Capitolo 2
Misurazione del sistema
macroeconomico
R.Capolupo-Appunti
macroeconomia 2
Calcolo del tasso di cambio complessivo

Per calcolare il tasso di cambio di
una valuta rispetto a tutte le altre
(e non il semplice tasso di cambio
bilaterale che si trova sui giornali)
si calcola il tasso di cambio
complessivo (effettivo) della
valuta del paese rispetto a tutte le
valute dei paesi con cui si
effettuano scambi. Si sceglie un
anno base, supponiamo che questo
sia il 2000, l’indice sarà

.
numeroindice 

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 tasso di cambio anno corrente
 
tasso di cambio nel 2000
tutti i paesi

  quota del commercio nel 2000

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Indici del mercato azionario




Si è già detto che il calcolo degli indici del mercato azionario
vengono effettuati da agenzie di informazione
Anche se non dobbiamo calcolare un indice del mercato azionario
ci può venir chiesto di calcolare il valore reale di una attività
finanziaria o di un indice del mercato azionario. Questa operazione
come è noto viene effettuata correggendo per l’inflazione ossia
prendendo il valore pubblicato dai giornali e dividendo per il
deflatore del PIL o dell’IPCI
Il rendimento di una obbligazione è dato dal tasso di interesse
reale ed è ottenuto dal rapporto.
:
ren dim ento
r
prezzo dell' obbligazione
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Rendimento di una azione

Il tasso di rendimento di
un’azione è invece dato da:
E


P
S
s
Dove ES rappresenta l’utile
societario per azione e PS
rappresenta il prezzo dell’azione.
Cosa scelgono gli agenti azioni o
obbligazioni? Affermare che
sceglieranno azioni se ES/ PS> r
non è corretto. Le azioni sono
titoli rischiosi e quindi dovrà
essere:

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E
P
S
S
 r 
S
Condizione di equilibrio

Poiché gli agenti detengono sia azioni che obbligazioni
dovrà essere:.
ES
PS

 r 
S
Da cui si ottiene che l’equazione per valutare il prezzo di
un’azione è
P
S
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ES

(r  
S
)
Utile contabile e utile permanente(o effettivo)





Si ricordi che l’utile contabile riportato dalla stampa finanziaria che
denotiamo con Ea non è pari a ES della nostra formula di
valutazione del prezzo del rendimento di un’azione. Gli investitori
non sono interessati a quanto i contabili dell’impresa dichiarano o
hanno calcolato ma alla media degli utili futuri attesi, ossia sono
interessati all’utile permanente ES. Pertanto il valore reale del
mercato azionario deve riassumere in un unico indice le seguenti
informazioni:
Livello corrente degli utili o profitti
Le aspettative degli investitori finanziari sulla profittabilità
futura dell’impresa rispetto a quella corrente
Il costo corrente del capitale (denotato da r , se r è basso
vuol dire che il capitale è poco costoso e viceversa)
Gli atteggiamenti verso il rischio (se S è alto gli agenti
sono avversi al rischio e viceversa quando S è alto )
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La legge di Okun

esprime è la relazione tra variazione percentuale del PIL
reale e variazione percentuale del tasso di disoccupazione.
Variazione
% PIL
Variazione % u
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Formulazione della relazione empirica

Esistono diverse formulazioni della legge di Okun ovvero della relazione
empirica stimata dall’economista A Okun. Ma in qualsiasi modo si legga le
implicazioni sono sempre le stesse. E’ noto che un aumento della
disoccupazione riduca il Pil reale. Ma di quanto lo riduce ? Il parametro
stimato da Okun, che tuttavia non rimane immutato nel corso del tempo
né è lo stesso per i diversi paesi è:
%PIL reale  3%  2,5  %u

Il 3% indica il tasso di crescita tendenziale o di lungo periodo determinato
dal tasso di crescita della popolazione e dal progresso tecnico , mentre il
2,5% è il parametro stimato da Okun per gli USA. La relazione ci dice che
se la disoccupazione è costante (variazione % u=0) l’economia cresce al
tasso del 3%. Tuttavia se la disoccupazione cresce il tasso di crescita del
PIL diminuirà di 2,5 x la variazione della disoccupazione
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esempio




Supponiamo che il tasso di disoccupazione cresca
dall’8 al 9%. Di quanto si ridurrà il tasso di
crescita del PIL reale?
 PIL reale= 3 - 2,5 x (10-8 )= -2%
Se la disoccupazione cresce di 2 punti percentuali, il PIL
reale diminuisce del 2%.
In maniera ancora più intuitiva si può affermare che un
aumento della disoccupazione di 1 punto percentuale riduce
il PIl reale di 2,5 punti. Sembra che la stima di Okun si
adatti molto bene ai dati.
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u  u N   ( g y  g y* )
Se si conosce cosa accade al tasso di crescita
del PIl reale ?

Si può inferire cosa accade al tasso di disoccupazione se
sappiamo il tasso di crescita del PIl tendenziale e effettivo.
La legge di Okun infatti si può anche esprimere come:

u- uN = - (gy - gy *)

Occorre sottolineare che questa relazione vale solamente in media
Ovvero, le variazioni percentuali del PIL possono essere superiori
o inferiori e per ciascun paese è possibile stimare una relazione di
Okun
dove sul lato sinistro abbiamo le deviazioni della disoccupazione dal
suo livello di equilibrio () e sul lato destro le deviazioni del tasso di
crescita del reddito effettivo dal tasso di crescita tendenziale o di
lungo periodo. ()
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Mutamenti nel valore del parametro nella legge di
OKUN (fig.2.8, DeLong)





anni 60 e fino al 1974 a una diminuzione di 1 punto
percentuale di u era associata un ↑ di 2,5 del PIL reale
in un anno
Dal 1972 il tasso di crescita del PIl che
manteneva costante la disoccupazione era pari a
circa il 4% all’anno.
Tra il 1974 e il 1995 il tasso di disoccupazione fu
costante quando la crescita del pIl era intorno al
2,8
Dal 1995 sta riemergendo la vecchia relazione
degli anni 60
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Lezione 2