ARTE, VINI E CERAMICHE. Escursione a Bevagna, Montefalco,Gualdo Cattaneo, Cannara, Bettona, Deruta e Torgiano. Pag 1 pag. 2 CONSIGLI PRATICI Questa escursione vi permetterà di trascorrere un’intera giornata tra le verdi colline umbre tra gustosi sapori e artistiche tradizioni. Partendo dall’agriturismo tutte le località possono essere raggiunte in macchina in circa 45 minuti. Bevagna e Montefalco e Gualdo Cattaneo sono raggiungibili percorrendo la SS75 (in ingresso a Santa Maria degli Angeli) direzione Foligno uscendo a Foligno Nord e proseguendo sempre dritti per la strada Paciana che vi condurrà a Bevagna. I Comuni i di Cannara, Bettona, Torgiano e Deruta sono collegate a Bevagna dalla provinciale (Via Perugia). Torgiano e Deruta sono altresì raggiungibili dalla SS75 (direzione Roma) alle rispettive uscite di Torgiano e Deruta. Per questa escursione non sono necessarie particolari attrezzature. Naturalmente Montefalco e Torgiano sono rinomate per i vini, che possono essere acquistati direttamente nelle cantine. Bevagna è nella stessa zona di produzione del Sagrantino ma è una zona molto vocata per l’olio extravergine di oliva, come anche Bettona. Deruta è un centro tradizionalmente d’eccellenza per la produzione delle ceramiche e delle maioliche. Si possono trovare tantissime varietà di articoli dai complementi di arredo alle stoviglie e arredo giardino. In ogni via di Deruta sono presenti negozi di ceramiche; il nostro consiglio è di fare acquisti in Via Tiberina (Deruta bassa) e lungo la superstrada (zona industriale) dove si può trovare un assortimento più elevato e prezzi un po’ più convenienti. Dove mangiare : OSTERIA DEL PODESTA': C. Giacomo Metteotti 67 - 06031 - Bevagna 0742 369518 IL CAPRICCIO: V. Amedeo Di Savoia - 06033 - Cannara (PG) 0742 720406 Il CASTELLANO: Corso Mameli 34 - 06036 - Montefalco (PG) - 0742 - 379000 ANTICO FRANTOIO BRIZI: Via G. Verdi - 06036 - Montefalco (PG) - 0742 379165 OSTERIA DELL'OCA: Corso Marconi 3 - 06084 - Bettona (PG) - 075 9885019 FONTANINA: V. Solitaria 14/A/1 - 06053 - Deruta (PG) - 075 9724033 I TEMPI ANTICHI : C. Vittorio Emanuele 72 - 06089 - Torgiano (PG) 075 9880858 LE CASACCE: Loc. Miralduolo - 06089 - Torgiano (PG) 075 9889041 LE TRE VASELLE: V. Garibaldi 48 - 06089 - Torgiano (PG) 075 9880447 LA CASELLA: Via Collazzone - San Terenziano - 06035 - Gualdo Cattaneo (PG) 0742 - 98989 IL FARO: Loc. S. Terenziano 4 - 06035 - Gualdo Cattaneo (PG) 0742 98186 IL MOLINO: V. Delle Rimembranze 5 - 06035 - Gualdo Cattaneo (PG) - 0742 91940 Pag. 3 Pag. 3 pag. 3 L'antica cittadina di origini romane di BEVAGNA è collocata al margine occidentale della piana di Foligno, ai piedi del gruppo collinare dove sorge Montefalco, presso l' ansa del fiume Timia. L'aspetto odierno è sicuramente il frutto dello sviluppo medioevale, infatti benchè i Romani avessero impostato l' antica Menania in modo tale che la via Flaminia fosse il decumano della cittadina, oggi il baricentro urbano è posto pi a sud. Sono assolutamente da non perdere in Piazza Silvestri il palazzo gotico dei Consoli, posto singolarmente in obliquo rispetto agli assi viari e le chiese di San Silvestro (1195 d. C.) e di San Michele Arcangelo; la fontana che completa la scenografia di questo eccezionale spazio pubblico è invece un rifacimento di epoca ottocentesca. Ancora oggi sono ben conservate le porte medioevali della cittadina, anche in seguito ad interventi ricostruttivi come quello del 1797 su Porta San Venanzo e lunghi tratti dell' antica cerchia di mura. Non mancano, inoltre, testimonianze delle origini pi antiche di Bevagna: i resti di un tempio del II secolo d.C. sul quale fu successivamente eretta la chiesa medioevale della Madonna della Neve, il teatro romano (II secolo d.C.) che rimane a far da fondamenta ad un isolato circolare lungo il corso dell'antica Flaminia e i notevoli resti di mosaici appartenenti forse ad un edificio termale che rappresentano animali marini. Fra le pi importanti manifestazioni che sono organizzate nella città merita senza dubbio una nota particolare la rievocazione storica del Mercato delle Gaite. Montefalco, posto in una posizione dominante sulle valli del Topino e del Clitunno, offre la vista di un ampio panorama delle terre umbre. Gli edifici più importanti da visitare all'interno delle antiche mura di Montefalco sono senz'altro il palazzo comunale di origine duecentesca come la chiesa di Sant'Agostino, la chiesa romanica di San Bartolomeo con la vicina Porta di Federico II del 1244 e la chiesa di Santa Chiara al cui interno troviamo dipinti di scuola umbra. In nessun caso si dovrà però dimenticare di visitare la chiesa trecentesca di San Francesco, che oggi ospita la Pinacoteca; infatti, al suo interno potremo trovare tanto dipinti di grande livello come un Presepio del Perugino, quanto lo straordinario ciclo di affreschi delle "Storie di San Francesco di Benozzo Gozzoli. Poco lontani dal centro abitato, sorgono la chiesa cinquecentesca di Sant'Illuminata e quella quattrocentesca di San Fortunato che ospita nella lunetta del portale e nell'altare di destra ancora opere di Benozzo Gozzoli. Fra i più importanti prodotti tipici del paese va assolutamente ricordato il vino Sagrantino. LE CANTINE DI MONTEFALCO E’ possibile visitare direttamente le cantine Prenotare degustazioni e acquistare direttamente Il SAGRANTINO DI MONTEFALCO Antonelli S. Marco Arnaldo Caprai Fattoria Le Mura Saracene Fongoli Madonna Alta Napolini Mario Podere Perticaia Ruggeri Giuliano Scacciadiavoli Tabarrini Tenuta Alzatura Tenuta Rocca di Fabbri Terre de' Trinci Tiburzi Gustavo Pag. 4 L'antico e forte castello di GUALDO CATTANEO sorge ai margini nord - ovest del territorio che subiva l'influenza politica di Spoleto e per questo fu a lungo conteso fra Foligno Spoleto.Dallo studio toponomastico poichè il nome di Gualdo deriva da "wald": selva, si intuisce la ricchezza di foreste che circondano questo territorio. Sulla piazza principale si erge una poderosa torre cilindrica fatta costruire nel 1494; la chiesa parrocchiale mostra una facciata adorna di rilievi raffiguranti l'Agnello mistico con i simboli dei quattro evangelisti e all' interno una bella cripta duecentesca. La chiesa di San Agostino conserva un' interessante porta ogivale sulla sinistra dell' ingresso e all' interno alcuni dipinti significati del XIV e XV secolo. COME ARRIVARE: Da Montefalco proseguire per Bastardo e seguire le indicazioni lungo la strada; Interessante la frazione di Castel Ritaldi, situata tra Montefalco e Gualdo Cattaneo Le prime notizie del centro abitato di CANNARA indicherebbero circa nel I secolo a.C. la probabile data di fondazione della cittadina, tuttavia si è più inclini a credere che l'accampamento che i Romani chiamavano "Castrum Canarii", abbia visto sorgere il borgo solo dopo le invasioni barbariche in Italia. L'analisi toponomastica ci ricorda che, ai tempi in cui Valerio Ranieri costruì qui il castello, la zona era caratterizzata da pozze e acquitrini sui quali crescevano in abbondanza le canne. Contesa fra la fine del XIII secolo e la metà del XIV fra Guelfi e Ghibellini, fu sottomessa prima dal Ducato di Spoleto e, dopo che intorno alla fine del 1400 era stata la roccaforte dei soldati Bretoni, dallo Stato Pontificio. COME ARRIVARE: Tornati a Bevagna seguire le indicazioni lungo la provinciale. Uscita Cannara SS75 La cittadina di BETTONA può vantare antichissime origini etrusche, tanto è vero che la sua fondazione viene datata fra l' VIII e il VII secolo a.C. Troppo piccola per scegliere una politica indipendente, il suo destino già avviato i cantieri per la realizzazione della rocca di Spoleto. Da allora la storia di questo antico borgo rimane legata alle sorti dello Stato Pontificio fino all' esistenza di quest' ultimo. Da vedere la chiesa di S. Maria Maggiore, la piccola raccolta d' arte nel palazzo del podestà e i resti delle mura etrusche e medioevali. Interessante la pinacoteca Comunale con testimonianze del Perugino. Lungo la strada che da Bettona conduce a Torgiano si può Vedere una tomba etrusca. Le origini di DERUTA rimangono in parte oscure. Certo è però il suo antico legame con Perugia, di cui è sempre stata un valido baluardo a Sud, verso Todi, ruolo del quale è tuttora testimonianza il suo aspetto di castello fortificato. Nel XIII secolo Deruta ha un proprio statuto, seguito, nel 1465, da un nuovo documento in volgare che prevede la presenza nel castello, oltre che di un podestà inviato da Perugia, di quattro "boni omini", eletti tra gli abitanti. Nella seconda metà del 1400 gli abitanti della cittadina vengono sterminati dalle pestilenze, tanto da comportare una riduzione della cinta muraria. Inoltre, durante la Guerra del Sale (1540), Deruta, che si era schierata contro il Papa, subì saccheggi e devastazioni. L'assoggettamento di Perugia alla Chiesa portò anche alla cittadina un lungo periodo di pace, durante il quale si ebbe nella cittadina il massimo sviluppo della lavorazione della maiolica artistica, attività che, nel corso dei secoli, ha fatto conoscere Deruta nel mondo. Accedendo al centro storico di Deruta dalla Porta di S. Michele Arcangelo, sono subito visibili testimonianze di antiche fornaci. Sulla piazzetta Biordo Michelotti si affacciano le sobrie linee romanico-gotiche della chiesa di S. Arcangelo. Di fronte è situata la Fontana, a pianta poligonale, realizzata dai quinqueviri del Comune nel 1848. .Subito dopo di apre Piazza dei Consoli, dove si trova il Palazzetto Municipale del 1300, nell'atrio del quale sono raccolti reperti archeologici, neolitici ed etruschi. Il palazzo ospita, inoltre, la Pinacoteca e il Museo della Ceramica. Nella prima si trova un'importante raccolta di dipinti provenienti dalle chiese di S. Francesco, di S. Antonio, dei Defunti di Ripabianca e dall'ospedale di S. Giacomo, e una parte della ricca collezione di Lione Pascoli. Si possono ammirare, tra gli altri, dipinti dell'Alunno, del Baciccio, dello Stendardo, dell'Amorosi, di Fiorenzo di Lorenzo e un Guido Reni. Nel secondo si possono ammirare magnifiche opere in ceramica di epoca compresa tra il periodo arcaico e i nosti giorni.Di fronte al Palazzo Municipale è la chiesa di S. Francesco, in stile gotico, dall'interessante interno. Attiguo alla chiesa si trova l'ex convento francescano con un antico chiostro. In fondo alla stretta via Mastro Giorgio sorge la chiesa di S. Antonio, che conserva significativi affreschi di Bartolomeo e Gian Battista Caporali. All'altezza di piazza Cavour si trova la piccola chiesa della Madonna del Divino Amore, oggi nota col nome di Madonna della Cerasa. Lungo la via Tiberina si incontra la piccola chiesa della Madonna delle Piagge del 1601, la cui facciata è ornata da una bella maiolica. Nei pressi di questa chiesetta è visitabile un interessante Museo di maioliche. Pag. 5 TORGIANO conserva un tipico aspetto medievale e resti di mura antiche. Di notevole interesse è il Museo del vino, una raccolta assai pregevole di documentazioni storiografiche riguardanti vari settori: la tecnica della viticultura e della vinificazione, una documentazione artistica, folkloristica e bibliografica sullo stesso argomento. Accoglie inoltre una pregevolissima collezione di maioliche del '600 e '700. Il borgo fortificato nasce tra la media valle del Tevere e la Valle Umbra. La coltura della vite è antica, documentata da reperti archeologici e da un tratto del 1300. La zona è agricola con colture varie, frequenti insediamenti artigianali, soprattutto ceramica d'arte. Il museo del vino è il più qualificato d'Italia, con raccolte di strumenti tecnici, stampe di varie epoche, artigianato specializzato, documenti del folclore. Voluto e realizzato da Giorgio Lungarotti con la moglie Maria Grazia, il Museo del Vino è stato aperto al pubblico nel 1974 ed è oggi gestito dalla Fondazione Lungarotti. Ha sede a Torgiano, nella pars agricola del monumentale palazzo Graziani-Baglioni, dimora estiva gentilizia del XVII secolo. Il percorso museale, sviluppato lungo venti sale, propone oltre 2800 manufatti, esposti secondo criteri museografici moderni e di grande rigore scientifico. Reperti archeologici (brocche cicladiche e vasi hittiti; ceramiche greche, etrusche e romane; vetri e bronzi), attrezzi e corredi tecnici per la viticoltura e la vinificazione, contenitori vinari in ceramica di età medioevale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo, edizioni colte di testi su viticoltura ed enologia, manufatti di arte orafa, tessuti ed altre testimonianze di "arti minori" documentano l'importanza del vino nell'immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato nel corso dei millenni il bacino del Mediterraneo e l'Europa continentale. A partire dal mondo antico, vite, uva e vino, elementi portanti nella economia agricola di quei popoli, hanno alternato a valenze puramente economiche usi e significati religiosi e profani. Dai tempi più remoti fino ad oggi, il loro ricorrere nelle arti e nei mestieri è costante, sia come spunto iconografico, sia a scopo produttivo. Le singole raccolte presenti al museo propongono il tema vitivinicolo e bacchico come filo conduttore per la lettura delle vicende storiche delle quali i singoli oggetti divengono espressione. Nella sezione archeologica, rivestono particolare interesse la kylix con iscrizione firmata da Phrinos, esponente del Gruppo dei Piccoli Maestri, bell'esempio di ceramica attica, databile VI secolo a.C. e l'elegante askós bronzeo di area vesuviana, risalente al I secolo d.C.. La collezione di ceramiche valorizza una delle attività che maggiormente hanno caratterizzato la cultura artistica umbra; tra le numerose opere, tutte rappresentative di scuole e tecniche, degna di nota è la grande hydria del XIV secolo con centauro leontiforme e sirena e la fiasca da parata urbinate, proveniente dalla bottega di Orazio Fontana, che presenta nell'ornato una esemplare "composizione" di soggetti tratti da Raffaello e Giulio Romano. Nella vetrina dei piatti rinascimentali istoriati, risalta L'infanzia di Bacco di Mastro Giorgio Andreoli. Tratto da incisione di Marcantonio Raimondi su idea di Raffaello, presenta colori particolarmente vivi, con iridescenze di grande suggestione, risultato della laboriosa tecnica del lustro. Nella sezione vinomedicina, vasi da farmacia – di tipologie e centri produttivi differenti - sono affiancati ad edizioni d'epoca di testi medici. Il percorso ceramico si conclude con una collezione di opere moderne, tra cui il Dionysos Eydendros di Joe Tylson e La Baccante firmata da Nino Caruso. La collezione di incisioni offre numerosi motivi di interesse: si apre con un Baccanale di Andrea Mantegna (XV secolo) e mostra lo svolgersi del tema dionisiaco lungo i secoli e la fortuna dell'allegoria della vite nella cristianità presso gli incisori più rappresentativi del manierismo. A documentare le tecniche di vinificazione, sopra tutti l'imponente torchio eugubino a trave, della tipologia detta "di Catone", per la descrizione fattane dall'agronomo romano tra il II e il I secolo a.C. Orario apertura: Aperto tutti i giorni dell'anno (chiuso il 25 dicembre) Estate: 9-13;15-19 Inverno: 9-13;15-18 Ingresso a pagamento. Per ulteriori informazioni contattare: e-mail: [email protected] COME ARRIVARE: Uscita Torgiano SS75 Da Bettona Seguire indicazioni lungo la provinciale