla famiglia Mantiene intatte le libere istituzioni, favorisce industrie e commerci, mantenendo la pace a Firenze. Giorgio Vasari, Ritorno dall'esilio di Cosimo con i figli Piero e Giovanni (1547 ca) Ha molti interessi intellettuali, indirizzati principalmente verso la filosofia. • 1444: fonda la prima biblioteca pubblica d'Europa •Fa costruire il Palazzo Medici Giorgio Vasari, Cosimo il Vecchio circondato da letterati e artisti. Cosimo il Vecchio Piero il Gottoso Contessina de Bardi Giovanni • Ebbe inoltre un figlio naturale da una schiava, Maddalena: Carlo, che venne avviato dal padre alla vita religiosa. Andrea Mantegna, ritratto di Carlo PIERO IL GOTTOSO (1416/1469) • Soprannominato così per via di una malattia ereditaria. • Fu l'ultimo della famiglia Medici a ricoprire la carica di gonfaloniere. • 1466: scampò, grazie all’aiuto di Giovanni Bentivoglio, signore di Bologna, ad una congiura organizzata da Luca Pitti ed altri importanti fiorentini • 1467: appoggia Francesco Sforza, duca di Milano, nella guerra contro Venezia Bronzino, ritratto di Piero il Gotoso • Sale al potere come capo del Banco Medici e seppe gestire le attività commerciali e finanziarie. richiede indietro molti prestiti a lungo termine concessi dal padre, portando così a un'ondata di malcontento. • segue la tradizione familiare del mecenatismo artistico Andrea del Verrocchio, tomba di Giovanni e Piero de Medici Lucrezia Tornaboni Piero il Grottoso Lorenzo il Magnifico Giuliano Nannina Bianca Giovanni Madonna del Magnificat di Sandro Botticelli, dove viene ritratta la famiglia di Piero con la moglie ritratta come la Madonna. LORENZO IL MAGNIFICO • 1466: fece parte del Consiglio dei Cento Girolamo Macchietti; Ritratto di Lorenzo il Magnifico; Firenze, Galleria degli Uffizi (1571-1574) All’interno del governo si occupava dell'amministrazione del denaro pubblico. 1469-1472: Riformò completamente le istituzioni statali e sopì tutte le rivalità tra le famiglie, risolvendo tutti i problemi familiari • « Quant'è bella giovinezza, Che si fugge tuttavia! • 1478: subisce la Chi vuol essere lieto, sia: Di doman non c'è certezza » (Lorenzo de' Medici, canti carnevaleschi , Canzona di Bacco) Congiura dei Pazzi Fu educato da artisti e filosofi, tra i quali: • Marsilio Ficino (1433-1499) maggiore esponente del platonismo italiano del sec. XV Cristofano dell’Altissimo, Marsilio Ficino (dopo il 1552) • Gentile Becchi (1425/30-1497) •Cristoforo Landino (1424-1498) Cristoforo Landino (al centro) accanto a Angelo Poliziano (a destra) e Marsilio Ficino (a sinistra). Domenico Ghirlandaio, dettaglio della scena dell'Annuncio dell'angelo a Zaccaria. Gentile de' Becchi (primo a destra) da un particolare della Apparizione dell'angelo a Zaccaria del Ghirlandaio in Santa Maria Novella Fu un poeta e cultore d'arte Era innamorato della cultura e della poesia, fece comporre a Firenze una celebre antologia in rime toscane: Raccolta Aragonese: la raccolta comprende 499 componimenti ed in essa vengono inserite le rime dei più illustri Poeti toscani:Dante, Guittone d’Arezzo,Guido Cavalcanti, Giovanni Boccaccio, fino a giungere allo stesso Lorenzo. Emblema di Lorenzo il Magnifico con gli anelli di diamante intrecciati . Lorenzo il Magnifico Clarice Orsini Giovanni (leone X) Giuliano Piero Maddalena Lucrezia Luisa Contessina Prima volta che un Medici sposa una donna di famiglia nobile, stabilendo un'alleanza tra Medici e Orsini chiave per l'arrivo della prima porpora cardinalizia in famiglia, quella proprio di suo figlio Giovanni. Giovanni de Medici Fu eletto papa con il nome di Leone X nel 1513 grazie al sostegno del partito orsinesco, al quale era appartenuta sua madre Clarice. Raffaello Sanzio, Ritratto di Papa Leone X e i cardinali Giulio de' medici e Luigi de' Rossi, Viene ricordato tra i papi più magnificenti della curia romana (o più dispendiosi, secondo i detrattori), fu un grande mecenate di artisti (soprattutto di Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti) e un nepotista senza remore. Michelangelo Buonarroti Raffaello Sanzio • Predilesse in particolare il nipote Lorenzo, che venne ingaggiato in una costosa guerra contro Francesco della Rovere, signore di Urbino, al termine della quale lo incoronò ‘’duca di Urbino’’. il trionfo di Leone durò ben poco, perché Lorenzo morì poco più che trentenne di malattia, aggravata dalla predisposizione ereditaria alla gotta, tipica del ramo principale della famiglia. Per il suo rampollo da lui tanto amato, Leone X fece costruire la Sagrestia Nuova in San Lorenzo da Michelangelo. Anche Leone morì improvvisamente ad appena 46 anni. Caterina de medici Possedeva una dote principesca che insieme alla parentela con il papa faceva gola a molti. Caterina de' Medici, dipinto di François Clouet Andò in sposa niente meno che al delfino di Francia, destinata quindi a diventare regina quando suo marito divenne Enrico II re di Francia. Una leggenda nera che la perseguita da tempo immemorabile tratta il suo ruolo nel massacro della notte di San Bartolomeo ne ha fatto una persona austera, attaccata al potere e persino malvagia. Enrico II Caterina Francesco II Margherita regina di Navarra e di Francia Carlo IX Elisabetta regina di Spagna Enrico III La notte di S.Bartolomeo La notte di San Bartolomeo è la strage compiuta nella notte tra il 23 ed il 24 agosto 1572 dalla fazione cattolica ai danni degli ugonotti, protestanti francesi di tendenza calvinista a Parigi. Il 22 l'ammiraglio al comando dei protestanti Gaspard II de Colignv subisce un attentato,dal quale esce soltanto ferito a un braccio. Caterina venne accusata: Gaspard avrebbe acquisito troppa influenza sul re e Caterina avrebbe avuto il timore che il figlio trascinasse la Francia in una guerra nelle Fiandre contro i potenti spagnoli. Il Duca Alessandro • Soprannominato il Moro per il colore scuro della sua pelle e,per via delle sue origini "bastarde", era stato nominato Duca. il matrimonio con Margherita, figlia naturale dell'Imperatore Carlo V, favorì la sua ascesa al trono accentrando il governo nelle sue mani Era sempre accompagnato da un picchetto di guardie imperiali che erano abituate a terrorizzare i cittadini con improvvise e sconcertanti azioni. Si ritrova a dover affrontare rapporti di complicità/odio e invidie reciproche con suo cugino Lorenzino de Medici. • Quest’ultimo abituato a vivere alla pari con Alessandro, fu sorpreso dal doversi sottomettere al suo nuovo rango. Nel gennaio del 1537 Lorenzino, poi detto Lorenzaccio, tende un tranello al cugino, che si presenta a lui senza le guardie, finendo accoltellato da un sicario pagato da Lorenzino. Cosimo I de Medici • Dopo la morte di Alessandro il ramo principale dei Medici,era esaurito nelle ramificazioni legittime e illegittime. Nell'incertezza tra ripristinare la Repubblica o far venire a Firenze un emissario imperiale, venne scelto Cosimo a soli 18 anni. Ottenne l’investitura imperiale con un’unica clausola : quella di lasciare il potere al Consiglio. Tenne lo stato per 37 anni, ricorrendo spesso all’uso dittatoriale del terrore: tra le pagine più nere del suo si ricorda la soppressione della Repubblica di Siena. • Francesco I de Medici Primogenito di Cosimo fu il secondo Granduca di Toscana. • Dissoluto e dispotico, Passava periodi di solitudine con una passione per tutto ciò che di misterioso ed occulto vi era nello scibile dell'epoca Sposò Giovanna d’Austria, sorella dell’imperatore Massimiliano II, Il matrimonio tra i due non si rivelò però felice: mentre nascevano solo figlie femmine (ben sei e un maschio morto in tenera età) Fece costruire: • La villa di Pratolino • Lo Studiolo di Palazzo Vecchio; •Villa di pratolino, Francesco Fontani; Studiolo di Palazzo Vecchio Francesco si invaghì della veneziana Bianca Cappello, con la quale visse una sfrontata storia d'amore, nonostante ella stessa fosse già maritata. Scandalo,inevitabile, tenuto a freno solo dalla sua posizione di capo di stato, la Cappello era malvista dai fiorentini, accusata addirittura di stregoneria. Si sposarono nel 1579, morirono entrambi a poche ore di distanza in circostanze misteriose. Ferdinando I • Il cardinale Ferdinando de' Medici,rinunciò alla porpora cardinalizia quando l'improvvisa morte del fratello rese necessaria la sua salita al governo del granducato,col nome di Ferdinando I Fu l'unico granduca a riuscire a guadagnarsi una fama duratura: restituì ordine al paese e ripristinò l'integrità del governo; promosse una riforma fiscale e sostenne il commercio; incoraggiò il progresso tecnico-scientifico e realizzò grandiose opere pubbliche come la bonifica della Val di Chiana e il potenziamento del porto e delle fortificazioni di Livorno. In quello che allora era un modesto villaggio di pescatori egli realizzò importanti sovrastrutture. Venne costruito : • un doppio molo; • un canale navigabile (Canale dei navicelli) tra Pisa e Livorno; istituirono l'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, la cui flotta aveva base nel porto di Livorno e fu assegnato l'incarico a noti architetti ed artisti dell'epoca di progettare la pianta della nuova città. La nuova città doveva essere la "città ideale", da disegnare con squadra e compasso e definire nei minimi particolari la legge attirò profughi e perseguitati da tutti i paesi del Mediterraneo, facendo crescere rapidamente la popolazione e facendo così arrivare la manodopera necessaria allo sviluppo. • Le leggi Livornine Emanate tra il 1590 ed il 1603; Queste leggi prevedevano la concessione di immunità, privilegi ed esenzioni ai mercanti, di qualsiasi provenienza, ma non solo. Le leggi garantivano anche e soprattutto libertà di culto e di professione religiosa e politica. Chiunque fosse stato ritenuto colpevole di qualsiasi reato (con alcune eccezioni, tra le quali l'assassinio e la falsa moneta) aveva garantita libertà di accesso. Maria de Medici Grazie all’intercessione dello zio granduca Ferdinando, all’età di venticinque anni sposò Enrico IV di Borbone. La storiografia riferisce che il loro non fu un matrimonio felice, ciò però non impedì alla coppia reale di avere sei figli dei quali cinque sopravvissero: Enrico IV Maria Gastone Luigi XIII Duca d’Orleans Elisabetta Regina di Spagna Enrichetta Maria Regina d’inghilterra Maria Cristina Duchessa di Savoia • Il 15 maggio 1610, dopo l'assassinio del marito, fu nominata reggente per conto di suo figlio, il futuro Luigi XIII ancora bambino. La politica estera di Maria, fu fortemente filo-asburgica: il primo passo in questa direzione fu determinato dai "matrimoni spagnoli" che unirono gli eredi delle due dinastie. Nella politica interna Maria dovette fronteggiare le rivolte dei principi protestanti. Nell'aprile del 1617 suo figlio, Luigi XIII, la esautorò a forza e lei fu costretta a ritirarsi nel castello di Blois. Nel 1622 fu riammessa a far parte del Consiglio di Stato. • Per cercare di riottenere il proprio posto di regnante, sostenne l'avanzata del futuro cardinale di Richelieu che entrò a far parte del Consiglio reale nel 1624. Richelieu si rivelò ben presto contrario alla politica estera di Maria e rovesciò tutte le alleanze spagnole fino ad allora consolidate. Maria ricorse così anche ai complotti, aiutata dal figlio Gastone ma proprio a seguito del fallimento del complotto nel 1630 perse ogni autorità e fu costretta agli arresti domiciliari a Compiègne per poi auto esiliarsi dalla Francia. Morì sola e abbandonata a Colonia nel 1642 Cosimo II • Successe alla morte di Ferninando. Personaggio di intelligenza brillante e di vasta cultura, era purtroppo ammalato di tisi, che lo portò a una morte prematura appena passata la soglia di trent'anni. .La sua figura è ricordata per due eventi principali: • La calorosa accoglienza e protezione offerta a Galileo Galilei, al quale egli donò la Villa il gioiello ad Arcetri. • La liquidazione e chiusura del Banco Medici, che aveva permesso l'ascesa familiare, ma che ormai era visto dal granduca come un'attività "indegna di un sovrano regnante"; • Fece costruire a Livorno la statua dei quattro mori Cariche politiche fiorentine • GONFALONIERE DI GIUSTIZIA: figura istituzionale del governo introdotta nel 1293, con l’entrata in vigore degli Ordinamenti di Giustizia (insieme di leggi per indebolire le famiglie aristocratiche in favore del ceto mercantile), che affiancava il Priore e il Podestà. Fiorino 1378: tumulto dei Ciompi Rivolta dei salariati delle manifatture laniere per ottenere un maggior rilievo all’interno delle istituzioni politiche Luigi Sabatelli, Il valore di Michele di Lando durante il tumulto dei Ciompi a Firenze (1813 ca) Repressione Tumulto dei Ciompi 1382: potere politico in mano alle famiglie di banchieri, tra cui gli Albizzi che cercarono di evitare che Firenze si trasformasse in una signoria. Stemma Albizi con la corona granducale e la croce dell’Ordine di Santo Stefano, chiesa di San Paolino (Firenze) Gli Albizzi RAIMONDINO Capostipite della famiglia, di origine tedesca, che si trasferì ad Arezzo nel XII secolo I suoi discendenti si trasferirono a Firenze, diventando ricchi mercanti di lana e capi di parte dei Guelfi Neri 1378: vengono esiliati in seguito alla Rivolta dei Ciompi 1393: vengono riammessi a Firenze per aver preso parte alla conquista di Pisa Sebastiano del Piombo, Luca degli Albizzi LUCA DEGLI ALBIZZI (1382-1458) Si schiera dalla parte di Cosimo il Vecchio, diventando suo uomo di fiducia GIROLAMO SAVONAROLA ( 1452-1498) Frate domenicano che incitò una rivolta popolare ; Scomunicato e condannato al rogo da Papa Alessandro VI (1431-1503) Instaurazione della Repubblica Fra Bartolomeo, Girolamo Savonarola (1497) Cristofano dell’Altissimo, Papa Alessandro VI Tale ramo fu detto “di Cafaggiolo”, dalla importante tenuta nella località omonima in Mugello lasciata in eredità a Cosimo dal padre Giovanni. La Villa di Cafaggiolo, lunetta di Giusto Utens, Museo di Firenze. Tale ramo è detto “del Trebbio”, perché ad esso appartenne l’altra grande proprietà medicea nel Mugello, quella del castello del Trebbio lasciata in eredità da Giovanni da Bicci. La villa del Trebbio, lunetta di Giusto Utens Museo di Firenze. La Congiura dei Pazzi Francesco e Jacopo de Pazzi Papa Sisto IV esponenti della famiglia che organizzano la congiura è interessato a impadronirsi di alcuni territori fiorentini Appoggia la congiura MELOZZO DEGLI ABROSI , Sisto IV nomina Bartolomeo Platina prefetto della Biblioteca Vaticana, Musei Vaticani, 1477 ca • 26 aprile 1478: Durante la messa di Santa Maria del Fiore Lorenzo e Giuliano vengono assaliti dai Pazzi e dal sicario Bernardo Bandini Malcontento popolare Francesco e Jacopo de Pazzi e Bernardo Bandini vengono condannati a morte Stefano Ussi, la congiura dei pazzi Deriva dall'insegna dell’ Arte del Cambio alla quale i Medici si erano iscritti dopo essersi stabiliti a Firenze dal Mugello. Stemma dei Medici prima delle sette Arti maggiori della corporazione delle Arti e Mestieri di Firenze, nacque intorno al 1202 Stemma dell’Arte del Cambio Marsilio Ficino • 1459: fonda, su ordine di Cosimo il Vecchio, la nuova Accademia platonica con sede in una villa di Careggi Villa di Careggi, sede dell’Accademia neoplatonica •1460-1468: Traduce gli inni di Orfeo e Omero, la Teogonia di Esiodo e i dialoghi di Platone •1469-1474: Scrive la sua opera più importante “Theologia platonica de immortalitate animarum” e la dedica a Lorenzo il Magnifico Gentile Becchi • 1454: diviene precettore di Lorenzo lo educa alle lettere latine, alla prosa e alla poesia • con l’appoggio dei Medici intraprende la carriera ecclesiastica 1473: viene nominato arcivescovo di Arezzo • 1478: protegge Lorenzo nella Congiura dei Pazzi guida l’opposizione alle decisioni prese da Sisto IV • Lorenzo magnifico gli attribuisce numerosi incarichi diplomatici Cristoforo Landino • Fu maestro anche di Marsilio Ficino • Fu autore di dialoghi filosofici 1472-1473: scrisse le “Disputationes camaldulenses” (dialogo immaginario tra alcuni tra i più celebri personaggi del tempo all’interno di un monastero su temi di ispirazione neoplatonica) • 1481: scrive “Comento sopra la Commedia di Dante ”, dove commenta la Commedia paragonando Dante a Virgilio Palazzo Medici Stanza degli specchi