OTTOCENTO NEOCLASSICO E ROMANTICO TESTI E STUDI Direttori Arnaldo Bruni Università degli Studi di Firenze Luca Frassineti Seconda Università degli Studi di Napoli Comitato scientifico Giovanni Bardazzi Université de Genève Alberto Cadioli Università degli Studi di Milano Andrea Ciccarelli Indiana University — Bloomington María de las Nieves Muñiz Muñiz Universitat de Barcelona Christian Del Vento Université Sorbonne Nouvelle (Paris ) Franco D’Intino Sapienza Università di Roma Paola Italia Sapienza Università di Roma Roberto Leporatti Université de Genève Franziska Meier Georg–August Universität Göttingen Luciano Parisi University of Exeter William Spaggiari Università degli Studi di Milano Corrado Viola Università degli Studi di Verona OTTOCENTO NEOCLASSICO E ROMANTICO TESTI E STUDI Finché il Sole risplenderà La Collana si propone di pubblicare testi e studi che intendono esemplificare l’afferenza alle due aree di riferimento e insieme il loro sviluppo congiunto. Perché l’Ottocento è un secolo perennemente vivo e attuale nella cultura del Novecento e addirittura nelle derive del secolo nuovo che ci è toccato in sorte: «Ottocento come noi», insomma, secondo l’efficace formula coniata un decennio fa da Luigi Baldacci. Sembra dunque utile declinare di continuo gli aspetti specifici del Neoclassicismo e del Romanticismo, solo in superficie contrastivi, e i rapporti collegati che ne raccomandano la frequentazione incrociata. In tale ottica, possono tornare opportuni recuperi di opere passate in giudicato senza adeguata fruizione oppure testi eccentrici e inediti, legati per esempio al genere dei diari e dei carteggi. La riflessione contemporanea, aperta e anzi divaricata su più fronti, vorrebbe essere la lente interpretativa che guida alla riscoperta di un universo articolato e funzionale nelle sue ricadute obiettive, sia sotto il rispetto delle opere e delle carte vive, in accezione estesa, sia sotto il profilo della saggistica di complemento. Allo scopo non sono necessari sempre, a nostro avviso, studi o proposte ponderosi e massicci: il memento contro l’ingombro dell’eccesso deve risultare operativo a norma di una tradizione antica che, da Callimaco a Leonardo Sciascia, censura la dimensione impropria, in omaggio a quella legge dell’economia che orienta anche in letteratura i giorni della nostra attualità. Il volume è frutto di una ricerca svolta presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze e che beneficia per la pubblicazione di un contributo a carico dei fondi: Progetti B e B A del budget del Dipartimento di Lettere e Filosofia. Arnaldo Bruni Calliope e oltre Arte e letteratura da Winckelmann a Foscolo Copyright © MMXV Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Quarto Negroni, Ariccia (RM) () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: maggio A Gianni Venturi, amico e interlocutore fra letteratura e arte Indice Introduzione Fonti Abbreviazioni bibliografiche Rivisitazione dell’antico Capitolo I L’antico fra Ossian e Omero.. Dal Settecento al Novecento .. F W I, – .. C O O, – .. P, M F, – .. V , . Capitolo II Monti nella Roma neoclassica .. L P VI, – .. I Saggio di poesie, – .. L A S, – .. I Versi , – .. L S , . Capitolo III Canova nella letteratura del Neoclassicismo: a proposito della mostra di Forlì .. U , – .. C M, – .. G C, – .. C C, – .. M C, . Firenze neoclassica Capitolo IV Il tempio, il poeta, lo scultore Indice Capitolo V Prima idea delle Grazie .. P, – .. F , – .. C , – .. F, L C , – .. F I T A, – .. P , – .. P , – .. C, . Capitolo VI Foscolo critico di Canova .. [L Venere italica C], – .. [L Musa C], – .. [D I T A], – .. [L Grazie C], – .. I F, – .. L’ L, . Le Grazie fra arte e letteratura Capitolo VII Sulle Grazie inglesi di Foscolo .. S ’Outline, – .. F L, – .. F W A, – .. A Velo, – .. I Velo, – .. L , . Capitolo VIII Gli dèi prima del crepuscolo: Canova e Foscolo a Londra .. M Grazie, – .. R , – .. L Grazie , – .. C F L, . Capitolo IX Tombeau di Antonio Canova .. U , – .. I I, – .. M M, ’, – .. U’ : F, – .. L L C, – .. Q Q C, – .. G R, « ’ ’», . Indice dei nomi Introduzione Si è ragionato molto negli ultimi tempi di Neoclassicismo, se è vero che gli autori di riferimento sono stati al centro di un dibattito serrato, in particolare a seguito di un grande libro che ha fatto epoca. Il Neoclassicismo di Hugh Honour ha saputo restituire a quella fertile stagione di arte e di letteratura la radicalità dell’innovazione che ne ha distinto le tappe nella giuntura di due secoli e oltre. È andato così in frantumi il luogo comune che intendeva il movimento, anche per via del prefisso ingannatore, come «frigido e accademico», dunque disposto nel segno di un’esperienza riflessa e ripetitiva. Le conseguenze del diverso approccio hanno investito i protagonisti, segnati a dito da una rivisitazione insistente con il recupero, per i più celebrati, di un luogo conveniente nel Pantheon dell’arte o nel Parnaso della letteratura. Ne è venuto per tutti un discorso misto fra le opere e i giorni, con un risultato reciprocamente vantaggioso. Per esemplificare il fenomeno, si pensa subito a due capitani, ora investiti dalla luce meridiana di una messa a fuoco insolita che ne va modificando l’immagine ricevuta. Se Canova è ormai riscattato dal deprezzamento di Roberto Longhi, come certificano le mostre degli ultimi anni e le riflessioni in margine, la scomunica di De Sanctis, toccata a Monti, è smentita fattualmente dalla somma di studi che, attraverso edizioni e indagini particolari, hanno promosso il rilievo del poeta. Il quale, uscito dal cono d’ombra ascrittogli dai minuzzoli sbriciolati di una disattenzione diffusa, è attualmente uno degli autori più studiati del nostro primo Ottocento, non meno insomma delle Tre Corone coeve, a partire almeno dalle celebrazioni anniversarie del . A parte i casi singoli, preme segnalare la compatta organicità dell’idea dell’antico che si propone con capillare infiltrazione presso gli scrittori in attività di servizio: da Parini ad Alfieri, da Monti a Foscolo e a Leopardi, la pregnanza del tema e il metodo del riuso citazionistico, a quel motivo collegato, si costituiscono in tessuto culturale orientativo che impone modalità di lavoro obbligate. Di più, l’ipotesto della griglia Introduzione risulta così penetrativo da affiorare di continuo anche nei romantici, cioè nel partito avverso rispetto ai classicisti, portatore di una dialettica oppositiva che fa parere l’arengo culturale del primo Ottocento abitato da due fazioni l’una contro l’altra armata eppure segretamente affini. Per tutti valga il caso del rapporto col caposcuola riconosciuto, Vincenzo Monti. Perché le modalità di scrittura, fondate per esempio sul reimpiego delle auctoritates o sull’attenzione alle armoniche dell’orecchio nell’ambito dello stile, emergono costantemente non solo nel Manzoni neoclassico dell’Urania, ma anche nell’autore degli Inni sacri e delle tragedie: anzi perfino nello scrittore della cantafavola dei Promessi sposi. Ma come si realizza in ambito letterario la fruizione dell’antico? A me pare che si debbano segnalare in primo luogo due vie maestre battute dai più consapevoli. Da una parte l’apertura di credito alla frequentazione dell’arte, che in epoca di riscoperta archeologica del passato, da Pompei a Ercolano, non può che configurarsi come celebrazione dei ritrovamenti più significativi (si pensi alla Prosopopea di Pericle di Monti, nata in margine al disseppellimento dell’erma famosa) o nell’esaltazione delle opere del Fidia italiano, rammentando il rapporto Foscolo / Canova. Per un altro verso, lo strumento euristico fondamentale è costituito dalle traduzioni come mezzo attivo di appropriazione debita del magistero dei classici, secondo una modalità che vale almeno per gli esempi di Cesarotti, Monti, Foscolo, Leopardi e Strocchi. Le due direttrici rappresentano il baricentro orientato dell’operosità neoclassica che non per caso trascorre dalla base antica alla riuscita moderna: per l’arte al caso di Canova si può aggiungere la pittura di David o lo scalpello di Thorvaldsen. Circa l’ambito versorio, la volontà di appropriazione trapassa, per la prima volta allora in maniera sistematica, dalla parola degli antichi al volgarizzamento dei capolavori della modernità europea: da Corneille a Voltaire, da Shakespeare a Schiller e a Goethe. Si prefigura attraverso questi percorsi, difformi nei pretesti ma convergenti nell’obiettivo, una tradizione omogenea e diffusa di area europea che riunisce almeno la Francia, l’Italia, la Germania e l’Inghilterra della scuola canoviana, secondo un processo espansivo che risulta inarrestabile e prefigura una modernità cosmopolitica destinata a innovare il circuito della cultura continentale. Per tutte queste ragioni è parso opportuno tentare di indagare qui Introduzione il primo ambito, il rapporto arte e letteratura, persuasi della necessità di una scansione suggerita in particolare dalle forme dell’indagine collegate a un modulo oggi pertrattato come l’ekfrasis. La pluralità dei fuochi implicati dai singoli saggi non copre sicuramente l’integrità di una dimensione culturale più estesa che occupa più di un cinquantennio e che magari ha un precedente prestigioso nel Cinquecento di Vasari, di Michelangelo, di Varchi e di Cellini. Non per caso uno storico dell’arte come Giovanni Previtali ha approfondito sagacemente una linea di ricerca che corre «dal Vasari ai neoclassici», come suona il sottotitolo di un suo libro importante, La fortuna dei primitivi (). La raccolta di saggi che qui si presenta peraltro non pretende di attingere alla proporzione di una monografia circolare e compiuta. La parzialità del progetto tuttavia, senza dubbio carente riguardo all’ottica generale, comporta, se non m’inganno, almeno una peculiarità positiva e forse un provvisorio vantaggio. Per discreto e limitato che sia il procedimento, il discorso mira infatti a un’interpretazione piena e complessiva degli aspetti toccati dalla riflessione impegnata. In tal senso si cerca di censire i nodi fondamentali della cultura del tempo, con l’ambizione di contribuire, per come può chi scrive, alle molteplici ricerche in corso sia in ambito letterario sia nel versante collegato dell’indagine sull’arte. Venendo al concreto, i capitoli del volume, mirano a uno sviluppo dimostrativo, senza pretendere di conseguire l’evidenza dei temi frequentati more geometrico. La rottura epistemologica operata da Winckelmann e Lessing a metà del Settecento appare esemplare e gravida di conseguenze inattese (L’idea dell’antico da Omero a Ossian. Dal Settecento al Novecento). Può sembrare sorprendente, ma è inscritto nella testualità militante del poeta, il lascito innovatore di Monti giovane (Monti nella Roma neoclassica): il suo assorbimento più tardo in altro canone, legato al classicismo napoleonico, non ne cancella certo il valore di apertura. Il gemellaggio Canova–Foscolo, conosciuto da tempo, risulta bilicato su città cardinali per i due artisti come Firenze e Londra, dove si conclude splendidamente con la pubblica evidenza dei rispettivi capolavori, orientati dal baricentro delle Grazie: si vedano le due sezioni Firenze neoclassica, Le Grazie fra arte e letteratura. Da ultimo, il mito di Canova, oggi ricostituito nel pieno regime di un dibattito diffuso, è già definito compiutamente nell’omaggio polifonico del (Tombeau di Antonio Canova), promosso dall’editore veneziano Giovanni Parolari, a nome, si Introduzione direbbe, di tutto un mondo stretto in lutto e commosso intorno a Fidia rinato. In un giro di orizzonte così compatto e definito sotto il profilo cronologico sono inevitabili alcune ripetizioni che tuttavia intendono attivare una molteplicità di punti di vista intorno a sfaccettature tematiche ricorrenti. La riproposta di saggi già apparsi a stampa, tutti rivisti e corretti, sta a significare difatti che gli studi pregressi sono chiamati qui a interloquire vantaggiosamente con un contesto diverso, dunque con indicazioni difformi che risultano in base alla nuova quinta prospettica. Sia chiaro: si tratta di una lettura possibile, non certo obbligata, dell’indice che tuttavia compone un itinerario articolato, al quale l’autore (lo confessa apertamente!) tiene molto. Quanto alla riuscita del tentativo, si sa che la risposta non spetta certo a chi scrive: saranno invece i possibili venticinque lettori a verificare l’eventuale bontà dei risultati, se avranno la pazienza di scorrere queste pagine con la benevolenza del caso che qui s’invoca come necessaria petizione di principio. Il libro vuole essere un tributo ammirativo alla Musa bifronte che sovrintende all’arte e alla letteratura, peraltro sollecitata dantescamente nella semantica del titolo. Perché appunto il carisma di Calliope è trasferito dall’epica alla lirica, in convergenza del resto con uno dei patroni del Neoclassicismo nostrano, Vincenzo Monti, che ebbe a definire nel frontespizio «poema epico–lirico» il suo Bardo della Selva Nera: la stessa epigrafe quindi che Carducci impiegava per definire la «forma interna» dei Sepolcri di Foscolo, classificata appunto come «epica–lirica». Insieme con il tributo all’arte, la rivisitazione intende essere — motivo eccentrico e forse sorprendente — un omaggio allo splendore monumentale di qualche luogo memorabile, in particolare alla poesia che si sprigiona dalla severa maestà della grande basilica di Santa Croce, spesso evocata a testo. Si tratta di un tempio simbolico, a partire almeno dalla trasfigurazione compiuta da Foscolo, oggi assediato dalle torme di un turismo affliggente, ma ancora colmo di mitologia per la sua storia secolare, capace di sprigionare una bellezza carica di suggestioni ammalianti, soprattutto quando si leva, in apoteosi, sullo sfondo di un cielo limpido e specchiato. Si auspica dunque che il suo fascino possa prefigurare in prospettiva un emblema permanente di riscatto per un paese che esige, in forme diverse rispetto al Introduzione precedente ottocentesco ma secondo ragioni di non minore urgenza, la necessità di un diverso profilo politico e culturale. Da ultimo: un pensiero riconoscente alla generosità dell’editore, responsabile della nuova Collana che ora accoglie benignamente questa primizia. La cronologia degli scritti, distesa nel tempo, esige la confessione di una viva gratitudine nei confronti di numerosi amici, a cominciare dal dedicatario del volume, che da tempo costituiscono il coro di interlocutori privilegiati di una dialettica vantaggiosa e insopprimibile, senza la quale sarebbe mancata quella componente capace di assicurare alla ricerca una misura comunicativa anche in itinere. Fra gli altri, una menzione speciale s’impone per Andrea Battistini, Francesco Bausi, Nedo Bianchi, Stefano Carrai, Renzo Cremante, Andrea Dardi, Angelo Fabrizi, Luca Frassineti, Claudio Griggio, Giuseppe Nava, Giuseppe Nicoletti, Matteo Palumbo, Paolo Parrini, Marcello Savini e Giuliano Tanturli. E a Luca Frassineti tocca una forma di riconoscenza obbligata per la lettura del dattiloscritto e per le molte osservazioni comunicatemi con generosità: osservazioni che spesso sono divenute parte organica della revisione del lavoro. Si esprime infine riconoscenza per gli editori che hanno liberalmente concesso la ristampa di pagine già pubblicate. Per le misure interne, si avvisa che si sono modernizzati sempre nelle citazioni i segni diacritici. Fonti Si indicano di seguito le sedi che hanno ospitato i saggi raccolti in questo volume: . L’antico fra Ossian e Omero. Dal Settecento al Novecento. Testo della relazione di apertura del convegno La repubblica delle lettere. Il Settecento italiano e la scuola del secolo , Udine, – aprile , apparso nel volume dello stesso titolo come Atti del congresso internazionale, a cura di Andrea Battistini, Claudio Griggio e Renzo Rabboni, Pisa–Roma, Fabrizio Serra Editore, («Biblioteca di “Seicento & Settecento”», ), pp. –: L’antico da Ossian a Omero. . Monti nella Roma neoclassica. Relazione presentata alla Terza settimana di studi canoviani. Antonio Canova. La cultura figurativa e letteraria dei grandi centri italiani. . Venezia e Roma, Bassano del Grappa, Museo Civico, – settembre , stampata nel volume dello stesso titolo come Atti a cura di Fernando Mazzocca e Gianni Venturi, Bassano del Grappa, , pp. –: In ricordo di Stefano Susinno. . Canova nella letteratura del Neoclassicismo: a proposito della mostra di Forlì. Saggio apparso in C , pp. –, con lo stesso titolo, salvo la didascalia conclusiva di occasione. . Il tempio, il poeta, lo scultore. Relazione presentata il ottobre , in occasione del pomeriggio canoviano, Canova e la bellezza della memoria, in margine alla mostra dello stesso titolo, Firenze, Casa Buonarroti, luglio– ottobre , letta nel Cenacolo di Santa Croce, nel corso di una tavola rotonda coordinata da Pina Ragionieri: alla quale parteciparono Giuliana Ericani, Carlo Sisi e Gianni Venturi. Saggio inedito. . Prima idea delle Grazie. Relazione presentata alla Quarta settimana di studi canoviani, Antonio Canova. La cultura figurativa e letteraria dei Fonti grandi centri italiani: . Milano, Firenze, Napoli, Bassano del Grappa, – novembre . Lo scritto è apparso sul «Giornale storico della letteratura italiana», , , fasc. , pp. –, poi negli Atti della Quarta settimana di studi canoviani, con il titolo Foscolo fiorentino all’ombra di Canova, Bassano del Grappa, , pp. –, e ancora in B , pp. –. . Foscolo critico di Canova. Da La parola e l’immagine. Studi in onore di Gianni Venturi, , a cura di Marco Ariani, Arnaldo Bruni, Anna Dolfi, Andrea Gareffi, Firenze, Olschki, , pp. – («Biblioteca dell’“Archivum romanicum”. Serie : Storia, Letteratura, Paleografia», ). . Sulle Grazie inglesi di Foscolo. Postfazione da Le Grazie a Woburn Abbey, pubblicata in F a, pp.–: si tratta del secondo tomo della riproduzione anastatica dell’Outline Engravings and Descriptions of the Woburn Abbey, London, Printed by William Nicol, Shakespeare Press, Cleveland–Row, St. James, ... . Gli dèi prima del crepuscolo: Canova e Foscolo a Londra. Relazione presentata alla Dodicesima settimana di studi canoviani, pubblicata, col titolo Gli dèi prima del crepuscolo: Canova e Foscolo, in C , pp. –. . Tombeau di Antonio Canova. Relazione presentata alla Quinta settimana di studi canoviani, La gloria di Canova; apparsa prima come Introduzione alla ristampa del facsimile della Biblioteca canoviana, a cura di Arnaldo Bruni, Manlio Pastore Stocchi e Gianni Venturi, Bassano del Grappa, , pp. –; poi nel volume degli Atti con lo stesso titolo citato, Bassano del Grappa, , pp. –, e ancora in B , pp. –. Abbreviazioni bibliografiche A = G A, Alessandro Manzoni, in Storia della letteratura italiana diretta da Emilio Cecchi e Natalino Sapegno, , Milano, Garzanti, . A = [Discorso] di Biante Didimeo Signor Abate Giovanni Cristofano Amaduzzi già uno de’ XII. Colleghi d’Arcadia, in Adunanza tenuta dagli Arcadi in morte del cavaliere Antonio Raffaele Mengs detto in Arcadia Dinia Sipilio, In Roma, Per Benedetto Francesi con permissione de’ Superiori, . A = E A, The Woburn Abbey Collection of Classical Antiquities, photographs by Gisela Dettloff and Raoul Laev, Mainz am Rhein, Verlag Philipp von Zabern, («Monumenta Artis Romanae», ). A–R–S = G C A, G R, G S, Canova Cicognara Foscolo, Venezia, Arsenale Cooperativa editrice, («Cultura e territorio», ). = A = L A, Orlando furioso. Prefazione e note di Lanfranco Caretti, Torino, Einaudi, («Nuova Universale Einaudi», ). = B B = G B, Le Grazie a Woburn Abbey, in La coscienza e il coraggio: esperienze letterarie della modernità. Studi in onore di Sandro Maxia, a cura di Giovanna Caltagirone, Cagliari, A & D, , pp. –. B = P B, Storia moderna dell’arte in Italia. Manifesti, polemiche, documenti. I. Dai neoclassici ai puristi: –, Torino, Einaudi, («Saggi», ). B = A B, Un critico di sagacissima audacia. Il Vico di Cesarotti, in C , , pp. –. B = C B, Les fleurs du mal. Les épaves. Supplément aux Fleurs du mal. I fiori del male. I relitti. Supplemento ai fiori del male, a cura di Luigi De Nardis. Saggio introduttivo di Erich Auerbach, Milano, Feltrinelli, («Universale economica»). B = Il pantheon di Santa Croce a Firenze, a cura di Luciano Berti. Testi di Alessandro Cecchi, Arjan De Koomen, Paolo Galluzzi, Antonio Natali, Claudio Pizzorusso, Bruno Santi, Ettore Spalletti, Riccardo Spinelli, Firenze, Giunti, . B = F B, Melchiorre Cesarotti nella cultura filosofica del suo tempo, in C , , pp. –. Abbreviazioni bibliografiche B = W B, Vita e poesia del Foscolo nel periodo fiorentino –, in Carducci e altri saggi, Torino, Einaudi, («Saggi», ), pp. –. B–P = Carlo Piancastelli e il collezionismo in Italia tra Ottocento e Novecento, a cura di Piergiorgio Brigliadori e Pantaleo Palmieri, Bologna, Il Mulino, («Quaderni Piancastelli», ). B = A B, Foscolo traduttore e poeta. Da Omero ai Sepolcri, Bologna, , («Testi e Studi di Filologia e Letteratura. Collana diretta da Martino Capucci, Renzo Cremante e Franco Gavazzeni»). B = A B, Belle vergini. Le Grazie tra Canova e Foscolo, Bologna, Il Mulino, («Quaderni Piancastelli», ). C = Biblioteca canoviana ossia raccolta delle migliori prose, e de’ più scelti componimenti poetici sulla vita, sulle opere ed in morte di Antonio Canova, Venezia, Gio. Parolari Tipografo Editore, . [Edizione anastatica], a cura di Arnaldo Bruni, Manlio Pastore Stocchi, Gianni Venturi, Bassano del Grappa, («I Testi», ). C = Della vita di Antonio Canova. Libri quattro compilati da Melchior Missirini [Prato, Per i Frat. Giachetti, ]. Edizione anastatica a cura di Francesco Leone, Bassano del Grappa, («I Testi», ). C = Un’amicizia di Antonio Canova. Lettere di Lui al conte Leopoldo Cicognara. Raccolte e pubblicate a cura di Vittorio Malamani, Città di Castello, S. Lapi Tipografo–Editore, . C = Antonio Canova. [Catalogo della mostra], Venezia, Museo Correr — Possagno, Gipsoteca, marzo – settembre , a cura di Giuseppe Pavanello e Giandomenico Romanelli, Venezia, Marsilio, . C = The Three Graces. Antonio Canova, [published by] Timothy Clifford, Hugh Honour, John Kenworthy–Browne, Iain Gordon Brown, Adam Weston–Lewis, Edinburgh, National Gallery of Scotland, . C – = A C, Epistolario (–), a cura di Hugh Honour e Paolo Mariuz, e , Roma, Salerno Editrice, – («Edizione Nazionale delle Opere», ). C = Pensieri di Antonio Canova raccolti da Melchior Missirini, a cura di Manlio Brusatin, Milano, Abscondita, («Miniature», ). C = Quarta settimana di studi canoviani. Antonio Canova. La cultura figurativa e letteraria dei grandi centri italiani. . Milano, Firenze, Napoli. Atti a cura di Fernando Mazzocca e Gianni Venturi, Bassano del Grappa, . C = A C, Scritti, a cura di Hugh Honour e Paolo Mariuz, Roma, Salerno Editrice, («Edizione Nazionale delle Opere», ). C = Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura. Catalogo e mostra a cura di Sergej Androsov, Fernando Mazzocca, Antonio Paolucci con Stefano Grandesso e Francesco Leone, Musei San Domenico — Forlì, gennaio– giu-