Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) www.sinseb.it Newsletter Febbraio 2012 Anno I° - Numero 1 Editoriale Cari Soci, Responsabile Nicola Sponsiello Comitato Scientifico Fabrizio Angelini Fulvio Marzatico Massimo Negro Nicola Sponsiello Tim Ziegenfuss Comitato di Redazione Stefano Beschi Alessandro Bonuccelli Massimo Negro Styven Tamburo Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) Presidente Nazionale Fabrizio Angelini Vice Presidente Fulvio Marzatico Presidente Onorario Tim Ziegenfuss Segretario Nazionale Carmine Orlandi Consiglieri Luca Gatteschi Fulvio Massini Nicola Sponsiello Sede Sociale Istituto di Ricerche Cliniche Ecomedica via cherubini 2 – Empoli (Fi) Tel. 0571.700391 – FAX 0571.993415 [email protected] www.sinseb.it con questa prima newsletter iniziamo il nostro 2012 . Dopo circa due anni dalla nascita di SINSeB possiamo dirci più che soddisfatti del piccolo pezzo di strada percorso insieme . La nostra Mission, lo sapete, è quella di diffondere in Italia come già avviene da anni in Europa, in Usa ed in Australia una cultura della Nutrizione e della Supplementazione dello Sport basata sui dati della letteratura scientifica, scevra da ogni logica commerciale, priva di dogmi e di preconcetti Purtroppo la ricerca dell’alimento e dell’integratore magici che farebbero vincere una gara, la piaga del doping alimentano chi sostiene che “supplementare” un atleta significa alterarne le proprie capacità fisiche e dunque la performance…ecco noi la pensiamo (possiamo???) in un altro modo vale a dire secondo noi nutrire bene ed “eventualmente” supplementare un atleta significa proteggere innanzitutto il suo stato di salute e poi metterlo nelle condizioni migliori per svolgere al meglio la propria attività sportiva che in alcuni casi è anche un lavoro. SINSeB come abbiamo sempre detto è una Società Scientifica aperta al confronto non è una Società di “nicchia” come qualcuno ama definirci , non vogliamo stare in trincea anzi ben vengano i confronti nei Corsi nei Congressi con chi non la pensa esattamente come Noi , ma non possiamo né vogliamo “genufletterci” solo per trovare dei consensi a destra e a manca, il consenso lo cerchiamo con chi opera sul campo, con chi fa sport non con chi per partito preso o per logiche di potere , commerciali , di associazioni o ordini professionali porta avanti un discorso ottuso o di parte. Con la collaborazione con Akesios Group SINSeB ha patrocinato e sosterrà sempre di più la I° Scuola di Nutrizione ed Integrazione dello Sport in Italia SaNIS che vede nel nostro Vice Presidente Fulvio Marzatico il Direttore Scientifico e che dopo le prime tre sedi (Pavia, Parma e Rimini) nel 2012 si estenderà anche al Centro Sud ed in Veneto. I rapporti ormai consolidati da anni con l’ International Society of Sport Nutrition il cui Past Presidente Tim Ziegenfuss è anche nostro Presidente Onorario garantiscono una indiscutibile credibilità internazionale testimoniata dalla presenza di tre membri del CDA SINSeB nello Scientific Advisory Board ISSN, inoltre già in questi primi due anni SINSeB ha prodotto con i suoi membri lavori scientifici apprezzati in sessioni internazionali in USA e in Inghilterra, inoltre SINSeB ha collaborato ufficialmente con la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale con una serie di articoli monografici sulla Rivista Nazionale FIMMG . La cosa che però più ci interessa e che è il vero “target” di questa newsletter è il contatto con Voi Soci che avete creduto in SINSeB sin dall’inizio , poiché ci siamo sempre posti ci poniamo e ci porremo sempre verso di Voi con il messaggio che ci ha sempre contraddistinto vale a dire “La Scienza tradotta in Pratica…..” per cui ogni vostro suggerimento sarà ben accetto per migliorare ed ampliare questa nuova risorsa SINSeB poiché questo vuole essere solamente lo start up di un percorso . In questo numero troverete un position statement SINSeB sull’idratazioe nello sport, un abstract commentato della letteratura, un articolo su utilità e limiti dell’esercizio di forza e supplementazione con creatina negli adolescenti , la presentazione degli scopi di SaNIS, un articolo sulla preparazione alla mezza maratona e le news sui convegni SINSeB nel 2012, . Vi ricordiamo che per volere del CDA l’iscrizione a SINSeB è gratuita ma essa da diritto a ricevere con regolarità la newsletter, a avere sconti ai Convegni SINSeB e presto ad usufruire della possibilità di acquistare a prezzi agevolati materiale hardware e software per le vostre attività tramite convenzioni SINSeB con le Aziende. Permettetemi di ringraziare ora chi ha voluto e in gran parte redatto il primo numero vale dire Nicola Sponsiello grande appassionato di Sport e Atleta Vero ma anche Medico e Studioso rigoroso e Stefano Beschi uno dei nostri giovani più validi per l’indispensabile contributo all’impaginazione e per l’oscuro ma indispensabile lavoro che sta portando avanti con me da mesi con un umiltà e tenacia da sportivo vero. Vi aspettiamo agli Eventi SINSeB a Parma, Milano e Firenze rispettivamente nel Maggio, Giugno e Ottobre 2012 . Sperando che ci seguiate sempre con lo stesso entusiasmo di adesso vi Abbraccio Sportivamente . Fabrizio Angelini 1 Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) www.sinseb.it L’Idratazione nello Sport POSITION STATEMENT SINSeB La conservazione del corretto stato di idratazione e del patrimonio ionico è un aspetto decisivo della strategia nutrizionale nello sport (1). Durante la pratica motoria che non sia un singolo esercizio di forza, si deve bere, senza alcuna eccezione, considerato anche che è assai frequente il riscontro di disidratazione già prima di iniziare lo sport (2). Idratarsi consente nello specifico di mantenere un’omeostasi fisiologica, una corretta temperatura e di difendere le riserve saline. Per contro non bere determina l’aumento di rischio di traumi (3-4) e il calo della prestazione. Esiste un rischio di eccedenza, il principio di precedere il senso di sete ha portato ad episodi di iperidratazione (iponatriemia), va attentamente evitato (11). Gli ioni hanno ruoli sia diretti che da comprimari in moltissime attività biochimiche direttamente connesse con l’esercizio fisico, la loro presenza nei fluidi assunti è determinante nel loro stesso assorbimento, impossibile però dare linee guida sulle quantità per le diverse perdite che avvengono in relazione a variabili ambientali, individuali (genetiche) e legate allo stato di allenamento (5). La scelta del fluido da bere deve essere motivata da caratteristiche precise che rispondono prevalentemente a 4 criteri: l’effettiva potenzialità idratante, la velocità di assorbimento, il contenuto di glucidi e la gradevolezza. L’osmolarità della bevanda prescelta è importante secondo le reali possibilità di bere che si prevedono durante esercizio: ipotonica se non si può bere con regolarità, isotonica viceversa (6). A determinare questo parametro partecipa anche la quota di glucidi presenti che hanno un doppio ruolo: quello di favorire l’assorbimento dei fluidi ed energetico; gli zuccheri ideali sono quelli semplici (7-8). In relazione a ciò diventa Biblografia Essenziale 1) 2) 3) 4) 5) Coyle, E.F. (2004) Fluid and fuel intake during exercise. J. Sports Sci. 22:39-55. Shirrefs S. et al. (2005) The Sweating response of elite professional soccer players to training in the heat. Int J Sports Med. 26: 90-95 Benda, C. (1989). Outwitting muscle cramps – is it possible? Physician Sportsmed. 17: 173-178. Levin, S. (1993). Investigating the cause of muscle cramps. Physician Sportsmed. 21: 111-113 Sawka,M.N. et al (1998). Hydration effects on temperature regulation. Int. J. Sports Med. 19: S108-S110. molto difficile preparare da sé una bevanda così composita, facile sbagliarne le proporzioni. Importante anche il sapore della bevanda: per quanto motivati, gli atleti bevono meno se il fluido disponibile non è loro gradito (9), le differenze soggettive in questo campo sono ovviamente rilevanti. Se si prevede di svolgere uno sport per qualche decina di minuti o più, il fluido prescelto andrà assunto certamente: prima, come preidratazione e durante, come sostegno, se ciò ha consentito un discreto sostegno la reidratazione (dopo sport) potrà avere una modesta importanza. Diversamente, quanto assunto dopo esercizio, dovrà assolutamente essere ricchissimo di ioni, a questo scopo contribuirà il pasto che si deve consumare dopo esercizio. Anche sulla quantità di acqua (a prescindere dai soluti) la pianificazione è difficilissima, sono troppe le variabili presenti, l’orientamento è comunque quello di difendere l’idratazione in modo da non avere cali di peso oltre il 2% (10). Vi è condivisione, tra gli esperti del settore, nel ritenere insufficiente limitarsi a rispondere allo stimolo della sete, la soluzione delle piccole ma costanti prese di fluidi adeguati, è la più accreditata, dando come riferimento la variazione del peso corporeo tra prima e dopo l’esercizio (12). In sintesi: 1) 2) 3) se l’esercizio supera i 40 minuti si devono assumere fluidi, utile la preidratazione i fluidi più indicati contengono elettroliti (sodio, potassio, magnesio) e monosaccaridi (glucosio e fruttosio) in modo da renderli isotonici col plasma la dose dovrebbe essere tale da garantire riduzioni di peso contenute (a fine esercizio), ovvero meno del 2%. 6) Maughan R. (2006) Guidelines for replacing fluid and CHO durind exercise. In: Clinical Sport Nutrition -McGraw Hill7) Sport Dietitian Australia ‘98 8) Meyer F. “Drink composition and the electrolyte balance of children exercising in the heat”. Med Sci Sport Exerc 27, 882-887, 1995 9) Noakes T. (2003) Fluid replacement during marathon running. Clin J Sport Med 13:309-318 10) National Athletic Training Association(2000) - American College of Sports Medicine (2000) 11) Noakes DT. 2010. Is drinking to thirst optimum ?Ann Nutr Metab 57 (suppl 2):9-17 12) ACSM Nutrition and atletic performance. Joint Position Statement 2009 2 Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) www.sinseb.it Nutrition Knowledge in Athletes: A Systematic Review Heaney S. O’Connor H. Michael S. Gifford J. Naughton G. Int J Sport Nutr and Exerc Metab. 21, 248-261; 2011 Nicola Sponsiello Gli autori di questa revisione, pubblicata a giugno 2011, hanno analizzato tutti gli articoli relativi alla consapevolezza degli atleti circa la nutrizione fino al marzo del ’10. Hanno trovato 323 articoli, di cui solo 34 utilizzabili statisticamente, interessante notare che alcuni di questi articoli erano fatti su pochi soggetti (meno di 30). L’intento degli studiosi era quello da capire meglio possibile qual è il grado di informazione degli atleti su questi argomenti, sia per dare una dimensione all’attenzione che essi danno a questi aspetti, sia per ottimizzare i diversi messaggi educativi o correttivi loro destinati. Sono stati esclusi solo gli studi fatti su preadolescenti, e solo in qualche caso sono stati inseriti dati su praticanti sport non-agonisti. Il grosso lavoro dei ricercatori australiani è stato soprattutto quello di cercare di uniformare la grande mole di dati raccolti, dandone una lettura realistica, i metodi di indagine sono molti, e spesso assai differenti. Emerge che il livello medio di informazione negli atleti è simile a quello dei soggetti “non-atleti”. Meglio le cose vanno tra gli atleti di elite. Le donne sono nettamente più attente a questo aspetto, con un migliore grado di cultura. C’è, in genere, solo una lieve tendenza a trasportare nei fatti queste informazioni, eccetto che negli atleti di elite, tra i quali l’osservazione delle giuste regole dietetiche viene percepito come fatto rilevante. ampia scala e soprattutto svolti con criteri sovrapponibili per capire meglio questo aspetto. Il particolare interesse che questo articolo ha suscitato è dovuto ad una simile iniziativa presa circa 18 mesi fa da SINSeB. Tramite un semplice questionario distribuito in diverse direzioni si voleva conoscere quanta importanza e quanta conoscenza ci fosse, tra i praticanti sport, circa la nutrizione. Non è stata raggiunta una sufficiente numerosità, sebbene il questionario sia stato distribuito a molti soggetti. Le conclusioni dell’imponente studio di Heaney forse danno una ragione del nostro fallimento: non c’è nemmeno l’interesse a compilare un questionario. Nella pratica giornaliera di nutrizione dello sport noi vediamo atleti che: o hanno chiari sospetti di sbagliare qualcosa, o intuiscono che le informazioni che hanno sono insufficienti. Il sospetto è che la maggior parte degli sportivi assidui non abbia nemmeno la sensazione di dover adeguare la propria dieta. In sostanza ci sembra di poter dedurre da questa recente pubblicazione che la nostra idea di diffondere la cultura della nutrizione nei praticanti sport, sia davvero buona, ma che non siamo al punto di rispondere ad una esigenza, ma di dover creare la domanda, ovvero molto più indietro. Le conclusioni degli autori sostengono che il grado di cultura sulla nutrizione degli atleti sia insufficiente, ma che servano studi su più 3 Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) www.sinseb.it Esercizio di Forza e Supplementazione con Creatina negli Adolescenti Domenico Meleleo, Massimo Negro L’esercizio di forza (o contro resistenza) e l’utilizzo di sovraccarichi nei • Gli esercizi dovrebbero includere l’utilizzo di grandi gruppi giovani è da sempre oggetto di numerose controversie, spesso lasciando muscolari (core training), evitando lavori di isolamento ad spazio ai luoghi comuni piuttosto che a un’analisi sistematica sugli elevata effetti dell’allenamento. Non ci sono evidenze scientifiche che possano stimolino in sicurezza il controllo e l’automatismo motorio. specializzazione; privilegiare movimenti che far considerare l’esercizio di forza nei giovani un ostacolo o un problema per la crescita (danni alle cartilagini di accrescimento); semmai è vero il contrario. Attualmente è ben documentato in letteratura come un programma di attività fisica che includa anche carichi di forza (corpo libero, pesi, tubi, elastici, palle zavorrate, ecc), con carichi proporzionati alle capacità individuali, abbia effetti positivi sullo sviluppo neuromotorio e scheletrico di adolescenti e preadolescenti, rappresentando inoltre un efficace strumento per il controllo del peso. Certamente va programmato: l’esercizio di forza nei giovani, in particolare se prepuberi, deve essere svolto con la supervisione di insegnati capaci e preparati e deve essere incluso in una dimensione polivalente dell’allenamento che includa altri stimoli (aerobici, giochi di abilità e destrezza, ecc). Poiché i risultati nell’aumento della forza muscolare sono dovuti anche ad una componente neurologica, è evidente che in queste età gli incrementi raggiunti sono da attribuire maggiormente all’apprendimento motorio piuttosto che allo sviluppo muscolare ormono-mediato. E’ dunque giusto pensare all’allenamento di forza in un contesto di avviamento sportivo, mentre, soprattutto per i più piccoli va evitata la specializzazione precoce ai grandi carichi di forza ed esplosività. RACCOMANDAZIONI E PRECAUZIONI LA SUPPLEMENTAZIONE CON CREATINA La Creatina Svolge un ruolo importante nel metabolismo energetico implicato nell'attività motoria di intensità massimale e di breve durata, nell’anabolismo proteico muscolare e nel recupero del glicogeno muscolare dopo l’attività fisica. Ci sono numerosi studi che dimostrano un beneficio terapeutico a breve e lungo termine della supplementazione di creatina nei bambini e negli adulti affetti da errori congeniti del metabolismo, malattie mitocondriali e malattie neurologiche quali la distrofia muscolare, la malattia di Huntington e patologie cerebrali dovute ad ipossia o traumi (dose di 0,4 g/Kg/die per sei mesi). L’utilizzo di creatina (alla dose di 0,1g/Kg/die per 32 settimane) si è inoltre rivelato efficace nel contrastare gli effetti negativi della somministrazione prolungata di corticosteroidi, contrastando l’aumento della percentuale di grasso corporeo in bambini affetti da Leucemia Linfoblastica Acuta e migliorando la massa magra e la forza muscolare in ragazzi affetti da Distrofia Muscolare. Per quanto riguarda l’uso di Creatina in adolescenti sportivi, esistono pochi studi, effettuati su soggetti di circa 15-16 anni di età. Un paio di studi effettuati su una ventina di giovani nuotatori, supplementati con 4-5 g/die di Creatina per 5 giorni, hanno rilevato un miglioramento delle • • Preadolescenti e adolescenti dovrebbero evitare l’avvio prestazioni e dei test di forza esplosiva. Miglioramento dei test di sprint precoce a pratiche quali: power lifting e body building, e dell’altezza dei balzi sono stati documentati in uno studio del 2004 su prima di aver completato lo sviluppo e la maturazione dello una ventina di calciatori adolescenti dopo supplementazione con 30 g scheletro. /die di Creatina per sette giorni. E’ interessante notare che in tutti gli Come per altri tipi di attività, l’inizio di un programma di studi citati, non sono stati segnalati effetti collaterali. forza dovrebbe includere una valutazione da parte del pediatra o medico di famiglia anche per escludere malattie cardiache congenite in cui l’esercizio di forza andrebbe effettuato con cautela. • L’esercizio di forza andrebbe effettuato circa 2-3 volte a settimana per cicli di almeno 8 settimane di durata; 20-30 minuti di durata con vari esercizi o giochi; 2-3 set da 8-15 ripetizioni per esercizio. 4 Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) www.sinseb.it RACCOMANDAZIONI E PRECAUZIONI L’utilizzo di creatina può supplire a deficit da scarsa • assunzione con la dieta e da patologie. Può essere utilizzata anche in caso di notevole consumo durante gli allenamenti (adolescenti agonisti) ma le dosi devono essere individualizzate e proporzionali all’entità del deficit (bilancio apporto dietetico/fabbisogno), al peso e alla maturazione della muscolatura. • Le normative italiane, per i preparati proteici, aminoacidici e per la creatina, prevedono in etichetta la scritta “Non utilizzare in gravidanza e nei bambini, o comunque per periodi prolungati senza sentire il parere del medico”. Tale atteggiamento “severo” delle normative e del mondo pediatrico riguardo l’uso degli integratori alimentari nei giovani sportivi, è dovuto sia al principio di prudenza, soprattutto per i più piccoli, in assenza di studi scientifici L’ American Academy of Pediatrics (AAP) nel suo Policy • Statement del 2005, rileva la scarsità di dati scientifici che ne dimostrino la sicurezza di impiego nelle varie fasce d’età, sia a motivazioni di carattere pedagogico. riguardo l’uso di tutte le sostanze che possono migliorare le prestazioni sportive nei bambini e negli adolescenti e ne condanna. fermamente l'uso. Tra le suddette sostanze comprende anche i supplementi nutrizionali, se assunti a dosi soprafisiologiche oppure a livelli superiori rispetto a quelle richieste per sostituire il deficit creato da uno stato di malattia, allenamento e/o partecipazione a sport. Sempre l’AAP infatti, afferma che, a motivo delle • caratteristiche psicologiche dell’adolescente, l'uso intenzionale di una sostanza per migliorare le prestazioni è ingiusto e quindi moralmente ed eticamente indifendibile e tende a svalutare l’importanza di una dieta equilibrata, di un buon allenatore e di una buona preparazione fisica. Bibliografia essenziale 1. 2. 3. 4. 5. 6. Benton D, Donohoe R ; The influence of creatine supplementation on the cognitive functioning of vegetarians and omnivores.. (Br J Nutr. 2011 Apr;105(7):1100-5.). Evangeliou A, Vasilaki K, Karagianni P, Nikolaidis N. Clinical applications of creatine supplementation on paediatrics. Curr Pharm Biotechnol 2009;10 (7):683-90. Bourgeois JM, Nagel K, Pearce E, Wright M, Barr RD, Tarnopolsky MA. Creatine monohydrate attenuates body fat accumulation in children with acute lymphoblastic leukemia during maintenance chemotherapy. Pediatr Blood Cancer 2008;51 (2):183-7. Tarnopolsky MA, Mahoney DJ, Vajsar J, Rodriguez C, Doherty TJ, Roy BD, Biggar D. Creatine monohydrate enhances strength and body composition in Duchenne muscular dystrophy. Neurology 2004;62 (10):1771-7. Sakellaris G, Kotsiou M, Tamiolaki M, Kalostos G, Tsapaki E, Spanaki M, Spilioti M, Charissis G, Evangeliou A. Prevention of complications related to traumatic brain injury in children and adolescents with creatine administration: an open label randomized pilot study. J Trauma 2006;61 (2):322-9. Sakellaris G, Nasis G, Kotsiou M, Tamiolaki M, Charissis G, Evangeliou A. Prevention of traumatic headache, dizziness and fatigue with creatine administration. A pilot study. Acta Paediatr 2008;97 (1):31-4. 7. Juhasz I, Gyore I, Csende Z, Racz L, Tihanyi J. Creatine supplementation improves the anaerobic performance of elite junior fin swimmers. Acta Physiol Hung 2009;96 (3):325-36. 8. Dawson B, Vladich T, Blanksby BA. Effects of 4 weeks of creatine supplementation in junior swimmers on freestyle sprint and swim bench performance. J Strength Cond Res 2002;16 (4):485-90. 9. Bohnhorst B, Geuting T, Peter CS, Dordelmann M, Wilken B, Poets CF. Randomized, controlled trial of oral creatine supplementation (not effective) for apnea of prematurity. Pediatrics 2004;113 (4):e303-7. 10. Stockler S, Hanefeld F, Frahm J. Creatine replacement therapy in guanidinoacetate methyltransferase deficiency, a novel inborn error of metabolism. Lancet 1996;348 (9030):789-90. 11. Ministero dell Salute; Circolare 5 novembre 2009) : Prodotti adattati ad un intenso sforzo muscolare, soprattutto per gli sportivi 12. American Academy of Pediatrics - Use of PerformanceEnhancing Substances - Committee on Sports Medicine and Fitness - Pediatrics Vol. 115 No. 4 April 1, 2005 5 Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) www.sinseb.it 21KM facile facile : l’allenamento per la mezza maratona Fulvio Massini Il bello della mezza Correre per 21,097 km non è come correre una maratona. L’organismo durante la mezza maratona (che, per comodità, chiameremo 21K) viene stressato molto meno che durante i 42,195 km (42K). Inoltre, per preparare la mezza non è necessario sottoporsi ad allenamenti molto lunghi e dispendiosi in termine di tempo. Infatti, come vedremo più avanti, l’allenamento più lungo non supera i 18 km. La 21K, per altro, rappresenta una tappa di avvicinamento fondamentale per correre una 42K ed è anche la distanza giusta per quei principianti che vogliono provare ad allungare il tiro, ma che non si sentono ancora pronti per correre la maratona. Parti per tempo Quanto tempo ti ci vuole per prepararla? Dipende dal tuo passato sportivo di podista, dalle tue caratteristiche fisiche e mentali, e anche dall’obiettivo che ti poni. Le indicazioni riportate in queste pagine prevedono che tu sia un podista praticante da almeno un anno e in grado di correre agevolmente per 12-14 km. Se non hai ancora raggiunto tali traguardi, punta innanzitutto a questi e solo dopo comincia a pensare a una 21K. La tua preparazione per la mezza dovrà includere, oltre alla necessaria quantità di chilometri, anche un minimo di preparazione muscolare. Questo al fine di prevenire gli infortuni e ottimizzare il gesto tecnico della corsa. Quindi, se sei già in forma, sia dal punto di vista organico che muscolare, due mesi di preparazione specifica saranno sufficienti. Se, invece, valuti che il tuo allenamento è deficitario sotto qualche aspetto, ti conviene allungare i tempi e fissare la tua 21K tra 3-4 mesi. Durante la preparazione per la mezza dovrai prendere parte anche ad alcune gare brevi sulla distanza di 10-14 km. Queste prove ti serviranno come “corto veloce”, un tipo di lavoro fondamentale per sviluppare la capacità di correre a ritmi elevati. Una parentesi: se sei un pò in sovrappeso, puntare a una mezza potrà esserti di forte stimolo per allenarti con criterio e controllare l’alimentazione. Se invece sei in forte sovrappeso, prima di programmare una 21K pensa a rimetterti un pò in linea. Correre una mezza, è vero, è più facile che correre la maratona, ma richiede comunque una certa “condizione” fisica. Pianifica il tuo obiettivo Osserva il calendario delle gare e individua una 21K che t’interessa. Solo a questo punto, quando hai individuato il giorno in cui dovrai dare tutto, puoi iniziare ad allenarti in modo specifico. Individua anche una 21K di riserva. Il nostro, come sai, è uno sport bellissimo, ma può sempre accadere che il giorno della gara qualcosa vada storto e sarebbe davvero un peccato buttare al vento due o tre mesi di allenamento e fatiche. Organizzati quindi per avere eventualmente la possibilità di correre la settimana successiva o al massimo quella ancora dopo. Se sei all’esordio sulla mezza, devi prevedere di correre la tua prima 21K come prova, giusto per capire cosa succederà dopo il 15°-16° chilometro. Affronta quindi la tua prima mezza con un’adeguata preparazione, cosciente delle tue possibilità, ma sapendo che si tratta di una sorta di prova generale in vista della “vera” 21K che correrai il mese successivo. Vedrai che correre anche solo con una minima esperienza rappresenta un grosso vantaggio. Se ti stai allenando per la maratona, considera che potrai puntare alla tua migliore prestazione nella mezza solo se questa si svolgerà 50-60 giorni prima della tua 42K. Dopo questo periodo eventuali 21K dovranno essere corse in funzione della maratona, quindi senza tirare al massimo. Non solo chilometri Allenarsi per correre una mezza significa abituare l’organismo a stare sulle gambe per un tempo variabile tra i 60 minuti circa dei campioni e le 2 ore e mezzo dei podisti e delle podiste più lente. In questo intervallo cronometrico ci sei anche tu e devi sapere che per correre bene i tuoi muscoli devono essere forti e flessibili. Avere i muscoli dei polpacci, così come quelli anteriori e posteriori delle cosce forti, potenti e flessibili ti consentirà di prevenire eventuali infortuni e renderà più efficace la tua azione di corsa. Oltre a svolgere del potenziamento generale e stretching, potrai effettuare una preparazione muscolare specifica correndo su percorsi che prevedono leggeri saliscendi oppure svolgendo determinate sedute in salita come: ► corti veloci in salita: tratti di corsa di 4-5 chilometri con pendenza non ripida (3-5%) ► da 4 a 7 ripetute di 1.000 metri, da correre su tratti in salita con pendenza del 6%; il recupero tra le prove si effettua correndo lentamente in discesa al punto di partenza. ► da 10 a 20 ripetute di 80 metri, su pendenze dell’8% e con recupero di 1 minuto circa. Al termine delle ripetute è opportuno correre da 4 a 6 chilometri a ritmo del medio (vedi tabella 1). Se abiti in pianura, puoi svolgere questo lavoro anche sul tapis roulant. Se non hai né salite, né tapis a disposizione, puoi optare per le scale: magari i vicini ti guarderanno un pò male, ma ti assicuro che salire le scale di corsa è un ottimo allenamento muscolare. Tieni presente che quando corri su percorsi con saliscendi o in salita, insieme alle caratteristiche muscolari alleni anche quelle organiche. Sui saliscendi si svolge un fartlek naturale che ti farà sviluppare la potenza aerobica oltre alla sensibilità tecnica necessaria per gestire i cambi di pendenza. Il corto veloce in salita e le prove ripetute sui 1.000 metri ti serviranno anch’esse per migliorare la potenza aerobica. Con le salite brevi migliorerai invece la velocità aerobica massima, caratteristica molto importante per ogni buon specialista di mezza maratona. Bibliografia essenziale 1. 2. 3. M. Gulinelli “ Forza e resistenza “ SDS n. 88 pag. 27-35 Calzetti & Mariucci editore Perugia 2011 E. Arcelli, F. Massini “ La Mia maratona” Edizioni Correre, Milano 2003 V.M.Zatsiorsky, W.J. Kraemer “ Scienza e pratica dell’allenamento delle forza” Calzetti & Mariucci editore, Perugia 2008 6 Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) www.sinseb.it Sa.N.I.S. ( Scuola di Nutrizione ed Integrazione nello Sport) La rivoluzione nella formazione della nutrizione sportiva L’idea di un percorso strutturato di Nutrizione ed Integrazione nello Sport nasce come libero pensiero, a livello embrionale già nel 2009 quando, Akesios Group (Società di organizzazione di Scuole, Congressi e Convegni medico-scientifici) ha l’opportunità di abbinare alla propria rilevante e consolidata esperienza nell’organizzazione e gestione di Percorsi di Formazione, la conoscenza sempre più approfondita di personaggi apicali a livello nazionale ed internazionale nel mondo della nutrizione sportiva quali il Prof. F. Angelini e il Prof. F. Marzatico. Il continuo e sempre più stimolante confronto porta il Prof. Angelini e il Prof. Marzatico a coinvolgere Akesios Group in diversi progetti della neonata SINSeB con crescente successo e fiducia reciproca culminando poi a metà del 2010 nella stesura del progetto definitivo di ciò che poi sarebbe diventato Sa.N.I.S. Finalmente nel 2011 ciò che sino ad allora era solo un progetto da alla luce Sa.N.I.S. una realtà che per molti anni è stata una chimera nella formazione della nutrizione sportiva, una scuola che conciliasse cioè tradizione nutrizionale e l’high tech dell’integrazione sportiva. L’idea che l’attività fisica in generale e la performance sportiva fossero un tutt’uno ha condizionato negativamente il sapere in questo campo per decenni, finalmente Sa.N.I.S. cerca di far luce su questa incongruità scientifica, cioè che tutta la fisiologia e biochimica nutrizionale collegata con l’attività fisica si riconduca ad un adeguamento “quantitativo” a supporto di un diverso ed indefinito aumento di consumo calorico. La scuola presenta una particolarità, le sedi nelle quali il progetto è nato sono tre prestigiose università nazionali: Pavia, Parma e Bologna (sede di Rimini), gran parte dei docenti sono universitari supportati da docenti facenti parti della SINSeB, per una perfetta miscelazione fra accademia e competenze da “campo”. Oggi il particolare successo del primo anno ha spinto gli organizzatori a sviluppare rapidamente la scuola a livello Nazionale (già l’anno accademico 2012-2013 vedrà raddoppiare le Sedi per poter meglio divulgare i temi della nutrizione sportiva). La scuola si presenta con un’innovazione assoluta, il programma di formazione si articola in due anni (accademici), il primo anno con un programma nel quale le informazioni nutrizionali di base vengono affrontate ed approfondite in modo innovativo, il secondo orientato ad una formazione “professionalizzante” dove nutrizione e attività fisica sono esplorate a 360 °, elaborando strategie nutrizionali per ogni tipo di attività sportiva. E’ inoltre allo studio (e verrà presentato il piano definitivo nei prossimi mesi) un passo successivo al biennio, strutturato in singoli moduli con l’obiettivo di approfondire il tema della nutrizione e supplementazione in una determinata disciplina agonistico/sportiva. Sa.N.I.S. propone un’interpretazione moderna della nutrizione in campo sportivo: 1. Assenza di dogmi 2. Approfondimento dei meccanismi alla base della prestazione fisica 3. Modulazione dei nutrienti 4. Valutazione delle necessità dei fattori complementari (vitamine e minerali) 5. Uso ragionato e mirato supplementazione alimentare 6. Approfondimenti nei processi immunologici, endocrinologici ed antropometrici legati all’attività fisica www.akesios.it [email protected] dell’integrazione e 7 Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere (SINSeB) www.sinseb.it CONVEGNI SINSeB 2012 Parma - Mercoledì 09 Maggio 2012 “Sinergie Nutrizionali e di allenamento per la forza: dall’ipertrofia salutistica al contrasto della sarcopenia” Iscrizioni: Segreteria Organizzativa Akesios Group , Via A. Viola, 9 43126 Parma Firenze – Ottobre 2012 www.akesios.it , Tel. +39 0521 647705 - Fax +39 0521 1622061 “ Nutrition Supplements and Training in Soccer “ E mail: [email protected] Segreteria Organizzativa Programma dell’Evento Scientifico e modalità d’iscrizione disponibili sul sito SINSeB www.sinseb.it Akesios Group , Via A. Viola, 9 43126 Parma www.akesios.it , Tel. +39 0521 647705 - Fax +39 0521 1622061 E mail: [email protected] Milano - Domenica 10 Giugno 2012 “Novita’ e limiti della Nutrizione Sportiva e del Benessere” Presidenti: Fabrizio Angelini, Fulvio Marzatico Iscrizioni: edi.ermes srl - Viale Enrico Forlanini, 65 - 20134 Milano www.ediacademy.it Tel. 02.70.21.12.74 - Fax 02.70.21.12.83 E mail: [email protected] Per ogni tuo suggerimento, critica , contributo invia una mail a : [email protected] Programma dell’Evento Scientifico e modalità d’iscrizione disponibili anche sul sito SINSeB www.sinseb.it 8