Parrocchia S. Michele Arc. e S. Sebastiano M.
Maria donna
della Parola
Castel Madama, 25 ottobre 2013
L'ANNUNCIO DELL' ANGELO A MARIA
( Lc1,26-38)

È certo la pagina più letta nella liturgia, più meditata
dagli artisti, più riprodotta in tele o nelle sculture.
Ognuno, sentendola, ha già un'idea dell'evento. Ma
qual è il senso che l'evangelista ha voluto dare al
suo racconto?

Vogliamo rileggere e meditare, per conto nostro,
quanto dice Luca; vogliamo esprimere con le nostre
parole le meraviglie operate da Dio, uno e trino, in
Maria e contemplare Maria di fronte all'agire di Dio.

Certamente è il testo più importante per quanto
riguarda l'Incarnazione e la Mariologia. Studiarlo
significa conoscere meglio una fondamentale verità
di fede.
Il racconto
Nel sesto mese, Dio inviò l'angelo Gabriele in una città della
Galilea, chiamata Nazaret.
 Là c'era una vergine sposata a un uomo discendente di Davide,
che si chiamava Giuseppe. Il nome della vergine era Maria.
"L'angelo entrò da lei e la salutò così: «Rallegrati, colmata di
grazia! Il Signore è con te». All'udire ciò, Maria si turbò e si
chiedeva quale senso avesse quel saluto. E l'angelo le disse: «Non
temere, Maria, tu hai trovato grazia presso Dio; tu concepirai e
darai alla luce un figlio che chiamerai Gesù. "Egli sarà grande e
chiamato Figlio dell' Altissimo. Dio il Signore, gli darà il trono di
Davide, suo padre, "e regnerà per sempre sulla discendenza di
Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Maria disse all'angelo: «In
che modo deve avvenire questo dal momento che sono ancora
vergine?», "L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di
te e la potenza dell' Altissimo ti coprirà con la sua ombra; perciò
colui che nascerà santo sarà chiamato Figlio di Dio. "Anche
Elisabetta, tua parente, ha concepito un figlio nella sua vecchiaia,
e proprio lei, che era chiamata sterile, si trova già nel sesto mese.
"A Dio nulla è impossibile».
 Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore; si compia in me
secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

Introduzione vv. 26-27

Due versetti (26-27) fanno da introduzione al racconto
e subito mettono in rilievo il protagonista del grande evento,
Dio.
Luogo dell’annuncio
Egli manda ora Gabriele, l'angelo degli annunci messianici, in Galilea nel paesello di
Nazaret, qui nominato per la prima volta nella Bibbia. Non è più nel tempio che ora
vuole rivelarsi, ma in una sconosciuta contrada.
 Destinatario dell'annuncio non è più un sacerdote nel pieno esercizio delle sue
funzioni, ma una vergine. Si chiama Maria ed è sposata a un discendente di Davide
che si chiama Giuseppe.
 Il tempo dell'annuncio viene poi indicato con precisione: è il sesto mese,
un'espressione che richiama i cinque mesi (1,24) in cui Elisabetta si tenne nascosta.
Non sono proprio i grandi eventi della storia umana che interessano a Luca, ma
quanto avviene nella casa di Elisabetta e di Maria. Ed è proprio questa concretezza
umana, ben determinata nel tempo e nello spazio, con nomi di persone concrete, ad
assicurarci che Luca intende parlare di eventi realmente accaduti. Essi vengono
narrati con parsimonia e profondità.
 Il racconto è racchiuso da due espressioni: la prima ricorda l'entrata dell'angelo nel
luogo dov'è Maria (1,28); la seconda (1,38b) il suo allontanarsi da essa. Quanto
avviene tra questi due momenti è narrato in tre tempi, segnati ognuno da una
rivelazione in crescendo dell'angelo e da un intevento o osservazione di Maria.

Tre momenti nel racconto:
Primo momento


Nel (1,28-29) si dice quanto Dio ha
già operato in Maria e si annuncia che
è con lei: Il Signore è con te.
A questo primo annuncio segue il
turbamento, lo stupore della vergine,
non dovuto all'apparizione dell'angelo,
ma al saluto che questi le rivolge:
sembra una scoperta per Maria, forse
una constatazione di quell'abbondanza
di grazia che sentiva in se stessa e che
le faceva chiedere perché le era stata
concessa.
Secondo momento (1,30-34):

Glielo spiega l'angelo sarà madre, avrà un figlio; sarà il
discendente di Davide, cioè il Messia. Si riprende qui
quello a cui si era alluso nell'introduzione, dove
Giuseppe è stato indicato come discendente di Davide.
Non c'è dubbio che il testo si richiami, e lo vedremo,
ai grandi annunci messianici fatti dai profeti. Qui però
si parla anche, come nell'introduzione, della verginità
di Maria. Siamo rimasti stupiti nel leggere per due
volte nel versetto 27 l'appellativo vergine, il cui
concetto viene ora ripreso nelle parole di Maria.

Al contrario di Zaccaria, essa crede alle parole
dell'angelo, solo chiede: «In che modo deve avvenire
questo ... », un'espressione che dice tutta la sua
disponibilità, ma che la porta anche a dire qual è la
sua attuale situazione: è sposata, anche se è ancora
vergine; letteralmente: non conosco uomo, cioè ancora
non ho avuto relazioni con un uomo.
Terzo momento (1,35-38)
Eccoci dunque al terzo momento L'angelo le
dice che non le avrà, relazioni con un uomo,
che tutto in lei sarà opera di Dio:
 sarà Madre- Vergine. Nella risposta di Maria
c'è ora uno scoppio di gioia, difficile da far
trasparire in una nostra traduzione, ma il si
compia traduce un ottativo greco colmo di
gioia.
 All'angelo che l'aveva invitata a gioire (1,28)
segue come risposta la gioiosa disponibilità di
Maria: sarà la serva del Signore,
 si compirà in lei quanto l'angelo ha detto.

Altri particolari:

il messaggero divino
è sempre
l’Arcangelo Gabriele,
la cui missione non è
ancora terminata.
ll nome deriva dall'ebraico e significa: "La forza di El", "El è
forte", o anche "l'uomo forte di El". È uno dei tre arcangeli
menzionati nella Bibbia. È il primo ad apparire nel Libro di
Daniele della Bibbia. Era anche rappresentato come "la mano
sinistra di Dio".
Ha annunciato la nascita di Giovanni Battista e di Gesù, e per i
musulmani è stato il tramite attraverso cui Dio rivelò il Corano
a Maometto.
Confronto tra l’annunciazione di Giovanni e
quella di Gesù
GIOVANNI
Di Giovanni è detto che è grande davanti
al Signore e che precederà il Signore
(1,15.17);
 Ma vi è di più: Giovanni è concepito
quando Zaccaria torna a casa, cioè in
modo naturale;
 Zaccaria è apparso tra gli ultimi, come
un abbandonato da Dio: osservante della
legge e senza figli, mai scelto dalla sorte
per entrare nel santuario;

GESÙ
del Figlio di Maria dice che è
grande, perché Figlio
dell'Altissimo, Figlio di Dio.
 il Figlio di Maria in modo
soprannaturale.
 Maria è una ragazza che vive in
un borgo disprezzato della
Galilea

Il saluto (1,28-29)
L'angelo entrò e la salutò.
 La scena avviene in un luogo chiuso.
 Unica testimone dell'evento sembra
essere Maria e ciò concorda con il
racconto di Matteo ove si legge che fu
trovata incinta per opera dello Spirito Santo
(Mt 1,18).
 Anche qui tutto viene fatto risalire a Dio e
l'agire di Dio può essere conosciuto solo
per rivelazione. Questo è chiaro anche nel
saluto dell'angelo: «Rallegrati, colmata di
grazia! ... », L'angelo la invita alla gioia; e la
nostra traduzione con l'imperativo
rallegrati la rende bene e, soprattutto, è
esatta.

Piena / Colmata
di Grazia
Dio, infatti, l'ha colmata di grazia e
perciò è piena di grazia.
 È quest'ultima la traduzione che
più conosciamo, che recitiamo
nell' Ave Maria e che troviamo
ancora in tante traduzioni, ma non
è totalmente esatta.
 Ci dice quello che è Maria, ma non
ci dice quello che Dio ha fatto in
Maria, mentre il passivo colmata ci
riporta a colui che già ha agito in
lei e ci fa guardare al passato.
 Per Maria, dirà la tradizione
cristiana, sin dal primo istante
della sua esistenza: essa è
l'Immacolata Concezione.

Perché Dio l’ha colmata di Grazia?
Lo dice la seguente espressione del testo: Il Signore è con te.
Maria rimase turbata all'udire il saluto dell'angelo.
 Le parole udite, il modo di chiamarla, non le erano note, dice
Origene seguito da sant' Ambrogio: «In nessuna parte delle
Scritture c'è una simile formula di benedizione».
 Quando però udì Il Signore è con te, Maria capì che Dio da
tanto tempo l'aveva colmata di grazia, perché la chiamava a
un compito ben difficile.
 Ora Maria comprende che Dio l'ha colmata di grazia
e che sempre sarà con lei,
 rendendola in continuità capace di assolvere alla sua
missione, che consiste nell'essere
1. Madre del Messia (primo annuncio: 1,30-33)
II. nell'essere Madre- Vergine del Figlio di Dio (secondo annuncio:
1,35).

Madre del Messia
Come in ogni annuncio-rivelazione, anche
qui risuona il non temere.
 La creatura di fronte al divino è sempre
assorta da quell'estasi colma di fascino che le
fa sentire tutta la sua piccolezza e la
grandezza di Colui che le parla per mezzo di
un suo messaggero.
 Per questo l'angelo le dice: «Non temere» e
le ripete con altre parole il saluto iniziale: «Tu
hai trovato grazia presso Dio». Maria è ora
disponibile all'ascolto di quanto Dio vuole da
lei: «Tu concepirai e darai alla luce un figlio che
chiamerai Gesù».

Vergine – Madre?
Dopo aver letto per due volte il termine vergine, non possiamo sentire
queste parole senza pensare che Luca intenda parlare del momento in cui
si compie la profezia sulla Vergine di Is 7,14:
«Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio».
È una profezia messianica, un segno che Dio si mantiene fedele alle
promesse fatte un tempo a Davide (2 Sam 7,11-16).
La novità sta nel fatto che qui alla vergine, come in Matteo (1,21) a
Giuseppe, si dice: «Lo chiamerai Gesù». Ciò che conta, come
vedremo in 2,21, non è il nome Gesù in se stesso, ma il fatto che
questo nome è dato dall'angelo, cioè da Dio. È al Padre che
compete l'imposizione del nome, e questa funzione è qui assunta
da Dio.
Si può quindi affermare che egli sarà grande e figlio dell'Altissimo. Ma non
anticipiamo quanto si dirà nel versetto 35. Qui la linea sembra piuttosto
messianica, e quanto si annuncia del bambino è un esplicito richiamo alla
promessa rivolta un giorno a Davide: «Il tuo trono sarà stabile per sempre».
Qui si dice: «Il Signore Dio (è Dio in azione) gli darà il trono di Davide suo
padre e regnerà per sempre sulla discendenza di Giacobbe e il suo regno non
avrà fine». Una conclusione si impone con chiarezza:
il Figlio di Maria è il Messia; Maria è la Madre del Messia.

Giuseppe discendente di Davide





Il termine Davide, però, ci rimanda a
Giuseppe, chiamato discendente di Davide
(1,27), il solo che può umanamente
trasmettere al Figlio di Maria i diritti
messianici.
Qui rinasce la tensione vergine-sposata.
Il termine vergine rimanda alle profezie, la
parola sposata alla concreta situazione in cui
si trova Maria. Essa percepisce tale tensione.
Non vuole sottrarsi al compito che le viene
affidato da Dio, chiede solo luce sulla
situazione in cui si trova.
Per questo chiede: «In che modo deve
avvenire questo dal momento che sono
ancora vergine?».
È l'essere «vergine» o «sposata» che deve
prevalere? La risposta è nel secondo
annuncio.
Santo, Figlio di Dio

Il versetto 35 è il vero culmine di questo racconto. Le
prime frasi annunciano l'agire divino:
«Lo Spirito Santo scenderà su di te e la
potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra».

Non c'è da discutere tanto, come alcuni fanno, sul
termine Spirito Santo, senza articolo nell'originale,
spiegandolo con l'Antico Testamento come semplice
potenza divina.
Siamo nel Nuovo Testamento e gli autori sacri, Luca in
particolare, non possono non pensare alla terza
persona della SS.Trinità, tanto più che anche nel
racconto di Pentecoste Luca usa l'espressione Spirito
Santo senza articolo (At 2,4):
e lì è chiaro che si tratta del dono promesso alla Chiesa
(Lc 24,49; At 1,5.8; Gv 16,6-11.13).


Lo Spirito Santo
Ebbene, lo Spirito Santo che è la potenza
dell'Altissimo agirà in Maria, escludendo ogni
intervento dell'uomo. Il testo lo esprime in
modo immaginoso e assai significativo:
 ti coprirà con la sua ombra.
 L'immagine è nota ai lettori dell'Antico
Testamento. In Es 40,35 si legge: La nube
coprì con la sua ombra il tabernacolo e la gloria
del Signore riempì la dimora.
 La gloria del Signore indica la presenza di
Dio nel tabernacolo, mentre la nube ne
indica la trascendenza. I due concetti
appaiono anche nel testo di Luca: «La
potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua
ombra; perciò colui che nascerà santo, sarà
chiamato Figlio di Dio».

Nulla è impossibile a Dio

Il messaggio dell'angelo a Maria contiene allora
non soltanto l'annuncio della concezione verginale,
ma anche quello della nascita verginale di Gesù».
Ora Maria sa a che cosa Dio la chiama. Ora tocca
a lei rispondere.
 Nell'attesa l'angelo le offre un segno non
richiesto: le parla di Elisabetta, e conclude con una
frase che implica anche Maria:
 «Nulla è impossibile a Dio».
 Fu pronunciata una volta quando si trattava di
rendere fecondo un grembo sterile (Sara -Gn
18,14), ora viene pronunciata quando Dio fa ben
di più: Egli fa sì che una donna rimanga vergine,
pur divenendo Madre. Maria crede a quanto le è
stato detto e nella sua risposta esprime la sua
gioiosa fede.

Si compia e il Verbo si fece Carne
Non è un fiat che dice rassegnazione o sottomissione
a qualcosa di grave e doloroso.
 Ma se fissiamo lo sguardo su Maria possiamo capire
che in lei c'è un desiderio gioioso di collaborare a ciò
che Dio vuole da lei: è la gioia dell'abbandono totale
al volere divino.
 Il racconto dell' Annunciazione è iniziato con un
rallegrati;, e tutto il resto è permeato dalla gioia.
Ebbene, tutto si conclude con un gioioso si compia,
con un'adesione totale alla parola divina: «Si compia
in me secondo la tua parola».


E Maria si aprì gioiosamente al volere di Dio; da quel
momento il Verbo, Colui che è la Parola, assunse in
Maria il suo essere umano. Per Maria ha così inizio
quella missione che la porterà sul calvario a una
maternità universale.
LA VITA: La Parola mi interpella

Quanto è vivo in me l'atteggiamento di fede,
che mi porta a leggere eventi e situazioni
con uno sguardo diverso, avendo nel cuore
la domanda: "cosa mi chiede Dio in questa
situazione che vivo"?

Nella mia giornata ho tempi nei quali esco
dalle mie occupazioni, dal mio fare, e mi
fermo in atteggiamento di silenzio e di
ascolto, oppure ho sempre troppo da fare,
sono sempre agitato, vado sempre di fretta?

Quanto mi fido di Dio e accetto di
camminare con Lui, piuttosto che capire
sempre tutto e subito?
Preghiamo
con Papa
Francesco
Maria, donna dell'ascolto,
rendi aperti i nostri orecchi;
fa' che sappiamo ascoltare la
Parola del tuo Figlio Gesù
tra le mille parole di questo mondo;
fa' che sappiamo ascoltare la realtà
in cui viviamo,
ogni persona che incontriamo,
specialmente quella che è povera,
bisognosa, in difficoltà.
Maria, donna della decisione,
illumina la nostra mente e il nostro
cuore,perché sappiamo obbedire
alla Parola del tuo Figlio Gesù,
senza tentennamenti;
donaci il coraggio della decisione, di
non lasciarci trascinare
perché altri orientino la nostra vita.
Maria, donna dell'azione,
fa' che le nostre mani e i nostri piedi
si muovano "in fretta" verso gli altri,
per portare la carità e l'amore del tuo
Figlio Gesù, per portare, come te, nel
mondo la luce del Vangelo.
Amen
Papa Francesco
Prossimo Appuntamento
Venerdì 8 novembre
Ore 21.00
Chiesa S. Sebastiano
“Maria donna
dell’Annuncio”
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