29° Corso di formazione
nazionale
Dimensione Europea e sviluppo locale
Antonio Russo
Presidenza nazionale Acli
Lecce, 10 maggio 2014
1. L’Europa tra sogno e realtà
• Le Radici antiche dell’Europa
• L’Europa uscita dal disastro delle due guerre mondiali
• …Nel sogno europeo c’era soprattutto la pace intesa come
assenza della guerra ( ……..a parte i Balcani e le minacce di guerra in
Ucraina, 70 anni di pace nel continente)
• I Padri fondatori dell’Europa moderna:
Konrad Adenauer ( Tedesco) ;Joseph Bech ( Lussemburgo); Johan Willem Beyen
(Olandese); Winston Churchill (Britannico); Alcide De Gasperi (Italiano); Walter
Hallstein il primo Presidente della Commissione europea dal 1958 al 1967;Sicco
Mansholt ( Paesi Bassi) ;Jean Monnet (Francese);Robert Schuman ( Francese) PaulHenri Spaak (Belga)
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
1. L’Europa tra sogno e realtà
Altiero Spinelli
Uno dei Padri dell'Unione europea nel 1941 lanciò insieme con
Ernesto Rossi ed altri esuli nell'isola laziale il Manifesto di Ventotene.
Spinelli è tra i padri del Trattato su un’Unione europea federale,
cosiddetto « Piano Spinelli» adottato dal Parlamento nel 1984 e
ispiratore del consolidamento dei Trattati dell'Unione europea negli
anni '80 e '90.
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
1. L’Europa tra sogno e realtà
Il sogno fondativo
Un’Unione federale Europea con una moneta unica, un esercito ed
una politica estera unica europea.
•un progetto di unità solidale fra i diversi Paesi e i diversi popoli,
•…..l’idea di un continente che si allarga al mondo ritrovando nel
Mediterraneo le sue antiche radici . ( « L’ Europa non è il contrario del
mediterraneo è la sua continuità Giorgio La Pira » ).
• La necessità della creazione di un’Area Euro mediterranea
• Una Unione capace di coltivare il sogno di una civiltà fondata sulla
libertà dei popoli , sulla democrazia e di affermare il principio
dell’universalismo dei diritti ……….
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
1. L’Europa tra sogno e realtà
Un’Europa che dalle origini considera la questione « sociale»
come questione dirimente dell’Unione……
Modello Sociale Europeo
Diritti di cittadinanza
economica e sociale
Contenimento
delle
disuguaglianze
Promozione della
consultazione nelle
relazioni industriali
Libera circolazione
e cittadinanza
europea
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
Tutela dei soggetti
più vulnerabili
Diritti delle
persone e delle
famiglie
1. L’Europa tra sogno e realtà
L’Europa sociale
Modello Sociale Europeo
…non è un modello unitario...... è piuttosto la combinazione
tra vari modelli che si sono sviluppati
scandinavo - centro-europeo (continentale) - anglosassone - mediterraneo
1. L’Europa tra sogno e realtà
L’Europa sociale
Come difendere la sostenibilità del
Modello Sociale Europeo
Con riforme in senso
restrittivo
Rinnovando il MSE
?
Con politiche
di austerità
Rafforzando la dimensione
sociale dell’Europa
1. L’Europa tra sogno e realtà
Questo sogno oggi rischia di naufragare attorno ad un’idea di
Europa in cui :
• la circolazione delle merci è più tutelata della circolazione e della
mobilità umana…….(l’Europa fortezza….)
•il diritto della finanza e delle banche, prevale sul diritto sociale
• lo spread e il pareggio di bilancio sono divenuti i veri, se non gli
unici, indicatori della salute di una comunità
•L’Europa è in crisi di politica e forse prima ancora, di cultura
europea……..Jean Monet, qualche mese prima di morire, disse che
se avesse potuto riprogettare l’Europa, avrebbe proceduto in maniera
inversa, iniziando dall’Europa culturale e politica, piuttosto che da
quella economica.
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
1. L’Europa tra sogno e realtà
• Cresce il movimento degli euroscettici
• Aumentano i rigurgiti di razzismo e di xenofobia
• Gli effetti economici e sociali della crisi producono un diffuso
sentimento anti-europeo da parte di movimenti e forze politiche
nazionaliste e populiste soprattutto in occasione delle elezioni
europee….: Il Front National di Marine Le Pen, l’Fpö austriaco di
Heinz Christian Strache, il Partito per la libertà in Olanda, la Nuova
alleanza fiamminga o il Movimento dei Veri finlandesi, la Lega Nord
nel nostro paese e Alba dorata in Grecia
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
1. L’Europa tra sogno e realtà
Verso quale modello di sviluppo?
Fondato su:
- parametri economici
Dimensione locale
Fondato su:
- qualità sociale,
- sostenibilità ambientale,
- valorizzazione delle
risorse immateriali
1. L’Europa tra sogno e realtà
Le Politiche comunitarie
• Le regioni europee vengono tuttora classificate in base al
loro grado di sviluppo economico e sociale e i finanziamenti
sono assegnati in ragione di questa classificazione: chi ha
maggior bisogno ottiene maggiori risorse
• I fondi strutturali sono fondi che impegnano mediamente il
30% del bilancio europeo, a cui, quindi, è attribuita notevole
importanza.
• Rispetto a tali risorse, i prossimi anni saranno strategici
per il nostro Paese (per il prossimo settennato
dovrebbero essere attribuiti all’Italia 31.131.000.000 di euro).
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
1. L’Europa tra sogno e realtà
Le Politiche comunitarie
Lo sviluppo locale
• L’Europa (Strategia Eu 2020) ci chiede di aumentare gli sforzi
per migliorare le condizioni di tutti i cittadini attraverso una
Verso quale modello di sviluppo?
crescita intelligente, sostenibile e solidale.
• La crescita intelligente dovrà essere realizzata utilizzando la
leva dell’istruzione, della ricerca e della diffusione di
maggiori competenze digitali.
1. L’Europa tra sogno e realtà
Le Politiche comunitarie
-
Strategia Eu 2020- La sostenibilità sarà perseguita attraverso:
• la riduzione di emissioni di gas serra, la tutela dell’ambiente,
• i metodi di produzione verdi, la maggiore produzione di energia
rinnovabile
•la diffusione di informazioni chiare e trasparenti per aiutare i consumatori
nella scelta dei prodotti. ( La tracciabilità dei prodotti)
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
1. L’Europa tra sogno e realtà
Le Politiche comunitarie
• Il lavoro (75% il tasso di occupazione entro il 2020). Inoltre, ci
viene chiesto di “abbattere” sensibilmente il rischio di povertà dei
nostri concittadini: entro la fine del decennio le persone a rischio di
povertà dovranno ridursi di 20.000.000 di unità in tutta
Europa………………Per questa ultima finalità si prospetta un
impiego pari a circa il 20% del Fondo Sociale Europeo. L’Italia su
questo punto costituisce un’eccezione negativa in Europa: insieme alla
Grecia è l’unica nazione che ancora non possiede uno strumento
strutturale contro la povertà assoluta.
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
1. L’Europa tra sogno e realtà
Le Politiche comunitarie
• La strategia di rilancio europeo pone particolare
attenzione al fenomeno dei NEET (Not in Education,
Employment or Training), che in Italia coinvolge più di un
cittadino su cinque di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
• Proprio per contrastare questa inedita piaga sociale è
stato creato un fondo ad hoc: la cosiddetta Garanzia
Giovani (Youth Guarantee), un programma europeo volto
ad aumentare l’occupabilità dei giovani tra i 15 e i 25 anni,
che verrà avviato quest’anno.
Le Politiche comunitarie
11 Obiettivi Tematici per i fondi 2014-2020:
1.ricerca
2.agenda digitale
3.competitività dei sistemi produttivi
4.energia sostenibile e qualità della vita
5.clima e i rischi ambientali
6.tutela dell’ambiente e la tutela delle risorse ambientali e
culturali
7.mobilità sostenibile di persone e merci
8.occupazione
9.inclusione sociale e lotta alla povertà
10.istruzione e formazione
11.capacità istituzionale e amministrativa
Le Politiche comunitarie
31 miliardi di euro circa messi a disposizione delle regioni italiane
dai Fondi europei, in base alla loro classificazione:
•il 24,7% alle 13 regioni del Centro Nord, regioni
obiettivo competitività;
•il 3,5% alle regioni in transizione (Abruzzo, Molise e
Sardegna, regioni obiettivo phasing out)
•il 71,7% alle regioni obiettivo convergenza
Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,.
Campania,
Le Politiche comunitarie
• Purtroppo, in questi anni non abbiamo saputo sfruttare
pienamente gli strumenti che l’Ue ci ha offerto.
• In questo quadro di rifermento la dimensione europea e locale
hanno uno stretto collegamento con le politiche di Coesione
Territoriale italiane) …..( servono politiche industriali capaci di descrivere
una prospettiva, non solo misure tampone…. )
• Sono una straordinaria occasione/opportunità per “ i Mezzogiorno
d’Europa” ( Portogallo, Spagna , Grecia) …………e il caso del
Mezzogiorno d’Italia ………….(il rischio della desertificazione
sociale..)
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
Dimensione Europa e sviluppo locale
Lavoro di gruppo
Cosa possiamo fare concretamente per migliorare la nostra
capacità di utilizzazione dei fondi strutturali? Come impedire
che in una situazione di risorse pubbliche scarse, come
quella che stiamo vivendo, si verifichi il paradosso del
mancato sfruttamento dei fondi europei? Quali priorità
andrebbero privilegiate per realizzare lo sviluppo locale?
Qual è la “vera” Unione: quella dell’austerity o quella dello
sviluppo equo per tutti? Come far emergere – finanche nel
dibattito politico ed elettorale - l’Unione delle opportunità?
2. L’era della mobilità e i diritti umani
Quale Europa?
Europa culturale
Europa economica
Europa politica
2. L’era della mobilità e i diritti umani
Il teorema del lampione
Gli studiosi di ogni campo scelgono “cosa occorre illuminare”, i
fenomeni da analizzare e i sistemi di misurazione da utilizzare
Gli strumenti di misurazione utilizzati dall’economia e dalla
politica sono ormai obsoleti.
Un cambiamento reale che tenga in considerazione il
benessere delle persone e la sostenibilità delle risorse è
possibile.
2. L’era della mobilità e i diritti umani
L’Europa deve riconquistare il suo posto,
costruendo un progetto politico capace di
riprendersi dall’ubriacatura liberista che ha lasciato
tutti più poveri, economicamente e spiritualmente…
2. L’era della mobilità e i diritti umani
… questo sarà possibile valorizzando e rafforzando tutto ciò
che era nel sogno originario europeo ma che non ha finora
caratterizzato e identificato l’Europa
rispetto delle
pluralità religiose
valorizzazione
delle pluralità
culturali
lotta alla povertà
salvaguardia
dell’ambiente
welfare state
tutela della salute
2. L’era della mobilità e i diritti umani
Per un’Europa sociale e dei diritti…..
• Combattere la povertà e la disuguaglianza, dando pari
opportunità di occupazione a tutti i cittadini e le cittadine
europee: giovani, donne, persone con disabilità
• Rafforzare la dimensione sociale dell’Unione economica e
monetaria, valorizzando l’economia sociale e tutti i soggetti del
Terzo Settore
• Sostenere l’impegno dell’Europa per lo sviluppo e la lotta alla
povertà nel mondo, mantenendo gli impegni economici dell’0,7%
del PIL e ascoltando le voci della società civile per il dialogo post
2015
2. L’era della mobilità e i diritti umani
Per un’Europa sociale e dei diritti…….
• Promuovere la riforma del sistema finanziario, a partire
dall’introduzione a livello europeo della tassazione delle
transazioni finanziarie
• Riformare le politiche europee sull’immigrazione,
sviluppando una nuova cultura dell’accoglienza per i migranti e
del rispetto dei diritti umani e abbandonando l’ottica dell’Europa
securitaria.
• Rafforzare le politiche di cooperazione internazionale
2. L’era della mobilità e i diritti umani
Migranti in Europa
232 milioni migranti economici, ambientali e rifugiati e
richiedenti asilo che migrano nel mondo, 50.200.000 vivono in
Europa: 17.200.000 provengono da un paese membro UE27;
33 milioni provengono da paesi Terzi.
Oggi, dei
2. L’era della mobilità e i diritti umani
Migranti in Europa
•
Secondo Fortress Europe, nel 2011 sono state recuperate nel canale
di Sicilia 1.822 vittime:
al giorno
1.800 persone l’anno, 150
al mese,
5
• Queste cifre e Papa Francesco che «grida vergogna» di fronte alle
vittime di Lampedusa ci interrogano come donne e come uomini e
come cristiani.
• Ci chiedono, come Edgard Morin, se la prospettiva del nostro secolo
non debba essere quella di un nuovo umanesimo planetario
2. L’era della mobilità e i diritti umani
Per un’Europa sociale e dei diritti…….
- opporsi ad un’Europa disegnata con la costruzione e il
rafforzamento di frontiere e muri materiali, normativi e
virtuali che limitano la libertà di circolazione, il diritto a
migrare e il diritto di asilo;
- promuovere un’Europa policulturale le cui politiche siano
fondate sui principi di giustizia, accoglienza, solidarietà,
inclusione sociale, partecipazione e garanzia delle pari
opportunità.
-
generare un sistema di protezione sociale europeo che
risponda al criterio della « portatilità’ dei diritti»
2. L’era della mobilità e i diritti umani
Per un’Europa sociale e dei diritti…….
Campagna l’Europa sono anch’io
In vista delle elezioni europee sono state stilate ai candidati 10
richieste:
1) Ratificare la Convenzione dell’ONU del 18/12/1990 sui diritti dei
lavoratori migranti e delle loro famiglie;
2) Garantire il diritto di voto amministrativo ed europeo
3) Riconoscere la cittadinanza europea
4) Garantire il diritto di arrivare legalmente in Europa
5) Elaborare politiche migratorie coerenti con il funzionamento del
mercato del lavoro
2. L’era della mobilità e i diritti umani
Per un’Europa sociale e dei diritti…….
6) Garantire la libertà personale e la chiusura dei centri di
detenzione
7) Garantire il diritto a un’accoglienza dignitosa
8) Garantire la parità di accesso ai sistemi di welfare
9) Liberare il dibattito pubblico dalla xenofobia e dal
razzismo
10) Tutelare i diritti dei minori
Dimensione Europa e sviluppo locale
Lavoro di gruppo
Aumento di partecipazione e democrazia: quale contributo
dei migranti?
Quali sono i “lampioni giusti” per avviare in Europa un
processo di portatilità dei diritti?
Quale potrebbe essere il decalogo dei diritti dei migranti in
Europa?
Dimensione Europa e sviluppo locale
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
3. I Soggetti e gli oggetti dello sviluppo locale. La società civile e
le ACLI sui territori
∙
Rilanciare il grande sogno europeo e consegnarlo alle giovani
generazioni…….orientare le politiche ai giovani nella dimensione
internazionale , europea e italiana ( la generazione Erasmus…….Plus)
∙
Riscoprire le radici culturali europee ( l’arte, la musica , la letteratura, le città
……occorre sapersi innamorare del mondo per amare il proprio Paese e per
non sentirsi più stranieri.
∙
Investire su politiche che promuovano il lavoro e i diritti umani.
∙
Promuovere il diritti sociali, politici e civili
∙
Promuovere il diritto allo studio …………….
∙
Credere ancora che la politica è la forma più alta di carità (Paolo VI) e
ritrovare le forme per unAREA
ri-appassionamento
alla politica
POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
3. I Soggetti e gli oggetti dello sviluppo locale. La società civile e le
ACLI sui territori
Alcuni oggetti di sviluppo per un incontro possibile con le Acli sui
territori:
1.Un specifico cammino di impegno sociale e di fede: Abitarle ed aiutarle ad
essere un luogo di formazione sociale e politica per laici cristiani…….
2. L’Impegno per il lavoro. Promuovere nuovo lavoro e tutelare quello
esistente anche attraverso l’ausilio dei Servizi (Enaip – Patronato – Caf – ecc )
3. L’impegno per le politiche di welfare ( i Piani sociali di zona e le politiche
sociali)
4. Il volontariato e la politica ( ….seppure nella difficoltà del momento, occorre
una nuova passione civile…..e un ri-appassionamento alla politica…….)
5. L’impegno per la pace e la legalità ( l’esperienza del servizio civile volontario)
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
3. I Soggetti e gli oggetti dello sviluppo locale. La società civile e le ACLI sui
territori
∙ Imparare ad usare bene le risorse locali ( a volte ci sono grandi
opportunità che non sappiamo cogliere nell’orto di casa……) e con
competenza……………
∙ Essere promotori di sviluppo locale da cittadini ( protagonisti del
territorio, non ospiti o semplici residenti…..)
∙ Promuovere la cultura della legalità e la lotta alle mafie
• Reintessere la tela della realzioni sociali
∙ Costruire reti territoriali ( istituzionali e non…….)
∙ Essere promotori di Speranza contro la crisi di fiducia che
inaridisce le comunità….
AREA POLITICHE DI CITTADINANZA - IMMIGRAZIONE
Dimensione Europa e sviluppo locale
Lavoro di gruppo
Se e come collegare dimensione europea e dimensione locale
Dimensione Europa e sviluppo locale
Oggetti di sviluppo in una dimensione europea e locale
• Fondo Sociale Europeo: favorisce l’inserimento professionale
dei soggetti svantaggiati.
• FERS,
il fondo europeo per le politiche regionali: sostiene la
realizzazione di investimenti produttivi e la realizzazione di infrastrutture.
• Fondo di Coesione: destinato ai Paesi con un PIL inferiore al
90% della media comunitaria, ha lo scopo di accelerare i tempi di
convergenza economica e sociale dei Paesi membri.
Dimensione Europa e sviluppo locale
Oggetti di sviluppo in una dimensione europea e locale
I prossimi anni saranno strategici per il nostro
Paese
Nei prossimi anni dovrebbero essere attribuiti all’Italia
31.131.000.000 di euro
Dimensione Europa e sviluppo locale
Oggetti di sviluppo in una dimensione europea e locale
L’Europa ci chiede di aumentare gli sforzi per
migliorare le condizioni di tutti i cittadini attraverso:
•una crescita intelligente
(istruzione, ricerca e diffusione di
maggiori competenze digitali);
•sostenibilità (riduzione di emissioni di gas serra, tutela dell’ambiente, i
metodi di produzione verdi, la maggiore produzione di energia rinnovabile e la
diffusione di informazioni chiare e trasparenti per aiutare i consumatori nella
scelta dei prodotti);
•solidarietà (passerà soprattutto dal lavoro) .
Dimensione Europa e sviluppo locale
Oggetti di sviluppo in una dimensione europea e locale
Ci viene chiesto di “abbattere” sensibilmente il rischio di povertà dei nostri
concittadini: entro la fine del decennio le persone a rischio di povertà dovranno
ridursi di 20.000.000 di unità in tutta Europa
l’Italia, insieme alla Grecia, è l’unica nazione che ancora non possiede uno
strumento strutturale contro la povertà assoluta
Dimensione Europa e sviluppo locale
Oggetti di sviluppo in una dimensione europea e locale
In questi anni non abbiamo saputo sfruttare
pienamente gli strumenti che l’Ue ci ha offerto
Dimensione Europa e sviluppo locale
Oggetti di sviluppo in una dimensione europea e locale
11 Obiettivi Tematici per i fondi 2014-2020:
1.ricerca
2.agenda digitale
3.competitività dei sistemi produttivi
4.energia sostenibile e qualità della vita
5.clima e i rischi ambientali
6.tutela dell’ambiente e la tutela delle risorse ambientali e culturali
7.mobilità sostenibile di persone e merci
8.occupazione
9.inclusione sociale e lotta alla povertà
10.istruzione e formazione
11.capacità istituzionale e amministrativa
Dimensione Europa e sviluppo locale
Oggetti di sviluppo in una dimensione europea e locale
31 miliardi di euro circa messi a disposizione delle regioni italiane dai
Fondi europei, in base alla loro classificazione:
•il 24,7% alle 13 regioni del Centro Nord, regioni obiettivo
competitività;
•il 3,5% alle regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna,
regioni obiettivo phasing out)
•il 71,7% alle regioni obiettivo convergenza Campania,
Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,.
Dimensione Europa e sviluppo locale
Oggetti di sviluppo in una dimensione europea e locale
La strategia di rilancio europeo pone particolare attenzione al fenomeno dei
NEET (Not in Education, Employment or Training), che in Italia coinvolge più di
un cittadino su cinque di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Proprio per contrastare questa inedita piaga sociale è stato creato un fondo ad
hoc: la cosiddetta Garanzia Giovani (Youth Guarantee), un programma
europeo volto ad aumentare l’occupabilità dei giovani tra i 15 e i 25 anni, che
verrà avviato quest’anno.
Dimensione Europa e sviluppo locale
Lavoro di gruppo
Cosa possiamo fare concretamente per migliorare la nostra
capacità di utilizzazione dei fondi strutturali? Come impedire
che in una situazione di risorse pubbliche scarse, come
quella che stiamo vivendo, si verifichi il paradosso del
mancato sfruttamento dei fondi europei? Quali priorità
andrebbero privilegiate per realizzare lo sviluppo locale?
Qual è la “vera” Unione: quella dell’austerity o quella dello
sviluppo equo per tutti? Come far emergere – finanche nel
dibattito politico ed elettorale - l’Unione delle opportunità?
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